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fabrizio.gomarasca

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L’eredità di Expo: il cibo del futuro

Nel numero di luglio-agosto di inStore l’economista Fulvio Bersanetti di ref. Ricerche compie un ampio excursus sulle prospettive legate alla produzione di cibo e all’alimentazione del futuro. Si chiede infatti Bersanetti se “riusciremo ad assicurare cibo adeguato per tutti? Che cosa mangeremo? L’alimentazione sarà ancora un elemento di distinzione culturale o gli stili alimentari andranno progressivamente convergendo?”.

Rispondendo a quste domande, Bersanetti adotta un approccio multidisciplinare che spazia dalla demografia alla sostenibilità economica, dalla salvaguardia dell’ambiente allo sviluppo delle tecnologie di produzione, dalle abitudini di consumo alla sicurezza alimentare. “La risposta al problema non può che essere globale – scrive – e coinvolgere tutti gli attori della filiera in un disegno comune e in una assunzione di responsabilità condivisa. Nessuno escluso: produttori, industria, distribuzione e consumatori devono essere parte attiva di questo processo di cambiamento.

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Talenti: le competenze riconosciute dalle imprese in una ricerca ManpowerGroup

Per il secondo anno consecutivo ManpowerGroup fotografa il profilo ideale delle competenze trasversali (soft skills) riconosciute e richieste dal mercato del lavoro, coinvolgendo un campione di 1.612 aziende.

La ricerca, condotta tra il 9 marzo e il 13 aprile 2015, mira ad approfondire la giusta dose di competenze soft che sempre di più impatta nei processi di selezione e valutazione e le pratiche messe a punto dalle aziende, comprese quelle di piccole dimensioni, nell’individuazione e sviluppo delle persone di talento.

«Il Talento si compone per il 63% delle cosiddette “competenze della vita” (soft skills e motivazione individuale), quelle caratteristiche intangibili che spiegano il saper essere oltre al saper fare», afferma Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterranea ManpowerGroup e Presidente di Human Age Institute. «L’identikit del profilo ideale risulta piuttosto eterogeneo combinando Pragmatismo, Concretezza e Leadership. Ancora in ritardo è la consapevolezza delle aziende rispetto alle competenze digitali nella declinazione soft delle stesse (come per esempio diffusione dei saperi, networking). Questo aspetto sarà invece particolarmente rilevante nei prossimi anni, perché svilupperà nuovi modelli di lavoro».

La distribuzione geografica dei rispondenti è concentrata nel Nord Italia per il 70%, dove si evince una maggiore attenzione alle tematiche del Talento e alle competenze trasversali. Tra le novità che saltano all’occhio rispetto allo scorso anno, il fatto che anche le aziende con sola sede in Italia iniziano ad affacciarsi con interesse alla tematica del Talento ed esprimersi con maggiore consapevolezza.

Quali sono le caratteristiche del Talento nei diversi settori?

Dalla ripartizione delle frequenze di risposta per settore merceologico, si evidenzia che le conoscenze tecnico specialistiche sono ancora molto rilevanti per i settori Tessile, Metalmeccanico e Sanitario/Servizi alla persona.

I comparti dedicati al Benessere/cosmetico e all’Istruzione/formazione danno un peso più importante alle competenze trasversali (soft skills) sottolineando una rappresentazione del Talento più svincolata dalle abilità tecniche.

In primo piano la motivazione individuale come leva del Talento per i settori Turismo, Siderurgico, Edile, Elettrico/Energetico e Istruzione/Formazione.   Per quanto concerne il Commercio/grande distribuzione ancora prioritarie le competenze tecniche e la motivazione individuale rispetto ai soft skills.

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Secondo il modello dell’olistica del Talento di ManpowerGroup – che si compone di sette spazi/aree tematiche trasversali che forniscono una rappresentazione della persona e del Talento nei suoi tratti distintivi – il giusto mix di competenze associato oggi al Talento si compone di problem solving (capacità di risoluzione dei problemi finalizzata ad uno specifico obiettivo), orientamento al risultato, visione d’insieme e leadership.

Schermata 2015-07-31 alle 10.55.18I risultati di questa indagine risultano utili su due fronti. Da un lato per le aziende che possono così definire i propri modelli di competenze e le soft skills necessarie al fine di impostare efficacemente i processi di selezione e di valutazione del potenziale e sviluppo interno. Sul piano dell’individuo, i candidati che intendono proporsi alle aziende, grazie a questo Osservatorio, sanno ora quali sono le caratteristiche ricercate e quali sono le competenze da sviluppare per avere maggiori possibilità di crescita all’interno dei contesti organizzativi.

Monitorare negli anni l’andamento delle esigenze aziendali in termini di soft skills vuol dire soprattutto riuscire a sviluppare profili completi a 360° rispetto alle necessità espresse.

«Lo sviluppo delle competenze trasversali dovrebbe partire già dai livelli d’istruzione superiore, scuola secondaria, università e master – continua Stefano Scabbio – così da ridurre lo scarto tra le aspettative e le reali capacità dei singoli, individuando i talenti al di là delle competenze tecniche specifiche, e facilitando l’integrazione delle risorse e il reale sviluppo competitivo delle aziende».

La piccola pasticceria francese rivive nelle Tartellette Bonne Maman

Le classiche ricette della piccola pasticceria francese rivivono sugli scaffli nelle confezioni un po’ vintage dei prodotti Bonne Maman prodotte da St. Michel, l’aziend che dal 1905 basa la sua notorietà sulla naturalità delle materie prime utilizzate e sull’autenticità dei sapori genuini delle più famose specialità francesi di piccola pasticceria.

Come le Tartellette, tortine monoporzione di pasta frolla a base di farina, burro, uova e zucchero, in tre varianti di farcie: cioccolato e caramello, crema di limone e marmellata di lamponi.

Ogni scatola contiene 9 Tartellette confezionate singolarmente in sacchetti.

I prdotti Bonne Maman sono distribuiti da Eurofood.

Tech and multitasking, for Nielsen women are driving the digital-revolution

Foto: Jeffrey Zeldman @Flickr, CC

The stereotype image of the hyper-connected man, always with the latest hi-tech device in his hand, and of the woman grappling and seeking advice on how this or that works, is about to suffer a severe blow as a result of the latest Nielsen “Australia Connected Consumer Report”. According to which women today not only know exactly how to exploit technology and navigate the digital landscape to solve their needs and desires, but also expect brands to speak to them in their language and from their point of view.

In June 2015, there were nine million women connected online in Australia, 51% of the population. Women are more likely to get involved online, 57% regularly check their social profile (compared to 47% of men) and share more often online.

In particular, women, who have long been known for their propensity for multitasking, increasingly often use more than one device at a time, preferring smartphones and tablets, more manageable and easy to carry. Smartphones in particular are used to watch content, listen to music, use social media and share. If in general men spend more time online, women outnumber them, and by some margin, in accessing the internet via smartphones.

And that’s not all: three out of five women (60%, versus 56% of men) watch TV and use the internet at the same time; an activity concentrated between 6 and 10 pm: the ideal time to reach them with advertising or promotional messages, both via the web as well as TV. Laptops, smartphones and tablets are indispensable “second screens” for women, who for the first time are slightly more likely to use tablets than men.

 

 

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Social use

It is precisely this social use of the web that brands must understand if they want to meet female consumers online. Women, for example, use Apps to socialise and share more often – 23% compared to 20% of men – and communicate, while men use Apps for e-commerce or commercial purposes. Both sexes are nevertheless inclined to “meet” brands online.

Coming to the preferred social media, women appear to be more active on Facebook, Instagram and Pinterest, while Australian men prefer, in addition to Facebook, YouTube, Google+ and LinkedIn. It’s 50/50, on the other hand, with regard to Twitter.

Next frontier, wearables

There is growing interest in wearable devices (smart watches, smart glasses and the like), even if they are still slightly more used by the “stronger sex”. Fitbit, for example, a bracelet that measures physical activity and sleep, is more popular among women, while men prefer the Nike version, Fuelband. Nielsen envisages that the advent of the AppleWatch will in 2016 lead to a massive input of content by brands in the “wearables” market.

Traditional media, however, still remain important, with 91% of women still regularly watching TV (slightly more than men), while men prefer video on demand (71% compared to 62%).

Amazon surpasses Walmart, digital surpasses real?

The news is enough to make you shiver: Amazon, queen of the Dot coms, after an extremely positive sales quarter, has been valued at 18% more ($40 billion) than previously, surpassing the stars and stripes supermarket giant Walmart: 262 compared to 233 billion dollars.  Digital beats real?  The news comes after years of red ink for Jeff Bezos’ company, but nevertheless makes a certain impression.

Walmart in terms of turnover is the largest company in the world, with 11,000 stores worldwide and 2 million employees. Market valuations aside, the two companies were already involved in a head to head battle last week when Amazon launched the “Prime Day” (see here) and Walmart hit back, again via its e-commerce channel, offering discounts on cult objects such as the iPad.

A Roma è di scena il World Retail Congress, 8-10 setttembre. Ecco il programma

Dall’8 al 10 settembrriflettori puntati su Roma per la nona edizione del World Retail Congress, evento internazionale e punto di riferimento per il mondo retail,  quest’anno per la prima volta in Italia, con un programma ricco di spunti.

Scarica qui l’agenda dei lavori

L’Hotel Cavalieri Hilton sarà il palcoscenico per oltre 1000 delegati di tutto il mondo provenienti da aziende leader di settore che si confronteranno sul tema “Trasformazioni nel retail, quali scenari oggi, domani e in futuro”. L’evento, che attrae i player più influenti della distribuzione mondiale, avrà quest’anno come ospite eccezionale Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, che terrà un particolare speech sui futuri e visionari sviluppi del web. Tra gli speaker, tutti di livello internazionale, citiamo Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Andy Clarke, Ceo di Asda Walmart, Jonathan Alferness, Vicepresident di Google, Julie Hamilton, Vicepresident Coca Cola.

Le tre giornate del World Retail Congress prevedono un fitto programma di eventi, workshop e presentazioni interattive, tavole rotonde e meeting in cui il grande tema sarà proprio il futuro del retail: nuove sfide, soluzioni e prospettive offerte. Inoltre, il programma sarà arricchito da alcune attività collaterali come l’annuale Future Retail Challenge in cui squadre di studenti di tutto il mondo competeranno nel creare un nuovo concept di retail, l’introduzione di tre nuove aziende nella Hall of Fame dei migliori innovatori del settore e la consegna dei prestigiosi World Retail Awards che saranno assegnati a conclusione dell’evento.

L’edizione 2015 del World Retail Congress prevede inoltre alcune importanti nuove iniziative:

  • Il World Retail Congress Innovation Hub, contest che premierà le migliori start-up in ambito retail che avranno l’opportunità di presentare il proprio progetto ad una platea di CEO delle principali aziende presenti. Un’occasione unica per confrontarsi con i player più influenti e all’avanguardia.
  • Future vision, un panel di esperti di diversa provenienza presenterà le linee guida che modelleranno il retail in futuro, in un’ottica unitaria e coesa. Un documento importante e d’ispirazione per tutti gli operatori del settore.
  • CEO Leadership Workshop, un programma nato dalla collaborazione fra la Said Business School Oxford University e WRC per la formazione continua dei CEO.

Giornata storica per il retail alimentare italiano. Amazon apre il suo supermercato

Mai smentiti e mai confermati i rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, Amazon alla fine l’ha fatto. E l’arena della distribuzione italiana e dell’e-commerce non sarà più come prima.

Schermata 2015-07-29 alle 14.14.11Da oggi la sezione Alimentari e cura della casa è on line anche in Italia sul sito di Amazon. Si tratta di 20.207 referenze al lancio, di cui 2261 pr la cura dei bambini  e 10948 per la pulizia e la cura della casa. Tra i marchi nazionali e internazionali presenti: Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco, prodotti di punta per la prima infanzia di Plasmon, Mellin o Huggies e quelli per la cura della casa come Chanteclair, Dash, Scottex, Cuki.

Molti prodotti sono contrassegnati come Prodotti Plus, articoli a basso prezzo venduti e/o spediti da Amazon acquistabili all’interno di un ordine il cui importo totale sia pari o superiore a EUR 19 (spese di spedizione escluse).

I clienti iscritti a Prime possono scegliere una delle opzioni di consegna disponibili inclusa la spedizione gratuita illimitata in un giorno che consente di ricevere i prodotti di uso quotidiano direttamente a casa in 24 ore, disponibile in più di 6.000 comuni italiani, o il servizio Spedizione Sera che permette di ricevere i prodotti lo stesso giorno, disponibile nell’area di Milano.

Quanto ai prezzi, abbiamo fatto un rapido confronto relativo alla pasta secca nella confezione da 500 grammi tra i prezzi praticati da Amazon e quelli di Esselunga (l’unico retailer ad avere un commercio on line ben rodato). Spaghetti: Barilla 0,72 euro Amazon vs 0,50 Esselunga (in promozione da un prezzo pieno di 0,84 euro), Voiello 0,75 vs 1,35 euro, De Cecco 0,96 vs 1,35, Garofalo 0,90 vs 1,29 euro.

«Adesso i clienti possono acquistare migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione e per la cura quotidiana della casa con un click e dimenticare code e pesanti borse da trasportare» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna. «Oggi è solo il primo giorno: abbiamo iniziato con migliaia di prodotti da centinaia di marchi nazionali e internazionali di eccellenza, e continueremo ad ampliare la nostra selezione in modo rilevante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A cominciare da questa estate daremo l’opportunità ai venditori terzi di offrire i loro prodotti all’interno del nuovo negozio Alimentari e cura della casa: questa è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all’estero».

Il passo successivo a settembre, quando sia i produttori italiani, sia i rivenditori di generi alimentari potranno utilizzare Amazon Marketplace e vendere i propri prodotti su Amazon come venditori terzi. Potranno inserire gratuitamente i prodotti e avere il pieno controllo della propria offerta da un account unico e accedere direttamente a milioni di clienti, non solo in Italia ma anche all’estero, contando sul supporto della logistica di Amazon.

«La cucina – afferma Xavier Garambois, VP Retail di Amazon EU – è uno dei più importanti patrimoni culturali italiani. Sono migliaia le aziende locali che producono specialità alimentari di alta qualità e i clienti in tutta Europa non vedono l’ora di assaggiarle. Ora queste imprese possono diventare fornitori di Amazon o vendere direttamente i loro prodotti ai nostri clienti internazionali».

Con ‘arrivo del supermercato di Amazon, il comparto grocery e food&wine enogastronomico dell’eCommerce italiano è destinato sicuramente a crescere. «Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano”, afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Crescono sia il Grocery (spesa da supermercato), che nel 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro».

Aggiunge Alessandro Perego: “Negli ultimi due anni sono diverse le insegne della grande distribuzione che hanno attivato iniziative di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all’intraprendenza di produttori, “presidi territoriali” (che valorizzano prodotti locali), retailer, enoteche e start up, come ad esempio nella vendita di prodotto fresco (soprattutto frutta e verdura), nella consegna del pranzo pronto a domicilio, e nella vendita di prodotti in nicchie molto specifiche. L’ingresso di Amazon non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto. Ne beneficeranno anche le PMI del settore food, che con il Marketplace potranno avere un ulteriore canale di accesso all’eCommerce e all’Export online.”

La Festa della frutta e della verdura a Expo esalta la produzione italiana

Expo Milano 2015 ha celebrato ieri la “Festa della Frutta e della Verdura”, una giornata all’insegna del mangiare sano e dello stile di vita equilibrato, con oltre 12 tonnellate di frutta  distribuite ai visitatori degustazioni, eventi e intrattenimenti organizzati dai partner e dai Paesi partecipanti.

L’apertura ufficiale delle celebrazioni è avvenuta davanti al padiglione “No farmers no party” all’ingresso del Cardo Sud, dove centinaia di agricoltori provenienti da tutta Italia sono stati accolti dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, dal Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, e dal Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo.

E poi ecco un trionfo di pesche nettarine, ciliegie, albicocche e nespole, angurie e meloni che i visitatori, grazie a Coldiretti e Agrinsieme, hanno potuto degustare lungo il Cardo e il Decumano.[Not a valid template]

Intagliatori hanno realizzato sculture artistiche e quattro piramidi con prodotti naturali hanno decorato il Cardo Sud. «Una festa di grande successo, con una partecipazione dei Paesi e dei partner straordinaria, un’occasione importante – ha sottolineato Giuseppe Sala – per provare frutti esotici e abbinamenti inusuali ma davvero gustosi. In questo senso, possiamo parlare di un Expo dei curiosi. Per il futuro stiamo pensando a nuove iniziative, magari con giornate dedicate alla birra e al vino».

«Dobbiamo valorizzare sempre più le nostre produzioni ortofrutticole – ha ribadito il ministro Martina -, lavorando sull’organizzazione della filiera, promuovendo qualità ed eccellenza. L’Esposizione Universale è il momento per dimostrare ai 140 Paesi presenti la forza della produzione italiana».

Una Festa che ha coinvolto tutti i Paesi partecipanti, a cominciare da quelli presenti nel Cluster Frutta e Legumi, con cocktail al mango, allo zafferano  e succhi di baobab e ibisco. E poi i frutti tropicali del Brasile, la macedonia di frutta con sciroppo di Mezcal del Messico, le degustazioni di anguria e arancia alla cannella del Marocco e di succo di mele e prugne con il cioccolato in Polonia. Al Parco della Biodiversità, a cura del Padiglione del Biologico NaturaSì, ecco centrifugati biologici. Conaf-WAA (World Association of Agronomists), con il supporto dei loro volontari, ha definito un itinerario di visite guidate dei padiglioni, tra Bahrain, Francia e Marocco, sul tema della Frutta e della Verdura. E poi il gelato alla frutta di Rigoletto e le creazioni dei maestri pasticceri e gelatai del Cluster del Cacao e Cioccolato.

Cercasi giovani manager per il largo consumo. GS1 Italy|Indicod-Ecr li manda a scuola

Anche nel corso del prossimo anno accademico 2015-2016 Gs1 Italy | Indicod-Ecr prosegue nell’attività di formazione per giovani neolaureati interessati al settore dei beni di consumo. Partiranno il 28 luglio, per proseguire in ettembre e in ottobre gli incontri di selezione per la nuova edizione del Master in Retail and Brand Management di GS1 Italy | Indicod-Ecr, il percorso formativo sviluppato con l’Università degli Studi di Parma giunto alla dodicesima edizione, la seconda con gli approfondimenti sul mondo industriale e distributivo.

Il corso di studi si rivolge a laureati che desiderino completare la loro preparazione universitaria con conoscenze specialistiche nell’ambito delle problematiche di marketing, delle strategie e delle politiche distributive e industriali e delle caratteristiche proprie della filiera del largo consumo, premesse indispensabili all’avvio di una carriera manageriale nel settore.

«Lo scorso anno abbiamo arricchito questo percorso formativo con nuovi moduli dedicati alle peculiarità delle aziende del comparto produttivo e industriale» afferma Paolo Fregosi, direttore relazioni esterne di GS1 Italy | Indicod-Ecr. «Anche per questo rappresenta il punto di partenza preferenziale per giovani laureati che desiderino completare la loro preparazione universitaria con conoscenze specialistiche nell’ambito delle problematiche di marketing, delle strategie e delle politiche distributive e industriali nonché di tutte le caratteristiche proprie della filiera del largo consumo».

Integrazione tra didattica ed esperienza sul campo, internazionalità (collaborazioni con l’Università di Stirling e di Edimburgo, la Stern School of Business di New York, Kellog School of Management e la Nielsen di Chicago), docenti qualificati selezionati tra i massimi esperti esperti della distribuzione e dell’industria, nel mondo accademico, consulenziale e della formazione di settore, sono solo alcuni degli elementi distintivi che hanno decretato negli anni il successo del Master in termini di sbocchi professionali: oltre il 90% dei partecipanti risulta stabilmente impiegato nei 6 mesi successivi alla conclusione del Master.

Totem di nuova generazione per un digital signage ad alto tasso di personalizzazione

Si chiama NewTon il totem compatto per una comunicazione visiva (il digital signage) personalizzabile progettato e sviluppato dall R&D di Domino Sistemi (Gruppo Masserdotti).

«Abbiamo realizzato una soluzione evoluta rispetto ai classici totem in commercio mettendo in campo i nostri skill in ambito di digital signage e digital decoration – commenta Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com (sito per lo shop on line di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva) – NewTon coniuga un ottimo rapporto prezzo/prestazioni a versatilità spinta». Grazie a pellicole adesive e pannelli progettati ad hoc, infatti, questo totem può essere vestito e rivestito infinite volte, in base alle specifiche esigenze di comunicazione e alle caratteristiche della location.

NewTon è contraddistinto da una forma monolitica che si compone di base, struttura e monitor. Il blocco costituito da struttura e base è costruito da Domino Sistemi in ferro, atto a contenere monitor Led di diversi formati (40″, 48″ e 55″), disponibili anche in versione touchscreen. L’hardware interno, composto dai più recenti prodotti professionali Samsung, è realizzato in vetro temperato dello spessore di 6mm.

Strumento ideale per trasmettere messaggi customizzati in grado di supportare attività di proximity marketing, il totem NewTon consente anche a utenti non evoluti di gestire contenuti da remoto, collegando più sistemi tra in rete. In questo caso DominoDisplay offre l’esclusivo software proprietario Palinsesto per pianificare e modificare contenuti in tempo reale.

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