Venti tendenze mondiali per il cibo nel 2015

Cosa e come si mangerà nel 2015? Un elenco delle 20 tendenze più importanti nel settore dell’alimentazione è stato pubblicato dall’“Arabian Gazette” in occasione della fiera Gulfood 2015,  che si terrà al Dubai World Trade Centre (DWTC) dall’8 al 12 febbraio, nodo mondiale dei commerci di prodotti alimentari verso le economie emergenti. Usciamo (letteralmente) dal nostro orticello e andiamo a vedere cosa succede sul mercato globale e sui mercati arabi d’alta gamma, che possono interessare anche la nostra, richiestissima industria alimentare. Molti di questi trend stanno già suscitando l’interesse dei target più ricettive anche alle nostre latitudini. Eccoli.

  1. Senza glutine – aumentano gli esami per scoprire l’intolleranza al glutine, e di conseguenza le diagnosi. I prodotti gluten free confezionati o le alternative (cereali come quinoa o amaranto) si stanno diffondendo su tutti i mercati.
  2. Etichette trasparenti – sempre più consumatori non si accontentano di vaghi proclami di naturalità di un prodotto: pretendono etichette chiare e comprensibili, con informazioni nutrizionali e sulla provenienza. Non sempre le leggi (Ue ad esempio) sostengono questo desiderio. Le App per smartphone invece sì. Da quelle per la salute a quelle che calcolano calorie e aspetti nutrizionali di un prodotto, scansionando il bar code.
  3. Veganesimo e crudismo – due filosofie alimentari che continueranno a influenzare i menu dei ristoranti (e gli scaffali dei supermercati con la proposta di freschi e prodotti vegan friendly)
  4. Grassi e carboidrati “buoni” – grassi insaturi e trans addio, olio d’oliva e acidi grassi omega 3 entrano sempre più nella dieta di chi ha a cuore la salute. Nella lista nera anche carboidrati semplici (raffinati) e dolcificanti artificiali. Tra gli emergenti c’è lo zucchero di cocco.
  5. Cibo fermentato – i benefici per la salute degli alimenti fermentati, ricchi di batteri vivi, decreteranno il crescente successo di yogurt, kefir, verdure fermentate come kimchi e crauti. Sul fronte bevande ci sono i tè fermentati come il kombucha
  6. Proteine alternative – ok, si mangiano da sempre eppure nel tentativo di trovare fonti alternative alle proteine della carne gli insetti sono davvero pronti per la diffusione globale? Ne parlano, tra gli altri, “Forbes” e il “Daily Mail”. Intanto molti optano per più abbordabili alghe,  siero di latte, legumi e l’intramontabile soia.
  7. Affumicature – le affumicature a caldo o a freddo con vari tipi di legni migra dalla carne ad altri alimenti: burro, formaggio, verdure, cocktail e anche sale, zucchero e paprika

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  8. Alchimia di spezie – la diffusione di cucine da tutto il mondo e il desiderio di limitare l’apporto di sale (causa ipertensione) ha aperto la strada all’uso di spezie e mix per dare sapore e gusto ai piatti. Spezie vecchie e nuove: cumino, zafferano, cardamomo, ma anche harissa, sommacco, zaatar, pepe di Aleppo e pepe di Marsh.

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  9. Semi e frutta secca – come ingrediente in cucina o in snack e barrette, o sotto forma di farina come alternativa al grano o per creare formaggi vegetali (quello con farina di mandorle ad esempio), la frutta secca è protagonista perché ricca di minerali, vitamine, proteine e acidi grassi omega 3.
  10. Fusione di sapori – per stimolare un consumatore esigente ed annoiato, i produttori provano accostamenti inediti di sapori. Dall’ormai classico (da noi) peperoncino e cioccolato e cannella e arancio, a wasabi e cioccolato, sale marino e caramello, fragole e fave, ostriche e kiwi…
  11. Matcha – è il tè verde giapponese, noto da secoli, che si presenta come una polvere finissima. È ricco di antiossidanti e betacarotene, dunque il uso uscirà dal ghetto del gelato verde da ristorante giapponese per diventare, caldo o freddo, il re delle bevande utili per la salute, anche in bevande già pronte in lattina, gassate o a base di latte
  12. productAcqua di … – le bevande gassate e zuccherate, tra le principali cause dell’obesità specie infantile, sono da tempo sotto il fuoco di fila incrociato di medici e nutrizionisti. Il mondo è in cerca di alternative salutari. Dopo l’acqua di cocco, invaderanno il mercato le acque di acero, cactus e anguria, ricche in sali minerali e vitamine e povere di zuccheri e calorie.
  13. La consistenza fa il gusto – fragrante, morbido, polposo in combinazioni variabili all’interno dello stesso prodotto: anche così si conquista il consumatore del 2015 (e oltre)
  14. La rivoluzione del packaging – aumentano le richieste: garantita sicurezza e igiene, i nuovi packaging devono essere anche sostenibili, riciclabili, contenere tutte le informazioni richieste sul contenuto, trasmettere la storia del prodotto, garantire nuove funzioni e creare nuove esperienze
  15. Cibi pronti – L’urbanizzazione e l’aumento della forza lavoro porterà anche nelle economie emergenti a una richiesta di cibi preparati e confezionati, mancando il tempo di cucinare a casa
  16. Alimenti di origine animale da fonti sostenibili – i ristoranti top di gamma dei Paesi del Golfo stanno già andando incontro ai desideri di una clientela internazionale.
  17. Halal – già copre un quinto del commercio alimentare mondiale, e nel 2018 dovrebbe valere 1600 miliardi di dollari. Non solo carne, ma anche scatolame e latticini possono essere halal.
  18. Ingredienti locali, chilometro zero – dalla carne ai frutti di mare alla frutta, dove è possibile si coltiverà localmente.
  19. Salute e biologico – Con l’aumento del benessere aumenteranno anche le malattie del benessere, e quindi la richiesta di cibo sani, naturali, senza additivi: un settore che entro il 2018 varrà nelle economie emergenti 1,5 miliardi di USD.
  20. Più carne. Difficile da sottoscrivere, con tutti gli allarmi di medici e nutrizionisti, ma la domanda di cibo ad alto contenuto proteico come carne e latticini aumenterà nelle economie emergenti, e anche la richiesta di carne halal macellata secondo i dettami della legge islamica.