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M&A, calano le operazioni in Italia e a livello globale

L’ultimo biennio è stato estremamente complesso per le operazioni di M&A nel Consumer Markets, con un calo a volumi di operazioni completate, rispetto al picco del 2021, del 17% a livello globale e del 4% in Italia. Come evidenziato dallo studio PwC Global & Italian M&A Trends in Consumer Markets, a valore il declino è ancora più significativo (-48% a livello globale e -51% in Italia) per la drastica riduzione delle operazioni di grande dimensione e di quelle sponsorizzate dai fondi e finanziate a leva, rispetto a quelle di middle market promosse da operatori industriali.

“Anche se ci sono segnali di calo dei tassi di inflazione e di interesse, nel Consumer Markets stimiamo sia necessario più tempo agli investitori per fare chiarezza sull’evoluzione dei prossimi mesi con riferimento in particolare alle dinamiche inflattive su costi, energia, prezzi di vendita e sulla capacità di mantenere nel medio termine i livelli di marginalità del 2023. Questa situazione di incertezza si tradurrà in un minor numero di operazioni e maggiore cautela nei multipli da applicare” ha commentato Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader.

Nonostante l’inevitabile situazione di incertezza, l’attività M&A sarà comunque al centro dell’agenda strategica come leva per accelerare la crescita e il cambiamento: il 52% dei CEO delle aziende di Consumer Markets intervistate da PwC nell’ambito della 27ma PwC Global Annual CEO survey ha dichiarato di voler portare a termine almeno un’acquisizione nei prossimi tre anni. Il costo del debito rimarrà elevato anche nel 2024, per cui ci si attende che le operazioni di M&A promosse da operatori strategici continueranno ad essere guidate da razionali di crescita e cambiamento, mentre i fondi saranno maggiormente focalizzati su operazioni di middle market o strutture complesse per finanziare quelle di maggiore dimensione (continuation funds, JV, deal con forte minoranza del venditore o con formule di earn out / vendor loan, club).

Food & Beverages
Il 2023 ha continuato a risentire di significativi impatti inflattivi sul carrello (13.6% 2022, 5.9% 2023, fonte Rapporto Coop relativamente ai generi alimentari), che hanno eroso il potere d’acquisto dei consumatori e penalizzato la crescita a volume. L’attesa del 2024 è di una normalizzazione dei prezzi (attesa crescita del 3%), volumi in leggero calo ed orientamento dei consumi a livello italiano in funzione delle variabili prezzo e salute. Le aziende che producono per Private Labels della Grande Distribuzione e le marche locali saranno inoltre favorite dall’attenzione alla spesa da parte del consumatore e maggiore sensibilità su aspetti di natura territoriale come sinonimo di qualità, mentre sono previsti in difficoltà i brand sia di grandi dimensioni che minori (fonte Rapporto Coop). Le più significative operazioni del 2023 sono state guidate dal perseguimento di una strategia di crescita internazionale (nuovi mercati, nuovi brand), come l’acquisizione di Beam Holding (produttore di cognac, Francia) e di Del Professore (distilleria, UK) da parte di Campari o della divisione ingredienti di Kerry Group da parte di Irca, al fine di entrare nel mercato americano. Interessante anche l’acquisizione di Fresystem da parte di Ferrero, per mettere in sicurezza il comparto frozen bakery, anticipando il risiko di operazioni del 2024 nel comparto iniziate con Forno d’Asolo / Sammontana / Investindustrial e previste continuare con Gelit (dismissione di Progressio) e altre aziende in portafoglio di fondi di Private Equity. Nel 2024 si continua a vedere spazio per operazioni di rifocalizzazione del portafoglio dei grandi operatori industriali, sia in termini di acquisizioni, che di dismissioni selettive, oltre a investimenti in tecnologie di accesso diretto al consumatore (digital channels, etc…). Potenzialmente c’è spazio per M&A sulle aziende che lavorano per Private Label. Altro segmento interessante è quello relativo ai prodotti a base di ingredienti innovativi / plant based rispetto ai tradizionali prodotti derivati animali. Le tematiche ESG saranno centrali per la valutazione delle opportunità di investimento in questo ambito.

Fashion
In ambito moda, si registra una crescente polarizzazione tra i gruppi e brand del lusso, con alte marginalità e fatturati crescenti e tutti gli altri operatori. I brand del lusso hanno consuntivato una performance di crescita a doppia cifra nel 2023, con poche eccezioni nell’ambito delle aziende quotate. Nel 2024 ci si attende una “normalizzazione” dei tassi di crescita ad un ritmo del 5-7%, in linea con l’andamento di medio-lungo periodo degli ultimi 15 anni, con tassi più sostenuti per i top player, una crescita più moderata del previsto del mercato cinese nei primi mesi dell’anno e il mercato americano che continua a soffrire il rallentamento dei consumi e la crisi dei department stores (es Sacks Fifth avenue). Il settore sportswear è cresciuto a livello globale del 6% (fonte Euromonitor) trainato da America Latina (+22%), ma sostenuto da un buon 8% in Europa. L’outlook di settore vede una crescita più sostenuta dei player specializzati, rispetto ai colossi internazionali (Puma, Adidas, Fila). PwC stima un maggior numero di operazioni sia di consolidamento di brand ad opera dei grandi player di settore (LVMH, Kering, Richemont), che nell’ambito delle piattaforme di filiera (Florence, Minerva, Hind). Il 2023 è stato l’anno dell’acquisizione di Valentino (Kering, minoranza), Gianvito Rossi (Richemont, maggioranza) e di importanti operazioni da parte di fondi di private equity sulla filiera (Minerva/San Quirico, Florence/Permira). Il 2024 si è aperto il delisting di Tod’s ad opera di L-Catterton, l’acquisizione di Autry da parte di Style Capital e ci sono molte attese sulla quotazione di Golden Goose, ed altre operazioni nel settore calzatura / accessori, oltre ad alcuni processi in corso come la cessione di Twinset, Missoni e Arena, mentre è appena stato annunciato il salvataggio di Trussardi da parte di Miroglio. Alcuni risonanti brand ancora a proprietà famigliare e con tematiche di successione / ricambio generazionale stanno facendo riflessioni su opportunità di apertura del capitale. Inoltre si attende entro metà aprile la decisione dell’Antitrust in merito all’operazione Tapestry/Capri Holding, che potrebbe portare ad una razionalizzazione del portafoglio dei brand, inclusa anche l’italiana Versace. Nel retail fashion, gli operatori valuteranno investimenti o alleanze per sviluppare o incrementare la propria presenza online, considerando anche la dismissione di punti vendita non profittevoli. In questo ambito è stato storicamente molto attivo Oviesse sia in Italia che all’estero, Cisalfa ha fatto un’acquisizione in Germania e ci sono state dal 2023 ad oggi vari processi ancora aperti su altre catene di abbigliamento. Il comparto e-tailers, invece, vede un contesto di forte crisi con i principali players del settore oggetto di operazioni straordinarie e riorganizzazioni (es. Farfetch acquisito dal coreano Coupang a Dicembre 2023, che ha annunciato la dismissione dei brand gestiti da NGG) o andati in procedure concorsuali (es. Matches, dopo pochi mesi dall’acquisizione di Fraser).

Health & Beauty
Il mercato mondiale della cosmetica è previsto in crescita del 9% nel 2024 (fonte Euromonitor) e con tassi di crescita costanti fino al 2028, rispetto ad un 3% del 2018, trainato da Stati Uniti, Cina e Brasile. L’industria cosmetica italiana è cresciuta del 13% nel 2023 ed è prevista al 10% nel 2024 (come fatturato delle aziende del comparto), fortemente trainata dall’export (+20% nel 2023 e +12% nel 2024), ma anche sostenuta da una forte domanda interna (+8/9% in entrambi i periodi). Il settore Beauty è stato particolarmente attivo in Italia nei primi mesi del 2024 con i processi di M&A su Beautynova (cessione a PAI), Dr. Vranjes (ceduta a L’Occitane), Veralab (cessione minoranza a Peninsula) e quello annunciato e tutt’ora in corso su Kiko. Il comparto nutraceutico è atteso in fermento sulla scia della dismissione del business nutraceutico da parte di Sanofi, annunciato a ottobre 23, e Bayer (novembre 23). I fondi di private equity hanno investito storicamente nel settore (Ardian/Biofarma, Investindustrial / Procemsa, TA / Nactarome) e sono pronti a raddoppiare il carico in considerazione del fatto che il settore coniuga alcuni dei macro trend più importanti (invecchiamento, prevenzione, salute e sicurezza) con una minore esigenza di R&D e minor pressione regolatoria, rispetto ai business farmaceutici. Vediamo anche ulteriore spazio per consolidamento e aggregazione nel settore farmacie e farmacie online (nel 2023 sono state molto attive Farmacosmo, Neo-Apotek, quest’ultima a sua volta acquisita da Dr.Max)

Grocery e Non-Food Value Retail
Il consolidamento del mercato guiderà i macro-trend del retail del prossimo futuro, destinato ad avere un numero sempre minore di operatori. Il decremento dei volumi di vendita, nonostante i fatturati in crescita, dimostra le difficoltà del settore e dei consumatori post aumenti inflattivi. I principali operatori della Gdo e ovviamente i discount, sono stati in parte supportati dalla crescita dei prodotti di marca (oltre il 30% del fatturato), mentre i piccoli operatori sono sempre più in sofferenza. A livello europeo nel 2023 ci sono state importanti operazioni di aggregazione che hanno visto come protagonisti Aldi e Carrefour, mentre in Italia proseguono le crescite costanti dei principali operatori sia attraverso nuove aperture (in particolare i discount) che soprattutto tramite M&A (nel 2023 si segnala l’acquisto dei punti vendita di Distribuzione Roma da parte di Magazzini Gabrielli). Nel comparto Non- Food Value continua la crescita di Acqua & Sapone, controllata da HIG, che ha anche acquisito la catena di profumerie Pinalli. Si stimano varie operazioni M&A anche nel 2024, che porteranno ad una sempre maggiore concentrazione, spinta dalla ricerca di sinergie ed efficienze operative di scala. L’utilizzo dei canali digitali da parte degli utenti, soprattutto relativamente al canale app, è in continua crescita, di conseguenza un’altra leva per operazioni strategiche sarà l’investimento in tecnologie e forme di comunicazione che consentano di migliorare l’accesso ed il dialogo con il consumatore (loyalty, pricing/promo, AI, marketplaces, etc), oltre che nel comparto dei servizi. Sarà sempre più importante migliorare il customer engagement anche attraverso promo targettizzate su specifici prodotti / comportamenti per guidare upselling e cross-selling, con l’obiettivo di generare vendite incrementali e ridurre il churn.

Pet & Vet
Il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia in Italia valeva all’incirca €2.5 miliardi di euro nel 2022 (Rapporto Assalco-Zoomark). Rispetto alle previsioni pessimistiche per il post-pandemia, dal 2007 ad oggi il mercato del pet food continua a crescere mediamente del 5,7% (tra GDO, canali grocery, negozi specializzati tradizionali e catene petshop), toccando quota +8,4% se si considera anche l’online. I numeri della Pet Economy sono addirittura raddoppiati se si considera il comparto VET (stimato in c. €2.3 miliardi nel ’22). Il numero di proprietari di animali e la spesa relativa a beni e servizi correlate è attesa in ulteriore crescita, soprattutto nei mercati emergenti, trainata in generale dalla crescita dei consumi e dalla premiumization. I fondi di PE hanno recentemente investito sia in ambito catene retail (Cinven / Arcaplanet, Peninsula / Isola dei Tesori), pasti a domicilio (L Catterton e GA in Butternut Box in UK) e catene veterinarie (Animalia, Bluvet), credendo molto nello sviluppo del settore. Vediamo questo trend continuare anche nel 2024.

Hospitality and leisure
Il 2023 è stato l’anno della definitiva ripresa per il settore turistico, con il ritorno dei viaggiatori internazionali e quote di venduto per le imprese ricettive italiane superiori al 2019 (fonte ENIT- Unioncamere a ISNART). Le imprese ricettive italiane hanno chiuso l’anno con una quota di occupazione camere media del 51% (+3.8 p.p. rispetto al 2019, anno di picco del turismo italiano). Il settore dei viaggi è atteso in ulteriore crescita oltre i livelli pre-Covid, grazie anche alla sempre maggior attenzione del consumatore, sia delle generazioni più giovani (Millennials e Gen Z) che più maturi (silver generation), alle “esperienze” (e.g. «viaggi sostenibili», «Bucket-list travel» e «esperienze autentiche ed immersive»). Il settore del turismo, significativamente frammentato in Italia, presenta numerose opportunità di consolidamento per aumentare le quote di mercato o focalizzarsi su segmenti di business specifici o accedere a nuove tecnologie. Il settore ristorazione ha consolidato una crescita dell’8.4% nel 2023 (dati Confimprese), con +10% nel comparto delle catene, che rappresentano ancora una quota inferiore al 10% del mercato della ristorazione italiana. Questo inizia a stimolare l’interesse dei fondi che hanno in passato investito nel settore, soprattutto in ambito turismo e ristorazione, a monetizzare una volta recuperati i valori pre-covid. Alcune catene che non hanno saputo adattare il proprio modello operativo ad una forma di consumazione più veloce (asporto / delivery) rimangono tuttavia in difficoltà rispetto alle formule più innovative di ristorazione veloce con ticket medio più contenuto e minor esigenza di capex per la realizzazione di nuovi punti vendita. Il 2024 si è aperto con la cessione di Piadineria da Permira a CVC, che darà il via ad una stagione di operazioni sul settore sia per quanto riguarda add-on che cessioni di catene in mano a fondi di private equity che sono state rimandate negli scorsi anni. Lo sport e in generale il comparto media associato rimangono segmenti di mercato di attenzione e su cui i fondi di private equity sono sempre più attivi.

Packaging e aspetti ESG
La pressione su aspetti regolatori e ESG ha confermato l’urgenza di investimenti in materiali e processi sostenibili, con conseguente minor attrattività di aziende senza una strategia chiara sotto questo profilo. I settori Food e Cosmetics sono in più attenti su questo fronte in materia di innovazione prodotto, mentre il Fashion ha una maggiore sensibilità su aspetti collegati al riciclo e alla supply chain. Ci si aspetta un 2024 di dismissioni selettive e di investimenti in piccoli player che hanno sviluppato processi sostenibili o materiali innovativi.

IRCA rileva Benetti e rafforza l’offerta per pasticceria e gelateria

Il Gruppo IRCA, attivo nella produzione di cioccolato, creme, frutta e ingredienti per il settore alimentare, ha acquisito Benetti, azienda italiana che si occupa della distribuzione di prodotti alimentari destinati al mondo della pasticceria, della panificazione, della gelateria e dell’Horeca con una presenza capillare nelle province di Padova e Rovigo. Il perfezionamento della transazione avverrà nel mese di aprile.

La famiglia Benetti continuerà a guidare l’attività e contribuirà, insieme a IRCA, alle prossime fasi del suo percorso di crescita. La combinazione con Benetti rappresenta l’evoluzione di un rapporto consolidatosi negli anni che porterà il Gruppo IRCA a rafforzare l’offerta della sua gamma di ingredienti ad alto valore aggiunto in un’area geografica di alta rilevanza per il mercato italiano.

“Siamo orgogliosi di collaborare con Benetti, realtà che ricoprirà un ruolo altamente strategico all’interno del Gruppo IRCA. Il mercato della distribuzione di ingredienti per pasticceria e panificazione in Italia è caratterizzato da una pluralità di operatori di piccole dimensioni. In questo contesto, Benetti si distingue per l’elevata professionalizzazione, la capacità di coprire in maniera capillare la sua area di riferimento nel nord-est Italia, e per l’alto livello di servizio. Riteniamo che al fianco della famiglia Benetti saremo in grado di continuare a espanderci offrendo l’intero portafoglio di prodotti IRCA” ha detto Mauro Nebuloni, Chief Commercial Officer Italia di IRCA.

“L’ingresso nel Gruppo IRCA ci permetterà di realizzare il massimo potenziale di Benetti, combinando le nostre competenze nel settore con quelle di IRCA e di IRCA Distribuzione. Questa operazione rafforza i nostri piani di crescita e ci aiuterà a sostenere maggiori investimenti e ad attrarre risorse esterne, con l’obiettivo di consolidare i rapporti commerciali con una base condivisa di clienti e fornitori. La vasta rete di vendita garantirà un’offerta di alta qualità adattata a soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti” ha aggiunto Sandro Benetti, Amministratore Delegato di Benetti.

ShopFully acquisisce il marketplace iberico Ofertia

ShopFully, tech company italiana che opera nel Drive to Store, consolida la propria presenza in Spagna, Messico e Colombia con l’acquisizione del sito web e dell’app di Ofertia, marketplace iberico che connette più di quattro milioni di consumatori e che aggrega nella propria piattaforma offerte e promozioni di un’ampia gamma di brand e retailer in diversi settori tra cui supermercati, elettronica di consumo e bricolage.

Dopo l’operazione di acquisizione nel 2022 di un altro player spagnolo, Tiendeo, ShopFully quindi espande ulteriormente la propria audience confermando la volontà di crescere in questa regione. Con l’integrazione di Ofertia infatti, dispone quindi di un’ulteriore risorsa per supportare i propri partner in un momento cruciale della transizione digitale del settore retail in Spagna, Messico e Colombia.

“Siamo entusiasti di annunciare l’integrazione di Ofertia tra i nostri marketplace proprietari. Grazie all’acquisizione del sito web e dell’app, potremo fornire ai nostri clienti un altro strumento strategico per connettersi con i consumatori lungo l’intero percorso di acquisto, dalla ricerca delle informazioni online fino all’esperienza di acquisto in negozio” dichiara Stefano Portu, CEO & Founder di ShopFully.

Il controvalore dell’operazione non è stato reso noto.

Margherita amplia l’offerta frozen e acquisisce la maggioranza di ProPizza

Col fine di ampliare un’offerta già particolarmente ricca, Margherita, azienda fondata nel 2001 da Fabrizio Taddei, nota per il brand Re Pomodoro attivo nel comparto pizze e snack surgelati e dal 2020 appartenente al gruppo elvetico IDAK Food, ha finalizzato l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza di ProPizza. Partita nel 2003 da un’idea delle famiglie Della Rocca e Falcone nei pressi di Pescara, ProPizza realizza prodotti come pinsa, focaccia e base per pizza, distribuiti principalmente in Italia ed Europa.

“Questa acquisizione ci consente di continuare a crescere e offrire ai nostri clienti una gamma completa di prodotti di altissima qualità” spiega Andrea Ghia, Amministratore Delegato di Margherita, precisando che ProPizza, oggi attiva con circa 40 addetti e un fatturato di 9 milioni di euro, continuerà a essere gestita dagli attuali proprietari, ossia le famiglie Della Rocca e Falcone, che manterranno una significativa partecipazione di minoranza nell’azienda. “Lavoreremo a stretto contatto nelle aree di vendita, innovazione e operazioni, sfruttando così congiuntamente un ulteriore e interessante potenziale di crescita” aggiunge Ghia a tal proposito.

Dal canto loro gli amministratori di Pro Pizza, Carmine Falcone e Luca Della Rocca, salutano l’operazione con grande entusiasmo: “Entrare a far parte di un gruppo così importante aiuterà ulteriormente la crescita e la migliore diffusione dei nostri prodotti che manterranno l’alta qualità che ci ha fatto conoscere sul mercato”.

Gelato D’Italia rileva Giuntoli e punta all’espansione estera

Gelato d’Italia, azienda attiva nella produzione di gelati e ghiaccioli per la grande distribuzione, ha acquisito dalla liquidazione giudiziale, tramite asta, lo stabilimento, gli asset produttivi e il marchio di Giuntoli, azienda toscana di ghiaccioli e gelati in procedura fallimentare dal 2023.

Gelato d’Italia prosegue così il suo percorso di crescita: l’acquisizione di Gelati Giuntoli è soltanto il primo passo di una nuova fase di sviluppo che prevede l’acquisizione di altre aziende del settore in Europa e Nord America per creare un operatore in grado di fornire ai propri clienti maggiore capacità produttiva e una presenza internazionale più vicina ai mercati di riferimento.

“Grazie all’aumento della capacità produttiva che darà ulteriore spinta alla nostra crescita, sia sul mercato italiano sia all’estero, siamo pronti per la prossima fase di espansione di Gelato d’Italia” dichiara Marco Pellegrino, CEO di Gelato d’Italia, che aggiunge: “Le attività della Giuntoli ripartiranno al più presto per poter essere operativi al 100% in vista della stagione estiva che inizierà tra pochi mesi”.

BC Partners cede Forno d’Asolo a Investindustrial e Sammontana

BC Partners ha chiuso l’accordo per la vendita del Gruppo Forno d’Asolo, produttore e distributore di prodotti da forno surgelati, a un consorzio formato da Investindustrial e dalla famiglia Bagnoli, fondatrice di Sammontana. Il Gruppo Forno d’Asolo è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, sia a livello di organico che attraverso ulteriori attività di M&A a livello internazionale, generando nel 2023 circa 500 milioni di euro di fatturato e oltre 85 milioni di euro di EBITDA, quasi quadruplicando le proprie dimensioni dall’ingresso di BC Partners.

“Nell’ultimo quinquennio, insieme all’Amministratore Delegato Alessandro Angelon e il resto del management team di Forno D’Asolo, abbiamo portato l’azienda verso nuovi orizzonti, trasformando un gioiello italiano in un player globale e ambasciatore dell’artigianalità italiana e posizionando quindi il gruppo al meglio per proseguire il suo percorso di crescita” ha affermato Stefano Ferraresi, Partner di BC Partners.

“Il Gruppo Forno d’Asolo rappresenta un esempio perfetto degli investimenti che BC Partners ricerca in ambito consumer, grazie ai suoi prodotti da sempre nella quotidianità delle famiglie italiane, alla forte fidelizzazione della sua base clienti e all’unicità del suo modello distributivo. Il Gruppo gode di un enorme potenziale di consolidamento in alcuni dei più grandi mercati di prodotti da forno e pasticceria surgelati a livello globale e siamo fiduciosi che continuerà il percorso di successo intrapreso” ha aggiunto Marco Castelli, Head of Consumer di BC Partners.

BC Partners è stata assistita nell’operazione da Rothschild e Unicredit in qualità di advisor finanziari, Latham & Watkins come advisor legale e PwC come advisor per la contabilità. Lo Studio Facchini Rossi Michelutti ha agito in qualità di advisor fiscale dell’operazione.

Italian Exhibition Group consolida la propria presenza in Asia

Italian Exhibition Group consolida la propria presenza all’estero: IEG Asia Pte Ltd ha recentemente acquisito le fiere del settore food&beverage Speciality Food & Drinks Asia, Speciality Coffee & Tea Asia e Food2Go da Montgomery Asia. Si tratta di una mossa dal forte valore strategico, che rafforza l’impegno di IEG Asia a contribuire positivamente al panorama F&B di Singapore e dei mercati ASEAN.

I tre eventi si svolgeranno in contemporanea – dal 26 al 28 giugno 2024 presso il Sands Expo & Convention Centre di Singapore – e si affiancheranno all’attesissima edizione inaugurale di SIGEP Asia, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione, Caffè e Tè artigianali di IEG che si terrà in concomitanza con la 5a edizione di Restaurant Asia, il Salone Internazionale della Ristorazione, della Cucina e delle Attrezzature e Forniture Culinarie.

Questa fusione segnerà un momento cruciale per l’industria F&B, in quanto offrirà un evento così specializzato e concentrato da soddisfare a 360 gradi le esigenze del settore F&B – tutto sotto lo stesso tetto – sia per i titani del settore, sia per le start-up. La convergenza di tutti gli aspetti del mondo food&beverage aprirà un ventaglio di occasioni sulle ultime tendenze e le innovazioni anche con una piattaforma dinamica per il networking e la collaborazione attraverso incontri, conferenze e seminari, masterclass coinvolgenti e dimostrazioni. Il grande appuntamento di Singapore sarà rafforzato da un esclusivo programma di hosted buyer “Buyer X”, progettato per facilitare interazioni, partnership e opportunità di business a livello internazionale. Gli operatori del settore, gli espositori e i visitatori avranno a disposizione un’esperienza coinvolgente, pensata per soddisfare le esigenze in continua evoluzione del panorama F&B.

“In meno di un anno dall’inizio della sua attività, IEG Asia ha fatto crescere il suo portafoglio di eventi, specialmente nel settore F&B. Ho piena fiducia nel fatto che, insieme, questi eventi stabiliranno un nuovo punto di riferimento per le fiere boutique nell’arena F&B di Singapore e dell’ASEAN, ed è in linea con la nostra dedizione a curare un’esperienza straordinaria per i nostri stakeholder, partner espositivi e visitatori” commenta Ilaria Cicero, Chief Executive Officer di IEG Asia.

“La sinergia di questi eventi sotto l’ombrello di IEG stabilirà un nuovo punto di riferimento per le fiere boutique trade, allineandosi perfettamente con la nostra missione di offrire un’esperienza straordinaria a tutti i nostri interlocutori. Questa espansione strategica è un chiaro riflesso della nostra incrollabile dedizione a superare le aspettative dei nostri partner fieristici e dei visitatori. È un passo avanti nel nostro incrollabile impegno verso l’eccellenza nel settore F&B e dell’ospitalità” ha aggiunto Francesco Santa, International Business Development Director di IEG.

AEB acquisisce ExperTI e consolida la posizione nel settore enologico

AEB, Gruppo specializzato in biotecnologie, ingredienti naturali e sistemi di sanificazione e filtrazione per la produzione di vino, birra e altri alimenti e bevande, annuncia l’acquisizione di ExperTi, azienda italiana operante nella distribuzione e commercializzazione di biotecnologie e soluzioni impiantistiche all’avanguardia per il settore enologico.

“L’acquisizione di ExperTi rappresenta un passo significativo nella nostra missione di crescita nel mercato enologico”, ha dichiarato SimonPietro Felice, CEO del Gruppo AEB. “Uniamo le forze con una società che condivide la nostra visione di innovazione e di eccellenza, ampliando così la gamma di soluzioni offerte ai nostri clienti”.

Per guidare e gestire questo nuovo capitolo, SimonPietro Felice affida la conduzione dell’azienda ExperTi alla nuova Amministratrice Delegata Elena Guglierame, dirigente e parte del management team di AEB dal 2019, con esperienza in programmi di innovazione e sviluppo del business, e con un background da manager in società di consulenza strategica e in aziende della distribuzione.

“ExperTi è una azienda con un potenziale straordinario fatto di persone, competenze, prodotti e soluzioni di indiscussa qualità, che possono essere messe a disposizione di un mercato ancora più ampio e globale” commenta Elena Guglierame. “Con il supporto di AEB intendiamo consolidare la posizione di ExperTi come azienda e marchio di riferimento nell’enologia, ampliandone l’organizzazione, rafforzando il livello di supporto e di servizio al cliente, e accelerando il processo di diffusione sul mercato internazionale”.

Risparmio Casa torna alla famiglia Battistelli, riacquistate le azioni cedute nel 2019

Attraverso la controllata Bitris, Bibis ha riacquistato da Tempus Holding la totalità delle azioni di RCH, la sub holding commerciale che opera col marchio Risparmio Casa. Tempus Holding, veicolo del Fondo HIG, aveva acquisito la partecipazione del 16,7% nel 2019.

“L’operazione consente di cogliere le opportunità strategiche in un momento di mercato particolarmente interessante” commenta Stefano Battistelli, socio e fondatore del Gruppo. “Ringraziamo il fondo HIG per aver supportato il gruppo Risparmio Casa nella fase di organizzazione di flussi e processi e aver contribuito a porre le basi per una solida organizzazione manageriale”.

Il riacquisto delle quote è stato effettuato mediante un’operazione di debito di circa 100 milioni di euro supportata da BNL, Credit Agricole e Unicredit.

Pomodoro: Casalasco acquisisce il 70% di De Martino e rafforza il presidio in Asia

Casalasco, azienda che opera nel comparto del pomodoro da industria con marchi come Pomì, Gustodoro e De Rica, ha siglato l’intesa per l’acquisto del 70% di De Martino Srl, trading company specializzata nella commercializzazione di conserve alimentari italiane, con l’obiettivo di rafforzare la propria filiera e consolidare la presenza nei mercati dell’estremo Oriente e del Nord Europa, con un particolare focus in Giappone e Scandinavia.

Grazie a questa operazione Casalasco, che esporta circa il 70% della sua produzione prevalentemente in Europa con un focus in Germania, Francia e Gran Bretagna, avrà la possibilità di espandere ulteriormente i suoi piani di commercializzazione con l’obiettivo di portare la qualità del prodotto italiano in tutto il mondo. Il mercato asiatico, sempre più importante in termini di volumi ed apprezzamento dei prodotti food italiani, è uno dei principali target della società che da anni presidia la distribuzione giapponese sia nel canale retail che in quello della ristorazione anche grazie ad un ufficio commerciale locale. L’acquisizione di De Martino consentirà un notevole aumento dei volumi commercializzati che si rifletterà in una crescita prevista di circa il triplo degli attuali ricavi sia in Giappone che in Scandinavia. Questa operazione rientra nella strategia di crescita di Casalasco avviata negli ultimi anni e volta ad acquisire un controllo sempre più ampio della filiera. 

“Attraverso questa nuova operazione vogliamo rafforzare la nostra presenza su mercati che consideriamo strategici, in particolare in termini di valorizzazione del Made in Italy – dichiara Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. “La partnership con operatori qualificati e di grande esperienza, come nel caso di De Martino, ci permetterà di essere operativi fin da subito su queste aree geografiche, con lo scopo di raggiungere obiettivi di crescita e reddittività in tempi più brevi”.

L’operazione De Martino rappresenta un altro passo del piano strategico iniziato con l’acquisizione di Emiliana Conserve nel 2022 dopo ingresso del fondo QuattroR nel capitale della società. In un’ottica di continuità operativa e gestionale, Wolfgang De Martino resterà titolare del 30% delle quote e riconfermato Amministratore Delegato della struttura.

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