Digital signage in crescita, anche nella GDO

Non manca in nessun film di fantascienza, Blade Runner in primis, eppure la comunicazione digitale ci ha messo un po’ ad uscire da Times Square ed entrare nel retail. I primi a sbloccare la situazione sono stati i negozi di abbigliamento e le griffe della moda, ma nell’ultimo anno qualcosa si sta muovendo anche nella Gdo, Gruppo Masserdotti ad esempio solo nell’ultimo anno ha aumentato le installazioni del 100%.

Ma che cosa può dare il digitale signage a un supermercato? Ad esempio, interagire in tempo reale con il cliente, implementare il servizio e promuovere prodotti e offerte migliorando la shopping experience. In una parola, ottimizzare la comunicazione instore, oggi più che mai chiave per vincere la sfida della concorrenza.
Non a caso cresce il numero di aziende e catene che anche in Italia stanno investendo nel Digital Signage, installando nel punto vendita totem, display e videowall collegati in rete per fornire ai clienti informazioni e contenuti a valore aggiunto grazie al controllo da remoto.
Ikea, Coin, Oxo, Liu Jo, Conbipel e Canali sono solo alcuni dei grandi gruppi che hanno già implementato nei propri store progetti personalizzati e di grande impatto visivo, tutti firmati dal Gruppo Masserdotti.
«Se fino a qualche anno fa l’Italia era fanalino di coda in questa tecnologia, ora stiamo decisamente recuperando il tempo perduto – spiega Alberto Masserdotti, CEO del Gruppo, che si appresta a chiudere il 2015 segnando un nuovo record -. Entro la fine dell’anno Palinsesto, il nostro software proprietario per la gestione, la programmazione e il controllo diretto di contenuti via Internet per singoli monitor o gruppi di dispositivi, raggiungerà quota 700 installazioni, con un incremento che supera il 100% rispetto al 2014». Un dato che, secondo Masserdotti, crea interessanti scenari per il mondo del retail. «Il Digital Signage offre opportunità senza precedenti rispetto alle formule più tradizionali di comunicazione instore, poiché consente di sviluppare soluzioni ad hoc in grado non solo di migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente finale, ma anche di integrarsi nelle strategie di marketing amplificandone i risultati». E qualcosa si inizia a vedere anche nei supermercati, anche con schermi su strada che rivolgono ai passanti non solo comunicazioni commerciali ma anche di servizio, come il meteo (visto da Pam nella periferia ovest milanese ad esempio). Il 2016 insomma potrebbe essere l’anno del boom anche nella grande distribuzione, trasformando di fatto il paesaggio tra gli scaffali (e oltre).