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Alla guida di EMD lo spagnolo Jaime Rodríguez Bertiz (Euromadi Iberica)

Jaime Rodríguez Bertiz, presidente e Ceo di Euromadi Ibérica SA, è il nuovo presidente del consiglio di amministrazione di EMD. In precedenza Rodríguez aveva ricoperto la carica di vicepresidente del cda di EMD. L’attuale vicepresidente è Hervé Daudin, membro del cda del socio francese Groupe Casino.

Jaime Rodríguez è Ceo di Euromadi Ibérica, la più importante centrale di acquisti e servizi multisettore in Spagna. Euromadi conta su un totale di 157 aziende partner che complessivamente gestiscono oltre 14.000 punti vendita e hanno una quota di mercato in Spagna del 20%.

Ringraziando il presidente uscente Dick Roozen, Ceo di Superunie (Paesi Bassi), che resta membro del Cda di EMD, il neo eletto ha dichiarato di avere come obiettivo principale il rafforzamento «della maggiore alleanza europea di società commerciali indipendenti. Sono molto grato dell’impegno profuso dal mio predecessore e continueremo a lavorare al fine di promuovere l’efficienza in tutte le nostre attività e di favorire la crescita dell’industria di distribuzione in Europa».

Il consiglio di amministrazione EMD ha accolto il nuovo consigliere Maniele Tasca, appena eletto presidente di ESD Italia, che prende il posto di Riccardo Francioni.

Con Mygiftcard il biglietto per Expo mentre si fa la spesa

Grazie alla capillare presenza nelle principali catene della gdo – oltre 1.500 punti vendita in Italia: Auchan, Aspiag – Despar Nord Est, Carrefour, Conad, Esselunga, Il Gigante, Iper La Grande i, la Feltrinelli, Pam, Panorama, SMA Simply, Supermedia, Trony DML. – Epipoli, proprietaria del marchio Mygiftcard, mette a disposizione un modo più comodo e diretto per acquistare i biglietti per Expo.

«Abbiamo pensato fosse indispensabile avvicinare il più possibile il consumatore a ciò che EXPO Milano 2015 rappresenta per l’Italia e per gli italiani. Il prodotto Mygiftcard EXPO 2015 è frutto di un percorso che permette di acquistare comodamente un biglietto singolo o per tutta la famiglia mentre si fa la spesa al supermercato”. dichiara Gaetano Giannetto, CEO di Epipoli.

Rispetto ai biglietti acquistabili nei canali ufficiali, le Mygiftcard EXPO Milano 2015 consentono di saltare la coda all’entrata utilizzando i tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group; contengono inoltre la Mobile App K2Milan, una pratica guida della città di Milano e un voucher del valore di € 20 da spendere sul sito eDreams, l’agenzia di viaggi online leader in Europa.

L’operazione è infatti realizzata in collaborazione con alessandro Rosso Group, particolarmente impegnato nell’attività di prmozione dell’Esposizione universale.  «Il nostro Gruppo sta gestendo trattative per tre milioni di biglietti e centinaia di eventi corporate legati a Expo. Siamo certi di poter offrire alle aziende Italiane un posto in prima fila ad Expo 2015, affinché possano essere tutte protagoniste di questo evento di rilancio della nostra economia».

La Mygiftcard Espo consente inoltre di saltare la coda all’entrata utilizzando i tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group, contiene la Mobile App K2Milan e un voucher di 20 euro da spendere sul sito eDreams.

Conad programma 950 milioni di investimenti in tre anni

Nel 2014 il sistema Conad ha sviluppato un fatturato di rete pari a 11,7 miliardi di euro e prevede di continuare a crescere fino al 2017 in controtendenza, con un tasso medio annuo del 3,9%, a fronte di un piano di investimenti che assegna uno stanziamento di 366 milioni all’anno in corso, di 308 milioni al 2016 e di 276 milioni al 2017.  Oltre a nuove aperture di punti vendita, il piano prevede di destinare quote rilevanti alle ristrutturazioni (di superfici e format commerciali) e alle opportunità di crescita per linee esterne. Nel mirino delle acquisizioni: gli esercizi commerciali indipendenti, le catene locali e quelle di proprietà di gruppi internazionali che potrebbero lasciare il paese.

Un piano di sviluppo ambizioso, che impegna tutte le 8 cooperative territoriali che compongono il sistema Conad (Nordiconad, Conad Centro Nord, Commercianti Indipendenti Associati, Pac200A, Conad del Tirreno, Conad Adriatico, Conad Sicilia e Sicilconad) e che, insieme, nel 2014 hanno espresso una redditività del 4% sul valore della produzione (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle cooperative) contro una media del settore dello 0,1% , e un utile di esercizio di 140,4 milioni di euro (utile del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle cooperative). Un sistema dinamico sul versante del mercato, ma anche solido su quello patrimoniale, con ben 1,9 miliardi di euro di patrimonio netto aggregato.

«Sono risultati eccellenti – ha commentato l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese – che appaiono ancor più significativi se si considera che sono stati ottenuti in netta controtendenza e nel pieno rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori. Se tutte le catene osservassero come noi puntualmente il limite dei 60 gg previsti dalla legge – ha aggiunto – si svilupperebbe un valore di 1,3 miliardi a favore della filiera agricola italiana. Una filiera – ha concluso – a cui Conad affida il 90% della produzione della propria marca commerciale, che da sola vale il 27% dell’intero fatturato della rete»..

Rinnovati i Frollini Bauli con zucchero a velo nell’impasto e pack riciclabile

I sacchetti di frollini Bauli, ultimi nati tra i prodotti continuativi del brand che in pochi mesi hanno conquistato una buona fetta di consumatori, si presentano migliorati grazie a una selezione ancor più accurata delle materie prime e al vero grande ingrediente speciale: lo zucchero a velo nell’impasto. Lo zucchero a velo, infatti, dà all’impasto una consistenza fine e levigata per un’ideale resistenza all’inzuppo che prosegue la scelta di una accurata selezione degli ingredienti  e delle materie prime che caratterizza i frollini Bauli, come le uova da galline allevate a terra, yogurt dell’Alto Adige, nocciole e panna fresca italiane, latte fresco alta qualità.

Ma i frollini Bauli nella loro confezione lilla si caratterizzano anche perché l’incarto non deve essere più smaltito tra i rifiuti indifferenziati ma è riciclabile tra quelli di carta: una confezione eco-compatibile senza perdere la funzionalità nella conservazione del prodotto.

I top 50 retailer globali di Kantar: confermati i primi tre, scende Tesco. Amazon cresce di più

Secondo la classifica dei top 50 retailer globali di Kantar Retail, Walmart, Carrefour (nonostante una riduzione del Cagr – tasso di crescita annuale composto – del 3% per il periodo 2009-2014)  e Costo si riconfermano ai vertici, mentre Tesco esce dal ristretto gruppo dei primi cinque. Significativa la distanza tra Walmart che ha registrato vendite per oltre 512 miliardi e i due comprimari le cui vendite sono attestate  di poco sopra ai 115 miliardi di dollari.

Kantar si sbilancia fornendo una previsione di crescita annua per il periodo 2014-2019: se  per Carrefour è nell’ordine del 3%, per Costco è del 7%. Il sorpasso, quindi, potrebbe essere imminente.

Per quanto riguarda le altre evidenze, la russa Magnit e la canadese Loblaw’s registrano la maggiore scalata di posizioni in classifica, mentre Sears, Morrisons e Safeway sono i retailer che scendono più precipitosamente.

Scorrendo i dati, balza agli occhi con evidenza la presenza di Amazon che con più di 87 miliardi di fatturato ha registrato una crescita annua del 30% dal 2009 al 2014, destinata, secondo le previsioni di Kantar a scendere al 13%.

Per restare all’Europa, le difficoltà si fanno sentire per Tesco che esce dal ristretto gruppo dei big five, dove entra il tedesco Gruppo Schwarz (Lidl), il Gruppo Metro che nei cinque anni considerati ha subito una diminuzione del Cagr del’1% e l’olandese Ahold con una diminuzione del 4% annuo e che ha aperto un tavolo di confronto con Delhaize per un’ipotesi di fusione.

(cliccare sopra l’immagine per ingrandire)

Kantar_Retail_Top_50_Global_Retailers_2015

La sostenibilità dei prodotti a marchio crea reputazione per il retail alimentare

Quanto pesa la sostenibilità sulla reputazione delle marche e del retail alimentare? Una risposta significativa è arrivata da Gian Marco Stefanini di Web Research che, nel corso di Green Retail Forum, ha presentato i risultati di una ricerca effettuata sulle conversazioni nella rete, analizzando per un periodo di 36 mesi con un complesso sistema di algoritmi 670 milioni di pareri generici sulle marche industriali (MI), di cui 59 milioni riguardanti la sostenibilità, 172 milioni pareri sulle marche del distributore (MP), di cui 80 milioni riguardanti la sostenibilità. Sono state menzionate 157 linee di marche private riguardanti 16 insegne selezionate.

Da questa grande massa di dati, l’8,5% dei pareri lasciati in rete sulle marche industriali è riconducibile alla sostenibilità, mentre lo è il 46,6% di quelli sulle marche private. Solo questa prima rilevazione mostra la distanza tra i due ambiti, nonostante la quota di mercato delle marche private in Italia sia inferiore al 20%.

I netsurfer che esprimono pareri sono peraltro sufficientemente informati. Il 91% ha un’elevatissima consapevolezza del fatto che la marca privata indica il distributore ma non il produttore; il 90% sa che i produttori di marche private sono spesso leader di mercato e vendono referenze analoghe con etichetta propria presso le stesse insegne e l’88% riconosce l’appartenenza di marche private alla catena anche quando il nome non coincide.

«Tutto questo – afferma Stefanini – genera una reciprocità tra l’accrescimento dell’immagine che le marche private porta all’insegna proprietaria e quella che la stessa insegna della Gdo porta alla propria marca privata».

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Le oscillazioni del giudizio sulla sostenibilità.
Confrontando le categorie dei prodotti a marchio del distributore con quelle delle MI, senza “pesarle”, possiamo individuare quali categorie di prodotto connotano la sostenibilità e quali la erodono.

Primo risultato di una certa evidenza: «Possiamo dire – sottolinea Stefanini – che la reputazione sostenibile delle MP è il triplo della reputazione sostenibile delle MI, stando al popolo del Web».

giudizio sostenibilità

Approfondendo l’analisi e pesando il giudizio di ogni categoria di prodotto delle MP e delle MI per il volume dei pareri stessi, se ne ricava il valore di reputazione globale ponderata (MP/MI) per ciascuna delle insegne selezionate.

In questo caso i dati mostrano quali sono le categorie di prodotti che, pesate per popolarità, presidiano o no l’immagine di sostenibilità.

Se ne ricava che la reputazione sulla sostenibilità della MI è sostanzialmente neutra mentre quella delle MP ha un saldo decisamente positivo.

giudizio sostenibilità ponderata

«Tuttavia – annota ancora Stefanini – per quanto riguarda i prodotti alimentari a MI rispetto alla medesima rilevazione fatta l’anno scorso, i giudizi positivi (55,3%) sono calati del 2,5% e quelli negativi (42%) sono aumentati del 2,7%. Possiamo quindi ipotizzare che la sensibilità dei consumatori nei confronti della sostenibilità, almeno per quanto riguarda i prodotti alimentari a MI, sia consistente ma che la MI non stia sufficientemente tenendo il passo».

Come si muovono invece le marche del distributore?
«Sebbene i consumatori scrivano in rete molti più pareri riguardo ai prodotti a MI rispetto a quelli appartenenti alle MP, quando scrivono di sostenibilità, i pareri più numerosi sono, non solo in percentuale rispetto al proprio totale ma anche in termini assoluti, quelli riguardanti le MP. In buona sostanza, la sostenibilità è uno dei principali elementi caratterizzanti le MP.

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Peraltro non va sottovalutato il caso che chi scrive in rete di sostenibilità lo fa con maggiore competenza e in ambienti maggiormente specializzati quando giudica le MP più che le MI. Di sostenibilità delle MP parlano soprattutto gli esperti, intesi comunque non come addetti ai lavori, (che abbiamo escluso per scelta metodologica), ma come bene informati/appassionati».

Qual è il profilo di questi netsurfer?
I naviganti che nel web domestico scrivono sul rispetto della sostenibilità da parte delle MP sono prevalentemente donne, di fascia di età giovane media, digitano in prevalenza dal Nord, dalle aree metropolitane e urbane. Il concetto di sostenibilità delle MP non è uniformemente diffuso a livello socio demografico.

Tuttavia, anche limitatamente alle sole MP, la sostenibilità è il primo driver di acquisto solo per le linee dedicate.

Terre Ducali e Parma Is regalano l’ingresso nel network MondoParchi

Un coupon per l’ingresso omaggio dei ragazzi con meno di 12 anni in 1.800 strutture leisure in tutta Italia per chi acquista lo Strolghino di Culatello di Terre Ducali o i panini freschi della linea “Pagnotto” di Parma Is. È il risultato della partnership siglata tra Terre Ducali, aziende specializzata nella produzione di salumi tipici di Parma insieme a Parma Is, nota per i panini gourmand, con MondoParchi. Un network che riunisce 1.800 strutture italiane: parchi di divertimento, parchi avventura, parchi acquatici, castelli, grotte, miniere, parchi faunistici e naturalistici. Ma anche hotel, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e catene alberghiere.

Il coupon, disponibile dal 29 giugno e fino a esaurimento scorte e presente nelle più importanti catene italiane della GDO, è legato all’acquisto di Strolghino di Culatello Terre Ducali o di una delle 10 referenze del “Pagnotto”, e potrà essere utilizzato entro il 30 novembre.

«La partnership con MondoParchi nasce nella logica di fidelizzare i consumatori che scelgono i nostri prodotti per il momento dell’aperitivo e per i loro pasti veloci e fuoricasa, all’insegna del gusto, della tipicità e dell’alimentazione sana. Ma è anche un plus che offriamo alle insegne GDO che in Terre Ducali e Parma Is hanno trovato partner di valore, che oltre a fornire prodotti di alta qualità, si distinguono per la dinamicità in fase di sell out grazie a packaging accattivanti e a nuove iniziative promozionali» ha dichiarato Giulio Gherri, CEO di Terre Ducali e Parma Is.

Il 2014 di Coop Liguria: vendite in calo e rafforzata la convenienza selettiva

Nonostante la mancata ripresa economica e la caduta dei consumi, Coop Liguria ha chiuso il 2014 con un utile di 24,311 milioni di euro.

Anche nel 2014 – si legge in una nota sul sito di Legacoop Liguria – Coop Liguria ha nuovamente registrato risultati soddisfacenti, grazie al costante impegno nel ricercare maggiore convenienza a favore dei 554 mila soci e dei consumatori e all’azione di contenimento dei costi aziendali, volta a rendere la gestione più snella ed efficiente a tutti i livelli.

I ricavi delle vendite, pari a 742,442 milioni di euro, sono diminuiti del -2,26%, rispetto al 2013, un risultato negativo, che va però inquadrato in un contesto di crisi aggravata e di ulteriore caduta dei consumi alimentari. I minori incassi sono anche conseguenza della scelta di garantire ancora più convenienza ai Soci e ai consumatori con prezzi più bassi.

Proprio per tutelare il loro potere d’acquisto, infatti, Coop Liguria ha continuato a rafforzare la convenienza selettiva, cioè la politica commerciale che concentra lo sforzo di contenimento dei prezzi sui prodotti più importanti e ricorrenti nella spesa quotidiana dei consumatori e ha ulteriormente intensificato le promozioni, con iniziative dedicate sia alle marche, sia al Prodotto Coop. Particolarmente apprezzata è stata la nuova modalità promozionale ‘Scegli tu lo sconto’, che permette a chi acquista di decidere con parziale autonomia su quali prodotti applicare la riduzione di prezzo.

Grazie a queste azioni, i Soci e i consumatori di Coop Liguria hanno ottenuto complessivamente quasi 88 milioni di euro di sconti, un dato cresciuto del 6,39% rispetto al 2013.

I vantaggi destinati ai Soci, tra sconti esclusivi, erogazione di punti-spesa immediatamente convertibili in sconti e sconti usufruiti dai Soci su quelli riconosciuti a tutti i consumatori, sono stati pari a 74,607 milioni di euro (+6,7% sul 2013).

La quota di prevalenza, che individua la connotazione di Cooperativa a mutualità prevalente ed è costituita dalla percentuale degli acquisti effettuati dai Soci di Coop Liguria, nel 2014, sul totale delle vendite realizzate nello stesso anno, è leggermente diminuita rispetto all’anno precedente: 65,83% contro 66,77%.

Con un ulteriore incremento dello 0,7%, il prodotto Coop ha raggiunto, a fine 2014, la quota del 26,3% delle vendite di Coop in ambito nazionale nel largo consumo confezionato e del 26,2% in Liguria. Attualmente rappresenta il 22% dei prodotti a marchio privato venduti dalla grande distribuzione in Italia. L’assortimento è ulteriormente cresciuto: oggi conta 3.957 articoli, compresi 1.212 prodotti freschissimi (carne, pesce, ortofrutta) e 897 non alimentari.

Tra le linee tematiche del prodotto a marchio Coop, quelle che continuano a far registrare gli incrementi più significativi sono Fior Fiore, cioè il meglio della cultura gastronomica italiana e non solo, con vendite a valore che hanno superato i 250 milioni di euro (+9% sul 2013) e Vivi Verde, la linea composta dai prodotti biologici, ecologici e rispettosi dell’ambiente, le cui vendite sono cresciute del 17% nel grocery e del 27% nei freschissimi.

Sipo valorizza l’agricoltura locale con le Verdure di Romagna

FIORI-DI-ZUCCA-OKCon il logo Verdure di Romagna, Sipo (azienda di produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli freschi di I e IV gamma) lancia nei supermercati eipermercati italiani una linea di ortaggi coltivati nelle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. L’assortimento iniziale, che verrà ampliato alla prossima stagione produttiva, è formato da cuori di sedano, carote, cardo, fiori di zucca, cavolo riccio, cavolo nero e coste di sedano verde.

I nuovi prodotti sono contraddistinti da un packaging distintivo con un’etichetta che riporta l’immagine della Regione Emilia Romagna e sono disponibili sia in vassoio che in busta (in formati che vanno da 80 grammi per i fiori di zucchina a 600 grammi per le carote). La commercializzazione nei punti vendita avviene solamente nella stagione vocata, secondo il calendario produttivo, preservando l’ecosistema e la filiera agricola.

«Siamo convinti – sottolinea Massimiliano Ceccarini, General Manager SIPO Group – che le Verdure di Romagna saranno apprezzate dai consumatori delle nostre zone e di altre Regioni, proprio per la peculiare storia agricola delle terre di Romagna. Il nostro obiettivo è di valorizzare non solo gli ortaggi freschi del territorio ma anche la sua cultura e la grande tradizione eno-gastronomica».

Arca Spa (Unicomm-Selex) apre un nuovo Famila a Cesenatico

Un’offerta focalizzata sui freschi e sui prodotti locali e molta attenzione al risparmio energetico caratterizzano il novo supermercato Famila inaugurato oggi a Cesenatico  da Arca Spa, società romagnola che fa capo a Unicomm (associato Selex). Arca è una realtà articolata presente in Emilia Romagna e nelle Marche con una rete commerciale formata da 122 punti di vendita che presidiano i diversi canali distributivi.

Il nuovo supermercato Famila, sulla statale che da Cesenatico conduce a Cervia-Milano Marittima, si estende su una superficie di 1.500 metri quadrati, ospita 12.500 referenze e dà lavoro a 44 persone ed è dotato di un parcheggio per 150 auto.

Particolare attenzione viene data ai prodotti freschi, in gran parte locali, a testimonianza della profonda vicinanza al territorio che caratterizza Arca e le altre Imprese del circuito Selex. Presenti tutti i reparti, sia a vendita assistita sia self-service. Di rilievo sono la pescheria, dove la scelta spazia tra oltre 100 referenze e la rosticceria e cibi pronti (nel supermercato è presente anche la cucina).

In tutti i comparti giocano un ruolo di punta i prodotti a marchio Selex, con un’offerta incentrata sulla convenienza.

Nel nuovo Famila di Cesenatico sono molteplici le soluzioni adottate per favorire il risparmio energetico, come l’utilizzo di sole lampade a led e i frigoriferi per la vendita al pubblico tutti chiusi. Ciò permette di conservare meglio i cibi, di consumare meno energia e di emettere meno CO2 nell’ambiente, con minori spese per il riscaldamento in inverno. Oltre a migliorare il comfort per i client. Un ulteriore recupero energetico viene portato dall’impianto di refrigerazione alimentare. Lo stesso impianto infatti genera sia l’aria condizionata (caldo e freddo) per gli ambienti sia il freddo per i comparti alimentari freschi.

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