Arriva un nuovo packaging green per Madama Oliva

Col restyling dei packaging della linea Freschissimi prosegue l’impegno di Madama Oliva nella sostenibilità ambientale e nell’economia circolare: da febbraio tutte le confezioni disponibili nel take away del reparto ortofrutta diventano in materiale RPET (riciclato e riciclabile al 100%) e i plus ambientali del prodotto saranno evidenziati sui packaging stessi. L’iniziativa intrapresa da Madama Oliva rappresenta un passo importante verso l’ambiente e si aggiunge al precedente restyling della linea Frutto d’Italia e del Mediterraneo, anch’essa in plastica riciclata con materia prima certificata ISCC PLUS (per un totale di circa 4,8 milioni di vaschette ogni anno).

“Considerato che ogni anno produciamo solo per questa linea circa 3 milioni di vaschette, si tratta di un contributo notevole all’economia circolare che ridurrà il consumo annuo di nuova plastica pari a circa 59 tonnellate” spiega Sabrina Mancini, Direttrice marketing di Madama Oliva. “Siamo dunque estremamente orgogliosi di poter dare un segno tangibile al tema della sostenibilità nel settore dell‘ortofrutta, anche perché al momento non esiste un prodotto in commercio con caratteristiche simili, totalmente senza conservanti e senza liquido di salamoia, con il plus della sostenibilità ambientale anche nel packaging”.

La politica green di Madama Oliva
La scelta di passare alla plastica riciclata rappresenta un investimento green che coinvolge in totale circa 7,8 milioni di vaschette prodotte ogni anno e un risparmio di 120 tonnellate annue di plastica. Madama Oliva, del resto, è stata pioniera della produzione a basso impatto ambientale. Certificata ISO 14000 ed EMA sin dal 2004, nel 2008 ha realizzato il più grande impianto fotovoltaico integrato registrato al tempo in Italia attraverso il quale, ancora oggi, produce oltre 2,1 milioni di KW/anno di energia elettrica per il fabbisogno produttivo, con un risparmio di 900 tonnellate/anno di Co2 altrimenti emesse in atmosfera.

“Tutti i processi di produzione sono automatizzati e ottimizzati per ridurre i consumi e la raccolta differenziata permette di contenere i rifiuti prodotti avviandoli quanto più possibile a riciclo o riuso. Di recente abbiamo stretto una collaborazione con Veolia, la multinazionale francese specializzata nella gestione di acqua, rifiuti e servizi energetici, che prevede la progettazione e la realizzazione del nuovo impianto di trattamento dei reflui per revisionare il ciclo dell’acqua industriale in modo da ridurne il consumo” conclude Sabrina Mancini.