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Euro Company dona 8 tonnellate di prodotti a Banco Alimentare

In occasione delle festività natalizie, l’azienda romagnola Euro Company, attiva nel settore della frutta secca ed essiccata, ha rinnovato la collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus attraverso la donazione di circa 94.000 confezioni di frutta ricoperta al cioccolato, corrispondenti ad oltre 8 tonnellate di prodotti.

Si tratta di un impegno concreto, che testimonia l’attenzione verso la comunità, il territorio e il pianeta. Un sodalizio, quello tra Euro Company e il Banco Alimentare, destinato però a non esaurirsi: nel corso del mese di gennaio infatti, seguirà un’ulteriore donazione di 5.400 vasetti di crema mix frutta secca 100% a marchio Rifrutta, “la crema che non spreca”, per un quantitativo di oltre 900kg. Una crema pura, 100% mandorle, nocciole, arachidi e pistacchi, senza alcuna aggiunta di zuccheri, oli o altri additivi.

Iniziative solidali, Lidl Italia nuovamente al fianco di Banco Alimentare

Secondo quanto emerso dal Rapporto Istat del 2022 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, più di 1 famiglia italiana su 100 presenta gravi segnali di insicurezza alimentare. Per questo Lidl Italia sostiene da diversi anni il lavoro di Fondazione Banco Alimentare, la Onlus che raggiunge 7.600 strutture caritative, le quali accolgono annualmente più di 1.6 milioni di persone in tutta Italia.

Una collaborazione che nel mese di luglio si rafforza e prende la forma di un piatto di pasta: da lunedì 10 a domenica 23, infatti, l’Azienda donerà 0,10€ a Fondazione Banco Alimentare per ogni pacco di pasta Italiamo venduto. Una campagna che coinvolge diversi formati, dalle trofie agli spaghetti, fino a rigatoni e fusilli, tutti a marchio Italiamo. Questa iniziativa rientra in una collaborazione più ampia tra Lidl Italia e il Banco Alimentare, che nel 2018 hanno dato vita al progetto “Oltre il Carrello – Lidl contro lo spreco”. Un programma di recupero delle eccedenze che prevede un piano di ritiro quasi giornaliero e che in soli 5 anni ha salvato 31.000 tonnellate di cibo, equivalenti a circa 62 milioni di pasti.

“Consapevoli che la povertà alimentare non si arresta nemmeno in estate, abbiamo deciso di lanciare questa nuova campagna scegliendo la pasta come sua protagonista” commenta Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia. “Crediamo infatti che un piatto di pasta non dovrebbe mancare sulla tavola di ciascuno e attraverso iniziative come questa vogliamo poter dare il nostro contributo, supportando chi tutti i giorni lavora per recuperare cibo ancora buono e distribuirlo alle persone in difficoltà”.

“Questa ulteriore iniziativa a fianco di Banco Alimentare a vantaggio delle persone più in difficoltà è testimonianza di grande sensibilità e responsabilità” aggiunge Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus. “A loro e a tutti coloro che aderiranno alla bellissima iniziativa di Lidl il nostro grazie per una amicizia che si rafforza nel tempo”.

Rovagnati e Banco Alimentare insieme per combattere gli sprechi

Rovagnati rafforza la collaborazione con Banco Alimentare entrando a far parte della nuova community We Save & Care, programma che ha al centro persone, enti e aziende che vogliono unirsi per contrastare gli sprechi alimentari. L’azienda aderisce così al manifesto di Banco Alimentare strutturato in sette punti che hanno lo scopo di sensibilizzare sul valore del cibo e sull’importanza della condivisione.

Dall’11 aprile ha preso dunque il via la nuova iniziativa La bontà conta che durerà fino al 13 agosto: acquistando almeno un prodotto Rovagnati o 100 gr. al banco gastronomia si avrà la possibilità di vincere un anno di bollette pagate e sostenere Banco Alimentare nella distribuzione di alimenti pari 150.000 pasti a sostegno delle famiglie in difficoltà. Le attività di contrasto allo spreco alimentare rientrano nell’ambito di Rovagnati Qualità Responsabile (RQR), il programma di Corporate Social Responsibility con cui l’azienda si fa promotrice di uno sviluppo sostenibile del business, attento ai prodotti e alle persone. Grazie alle diverse attività con i propri partner, nel corso del 2022 Rovagnati ha donato 19.3 tonnellate di cibo.

“Il sostegno alla comunità è uno dei cardini dell’impegno di Rovagnati per una transizione che abbia un approccio olistico verso la sostenibilità, in grado di coinvolgere tutti gli aspetti della vita aziendale” – commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati.

“Siamo felici che Rovagnati ancora una volta abbia voluto Banco Alimentare al suo fianco per l’iniziativa La bontà conta, e siamo ancor più contenti che l’azienda abbia deciso di entrare a far parte della nostra community We save & Care dando un segnale concreto e forte di condivisione dei nostri valori e della nostra mission. Soprattutto in un momento come quello attuale, segnato da una profonda crisi economica e sociale, abbiamo bisogno di partner fedeli su cui poter contare per condividere il comune costante impegno a sostegno di chi è in difficoltà” aggiunge Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Consolidata la collaborazione tra Di Marco e Banco Alimentare contro gli sprechi

Lo scorso anno Di Marco, azienda nota per aver inventato la Pinsa Romana, tra i food trend del momento, ha siglato un accordo con Banco Alimentare teso al recupero delle pinse “fuori misura” ma perfettamente buone. A oggi sono oltre 488 i bancali, ovvero 410mila pinse romane originali, donati alla Fondazione italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze.

La Pinsa Romana Di Marco è un prodotto totalmente artigianale, lavorato a mano dagli esperti pinsaioli dell’azienda che, dopo la lenta lievitazione di 72 ore, le stendono rigorosamente a mano conferendo la caratteristica forma allungata. Questo processo di produzione, fortemente improntato alla manualità e all’artigianalità, può presentare a volte qualche piccolo difetto dimensionale, ecco perché è sottoposto a rigidi controlli di qualità in ogni fase. Un lettore ottico controlla infatti ogni singola pinsa prodotta nei laboratori Di Marco, scartando quelle che non possono essere confezionate e commercializzate nei canali Horeca e trade, per questioni legate a forma e dimensioni che non rispettano lo standard. Le pinse “fuori misura”, perfettamente buone, leggere e altamente digeribili come le altre, vengono recuperate grazie alla partnership con Banco alimentare che le porta sulle tavole degli enti che rispondono ai bisogni alimentari delle persone più fragili.

“Da sempre cerchiamo di combattere gli sprechi, riteniamo inaccettabile che ogni anno in Italia si gettino tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile. Ecco perché abbiamo cercato di trasformare il problema delle pinse ‘fuori misura’ in un’opportunità donandole a Banco alimentare, con cui abbiamo attivato da tempo una partnership. Si tratta di prodotti buonissimi, solo scartati dal lettore ottico perché la dimensione non è conforme a quella richiesta per il confezionamento. Riteniamo che il buon cibo di qualità sia un dono da condividere e siamo ben felici di poter dare un aiuto concreto ai più bisognosi attraverso la catena di solidarietà di Banco Alimentare”, ha commentato Alberto Di Marco, Direttore Generale Di Marco.

“Ringraziamo Di Marco per il rapporto significativo con Banco Alimentare e per la disponibilità a condividere i propri ottimi prodotti donandoli a chi è in difficoltà. Esempio significativo per molti che la responsabilità sociale può realizzarsi e nutrirsi di gesti concreti a favore di chi più è nel bisogno”, ha sottolineato Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare.

Combattere gli sprechi, Caffè Borbone collabora con Banco Alimentare

Tra i bisogni primari non fa eccezione il caffè, da sempre simbolo di condivisione e solidarietà, soprattutto a Napoli. È qui che ha preso spontaneamente vita il fenomeno più solidale di sempre, il caffè sospeso, quello che si lascia pagato in anticipo al bar, a favore dell’avventore indigente che non potrebbe permetterselo. Sul principio che il caffè non può e non deve essere mai un lusso per pochi, ma sempre e solo un piacere per tutti, si basa l’idea di organizzare un recupero del caffè invenduto, in perfetto stato e buonissimo, con una ridistribuzione che avviene molto prima della data di scadenza indicata.

Così Caffè Borbone si schiera contro lo spreco alimentare, siglando un accordo con Banco Alimentare per la ridistribuzione del proprio caffè invenduto. La Fondazione Banco Alimentare si occupa del recupero di generi alimentari e di tutte le eccedenze della produzione agricola e industriale. In poche parole, cibo non consumato – ma ancora in perfetto stato – che verrà, quindi, ridistribuito tra le strutture caritative italiane che si occupano di soddisfare i bisogni primari delle fasce più bisognose della popolazione. Tutte le attività della Fondazione Banco Alimentare sono supportate quotidianamente da persone che dedicano il loro tempo in forma di volontariato, oppure contribuendo economicamente.

Il senso è quello di dare una seconda vita alle eccedenze alimentari, ancora perfette per il consumo e che nonostante ciò spesso sono destinate allo smaltimento. L’obiettivo più ampio è quello di fare convivere circoli virtuosi e atti di solidarietà, appoggiando politiche antispreco. Non solo rappresenta un passo importante verso le fasce più povere della popolazione, ma anche verso l’ambiente: gli alimenti recuperati, non diventando rifiuti, consentono un risparmio in fatto di risorse energetiche, grazie all’abbattimento delle emissioni di CO₂ nell’atmosfera e ottengono anche un fondamentale ritorno in termini di risparmio sui costi di stoccaggio, nonché di smaltimento rifiuti.

Essere solidali non è mai stato così saggio e necessario. E Caffè Borbone, da sempre presente quando si tratta di scelte etiche, anche stavolta ha preferito non farsi trovare impreparato. La ratio è che tutti noi possiamo fare qualcosa, che sia caffè o altro, quello che fa la differenza è esserci.

Cuki e Banco Alimentare: sette passi per non sprecare

Foto di alleksana da Pexels

In occasione della prima Giornata Internazionale della Consapevolezza della Perdita e dello Spreco Alimentare Cuki, nell’ambito di Cuki Save The Food, progetto nato nel 2011 in collaborazione con Banco Alimentare per contrastare lo spreco alimentare (sono circa 17 milioni le porzioni di cibo recuperate e ridistribuite ai bisognosi), lancia il vademecum denominato “Sette Missioni”: consigli pratici, semplici regole, buone abitudini, per evitare lo spreco e risparmiare.

MISSIONE #1: PIANIFICA: Pianificare il menù della settimana in base ai 5 pasti giornalieri (colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena) facendo attenzione alle giuste categorie di nutrienti per un piano alimentare equilibrato. Preparare una lista della spesa per la settimana evitando di acquistare cibi inutili o quantità in eccesso che poi saremo costretti a buttare. Inoltre, utilizza i corretti prodotti per la conservazione degli alimenti. Importante anche cucinare in anticipo: colazione, spuntino e merenda si preparano facilmente giorno per giorno. Il pranzo e la cena, invece, si organizzano in anticipo, seguendo il menu settimanale. Le verdure possono essere cotte e poi conservate sia in frigo che in congelatore. Pane, sughi, salse, carne adeguatamente porzionati possono essere congelati e usati all’occorrenza. Meglio mangiare subito, invece, il pesce. Al contrario, i formaggi, possono essere conservati più giorni in frigorifero. 

MISSIONE #2: GO LOCAL: Frutta e verdura sono il cibo più sprecato nel nostro Paese, prediligere gli alimenti locali e di stagione seguendo le buone regole della conservazione consente di limitare lo spreco

MISSIONE #3: FRIGORIFERO: imparare a utilizzare al meglio il frigorifero, utilizzando i ripiani più adatti, rispettando semplici regole: formaggi e latticini vanno posizionati nei piani alti, salumi, uova, dolci e avanzi meglio metterli nei piani intermedi, in quanto da consumare nel breve periodo. Il piano più basso vedrà come ospiti ottimali la carne e il pesce; la temperatura, infatti, è più fredda e adatta alla conservazione di questi cibi. Frutta e verdura andranno invece nei cassetti in basso. Infine, la porta del frigo è luogo ideale per bibite, salse e burro. 

MISSIONE #4: OCCHIO AL PACKAGING: Per preservare il gusto e le proprietà nutritive è fondamentale conservare gli alimenti in maniera corretta scegliendo i contenitori più adeguati. La pellicola, per esempio, è una pratica scelta per avvolgere alimenti e sigillare contenitori, mantenendo la freschezza e il grado di umidità del cibo. I fogli di alluminio permettono di isolare il cibo da odori, aria e luce, garantendo una prolungata conservazione, mentre le vaschette (sia in alluminio che in cartoncino) sono comode per congelare, scongelare e poi cuocere. I sacchetti gelo sono ideali per il congelamento e garantiscono un effetto barriera che isola dagli odori e protegge dal gelo. Per rispettare l’ambiente ricordati di utilizzare prodotti con packaging monomateriali riciclabili.

MISSIONE #5: QUESTIONE DI ETICHETTE: imparare a conoscere le date di scadenza; c’è una notevole differenza tra “consumarsi entro il” e “preferibilmente entro il”. Un Italiano su cinque non controlla le date di scadenza degli alimenti in frigo. Acquista solo il necessario e presta attenzione alle indicazioni sulle etichette imparando a leggerle correttamente.

MISSIONE #6: CONGELA: ogni anno una famiglia italiana butta in media 270 euro di cibo. Congela il cibo non consumato nell’immediato per mantenere le sue qualità più a lungo per combattere lo spreco alimentare e risparmiare

MISSIONE #7: PORTA A CASA: al ristorante il 58% degli Italiani si vergogna di portare a casa il cibo non consumato nel piatto. Nel 2016 nasce, in collaborazione con Banco Alimentare, Cuki Save Bag, la doggy bag di Cuki per gustare a casa tua il cibo ordinato che puoi conservare e consumare successivamente a casa. Non vergognarti, contribuisci anche tu a combattere lo spreco del cibo nei luoghi della ristorazione fuori porta.

Il vademecum “Le Sette Missioni” fa parte di Cuki Save the Food, il progetto di responsabilità sociale di Cuki nato, nel 2011, per combattere lo spreco alimentare nelle mense collettive. Nel 2016 nasce Cuki Save Bag, la doggy bag di Cuki realizzata in alluminio per portare a casa il cibo ordinato al ristorante e non consumato. Entrambi i progetti vedono la collaborazione con Banco Alimentare.

Cuki Save the Food: 15,5 milioni le porzioni di cibo salvate dallo spreco

Il progetto Cuki Save the Food taglia un importante traguardo. Sono, infatti, oltre 15,5 milioni le porzioni di cibo salvate dallo spreco. Il progetto nasce in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Cuki e Banco Alimentare hanno unito le loro forze nel 2011, anno in cui inizia il percorso di Cuki Save the Food, un progetto di Responsabilità Sociale che “salva” il cibo non consumato nelle mense aziendali, scolastiche, ospedaliere e alberghiere di tutta Italia.  

Cuki Save the Food sostiene la Onlus donando milioni di vaschette in alluminio e migliaia di casse termiche per conservare, trasportare e ridistribuire gli alimenti.

Il progetto è una delle prime operazioni di charity a lungo termine in Italia.  Può contare ad oggi sulla disponibilità di oltre 200 mense aziendali su tutto il territorio italiano, che hanno aderito all’iniziativa, avviando, in questo modo, un circolo virtuoso per cui le eccedenze alimentari vengono raccolte quotidianamente dai volontari di Siticibo e donate a oltre 8.000 enti caritativi.

La collaborazione tra Cuki e Banco Alimentare si consolida ulteriormente anche grazie ad un altro progetto nato per contrastare un importante settore che incide sullo spreco alimentare: il cibo sprecato nei ristoranti. Nel 2016 nasce Cuki Save Bag, la doggy bag di Cuki, sviluppata in sinergia con 200 studenti del Politecnico di Torino, per portare a casa il cibo non consumato al ristorante, contribuendo in questo modo a combattere lo spreco del cibo anche nei momenti di consumo fuori casa. Hanno aderito al progetto Save Bag i ristoranti Eataly, le osterie Slow Food, il Gruppo CIGIERRE e Just Eat.

Cuki a fianco di Banco Alimentare con l’iniziativa “Solida lei, solidale tu”

Il Natale è alle porte e, come di consueto, il consumo di alimenti e bevande aumenterà notevolmente (stimato un + 3%) per imbandire le nostre tavole per il classico pranzo e cenone di Natale. Ma c’è anche un altro lato della medaglio: lo spreco di cibo.

Consapevole di questo “rischio”, Cuki vuole portare all’attenzione dei consumatori il delicato argomento degli sprechi, dando la possibilità di donare a Banco Alimentare, attraverso l’iniziativa «Solida lei, Solidale tu», una vaschetta per ogni confezione di vaschette acquistata. Tale vaschetta sarà infatti usata da Banco Alimentare per l’attività di recupero del cibo svolta durante tutto l’anno sul territorio nazionale, raccogliendo le eccedenze dalle mense aziendali e dai luoghi di ristorazione collettiva per redistribuirlo alle strutture caritative.

Un semplice gesto diventa così un grande contributo: con «Solida lei, Solidale tu» chi deciderà di scegliere una delle confezioni che riportano la dicitura «Solida lei, Solidale tu», potrà quindi contribuire efficacemente alla redistribuzione della « ricchezza alimentare », impegno che Cuki e Banco Alimentare portano avanti dal 2011 con il progetto Cuki Save the Food.

Nato nel 2011, in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, la Onlus che ogni giorno dal 1989 recupera le eccedenze della produzione agroalimentare e le redistribuisce a circa 8.000 strutture caritative, Cuki Save the Food, sostiene il lavoro della Fondazione fornendo centinaia di migliaia di vaschette in alluminio e di casse termiche per conservare, trasportare e redistribuire il cibo. Dal 2011 ad oggi sono quasi 9.000.000 le porzioni di cibo pronto recuperate.

«In linea con i nostri principi e il progetto di Responsabilità Sociale questa iniziativa ci vede ancora una volta al fianco del Banco Alimentare, ha spiegato Carlo Bertolino, Direttore Marketing Cuki. Grazie alla Social Special Edition « Solida lei, solidale tu », doniamo alla Fondazione 260.000 vaschette in alluminio, strumento fondamentale per l’azione di recupero e ridistribuzione del cibo non consumato. Con le vaschette che partecipano alla promozione « Solida Lei, solidale tu », il consumatore potrà aiutare, con la sua scelta, Banco Alimentare e contribuire alla riduzione dello spreco alimentare, che nel nostro Paese è ancora molto alto. Ammonta, infatti a 76 kg la quantità di cibo annualmente sprecato in media da ogni italiano, con un valore economico che in Italia supera i 12 miliardi di euro*».

« Cuki è ogni giorno sempre di più un partner strategico per Banco Alimentare perché, grazie anche a questo prezioso contributo, siamo riusciti in questi anni ad aumentare di circa il 20% i volumi del cibo che facciamo arrivare sulle tavole di chi ha bisogno, 1 milione e 500 mila persone in tutta Italia – dichiara Andrea Giussani – Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. I contenitori Cuki sono infatti perfetti per recuperare alimenti freschi e cucinati, che hanno bisogno di essere recuperati, conservati e trasportati in maniera corretta, secondo i disciplinari di igiene e sicurezza che Banco Alimentare ha adottato»

 

Fonte “Surplus Food Management. Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti.” Paola Garrone, Marco Melacini, Alessandro Perego

 

Torna a novembre nei Pam Local “Fai la tua buona spesa!” con Banco Alimentare

Torna dal 5 novembre al 2 dicembre negli oltre 90 Pam local la campagna benefica “Fai la tua buona spesa!”, promossa in collaborazione con Banco Alimentare, una delle maggiori associazioni a sostegno delle persone in difficoltà.

La partnership, giunta alla seconda edizione, si fonda su importanti obiettivi condivisi. Pam local, infatti, si impegna, da sempre, a influire positivamente sulle realtà locali, attraverso iniziative benefiche che coinvolgono le comunità cittadine, a combattere la lotta agli sprechi alimentari, anche attraverso l’offerta di numerosi prodotti monoporzione, e a garantire uno stile di vita più sostenibile, con un ampio assortimento che valorizza i prodotti di stagione e i produttori locali.

L’iniziativa sarà attiva nelle principali città della penisola, in tutti i negozi Pam local, e avrà come obiettivo quello di distribuire 100.000 pasti ai più bisognosi, direttamente nelle comunità dove sono presenti i punti vendita. Per raggiungere questo risultato sarà come sempre fondamentale il supporto dei clienti, che saranno invitati a fare un piccolo ma significativo gesto: acquistare uno degli oltre 100 prodotti a marchio Pam Panorama segnalati con il logo del Banco Alimentare. Per ogni prodotto, l’azienda donerà 0,07 euro, somma corrispondente all’onere sostenuto da Banco Alimentare per il recupero e la distribuzione di 500 grammi di alimenti, equivalenti ad un pasto.

“Aiutare le comunità locali è un impegno che a Pam local sta particolarmente a cuore. Ecco perché, anche grazie all’ottimo risultato ottenuto l’anno passato, abbiamo scelto di riproporre questa raccolta fondi con il Banco Alimentare, per far capire, ancora una volta, come un’azione semplice durante la propria spesa quotidiana possa, in realtà, dare un contributo concreto a chi ne ha più bisogno – ha detto Andrea Zoratti, Direttore della Divisione Prossimità di Pam Panorama -. Siamo sicuri che anche quest’anno riceveremo un generoso supporto dai nostri clienti e che insieme raggiungeremo l’obiettivo di donare 100.000 pasti.”

“Vorrei ringraziare tutti i consumatori che decideranno di aderire a questa lodevole iniziativa di Pam local che si dimostra ancora una volta un alleato prezioso di Banco Alimentare – dice Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare -. L’impegno e la sensibilità dimostrati anche in questa occasione da Pam local sono importanti, sia nel supporto alla quotidiana attività di recupero di cibo, sia per lo sforzo concreto messo in atto cercando di sensibilizzare i consumatori sui temi dello spreco alimentare e della povertà, che tanto ci stanno a cuore.”

Lidl e Banco Alimentare vanno “Oltre il carrello”: in tre mesi recuperate 100 tonnellate di cibo

Spreco alimentare, diminuire l’impatto gigantesco che ha sulle nostre vite e sul nostro Pianeta si può: lo dimostra il caso del progetto realizzato da Lidl Italia e Banco Alimentare “Oltre il Carrello – Lidl contro lo spreco”, i cui primi risultati sono stati presentati al Salone della CSR di Verona. Nei primi tre mesi dall’avvio del programma di recupero di prodotti alimentari non più vendibili secondo gli standard commerciali, ma ancora buoni e sicuri, sono state recuperate circa 100 tonnellate di cibo dai 60 punti vendita dell’insegna attualmente coinvolti.

Altri 160 supermercati Lidl saranno attivati a breve, coprendo così oltre un terzo della rete. L’obiettivo, ambizioso, è di estendere il programma entro fine anno a tutti gli oltre 600 supermercati sul territorio nazionale, arrivando a recuperare, su scala nazionale, oltre 10 milioni di pasti all’anno. 

 Lidl è presente in Italia da 25 anni. Contare su una rete di più di 600 punti vendita in 19 regioni che occupano oltre 14.000 collaboratori. Il rifornimento quotidiano dei negozi è garantito da 10 piattaforme logistiche dislocate sul territorio nazionale. 

Banco Alimentare dal 1989 recupera in Italia alimenti ancora integri e non scaduti che sarebbero però destinati alla distruzione, perché non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano risorsa per chi ha troppo poco. La Rete Banco Alimentare opera ogni giorno in tutt’Italia attraverso 21 Organizzazioni Banco Alimentare dislocate su tutto il territorio nazionale, coordinate dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Nel 2017 Banco Alimentare ha gestito oltre 90.000 tonnellate di alimenti, tra questi anche le 8.200 tonnellate raccolte durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si svolge l’ultimo sabato di novembre da più di 20 anni in quasi 13.000 supermercati, dove 5,5 milioni di italiani donano una spesa per i più bisognosi. Ogni giorno gli alimenti vengono ridistribuiti gratuitamente a 8.000 strutture caritative che aiutano circa 1.580.000 persone bisognose in Italia, di cui 135.000 bambini da 2 a 7 anni. L’attività di Banco Alimentare è possibile grazie al lavoro quotidiano di oltre 1.800 volontari.

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