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CC Perla dello Stretto, la gestione a Cogest Retail. Conad ed Euronics le ancore

Nuova vita per il centro commerciale Perla dello Stretto di Villa San Giovanni (50 negozi per circa 13.600 mq di GLA). Cogest Retail è stata incaricata della gestione e della ricommercializzazione del centro dopo un esteso restyling che ha interessato sia la strutura sia l’offerta commerciale.

Cogest Retail si occupa anche del riposizionamento strategico del centro e del piano di rilancio, a partire a breve dall’inaugurazone di un Conad (3.495 mq) e di un Euronics (3.710 mq).

«Oltre alle due nuove ancore fortemente attrattive – dichiara Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo di Cogest Retail – il centro può contare su un bacino di prossimità esclusivo: nei primi 15 minuti di percorrenza non esistono strutture concorrenti e la popolazione residente supera i 90.000 abitanti. A questo inoltre si aggiunge il transito pedonale e automobilistico generato dall’area portuale, nelle immediate vicinanze, che registra una media di 216.000 persone/giorno in viaggio tra Reggio Calabria e Messina»

Un mercato con caratteristiche uniche, dunque, sul quale saranno modulate sia il mix merceologico e la selezione dei brand destinati alla galleria sia il piano di marketing focalizzato sulla galleria e sui legami con il teritorio.

«Questo incarico – aggiunge l’amministratre delegato di Cogest Retail Carmen Chieregato – consolida ulteriormente la nostra presenza in Calabria, un mercato che ci ha dato grandi soddisfazioni e che ha ancora un potenziale di crescita estremamente interessante».Con Perla dello Stretto salgono a quattro i centri gestiti da Cogest in Calabria, e a 51 le shopping gallery in portafoglio, tra gestione e commercializzazione.

Apo Conerpo, più di un milione di tonnellate di ortofrutta fresca

Maltempo estivo, contrazione dei consumi, embargo russo. Il 2014 è stato un anno particolarmente difficile per l’ortofrutta italiana. Ciononostante il Gruppo Apo Conerpo ha registrato un netto incremento (+12,7% sul 2013) dei volumi conferiti dai produttori delle cooperative socie. Particolarmente consistente l’aumento degli ortaggi, cresciuti del 15,4% rispetto al 2013, con indice però negativo per asparagi, carote, cipolle, meloni e fagioli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili. Leggermente più contenuto l’incremento dei conferimenti di frutta (+7,9%) con indice negativo per pesche, uva da tavola e castagne.

«Complessivamente – sottolinea il presidente, Davide Vernocchi – Apo Conerpo, insieme alle sue filiali Alegra, Brio, Naturitalia e Valfrutta Fresco, ha collocato sul mercato più di 1 milione di tonnellate di ortofrutta fresca, di cui oltre 630.000 di ortaggi e quasi 406.000 di frutta, sviluppando un fatturato superiore ai 670 milioni di euro, stabile sui livelli del 2013».

Questi i prodotti di punta di Apo Conero: le pere con un’offerta di quasi 166.000 tonnellate, le pesche e nettarine con oltre 92.000 tonnellate, le mele con circa 55.000 tonnellate, i kiwi con più di 43.000 tonnellate, le susine con circa 22.500 tonnellate.

Per quanto concerne le orticole, i prodotti più importanti per Apo Conerpo sono i pomodori con quasi 430.000 tonnellate, seguiti dalle patate con 43.000 tonnellate, dalle cipolle con 20.000 tonnellate, dai piselli con oltre 19.000 tonnellate, dalle carote con circa 13.300 tonnellate, dai fagiolini con quasi 8.900 tonnellate, dai cocomeri con 6.600 tonnellate e dai meloni con circa 5.000 tonnellate.

Le destinazioni e i canali. Particolarmente dinamico il mercato estero, dove sono set collocate 130 mila tonnellate di ortofrutta fresca (+11,3%) per 115 milioni di euro, con risultati interessanti in Nord Africa, Nord America e Asia

In Italia, presso la Gdo sono state commercializzate 163.500 tonnellate (+5,5%) per un valore di quasi 120 milioni di euro, mentre al mercato tradizionale sono state indirizzate più di 144.000 tonnellate di prodotto (+6,44%) per un valore di oltre 90 milioni di euro (+0,89%). All’industria di trasformazione infine sono state destinate più di 560.000 tonnellate per un valore di 83 milioni; il plusvalore del trasformato ha sfiorato i 270 milioni di euro.

Gli investimenti. Consistente il capitolo investimenti, ammontati a 41,5 milioni di euro così suddivisi: «più di 13,5 milioni di euro – afferma il vice presidente Roberto Cera – indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 11,8 milioni per le misure ambientali, oltre 5,3 milioni per la pianificazione della produzione e dell’offerta, 5 milioni per la promozione dei prodotti freschi e trasformati, oltre 3,7 milioni destinati alla prevenzione e alla gestione delle crisi, 1,8 milioni indirizzati all’incremento del valore commerciale dei prodotti».

Per aumentare sempre più il livello qualitativo delle produzioni è stata ulteriormente rafforzata la diffusione dell’assistenza tecnica in campagna ed è stato aumentato il numero dei controlli lungo l’intera filiera.

Prosegue poi l’attività di ricerca e sperimentazione sviluppando temi come i nuovi sistemi di impianto e gestione agronomica dei frutteti, la difesa, la valutazione qualitativa in post-raccolta, la verifica di nuovi formulati e tecniche di conservazione, gli studi sulle minori emissioni di CO2 e le risposte produttive e qualitative delle nuove selezioni e varietà frutticole. Negli ultimi 5 anni, più del 70% delle nuove varietà introdotte negli impianti di pesco e susino è rappresentato da cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo in ambito New Plant; questa percentuale supera il 90% considerando altre specie come le pomacee, l’albicocco, il ciliegio, l’actinidia e le colture industriali.

Ricco il programma di sviluppo per il prossimo triennio, che si articolerà nel supporto alla ricerca e sperimentazione per migliorare le produzioni ed aumentare la difesa dalle fitopatie, nell’innovazione di prodotto, nella valorizzazione delle produzioni dei soci con azioni mirate di supporto alle vendite utilizzando la grande notorietà dei marchi del Gruppo anche per l’ortofrutta fresca, nell’internazionalizzazione delle vendite cercando di rimuovere gli ostacoli che in alcuni paesi impediscono l’ingresso ai prodotti dei soci Apo Conerpo, nella concreta attuazione di aggregazioni e collaborazioni produttive e commerciali. «La solidità patrimoniale di Apo Conerpo – hanno concluso Vernocchi e Cera – consentirà di potenziare anche nel 2015 gli investimenti in questi campi e di continuare a dar pieno supporto finanziario ed operativo alle società del Gruppo, favorendo un ulteriore rafforzamento delle cooperative socie».

Nel 2014 sono poi aumentati gli interventi di mercato, destinati quasi esclusivamente alla distribuzione gratuita per beneficenza, che per Apo Conerpo ha interessato oltre 3.000 tonnellate per un controvalore di 1,2 milioni di euro. La crisi della frutta estiva e l’embargo russo hanno inoltre reso necessari ritiri straordinari che hanno riguardato 8.800 tonnellate per quasi 3 milioni.

Gruppo VéGé si espande nel Nord Est con l’ingresso di Supermercati Tosano Cerea

Con l’ingresso di Supermerati Tosano Cerea, storico gruppo distributivo (è stato fondato nel 1970) che opera nelle province di Verona, Vicenza e Mantova, il Gruppo Végé mette un altro tassello al suo programma di sviluppo terriotriale.

Finora associato al Consorzio C3, Supermercati Tosano è una consolidata realtà basata su 9 punti vendita, tutti a gestione diretta, che danno lavoro ad oltre 1.520 dipendenti. A oggi, la rete si articola in 8 ipermercati di dimensioni superiori ai 3.500 mq., un supermercato storico di 2.500 mq. e un CE.DI di proprietà di oltre 65.000 mq. di superficie, struttura presso la quale tutte le merci sono centralizzate, dal grocery con 45.000 metri quadrati, il fresco con 15.000 ed il surgelato con 5.000 metri quadrati. In questo video una presentazione dell’azienda.

TosanoForte di un’elevata specializzazione assortimentale e di una politica commerciale basata sulla “convenienza tutti i giorni”, l’azienda è aperta all’innovazione e all’ampliamento dei servizi al consumatore, come dimostra la realizzazione di una stazione di rifornimento carburanti presso l’ipermercato di Legnago (VR) e gli oltre 50 milioni di euro investiti nell’ultimo biennio per l’ampliamento e ammodernamento dei punti vendita. «Con il sostegno di Gruppo VéGé – ha detto il presidente Anerio Tosano (nella foto) – contiamo di accelerare la realizzazione dei progetti di potenziamento ed espansione della rete vendita».

Nel 2014 Supermercati Tosano Cerea ha fatturato (al pubblico) oltre 520 milioni di euro, con un incremento di oltre il 18% rispetto all’esercizio precedente. Il trend positivo dei ricavi ha trovato conferma anche nei primi mesi del 2015 con un +15% rispetto al medesimo periodo 2014.

Per Gruppo VéGé l’accordo siglato con la Supermercati Tosano Cerea rappresenta un risultato di grande rilevanza strategica sia per le caratteristiche dell’impresa presieduta da Anerio Tosano, sia perché apre la strada a un consolidamento del presidio territoriale del Gruppo nell’area del Nordest.

 

The advance of the “Grocerants”: John Lewis opens more Rossopomodoro restaurants

Saving time, quality and health, but also convenience: these are the factors that are driving the advance of the “Grocerants”, i.e. restaurants, refreshment areas and bars opened inside a supermarket (Grocery stores, hence the “mishmash word”). A trend which in countries such as Canada, the US and the UK is booming. And which is much appreciated by Millennials: foodies, in a hurry and often skipping meals just to keep up with their social or business commitments, and who appreciate stores able to have a “holistic approach” to food. Above all, they appreciate the opportunity to save time by having a bite while shopping.

The latest confirmation comes from John Lewis, a British high-end store, which has decided to introduce another ten Rossopomodoro restaurants (in the picture the last opened in London) and Joe & the Juice cafés within the next year in its stores in the UK. The two chains are also present with temporary premises on the summer terrace of the John Lewis flagship store in Oxford Street in London, which already has two Ham Holy Burger and Rossopomodoro restaurants.

According to Carman Allison, VP of Nielsen Consumer Insights, the presence of fresh and healthy ingredients is one of the keys to success, along with a diversified offer designed to meet the tastes of increasingly demanding and curious foodie customers. “Supermarket sales are static and people tend to spend more on eating out. Retailers are trying to intercept this market”.

The ideal offer is that which includes fresh food, sushi and salads, but the more savvy retailers are starting to “create environments”, perhaps with a “fireplace corner” that makes customers feel like they are “in a restaurant”, but also lets them just drink a glass of wine or a beer as an aperitif, as already happens at Eataly Smeraldo.

The strategies are different: the store can sign a partnership with veritable chains which are already structured, as John Lewis did with Rossopomodoro, but also “supply” the catering area with the offer of the store, for example by offering a sushi at the fish counter or even cooking the fish purchased by the customer who can sit down and eat on site. Multifunctional areas are on the rise, such as the new Sapori&Dintorni in Naples which, in the Gourmeet area, works alongside a bistro and “Bombe”, a restaurant designed by the Michelin three-star chef Niko Romito and managed by the students of his cooking school, where you can buy its famous street food.

With Mygiftcard your Expo ticket while you shop

Thanks to its widespread presence in the main Italian large-scale distribution chains (grocery stores) – more than 1,500 stores in Italy: Auchan, Aspiag – Despar Nord Est, Carrefour, Conad, Esselunga, Il Gigante, Iper La Grande i, la Feltrinelli, Pam, Panorama, SMA Simply, Supermedia, Trony DML. – Epipoli, owner of the Mygiftcard brand, is providing a more convenient and direct way of purchasing Expo tickets.

“We thought it was essential to get the consumer as close as possible to what EXPO Milano 2015 represents for Italy and for Italians. The EXPO 2015 Mygiftcard product is the result of a process that allows you to conveniently purchase a single ticket or tickets for the whole family while you shop at the supermarket”. says Gaetano Giannetto, CEO of Epipoli.

Compared to tickets purchased in the official channels, EXPO Milano 2015 Mygiftcards allow you to jump the queue at the entrance using the turnstiles reserved for the Alessandro Rosso Group; they also contain the K2Milan Mobile App, a practical guide to the city of Milan and a voucher worth € 20 to spend on the eDreams website, the leading online travel agency in Europe.

This operation is in fact carried out in collaboration with the Alessandro Rosso Group, particularly involved in promoting the Universal Exposition.  “Our Group is managing negotiations for three million tickets and hundreds of corporate events related to Expo. We believe we can offer Italian companies a front row seat at Expo 2015 so that they can all be the protagonists of this event relaunching our economy”.

The Expo Mygiftcard also allows you to jump the queue at the entrance using the turnstiles reserved for the Alessandro Rosso Group; contains the K2Milan Mobile App and a voucher worth € 20 to spend on the eDreams website.

Based on the same mechanism, Epipoli has already initiated contacts with advanced chains in other European countries.

Il vino va forte all’estero, ma la Gdo non convince tutti

Primo semestre positivo per il vino italiano, che secondo i dati Istat nei primi quattro mesi ha messo a segno un incremento delle esportazioni del 3,85% per un totale di quasi 1,189 miliardi di euro, anche se con una contrazione dei volumi di circa il 2%.

Grazie a questa performance, l’85% delle cantine italiane si è dichiarata soddisfatta dell’attuale andamento del mercato, come emerge dal quarto Osservatorio wine2wine di Vinitaly, che ha intervistato oltre 400 cantine tra maggio e giugno.

Il trend è molto positivo soprattutto per le imprese del Nord-Est e dell’Italia meridionale, per quelle mediamente internazionalizzate (cioè presenti con i propri vini in 6-20 mercati) e per quelle con percentuali di export già superiori al 30%.

Grazie all’indebolimento dell’euro sul dollaro e all’andamento generale dell’economia, gli Stati Uniti sono il mercato del momento: il 76,2% delle cantine intervistate ha infatti dichiarato che quello americano è tra i tre mercati (con Canada e Regno Unito) che in questo momento stanno crescendo maggiormente. Questa opinione è condivisa sia dalle aziende che vendono i propri vini in meno di 10 mercati, sia in quelle maggiormente internazionalizzate. Controversi invece i giudizi su altri mercati come la Germania dove un terzo degli intervistati ha dichiarato una crescita delle vendite e un altro terzo una diminuzione. O la Cina dove le aziende più piccole sono positive e quelle più strutturate lo definiscono un mercato in calo.

Quanto ai canali di vendita, le cantine giudicano molto positivo (63,6% degli intervistati) il proprio rapporto con gli importatori, mentre divide il rapporto con la Gdo estera (molto positivo per il 47,3% ma allo stesso tempo particolarmente negativo per il 27,3%).

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In entrambi i casi c’è una correlazione diretta con la dimensione aziendale: le cantine con oltre 10 milioni di euro di fatturato e 1 milione di bottiglie prodotte sono soddisfatte degli importatori nell’85% dei casi, percentuale che scende fino al 41,2% per le cantine che producono fino a 150mila bottiglie. Andamento simile, ma con differenze meno marcate, per le vendite alla Gdo estera.Schermata 2015-07-01 alle 16.43.53

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Il prossimo appuntamento con il Vinitaly è fissato dal 10 al 13 aprile 2016 e sarà la cinquantesima edizione del Salone del vino di Verona.

Assemblea Coop, obiettivo migliorare l’efficienza e rafforzare la convenienza

Leadership nazionale confermata (la quota di mercato è sostanzialmente invariata rispetto a un anno fa e si attesta sul 19%) così come il fatturato (12 miliardi e 421 mila), rafforzato l’investimento sulla convenienza mentre continua a crescere la base sociale che sfiora gli 8 milioni e mezzo con un trend in aumento del 3,1% rispetto al 2013. In questi numeri, enunciatoi da Marco Pedroni all’assemblea annuale di bilancio, la tenuta di Coop dopo sette anni ininterrotti di crisi.

Inoltre si irrobustisce il patrimonio netto aggregato delle principali 9 cooperative di ulteriori 30 milioni e migliora significativamente il livello di liquidità della struttura dell’attivo. Buone notizie anche dal prodotto a marchio Coop, perfetta sintesi di convenienza e qualità, che nel totale largo consumo confezionato ha superato quota 26% (in crescita di un punto rispetto al 2013).

Tenuta anche sul versante occupazionale (sono 54.591 i dipendenti con oltre il 90% a tempo indeterminato) con processi riorganizzativi e di efficienza che coinvolgono una parte significativa dei 1189 punti vendita.

Il futuro però presenta, oltre alle difficoltà ereditate dal recente passato, nuove sfide che già si manifestano nei primi mesi del 2015; riduzione dei consumi delle famiglie, nuovi stili alimentari, diffusione delle tecnologie che tutto il comparto della distribuzione dovrà affrontare. E per assicurare scelte di convenienza verso i consumatori e per evitare effetti negativi derivanti dal calo dei consumi e dalla ristrutturazione dei formati, occorrerà affrontare anche il tema dell’efficienza e del differenziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori.

Nella sua Assemblea annuale Coop ha quindi deciso di avviare un impegnativo programma di cambiamento organizzativo per meglio sostenere la sua strategia competitiva di un “cibo buono, sicuro e accessibile per tutti”. Alle viste infatti c’è la fusione delle tre cooperative emiliane (Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nord Est) per dare vita alla più grande cooperativa italiana con 2.600.000 soci, 4,2 miliardi di euro di fatturato, 334 punti vendita di cui 45 ipermercati e 19.700 dipendenti.

In questo scenario complesso Coop potenzerà le iniziative già avviate nel 2014 a sostegno della convenienza (“Prezzi bassi sempre” e “Scegli tu”), mantenendo intatto l’impegno sulla qualità e sicurezza, sostenendo le produzioni del territorio.

I risultati arrivano anche fuori dal core-business centrale in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 122 sono i Coop Salute dove, rispetto all’acquisto dello stesso paniere di prodotti presso il canale farmacia tradizionale, si è generato nel 2014 un risparmio sul farmaco senza obbligo di prescrizione di oltre 11 milioni di euro (mediamente -25% rispetto a analogo prodotto), mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e 400mila attivazioni.

Sono state rafforzate anche le alleanze internazionali in una logica di ricerca di maggiore competitività. La nuova Coopernic (la centrale cooperativa europea) nata dall’ incontro fra Coop Italia e Leclerc ha visto prima l’adesione di Delhaize e recentemente ha accettato la domanda di ingresso di Rewe: così Copernic si candida a diventare la più grande centrale d’acquisto europea (130 miliardi di fatturato complessivo, oltre 20.000 punti vendita, 630.000 dipendenti). Tutto ciò ha ovvie e positive ricadute commerciali per Coop.

«Continuiamo a svolgere la funzione di presidio di convenienza e qualità per i soci e consumatori del nostro Paese – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia – benché i timidi segnali di ripresa dei consumi si siano indirizzati fino a questo momento più verso i beni durevoli e i servizi che verso l’alimentare. E questa tendenza se confermata nel corso del 2015 non può che generare preoccupazione sul futuro. Non ci sottraiamo ovviamente all’impegno e rispondiamo alla sfida sulla competitività anche con la ricerca di sinergie con altri operatori a noi affini sul piano internazionale convinti che sia quello lo scenario nel quale sempre più dobbiamo muoverci. In questo contesto viaggia l’esperienza di innovazione che stiamo realizzando in Expo dove testiamo anche applicazioni diverse e nuove di proposta commerciale. I risultati in Expo ci danno ragione e vantiamo numeri importanti: 850.000 biglietti venduti, oltre 400.000 visitatori nel Future Food District di cui oltre il 96% ci ha dichiarato il suo gradimento. Il tutto accompagnato da un programma di incontri sui temi che ci sono propri e che fanno parte del nostro modo di intendere il futuro del cibo: etico, trasparente e accessibile».

Mapic arriva in Italia: appuntamento a maggio 2016 a Milano

Per il retail real estate Mapic a Cannes è un appuntamento obbligato, ma per gli operatori internazionali che intendono sviluppare progetti in Italia e per quelli operanti in Italia Reed Midem, la società che organizza la manifestazione, ha deciso di giocare la carta di Milano. Così a maggio 2016 aprirà i battenti Mapic Italy, due giorni duranti i quali retailer, sviluppatori, proprietà, broker e società di gestione potranno incontrarsi e fare business. Mapic Italy è stato infatti definito un acceleratore di business grazie agli spazi dedicati e a un intenso programma di eventi che consentiranno a ciascun partecipante di promuovere al meglio i propri progetti.

Nathalie Depetro, Mapic Director
Nathalie Depetro, Mapic Director

Secondo Nathalie Depetro, direttore di Mapic «La forza dei brand italiani nel settore del retail, insieme con il dinamico settore del real estate, che si estende dai centri commerciali agli outlet fino ai punti vendita, rende l’Italia incredibilmente attraente per brand nazionali e internazionali del retail. Mapic Italy è dedicato alle aziende che vogliono opportunità di business nel vivace mercato italiano del retail».

A supportare la nuova manifestazione è Cncc, il Consiglio nazionale dei centri commerciali, il cui presidente Massimo Moretti afferma: «Il mercato italiano presenta oggi un rinnovato dinamismo e grandi opportunità di sviluppo tanto per i brand italiani che per gli internazionali interessati a penetrare il nostro mercato. L’ambizione personale è che questa fiera diventi nel tempo un appuntamento immancabile per investitori e retailers nazionali ed internazionali interessati al mercato. Il Cncc sente “suo” quest’evento e lo supporterà con convinzione ed energia».

Commentando il lancio di Mapic Italy, Filippo Rean, Direttore della divisione Real estate di Reed Midem, che comprende Mipim e Mapic, ha sottolineato che “Mapic a Cannes continuerà ad essere l’evento di riferimento a livello internazionale per i professionisti del retail real estate. Al tempo stesso, ci appare evidente che alcuni territori leader nel mercato retail, come l’Italia, meritino un evento nazionale dedicato. Per questo, nel 2016, Mapic arriverà in Italia. Siamo estremamente grati a Cncc e agli altri attori leader del settore per il sostengo fondamentale a questa nostra iniziativa”.

Selex investe 135 milioni di euro e viaggia verso i 10 miliardi di vendite

Dopo aver chiuso il 2014 con un fatturato di 8.850 milioni di euro, i primi mesi del 2015 per Selex hanno registrato, in linea con la lieve ripresa dei consumi, un andamento del +0,7% a parità di rete (vs -0,8% del mercato Iper+Super, dati Nielsen). Considerando lo sviluppo della rete, che dal primo gennaio ha visto l’ingresso della catena Il Gigante, la crescita è ancora più consistente: +2,1% vs anno precedente.

Gli investimenti previsti nel 2015 sono di 135 milioni per nuove aperture e ristrutturazioni. Nei primi 6 mesi sono già stati aperti 11 nuovi punti di vendita, per circa 20.000 mq di superficie. La stima di fatturato per l’anno in corso è di 9.950 milioni.

«Aumentano i punti di vendita e con essi l’occupazione locale, specie quella giovanile – ha dichiarato Dario Brendolan, presidente del Gruppo Selex nel corso dell’Assemblea che ha analizato i dati di chiusura e l’andamento del primo semstre 2015 -. Se continuiamo a crescere è perché non abbiamo mai smesso di investire, anche negli anni più difficili della recessione».

Un impegno, quello di Selex, ben visibile nello sviluppo della marca del distributore. Nel 2014 sono cresciute, in particolare, le linee specialistiche nei comparti salutistico e biologico: linea “Vivi Bene Selex” + 24%, Natura Chiama Selex Bio + 20%.

«Siamo riusciti a intercettare il miglioramento dei consumi – ha affermato il direttore generale Maniele Tasca – realizzando una crescita nettamente superiore a quella media del mercato distributivo, grazie alla nostra capacità di lavorare in un’ottica di distintività di punti di vendita, assortimento e servizi».

Il Gruppo Selex associa 16 catene distributive regionali e con una quota di mercato dell’11% è il terzo player nazionale (dati IRI). Globalmente dispone di 2.479 punti di vendita in tutta Italia, con 31.000 addetti (le insegne più note sono “Famila” e “A&O”).

Sun rafforza Consilia e sceglie Polli per i sottoli e sottaceti

La centrale di acquisto Sun – Supermercati Uniti Nazionali, gruppo di acquisto attivo nel Nord e nel Centro Italia – ha scelto come partner l’azienda Polli, leader nel settore delle conserve vegetali e protagonista anche nel mercato internazionale, per la realizzazione dei sottoli e sottaceti con il marchio del distributore Consilia.

Sono molte le referenze a marchio Consilia che si possono acquistare in uno dei tanti punti vendita delle aziende aderenti al Consorzio Sun, come Magazzini Gabrielli, Italbrix, Cadoro e Gros, le quali vantano una presenza particolarmente capillare nei territori in cui operano. Il 2014 ha registrato per i prodotti a marchio Consilia una crescita delle vendite del 19,5%. In valori assoluti si è passati dai 35.579.095 euro delle vendite del primo semestre 2013 a 42.523.638 euro dello stesso periodo del 2014, con una nostra stima delle vendite sull’intero 2014 di circa 90 milioni di euro (il 2013 si era chiuso con vendite pari a oltre 76 milioni di euro), grazie alle strategie adottate dal Consorzio Sun, che si basano essenzialmente su quattro fattori: qualità, vicinanza, innovazione e impegno nel sociale.

I sottoli e sottaceti Consilia, che rientrano nella linea “Saper Scegliere”, sono articolati in sei referenze di sottoli (Farcitoast, Funghetti, Carciofini interi, Carciofini Tagliati); sette di sottaceti/agrodolci (Cetriolini, Cipolline, Insalatina, Giardiniera, Capperi, Cipolline agrodolci, Peperoni agrodolci); tre Specialità (Funghi Trifolati, Carciofi alla Paesana e Condimenti per Insalata di Riso) e quattro di Olive (Olive Verdi Intere, Olive Verdi Giganti, Olive Nere Denocciolate, Olive Verdi Denocciolate).

«Sin dai prossimi mesi negli scaffali dei diversi punti vendita si potranno acquistare anche Olive Verdi denocciolate in lattina a marchio Consilia sempre prodotte dall’azienda Polli – ha dichiarato Sfefano Rango direttore generale Sun –. Questo a conferma del forte sodalizio che ci lega ad un’azienda importante. Insieme stiamo intraprendendo un percorso comune che si basa sulla qualità e su un’offerta sempre variegata di prodotti con un giusto prezzo».

Per garantire la qualità del prodotto il Consorzio Sun ha attuato una serie di collaborazioni con importanti multinazionali del settore impegnate nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per migliorare gli standard qualitativi attraverso servizi mirati per le filiere alimentari, nutrizionali e ambientali. Vengono infatti eseguite regolarmente verifiche ispettive negli stabilimenti di produzione del marchio Consilia.

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