CLOSE
Home Authors Posts by fabrizio.gomarasca

fabrizio.gomarasca

713 POSTS 0 COMMENTS

Il Future Food District di Coop a Expo 2015

All’indomani della visita del presidente del consiglio Matteo Renzi al cantiere di Expo 2015, il countdown è ormai avviato e cominciano a svelarsi le “magie di Expo”, come le definisce il commissario Giuseppe Sala. Una di queste, “la sfida dai contenuti più interessanti” è il Future Food District dove la tecnologia spesa l’alimentazione: 6.500 metri quadri nel cuore del sito espositivo tra Cardo e Decumano, uno spazio nato dalla collaborazione tra Coop, il MIT  Senseable City Lab e lo studio Carlo Ratti Associati.

7 - Render 07- Il Supermercato del Futuro_sezione prospettica

Tocca al presidente di Coop spiegare i perché del coinvolgimento di Coop in Expo, dopo gli iniziali dubbi, un coinvolgimento che vale 15 milioni di euro di investimento tra realizzazione e gestione di quello che non sarà solo un’idea di supermercato del futuro, ma “un’occasione per confrontarci sui contenuti che appartengono al sistema coop: il cibo buono e sicuro per tutti. La scommessa per noi non è solo tecnica ed economica, ma è una scommessa< sociale. In Expo vediamo l’occasione di riscatto per il Paese  e noi ci crediamo. È una sfida tosta – afferma Pedroni -perché il prgetto speciale di Expo era la realizzazione di un supermercato che funzioni: una macchina di domani che deve essere una macchina di oggi”. E infatti sarà un punto vendita funzionante, con personale Coop.

GUARDA LA PHOTO GALLERY

Ma attenzione. Non bisogna confondere il supermercato del futuro con una previsione. “Le previsioni sono sempre un azzardo e quasi mai ci prendono – aggiunge Carlo Ratti -. Diverso è sperimentare cose nuove utili per costruire il futuro. Ed è questo il senso anche dell’impiego della tecnologia: sperimentare nuove esperienze. Poi qualcuna funziona, e qualcun’altra meno, ma ci avrà comunque indicato la strada per costruire il futuro”.

L’idea che sottende al Supermercato del futuro è quello di un mercato sociale, di una piazza aperta, di un mix tra storia, tradizione e futuro, di un logo di scambio tra le persone, non solo di merci ma anche di conoscenze e informazioni. “Lo scambio culturale è un tratto distintivo del commercio, da sempre – aggiunge Pedroni – e i nostri supermercato sono forse diventati macchine troppo funzionali in cui si è persa questa connotazione di piazza-mercato”. Sarà un un luogo di incontro e scambio fra produttori e consumatori in cui le barriere verticali lasceranno il posto a un paesaggio orizzontale che favorisce le interazioni, un rimando ai mercati delle origini, internamente il layout dispositivo è suddiviso in  cinque  vie dedicate ad altrettante filiere. L’idea nasce in casa Coop prima ancora dell’adesione a Expo Milano 2015 da un contest sull’innovazione cui hanno partecipato 80 dipendenti under 35.

“Il progetto originario datato 2013, chiamato GeoCoop, si basava sull’esperienza diretta di un gruppo di giovani dipendenti che hanno enfatizzato valori cari a Coop quali la trasparenza e la genuinità indispensabili per un atto di acquisto consapevole, necessario oggi ma ancora di più domani. Valori che noi riteniamo essere sempre più condivisi –  spiega ancora Pedroni -. Quello che si visiterà non sarà dunque un padiglione ipertecnologizzato dove la tecnologia è fine a se stessa; a noi di Coop interessava andare in una direzione opposta dove la tecnologia è utile, a servizio dell’uomo. Se ad esempio nell’Exhibition Area la visione dei prototipi delle fattorie del mare farà riflettere su un pianeta in cui la terra sarà infinitamente più scarsa di oggi, nel Supermercato del futuro le vie delle filiere comunicheranno a colpo d’occhio informazioni sul processo di lavorazione dei prodotti: partendo dai prodotti freschi e freschissimi, via via  verso i prodotti a più alto tasso di trasformazione.

Ma il Future Food District (FFD) ospiterà prefigurazioni di ciò che mangeremo. L’Exhibition Area dedica uno spazio in collaborazione con la Società Umanitaria di Milano dove si vedranno i primi prodotti commestibili derivanti dalle oltre 1.900 specie di insetti di cui si cibano già oggi circa 2 miliardi di persone; inoltre nella piazza ci saranno prototipi e  installazioni volti a esplorare alcune tecnologie innovative in materia di agricoltura urbana e produzione di cibo e energia. Oggi eccezioni domani normalità.

È il caso della Vertical Farm realizzata sulla base di un progetto ENEA: due pareti vetrate alte 4 metri e una coltura idroponica su più  livelli in grado di produrre per i sei mesi di Expo diversi tipi di ortaggi e del Canopy di alghe, apparentemente una semplice copertura, in realtà una complessa soluzione di acqua e microalghe in grado di produrre biomassa con applicazioni possibili in agro-ambientale.  Già dall’esterno, a partire dalla piazza, i visitatori di quest’Area Tematica incontreranno  numerosi assaggi di un  futuro sostenibile.

Logistica ed e-commerce, a che punto siamo in Italia

Logistica ed e-commerce sono intimamente legati. Tanto il secondo è destinato a trainare il settore della logistica (già oggi in Italia le imprese operanti nella logistica conto terzi un fatturato di 77 miliardi di euro), quanto la prima è spesso il vero tallone d’Achille del commercio online, non solo nel nostro Paese.

Anzi è il fattore critico di successo su cui si stanno misurando non solo i colossi dell’e-commerce, ma anche i retailer che accanto ai negozi fisici sviluppano un’attività di e-commerce. Tempi di consegna sempre più brevi, tipologie di consegna personalizzate e servizi ancora in fasedi sviluppo come il “predictive shipping” e la consegna tramite droni sono il terreno sul quale si misura la relazione con il consumatore e il successo delle vendite (il tempo di consegna rapido è una delle maggiori richieste degli acquirenti online).

idealo, il portale di comparazione prezzi leader in Germania con una presenza consolidata in Europa, ha provato ad analizzare le soluzioni logistiche più diffuse nel settore e-commerce in Italia sulla base di un censimento effettuato su 50 negozi partner con le migliori performance sulla piattaforma di comparazione italiana.

Quali sono gli operatori logistici più diffusi in Italia? Quali sono i servizi aggiuntivi offerti dagli shop in materia di spedizione e consegna? Quali e quante soluzioni alternative vengono comunemente offerte agli e-shopper italiani? Queste alcune delle domande cui risponde lo studio di idealo.

Tra i servizi di spedizioni disponibili in Italia, una delle scelte preferite degli operatori e-commerce è l’azienda BRT S.p.a., nota anche come Bartolini. Il 62% dei negozi online presi in esame nello studio ha scelto il corriere espresso italiano per le consegne sul territorio italiano. Il 26% dei siti e-commerce si affida completamente a Bartolini per le spedizioni – è il caso di importanti marketplaces come Redcoon e Pixmania. Altri servizi frequentemente adoperati dai merchant italiani sono TNT e UPS.

Scelta del corriere – Nessuno shop tra quelli esaminati, tuttavia, offre agli utenti la possibilità di scegliere l’operatore tramite cui farsi recapitare la merce. Data la diversificazione dei servizi offerti, il consumatore dovrebbe avere maggior voce in capitolo nella scelta dello spedizioniere di fiducia e delle relative offerte logistiche.

corrieri utilizzati

Unica possibilità di scelta è la consegna tramite corriere espresso per ricevere velocemente la merce acquistata: oltre il 70% degli shop online indagati offre questo servizio.

consegna express

Tempi di consegna – Ma sui tempi di consegna c’è ancora poca disponibilità a effettuarla nello stesso giorno, anche se è il tema centrale su cui si discute nel mondo dell’e-commerce, solo tre dei 50 negozi online presi in esame – tutti appartenenti al gruppo Banzai – offrono questa modalità di spedizione.

same delivery

Consegna alternativa – Un altro elemento critico evidenziato dallo studio di ideolo riguarda la possibilità di consegna a un indirizzo alternativo (ufficio, familiare, punto di ritiro): solo Bartolini o TNT danno questa opzione, ma occorre notare che l’espansione sul territorio italiano entro il 2015 della rete di lockers e altre postazioni automatiche presso cui ritirare la merce senza alcun vincolo è destinata ad accrescere ulteriormente il potenziale dell’e-business in Italia.

Servizi a valore aggiunto – Sono relativamente numerosi gli e-commerce che offrono servizi a valore aggiunto in materia di consegne e spedizioni, come ad esempio la consegna al piano, la consegna serale, al weekend, su appuntamento e con spedizioni multiple – circa il 36% degli shop esaminati offre una delle precedenti opzioni. Quelli più diffusi (li propone il 22% del campione) sono la consegna al piano e quella su appuntamento. Solo 4 mechant su 50 consegnano nel week end.

Click and Collect – Uno dei trend più interessanti riguarda il ritiro presso un punto vendita fisico, una filiale del negozio online o un punto di ritiro (Pick-Up Point). In questo modo, i merchant hanno la possibilità di combinare i vantaggi dell‘e-commerce con quelli derivanti da un contatto diretto con i clienti tipico della vendita al dettaglio. Un impulso decisivo in questo senso è la strategia del Click & Collect – l’acquisto online collegato al ritiro presso l’esercizio commerciale del venditore. A seconda del modello di business, la merce viene predisposta in loco per il ritiro o consegnata presso una filiale attraverso un normale servizio di spedizione. Si tratta inoltre di uno degli esempi principali di omnicanalità.

click_and_collect_it

Il 42% dei negozi online presi in esame offre l’opzione pick-up come metodo di consegna alternativo. Il vantaggio per l’acquirente è rappresentato di solito da una tempistica di evasione dell’ordine più breve e dal risparmio sui costi di spedizione. I ‘locker’ risultano invece ancora scarsamente implementati.

La sfida della consegna green – Tra le aziende leader nel settore della logistica si moltiplicano le iniziative volte a ridurre le emissioni di CO2 all’interno della supply chain. Alcune delle iniziative più note sul tema “Carbon Neutrality” sono i programmi di spedizione eco-friendly promossi da DHL (‘GoGreen‘), UPS (‘UPS Carbon Neutral‘), o Hermes (‘We Do!’). Sorprende, invece, che nessuno tra i negozi online considerati nello studio abbia fatto proprio il tema dell’ambiente e della sostenibilità: nessun riferimento ad eventuali opzioni green in materia di trasporti e al rispetto per l’ambiente nella cultura delle vendite online in Italia.

Nel futuro maggiore flessibilità – Rivenditori online e spedizionieri sono destinati a lavorare sempre più a stretto contatto per sviluppare opzioni di spedizione sempre più comode e allettanti per gli e-shopper. La scelta del partner logistico diventa così di cruciale importanza per posizionarsi nel mercato online con una proposta veloce, flessibile e personalizzata.Attualmente, il settore e-commerce risulta nel complesso ancora poco innovativo in materia di consegna e spedizione. Gli operatori di logistica, invece, sono già in grado di offrire servizi innovativi per rendere l’invio e la ricezione delle merci più semplici e flessibili. I merchant che intendono restare competitivi sul mercato digitale e attrarre nuovi clienti dovrebbero essere aperti alle nuove tendenze. Sarà allora di cruciale importanza:

premere sull’acceleratore per la consegna in giornata;
generalizzare la consegna su appuntamento;
sviluppare l’offerta del ritiro presso ‘locker’ e distributori automatici;
rendere la consegna espressa la modalità di consegna di default.

Infine, se già i maggiori operatori della logistica offrono metodi di trasporto a zero emissioni, lo sviluppo di opzioni di consegna e di imballaggio a ridotto impatto ambientale dovrebbe essere parte integrante dell’e-commerce del futuro.

Ismea: in crescita l’export del vino italiano. Bene soprattutto gli spumanti (+14%) grazie al boom del Prosecco

Foto Ennevi-Veronafiere

Buone notizie per l’export di vino italiano alla vigilia del Vinitaly.

Con un fatturato di 5,1 miliardi di euro in crescita dell’1,4% sul 2013, il vino italiano continua ad avanzare sui mercati esteri. È boom in particolare per la spumantistica che chiude l’anno con un incremento di oltre il 14% degli introiti realizzati oltre frontiera.

È quanto emerge in sintesi dalle elaborazioni Ismea sui dati Istat relativi all’intero 2014, da cui si evince anche un avvicendamento al vertice della classifica dei maggiori esportatori mondiali di vino.

Dopo essere stata infatti a lungo il primo fornitore mondiale, l’Italia con 20,4 milioni di ettolitri esportati l’anno scorso (+1% circa sul 2013) è scesa infatti al secondo posto dietro alla Spagna. Il record delle spedizioni iberiche (22,6 milioni di ettolitri, il 22% in più sul 2013), sulla scia di una vendemmia abbondante, è stato accompagnato però da una significativa riduzione dei listini, che hanno determinato una contrazione degli incassi del 5%.

Anche la Francia, sempre prima in termini di fatturato legato all’export vinicolo (7,7 miliardi di euro) ha subito, sottolinea l’Ismea, una battuta d’arresto dei flussi in valore, lasciando l’Italia unica tra i tre big player ad avere incrementato, anche se di poco, il giro d’affari nel 2014.

Una performance, quella dell’Italia, meno brillante rispetto all’incremento del 7% degli introiti evidenziato nel 2013, ma su cui ha pesato il calo dei prezzi all’origine dei vini, scesi di ben 14 punti percentuali sui valori molto alti del 2013.

La crescita seppure limitata dell’export in valore è sintesi di dinamiche divergenti, con lo sfuso in flessione di quasi il 18% e i vini confezionati in crescita del 2%. Sono soprattutto gli spumanti a trainare la crescita degli introiti e, all’interno di questi, il segmento che comprende il Prosecco (+28%). Volendo fare una suddivisione secondo la piramide della qualità si evidenzia come i vini Dop fermi, esclusi quindi spumanti e frizzanti, abbiano sostanzialmente confermato i 4,7 milioni di ettolitri del 2013 con un +1% dei corrispettivi monetari giunti quasi ai 2 miliardi di euro. Bene i vini Igp con un più 4% in valore e male i vini comuni, che cedono il 23% sul valore del 2013. E’ su questo ultimo segmento che la Spagna ha agito in maniera fortemente concorrenziale.

Schermata 2015-03-13 alle 18.04.11

Analizzando le principali destinazioni, risultano in crescita gli invii verso il mercato statunitense (+4,4% in valore), che da solo copre una quota di oltre il 20% del fatturato oltre frontiera. Una flessione di pari entità ha riguardato invece l’export verso la Germania, principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane in termini quantitativi. In aumento del 6% gli incassi nel Regno Unito, terzo nella graduatoria dei principali clienti italiani con un quantitativo molto vicino a quello degli Usa. Scendendo lungo l’elenco delle destinazioni si evidenzia un andamento positivo in Svizzera (+1,8%) e nei Paesi Bassi (+3,4) a fronte di una flessione in Canada (-1,5%), Giappone (-1%), Francia (-5,3%) e Russia (-10,4%).

Schermata 2015-03-13 alle 18.07.15

 

Prezzi: aumenta a febbraio il carrello della spesa, la deflazione si raffredda

Carrefour Gourmet, Roma

Nel mese di febbraio 2015, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e segna un calo su base annua dello 0,1% (la stima preliminare era -0,2%), meno ampio rispetto a gennaio (-0,6%).

Lo rileva l’Istat che ha diffuso oggi i dati sull’andamento dei prezzi al consumo per il mese di febbraio, che portano a un tasso di inflazione acquisita per il 2015 pari a -0,2% (da -0,6% di gennaio).

Schermata 2015-03-13 alle 12.38.16

 

Schermata 2015-03-13 alle 12.38.45

Più in dettaglio nel mese di febbraio 2015 si registra un aumento congiunturale marcato dei prezzi delle Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), che riflette principalmente i rialzi dei prezzi dei prodotti a base di tabacco, registrati a partire dalla seconda metà del mese di gennaio. Aumenti su base mensile più contenuti si rilevano per i prezzi di Trasporti (+0,7%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,6%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). Rialzi congiunturali modesti, pari a +0,1%, interessano inoltre i prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Servizi sanitari e spese per la salute e Servizi ricettivi e di ristorazione.

Per quanto riguarda i beni alimentari, il rialzo su base mensile dei prezzi degli Alimentari non lavorati è principalmente dovuto all’aumento – su cui incidono fattori di natura stagionale – dei prezzi dei Vegetali freschi (+7,8%), che, di conseguenza, registrano una netta inversione della tendenza su base annua (+10,8% da -1,7% di gennaio). Un rialzo congiunturale, per quanto più contenuto, si rileva anche per i prezzi della Frutta fresca (+0,5%), la cui crescita tendenziale accelera (+1,2%, da +0,1% del mese precedente). Aumenti su base mensile modesti si registrano poi per i prezzi del Pesce fresco di mare di allevamento (+0,3%, +1,7% su base annua) e di pescata (+0,1%, +0,2% rispetto a febbraio 2014) e per quelli della Carne bovina (+0,1%; il tasso tendenziale è nullo). Per tutte le rimanenti aggregazioni di prodotti non lavorati i prezzi sono in diminuzione rispetto a gennaio 2015.

Con riferimento agli Alimentari lavorati, le variazioni congiunturali sono per lo più di lieve entità. Da segnalare il rialzo del prezzo dell’Olio d’oliva (+1,0% e +2,2%, rispettivamente, in termini congiunturali e tendenziali).

Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi dei prodotti per frequenza d’acquisto, l’Istat rileva che i prezzi di quelli acquistati con maggiore frequenza aumentano dello 0,6% su base mensile – per effetto principalmente dei forti rialzi dei vegetali freschi, dei tabacchi e della ripresa dei prezzi di benzina e gasolio per autotrazione – e registrano un deciso ridimensionamento della flessione su base annua (-0,5%, da -1,4% di gennaio)

Schermata 2015-03-13 alle 12.40.32

Anche i prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto aumentano su base mensile (+0,3%) e fanno registrare una lieve ripresa su base tendenziale (+0,1%, da -0,2% del mese precedente); a questa dinamica contribuiscono in particolare i rialzi dei prezzi dei servizi di trasporto aereo, ferroviario e marittimo passeggeri e di alcuni servizi ricreativi. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza di acquisto non variano in termini congiunturali e segnano una lieve flessione in termini tendenziali (-0,1%; a gennaio il tasso annuo era pari a zero).

Soda Stream numero uno al mondo nelle acque minerali. E a maggio arrivano gli sciroppi bio

Appena “Eletto prodotto dell’anno 2015”, Soda Stream Italia arricchirà presto l’offerta di aromi con una linea di sciroppi biologici in bottiglie in vetro da 0,5 litri e in quattro gusti: mirtillo, rabarbaro, limone verde e sambuco. Questi sciroppi, prodotti in Germania, hanno ricevuto il certificato di “prodotto biologico” dall’ente austriaco. Non prevedono inoltre esaltatori di sapidità, aromi artificiali o coloranti e conservanti ammessi.

Lifestlye Play BlackIn questo modo Soda Stream si conferma un player a 360 gradi nel mercato non solo come gasassero di acque domestiche, ma anche come brand di acqua minerale.

Lo si rileva dall’analisi dei dati di una recente ricerca condotta da Canadean – che ha rilevato il consumo globale a volume di acqua frizzante confezionata – comparati con i dati aziendali SodaStream, da cui emerge che SodaStream è leader mondiale a volume totale nel consumo di acqua gassata.

Gli utilizzatori SodaStream di tutto il mondo – ben 24 milioni in 45 Paesi – hanno infatti consumato oltre 700 milioni di litri di acqua gassata, numeri ben superiori rispetto alle grandi marche del settore: Singha (558 milioni di litri), San Pellegrino (480 milioni di litri), e Perrier (412 milioni di litri).

Se si conta poi quanto viene prodotto con i 120 gusti di sciroppi, SodaStream può vantare oltre 1 miliardo di litri di bevande frizzanti prodotti.

Anche in Italia SodaStream continua a crescere: secondo una recente ricerca GfK dedicata al comparto dei gasatori domestici, SodaStream aumenta nel 2014 la sua quota di mercato a volume del +12,2%, attestando una crescita significativa anche a valore del +10,7%. Aumenta infine anche la vendita di bottiglie per il gasatore del +7%.

A Thinking Retail (Parigi 19 marzo) si discute di lusso, fashion, retail nell’era multicanale

La gestione degli assortimenti ‘customer driven’ è al centro di Thinking Retail, evento europeo dedicato al lusso, alla moda e al retail specializzato, che si svolgerà a Parigi il 19 marzo. In particolare a tenere banco è come l’integrazione dei processi di pianificazione, PLM e supply chain aiuti i retailer a rispondere alla domanda del consumatore ‘multicanale’, a definire assortimenti efficaci e a ottimizzare le scorte.

Organizzato da TXT Retail, leader nelle soluzioni di pianificazione end-to-end, il simposio annovera tra i relatori della giornata, retailer del calibro di Adidas, Miroglio, Pandora e Sephora, leader nei settori degli articoli sportivi, del fast fashion, della gioielleria e della cosmetica.

L’evento è realizzato in collaborazione con Microsoft, partner di lungo corso di TXT, e con le società di consulenza Viseo e PricewaterhouseCoopers. Tra i relatori, George Lawrie, Vice President e Principal Analyst di Forrester terrà il discorso di apertura, nel quale analizzerà le attuali tendenze nella pianificazione degli assortimenti. Supportato da casi reali e ricerche di mercato, l’analista fornirà al pubblico in sala i modelli e i parametri di riferimento per valutare il grado di maturità della propria organizzazione e le azioni da intraprendere per ottimizzare la pianificazione multicanale.

«La pianificazione multicanale ha generato nuove sfide per i retailer e richiede nuovi modelli di business, nuove regole, nuove tecnologie di supporto», afferma Peter Charness, Chief Marketing Officer di TXT Retail. «Discuteremo come l’integrazione end-to-end della pianificazione, del merchandising, del design e degli acquisti consenta ai retailer una migliore comprensione della domanda su tutti i canali, insieme alla capacità di trasferire questa conoscenza a monte, ad ogni funzione aziendale. Che si tratti di innovazione, di assortimenti o di gestione del magazzino, il risultato sono decisioni più rapide ed efficaci».

The Retail Technology Awards Europe go to Edeka and Kiabi thanks to Wincor Nixdorf solutions

The EHI Retail Institute has assigned the Retail Technology Awards Europe to the most innovative retail solutions in four categories: Best Instore Solution, Best Enterprise Solution, Best Customer Experience and, for the first time starting in 2015, Best Multichannel Solution.

This year the awards were presented during EuroCis which took place in Düsseldorf at the end of February.

The prize for Best Multichannel Solution went to the French fashion retailer Kiabi, which operates more than 450 stores in France, Spain, Italy, Portugal, Morocco and Russia. Kiabi positions itself rigorously as a multichannel retailer in order to offer its customers a seamless shopping experience across all its sales channels. For example, customers can visit the company’s bricks-and-mortar stores to collect, exchange, or return items they have ordered in Kiabi’s webshop. They can also order items in the store using a touch terminal installed there. Part of the high-tech shopping experience is the equipment issued to Kiabi employees that allows them to accept customer payments anytime, anywhere.

Wincor Nixdorf is Kiabi’s IT partner for implementing this multichannel project: Its modern retail store software TP.net 4.5 was installed at approximately 3,200 Kiabi POS stations, the retailer’s online and offline worlds were integrated, and all of its requirements for multichannel retail business with regard to functionality, architecture and an international orientation were met. Among other things, a consistent flow of data between sales and merchandise management is secured so that, for example, order processes and item availability can be coordinated across channels.

Moreover, the stationary checkout systems in Kiabi’s stores are connected to a variety of mobile applications on end devices running iOS and Android operating systems, and the integration of POS peripheral devices in mobile processes is ensured.

The category Best Enterprise Solution rewards projects that lead to significant increases in a company’s efficiency through the implementation of innovative systems and technologies. This award was garnered this year by the Edeka Group. As Edeka’s IT subsidiary, Lunar GmbH has taken on the task of optimizing Edeka’s business processes at retail, wholesale and headquarters level, including ensuring effective processes at checkout. Lunar’s IT partner, Wincor Nixdorf, worked closely with Lunar to develop a checkout simulation tool that uses genuine POS data to reconstruct, simulate, and analyze checkout processes in detail on a computer.

All the relevant variables flow into these simulations, from customer structures to volumes of merchandise purchased, scanning processes, and even cash handling. The process enables predictions on the expected capacity utilization of the checkouts, their throughput, and even customer waiting time. Through comparisons of available checkout technologies, (staffed checkout, self-service checkout, mobile checkout or tunnel scanner) it is possible to determine which checkout structures and technologies ensure the most effective checkout processes and support the retailer’s strategy optimally.

The Edeka Group uses this simulation instrument to make informed decisions about checkout equipment for the situation in a specific market.

 

 

Supermercato24, the alternative to click and collect, soon in the UK and France

Supermercato24 is a start-up from Verona founded in September 2014 that allows you to do your shopping online in a supermarket of your choice and have it delivered at home within one hour or one day. A kind of contract e-commerce, which uses 1200 delivery staff today activated in 58 Italian provinces of Central-Northern Italy (including Rome). E-commerce in the grocery sector, as we know, has never taken off in Italy. So what is the meaning of this project? We spoke to the founder and CEO, Enrico Pandian, 35 years old and with a series of on-line initiatives implemented since he was a boy to his credit.

Enrico Pandian
Enrico Pandian, founder of Supermercato24

“We started last September in Verona to see people’s reaction, then we expanded to other provinces in Veneto and Lombardy and in January we arrived in Rome. We entered a market area currently unoccupied: in Italy there is only one supermarket doing e-commerce, Esselunga, and some experimentation. Our model was the American Instacart. Our strength? Delivery in one hour”. Can you explain how it works? We are not a supermarket but a logistics network that works in crowdsourcing. The customer goes to the website (there is no app but it is optimised for tablets and smartphones) and finds all the supermarkets of at least 600 square metres within a radius of ten kilometres. He can choose from 8/15 thousand products of the chosen supermarket and delivery at home in one hour (requested by 25% of customers) or one day (requested by 9 out of 10 customers). Thanks to an algorithm, the delivery man closest to the supermarket is contacted, who takes the order, does the shopping and takes care of delivery. Today we have 1200 delivery men that will soon become 2000, small businesses but also private individuals who start with a few deliveries and then open their own business. The customer can pay cash and recently also by debit card. The average expenditure has in fact recently increased from the initial 40 euros to more than 130, a sign that customers have tried the service, trust it and buy more. In short, a kind of shopping Uber. But what do you gain? We have various types of agreements with the supermarkets, ranging from communication to sharing: each supermarket has its own approach. Our goal is to ensure the customer the best possible service. We take a percentage of the expenditure, ranging from 5 to 15%, while the delivery man gets the delivery fee that depends on the volume and the amount spent. The prices are indicative, we cannot change them in real time, but the customer can choose the supermarket he knows and so he is already aware of the price at that store. Your strength? Above all, speed. People see the fridge empty and want the shopping to cook the next meal. Even the few supermarkets that do e-commerce deliver the next day. Our delivery men have priority access to the check out, but we have the flow data of the store and so we know at what time to arrive to avoid queues. We have also seen that the provinces, which are not covered by e-commerce, are very receptive. We can deliver even in the most remote villages. And that’s not all. We are beginning to expand the offer with new types of products, such as lunch or dinner. In Verona we are testing an agreement with a fast food chain. And we are also thinking of over-the-counter drugs. It’s the customers who are telling us what they need, and our idea for the future is to deliver any type of goods, in one hour. Are not you afraid that the supermarkets will “wake up” and begin to think seriously about e-commerce? No, because they are not structured to make deliveries in one hour, so much so that many of our customers ask us to do the shopping at Esselunga. On the contrary, we have had requests from companies who want to use us to deliver their goods. How do you use the data? It is our most valuable asset because we know what kind of shopping our customers do and where they do it. In the future we will use it to make targeted and customised proposals on the website, in one month we will launch the new and completely revamped website. But we could also sell the non-aggregated data to the supermarkets, for example. What are your plans for the future? We are already working on opening in London by June and starting with the service in September, also making agreements with similar situations such as Just Eat (home deliveries for restaurants, ed) and focusing on two areas: central London and the surrounding area, which has an approach similar to that of Italy. Then we will start up in Paris, because one of our investors is asking us to do so, the French fund 360 Capital (in January, supermercato24 won 360 thousand dollars in the 360by360 competition, ed). In Italy for now we will consolidate the provinces we have. But we are studying the South, in particular Puglia where we see potential.

Parte bene il 2015 per il Gruppo Isa in Sardegna

I risultati del primo bimestre 2015 del Gruppo ISA, impresa socia di Gruppo VéGé e leader nella Distribuzione in Sardegna, confermano e consolidano ulteriormente il trend estremamente positivo con cui si è chiuso il 2014. Dopo un anno caratterizzato da importanti investimenti e da una forte espansione della propria presenza sul territorio regionale, infatti, il dinamico gruppo distributivo di Villacidro fa segnare nei primi due mesi del 2015 un +5% nel giro d’affari rispetto all’analogo periodo del 2014.

A questo ulteriore incremento di fatturato, realizzato in un contesto economico isolano che resta oltremodo difficile, ha contribuito l’entrata a regime dell’accordo di affiliazione relativo ai 5 Supermercati Il Vascello, di proprietà dei Fratelli Concas, situati a Muravera, Castiadas e Villasimius. I cinque punti vendita affiliati hanno superfici commerciali da 400 a 1300 mq e si trovano in tre località costiere di grande richiamo turistico della Sardegna Sud-Orientale.

“Siamo un gruppo con profonde radici, ma proiettato al futuro” – afferma Michel Elias, Amministratore Delegato Gruppo ISA. “I risultati del primo bimestre 2015 ci spronano a guardare oltre la crisi e a proseguire nel nostro impegno diretto a creare una realtà distributiva sempre più solida, competitiva e capace di rispondere alle esigenze dei consumatori isolani.”

Per Gruppo ISA, che oggi conta su una rete di oltre 350 punti vendita, di cui 30 di proprietà e il rimanente in affiliazione, l’accordo raggiunto con i supermercati Il Vascello è strategico anche ai fini della crescita in Sardegna della rete Dimeglio e per l’ampliamento del presidio del mercato isolano da parte di Gruppo VéGé.

Le prospettive per il prosieguo dell’anno vedono Gruppo ISA impegnato nell’ulteriore potenziamento della propria presenza social, con importanti novità sul piano digital che andranno ad affiancare le 5 pagine Facebook, il canale youtube e le attività su Google+ e Twitter già implementate. Allo stesso tempo, il 2015 si prospetta come un anno di sostanziale continuità per la politica commerciale del Gruppo, realtà fortemente radicata nel territorio isolano e che ha sempre fatto della sardità un principio basilare per le sue strategie anche in termini di scelte assortimentali.

Gusto e piacere i driver dei salumi e degli affettati in uno studio di Iri

In un recente white paper Iri indaga le dinamiche del mercato dei salumi con un focus particolare sul segmento degli affettati a peso imposto all’interno del canale moderno, evidenziando problematiche ed opportunità per produttori e distributori.

I salumi sono infatti una categoria di alimenti adatta a tutta la famiglia e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica. Oggi il mercato offre una grande varietà di prodotti e di formati, spesso già coniugati secondo le diverse modalità di consumo e che soprattutto negli ultimi anni, con la crescita degli affettati arrosti (base carne di pollo e di tacchino), rimandano sempre di più all’idea di salute, benessere e leggerezza. I salumi sono consumati da più di 24 milioni di famiglie italiane che durante un anno acquistano mediamente oltre 17,6 kg di prodotto (fonte dati Gfk).

Purtroppo il clima economico, che ha impattato in modo negativo numerose categorie di consumo, influenza anche il mercato dei salumi. Nell’ultimo anno tra i segmenti che compongono il mercato, segnali positivi sono arrivati dagli affettati (trend positivo ma sempre più debole) e dai salami (salame e salami snack).

Il trend positivo del salame è un fenomeno che si è registrato soprattutto nell’ultimo anno e che si potrebbe legare al ritorno dei consumi a casa. Questi prodotti sono consumati anche durante l’aperitivo, così come le patatine (che crescono del 8,7%), le birre speciali (che crescono del 13,6%), le birre radler aromatizzate (che crescono del 155%) o gli aperitivi analcolici premiscelati (che crescono del 61%).

Gli Affettati nel canale moderno
Durante il 2014, il mercato degli affettati nel canale moderno (Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo) ha registrato un giro di affari pari a 984 milioni di euro (in termini di volumi parliamo di 44.187 tonnellate) con un trend positivo del +1,8% e un incremento del +2,6% a volume.

La performance positiva di questo segmento è legata in grande parte alle ottime performance degli affettati arrosti che hanno negli ultimi anni dato una spinta al segmento anche grazie al vissuto salutistico. Si confermano inoltre le buone performance di tutte le principali tipologie di affettati (Ccotto, crudo, mortadella, salame, bresaola, ecc…).

Schermata 2015-03-12 alle 11.27.53

Tra le diverse tipologie di affettati, si evidenzia quindi la crescita del prosciutto cotto (+1,1% a volume nel 2014) che rappresenta la tipologia più importante in termini di volumi. Come nel mondo dei salumi, anche negli affettati è in crescita il segmento «salame» (+3,7% a volume) che rappresenta di fatto la quarta tipologia in questo mercato.

Le tipologie minori come la spalla cotta, cotto Praga e salumi misti flettono, quasi a indicare che il mercato si sta concentrando sui prodotti più rappresentativi del segmento. Per quanto concerne le prime due si assiste inoltre ad una riduzione, seppur leggera, del numero medio di referenze presenti a scaffale, in particolare nei supermercati.

Invece negli ipermercati cresce il numero medio di referenze medie del segmento in maniera importante (+7pt).

Il «Mondo Benessere»
In un momento di economia incerta la ricerca di leggerezza e benessere resta un’aspettativa importante per i consumatori.

Nel segmento deglia, negli ultimi 3 anni, i produttori hanno investito in marchi/prodotti in grado di rispondere alla richiesta di benessere espressa dal consumatore.

Il «sottosegmento Benessere» durante il 2014 è cresciuto quasi del 12% (dato a valore), crescita che ha coinvolto quasi tutti i produttori e tutte le tipologie di prodotto che fanno parte di questo sottosegmento.

Gli affettati arrosti, che rappresentano la quota più importante di questo sottosegmento, hanno tra l’altro un posizionamento di prezzo più basso rispetto alla media della categoria (la materia prima – carni bianche – costa meno rispetto alla carne di maiale), di circa 15 punti.

Ancora una volta possiamo interpretare questi andamenti come una scelta da parte degli acquirenti di comprare prodotti più adatti al mantenimento del proprio benessere ma con un prezzo medio più contenuto rispetto agli altri tipi di affettati.

La marca commerciale gioca un ruolo importante in questo mercato. La quota volume raggiunta da questi prodotti è superiore al 32% con un trend del +0.8%

Prezzi e promozioni
In un contesto incerto come quello degli ultimi anni il fattore prezzo è sicuramente molto importante anche nella categoria degli affettati. Non a caso aziende produttrici e i distributori stanno pianificando attività promozionali molto intense.

Già ormai da quattro anni la pressione promozionale del segmento supera il 37%. Si tratta di un dato decisamente superiore alla media del comparto del largo consumo che si attesta intorno al 28,5%.

Gli affettati sono uno dei prodotti più presenti sul volantino promozionale. Questo strumento di comunicazione all’interno della categoria è molto importante. Una ricerca sullo shopper condotta recentemente da IRI evidenzia infatti che il 61% dei consumatori dichiara di prestare attenzione al volantino rispetto al 55% del 2010.

Schermata 2015-03-12 alle 11.28.06

In generale il prezzo medio degli affettati non è aumentato ma ha addirittura mostrato una lieve flessione (-0,8%). Ulteriore fattore calmieratore dei prezzi, come già segnalato, è sicuramente l’elevata promozionalità.

Un fenomeno da evidenziare è sicuramente quello del rialzo dei prezzi della marca commerciale durante il corso dell’ultimo anno (0,8%). Questo trend potrebbe attribuirsi al fatto che la marca del distributore ha un ruolo importante nel mercato degli affettati, tanto da potersi permettere di ridurre il gap di prezzo che ha rispetto ai prodotti di marca (96,3 indice di prezzo)

La pressione promozionale della marca del distributore è inferiore a quella dell’industria di marca (31,4% vs 49,2% della marca industriale).

Innovazione
Storicamente la crescita del comparto degli affettati è favorita anche da un notevole fermento in termini di novità di prodotto (specialità) e di formati. Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito al lancio di nuove linee di prodotto che rispondono a bisogni specifici dei consumatori, sia di tipo salutistico (es. Snello Rovagnati, Aequilibrium AIA, ecc…), sia di gusto o ricerca di specialità come culatello, lardo di Colonnata, gambetto, per un consumatore esigente e attento alla qualità

Affettati in busta: servizio e comodità
Gli affettati pronti incontrano il favore dei consumatori italiani, perché sempre freschi e ricchi di sapore. L’evoluzione di questo segmento è legata anche al fattore servizio rispetto al banco taglio: maggiore comodità nel fare la spesa potendo contare su un’ampia offerta di prodotti già pronti, per il cui acquisto non è necessario dover aspettare in fila al banco salumeria.

Dal punto di vista del consumatore finale, i vantaggi reali del prodotto confezionato, rispetto a quello preparato al momento, sono tanti: una maggior durata e una qualità organolettica più costante nel tempo, grazie alla possibilità di confezionare in atmosfera modificata (protettiva).

Conclusioni: problematiche e prospettive per il mercato
La segmentazione del consumo, la penetrazione nel canale moderno con promozioni e investimenti pubblicitari, il valore del brand che firma il prodotto (soprattutto nell’area di mercato più innovativa del benessere) sono gli elementi su cui puntare per rivitalizzare anche segmenti considerati maturi o in difficoltà.

Recuperare la genuinità degli alimenti è un fondamento che va cavalcato proprio grazie al vissuto che c’è nei confronti di questi prodotti: ne hanno beneficiato i player che hanno saputo meglio interpretare temi come naturalità, semplicità, italianità e vicinanza territoriale.

Altro elemento molto importante per il mercato dei salumi italiani, e conseguentemente per gli affettati, è che vanta una lunga tradizione produttiva fatta di esperienza e valorizzazione del territorio: produrre qualità in Italia paga.

Non da ultimo, come segnalato nei paragrafi precedenti, la possibilità di condivisione del prodotto all’interno di momenti di convivialità (aperitivo in famiglia o con amici) è un ulteriore plus che in questo momento viene apprezzato dai consumatori.

Nei periodi di incertezza economica, anche l’attenzione verso la leva prezzo tende ad aumentare.

Sicuramente in momenti come quello attuale il consumatore bada al risparmio. I formati, in quest’ottica, aiuteranno i consumatori ad evitare sprechi.

I fattori di criticità riguardano l’incremento del prezzo della materia prima che ciclicamente colpisce la categoria.

Per quanto riguarda l’industria di marca l’espansione delle marche dei distributori è sicuramente un fattore sfidante, in quanto benché la crescita si sia arrestata, i prodotti a marchio insegna hanno guadagnato una credibilità presso il consumatore tale da esser considerati di fatto un vero e proprio brand.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare