CLOSE
Home Tags Beauty

Tag: beauty

Tra estetica e wellness, aumenta la spesa per il “bellessere”

No, questa volta non si tratta del solito calco dall’inglese: il bellessere è un neologismo italianissimo, inventato dallo psicologo del lavoro Enzo Spaltro, che esprime l’idea che la bellezza deve essere intesa come speranza di un benessere futuro. Un po’ come dire, la speranza è l’ultima a morire. Ma il termine, trasversale al non food, sta anche a designare quei prodotti che si trovano all’incrocio tra salute, estetica e forma fisica. E che stanno vivendo un vero e proprio boom. Un’ampia gamma di referenze che va dagli integratori alle attrezzature per lo sport, dai cosmetici ai dispositivi wearable che incidono sempre di più sul budget delle famiglie italiane. A fotografare il boom del “bellessere” è l’edizione 2018 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy.
Il dominatore comune di questi prodotti è la promessa di far stare bene, perché migliorano l’estetica o il look, combattono lo stress mentale e permettono di tenersi in forma. Un paniere che l’edizione 2018 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha identificato e misurato, tramite l’analisi dell’andamento di 13 comparti del settore dei beni non alimentari.

 

Con un giro d’affari da 6 miliardi il bellessere trascina il non food

Ed è proprio all’aumento della spesa delle famiglie italiane per l’acquisto dei prodotti destinati alla cura di sé che si deve, in gran parte, la ripresa registrata dai consumi extra-alimentari rilevati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che hanno chiuso il 2017 con un +0,5% annuo e con a 103,7 milioni di euro di giro d’affari.

L’attenzione al benessere ha guidato un buon percorso di espansione a diversi settori, a partire da quello degli articoli per lo sport, che è stato nel 2017 il secondo mercato non-food in termini di trend di crescita dopo l’edutainment (+3,7%). Complessivamente l’anno scorso gli italiani hanno speso quasi 6 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi destinati all’acquisto di attrezzature sportive, tra attrezzi per il corpo e misuratori di potenza per l’attività fisica svolta. Un giro d’affari cresciuto in un anno del 2,5% ma che, nel medio- lungo periodo, mostra un solido +6,1%, e che vede affermarsi l’e-commerce (+14,3%) e le grandi superfici specializzate (+8,9%) come canali d’acquisto preferiti dagli italiani.

Il desiderio di stare bene (a livello sia fisico sia mentale) e la maggiore attenzione alla prevenzione sono stati driver importanti per la crescita e la “democratizzazione” degli acquisti di attrezzi sportivi, favorite dalle insegne low cost e dalle offerte reperibili sul web. Al successo delle attrezzature sportive si collega anche l’aumento della spesa degli italiani per comprare dispositivi indossabili, i cosiddetti wearable.

I valori legati alla cura di sé, al benessere e alla forma hanno spinto anche le vendite dei prodotti di automedicazione (farmaci acquistabili senza prescrizione medica e integratori notificati dal Servizio sanitario nazionale) e dei prodotti di profumeria, che sono stati tra i best performer del 2017. In entrambi questi mercati si assiste alla competizione tra diversi canali di vendita specializzati, che ha visto drugstore, farmacie e profumerie tra i più dinamici degli ultimi anni. L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha rilevato che nel 2017 i prodotti di automedicazione hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro di vendite (+2,4% annuo), di cui oltre 4 miliardi generati da prodotti notificati a connotazione farmaceutica (come integratori, prodotti erboristici e omeopatici), che in un anno sono aumentati del 7% a valore e che rappresentano sempre più un competitor importante per i farmaci da banco.

Quanto ai prodotti di profumeria, hanno registrato un giro d’affari di 5,7 miliardi di euro (+3,1%) consolidando un trend positivo che prosegue da cinque anni (+7,9%) e che mostra prospettive positive anche per il futuro. L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha evidenziato anche la spinta di nuovi canali di vendita, sollecitati dall’interesse degli italiani a trovare un buon equilibrio tra le proprie disponibilità economiche e il desiderio di “coltivare” il proprio benessere.

Percassi sceglie il fondo Peninsula come partner per lo sviluppo di Kiko

La Famiglia Percassi ha sottoscritto un accordo vincolante con Peninsula, investitore internazionale di private equity, per l’esecuzione di una complessa operazione che prevede l’ingresso di Peninsula nel capitale di KIKO S.p.A. attraverso un aumento di capitale riservato.

All’esito dell’operazione, che e subordinata all’autorizzazione antitrust in Spagna, Peninsula deterràuna partecipazione del 33% nel capitale di KIKO e saràrappresentata negli organi sociali dell’azienda. L’operazione complessiva ammonta a circa 80 milioni di euro.
L’investimento di Peninsula saràfunzionale alla realizzazione degli obiettivi di crescita di KIKO delineati nel piano industriale 2018-2020, con un particolare focus sugli investimenti per circa 90 milioni di euro, di cui circa un terzo destinati all’innovazione tecnologica per un business sempre piu globale, innovativo e digitale.

 

Più digitalizzazione ed espansione in Asia e Medio Oriente
Le principali linee guida del piano strategico, promosso dall’Amministratore Delegato Cristina Scocchia, comprendono, tra l’altro: una ridefinizione della presenza geografica di KIKO con forti investimenti focalizzati in particolare in Medio Oriente, Asia e India; la modernizzazione dei sistemi IT (con il rafforzamento del CRM e dei sistemi ERP) e della supply chain; investimenti nel settore e-commerce, con l’obiettivo di raddoppiare la percentuale del fatturato ricavato da questo canale di vendita, dall’attuale 3,5% al 7% entro il 2020.

“Questa operazione rappresenta un passo importante per KIKO, a 21 anni dalla sua nascita. Con il nostro nuovo partner Peninsula vogliamo consolidare la crescita di questo marchio, che ha rivoluzionato il settore della cosmetica con un’offerta di prodotti di qualitàa un prezzo accessibile a tutte le donne . ha dichiarato Antonio Percassi, Presidente di KIKO -. Rivestono un ruolo centrale nel nostro piano industriale triennale lo sviluppo di canali digitali innovativi, sia nell’ambito della vendita, con il coinvolgimento sempre maggiore dei consumatori in-store e online, che della gestione aziendale. Si apre una nuova fase nella storia di KIKO, che sarà ancora più vicina ai consumatori dei Paesi con il piu alto tasso di crescita, senza dimenticare le sue origini e il suo DNA italiani”.

Da Peninsula aggiungono: “Kiko è una societàleader con un marchio altamente apprezzato in un settore estremamente interessante e con prospettive di forte sviluppo. Siamo convinti che attraverso le nuove risorse di capitale da noi apportate si potranno accelerare le prospettive di crescita di Kiko creando del valore significativo per tutti gli azionisti. Peninsula daràinoltre un contributo attraverso la propria rete di contatti internazionali per aiutare l’ingresso di Kiko in nuovi mercati”.
KIKO è stata assistita dallo Studio Legale Gatti Pavesi Bianchi e Peninsula dallo Studio Legale Lombardi Segni e Associati; Rothschild ha agito in qualità di advisor finanziario per KIKO.

Fondata nel 1997 da Antonio e Stefano Percassi, l’azienda è presente in 21 Paesi con 7.500 dipendenti, 950 punti di vendita diretti e un canale e-commerce esteso a 32 Paesi, l’ultimo dei quali èla Cina, grazie alla prima vetrina online su Tmall Global, marketplace B2C del Gruppo Alibaba. Kiko ha chiuso il 2017 con un fatturato pari a 610 milioni di euro.

Lush, il primo Naked Shop senza plastica è a Milano

Il primo al mondo ha debuttato a Milano in via Torino: è il Lush Naked Shop, il primo negozio del marchio britannico di cosmetici freschi e fatti a mano che volutamente ha evitato di utilizzare qualsiasi tipo di contenitore di plastica, packaging d’ordinanza per il beauty and personal care e responsabile almeno in parte del dilagare di un materiale che sta inquinando i mari e i corsi d’acqua in tutto il mondo.

Pare Milano sia stata scelta per la sua “virtuosità” nel riciclo. Ma si tratta di un esperimento, un work in progress, che potrebbe durare per qualche mese, restare per sempre o venire replicato, a seconda della risposta del pubblico. Di certo il Naked Shop non vuole essere solo un punto vendita, ma anche un luogo di scambio e di sensibilizzazione verso il problema della plastica in cui si terranno conferenze sul tema e laboratori per mostrare la realizzazione del prodotto (gli eventi della prima settimana qui), un luogo di condivisione e scambio di idee attraverso un viaggio alla ricerca di soluzioni verso un futuro privo di plastica.

[Not a valid template]Il tema è caldo e sono molte le insegne che hanno pensato di affrontare il problema in vari modi, dai sacchetti riciclabili, ormai legge europea insieme alla direttiva che impone lo stop alle plastiche monouso di cannucce e piatti,  al bando delle microplastiche agli scaffali “no plastic”, ma sono anche molte le iniziative nei punti vendita senza imballaggi.

Instoremag già da tempo segue il problema, ecco alcuni articoli in cui ne abbiamo parlato.

Ai britannici piacciono le etichette: ora arriva quella “Plastic free”

Ekoplaza inaugura ad Amsterdam la prima corsia con prodotti senza plastica

Sacchetti di plastica, se l’articolo è di lusso farli pagare è un imbarazzo

Al via il bando alle microplastiche nel Regno Unito, in Italia stop dal 2020

Lidl si impegna a ridurre la plastica, -20% entro il 2025

Obiettivo meno plastica, una delle sfide future. Le iniziative della Gdo

Kiko vs Wycon, il concept è copiato, il tribunale dà ragione a Kiko

È copia di concept, e non s’ha da fare: anche la Corte d’appello conferma la prima sentenza nella battaglia legale intrapresa da Kiko nei confronti di Wycon per la difesa del concept dei propri negozi.
La precedente sentenza del Tribunale di Milano in relazione al riconoscimento della protezione del design dei negozi KIKO in base al diritto d’autore risale all’ottobre 2015. Con sentenza n. 1543/18 pubblicata lo scorso 26 marzo, la Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’inibitoria, con l’ordine di modificare i negozi Wycon Cosmetics presenti sul territorio nazionale entro 150 giorni dalla notifica della sentenza esecutiva e il pagamento di una penale di 10.000 euro per ogni negozio non modificato entro i termini stabiliti.

Non solo: Wycon dovrà risarcire KIKO per i danni ad essa procurati nella misura di 716.250 euro, comprensivi delle spese sostenute dal brand per il concept degli store realizzato dallo Studio Iosa Ghini.
Con questa sentenza la Corte d’appello ha quindi riattestato che il concept di arredamento che caratterizza i negozi del brand ideato e fondato nel 1997 da Percassi ha “carattere originale e creativo” e che merita tutela ai sensi della Legge sul Diritto d’Autore.
La Corte d’Appello ha altresì confermato il giudizio del Tribunale di Milano sulla colpevolezza di Wycon di “concorrenza parassitaria”, per avere posto in essere “un comportamento di pedissequa imitazione del complesso delle attività commerciali e promozionali” di Kiko.
Mentre KIKO esprime naturalmente “grande soddisfazione per questo importante risultato”, da Wycon si dichiara “in netto disaccordo con tale pronuncia, che sarà oggetto di impugnazione in Cassazione. Wycon ritiene infatti che le domande svolte da Kiko siano infondate, come già riconosciuto in diversi altri procedimenti giudiziari sia in Italia sia all’estero”.

Robot, app, private room: apre a Milano KikoId, lo store Kiko più grande (e hi-tech)

La personalizzazione di alcuni prodotti Kiko attraverso un servizio di laseratura realizzato in store da un robot che incide dediche, nomi e icone e la prima e unica Private Room Kiko d’Italia per una seduta make up riservata: sono solo alcune delle novità presenti nello store KikoId, che apre oggi a Milano in corso Vittorio Emanuele II 10, cuore dello shopping cittadino. Sviluppato su 200 metri quadri, è lo store di KIKO più grande al mondo, e porta al massimo quelli che sono già tratti distintivi del brand, come l’attenzione per le esigenze dei clienti e l’apertura verso il mondo della tecnologia.

Il suffisso “iD” di KIKOiD sta infatti per “Identity” perché il nuovo store propone servizi e peculiarità che intendono rispondere ai desideri di ognuno nel rispetto delle diverse identità, dell’unicità dei gusti, della fisionomia e del carattere di tutti i suoi clienti.

 

Robot, social, privé

Il nuovo negozio entra ad esempio nel mondo della robotica con un’attrazione che attirerà folle di curiosi: un robot dual-arm studiato e realizzato appositamente per KIKO, in grado di personalizzare una selezione di prodotti con le sue impeccabili incisioni laser. Attraverso una applicazione touch-screen, il robot creerà il prodotto personalizzato in un solo minuto.

Inoltre da KikoId è presente la prima e unica Private Room KIKO d’Italia. Al suo interno, tre postazioni make-up sono dedicate a chi preferisce un trucco realizzato in modo riservato oltre che esclusivo. Il servizio è prenotabile direttamente in negozio. Un modo per vivere un’esperienza one- to-one con professionisti del make up a propria disposizione, che offrono consigli e soluzioni mirate.

La tecnologia nel nuovo KIKOiD è presente anche grazie a una molteplicità di iPad a disposizione dei clienti e dotati di un’applicazione ad hoc che offrirà suggerimenti per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Lo store sarà dotato di una tecnologia smart, orientata a migliorare l’esperienza di tutti gli amanti del brand. A loro, KIKO dedica anche la sua area social all’interno del negozio.

Il nuovo store è stato disegnato dall’architetto giapponese di fama mondiale Kengo Kuma, con cui KIKO collabora dal 2015: in Italia ha realizzato il punto vendita presso il centro commerciale Oriocenter a Bergamo e quello nel cuore di Bologna. All’estero, il concept di Kengo Kuma è già utilizzato in 13 punti vendita situati in grandi città come Madrid, Dubai, Bruxelles e Mosca.

I grandi spazi aperti e moderni, tipici delle opere di Kengo Kuma, sono espressi nello store di Corso Vittorio Emanuele dagli alti soffitti e dalle ampie vetrate, in cui il colore dominante è il bianco, il colore che incorpora tutti gli altri, scelto dall’architetto per il senso di libertà e purezza che richiama. Simbolicamente, il bianco è come KIKO, che da sempre abbraccia una varietà di colori amplissima, come la sua ricca tavolozza di tonalità per il make up.

Il negozio è stato progettato seguendo i principi della sostenibilità, e ha ottenuto la certificazione internazionale LEED, un riconoscimento internazionale riservato solo agli edifici eco-friendly più virtuosi, efficienti dal punto di vista energetico e realizzati con materiali ad alto contenuto di riciclato.

 

Vent’anni di Kiko: tutte le iniziative

Il nuovo, innovativo store festeggia anche la i vent’anni dalla nascita del marchio fondato da Stefano e Antonio Percassi. Il primo punto vendita, aperto il primo settembre 1997, si trovava all’interno dello storico negozio di Fiorucci a Milano. Oggi KIKO è presente in 21 Paesi con più di mille store e on line in ben 35 Paesi con www.kikocosmetics.com.

Per celebrare questo traguardo, KIKO ha organizzato e sostenuto una serie di eventi tra cui viaggi con influencer internazionali, esclusivi appuntamenti in store e attività legate al mondo moda. Oltre ad aver sponsorizzato alcuni designer delle Fashion Week 2017, KIKO ha selezionato in occasione dei vent’anni sette brand internazionali legati a stilisti emergenti, che hanno celebrato l’essenza stessa del brand attraverso capsule collection in edizione limitata in grado di esprimere i valori fondanti di KIKO: il colore, la creatività, il talento e lo stile made in Italy.

Roma caput Lush, il flagship più grande, con giardino, aprirà in via del Corso

Lush, la catena di cosmetici etici inglese apre il flaghip più grande d’Italia. E lo fa a Roma, nella centralissima via del Corso, venerdì 20 ottobre alle 15, quando sarà inaugurato il negozio di 250 metri quadri, con 120 metri quadri di giardino e un design interamente improntato alla sostenibilità. Il nuovo store offrirà ai clienti un’esperienza di shopping del tutto rinnovata. Lush Roma Corso sarà la punta di diamante di Lush per il 2017, anno che segna un importante sviluppo in Italia dell’azienda britannica nata nel 1995, e che ha Roma come cuore dell’espansione: dapprima la recente apertura di Lush Porta di Roma, il più grande negozio d’Italia all’interno di un centro commerciale, proseguito con l’inaugurazione del punto vendita Lush Roma Trevi, in una delle aree di maggiore interesse turistico della città, poi il prossimo grande negozio di via del Corso ed entro l’anno un punto vendita alla stazione Termini.

Il nuovo store romano propone un percorso sensoriale innovativo e intende coinvolgere il cliente in un vero e proprio viaggi multisensoriale. La principale novità è l’area dedicata all’haircare, grazie a una Hair Demo Area, uno spazio che permetterà ai clienti di provare i trattamenti haircare direttamente in negozio da una poltrona immersa in uno spazio completamente green. Nello store romano saranno venduti in esclusiva mondiale gli oli solidi per il viso, fiore all’occhiello della ricerca e ultimo ritrovato dell’innovazione in casa Lush, ultimo esempio dei prodotti capaci di sfidare l’industria della cosmesi che sono la forza del concept Lush. «Contengono oli essenziali e burri vegetali coltivati ed acquistati eticamente da tutto il mondo. Completamente vegani, sono autoconservanti, nudi e privi di packaging, a rappresentare a pieno la filosofia Lush» dice Alessandro Commisso, product inventor Lush UK. Saranno venduti in esclusiva per l’apertura dello store anche i nuovi oli essenziali solidi, da utilizzare su tempie e polsi o da sciogliere nel brucia incensi. A sottolineare la forte connessione con il territorio, disponibile in edizione limitata italiana l’olio essenziale al bergamotto, con materie prime provenienti dalla Calabria.

Altra novità di prodotto, l’area dedicata alla vendita, per la prima volta in Italia, di cd e vinili dell’etichetta discografica ECC Records, che propongono una musica ricercata e avvolgente, con l’idea di arricchire e coccolare lo spirito come i prodotti cosmetici fanno con il corpo. L’idea è di Mark Constantine, uno dei fondatori e anima carismatica di Lush.

Ma il vero punto di forza del negozio romano è il giardino di 120 metri quadri, con un’antica fontana del 1700 e una palma, che si propone di offrire ai clienti romani un momento di relax. Il progetto firmato ABITOarchitettura powered by Cantiere Galli Design, il primo Interior Design Center di Roma, propone un’installazione di elementi mobili realizzati con persiane di recupero, utilizzate come pareti divisorie e coperture a brise-soleil a mimare una tradizionale facciata romana. Il tutto arricchito da essenze ed erbe aromatiche.

Per celebrare l’opening del nuovo flasgship, Lush porta a Roma Corso la mostra itinerante “What is that smell?”, un percorso volto a far riflettere sugli oli essenziali, che sono il cuore della produzione Lush, e il loro utilizzo nella cosmesi.

«Il nuovo store – dice Alessandro Andreanelli, amministratore delegato di Lush Italia – è un vero e proprio tempio della multisensorialità: rivoluzionario nella struttura, vanta addirittura un ampio giardino dedicato al relax dei nostri clienti, uno spazio di scambio e di incontro dove si susseguiranno eventi, attività benefiche e culturali. Rappresenta il nostro ringraziamento alla città di Roma che da anni supporta con caloroso affetto un brand così innovativo, accattivante e capace di sfidare l’industria della cosmesi con un modello di business unico nel suo genere e un tocco di profumata freschezza».

Lillapois estende la rete e apre l’ottavo store a Milano

Si trova in Corso Indipendenza 24 il nuovo punto vendita Lillapois inaugurato a Milano, l’ottavo nel capoluogo lombardo. Con una superficie di 190 metri quadri, il nuovo drugstore propone un assortimento di circa 10.000 referenze con prodotti per la cura dei capelli, del corpo e del viso, per la detergenza e l’igiene personale, per la depilazione e la rasatura, per l’igiene della casa, prodotti della parafarmacia e per la prima infanzia.

La catena si contraddistingue per la convenienza dei prodotti, con molte promozioni dedicate anche ai possessori de LaTua!Card, la carta fedeltà degli ipermercati Auchan e dei supermercati Simply, è accessibile anche comodamente da casa o dall’ufficio. Da quasi un anno, infatti, è disponibile anche l’e-commerce sul sito shop.lillapois.com. Per tutti i possessori della carta fedeltà il costo della spedizione dei prodotti è ridotto e per tutti i clienti che desiderano fare un regalo la confezione e il biglietto sono sempre in omaggio.

Lillapois, catena specializzata in bellezza, cura della persona e igiene della casa, che fa parte del gruppo Auchan Retail Italia, è stata lanciata nel 2014 e oggi è presente con 59 negozi nel Nord Italia e in Europa. Nel mese di novembre si è aggiudicata il Premio Insegna dell’Anno 2016/2017 nella categoria drugstore.

Idea Bellezza continua la partnership con Upim, 20 nuove aperture entro il 2017

Ventisei punti vendita di profumeria ad insegna Idea Bellezza all’interno dei megastore Upim di tutta Italia, e 20 aperture previste entro la fine del 2017: continua la partnership a un anno esatto dalla sigla dell’accordo tra Gargiulo & Maiello S.p.A, impresa socia di Gruppo VéGé, e Upim.
Il programma di nuove aperture procede speditamente, arrivando a superare l’obiettivo originario del progetto, che prevedeva la realizzazione in un biennio di 40 nuovi corner di profumeria negli Store Upim presenti sull’intero territorio nazionale.
Dopo aver chiuso il 2016 con 13 punti di vendita aperti, infatti, nei primi quattro mesi dell’anno sono stati attivati altri 13 punti vendita, con ulteriori 20 aperture programmate entro la fine del 2017, di cui 4 in Sardegna, che andranno a consolidare la dimensione nazionale della partnership.
Con il progetto Idea Bellezza-Upim, la rete ad insegna Idea Bellezza oggi annovera 82 punti vendita sul territorio nazionale specializzati in prodotti per il personal care, la cosmesi e la profumeria, a riprova della leadership acquisita da Gargiulo & Maiello nel settore del beauty.

«Abbiamo avviato la collaborazione con Upim consapevoli che si trattava di un banco di prova fondamentale per i nostri progetti di crescita e di visibilità a livello nazionale ha detto Alessandro Maiello, Amministratore Delegato di Idea Bellezza – . Per questo motivo siamo fieri del lavoro svolto sinora grazie anche al supporto ottenuto da Upim e da Gruppo VéGé, e guardiamo con sano ottimismo alle prospettive future del progetto».

«Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti nello sviluppo di questo progetto di respiro nazionale, dotato di margini di crescita davvero notevoli – ha aggiunto Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Sapevamo di poter fare totale affidamento sulle capacità progettuali e realizzative di un’azienda affermata come Gargiulo & Maiello, esempio di come le imprese socie abbiano un ruolo determinante di impulso nell’innovazione e nel successo di Gruppo VéGé».

Kiko festeggia i 20 anni con sette capsule collection di stilisti emergenti

design by Kengo Kuma

Sette capsule collection create da stilisti emergenti nei negozi da marzo a novembre: è solo la principale delle iniziative che coinvolgeranno gli store di Kiko in occasione dei 20 anni del brand ideato da Stefano e Antonio Percassi.

L’iniziativa è stata ideata in collaborazione con Vogue Italia, che ha selezionato per l’occasione sette brand internazionali legati a stilisti emergenti. I designer, scelti all’interno del progetto Vogue Talents, celebreranno l’essenza di Kiko e i suoi valori più importanti: il colore, la creatività, il talento e lo stile made in Italy del brand. Ecco le uscite:

LESS IS BETTER – Super DuperHats (marzo 2017)

TROPIC HEAT – Leitmotiv  (aprile 2017)

ACTIVE FLUOArthur Arbesser (maggio 2017)

MINI DIVASBenedetta Bruzzichese (giugno 2017)

ASIAN TOUCH – Isa Arfen  (settembre 2017)

CANDY SPLIT – Giannico (ottobre 2017)

INTO THE DARK – Au Jour le Jour (novembre 2017)

Per fare vivere più a lungo e coinvolgere il cliente nell’iniziativa Kiko proporrà alle clienti un braccialetto che potrà essere arricchito da sette charm diversi, ognuno dei quali legato a una delle capsule collection. In questo modo, chiunque potrà collezionare i charm acquistando i prodotti delle relative collezioni limited edition e personalizzare il proprio braccialetto.

Come ulteriore iniziativa a supporto di arte, moda e nuovi talenti, l’insegna sponsorizzerà alcuni designer emergenti per le Fashion Weeks della stagione Autunno/Inverno 2017 di Londra, Milano e Parigi.

«Una crescita esponenziale e costante, quella di Kiko nei suoi primi vent’anni” – ha dichiarato Stefano Percassi, fondatore e CEO di Kiko Milano -. Il segreto sta nel non fermarsi mai, sempre alla ricerca di soluzioni innovative in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, spinti dal desiderio di una continua evoluzione. Il modo migliore per celebrare questi primi venti anni del brand Kiko è proprio credere nella fantasia di un gruppo di giovani capaci di imprimere con forza e far risaltare le prerogative insite nel DNA del marchio: italianità, sperimentazione, innovazione e stile».

Il primo punto vendita aperto il primo settembre 1997 si trovava all’interno dello storico negozio di Fiorucci. Il design dei primi store monomarca è stato realizzato ad opera di Francesco e Alessandro Mendini. Oggi, Kiko è presente in ben 20 Paesi con più di mille store, un terzo dei quali in Italia. Il brand ha una presenza capillare in Europa oltre a Turchia, Medio Oriente, Stati Uniti, Hong Kong, India e Brasile. On line Kiko è presente in 36 paesi con www.kikocosmetics.com. Il brand ha una gamma di oltre 1400 prodotti tra make-up, skincare, accessori beauty e oltre mille prodotti nuovi che ogni anno vengono proposti in collezioni ad edizione limitata.

 

Anche l’uomo si fa bello: nel 2015 3,5 milioni di euro spesi in trattamenti estetici via web

Sono stati 115.000 i trattamenti per una spesa di quasi 3,5 milioni di euro i trattamenti estetici prenotati online dagli uomini italiani nel 2015, a riprova che la cura per la persona è ormai ben lungi dall’essere solo declinata al femminile. Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio di Uala.it, sito italiano dedicato al mondo beauty cui fanno capo saloni di hairstyling, centri di bellezza ed estetica. Sono dunque oltre 5.000 gli uomini italiani che ogni mese si sono presi cura della propria bellezza.

Il sito ha analizzato i tipi di richieste effettuate dagli uomini e se da un lato è emerso, prevedibilmente, che la principale è stata il taglio dei capelli, a seguire si trovano servizi generalmente considerati lontani dal mondo maschile come il colore, ma sono state anche prenotate oltre 200 manicure maschili ed è letteralmente esplosa la passione della barba modellata, scolpita o “forgiata”, richiesta da 4.000 clienti dei saloni analizzati da Uala.it.

«Anche gli uomini hanno ufficialmente abbattuto il tabù della cura del proprio aspetto – ha dichiarato Alessandro Bruzzi, amministratore delegato di Uala – e apprezzano particolarmente la possibilità di non sprecare tempo tra prenotazioni e conferme, prenotando online 24 ore su 24 e scegliendo trattamenti pensati ad hoc per una clientela maschile. Il mercato della bellezza e del benessere sta vivendo un periodo di grande espansione e sempre più persone scelgono di prendersi cura di sé e migliorare la propria immagine. E a farlo sono tanto le donne quanto gli uomini».

Il trend emerso nel 2015 si conferma ancora più forte nel 2016 dato che, dal 1 gennaio al 29 febbraio, sono stati già più di 35.000 gli uomini che hanno scelto di prenotare un trattamento online con Uala.it.

L’attenzione sempre più evidente verso l’aspetto estetico maschile è del resto stata confermata dal Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica Sies-Valet dove è stato sottolineato come siano 151mila gli uomini che si sono sottoposti a trattamenti estetici nel 2014. Tra gli interventi più richiesti, la correzione dei difetti al volto, come il mento sfuggente, considerato sinonimo di scarsa forza e virilità, ma anche il contorno della mandibola e il rimodellamento delle labbra. Insomma, botox, filler e biorivitalizzazione sono ormai richiesti anche dagli uomini. Il reparto beauty e dermocosmesi farà bene a tenerne conto e ad allargare i propri orizzonti, proponendo prodotti ad hoc anche per l'”altra metà del cielo”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare