CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

3869 POSTS 0 COMMENTS

CDZ Vini, leader nell’imbottigliamento dei vini fermi e degli spumanti

Sulle dolci colline del Monferrato CDZ Vini si occupa d’imbottigliamento e produzione di vino.

I numeri che fanno la differenza: la giusta misura per la flessibilità!
Vasche d’acciaio inossidabile, autoclavi adibite alla produzione di spumanti e frizzanti, macchinari all’avanguardia e una linea d’imbottigliamento completamente attrezzata: così sono prodotte ogni anno più di 4.000.000 di bottiglie e lavorati circa 30.000 ettolitri di vino tra cui Pinot grigio, Moscato, Moscato d’Asti, Cabernet Sauvignon e Montepulciano d’Abruzzo, vanto della tipicità italiana.

Questi numeri fanno di CDZ Vini una realtà improntata sull’efficienza, sull’elevata flessibilità e su standard qualitativi di alto livello in grado di soddisfare le richieste del mercato, sia su prodotti a proprio marchio che su private label.

Possibilità d’imbottigliare vini fermi, frizzanti, spumanti e cocktail in diversi formati di bottiglia con chiusura in sughero, a fungo o vite; un laboratorio interno attrezzato per controllare in tempo reale ogni fase del processo produttivo e ampi spazi di stoccaggio con locali a temperatura controllata fanno dell’azienda CDZ Vini un punto di riferimento per l’imbottigliamento del vino.

Le certificazioni internazionali
CDZ Vini s’impegna ogni giorno per mantenere alti standard di produzione, ottenendo così le più rinomate certificazioni, come la Global Standard for Food Safety, la BRC e la IFS.

CDZ VINI S.R.L. – P.zza Martiri della Libertà, 8 – 14042 Calamandrana (AT)
Tel.: +39 0141 769137

Guandong, supporti versatili per una stampa laser al passo con i tempi

Guandong presenta Magnus Collection la nuova linea di materiali stampabili con tecnologia laser per le promozioni in-store. Un importante contributo all’ampliamento delle potenzialità applicative della stampa digitale, che offre nuove opportunità per la comunicazione sul punto vendita, confermando l’affermazione dello Spot Déco di cui Guandong è precursore. “Prevediamo che entro 3 anni i retailer saranno dotati di centri stampa interni, attrezzati con macchine laser di medio formato che lavoreranno in combinazione con plotter da taglio” – commenta Fabio Elmi, Marketing Director di Guandong. Questi service saranno a disposizione degli assistenti alla vendita dei singoli store, che potranno ricevere il file in tempo reale, andare a stamparlo sui materiali della Magnus Collection e applicarlo su vetrine, pareti, arredi in pochi minuti senza richiedere l’intervento di installatori professionali. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di costo e soprattutto di tempestività della comunicazione.
 
Grazie alla possibilità di lavorare su formati sempre più grandi e all’estrema versatilità dei supporti proposti da Guandong, la stampa laser, finora riservata quasi esclusivamente all’ambito ufficio, si appresta quindi a diventare la risposta tecnologica ideale per una comunicazione sul pdv sempre più dinamica, veloce e al passo con i tempi. Il vantaggio della tecnologia laser inoltre è che non ci sono nemmeno minime esalazioni e quindi si presta all’utilizzo in ambienti chiusi anche frequentati dal pubblico.
 

Surgelati, un mercato in ascesa. Verdure, pesce e pizza in pole position: i dati IIAS

Se è vero che dopo cinque anni di consumi alimentari in crisi, il carrello torna  sorridere (+2,5% nei primi 6 mesi dell’anno), è vero pure che i surgelati sono ampiamente responsabili di questa risalita, facendo registrare nel retail un incremento dei consumi superiore anche alla crescita del settore alimentare, con un positivo +2,9%, dopo un 2016 sostanzialmente “flat” (+0,1%), pari a quasi 330 mila tonnellate consumate, nel solo canale Retail. Queste le principali evidenze del “Rapporto sui Consumi dei prodotti surgelati, realizzato dall’ IIAS – l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati.

Tuttavia la ripresa del 2017 affonda già le sue radici nell’anno precedente, in cui i consumi aveno già iniziato a stabilizzarsi.

“Già nel 2016  – spiega infatti Vittorio Gagliardi, Presidente dell’IIAS –  il settore dei surgelati aveva segnato un andamento migliore rispetto a quello dell’alimentare in generale, che si era fermato a un -0,5%. Nei primi mesi di quest’anno le cose stanno andando ancora meglio e la tenuta positiva del comparto che è stata costante anche durante i precedenti anni di profonda crisi economica, ha fatto di questi prodotti non più degli alimenti ‘emergenziali’, ma dei veri coprotagonisti della dieta degli italiani. Questo, sicuramente, grazie alla capacità di innovare tipica di questo settore, che ogni anno – in media – fa contare un 30% in più di nuovi prodotti sul mercato. Ma anche grazie alla qualità organolettica dei prodotti, alla disponibilità in ogni stagione, alla velocità di preparazione, alla valenze nutrizionali, a una etichettatura precisa e trasparente, nonché a una lunga durata nel freezer di casa: plus che ne fanno prodotti ideali per la dieta di tutti i giorni”.

Consumo pro capite

Nel 2016, in Italia è stato pari a 13,69 kg (contro i 13,55 del 2015, +1%). Sono state circa 24.700.000 le famiglie italiane (95,6% del totale) che hanno acquistato surgelati e lo hanno fatto in media 2 volte al mese (24 acquisti all’anno), per un valore complessivo del mercato di 4,5 miliardi di euro. Un consumo che, peraltro, appare non più appannaggio delle sole regioni del Nord Italia: Nord-est (32,9%), Nord-ovest (20,1%), Centro (26,3%) e Sud (20,7%).

I mercati più performanti

Il segmento dei vegetali resta uno tra i più amati dai consumatori: nel 2016 ne sono state consumate complessivamente, tra retail e food service, 395.500 tonnellate (+0,6% vs. 2015), mentre nei primi 8 mesi del 2017, complice anche l’esplosione di nuove tendenze alimentari come il biologico o il forte incremento di vegetariani e vegani, la crescita, nel solo canale Retail, ha già toccato quota +4,1% (con un rimarchevole +7,8% per le zuppe e i minestroni ricettati).

Non da meno risultano le performance del settore ittico: 108.000 le tonnellate consumate in totale nel 2016 e ben 61.958 quelle acquistate da gennaio ad agosto 2017 nel solo Retail, con una crescita del +4,4%. A riprova della sempre più accentuata propensione degli italiani a ridurre il consumo di carne (soprattutto nelle preparazioni surgelate), prediligendo spesso il pesce – al naturale, panato, pastellato, in bastoncini – apprezzato per la valenza nutrizionale, la leggerezza e la sicurezza garantita dalla massima trasparenza in etichetta.

Anche pizze e snack mostrano segnali molto positivi, confermandosi una vera alternativa al pasto principale. Circa 89.600 sono state le tonnellate consumate, tra retail e food service, nel 2016 (+4,2% rispetto al 2015), in crescita anche in questo 2017 (+4,6% nel solo retail). Un dato positivo che si spiega anche grazie alle importanti innovazioni introdotte: dal “gusto” (dalle farciture agli impasti, tra cui quello gluten free) al formato (non più solo pizze tonde e quadrate, ma anche rettangolari e calzoni).

Impennata signifiativa per i piatti ricettati che, dopo anni di continua decrescita, si è finalmente stabilizzato, iniziando ad avanzare cautamente. Nel 2016, sono state 44.650 le tonnellate acquistate complessivamente in questo segmento; nei primi 8 mesi del 2017, ne sono state consumate già 20.060 nel solo canale Retail, con una lieve crescita del +0,5% e senz’altro le aziende continueranno a spingere sull’innovazione tecnologica, allargando l’offerta delle “meal solution” e arricchendola anche con gamme ispirate a nuovi sapori, come ad esempio quelli etnici, sempre più richiesti. Infine, nel 2017, a crescere sono anche dessert (+4,5% vs. 2016) e frutta surgelata (+27,1% vs. 2016).

Menzione speciale, infine, per la crescita delle vendite a domicilio, che nel comparto alimentare in generale hanno chiuso il 2016 con un +3,3%. Nel settore dei surgelati, in particolare, il mercato del “porta a porta” ha segnato una crescita su base annua di circa l’1,5%: le categorie più performanti rimangono quelle della pizza, del pesce e dei vegetali, che hanno contribuito in maniera consistente a questo sviluppo, grazie all’offerta di prodotti di ottima qualità e contraddistinti da un altissimo contenuto di “servizio”.

In controtendenza, invece, il settore delle patate (fritte ed elaborate, che rappresentano il 17% del totale dei surgelati), che registra una decrescita del -1,2% rispetto all’anno precedente, così come i prodotti a base di carne (-6% circa per la carne rossa e -6,5% per quella bianca) e le paste semilavorate (-22,2% nei primi 8 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016).

I surgelati incontrano i nuovi trend di consumo

Come confermano anche i dati Nielsen, più della metà degli italiani identifica i surgelati come veri prodotti “freschi”, perché mantengono al meglio il valore nutritivo e le proprietà organolettiche nel tempo. 1 italiano su 3 li predilige per il risparmio di tempo e di sforzi in cucina, mentre circa il 10% ne apprezza l’aspetto più ecologico: il surgelato è visto, insomma, come vero “cibo anti-spreco”, perché un consumo frequente di questi prodotti può abbattere del 47% gli sprechi alimentari (che nel 42% dei casi si verificano a livello domestico). E non basta, i surgelati vengono considerati anche una risposta esauriente ai nuovi trend alimentari, dal “bio” al “veg”, fino ad arrivare ai “senza” – glutine, lattosio, ecc.

“In questo contesto – sottolinea Vittorio Gagliardi, Presidente IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) – il comparto dei surgelati, da sempre in grado di intercettare i trend di consumo emergenti, sta facendo la sua parte. Le aziende del settore, più di altri comparti dell’alimentare, si sono contraddistinte negli anni per la capacità di innovare (tendenzialmente, ogni anno, circa il 30% in più di nuovi prodotti surgelati viene immesso nel mercato) e molti di questi iniziano anche ad andare incontro alle nuove tendenze alimentari”.

Il rating dei consumatori

In altri termini, un rapporto di fiducia lega i consumatori al mercato dei surgelati. A confermarlo i dati IPSOS da cui emerge che per ben il 37% degli italiani è proprio il comparto dei prodotti surgelati quello in cui, negli ultimi 3 anni, le aziende hanno innovato maggiormente, intendendo per “innovazione” soprattutto “sostenibilità” e “nuove preparazioni”. A guidare le scelte del consumatore resta “la qualità” il primo driver nelle scelte d’acquisto, insieme al prezzo; a seguire, le materie prime utilizzate e la fiducia verso il paese di provenienza (44%). Il bisogno di rassicurazione dei consumatori si sposa con la ricerca della qualità e sfocia nel valore del “locale”: il 70% degli italiani dichiara di prediligere prodotti di provenienza locale; il 56% ritiene che “alta qualità” faccia rima con “regionalità”.

La stessa indagine IPSOS sottolinea poi come per 1 italiano su 2 (51%), i prodotti surgelati aumenteranno ancora di più il loro peso nel carrello della spesa, nei prossimi 5 anni: sia quelli pronti al consumo (per il 35% del campione) sia quelli pronti per la cottura (per il 28%), in parallelo con lo sviluppo dei prodotti biologici/vegani (39% degli intervistati). Si intravede, dunque, in tendenza un ulteriore incremento della sinergia tra surgelati e alimentazione sana.

Ed in effetti, anche in Europa, secondo una ricerca Mintel, la crescita più rilevante nei prodotti surgelati si registra nell’ambito dei claims ‘salutisti’ (+24% “vegetariano”; +15% “senza glutine”; +5% “senza alcun additivo aggiunto”, etc…).

 

Cocuzza & Associati presenta “Retail Trends 2017”

Cocuzza & Associati Studio Legale presenta la ricerca Retail Trends 2017, che – giunta alla quinta edizione – analizza le peculiarità del settore del retail e dell’immobiliare commerciale e viene sviluppata grazie al contributo dei principali operatori del comparto e di importanti retailer. Il lavoro, frutto dell’impegno giornalistico di Andrea Penazzi, sarà presentato Mercoledì 25 ottobre 2017 alle ore 18.30 presso il Circolo del Commercio Palazzo Bovara, Corso Venezia 51 a Milano.

Parteciperanno al panel Thomas Casolo, Head of Retail di Cushman & Wakefield, Luca Maganuco, Managing Director di Multi Italy, Marco Clerici, Managing Director di World Capital Group, e Mark A. Dorff, Partner dello studio legale Brown Rudnick LLP.

Il Report

Dopo il successo delle ultime quattro edizioni lo Studio ha deciso di rinnovare profondamente il Report, ampliando la base delle interviste (quest’anno giunta a un numero record di 27 società intervistate direttamente, oltre a numerosi retailer che hanno partecipato in forma anonima fornendo indicazioni sui propri piani di sviluppo), arricchendo il format con contributi e soprattutto con dati ripresi da studi e ricerche di settore.

Tra le evidenze emerse si segnala come la domanda nelle high street si confermi sostenuta e focalizzata sulle città principali, mentre a soffrire siano le realtà di piccole e medie dimensioni dove il mercato fatica a ripartire.

Il comparto del lusso si sviluppa su un novero limitato di città, (Milano, Roma, Firenze, Venezia), mentre il mass market offre maggiori opportunità. Per quanto riguarda il settore dei centri commerciali, molto interessante è l’evoluzione del segmento food & beverage, che sempre più rappresenta un elemento di differenziazione e innovazione sia negli shopping centre che nelle high street.

Focus sull’estero

Da alcuni anni a questa parte la ricerca vanta un focus su un Paese estero. Dopo Francia e Inghilterra, quest’anno è la volta degli Stati Uniti d’America, grazie al contributo dello studio americano Brown Rudnick di Boston, che affronta nel proprio intervento le drammatiche chiusure a catena che si stanno susseguendo negli USA, unitamente ai fallimenti di parecchi marchi, nonché le novità portate dalla gestione Trump e dai nuovi player del mercato.

Retail Visions: l’appuntamento è per il prossimo 8 Novembre

Retail Visions – The Design Conference – organizzato da Retail Institute Italy – dà appuntamento per il prossimo 8 Novembre alla Triennale di Milano.

Giunto alla decima edizione, l’evento partendo dall’analisi di alcune tra le più interessanti case history, cercherà di individuare le migliori strategie per poter definire al meglio le tendenze che stanno cambiando il mercato retail, sempre più mutevole:
 – La fine della customer journey lineare e dei modelli di vendita tradizionali
 – Nuovi modelli di business e nuovi concept
 – Il futuro del punto vendita nell’era della digitalizzazione del pdv
 – Integrazione online e offline

Gli Speakers che interveranno:

Mattia Longhi
Pinko

Paolo Locatelli
LG Electronics

Marco Turinetto
Politecnico di Milano

Michele Rossi
Under Armour

Claudio Baitelli
La Feltrinelli

L’evento si terrà presso la Triennale di Milano, dalle ore 9,30 alle ore 13,30
Per informazioni in merito  alle modalità di partecipazione contattare: convegni@retailinstitute.it
L’accesso è consentito solo previa registrazione.

HostMilano dedica un momento di formazione al settore del vending

A HostMilano, che ampio spazio dedica alla formazione, è previsto anche un momento dedicato al  settore del vending, con il workshop dal titolo: “La pausa caffè diventa digitale: le nuove tecnologie del vending”. Il settore della distribuzione automatica di cibi e bevande è un’eccellenza italiana. Le vending machine, prodotte in Italia e vendute in tutto il mondo, stanno diventando sempre più tecnologiche con l’integrazione di funzioni “intelligenti” come schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, produzione di Big Data.

CONFIDA organizza così un workshop di approfondimento in cui verranno anche presentati i dati dello Studio di Settore di CONFIDA realizzato da Accenture oltre ad un focus sulle tendenze tecnologiche in atto.

Intervengono:

  • Massimo Trapletti – Presidente del Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori di CONFIDA
  • Paolo Andrigo – Senior Manager di Accenture

Il settore dei distributori automatici tornerà di scena a Fiera Milano dal 6 al 9 giugno 2018, durante la manifestazione Venditalia, evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica,.

Venditalia è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento oltre 20.000 visitatori, e proprio in queste settimane ha aperto le iscrizioni alle aziende che vorranno esporre le loro innovazioni tecnologiche alla prossima edizione, quella del ventennale.

L’evento è nato infatti nel 1998 e ha cadenza biennale così il prossimo anno festeggerà l’undicesima edizione.

Il vending: l’identikit

In Italia il settore , tra mercato automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani. Nel nostro Paese ci sono oltre 800 mila vending machine che erogano caffè, bevande (calde e fredde), snack o panini e pasti pronti. Le imprese del settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori (Fonte: Dati Accenture per CONFIDA). Il mercato italiano rappresenta quindi uno dei più importanti per il vending a livello europeo, quarto per fatturato e primo per macchine installate (fonte: EVA – European Vending Association).

 

MBE Worldwide entra nel capitale sociale della start-up Spedingo

Un incontro fortunato, il loro.

Da una parte c’è BE Worldwide S.p.A., azienda che oggi conta circa 2.600 Centri Servizi in 41 Paesi nel mondo che offrono servizi di logistica, stampa e comunicazione, che ha deciso di aprire il proprio network a nuove opportunità nel settore delle spedizioni e della logistica ecosostenibile, in ottica di sharing economy.

Dall’altra ecco Eurocubia s.r.l., la start-up che ha realizzato il portale Spedingo.com, il primo markeplace italiano che, grazie ad un algoritmo proprietario, fa incontrare la domanda di trasporto merce (auto e moto, traslochi, trasporti su pallet, etc.) da parte di privati e piccole e medie imprese con l’offerta di trasportatori che viaggiano con camion semi-vuoti o completamente vuoti, tipicamente nei viaggi di ritorno dopo aver consegnato la merce trasportata. La richiesta di preventivo, completamente gratuita, genera un’asta tra i trasportatori che hanno a disposizione metri cubi nei propri mezzi.

Una congiunzione costruttiva che si è conclusa con l’ufficializzazione dell’acquisizione da parte di BE Worldwide S.p.A della quota di maggioranza del marketplace italiano che mette in contatto chi ha l’esigenza di movimentare merci con autotrasportatori che hanno ancora spazio libero a bordo dei propri camion.

“Facilitare in tutto il mondo l’attività di imprenditori e privati offrendo alla clientela soluzioni personalizzate, di facile accesso e contraddistinte da un livello di servizio unico è da sempre la mission di MBE.” – dichiara Giuseppe Rudi, Chief Operating Officer di MBE Worldwide S.p.A. – “Attraverso la partnership con Spedingo, MBE potrà beneficiare delle sinergie tra la Rete e il marketplace per portare al cliente un servizio a valore aggiunto e innovativo dal punto di vista digitale ed ambientale.”.

“Siamo lieti di entrare a far parte del gruppo MBE.” dichiarano Marco Tontini e Marco Tamanti, fondatori di Spedingo. “Dopo aver raggiunto importanti risultati nei primi quattro anni di attività – con 700mila preventivi di trasporto transitati sul portale e oltre 30mila spedizioni realizzate – crediamo possa oggi avere inizio una nuova e stimolante fase di sviluppo ed internazionalizzazione per Spedingo, grazie alle sinergie con il network globale di MBE.”

 

Orogel celebra i suoi primi 50 anni rinnovando la veste grafica

Orogel, in occasione del 50esimo anniversario, rinnova la veste grafica con un elegante restyling conservativo, mirato ad aumentarne la visibilità nel banco surgelati attraverso l’utilizzo di codici colore altamente identificativi per ogni linea di prodotto.
 
Ideato dall’agenzia Goodmind, società specializzata in strategia e creazione dell’identità di marca, del Gruppo Pininfarina, il restyling delle confezioni Orogel prende le mosse dai capisaldi della grafica del brand a partire dai colori che da sempre lo caratterizzano e che nella nuova veste identificano in maniera ancora più netta le diverse linee: giallo per I Vegetali, azzurro per Il Benessere, arancione per La Cucina Italiana.
 
Particolare attenzione è stata posta sulla linea benessere, segmento in cui Orogel è assoluto leader di mercato, allo scopo di esaltare la comunicazione dei principi nutritivi che la caratterizzano, e proprio in tale ottica i prodotti sono stati razionalizzati in sub-brand che valorizzano le specificità dei prodotti (Vegetariani, Verdurì, Virtù di Zuppa, Contorno Più e Mini Burger).
 
Ampio spazio, infine, rimane dedicato ai valori nutrizionali per porzione, che il consumatore può facilmente consultare nella parte inferiore della confezione.
 
“Orogel ritiene che il pack sia il primo strumento di comunicazione che si attiva verso il cliente – spiega Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel – . Questa nostra politica, improntata alla chiarezza, completezza e ricchezza di informazioni, ci identifica e ci premia da sempre poiché permette al consumatore di vedere subito tutti i dettagli che caratterizzano il prodotto che sta acquistando, nello specifico, la sua provenienza, i vanti nutrizionali, le modalità d’uso e i consigli per ricettarli al meglio. Il restyling si conclude in questi giorni e le nuove confezioni saranno già protagoniste della prossima campagna che partirà alla fine del mese di ottobre”.

Click&Collect: le opportunità per il retail

Click&Collect, il delivery dal duplice volto. Perché può essere un atout per il retail, ma può anche risultare controproducente se organizzato in maniera maldestra o sommaria.

Queste le evidenze della terza survey annuale Customer Pulse 2017 Europe di JDA/Centiro, condotta da YouGov.

Un dato è certo: agli europei il servizio piace, come dimostra il fatto che nell’ultimo anno vi ha fatto ricorso il 42% del campione. Ma il dato più interessante è che il 24% di essi, una volta giunto nello store per ritirare la spesa, ha fatto acquisti ulteriori, soffermandosi più a lungo in negozio.

Sarà poi compito dei retailer sfruttare questa predisposizione , rendendo la permanenza dei consumatori il più possibile piacevole e interessante. “Per sfruttare al meglio questa opportunità – precisa infatti Lee Gill, Group VP, Global Retail Strategy di JDA – i retailer devono integrare le interazioni da mobile nell’esperienza in-store, ad esempio con offerte push sui dispositivi mobili durante lo shopping”.

Quello che ai clienti non piace

Tuttavia ci sono anche delle defaillances: nel Regno Unito, per esempio, si lamentano problemi di organico; il 26% degli intervistati infatti ha segnalato attese troppo lunghe per il ritiro dell’ordine, a causa della mancanza di personale. In Germania che in Francia, invece, il 18% degli intervistati che ha utilizzato il servizio Click & Collect ha rilevato che gli articoli non erano più disponibili dopo aver effettuato l’ordine. In Francia, inoltre, il 17% degli intervistati ha ricevuto un articolo danneggiato e il 12% l’articolo sbagliato. Evidentemente la supply chain necessita di ripensamenti.

 

La ricerca

L’indagine, condotta da YouGov, ha coinvolto 8.238 consumatori in UK, Germania, Francia e Svezia.

Mail Boxes Etc. presenta MBE Point, un nuovo corner per diversificare il business

Mail Boxes Etc. presenta la formula MBE Point, un’importante novità per gli imprenditori che vogliono entrare nel business delle spedizioni, affiancandole alla propria attività esistente. Si tratta di un corner all’interno di un punto vendita esistente, che abbia un’offerta di servizi compatibile con quella di MBE e che si trovi in piccoli comuni, in centri commerciali o in zone con elevata pedonalità di città medie e grandi, dove non siano presenti Centri Mail Boxes Etc. MBE Point ha scelto come trampolino di lancio il Salone del Franchising (Milano 12-14 ottobre).

Caratteristiche tecniche

Gli MBE Point sono spazi dai 10 ai 20 metri quadrati, allestiti con il tipico layout MBE, che non richiedono opere murarie grazie all’utilizzo di arredi modulari.

L’investimento è contenuto e ben definito e permette all’imprenditore di ampliare la gamma dei servizi offerti, in primis con quelli di imballaggio e spedizione, entrando in una rete consolidata, conosciuta in tutto il mondo. Il progetto può essere realizzato in modo autonomo da un imprenditore esterno alla Rete MBE, oppure con il supporto e la partecipazione di chi è già un Affiliato MBE.

Il nuovo progetto di Mail Boxes Etc. prevede anche la formula MBE Partner Shop, negozio non appartenente alla rete in franchising MBE, ma che, grazie a un accordo commerciale con un Affiliato MBE,   arricchisce   la   propria   offerta   con   servizi   di   spedizione   Mail   Boxes   Etc. Per i Centri già affiliati MBE, la formula MBE Partner shop è un’opportunità per erogare servizi, in zone non presidiate e difficilmente raggiungibili.

“Il franchising è sempre di più una concreta opportunità per diventare imprenditore anche per chi non ha esperienza nel nostro settore, potendo contare su un modello di business sperimentato, su formazione, supporto commerciale, accordi quadro e attività di marketing. Oggi chi entra nel nostro network beneficia dell’esperienza e del lavoro realizzati in tanti anni e con tanta passione dalle persone di MBE, sia imprenditori Affiliati alla Rete sia membri del Corporate”, dice Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE.”

Il mercato del franchising è in continua crescita, lo confermano anche indagini di mercato recenti come quella annunciata dall’Osservatorio di Confimprese che sarà presentata proprio al Salone del Franchising. Secondo questi dati, nel primo semestre del 2017 sono stati registrati 51mila titolari di franchisee che, sommati ai 149mila addetti alle vendite in negozi e centri servizi, hanno portato a una crescita dell’occupazione nel settore del 3%.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare