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Carmela Ignaccolo

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Amazon e il bracciale che spia i lavoratori: così un brevetto scatena le polemiche

Galeotto fu il bracciale  di Amazon. O meglio: il brevetto di un ipotetico bracciale di Amazon.

Perché il diabolico dispositivo “creato in provetta” per dissezionare la privacy dei lavoratori di fatto ancora non esiste.

Però esistono tanti agguati più subdoli nel quotidiano dei lavoratori, capaci di attentare al benessere di ciascuno.

“Pensi per esempio –  ricordano dalla CGIL Lombardia –le tempistiche tassative e precise entro cui ogni singolo pezzo deve essere passato allo scanner della cassa, o le pause monitorate al centesimo di secondo, nei call-center.”

Morale? I lavoratori sono da sempre controllati, solo che, adesso il dilagare delle nuove tecnologie rende l’argomento più accattivante. E i social ci vanno a nozze.

Proprio quello che è successo con Amazon che, pur senza avere ancora nulla di concreto, ha contribuito a scoperchiare i vaso di Pandora e a portare alla ribalta realtà già consolidate ma passate un po’ in sordina.

Come Gladiator, il bracciale adottato da qualche anno da Bricocenter e Leroy Merlin e di cui parla Repubblica in suo articolo del 2 febbraio.

Ma di cosa si tratta esattamente?

Di un bracciale spia, potenzialmente capace di geolocalizzare gli impiegati o di un mero strumento di lavoro per monitorare gli ordini e lo spostamento dei colli?

La posizione di Leroy Merlin

Secondo l’azienda francese, il Gladiator è uno  strumento di lavoro che serve in area logistica per:

– estendere in mobilità le funzioni di indirizzamento, preparazione immediata, futura, sostituendo il pc;

– facilitare la ricerca e l’ubicazione della merce;

– ottimizzare la preparazione e l’indirizzamento della merce,

– eliminare il cartaceo;

– evitare continui spostamenti al collaboratore di andare avanti/indietro più volte dalle postazioni pc.

Gladiator non genera nessun tipo di reportistica volta a monitorare produttività, tempi e attività del collaboratore. Nè esiste alcun tipo di geolocalizzazione.

Infine, a proposito di un’ipotetica vertenza sindacale, Leroy Merlin precisa che attualmente non ve ne è in atto alcuna.

CGIL e Filcams

Sull’altro fronte, i sindacati ammettono che non di vertenza si tratta ma di un contrasto di vedute sullo strumento e le sue potenziali implicazioni.

Di fatto il sindacato lamenta l’assenza di un confronto tra le parti, teso a valutare gli eventuali disagi (in termini di salute e sicurezza del lavoratore) imputabili alle dimensioni e al peso di uno strumento indossato per tutto il turno e non solo saltuariamente.

Woody Allen e Robert De Niro protagonisti (in foto) della mostra al Mantova Outlet Village

Woody Allen, Robert De Niro e le icone del cinema: saranno loro, o meglio i loro scatti fotografici, i protagonisti della mostra fotografica organizzata all’interno del Mantova Outlet Village. L’evento, intitolato “I love New York: fotografie di Brian HamillWoody Allen, Robert De Niro e le icone del cinema”, è una personale di Brian Hamill, fotoreporter e fotografo di scena, che dagli anni ’70 ha lavorato sul set di oltre settantacinque film, di cui ventisei solo di Woody Allen.

Ancora una volta, dunque, l’Oonferma la sua vocazione di struttura attiva nell’organizzazione di eventi di carattere artistico (mostre d’arte), culturale (rassegne cinematografiche e incontri letterari con autori di spicco), musicale (grandi concerti, opere liriche, circo contemporaneo) e molti altri. L’influenza e la collaborazione con la città di Mantova, famosa per i grandi Festival, oltre che per il patrimonio culturale (nel 2016 ha ricevuto la nomina di Capitale Italiana della Cultura) hanno sicuramente promosso lo sviluppo di queste caratteristiche da parte dell’Outlet.

[Not a valid template]La mostra

Ad ingresso gratuito, è composta da 60 scatti e presenta, per la prima volta in Italia, immagini tratte dai set di film come “Il migliore”, “Big”, “Una moglie”, “Pallottole su Broadway”, “Stardust Memories”, “Sabrina”, “Il pasto nudo”, “La rosa purpurea del Cairo”, “La conversazione”, “Stato di grazia” ed “American Buffalo”.

L’esposizione, organizzata grazie alla collaborazione tra Mantova Outlet Village e ONO arte contemporanea, verrà presentata al pubblico, domenica 18 febbraio, alle ore 16.30, da Daniela Sogliani, storica dell’arte.

Partendo dal cinema di Allen, che Hamill incontrò per la prima volta ul set di “Io e Annie”, la mostra racconta, attraverso vari scatti, la cultura newyorkese, e di conseguenza quella americana, a cavallo degli anni ’60 e ’80, un mondo di attori, musicisti e sportivi che hanno fatto innamorare di New York persone di tutto il mondo.

Non solo Allen

Hamill non solo è riuscito a catturare lo spirito della città filtrato da Allen, ma è stato anche protagonista della cosiddetta scena newyorkese ritraendo i tanti personaggi che hanno arricchito la città nel corso della seconda metà del XX secolo: Maryl Streep, John Lennon, Francis Ford Coppola, Brad Pitt, Johnny Depp, Robert Downey Jr, Mohammed Ali e ovviamente Robert De Niro – un altro New York addicted – immortalato da Hamill sul set di “Toro Scatenato”  in immagini diventate ormai iconiche ed esposte in occasione di questa mostra al Mantova Outlet Village.

 

 

 

 

Smartphone, cresce a valore il mercato in Italia e nel mondo. I dati di GFK

Smartphone: scendono del 2,3% le vendite dei telefonini venduti nel nostro paese nell’ultimo trimestre del 2017. A valore, invece, le cose vanno nettamente meglio, facendo registrare un trend del +1,9% rispetto al terzo quadrimestre del 2016 e addirittura del +3,1% anno su anno. Con il risultato che il giro di affari nel 2017 si è attestato a oltre 5,6 miliardi.

Semplice la spiegazione: nell’ultimo anno i consumi hanno virato con decisione verso modelli più grandi e più cari della media. Ce lo racconta una recente ricerca GFK.

I risultati a livello internazionale

Andamento non dissimile da quello del nostro paese si registra in tutta l’Europa occidentale, dove le vendite di smartphone sono diminuite a volume del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma sono cresciute a valore del 17% , sviluppando un giro d’affari pari 56 miliardi di dollari, in aumento del 5% rispetto al 2016. A far da trainano le performance positive di Gran Bretagna (+24%) e Francia (+19%).

Trend positivo per il mercato degli smartphone in Europa centrale e orientale: le vendite sono cresciute del 7% nell’ultimo trimestre dell’anno. Anche qui il trend a valore è particolarmente positivo (28%). Anche per il 2018 le previsioni sono per una crescita del mercato. 

Il mercato degli smartphone in Nord America è cresciuto del 6% a unità nel Q4 2017: si tratta della crescita più elevata degli ultimi due anni. Positivo anche il trend su base annua, con un incremento delle vendite del 2%. Per il 2018, invece, si prevede un trend piatto.

 

Vendite Smartphone –  Q4 2017 vs. Q4 2016
 

 

Unità vendute (milioni)Valore (miliardi di dollari) 
Q4 16Q4 17Trend Y/Y % Q4 16Q4 17Trend Y/Y %  
Europa Occidentale38.337.0-3%16.118.817% 
Europa Centrale e Orientale23.625.27%5.46.928% 
Nord America58.762.06%27.428.54% 
America Latina33.135.06%10.011.212% 
Medio Oriente e Africa42.646.28%10.610.93% 
Cina118.4114.7-3%36.643.017% 
Asia – Paesi sviluppati 20.318.5-9%13.913.2-5% 
Asia – Paesi emergenti58.958.6-1%10.111.514% 
Totale393.9397.21%130.1144.011% 
Fonte: GfK Point of Sales (POS), rilevazioni effettuate in 75 mercati, dati mensili aggiornati a fine novembre 2017, più dati settimanali aggiornati al 31 dicembre. Percentuali arrotondate. 

 

In America Latina, la domanda è cresciuta del 6% negli ultimi mesi del 2017, trainata da Brasile: GfK prevede un rallentamento della crescita nel 2018.

Fa registrare il +8% su base annua il trend del mercato degli smartphone in Medio Oriente e Africa,  trainato principalmente da Egitto e Arabia Saudita.  Buone le previsioni (+5%) per il prossimo anno.

In Cina si nota un calo a volume, compensato a valore da un vero boom: +17%.

Segno meno, invece, sia a valore che a volume nei paesi dell’Asia sviluppata* dove il mercato degli smartphone frena rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-9% a unità, -4% a valore), a causa soprattutto del trend negativo della Corea del Sud. Tuttavia, GfK prevede un ritorno alla crescita nel 2018, trainato principalmente dal Giappone.

Negativo il trend a valore (-1%) nei Paesi asiatici emergenti*, a fronte di un incremento del 14% a unità. Causa principale è la maggiore diffusione di modelli di fascia bassa. Complessivamente, in questa regione sono stati venduti 232,7 milioni di smartphone nel corso dell’anno (+8% rispetto al 2016). Per il 2018, GfK prevede una crescita della domanda del 9%.

 

Vendite Smartphone – 2017 vs 2016 
 Unità vendute (milioni)Valore (miliardi di dollari)
 20162017Trend Y/Y %20162017Trend Y/Y %
Europa Occidentale131.0125.6-4%53.556.05%
Europa Centrale e Orientale78.085.29%16.821.226%
Nord America198.2201.32%82.984.01%
America Latina105.9115.89%30.936.819%
Medio Oriente e Africa168.9176.54%42.141.5-1%
Cina448.5454.41%133.1152.314%
Asia – Paesi sviluppati 72.968.5-6%46.144.2-4%
Asia – Paesi emergenti214.5232.78%34.542.724%
Totale1,417.91,4603%439.9478.79%
Fonte: GfK Point of Sales (POS), rilevazioni effettuate in 75 mercati, dati mensili aggiornati a fine novembre 2017, più dati settimanali aggiornati al 31 dicembre. Percentuali arrotondate.

 * Nello studio vengono considerati Paesi asiatici sviluppati: Australia, Hong Kong, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Taiwan. Sono considerati Paesi asiatici emergenti: India, Indonesia, Cambogia, Malesia, Filippine, Tailandia e Vietnam.

Lo studio

I dati riportati sono basati sul  tracking GfK Point of Sales (POS): dati di vendita effettivi per i mesi di ottobre e novembre, dati di dicembre stimati sulla base delle rilevazioni settimanali al 31 dicembre 2017.

 

Bennet smart, il concept giovane, dedicato ai giovani. Fotonotizia

Bennet testa bennet smart: il primo punto vendita dedicato alle nuove generazioni.

Un luogo dove la spesa possa evolversi, per divenire un’esperienza che ampli le conoscenze ed esplori prodotti di qualità in percorsi nuovi ma sempre pratici e razionali.

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Food&Beverage: il 2017 anno record per numero di acquisizioni

Food&Beverage: il 2017 è stato un altro anno record per le acquisizioni nel settore, con ben 727 operazioni registrate nel database fusioni e acquisizioni di bevblog.net. In pratica, facendo una media, siamo a 14 ogni settimana.
Se ne registrano 103 in più rispetto al 2016 e addirittura + 40% rispetto a cinque anni fa: a parte un calo nel 2013, quindi, si assiste a una crescita progressiva di queste operazioni.

 

GLOBAL FOOD AND DRINK LE ACQUISIZIONI  2012-17

Sources: bevblog.net, Zenith Global

I settori più attivi sono stati: il caseario che ha toccato quota 72, quelli di ingredienti e bevande analcoliche ( arrivati a 68), e quello del packaging (a54). La birra, 40 operazioni, è in vantaggio sia sugli alcolici che si attestano a 37 sia sul vino (30).

 

GLOBAL FOOD AND DRINK ACQUISIZIONI SETTORE PER SETTORE 2016-17 

Sources: bevblog.net, Zenith Global

 

La top 15 dei settori  rispecchia quasi del tutto quella del 2016, se non fosse per una new entry: quella dell’acqua in PLA: gli accordi in questo settore, infatti sono praticamente quadruplicati (+13).

In crescita anche il settore della nutrizione (+121%), quella della carne (+67%), quello degli snack (+52%), e quello del dairy (+24%).

In discesa del 36% invece il vino (- 17 acquisizioni rispetto al 2016) e il packaging che, con 10 operazioni in meno rispetto al passato, cala del 16%.

 

IV e V gamma: come sfruttare al meglio le potenzialità della nuova ortofrutta

IV e V gamma:  settori che crescono in media del 4% a valore (con punte anche dell’8% per la marca industriale) e che offrono grandi opportunità di business proprio perché fortemente caratterizzanti dell’offerta.

I retailer non possono sottovalutarne le potenzialità, devono piuttosto individuare e risolvere eventuali criticità che possano compromettere il rapporto di fiducia con i consumatori.

Questi alcuni dei temi emersi dalla ricerca «Il posizionamento dei prodotti vegetali freschi e pronti all’uso nella distribuzione moderna» commissionata dalle principali aziende del settore IV gamma all’Università Cattolica di Piacenza e presentata a Marca da AIIPA IV Gamma.

La percezione dei consumatori

Di fronte alle performance positive registrate dal comparto è inevitabile chiedersi quale sia l’approccio adottato dai clienti e il tipo di utilizzo utilizzato per le varie categorie di prodotto.

La ricerca sottolinea, infatti, come per la IV gamma sia il tasso di penetrazione  (80%)  sia la frequenza d’acquisto da parte delle famiglie (50%) siano decisamente soddisfacenti.

“L’incremento è stimolato soprattutto da un processo di innovazione e di diversificazione merceologica verso linee di prodotto a maggior valore aggiunto. I consumatori riconoscono infatti l’elevato contenuto di servizio dei prodotti di IV gamma e la percezione comparativa della qualità di questi prodotti rispetto a quelli di I gamma risulta essere mediamente buona” – commenta Daniele Fornari, Professore ordinario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

“L’aumento della penetrazione fa principalmente riferimento ad un crescente atteggiamento di “time for money” da parte dei consumatori che da un lato privilegiano prodotti con maggior contenuto di servizio e dall’altro riconoscono un miglioramento dell’offerta in assortimento, soprattutto legata alla disponibilità di prodotti dal packaging comodo e pratico”, spiega Sebastiano Grandi, Professore associato e coordinatore della Laurea Magistrale in Food Marketing e Strategie Commerciali presso dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

E questo perché si va diffondendo sensibilmente il consumo dell’ortofrutta di IV gamma anche fuori dalle mura domestiche (16% nel caso del pranzo, 25% per cena e fuori pasto), in condizioni d’utilizzo, cioè, in cui i packaging funzionali e pratici sono considerati un plus premiante.

Morale?

Urge allora che le aziende lavorino con zelo e impegno crescente alla realizzazione di packaging pratici e a formulazioni di prodotto sempre più complete.

Quanto alla distribuzione, invece, è impellente che si impegni a dare spazio sufficiente a scaffale al nuovo assortimento, in modo che la clientela possa apprezzarne l’offerta. Purtroppo negli ultimi anni, invece, a fronte di un aumento delle referenze, lo spazio a scaffale è rimasto invariato.

La conseguenza è spesso un dissevizio per i consumatori, spesso penalizzati da lle rotture di stock.

Le reason way del minore acquisto

Tuttavia persistono casi di diffidenza, specialmente sulla V gamma, come emerge dalle dichiarazione di una parte del campione.

Da cosa scaturiscono questi pregiudizi che spesso si traducono in un mancato acquisto?

Tre le ragioni principali:

  • Dubbi sull’igiene dei prodotti
  • Dimensioni troppo grandi delle confezioni
  • Dubbi legati al prezzo (anche se quest’ultimo punto spesso si rivela un falso problema, come vedremo.

Canali di vendita

La ricerca rivela come i consumi siano sempre più multicanalizzati con una media di 1,5-1,6 canali frequentati.

Per IV e V si registra una fortissima penetrazione (90%) nei super. Seguono gli iper (20-30%) e i discount (20%).

Molto gettonato risulta il canale specializato (quello del fruttivendolo) per quanto attiene alla prima gamma e dall’indagine risulta che ancora più consumatori lo sceglierebbero se non avessero vincoli di tempo che li costringono a preferire la grande distribuzione in cui possono effettuare una spesa completa.

Luoghi di acquisto

Quali sono i criteri che fanno preferire un negozio piuttosto che un altro?

In pole position, igiene e pulizia, seguono la qualità dei prodotti, l’esposizione convincente e la scelta ampia.

Mentre la mera convenienza di prezzo si attesta solo al 5° posto.

Migliora invece il piazzamento del criterio di stagionalità che negli anni guadagna progressivamente posizioni.

Qualità: cosa si intende?

Per i consumatori si tratta del combinato disposto di quattro fattori essenziali:

Italianità (indicata come prioritaria dal 53% del campione), shelf life (intesa come data di scadenza più lontana a apprezzata dal 37%), controlli (33%) e tracciabilità (31%).

I prezzi

La questione del prezzo per i prodoti di IV e V gamma, a conti fatti, sembra essere per i consumatori meno importante di quanto in effetti credano.

Dalla ricerca, infatti, è emerso che non si conosce realmente il livello dei prodotti (compresi quelli acquistati con frequanza) e che chi si sbilancia a indicare un prezzo , nel 20% dei casi lo sottostima.

Inoltre all’esplicita domanda, “cambieresti i tuoi comportamenti di acquisto se ti fosse proposto un prodotto più economico?”, la risposta risulta affermativa solo se lo sconto arrivasse a superare il 20%.

Se ne deduce che tra fedeltà a un prodotto rodatoe possibilità di risparmio vince la prima.

L’innovazione

Dalla ricerca si evince come purtroppo solo l’11% dei consumatori si sia accorto di qualche novità di prodotto nell’ultimo anno e di questi solo una percentuale minima ne abbia ricordato qualcuno. La sfida, quindi, è quella di lavorare meglio e insieme per comunicare le innovazioni, anche sul punto vendita.

 

I Gigli di Firenze implementano il ledwall circolare più grande d’Italia

Comunicare è importante, e riuscire a raccontare la propria storia ricorrendo alle immagini e coinvolgendo il pubblico è un atout da non sottovalutare.

Lo sa bene il Centro Commerciale I Gigli di Firenze che ha recentemente implementato il
ledwall circolare più grande d’Italia, progettato e installato da 3P TECHNOLOGIES, in una modernissima piazza multimediale.

[Not a valid template]Per corroborare e potenziare l’effetto visivo del ledwall sono state previste anche  8 colonne curve di forte impatto scenografico.
Il led, con una circonferenza di 66,2mt x 1,58 mt di altezza, è composto da oltre 2.000 tiles, per un totale di circa 2.400.000 pixel, e da 8 alberi, colonne curve di mattonelle led, su cui vengono distribuiti contenuti grafici sempre differenti grazie al sistema di digital signage, che con video ed immagini in modalità multivision guidano i clienti , li coinvolgono e li stimolano.
L’agorà permette di sfruttare l’area del centro commerciale per spettacoli, ospitate e road show.
3P Technologies si è occupata della progettazione e dell’installazione del sistema lavorando a stretto contatto con gli architetti della committenza ( Eurocommercial ) ed i tecnici di DIGILED. L’installazione è stata fatta interamente in notturna, ed è durata due mesi circa.


L’ancoraggio delle tiles ha richiesto la realizzazione di strutture custom made. Il sistema di controllo è gestito da 5 processori digitali navigator per la distribuzione del segnale video, 1 processore navigator di back up attivo ed 1 sistema di distribuzione fibra ottica ad altre prestazioni.

Attualmente l’installazione è candidata tra i cinque progetti finalisti per il settore retail del premio InVation Award ( www.inavationawards.com ) che si terrà il prossimo 6 febbraio ad Amsterdam in occasione di ISE 2018 , fiera mondiale per il mondo degli integratori di sistemi e del ondo delle tecnologie audio video.

Menchetti porta le sue specialità nella stazione fiorentina di Santa Maria Novella

È ufficiale: lo storico forno artigianale toscano Menchetti porta la sua pizza al trancio e il pane Verna nel corner dedicato, all’interno del locale Piazza della Stazione 16, wine bar e ristorante a buffet aperto da Chef Express nella stazione Santa Maria Novella di Firenze, al binario 16, nella zona dell’ex deposito bagagli (lato verso via Valfonda).
Per Menchetti si tratta del primo punto vendita nel capoluogo toscano, oltre che del primo corner all’interno di un locale Chef Express, la società del gruppo Cremonini leader in Italia nella ristorazione in concessione (stazioni, aeroporti e aree di servizio autostradali). Il marchio del forno aretino è già presente tra Toscana e Umbria, con 10 punti vendita in gestione diretta e 3 franchising.
Il forno, oggi conosciuto sempre più anche fuori dai confini regionali, si è nel tempo distinto per la lavorazione artigianale, i sapori antichi proposti –  grazie all’utilizzo dell’antico grano Verna e alle ricette tramandate da generazioni- e l’eccellenza degli ingredienti impiegati.
All’interno del corner si potrà acquistare sia il pane – sfornato fresco tutte le mattine – che la pizza Menchetti, dalla lunga lievitazione naturale, cotta su pietra e condita nei gusti più disparati e golosi. Inoltre, saranno disponibili anche i prodotti dolciari da forno, tipici della tradizione toscana: Cavallucci alle noci, Meringhe, Panforte, Ricciarelli, Cantucci Toscani alle mandorle e al cioccolato.
Come in tutte le stazioni, l’offerta di ristorazione è disponibile in orario continuato, in particolare, il corner sarà aperto dalle 8 alle 20.
 
Menchetti 1948, l’identikit
Fondata nel 1948, Menchetti è un’azienda a conduzione famigliare con sede a Cesa (AR). Oggi occupa 300 persone e conta 10 punti vendita in gestione diretta e 3 franchising, dislocati tra Toscana e Umbria, completi di bar, pasticceria, panificio e con servizio di ristorazione. Tra gli ingredienti principali, che rendono il gusto dei prodotti unico, c’è la farina di Grano Verna, un’antica varietà di grano tenero, ricco di fibre naturali e a bassa quantità di glutine, coltivato presso l’azienda agricola di famiglia e macinato a pietra, cosi da mantenere il germe di grano all’interno del prodotto finito e preservare una grande quantità di vitamine e minerali.  
 
Chef Express, la storia e i numeri
È la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, attiva nei segmenti della ristorazione in concessione (stazioni ferroviarie, aeroporti e autostrade, ristorazione a bordo treno) e commerciale. Nel 2016 ha realizzato ricavi per 512 milioni di Euro. Nel settore della ristorazione in concessione in Italia Chef Express ha oltre 200 punti vendita. La società opera sia con marchi propri come Chef Express, Mokà, Mr. Panino, Gourmé, Gusto Ristorante, JuiceBar e Bagel Factory, che con marchi in licenza, come McDonald’s, RossoSapore, Cioccolati Italiani. Nella ristorazione commerciale la società controlla la catena di ristoranti di carne Roadhouse, con 112 locali in Italia.  

Gruppo Inditex, tre nuove aperture a Milano e Roma nel mese di dicembre

Sono ben tre (a distanza ravvicinata) le nuove aperture del Gruppo Inditex (noto per i marchi Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe). Di queste, due a Milano ( Massimo Dutti a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele e la Riapertura dello store Zara riservato alla moda Uomo, a Milano, in Corso Vittorio Emanuele 11)  e una nella Capitale (lo store Bershka a Roma, in Via del Corso, all’interno della Galleria Alberto Sordi) prevista per il 20 Dicembre.

Il contributo occupazionale

Si tratta di tre aperture molto importanti, che confermano la crescita di Inditex in Italia, la volontà di rilanciare la presenza a Milano e anche a Roma, in centro città, il ruolo a sostegno dell’occupazione. In relazione all’apertura dei due negozi a Milano, infatti, Zara ha assunto 24 nuove persone e Massimo Dutti 35. L’età media di tutti i dipendenti di Zara in Vittorio Emanuele reparto uomo è 27 anni. L’età media di tutti i dipendenti di Massimo Dutti in Galleria Vittorio Emanuele è 27,9 anni. Bershka ha 48 assunzioni confermate ad oggi per lo store di Roma.

Zara di Corso Vittorio Emanuele

Il flagship store, che si sviluppa su tre piani, si caratterizza per  un design elegante e discreto, dove predominano i toni chiari e dove le texture e la loro interazione con le luci colorano gli spazi. La disposizione ordinata e lineare ha lo scopo di migliorare l’esperienza del cliente, che può visionare il prodotto in tranquillità e goderne a pieno.

L’obiettivo è stato quello di generare un nuovo ordine unitario e coerente, in grado di dialogare con la struttura originaria dell’edificio.

Il risultato è uno spazio diafano e libero, dove l’area centrale costituisce l’anima dell’edificio e il piano terra rappresenta il luogo di connessione con la città. I piani superiori, invece, sono scanditi da pilastri metallici, disposti a griglia, conferendo ordine e simmetria all’intero spazio. Circa la scelta dei materiali, per intervenire sull’edificio esistente sono state utilizzate pietra e graniglia insieme all’ottone invecchiato, mentre per il restauro degli interni del negozio si è optato per alluminio e ottone naturale.

Il negozio si distingue per i quattro concetti che dominano la filosofia architettonica di Zara – chiarezza, funzionalità, bellezza e sostenibilità -. A tal riguardo, lo store rispetta i più severi standard di eco-sostenibilità previsti per gli edifici, applicati sia alla sua struttura, sia all’operatività quotidiana. In questo modo si garantisce, rispetto a un negozio tradizionale, un risparmio medio di elettricità del 30%, con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti, e una riduzione del consumo di acqua fino al 40%. Questi standard elevati caratterizzano ormai oltre il 70% degli store Inditex nel mondo.

Massimo Dutti

Un negozio la cui architettura si integra alle esigenze estetiche della galleria e, allo stesso tempo, ha adattato la sua immagine abituale senza perdere personalità.

Il design degli interni, sviluppato interamente da Massimo Dutti, si basa sull’uso di nuovi materiali, finiture e illuminazione. In questo nuovo negozio tutti i dettagli sono allineati per consolidare l’identità e il lifestyle del marchio.

Il nuovo negozio, oltre a rispondere al concetto più avanzato di negozio eco-efficiente del Gruppo Inditex, conta su una serie di elementi innovativi che uniscono moda e tecnologia, obiettivo del marchio per proporre costantemente nuove shopping experience ai clienti.

Ecco alcune delle implementazioni:

Sostenibilità: tra le misure di eco-efficienza si evidenzia l’illuminazione, con sistemi per l’ottimizzazione dell’illuminazione dei mobili e l’uso esclusivo di Led (Light-Emitting Diode).

Per l’aria condizionata e la ventilazione, si è lavorato sull’isolamento termico dell’involucro dei locali e sul controllo del livello di ventilazione basato sull’occupazione dello spazio mediante sonde di CO2.

Per completare, viene fatto un uso efficiente dell’acqua e vengono proposti spazi interni per la promozione del riciclaggio dei materiali.

Tecnologia: Massimo Dutti continua con lo scopo preciso di offrire nuove esperienze di acquisto, basate sull’innovazione.

Queste sono alcune delle più importanti proposte tecnologiche del nuovo negozio:

Camerini interattivi: nel momento in cui il cliente arriva in camerino, i capi vengono scansionati e appaiono automaticamente sullo schermo posizionato all’interno. Tramite i touch screen posizionati nei camerini, il cliente può consultare i dati sui capi scelti o richiedere un cambio di taglia. Gli schermi hanno anche un sistema di Visual Search Technology che propone articoli complementari e sostitutivi a quelli scelti.

Wallet: Inserito nella nuova app del negozio online Massimo Dutti, include il servizio di pagamento mobile (Wallet) per dispositivi IOS, che consente all’utente di acquistare direttamente dal proprio smartphone con qualsiasi carta precedentemente registrata nell’app.

Scansiona e acquista: il cliente potrà individuare i prodotti che desidera in negozio e, dall’APP del marchio, scansionarli, ottenere tutte le informazioni relative allo stesso e, direttamente, aggiungerli al carrello della spesa online con consegna dove si preferisce.

Click & Collect: i clienti di Massimo Dutti hanno la possibilità di prenotare articoli dalla APP del marchio e ritirarli presso il negozio della Galleria Vittorio Emanuele.

 

 

 

 

Natale è dietro l’angolo: il gender gap guida ancora la scelta dei regali

Natale è dietro l’angolo e la corsa ai regali è sul nastro di partenza. Quali le previsioni di acquisto degli italiani? Per dare una risposta al quesito, Toluna, società leader nel digital market research ha condotto uno studio su 1.000 individui in Italia, focalizzandosi sugli acquisti dedicati ai bambini.

Ne è emerso che per la metà dei rispondenti il budget di spesa sarà uguale a quello del 2016, il 25% dichiara che spenderà di più (in particolare il 30% degli uomini contro il 21% delle donne), per il restante 25% invece il budget sarà inferiore. Risulta inoltre che ben il 76% degli intervistati considera l’online come possibile canale di acquisto contro solo il 5% che non inserisce l’eCommerce tra le scelte possibili (non si riscontra alcuna differenza tra i vari livelli di educazione).

Regali: la distinzione di genere detta legge

In ottica socio-culturale, Toluna riscontra la persistenza di atavici tabù collegati al gender gap:  ben il 49% degli intervistati dichiara infatti di essere influenzato dal genere (maschio o femmina), e il 43% dichiara che poterebbe prendere in considerazione di regalare un gioco da femmina a un maschio solo in relazione al tipo di gioco. Emerge dunque una diffusa mentalità stereoptipata che rischia di dare un imprinting obsoleto alle nuove generazioni.

Vediamo nel dettaglio l’indagine Toluna.

Se i bimbi non esprimono un desiderio, gli adulti sono per lo più così orientati: giochi di società ed elettronici per i maschi, bambole e cucine per le femmine.

Davanti a esplicite richieste non “allienate” ecco invece la risposta del mondo “adulto”.

I regali per i maschietti…

Solo il 3% dei genitori sarebbe disposto a regalare ai propri figli maschi dei trucchi (un punto in più per gli zii), sale all’11% chi è propenso a regalare bambole a un maschietto, con oscillazioni geografiche interessanti: il 15% dei rispondenti nel nord ovest la regalerebbe, l’11% al centro, il 10% al sud e solo il 7% al nord est. Regalare una cucina risulta invece più apprezzato (ovvia la complicità di programmi come Masterchef o Cucine da Incubo che hanno sdoganato le attività ai fornelli): infatti il 20% dei genitori è disposto a regalare una cucina ai propri figli maschi, solo il 14% ai figli maschi dei propri amici e il 17% ai propri nipoti. In tutti i casi sono le rispondenti femminili ad alzare sensibilmente la media (25% delle mamme vs i 15% dei papà) e permane tra i genitori dei maschi un’ampia distanza tra nord e sud, nel primo la percentuale sale al 26% al nord ovest, mentre al sud la percentuale crolla al 16%.

… e quelli per le femminucce

D’altro canto, anche fra i genitori delle femmine non si riscontra grande apertura: solo il 7% accetterebbe di regalare un’arma giocattolo e il 20% un dinosauro. Anche in questo caso si possono notare delle differenze territoriali tra i genitori con 8 punti percentuali di differenza tra il nord (qui il 25% dei rispondenti accontenterebbe la richiesta) e il centro sud (che si ferma al 17%).

 

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