La top 10 dei retailers globali secondo Deloitte. Amazon sempre leader dell’ecommerce

Wal-Mart conferma la sua leadership con un incremento delle vendite pari al 2%, mentre Costco – che mantiene la seconda posizione  continua a crescere, riportando nel 2014 un tasso del 7,1%. A seguirli è Kroger, il quale grazie all’acquisizione dei supermercati Harris Teeter – che nel 2013 hanno registrato un fatturato di 4,7 miliardi di dollari – sale di tre posizioni, ponendosi come prossimo obiettivo il raggiungimento di un accordo per l’acquisizione di Wisconsin-based di Roundy.

Tra i colossi europei mantengono il quarto e il quinto posto nell’ordine: Schwarz Group e Tesco. Carrefour, segna un decremento dello 0,3%, passando dalla terza alla sesta posizione tra i Top 10 dei retailer globali. L’avanzamento di Tesco rispetto a Carrefour è dovuto principalmente ad un valore maggiore della sterlina britannica rispetto all’euro nel 2014.

Metro, con un calo delle vendite pari al 4%, scende di una posizione a favore di Aldi (+6,6%), al nono posto invece permane Home Depot. In decima posizione, con una crescita del 5,8% entra l’americana Walgreen Co., superando Target Corporation, crescita sostenuta dall’acquisizione nel gruppo salute e bellezza Alliance Boots e che potrebbe incrementarsi ulteriormente con l’incorporazione del competitor Rite Aid nel Gruppo.

Ecco alcune delle evidenze che emergono dalla diciannovesima edizione dello studio Global Powers of Retailing di Deloitte.

Schermata 2016-02-02 a 10.58.26

E in termini di fatturato?

Secondo lo studio ci sono buone notizie:  il fatturato globale dei 250 più grandi retailer mondiali, infatti, ha raggiunto i 4.477 miliardi di dollari. Al rallentamento registrato nell’anno 2013, ha fatto seguito una seppur lieve ripresa l’anno successivo, che si è confermata anche per questo ultimo anno fiscale (periodo compreso tra giugno 2014 e giugno 2015), con un tasso di crescita aggregato che passa dal 4,1% al 4,3%.

Il Vecchio Continente

Cresce il divario tra il tasso di crescita annuo dei rivenditori europei (2,1%) e il trend degli ultimi 5 anni (4,1%), il più lento dal 2009 e il più basso tra le 5 regioni del mondo. La concorrenza molto forte ha spinto spesso le aziende europee a ridimensionarsi, chiudendo negozi, ritirandosi dai mercati esteri più difficili e abbandonando talvolta le attività subordinate rispetto al core business. Tuttavia solo il 10% di esse ha riportato una perdita netta e un ulteriore 43% delle società europee ha registrato un diminuzione nel margine di profitto netto.

Tra le maggiori economie europee la Germania è quella che evidenzia una crescita più elevata, seguita dalla Francia e da UK.

Schermata 2016-02-02 a 10.59.14

L’Italia

Piuttosto flat la situazione nel nostro Paese: secondo un’indagine di Deloitte Italia è infatti emerso un ulteriore rallentamento della crescita del fatturato totale nell’ultimo esercizio (+0,6%) rispetto al 2013 ed al 2012 (pari nell’ordine a +0,7% e +2,6%). La crescita contenuta del fatturato nominale è stata influenzata maggiormente dalla componente inflattiva, mentre risultano sostanzialmente invariati i volumi.

Nel periodo 2010-2014 la redditività dei Retailer italiani è sostanzialmente rimasta invariata e anche l’incidenza sul fatturato del margine commerciale della GDO.

Analizzando i trend si può notare come anche nell’ultimo anno in analisi aumenti il divario di efficienza tra il campione internazionale e quello nazionale. Maggiore infatti risulta nel campione nazionale l’incidenza dei costi operativi sul fatturato soprattutto con riferimento ad utenze, trasporti e personale, che fanno perdere efficienza”, spiega Dario Righetti, Partner Deloitte responsabile del settore Consumer Business.

In termini di analisi operativa (EBIT), nel 2014 si è registrata un’erosione del vantaggio sul margine commerciale poiché è risultata inferiore di quasi due punti percentuali rispetto al campione internazionale (1% rispetto al 2,8%). Ritengo che questo divario confermi una certa inefficienza operativa del sistema distributivo italiano” – continua il Partner di Deloitte – “Si tratta di criticità dovute ad aspetti di varia natura, che vanno dalla conformazione geografica del Paese a problematiche più strettamente legate all’organizzazione e all’efficienza dei processi”.

Schermata 2016-02-02 a 11.07.36

Amazon e l’e-commerce

Le vendite online, anche quest’anno, hanno rappresentato una quota significativa dei ricavi totali di vendita al dettaglio. Si attesta una crescita del 20,3% nel 2014 per le 140 aziende con siti web abilitati all’e-commerce (delle Top 250) dovuta ad operazioni di vendita online, ciò a fronte di una crescita complessiva dei ricavi di vendita al dettaglio di appena il 3,5% per tale gruppo di società.

Le società multi-channel dominano il mondo dell’e-retailing, tra i 50 maggiori retailer di tutto il mondo 39 sono multi-channel, ovvero si avvalgono di punti vendita tradizionali oltre che del canale online.

È ancora una volta Amazon a registrare i risultati migliori, con vendite di prodotti per 70 miliardi di dollari, seguita da Apple con 21 miliardi di dollari. Wal-Mart, leader globale della Top 250 guadagna una posizione di tutto rispetto anche tra i migliori e-retailer, con un quarto posto e relative vendite per 12 miliardi di dollari.

Tra le top 50 e-retailer, oltre metà sono statunitensi (26 società), 18 sono europee e solo 6 provengono da Paesi emergenti (4 dalla Cina, 1 dal Brasile e 1 dalla Russia).