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Carmela Ignaccolo

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Retail Plaza: in anteprima le evidenze della ricerca Nielsen

Retail Plaza: consumi sotto la lente nella nuova ricerca di Nielsen che verrà presentata l’8 maggio, nell’ambito del convegno Cibo: Trasparenza, Salute, Identità. Le sfide di un consumo consapevole, per  evidenziare trend e scenari futuribili nell’ambito del food.

“La storia che abbiamo raccontato nel 2017 –  ci spiega Romolo de Camillis responsabile GDO di Nielsen – parla di un alimentare in ripresa, capace di trainare il LCC e caratterizzato da acquisti sempre meno banali e sempre più legati ai bisogni reali e alla rinnovata sensibilità per temi salutistici e ambientali.”

Questi i temi caldi nel carrello degli italiani lo scorso anno.

“Le evidenze della ricerca che verrà presentata a Retail Plaza e relativa ai primi mesi del 2018 – prosegue de Camillis – raccontano una storia molto simile, nonostante un lieve rallentamento rispetto al passato. Attenzione però: questa stasi è solo apparente, sottotraccia c’è vero fermento.”

Continua Infatti a crescere l’attenzione per il food e per averne conferma basta, per esempio, correlare la tipologia di informazioni in etichetta e i dati sul venduto di quel prodotto per capire in che misura le nicchie stiano prendendo piede progressivamente.”

E in molti casi non si tratta di una moda passeggera…

“Occhio però: il peso dato a questo nuovo modo di concepire l’alimentazione varia moltissimo in base alla capacità di spesa degli italiani. Direi addirittura che siamo davanti a una polarizzazione: da una parte il premium, dall’altra il low cost. A soffrirne, ovviamente sono i prodotti main stream.”

È ovvio, dunque, che è necessario un ripensamento degli assortimenti.

“Nessun dubbio – conferma de Camillis- . Come ho anticipato, anche i primi mesi del 2018 sono forieri – seppure in forma latente – di novità importanti sia per il fronte distributivo sia per quello produttivo. E non lo si può ignorare. La distribuzione deve dare risposte convincenti sia in merito alla proposta assortimentale sia al contenuto di servizio (un esempio sono i cibi pronti): prerogativa sempre più richiesta dai consumatori che, se insoddisfatti potrebbero rivolgersi ad altri canali distributivi. L’industria, dal canto suo, deve valutare il fattore dimensionale: i piccoli, infatti, leggono meglio la frammentazione dei consumi, mentre i grandi cominciano ad essere in affanno sul fronte delle vendite.”

L’app AuchanSpeedy raccontata da Massimilano Gallo di Mastercard

L’app AuchanSpeedy è stata lanciata a marzo di quest’anno da Auchan Retail Italia supportato, nel progetto, da Mastercard. Abbiamo chiesto a Massimiliano Gallo, Vice President, Business Development di Mastercard di raccontarci il sistema.

“L’app consente di  rivoluzionare l’esperienza di spesa degli italiani perchè – spiega Gallo – permette ai consumatori di saltare il passaggio in cassa e di pagare direttamente con il proprio smartphone la spesa. Basta scansionare i prodotti con il proprio device mobile e pagarli in modo veloce, semplice e sicuro direttamente con una delle carte di pagamento registrate all’interno del wallet digitale integrato nell’app di pagamento, senza la necessità di passare in cassa.

Quali gli investimenti per lanciare il sistema di pagamento?

Oggi quasi tutti i maggiori retailers, stanno lavorando per abilitare app per i pagamenti in store. Gli investimenti in tecnologia consentono di ottimizzare il processo di acquisto e il percorso dei consumatori all’interno del punto vendita, rendendo più semplice la vita del consumatore che decide di pagare in maniera innovativa. Dal punto di vista strettamente legato alla app,  è generalmente richiesto un irrobustimento della sicurezza e una ottimizzazzione della user experience in app, al fine di rendere più semplice, veloce e sicuro  per il consumatore il nuovo servizio di pagamento.

Quali le garanzie di sicurezza per utenti e  retailer?

La sicurezza è un aspetto fondamentale di queste soluzioni ed è per questo che viene richiesta un’ autenticazione a due fattori sia per la registrazione della carta che per il pagamento, che normalmente avviene con una modalità di autenticazione biometrica. Coniugare usabilità e sicurezza è il principale quesito da risolvere in questo tipo di applicazioni e il ruolo di Mastercard è proprio quello di abilitare grazie alle sue tecnologie e competenze,  soluzioni di pagamento innovative e sicure a supporto di banche, consumatori ed esercenti. Il nostro lavoro è quello sviluppare soluzioni tecnologiche a supporto dei nostri partner per semplificare la user experience dei consumatori e garantire allo stesso tempo i più alti livelli di sicurezza. Tutto questo è possibile grazie a nuove soluzioni create su misura per i nostri clienti, come ad esempio il riconoscimento biometrico o  il nuovo standard MDES, per la tokenizzazione delle carte. Quest’ultima è una  soluzione realizzata da Mastercard che aiuta a trasformare ogni dispositivo mobile connesso in un dispositivo di acquisto, in grado di effettuare pagamenti sicuri attraverso token univoci per ogni dispositivo.

Quali le strategie messe in campo da Mastercard per il settore retail?

L’adozione della tecnologia da parte dei retailer ha subito una grandissima accelerazione, ed è pronta per rispondere alle cresciute esigenze dei consumatori di semplificazione e velocizzazione delle abitudini di acquisto quotidiane, dalla spesa, ai ristoranti, ai trasporti pubblici. Attraverso la collaborazione con i retailer, Mastercard vuole offrire ai consumatori soluzioni di pagamento sempre più innovative grazie all’uso dei dispositivi mobile.

In futuro le modalità di pagamento saranno ancora più fluide ed omnichannel. Grazie all’internet of things, sarà difficile distinguere tra mondo fisico e mondo digitale e vivremo una  sempre più elevata integrazione tra i due mondi.

Come Mastercard lavoriamo a tecnologie che cambieranno la consumer experience durante lo shopping. Tra le tecnologie che abbiamo presentato di recente, c’è ad esempio il retail mirror, un prototipo di specchio intelligente che permette di controllare la disponibilità delle taglie e pagare direttamente dal proprio camerino, quando ci si trova in un negozio. Anche questa innovazione ha completamente abbattutto la barriere tra mondo fisico e digitale consentendo  di completare l’acquisto tramite app e avere  i propri acquisti recapitati a casa.

Panoramica dei sistemi di pagamento attualmente usati in gdo/retail.

Il futuro del settore retail è già qui se pensiamo ai numerosi servizi digitali che sono offerti oggi ai consumatori sul loro smartphone per fare acquisti online semplicemente dallo schermo del loro smartphone. Il nostro ruolo come azienda tecnologica è di guidare questa rivoluzione e proporre ai partner del mondo retail soluzioni sempre più semplici e sicure che possano incontrare le esigenze dei consumatori.

In Italia abbiamo per esempio collaborato con grandi nomi nel settore della ristorazione come Auchan, Eataly, Roadhouse e Rossopomodoro per sviluppare delle soluzioni che consentono di pagare il conto al ristorante con lo smartphone, comodamente seduti al loro tavolo.  Queste innovative soluzioni di pagamento digitali, consentono ai consumatori di effettuare pagamenti multicanale in totale velocità, semplicità e sicurezza, evitando la fila alla cassa, e offrono ai retailer nuove possibilità di ottimizzazione del loro business grazie ad una migliore gestione della turnazione ai tavoli.

Retail Plaza by TUTTOFOOD debutta a maggio, alla Milano Food City

Retail Plaza by TUTTOFOOD scalda i motori, per prepararsi al debutto di maggio all’interno di uno scenario d’eccezione: la Milano Food City, vero e proprio Fuorisalone del cibo, che per una settimana (dal 7 al 13 maggio) animerà la città meneghina, parlando di cibo e di alimentazione.

Perché questa scelta? Semplice: i tempi sono maturi. Dopo il consenso unanime riscosso nel 2017 dalla prima edizione di Retail Plaza (quattro giorni fitti di convegni, tavole rotonde e dibattiti tra protagonisti nazionali e internazionali) è giunto infatti il momento di guardare avanti e di ampliare gli orizzonti, riproponendo il progetto Retail Plaza in una formula più articolata e matura che dia voce al mercato espositivo e a quello dei retailer (sia italiani sia internazionali).

La possibilità di una sinergia tra la propria manifestazione e il Comune di Milano, ha quindi costituito per TUTTOFOOD un’opportunità da cogliere al volo.

Il progetto

Declinato in workshop, convegni, eventi instore e tavole rotonde, il progetto si dipanerà nell’arco temporale del biennio 2018-2019.

Il suo principale elemento di novità, cifra distintiva dell’edizione 2018 che candida TUTTOFOOD come la piattaforma moderna di comunicazione e di creazione di valore, è il duplice target del progetto.

Retail Plaza, infatti, si rivolge tanto alla comunità business quanto a quella consumer, con la costruzione di storytelling ad hoc. L’obiettivo principale è quello di rendere protagonista il trade, dando visibilità ai vari attori della distribuzione moderna davanti ad un pubblico eterogeneo e composito.

Quello che Retail Plaza si propone è fare formazione, diffondere cultura, condividere idee, proporre aggiornamenti, animare dibattiti. E per riuscire nell’intento è indispensabile parlare a tutti (produttori, distributori e consumatori), adottando codici linguistici coerenti, comprensibili e adeguati a ciascun target.

È con questi propositi, quindi, che Retail Plaza by TUTTOFOOD, si prepara al suo esordio nella Milano Food City e vi dà appuntamento dal 7 al 13 maggio 2018 per condividere l’esperienza di una comunicazione d’eccellenza su scala globale. 

 

Retail Plaza: non solo business community

Retail Plaza by TUTTOFOOD? Un progetto innovativo rivolto sia alla business community sia ai cittadini.”

Pochi tratti, ma essenziali, sono sufficienti a Davide Pellegrini, professore  di marketing all’Università di Parma, per descrivere il format che egli stesso e Claudia Maccarini, project manager area Retail, hanno contribuito attivamente ad ideare.

“L’obiettivo– prosegue infatti – è quello di parlare non a dei semplici consumatori, ma a cittadini,  interlocutori socialmente connotati e interessati a valori più profondi come la salute e l’alimentazione, concetti fondanti del progetto Retail Plaza.”

E che il fil rouge sia il cibo in tutte le sue implicazioni, appare chiaro fin dal primo convegno che “aprirà le danze” il prossimo 8 maggio, dal titolo emblematico: “Trasparenza, salute e identità”.

“L’appuntamento– precisa Pellegrini – farà il suo esordio su un palcoscenico d’eccezione: la Milano Food City, importante momento di confronto sul cibo, nel corso del quale il capoluogo meneghino si candiderà come punto di riferimento del settore, proprio come già accade per il Salone del Mobile e per la Settimana della moda.”

Il Food, dunque, leit motiv di Retail Plaza, sarà il protagonista del ciclo di incontri che si succederanno nel tempo, fino ad arrivare al coronamento finale, nel corso di TUTTOFOOD 2019.

L’evento dell’8 maggio

Cibo: trasparenza, salute e identità: il titolo, senz’altro evocativo, sfrutta la carica semantica potente di tre parole  oggi sempre più diffuse e su cui alcune insegne della GDO (Viaggiator Goloso, Gruppo Vegè, Carrefour e Coop Lombardia) saranno chiamate a confrontarsi davanti a un pubblico eterogeneo.

“Si tratta di termini polivalenti dal significato composito. Il concetto di Trasparenza, per esempio, fa senz’altro  riferimento al prodotto, alla chiarezze delle informazioni in etichetta e alla tracciabilità della filiera, ma riguarda anche l’attitudine a gestire i dati dei clienti con linearità, chiarezza e onestà. Quello di Saluteconcerne in generale la salubrità dei prodotti (troppo spesso in passato, compromessa dagli scandali alimentari) ma coinvolge anche quelle peculiari declinazioni  richieste  da specifiche esigenze dietetiche. Infine, introducendo il concetto di Identità si è voluto sottolineare come il Made in Italy sia strettamente correlato al food, ma anche come le marche d’insegna di fascia alta garantiscano e si facciano garanti della riconoscibilità della catena.”

Gli interlocutori

“Come ho anticipato – spiega Pellegrini – l’intento di Retail Plaza by TUTOOFOOD, quest’anno, è quello di ampliare la platea dei suoi interlocutori, coinvolgendo sempre di più anche la distribuzione internazionale. Grazie al feedback della precedente edizione (cui hanno preso parte insegne come Jerónimo MartinsZabkaPicknpay) infatti, è emersa  con chiarezza la spiccata (e crescente) propensione che anche i retailer esteri  stanno dimostrando nei confronti del food made in Italy.

Sul fronte società civile, prosegue Maccarini, (composita platea di giovani studenti, lavoratori, pensionati, casalinghe, neo mamme ecc.) l’obiettivo è, invece, quello di creare un engagement che renda il pubblico parte attiva in questo dialogo sul cibo, sui suoi valori, sulle sue prerogative nutrizionali. In occasione della prossima Milano Food City, per esempio, il coinvolgimento avverrà attraverso un programma di cashback che consentirà ai consumatori di prodotti bio “far fruttare la propria spesa” e di prendere parte all’evento dell’ 8 maggio.”

Autogrill: dai panini alle insalate si rinnova l’offerta, con un occhio di riguardo ai vegani

Autogrill gioca e fa la sua mossa, lanciando una serie di proposte tutte nuove. L’input di questa strategia risiede nella consapevolezza che lo spuntino durante il viaggio oggi non serve solo a “tappare un buco nello stomaco”.

Silvano Delnegro, CEO Europe di Autogrill

Gli italiani  – al contrario – portano ormai anche in vacanza e durante gli spostamenti la nuova consapevolezza relativa al cibo maturata negli ultimi anni e cercano sempre di più (e sempre più spesso) un pasto che li soddisfi dal punto di vista dietetico e da quello del gusto.

E quindi?

Quindi bisogna anticipare le loro chieste, diversificare l’offerta, proporre soluzioni a esigenze nutrizionali specifiche e … saper soddisfare palato e occhi.

Nasce così la nuova proposta di Autogrill, elaborata nello Spazio Fucina, laboratorio di ricerca e sperimentazione, ubicato nel quartier generale milanese del Gruppo.

“Nel 2018 Autogrill ha deciso di rinnovare la propria offerta food in Italia per anticipare e interpretare le tendenze gastronomiche e sociali dei consumatori che si orientano sempre più verso un consumo consapevole, attento e sostenibile. Ormai, quando il cliente viaggia fa scelte alimentari- ha commentato Silvano Delnegro, CEO Europe di Autogrill.

La nuova offerta

Una prima grande novità balza chiaramente agli occhi  nell’offerta dei panini ora declinati in tre linee distinte.

Benvenuti a Milano

Accanto a quella che ripropone i ‘Grandi Classici’, (come la Rustichella, il Camogli, il Bufalino  o l’Apollo) ecco infatti le due new entry: i panini ‘Benvenuti a…’  e i panini ‘Dalla Cucina’.

Club Sandwich Mediterraneo

‘Benvenuti a…’,  gioca molto sui localismi e sulle eccellenze locali (Benvenuti a Milano, Benvenuti a Norcia ecc.), spesso “celebrate” dalla presenza di prodotti DOP o IGP, come accade per esempio nel panino Benvenuti in Valtellina, dove i grandi protagonisti sono la bresaola IGP della Valtellina e la Casera DOP.

I Panini Dalla Cucina, invece, puntano su accostamenti inediti e sfiziosi come il primo Club Sandwich Mediterraneo certificato vegano o il ‘Norvegese’ che abbina salmone e avocado.

Interessante la scelta di Autogrill di lavorare sulla texture del pane, selezionando per ciascuna ricetta la tipologia ritenuta più idonea. Qualche esempio? Il treccione di “Benvenuti a Milano…” particolare non solo per la forma, ma anche per la consistenza (data dalle patate usate nell’impasto) e dal colore (ottenuto grazie all’utilizzo di latte).

Le insalate

E poi eccoci alle insalate del progetto Super Life, suddiviso in tre specifici cluster:

Salad bar, una sorta di self service per creare la propria insalata preferita e unica;

Super Salad Salmone

Super salad, insalate  a base di super food (quinoa, sesamo, avocado, riso venere ecc.);

Insalate classiche, con un topping a scelta tra proteine vegetali e animali.

Una proposta innovativa, resa ancora più appealing da un merchandising nuovo, colorato e d’impatto.

“Il rinnovamento dell’offerta – ha spiegato il Ceo – ha coinvolto ogni categoria di prodotto, dai panini alle insalate Super Life che sono

stati ideati all’interno dello Spazio Fucina, un luogo simbolo dell’approccio all’innovazione del nostro Gruppo, dedicato alla sperimentazione e alla ricerca gastronomica per accrescere la qualità della food experience dei nostri clienti”.

Esperimenti “in vitro”

Oltre allo Spazio Fucina, Autogrill dispone di un’apposita area in cui testare nuove modalità di servizio.

“Tante ad oggi – racconta Delnegro – le sperimentazioni attive. Ovviamente si lavora molta sull’affinamento e la razionalizzazione della proposta digitale (dagli ordini ai pagamenti). Sotto la “lente sperimentale” c’è anche la disposizione delle varie aree e la loro interconnessione: l’obiettivo è ovviamente quello di ottimizzare il flusso della clientela, senza ingorghi e code, di rendere fluida l’operatività del personale e l’attività delle casse; il tutto ovviamente con un occhio allo scontrino…. Si sperimentano varie formule e diverse disposizioni, tenendo sempre presente la necessità di variare le declinazioni in base alla dimensione e all’ubicazione dei vari negozi”.

Jiffy arriva nei pdv Iper, La Grande I: si paga con un’app e un QRCode

ingresso e barriera casse di Iper Arese

Si chiama Jiffy ed è il nuovo sistema introdotto da UBI Banca e SIA nei punti vendita Iper, La grande I (Gruppo Finiper). Il risultato? Da oggi 4 negozi dell’insegna (Seriate, Orio al Serio, Rozzano e Vittuone) sono precursori di uni’nnovazione nel comparto della GDO che a breve coinvolgerà gli altri 23 punti vendita del gruppo, fino a coprire i restanti ipermercati in 7 regioni. Jiffy funziona tramite un’app, un QRcode e (naturalmente!) uno smartphone. La dinamica è facile e veloce: una volta terminati gli acquisti, aprendo l’app di pagamento e inquadrando con il proprio smartphone il QRCode generato dalla cassa, il cliente potrà completare il pagamento con un semplice tocco sulla schermata. Il servizio è attivo anche nei punti self-service.

Evidenti i benefici di questa tipologia di pagamento: il cliente può effettuare un pagamento in pochi semplici passaggi e con addebito diretto sul proprio conto corrente o sulla propria carta con IBAN mediante una transazione in ambiente bancario sicuro protetto da credenziali di accesso o dai più evoluti sistemi biometrici; l’esercente dispone, dal canto suo, di una modalità innovativa di gestione e incasso dei pagamenti.

“Oggi tagliamo un altro importante traguardo nella digitalizzazione della moneta in Italia”, afferma Natascia Noveri, responsabile Marketing di UBI Banca. “Dopo aver introdotto per primi il trasferimento di denaro via smartphone grazie alla partnership con SIA, ora portiamo il sistema peer to peer di Jiffy anche nel mondo della GDO grazie alla visione innovativa condivisa con Iper. Semplicemente inquadrando un QR Code con il proprio smartphone il cliente potrà pagare la spesa velocemente e in totale sicurezza. Nessun dato bancario viene condiviso col merchant. Siamo certi che abilitare i consumatori ad usare con maggiore frequenza e facilità il proprio smartphone per pagare nei luoghi che abitualmente frequentano, contribuirà a far crescere ulteriormente l’adesione al cashless in Italia. Questo è il primo importante passo di un percorso di continua innovazione nel P2B che porterà altre interessanti novità a breve”.

“Grazie a questo accordo Iper, La grande i rende disponibile ai propri clienti – in possesso o meno di Carta Vantaggi – una modalità di pagamento innovativa aggiungendo un importante tassello alla digitalizzazione dell’esperienza d’acquisto”, afferma la Direzione Servizi Informativi di Iper Montebello Spa. “Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso lo sviluppo tecnologico e applicativo a cui la nostra azienda guarda con favore per offrire alla clientela servizi all’avanguardia”.

“La partnership con UBI e Iper segna un’ulteriore e fondamentale tappa nell’evoluzione digitale di Jiffy dalla modalità P2P a quella del P2B”, commenta Marco Polissi, Responsabile Jiffy di SIA. “L’apertura al canale della Grande Distribuzione Organizzata dimostra ancora una volta la flessibilità e l’innovazione del servizio che tramite uno smartphone offre diverse opportunità di utilizzo: dai trasferimenti istantanei di denaro tra privati agli acquisti presso i negozi, fino ai pagamenti nei supermercati”.

Virosac: vaschette PP impilabili adatte al forno e al microonde

VIRO

Virosac propone le Vaschette PP, pratiche e versatili e caratterizzate da un triplo utilizzo:  permettono il corretto processo di congelamento, conservano il cibo in frigorifero (Il coperchio incorporato nella pratica formula “apri e chiudi” permette di sigillare facilmente ogni vaschetta) e si possono utilizzare per il riscaldamento in microonde senza che si rompano o deformino, in quanto godono di di una resistenza termica dai -20°c ai +130°c mantenendo inalterata la qualità degli alimenti contenuti al suo interno.
Non a caso lo slogan di questo prodotto è: Direttamente dal freezer al microonde.

Tre le versioni disponibili:  monoporzione da 0,5 l, M (due porzioni da 1 l) o L (tre porzioni da 1,5 l). Trasparenti per lasciare il contenuto visibile, le Vaschette PP si possono impilare.
Come tutti i prodotti Virosac, anche le Vaschette PP con coperchio rispettano il valore
dell’ecosostenibilità: lavabili in lavastoviglie e quindi riutilizzabili, riducono gli sprechi favorendo il riciclo senza intaccarne la qualità.

Lidl apre a Milano il suo format urbano green e sostenibile

Lidl sceglie la via della riqualificazione di un’area dismessa per la realizzazione del nuovo negozio milanese in Lorenteggio: 1400 mq per un format urbano che fa del recupero dello spazio il suo punto di forza. Salgono così a 31 i negozi Lidl nella provincia milanese.

Lo store, infatti, si sviluppa su due livelli: al piano terra si trova un parcheggio con oltre 110 posti auto, mentre al piano superiore, tramite tappeto mobile, si accede all’ampia area vendita, caratterizzata da ambienti chiari e luminosi che prendono luce dall’ampia vetrata dell’ingresso.

 

L’impegno green e quello sociale

Il negozio presegue nell’impegno ambientale tipico dell’insegna: il 100% dell’energia utilizzata dal supermercato, infatti, proviene da fonti rinnovabili. Inoltre, l’impianto di luci a LED consente un risparmio del 50% rispetto alla normale illuminazione. Sul fronte dell’impegno sociale lo store, con il progetto “Oltre il carrello – Lidl contro lo spreco”, aderisce alla raccolta delle eccedenze alimentari per il Banco Alimentare. L’iniziativa attualmente attivato su 60 pdv dell’insegna, entro l’anno dovrebbe essere esteso all’intera rete Lidl.

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Retail Innovations 13: le case history più interessanti

Retail Innovations 13, la ricerca internazionale realizzata da Kiki Lab – Ebeltoft Group e curata da Fabrizio Valente porta sotto i riflettori le testimonianze aziendali di manager Retail. L’appuntamento è a Milano il prossimo 3 marzo dalle 9 alle 17,30.

Alcune case history dal mondo: Spagna, Olanda, Francia, Canada, Danimarca, Australia, Germania e Usa

 

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Spot della Nutella: il Codacons si rivolge all’Antitrust

Olio di Palma: la polemica che da tempo aveva dato la stura al contrapporsi di  due agguerrite fazioni (pro e contro, fautori e detrattori), sembrava essere un po’ sottotraccia.

Ma si trattava solo di una tregua: è bastato uno spot (quello della Nutella, per intenderci) per infiammare di nuovo gli animi.

Perchè il Codacons ha trovato gli estremi per portare la pubblicità  sul tavolo dell’Antitrust, presentando un esposto all’Autorità per la concorrenza in cui si chiede la sospensione immediata della campagna pubblicitaria della Ferrero. L’associazione dei consumatori, infatti, lamenta il fatto che nello spot si esalta in modo eccessivo l’utilizzo dell’olio di palma per la realizzazione della Nutella.

Presentiamo uno stralcio del ricorso del Codacons:

“tale campagna pubblicitaria tesa a veicolare il messaggio che l’olio di palma sia una materia prima “assolutamente sicura” e “priva di rischi” per la salute dei consumatori, è assolutamente scorretta ed ingannevole. L’Istituto Superiore di Sanità nel valutare gli effetti sulla salute umana del consumo di olio di palma, evidenzia “Una vasta letteratura scientifica ha messo in evidenza l’associazione tra consumo in eccesso di questa classe di grassi (gli acidi grassi saturi) e aumento del rischio di malattie cardiovascolari, di infarto e di malattia coronarica”. Tali studi evidenziano che il consumo di olio di palma aumenta il colesterolo totale, il colesterolo LDL ed il colesterolo HDL, rispetto all’uso di altri oli vegetali, e sottolineano come gli effetti sul colesterolo totale e colesterolo LDL, indotte dal consumo di olio di palma, diventano significativi con l’aumentare dell’età.

Conclude l’ISS: “ L’olio di palma….rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari….fasce di popolazione quali bambini, anziani, dislipidemici, obesi, pazienti con pregressi eventi cardiovascolari, ipertesi possano presentare una maggiore vulnerabilità rispetto alla popolazione generale”.

Il problema, sottolinea l’associazione, è che non vengono indicati i limiti entro cui l’assunzione dell’olio di palma possa considerarsi innocua. Su questo assunto, prosegue così il testo dell’esposto:

“E’ evidente che con l’analizzato claim il professionista vuole far credere ai consumatori che l’olio di palma sia in assoluto esente da pericoli, quando cio’ non e’ vero, e li porta cosi’ a trascurare quelle normali regole di prudenza che debbono sempre adottarsi nei confronti di prodotti a potenziale effetto dannoso sulla salute. La sicurezza dell’alimento, alla luce di quanto indicato, non deve essere espressa in termini assoluti perché, come ricorda anche l’AGCM, è in grado di ridurre e sviare la consapevolezza del consumatore.

Inoltre il Codacons, non convinto della correttezza delle informazioni nutrizionali presenti sull’etichetta del prodotto ha anche inviato, in merito, una istanza urgente al Comando Generale dei Nas.

Al fine di verificare se le confezioni dello storico prodotto della Ferrero, al pari di altri alimenti contenenti olio di palma, riportino correttamente in etichetta i valori nutrizionali dell’olio di palma e le quantità massime assimilabili dai consumatori, in special modo i bambini, onde evitare possibili rischi per la salute e, in caso di assenza di informazioni essenziali ai fini sanitari, valutare il ritiro dal commercio dei prodotti con etichette omissive, ingannevoli o fuorvianti.

Questo il primo atto. E questi attualmente i fatti. Restiamo in attesa di conoscere la posizione della Ferrero.

 

 

 

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