Kiko vs Wycon, il concept è copiato, il tribunale dà ragione a Kiko

È copia di concept, e non s’ha da fare: anche la Corte d’appello conferma la prima sentenza nella battaglia legale intrapresa da Kiko nei confronti di Wycon per la difesa del concept dei propri negozi.
La precedente sentenza del Tribunale di Milano in relazione al riconoscimento della protezione del design dei negozi KIKO in base al diritto d’autore risale all’ottobre 2015. Con sentenza n. 1543/18 pubblicata lo scorso 26 marzo, la Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’inibitoria, con l’ordine di modificare i negozi Wycon Cosmetics presenti sul territorio nazionale entro 150 giorni dalla notifica della sentenza esecutiva e il pagamento di una penale di 10.000 euro per ogni negozio non modificato entro i termini stabiliti.

Non solo: Wycon dovrà risarcire KIKO per i danni ad essa procurati nella misura di 716.250 euro, comprensivi delle spese sostenute dal brand per il concept degli store realizzato dallo Studio Iosa Ghini.
Con questa sentenza la Corte d’appello ha quindi riattestato che il concept di arredamento che caratterizza i negozi del brand ideato e fondato nel 1997 da Percassi ha “carattere originale e creativo” e che merita tutela ai sensi della Legge sul Diritto d’Autore.
La Corte d’Appello ha altresì confermato il giudizio del Tribunale di Milano sulla colpevolezza di Wycon di “concorrenza parassitaria”, per avere posto in essere “un comportamento di pedissequa imitazione del complesso delle attività commerciali e promozionali” di Kiko.
Mentre KIKO esprime naturalmente “grande soddisfazione per questo importante risultato”, da Wycon si dichiara “in netto disaccordo con tale pronuncia, che sarà oggetto di impugnazione in Cassazione. Wycon ritiene infatti che le domande svolte da Kiko siano infondate, come già riconosciuto in diversi altri procedimenti giudiziari sia in Italia sia all’estero”.