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Dr. Max acquisisce Neo Apotek e consolida il ruolo nel comparto farmaceutico

Dr. Max Group, tra gli operatori specializzati nella gestione di farmacie in Europa, acquisisce Neo Apotek: con tale operazione, il numero totale delle farmacie di proprietà di Dr. Max in Italia sale a oltre 200 facendone uno dei principali operatori del settore.

Leonardo Ferrandino

“Questa acquisizione strategica ci consente di unire il meglio di entrambe le realtà, contribuendo a valorizzare l’esperienza e la struttura consolidata di Dr. Max e l’attenzione all’eccellenza e all’innovazione per cui Dr. Max è conosciuta in Europa” commenta Leonardo Ferrandino, President & CEO Dr. Max Group. “Con l’acquisizione di Neo Apotek, consolidiamo il nostro impegno verso un percorso di rapido sviluppo anche in Italia, sviluppo intrapreso a partire dall’apertura della prima farmacia Dr. Max nel 2018”.

“Con questa operazione entriamo in una nuova fase” aggiunge Andrea Riva, CEO di Neo Apotek. “Con Dr. Max condividiamo valori simili e una visione comune di crescita a lungo termine, siamo quindi fiduciosi di fare squadra con uno dei principali attori internazionali del settore, che valorizzerà il talento delle persone di Neo Apotek continuando il percorso di sviluppo intrapreso negli anni scorsi. Questa unione di intenti farà sicuramente la differenza nel traguardare gli ambiziosi obiettivi di leadership nel mercato italiano”.

Per Dr. Max il 2023 ha visto una crescita degli investimenti in diverse aree che proseguiranno anche nel corso del 2024, in ottica di innovazione e miglioramento continuo. Il nuovo centro di distribuzione centralizzato a Telgate, che vanta oltre 14.000 mq di superficie, vedrà a inizio anno nuovi investimenti in automazione, per migliorare l’efficienza e ottimizzare i processi, garantendo una catena di distribuzione fluida e affidabile. Inoltre gli investimenti saranno diretti a potenziare anche i servizi omnicanale e la piattaforma di e-commerce drmax.it, che attrae già oggi oltre un milione di clienti ogni mese.

Stretta una partnership strategica tra Spesati e Abbi Group

Spesati, società di consegna della spesa a domicilio, ha siglato una partnership con Abbi Group attraverso la sua controllata Centro Cash, azienda sarda attiva nella distribuzione all’ingrosso e specializzata nella fornitura di prodotti alimentari e non per il canale Horeca e trader.

Con oltre 28.000 iscritti e una rete di consegna in continua espansione, Spesati è un riferimento per le famiglie e i consumatori che cercano un modo comodo per ricevere la loro spesa quotidiana. La startup, nata nel 2017, ha inventato un modello di business che elimina la necessità di un supermercato fisico dedicato consentendo politiche di prezzo aggressive sui prodotti della spesa quotidiana e accedendo ad un numero di referenze molto ampio, anche sui grandi formati convenienza. Tutto questo abbinato alla possibilità di ordinare  in meno di 60 secondi. Sconti automatici del 10% riconoscono e premiano la fedeltà del cliente in base alla frequenza di riacquisto, l’intelligenza artificiale assisterà e creerà istantaneamente una proposta di carrello sulla base degli interessi e necessità del cliente, magazzini robotizzati in aree ad alto carico antropico lo prepareranno in meno di tre minuti.

La notevole crescita commerciale e il successo di Spesati hanno attirato l’interesse di importanti investitori, tra cui Abbi Group che, attraverso Centro Cash, ha acquisito una partecipazione significativa nella startup e, unitamente ad altri soci, ha sottoscritto un aumento di capitale per sostenere l’espansione della società a livello nazionale ed internazionale.

“Abbiamo seguito con interesse il progetto Spesati sin dall’inizio e oggi arriviamo insieme all’aumento di capitale perché crediamo si tratti di un progetto e-commerce differenziante rispetto al panorama nazionale” afferma l’Amministratore Delegato di Centro Cash, Giorgio Annis. “Riteniamo che il nostro know-how specifico sia in grado di supportarli e infine, in quanto azienda sarda, meriti sostegno coerentemente con quelli che sono i nostri valori aziendali”.

“L’ingresso di un socio industriale di questo calibro nella compagine rappresenta una milestone epocale per l’azienda, oggi tra le più promettenti del settore a livello tecnologico e commerciale” ha aggiunto Mario Sanciu, amministratore delegato e fondatore Spesati. “Siamo entusiasti di lavorare a fianco di Abbi Group per portare il nostro servizio a un numero ancora maggiore di consumatori e porre insieme le basi per una scalabilità nazionale sostenibile e innovativa”.

AVM Gestioni e Amundi acquisiscono Europan Sud, al timone resta la famiglia Barbaro

AVM Gestioni SGR S.p.a. e Amundi SGR hanno rilevato il controllo di Europan Sud Srl. L’operazione prevede che la famiglia Barbaro, fondatrice della società nel 1974, reinvesta nell’azienda mantenendo un 30% delle quote e che garantisca la continuità aziendale rimanendo nei principali ruoli operativi della società: Giancarlo Barbaro, Amministratore Delegato sarà affiancato dal nipote Mario Barbaro, mentre Cosimo Barbaro proseguirà come Direttore della produzione.

Europan Sud è un’azienda di Taranto specializzata nella produzione di pane e panificati precotti non surgelati da materie prime di altissima qualità esclusivamente italiane e con l’utilizzo del lievito madre nella realizzazione di tutte le linee di produzione. I prodotti, distribuiti ad un’ampia rete di grossisti che riforniscono i canali Horeca e Gdo, variano dalle classiche tipologie di pane alle tipicità regionali pugliesi e comprendono linee ad indirizzo salutistico e nutraceutico. Caratteristica distintiva di Europan Sud è lo stretto rapporto tra produzione e ricerca, per garantire al consumatore finale un prodotto salutare, genuino e ricco di fragranze. Il fatturato, con un EBITDA margin superiore al 20%, di Europan Sud nel 2022 è stato pari a 10,6 milioni di euro, in crescita rispetto al fatturato di 8,5 milioni di euro fatto registrare nel 2021, mentre nel 2023 si prevede un fatturato di oltre 13 milioni di euro.

“La nuova partnership di cui siamo estremamente orgogliosi e fiduciosi, darà la giusta spinta per lo sviluppo e innovazione dei nostri prodotti rimanendo comunque fedeli ai valori fondamentali che da sempre contraddistinguono il nostro marchio: freschezza, genuinità e artigianalità tutta italiana” ha dichiarato Giancarlo Barbaro, Amministratore Delegato di Europan Sud.

Acquisizioni: Marcato rileva la proprietà di Vicentia

Fondata nel 1930, Marcato opera nel campo della produzione di macchine e accessori per pasta fresca, biscotti, pane e pizza. Forte della sua esperienza, l’azienda oggi acquisisce Vicentia, specializzata nella produzione di macchine professionali per la pasta.

Sono macchine destinate a diversi settori, a partire dai piccoli ristoranti e snack bar fino ad arrivare a pastifici e al settore Horeca e Gdo. Risultano perfette per realizzare una pasta fresca impeccabile sotto tutti i punti di vista, dall’impasto al formato.

Senza limiti di sorta, queste macchine consentono di realizzare impasti di ottima qualità con o senza uova, usando un’ampia varietà di farine, quali quelle di farro, riso, mais, grano saraceno… raffinate o integrali, comprese quelle con l’aggiunta di ingredienti che ne conferiscono una colorazione particolare, come pomodoro, spinaci e nero di seppia.

Savini Tartufi acquisita da AVM Gestioni

Con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze regionali del food Made in Italy, il fondo di private capital Italian Fine Food, promosso da AVM Gestioni SGR, negli scorsi giorni ha concluso l’acquisizione di Savini Tartufi. L’operazione è solo il primo tassello per la creazione di un campione del fine food italiano su cui realizzare tutte le potenzialità del settore attraverso una crescita organica basata – oltre che su future acquisizioni – sull’internalizzazione e sulla diversificazione, a partire da un’iniezione di risorse per finanziare il piano di sviluppo.

Capofila del progetto è la toscana Savini Tartufi, azienda della famiglia Savini che da quattro generazioni porta avanti la cultura del tartufo in Italia e nel mondo, e che negli ultimi cinque anni ha raggiunto stabilmente un fatturato aggregato di oltre 10 milioni di euro, esportando il 65% circa della propria produzione in oltre 40 Paesi. Savini Tartufi produce e commercializza prodotti di alta qualità a base di tartufo: da tartufi freschi, frutto della ricerca di 650 cavatori, ai tartufi conservati, pronti a essere gustati in fette, in paté o in salamoia, fino a salse e condimenti. Savini Tartufi commercializza inoltre anche altri prodotti a base di tartufo come, ad esempio, formaggi, olio, pasta, e riso.

“Italian Fine Food nasce con l’ambizione di valorizzare e realizzare il grande potenziale e l’eccellenza del Made in Italy nel cibo e nei prodotti di qualità. Con questa operazione vogliamo creare qualcosa di totalmente nuovo e in grado di contraddistinguersi nel panorama internazionale” ha dichiarato Giovanna Dossena, Principal di AVM Gestioni.

“Nell’ultimo decennio il tartufo ha ottenuto un proprio posto di rilievo all’interno dei mercati nazionali ed internazionali, caratterizzandosi quale prodotto per la convivialità e superando la stagionalità. Da qui è nata l’idea di creare un campione in grado di cogliere tutte le opportunità generate dalla possibilità di unire le forze dei migliori player del settore” ha aggiunto Stefano Filippini, Partner di AVM Gestioni che ha seguito l’operazione.

Cristiano Savini, Amministratore Delegato di Savini Tartufi, viene confermato alla guida dell’azienda. “Amo la mia azienda perché è la mia famiglia” ha sottolineato Savini.

“Questa operazione è stata fatta con grande consapevolezza, per poter dare la possibilità al brand Savini Tartufi di crescere con nuova energia vitale e finanziaria. Oggi per migliorare è necessario guardare oltre, e ancora una volta lo abbiamo fatto consapevoli che da soli non si può arrivare troppo lontano. Questa nuova strada è il percorso più giusto da intraprendere per andare oltre al sogno iniziato da mio nonno”.

Cereal Docks acquisisce Molino Favero, tra i riferimenti del gluten free

Cereal Docks annuncia l’acquisizione di Molino Favero, azienda di Padova specializzata nella produzione di farine speciali gluten-free e di ingredienti per l’industria alimentare. Con questa operazione il Gruppo Cereal Docks, guidato dalla famiglia Fanin, compie un ulteriore passo avanti nella strategia di consolidamento della filiera e di crescita in un segmento ad alto potenziale di sviluppo per il gruppo. 

Fondato nel 1925 dall’omonima famiglia, Molino Favero è in grado di lavorare 80.000 tonnellate di materie prime ogni anno, producendo ingredienti e semilavorati gluten-free per l’industria alimentare e per la Gdo. L’azienda si è sempre distinta per l’alto livello di innovazione nella categoria e occupa attualmente 50 addetti, per un fatturato, nel 2022, di oltre € 50 milioni. L’azienda sarà guidata dal nuovo general manager, Stefano Dei Rossi, che ha al suo attivo diverse esperienze come direttore commerciale e marketing in aziende del settore molitorio, del food & beverage e della distribuzione nei canali Horeca, Gdo, industria.

Mauro Fanin e Giampaolo Favero

“Con Molino Favero condividiamo una filosofia lavorativa legata al territorio, attenta al processo produttivo e con un approccio sempre rispettoso delle persone e dell’ambiente” commenta Mauro Fanin, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Cereal Docks. “Il marchio Molino Favero rappresenta una qualità storica, garantita da una filiera controllata in tutte le fasi produttive. Per il Gruppo Cereal Docks questo rappresenta un momento importante di crescita, che dà ulteriore concretezza alla nostra visione strategica. Per la prima volta, infatti, attraverso i prodotti a marchio Molino Favero e nei canali della Gdo saremo presenti sugli scaffali, a disposizione dei consumatori”.

“Sono sicuro che la scelta di lasciare l’eredità della nostra azienda al Gruppo Cereal Docks sarà vincente e che il nostro lavoro verrà valorizzato in tutti quegli aspetti che, da sempre, ho curato con attenzione: la qualità, i fornitori, i clienti e tutte le nostre risorse” ha aggiunto il Presidente di Molino Favero, Giampaolo Favero.

Il Gruppo Cereal Docks ha chiuso l’ultimo esercizio con ricavi consolidati per 1,5 miliardi, trasformando circa 2,7 milioni di tonnellate di materie prime agricole attraverso i propri 11 stabilimenti in Italia e nell’Europa dell’Est. Attualmente nel Gruppo operano circa 350 addetti.

Due nuove acquisizioni per Omnia Technologies, TMCI Padovan e Omega

Omnia Technologies, il progetto creato dal fondo Investindustrial per proporsi come partner per soluzioni e tecnologie integrate nel settore del food and beverage e farmaceutico-medicale, prosegue nel proprio percorso di crescita con due nuove acquisizioni: TMCI Padovan e Omega.

TMCI Padovan è un’azienda storica, operante nelle tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande da più di 100 anni. Ad oggi, TMCI Padovan può contare su 4 siti produttivi, 230 dipendenti e un fatturato di circa 65 milioni di Euro, conseguito in 90 Paesi attraverso cinque divisioni: Easybräu-Velo, specializzata in impianti per la produzione di birra industriale e artigianale, Chemtech, attiva nella produzione di macchinari per la produzione di gelatina, margarina e prodotti alimentari, Padovan, attiva nella progettazione di soluzioni per il settore enologico, SAP-Blendtech, divisione dedicata alla progettazione di macchinari e impianti per la produzione di succhi di frutta e soft drink, e IFBTECH, dedicata al mondo dairy e alla produzione di bevande healthy e a base vegetale. Grazie alla sua presenza nel mercato e alle importanti sinergie con gli altri brand e divisioni di Omnia Technologies, TMCI Padovan completa l’offerta del Gruppo nel settore del food and beverage e ne amplia ulteriormente la presenza nei mercati internazionali.

Omega, società di sales engineering focalizzata sul supporto tecnico e sull’assistenza e da tempo partner strategico di Omnia Technologies nel continente americano, è invece la prima società con sede fuori dall’Italia che entra a far parte del Gruppo.

Le due nuove acquisizioni andranno ad arricchire ulteriormente il portafoglio di Omnia Technologies, caratterizzato da un elevato livello di specializzazione tecnologica e da una forte attenzione al servizio e alla sostenibilità. Il Gruppo può oggi contare su un fatturato consolidato di circa 400 milioni di Euro, con 17 siti produttivi e 1.400 dipendenti.

“Queste acquisizioni rappresentano un passo fondamentale nel nostro percorso di crescita” sottolinea Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies. “TMCI Padovan è un’azienda con oltre 100 anni di storia e un portafoglio di know-how e clienti unico, mentre Omega va a completare in modo sinergico la nostra offerta e a migliorare il nostro servizio. Grazie a questi nuovi ingressi, si rafforza la presenza di Technologies nei macchinari per l’industria del food and beverage e si amplia ulteriormente la nostra offerta nei segmenti del processo e dell’imbottigliamento.”

Fiorucci acquisita da Navigator e White Park con l’obiettivo di rilanciare il marchio

La multinazionale messicana Sigma Alimentos S.A. ha venduto il 100% della Società Cesare Fiorucci Spa, marchio noto nel settore dei salumi, a Navigator Group e White Park Capital. Navigator è un gruppo industriale diversificato specializzato nell’acquisizione di aziende europee al fine di migliorarne la redditività e garantire un futuro a lungo termine ai propri stakeholder. Navigator ha sede a Düsseldorf e gestisce un portafoglio diversificato di aziende in Germania, Svezia, Francia e Svizzera. White Park è un gruppo industriale basato a Dublino specializzato nella riorganizzazione e rilancio di rami d’azienda.

Con l’acquisizione, i nuovi soci mirano a rilanciare l’offerta e la distribuzione dei prodotti dello storico marchio Fiorucci nei canali di riferimento in Italia e all’estero in virtù di un importante piano di investimenti e di rilancio di lungo periodo. L’obiettivo è riportare un’azienda e un marchio che ha 170 anni di vita a una redditività e ad una crescita adeguate al suo potenziale. Il piano di rilancio di lungo periodo si articolerà in una prima fase di riorganizzazione a cui seguirà una fase di crescita supportata da rilevanti investimenti. Cesare Fiorucci Spa viene quindi ricapitalizzata con rilevanti risorse finanziarie.

“Fiorucci ha saputo combinare in modo meraviglioso tradizione e innovazione diventando un marchio iconico in Italia. È un onore poter contribuire con la mia esperienza al continuo successo di Fiorucci”, ha dichiarato Claudio Rustioni, Amministratore Delegato di Fiorucci SpA.

“Fiorucci è sinonimo di valori che ammiriamo: tradizione, bontà, gioia di vivere, qualità. Questo è un impegno strategico volto a rafforzare la nostra posizione nel settore alimentare” aggiunge Christian Muschick, Amministratore Delegato del Gruppo Navigator. “Fiorucci rappresenta un’attitudine italiana alla vita che può essere trasmessa solo in Italia e dall’Italia al resto del mondo” conclude William Belford di White Park Capital.

Carrefour acquisisce le insegne Cora e Match in Francia

Carrefour ha chiuso un accordo col gruppo Louis Delhaize per l’acquisizione delle insegne Cora e Match in Francia. Tali insegne operano rispettivamente con 60 ipermercati e 115 supermercati, e impiegano circa 24.000 persone in Francia. Nel 2022 hanno totalizzato un giro d’affari netto di 5,2 miliardi di euro (4,3 miliardi di euro escludendo i carburanti) e un EBITDA di 189 milioni di euro. I punti vendita acquisiti presentano una forte complementarità geografica con Carrefour, con una quota di mercato particolarmente forte nella Francia orientale e settentrionale, dove Carrefour è meno presente. L’operazione comprende l’acquisizione degli immobili di 55 ipermercati e 77 supermercati.

La transazione, che sarà finalizzata nell’estate del 2024, valorizza gli attivi sulla base di un valore d’impresa di 1,05 miliardi di euro; somma che sarà rivalutata in base all’andamento dell’utile netto per azione di Delhaize a partire dal primo anno. L’integrazione dei punti vendita Cora e Match genererà potenzialmente, in termini di EBITIDA, 110 milioni di sinergie annue, nel triennio successivo alla chiusura della transazione. I costi di integrazione associati, distribuiti su 2 anni, sono stimati in 200 milioni di euro (investimenti e spese operative). Parallelamente, Carmila, di cui Carrefour detiene il 36%, ha raggiunto un accordo con il gruppo Louis Delhaize per l’acquisizione della sua partecipazione del 93% in Galimmo, che detiene 52 gallerie commerciali nelle vicinanze dei punti di vendita Cora.

“Con l’acquisizione delle insegne Cora e Match, Carrefour annuncia la sua prima grande acquisizione in Francia in oltre vent’anni e consolida la sua posizione di leader nel food retail nel suo mercato nazionale” dichiara Alexandre Bompard, Chairman e Chief Executive Officer. “Questa operazione consentirà a Carrefour di continuare il percorso iniziato in Francia dalla famiglia Bouriez e dal gruppo Louis Delhaize, con cui il nostro Gruppo condivide cultura, storia e valori. Questa operazione dimostra inoltre la nostra capacità di perseguire la strategia di crescita attraverso acquisizioni mirate, acquisendo quote di mercato e attivando sinergie, grazie alla trasformazione avviata sei anni fa e alla nostra solidità a livello finanziario. Il Gruppo Carrefour sarà in grado di fornire ai punti vendita acquisiti un potente modello commerciale e operativo, del tutto complementare al know-how di Cora e Match, grazie al proprio marchio, all’accelerazione digitale e al proprio purpose, la transizione alimentare per tutti”.

Penny acquisisce 16 negozi del Gruppo Faranda e PAM

Penny Italia ha concluso un’importante operazione di acquisizione di 16 nuovi negozi. I punti vendita acquisiti sono di provenienza del Gruppo Faranda (insegne Tuodì e Fresco Market) e di un franchising del gruppo PAM. Penny ha confermato tutti i collaboratori delle precedenti insegne attivando ulteriori 40 assunzioni sul territorio per garantire il proprio livello di servizio nell’area.

Sono 13 i nuovi punti vendita nella Capitale dove Penny quasi triplica la sua presenza, e poi Frosinone, Ispra e Riccione. Tutti i negozi acquisiti saranno aperti al pubblico con insegna Penny Italia entro il prossimo 8 giugno, quando a Roma apriranno anche gli spazi Penny di via Gargano e via L’Aquila.

Anche in tema di investimenti, Penny conferma per il 2023 un trend di oltre 70 milioni di cui circa 20 per il solo sviluppo organico della rete, al netto di ulteriori operazioni di M&A, cui sono destinati per quest’anno ulteriori investimenti per i quali Penny può contare sul sostegno del gruppo Rewe. Saranno quasi 80 i punti vendita che verranno modernizzati e ai quali verranno aggiunti reparti serviti.

“Tra nuove aperture e operazioni di M&A prevediamo anche un sensibile incremento dei livelli occupazionali e il sostegno alla produzione eno-gastronomica italiana” afferma Nicola Pierdomenico, CEO e Presidente di Penny Italia. Siamo presenti in 18 regioni italiane e in ciascuna di esse il minimo comune denominatore è l’approccio etico nei confronti del business e delle nostre persone, dei clienti, dei fornitori e delle comunità cui i nostri punti vendita fanno riferimento, ad esempio attraverso interventi significativi di efficientamento energetico e riqualificazione del territorio circostante, ma anche con attente attività di responsabilità sociale”.

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