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La “cura” di Christophe Rabatel per Carrefour Italia

La “cura” funziona. Per la verità a sostenerlo è proprio il “medico” che l’ha somministrata, però i numeri comunicati gli danno ragione. Christophe Rabatel, Amministratore Delegato di Carrefour Italia, ha riassunto a grandi linee la strategia che sta seguendo per il turnaround aziendale nel corso di un incontro con la stampa, avvenuto in occasione della settima edizione del Salone Carrefour. “Il terzo trimestre 2021 è stato il primo dopo anni con un fatturato in crescita in Italia a rete costante – ha ricordato Rabatel – con +0,8% diventato +2,5% nel trimestre successivo. Il primo semestre 2022 si è chiuso con +2,7% e un’accelerazione nel secondo trimestre. Stanno crescendo anche i volumi, l’indicatore più importante in una fase di forte inflazione, e abbiamo guadagnato 100.000 clienti rispetto allo scorso anno”.

Uno degli elementi fondamentali è stata la virata netta sull’affiliazione: lo scorso luglio con l’inaugurazione di un Carrefour Express a Riccione, il gruppo ha toccato 1.500 punti vendita in Italia, 1.200 dei quali in franchising (compreso quello di Riccione). Quest’ultimo numero è destinato a crescere, soprattutto nei formati più piccoli, come appunto il Carrefour Express. “Il programma per quest’anno era di convertire in franchising 104 negozi – ha affermato Rabatel – e siamo sulla buona strada per riuscirci. Inoltre, abbiamo fatto un importante passo avanti in termini di espansione: rispetto a una media di 50-55 aperture negli ultimi 5 anni, nel 2022 contiamo di arrivare a 90-95 nuovi negozi. Il franchising è il modo migliore per conciliare i punti di forza di un grande gruppo internazionale come Carrefour con l’imprenditorialità e la sensibilità necessaria in un territorio complicato qual è l’Italia, dove ciascuna regione, provincia e città ha i propri prodotti e marchi preferiti”.

Rabatel ha rivendicato l’attenzione del gruppo alla sostenibilità ricordando come risalga a 30 anni fa il lancio in Francia del primo prodotto a marchio biologico, mentre ha compiuto 20 anni Filiera Qualità Carrefour, basata sul rapporto con più di 8.500 tra produttori, agricoltori e allevatori. “A maggio del 2021 abbiamo deciso di facilitare il processo di ingresso delle piccole aziende tra i nostri fornitori – ha precisato l’AD della filiale italiana – prevedendo un contratto di sole due pagine e un termine di pagamento di sette giorni. Nel biologico abbiamo 430 fornitori, ma visto che il processo di conversione dal convenzionale è molto impegnativo e richiede dai 3 ai 5 anni, stipuliamo contratti più lunghi rispetto all’anno, con l’obiettivo di garantire continuità a queste aziende”. Sul fronte export, il 2021 si è chiuso con 800 milioni euro di prodotti a marchio Terre d’Italia venduti alle filiali di altri Paesi.

Alla domanda posta da Instoremag.it relativamente all’inchiesta della Procura di Milano su una presunta frode fiscale, Rabatel ha risposto che la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate va avanti da mesi e che comunque la vicenda riguarda il cash & carry, cioè un’attività marginale per Carrefour Italia.

In merito invece all’aumento dei prezzi, l’AD si è limitato a dire che l’inflazione alla vendita di Carrefour è allineata a quella del mercato, ma ha ricordato il lancio di Simpl – una linea di primo prezzo che conterà 200 referenze entro l’anno – oltre alle due campagne Risparmio di Qualità su 500 prodotti di uso quotidiano e il blocco dei prezzi di una serie di prodotti a marchio, grazie alla collaborazione con 80 fornitori.

Infine, il Nutriscore: “Abbiamo l’abitudine di rispettare le leggi dei paesi in cui operiamo – ha premesso Rabatel – e quindi lo abbiamo eliminato dai prodotti tipici italiani (così come stabilito lo scorso agosto dall’Antitrust, ndr) mentre l’indicazione continuerà ad essere presente sui prodotti a marchio privato non tipici realizzati per il gruppo a livello internazionale. L’importante secondo me è dare più trasparenza ai consumatori, la metodologia con cui farlo mi interessa poco, ma è fondamentale trovare una soluzione comune a tutti i Paesi Ue”.

Maxi frode fiscale, ecco le accuse rivolte a Carrefour e Auchan

L’ex filiale italiana di Auchan, che adesso è confluita in Margherita Distribuzione, e la Gs del gruppo Carrefour sono al centro di un’inchiesta della procura di Milano che ipotizza una enorme frode “carosello” in grado di sottrarre all’Erario imposte per il valore aggiunto per 274 milioni di euro a partire dal 2015 fino ad arrivare in qualche caso al 2021. Le prime anomalie di quello che poi è apparso agli occhi degli inquirenti come una maxi frode fiscale sono balzate agli occhi dei funzionari dell’Agenzia dell’Entrate, che hanno subito allertato il Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza che ha condotto le operazioni di verifica, dalle quali è emersa una girandola di fatture commerciali tra Italia ed estero che ha raggiunto 1,8 miliardi di euro (in parte per operazioni inesistenti) e che sarebbe cresciuta a dismisura se non si fosse messo uno stop a questo schema.

Per gli inquirenti milanesi, guidati dai pm Stefano Civardi e Nicola Rossato, lo schema era rodato a tal punto da contestare il reato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione delle imposte. Un’impostazione che ha convinto anche il giudice per le indagini preliminari, il quale ha ordinato gli arresti domiciliati per nove persone e l’interdizione dagli incarichi direttivi per altre quattro. Coinvolte anche Margherita Distribuzione e Gs, che risultano indagate ai sensi della legge 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi dai propri dipendenti.

Tra gli arrestati c’è Gianpietro Racagni, che è stato responsabile dell’Ufficio acquisti speculativi di Auchan Spa dal novembre 2014 al gennaio 2019 e successivamente si è trasferito in Apulia Distribuzione, una società della Gdo radicata nel Sud Italia che gestisce circa 300 punti di vendita, molti dei quali a insegna Carrefour di cui è una dei maggiori affiliati. Racagni è considerato uno degli ideatori e organizzatori di questa presunta frode, cui si era associato il suo diretto superiore dell’epoca Alessandro Montanari, responsabile dei programmi di import export di Auchan fino al 2019. I due risultano indagati per il reato di associazione per delinquere (insieme a un’altra decina di persone), oltre che per i reati fiscali.

Gli indagati sono 39 in totale e tra loro vi sono gli amministratori di diritto e di fatto delle tante società cosiddette “conduit” o “buffer” che si prestavano a far girare questo schema di cessioni e acquisti intracomunitari di prodotti alimentari non deperibili, oltre ai legali rappresentanti di Auchan e Gs che si sono succeduti negli anni considerati in questa indagine e che hanno firmato i documenti societari ufficiali. Per l’ex Auchan risultano iscritti nel registro delle indagini – per i soli reati fiscali – l’ex direttore finanziario Franco Castagna, manager di peso all’interno della filiale del gruppo francese. E poi capi azienda come Philippe Baroukh, Antonio Da Conceicao Ribeiro, Antonio Brianti. Per Gs Andrea Leoncelli e Julian Saez Martinez, che firmavano le dichiarazioni Iva da inviare all’Agenzia delle Entrate oltre a Eric Uzan, Stephane Coun, Gerard Lavinay, Jose Guitierrez Perez, legali rappresentanti nel tempo e i responsabili Business Unit Cash&Carry-Docksmarket Roberto Simonetto e Alberto Coldani, tutti indagati solo per reati fiscali e non per l’associazione per delinquere.

Com’era realizzata l’evasione Iva? Gli schemi fraudolenti individuati dalla Gdf sono due. Il primo schema, si legge nel provvedimento del giudice, è stato realizzato attraverso una rete di società nazionali e comunitarie e ha visto società buffer vendere merce non deperibile a imprese della grande distribuzione che, a loro volta, le hanno cedute a conduit company comunitarie riconducibili, in gran parte, ai sodali stessi per poi ritornare, dopo una serie di passaggi tra ulteriori società estere ed italiane, ai buffer italiani che avevano iniziato il ciclo di fatturazione.

“Il coinvolgimento, nel periodo dal 2017 al novembre 2019, di multinazionali della grande distribuzione come GS Spa (gruppo Carrefour) e Auchan Spa nella frode sarebbe stato finalizzato a celare l’attività fraudolenta dietro un’apparente circolazione lecita di merce” si legge nell’ordinanza di custodia cautelare.

Il secondo schema invece, si è realizzato attraverso cessioni ex art. 8 D.P.R. 633/1972 a fronte di lettere di intento mendaci da parte di società cartiere che, in un secondo momento, non esportavano la merce ma la rivendevano sottocosto a società buffer (di I e II livello), che si occupavano della successiva cessione alla Gdo o ad altri dettaglianti minori.

Cosa ci guadagnavano in concreto le due grandi catene francesi, che nello schema delineato dalla Gdf sembrano più essere un elemento del sistema che non il motore dello stesso? È sempre il giudice a spiegarlo: “le società avrebbero ottenuto il duplice vantaggio di incrementare il proprio fatturato e di ottenere una remunerazione per il passaggio formale delle merci (con margine che variava, a seconda delle società coinvolte, tra un minimo del 4% ed un massimo di circa l’11%), il tutto senza alcun concreto rischio imprenditoriale. Auchan e Gs, infatti, acquistavano (e pagavano) la merce dai buffer solo dopo che era stato effettuato un identico ordinativo dalle conduit comunitarie (e il relativo pagamento) e anche le spese di trasporto e deposito erano a carico del fornitore o dell’acquirente”.

Corposo anche il capitolo sequestri: A Gs il giudice ha sequestrato oltre 26 milioni di euro per frodi ipotizzate dal 2015 al 2021, a Margherita Distribuzione (quale ex Auchan) quasi 34 milioni di euro per il periodo 2015-2019. Altri circa 200 milioni di euro sono stati sequestrati a 15 degli indagati in relazione ad altre nove società. Margherita Distribuzione nei mesi scorsi ha chiuso una transazione con l’Agenzia delle Entrate e questo accordo potrebbe (il condizionale è d’obbligo) portare alla restituzione delle somme sequestrate. Carrefour ha invece annunciato di aver avviato un’indagine interna.

Riapre l’Iper Carrefour in corso Turati-Bramante a Torino

Dopo un processo di remodelling volto a favorire un’esperienza di spesa più nuova e completa, per rispondere alle nuove esigenze del consumatore, venerdì scorso, 2 settembre, ha riaperto l’Ipermercato Carrefour di Corso Filippo Turati 75 (angolo di Corso Bramante), a Torino. Il progetto di remodelling, che viene sperimentato da Carrefour per la prima volta nel punto vendita torinese e che sarà successivamente esteso in altre città a livello nazionale, poggia le proprie fondamenta nel processo di rinnovamento dell’offerta e dei e servizi dell’insegna, puntando su un nuovo modello moderno e funzionale per gli iper e, di pari passo, sul rafforzamento della rete di prossimità.

Il remodelling prevede una nuova veste per l’Iper Turati-Bramante, con colori più luminosi e una percorrenza tra le corsie più spaziosa per garantire al consumatore una spesa comoda e tranquilla. Presenti inoltre servizi innovativi, quali la possibilità di accedere al punto vendita accompagnati a fare la spesa dai propri amici a quattro zampe grazie alla presenza di appositi carrelli.

Presenti all’inaugurazione del punto vendita l’Assessore al Commercio del Comune di Torino Paolo Chiavarino e il CEO di Carrefour Italia Christophe Rabatel, insieme a Muriel During, Ditrettrice Strategia e Trasformazione Carrefour Italia, Mathieu Ricou, Direttore Formato Ipermercati Italia, e Bruno Moro Direttore Merci PGC.

“Sono felice di essere presente oggi all’inaugurazione del remodelling di questo nuovo Iper, che rappresenta per noi il primo passo nella revisione del nostro modello per questo formato, in ottica di trasformazione e continuo miglioramento dell’esperienza di spesa che vogliamo offrire ai nostri clienti. Torino e il Piemonte rappresentano un territorio molto importante per lo sviluppo della nostra rete, dove vogliamo continuare a investire in ottica di rinnovamento per gli Iper e di sviluppo del network di prossimità”, commenta Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia.

Aperto per la prima volta nell’ottobre del 1986, il punto vendita è stato più volte rimodernato e valorizzato con l’obiettivo, anno dopo anno, di soddisfare sempre al meglio le esigenze dei consumatori. L’Iper, che si estende su un’area di 3.000 metri quadri, offre in totale 24.000 referenze che danno particolare risalto ai prodotti del territorio: sia per quanto riguarda i freschi, che vedono un ampio assortimento di qualità, dall’ortofrutta, ai formaggi e salumi, alla macelleria e pasta fresca; sia per quanto riguarda i prodotti confezionati con oltre 500 prodotti della tradizione.

Inoltre, per rispondere ai nuovi trend di consumo e ai bisogni della clientela, nell’ipermercato è presente un grande assortimento di prodotti a marchio, soprattutto Simple, è stata ampliata l’offerta con prodotti ready to eat, con un più ricco assortimento etnico, ed è stata ricreata un’area dedicata al gluten free. Nell’ipermercato è presente anche un corner Alice Pizza, per una pausa veloce ma golosa.

Tra le novità anche il posizionamento di un eco-compattatore per la raccolta e il riciclo delle bottiglie di plastica all’esterno del punto vendita, per offrire un servizio aggiuntivo ai clienti in linea con l’impegno dell’azienda nel promuovere pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.

L’Iper è aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle ore 7:00 all’1:00 di notte, mentre domenica a partire dalle 8:00 fino all’1:00 di notte.

Carrefour raggiunge 1500 punti vendita in Italia

Carrefour Italia consolida la propria presenza sul territorio e prosegue nell’espansione della rete, raggiungendo l’importante traguardo di 1.500 punti vendita in tutta Italia. Una presenza capillare che si articola in 19 regioni con i tre formati Iper, Market ed Express, e che vede affermarsi sempre più il ruolo della prossimità.

L’allargamento della rete di punti vendita a insegna Carrefour si fonda sulla leva strategica del franchising. Ad oggi i punti vendita condotti da franchisee sono quasi 1.200, per un totale di circa 10.000 persone impiegate. Nel corso del 2022 sono previste complessivamente 95 nuove aperture e il passaggio di 104 punti vendita da gestione diretta a gestione in affitto di ramo d’azienda.

In particolare, nelle ultime settimane, Carrefour Italia ha concluso diversi accordi che hanno permesso di espandere la presenza in alcune aree geografiche chiave del Paese: l’Emilia-Romagna, un territorio di crescente interesse per l’insegna; la Sicilia, dove l’azienda ha siglato un contratto con il master franchisee Apulia Distribuzione per il cambio insegna di 38 punti vendita; e la Lombardia, con l’acquisizione di nuovi 14 punti vendita nell’area del nord-Milano, consolidando ulteriormente la propria presenza in un’area strategica del Paese.

Con 978 punti vendita a marchio Express in tutta Italia, Carrefour si posiziona in città chiave di Milano, Torino, Roma e Genova come la prima insegna “sotto casa” e in aree strategiche come Bologna, Firenze e Bari come una delle insegne di riferimento nel commercio di prossimità.

Per celebrare questo traguardo, Carrefour Italia ha inoltre deciso di dare avvio alla creazione della Foresta Carrefour, un progetto di piantumazione di alberi che partirà dall’Emilia Romagna, regione dove è stato aperto il 1.500° punto vendita a Riccione (RN) e si estenderà poi in altri territori d’Italia.

“E’ con grande orgoglio che ci apprestiamo a tagliare questo traguardo per la nostra insegna, un risultato che conferma concretamente la strategia adottata per sostenere la crescita di Carrefour e lo sviluppo della rete, offrendo sempre maggiori servizi di prossimità ai nostri clienti” sottolinea Christophe Rabatel, CEO Carrefour Italia. “Nonostante il contesto macroeconomico sfidante che stiamo affrontando in questo periodo, caratterizzato da inflazione, dagli alti costi delle materie prime e dal conflitto russo-ucraino, stiamo portando avanti il nostro piano di sviluppo con determinazione, grazie anche alla fondamentale collaborazione con i nostri partner locali, gli imprenditori attivi sul territorio nella gestione dei punti vendita, che conoscono al meglio le esigenze dei consumatori, e i fornitori locali che ogni giorno assicurano al nostro assortimento qualità, freschezza e gusto autentici”.

Monteroni d’Arbia, il nuovo Carrefour Market Superstore è realtà

Ha aperto i battenti la mattina di giovedì 23 giugno il Carrefour Market Superstore a Monteroni d’Arbia, in via Liguria 1. Il nuovo punto vendita con circa 10mila referenze, 1000 mq di spazio e 25 dipendenti, offre un’importante opportunità di lavoro a molti giovani del territorio. Al taglio del nastro erano presenti Gabriele Berni sindaco di Monteroni d’Arbia, Graziano Costantini e Maurizio Nicolello, rispettivamente direttore generale e commerciale di Etruria Retail, Riccardo Santini, direttore G.M.S, rete diretta Etruria Retail, Federico Perugini, responsabile del supermercato e tutto lo staff.

Un negozio per tutte le esigenze di spesa. Il nuovo Carrefour Market Superstore sarà un presidio di qualità, di eccellenza e di convenienza grazie al vasto assortimento di prodotti in grado di soddisfare tutte le esigenze di spesa. Tra i punti di forza del negozio ci sono l’ortofrutta, con i pronti in tavola, freschi e gustosi; la macelleria, con carni di qualità selezionate, e la panetteria targata Menchetti, che da tre generazioni è sinonimo di eccellenza nell’arte della panificazione in Toscana. Il nuovo supermercato, inoltre, propone molti prodotti a marchio Carrefour: dalle eccellenze gastronomiche italiane fino alla gamma bio, dai gluten free ai prodotti pensati per una vita sana ed equilibrata.

Sapori & Valori, qualità ed etica per prodotti d’eccellenza. Molti prodotti del punto vendita sono contraddistinti dal marchio “Sapori & Valori”, la linea di Etruria Retail che sostiene l’economia locale promuovendo rapporti con produttori che condividono con l’azienda l’amore per il territorio, la riscoperta per le tradizioni locali e la responsabilità sociale. Una scelta che vuole orientare i clienti verso i prodotti più buoni, genuini e sostenibili.

Sostenibilità e sostegno all’ambiente
L’attenzione all’ambiente è un altro valore al centro del nuovo Carrefour Market Superstore che si declina in molteplici aspetti a partire dagli impianti di illuminazione e refrigerazione di ultima generazione a basso consumo. Nel negozio di Monteroni d’Arbia, inoltre, è attiva la collaborazione con Too Good To Go, l’app numero uno contro lo spreco alimentare. Grazie a questa piattaforma gli utenti potranno acquistare cibo a prezzi vantaggiosi, riducendo così gli sprechi.

Prodotti convenienti e di qualità, ma anche molti servizi. Al Carrefour Market Superstore i clienti potranno trovare molti servizi utili: dal pagamento dei bollettini, alle ricariche dei cellulari fino al servizio di prenotazioni dei libri di testo per la scuola e alle gift card. Inoltre, potranno essere ritirati i buoni pasto cartacei, i ticket elettronici e i buoni celiachia.

Il Carrefour Market Superstore di Monteroni d’Arbia sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle 20:30 e la domenica, dalle ore 8:30 alle ore 20.

Drive Me 2 Carrefour, la start-up Heres vince la Open Innovation Challenge

Si è conclusa pochi giorni fa la challenge “Drive Me 2 Carrefour” lanciata dalla Regione Lazio e da Lazio Innova insieme a Carrefour Italia, con il supporto tecnico di Digital Magics, per lo sviluppo di soluzioni innovative in grado di migliorare e rendere istantaneo il ritiro degli ordini tramite le modalità Drive e click&collect. Premiata la startup Heres, un conversational AI studio specializzato nello sviluppo di soluzioni multicanale e multilingua per automatizzare i processi aziendali e migliorare la customer experience.

La startup si è aggiudicata un premio in denaro da 20 mila euro con servizi specialistici messi a disposizione da Lazio Innova. Secondi e terzi classificati Yosh.AI e Indigo.ai, che riceveranno ulteriori servizi per lo sviluppo del progetto.

Con l’obiettivo di permettere ai clienti finali di Carrefour Italia di gestire in maniera più semplice gli gli ordini, ritirandoli presso il punto vendita senza alcuna attesa, e fornire supporto continuativo ai picker nella preparazione delle consegne, la startup Heres ha proposto una soluzione basata sull’intelligenza artificiale conversazionale che sfrutti pienamente le potenzialità delle tecnologie Natural Language Processing (NLP) testuali e vocali.

La soluzione si integra perfettamente ai sistemi Carrefour efficientandone la catena logistica last-mile, fornendo supporto operativo agli operatori impegnati nella preparazione dell’ordine e ottimizzando il servizio di customer care in ottica multicanale, consentendo ad esempio ai clienti di modificare i prodotti ordinati in tempo reale e avvisandoli caso di merce mancante proponendo delle alternative.

La sfida rientra nel programma strategico di “Open Innovation” della Regione Lazio che ha l’obiettivo di mettere in contatto le esigenze di innovazione delle grandi imprese con le idee e i progetti di innovatori e startup. Questa challenge, in particolare, ricercava soluzioni tecnologiche per permettere ai clienti del gruppo Carrefour di effettuare una spesa e-commerce facile e veloce, ritirando gli ordini di Drive e Click&Collect senza alcuna attesa.

“La Regione vuole gettare le basi di una nuova idea di sviluppo, basata sull’innovazione e sulla capacità progettuale di tanti giovani talenti; grazie alle challenge e alla strategia regionale di Open Innovation, stiamo mettendo in comunicazione il mondo imprenditoriale con le loro soluzioni innovative creando un circolo virtuoso che farà ripartire la nostra regione” ha dichiarato Paolo Orneli, assessore della Regione Lazio allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione.

“A nome di Carrefour Italia ringrazio Regione Lazio e Lazio Innova, che ci hanno dato l’opportunità di entrare in contatto con tante realtà innovative costruendo questo momento di confronto e di crescita” commenta Alessandra Grendele, CIO di Carrefour Italia. “In coerenza con la strategia di Gruppo di diventare una Digital Retail Company entro il 2026, anche nel nostro Paese stiamo investendo sulla tecnologia e sull’innovazione, in modo da poter offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto sempre più omnicanale per rispondere alle nuove esigenze di spesa. La open innovation challenge ‘Drive Me 2 Carrefour’ e le attività che abbiamo realizzato finora con le start-up ci hanno permesso di lavorare su idee e progetti innovativi portando avanti, insieme alle realtà del territorio, la nostra strategia”.

“La qualità delle soluzioni proposte dai partecipanti di questa challenge conferma che la strategia regionale di open innovation è in grado di rispondere in modo efficace e innovativo alle esigenze del mondo della produzione. Attraverso i nostri Spazi Attivi sosteniamo proprio l’emersione di queste idee e delle soluzioni tecnologiche per le imprese da parte di innovatori e startup” ha dichiarato Nicola Tasco, presidente di Lazio Innova.

Alla premiazione sono intervenuti, tra gli altri, Nicola Tasco, Presidente di Lazio Innova; Alessandra Grendele, CIO di Carrefour Italia; Alessandra Iacovelli, Head of B2C platforms, Italy Innovation Lead di Carrefour Italia.

Sono 6 le startup che, al termine di un percorso di mentorship, si sono affrontate in finale per raggiungere questo obiettivo e aggiudicarsi il premio in palio:

Debest ha presentato un progetto innovativo basato sull’IA, che consente alle aziende di gestire al meglio le interazioni a voce con i clienti, brevettando un Virtual Vocal Assistant

Userbot è una piattaforma di #customerexperience sviluppata attraverso intelligenza artificiale, in grado di offrire un’esperienza immersiva e omni-canale attraverso interfacce Digital Humans

Indigo.ai sviluppa soluzioni di intelligenza artificiali per servizi conversazionali come chatbot e tecnologie linguistiche

Heres disegna e sviluppa agenti conversazionali ed esperienze voice-first multicanale e multilingua, per automatizzare i processi aziendali e migliorare la customer experience

Yosh.AI promette di rivoluzionare la comunicazione tra aziende e clienti attraverso l’uso di assistenti virtuali basati sull’AI

Screevo ha sviluppato un sistema che consente a un assistente vocale di interfacciarsi e automatizzare tutte le attività di immissione dati

Parte la collaborazione tra Carrefour e dunnhumby

l via la collaborazione tra Carrefour Italia e dunnhumby, azienda leader nella customer data science a livello globale. La partnership mira a rafforzare l’offerta Retail Media sul canale Instore dell’insegna della distribuzione organizzata in Italia, dove è presente con oltre 1.450 punti vendita.

Con l’obiettivo di progredire nella vocazione di offrire ai consumatori di Carrefour Italia, compresi i suoi cinque milioni di titolari di carte fedeltà, le esperienze di consumo e di comunicazione più rilevanti e, ai partner, l’offerta Retail Media più completa ed efficiente, da oggi la pianificazione e l’operatività delle azioni sui punti vendita saranno guidate da un team integrato tra le due società.

La sinergia tra Carrefour Italia e dunnhumby rappresenta un’ulteriore accelerazione in un business che a livello globale sta già crescendo in maniera esponenziale – entro la fine del 2022, il settore potrebbe valere circa 50 miliardi di $ secondo Forrester, oltre a contribuire a trainare il fatturato e il livello di soddisfazione tramite la rilevanza e la personalizzazione.

La collaborazione con dunnhumby consentirà a Carrefour Italia di offrire ai propri partner CPG nuove importanti opportunità in termini di:

ampliamento del portfolio di media e distribuzione coerente delle campagne in più formati media sui diversi punti vendita;

progettazione di piani media ad alto impatto focalizzati sulla mappatura e la copertura di ogni possibile touchpoint con gli acquirenti durante tutto il percorso, dall’arrivo al check-out;

“Siamo entusiasti di annunciare la collaborazione con Carrefour Italia. Questa partnership offre ai brand l’opportunità di avere accesso a un portfolio di media connesso e senza soluzione di continuità, in grado di raggiungere i clienti in ogni punto del proprio percorso in negozio. Dal canto nostro, ci permetterà di contribuire a creare modalità di interazione efficaci e offerte rilevanti per il cliente, in grado di migliorare la loro esperienza” afferma Marco Metti, Business Development Manager Italia di dunnhumby.

“Siamo certi che questa nuova alleanza completi la nostra offerta Retail Media, dandoci modo di attivare piani di comunicazione per i consumatori italiani che soddisfino il doppio obiettivo di rilevanza per loro ed efficienza per i nostri Partner” afferma Flora Leoni, Head of Data, CRM and services di Carrefour Italia. “La volontà di Carrefour Italia è quella di mettere il cliente al centro di ogni nostri attività. La nuova collaborazione con un’azienda consolidata come dunnhumby va in questa direzione, e siamo fermamente convinti che insieme possiamo costruire un dialogo con il consumatore per incrementare la soddisfazione dei nostri clienti e la fidelizzazione”.

Festa del Bio, Carrefour vara un intero mese di iniziative

Di fronte allo scenario di incertezza degli approvvigionamenti alimentari legati alla crisi internazionale, gli italiani vedono nel biologico una risposta sempre più sicura alla propria esigenza di alimentazione sana, di qualità e a provenienza locale garantita.

Secondo un’indagine condotta da SWG su un campione nazionale di 1200 consumatori per Carrefour Italia in occasione della Festa del Bio, infatti, il valore aggiunto dell’acquisto biologico per il consumatore risiede non solo nella salubrità (80% del campione) e qualità dei prodotti, ma oltre il 60% intravede anche una maggior garanzia del rifornimento e oltre il 50% ritiene che questi possano rappresentare un acquisto più conveniente in termini di rapporto qualità-prezzo nell’attuale contesto di inflazione. Un dato importante se confrontato con la propensione degli italiani agli acquisti in questo momento di crisi: oltre due terzi del campione ritiene che modificherà le proprie abitudini di consumo, con il 54% che cercherà il risparmio nelle offerte speciali e facendo scorte.

Il 56% degli italiani afferma, inoltre, che questi aspetti possano spingerli ad aumentare i propri acquisti di prodotti biologici, una tendenza trasversale a tutte le tipologie di consumatori, anche tra coloro che si dichiarano attualmente poco interessati a questa categoria: ben il 43% di coloro che non acquistano biologico ritiene infatti che in tempo di crisi questi prodotti potrebbero rappresentare una soluzione per coniugare salute, qualità e convenienza.

Anche l’impatto del biologico sul sistema paese è dipinto come virtuoso: oltre il 65% degli Italiani ritiene che scegliere questi prodotti generi dei benefici per l’ecosistema economico. Di questi, il 48% sottolinea il sostegno alle imprese italiane mentre il 38% l’indipendenza dall’import e dunque una maggiore sovranità alimentare. Seguono la tutela dell’ambiente e il risparmio di carburanti: il 37% degli intervistati che ritiene il bio un valore aggiunto per il paese sottolinea la riduzione dell’uso di fitofarmaci, spesso di importazione, e di carburante per il trasporto dei prodotti da paesi terzi (31%).

La prossimità gioca un ruolo chiave anche tra i motivi per cui gli italiani acquistano biologico: avere a disposizione prodotti italiani e locali è rispettivamente per il 57% e 48% un driver di scelta, con particolare preferenza alle aziende del territorio e quelle dedicate a produzioni esclusivamente biologiche. Solida la fiducia degli italiani nelle linee di marca privata dei supermercati, che tocca il 76%. Anche le certificazioni (54%) e il packaging sostenibile (45%) interessano, in particolare, i consumatori più giovani: è soprattutto nella Generazione Z che emerge una fortissima propensione al biologico rispetto alle altre classi di età (+19% rispetto alla media).

“Il mercato del bio, attualmente, si trova di fronte a numerose sfide, ma siamo certi delle potenzialità di questo segmento e ci impegnamo per rendere questi prodotti sempre più accessibili per tutti i consumatori, aumentando l’offerta e migliorandone la sostenibilità” sottolinea Gilles Ballot, Direttore Merci, Marketing e E-Commerce di Carrefour Italia. “In particolare, proseguiamo nello sviluppo del marchio Carrefour Bio per assicurare ai nostri clienti maggiore convenienza, una scelta che ci ha premiato con una quota di oltre il 60% del fatturato del settore. Inoltre lavoriamo per rendere le nostre linee sempre più sostenibili: abbiamo l’obiettivo entro l’estate di raggiungere il 95% delle confezioni di Ortofrutta Carrefour Bio compostabili, riciclabili o ottenute da materiale riciclato. Lavoriamo poi al fianco di oltre 400 piccole e medie aziende italiane, supportandole nel processo di conversione al biologico”.

Per favorire la diffusione del biologico, che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Transizione Alimentare per Tutti, Carrefour Italia ha inaugurato la “Festa del Bio”, iniziativa nata in Francia e che oggi arriva anche nel nostro Paese. Il programma prevede un mese di eventi e iniziative speciali che coinvolgono gli oltre 1450 punti vendita sul territorio italiano per raccontare le storie, i valori e i principi che guidano il settore del biologico. Tra le iniziative previste, oltre ad iniziative promozionali con sconti del 20% su prodotti biologici fino a metà giugno, degustazioni ed eventi in selezionati punti vendita sul territorio nazionale ed eventi interni per sensibilizzare i dipendenti, come in occasione della Giornata Mondiale delle Api dello scorso 20 maggio.

Nuove referenze per la linea Terre d’Italia con label FDAI

Promuovere e garantire la tracciabilità delle filiere produttive, sostenere l’utilizzo di materie prime nazionali, offrire opportunità concrete di crescita per le le filiere, i territori e le economie locali: questi i valori alla base della partnership tra Carrefour Italia e Filiera Agricola Italiana, che si arricchisce di nuove referenze Terre d’Italia con label FDAI che saranno inserite progressivamente in assortimento entro l’anno.

La collaborazione, avviata nel 2019, nasce con l’obiettivo di tracciare i prodotti alimentari lungo tutta la filiera produttiva, sostenendone l’identità territoriale, lo sviluppo della biodiversità e tutelando i diritti dei lavoratori.

La linea si arricchisce di nuove referenze che saranno progressivamente messe in vendita entro il 2021: la pasta secca pugliese Orecchiette e Cavatelli (pasta secca), il Prosciutto Cotto Alta Qualità, il riso del Delta del PO IGP e i succhi di Frutta agli Agrumi. Tutte realizzate da  produttori che sono stati controllati da Filiera Agricola Italiana che, attraverso il label FDAI (Firmato dagli agricoltori italiani), supporta le filiere produttive agricole e valorizza i sapori tradizionali dei territori italiani.

Queste eccellenze 100% italiane, provenienti da filiere tracciate e ottenute nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e sociale, celebrano la cultura enogastronomica del nostro paese e la promuovono nel mondo. Grazie alla collaborazione con Carrefour, infatti, i produttori italiani hanno concrete opportunità di internazionalizzazione. L’azienda, nel solo 2020, ha esportato (Francia, Belgio, Polonia, Romania, Dubai, Cina, Taiwan) 175 prodotti a marchio, di cui 88 della linea Terre d’Italia, per un valore di 1.540.000 euro.

I nuovi prodotti Terre d’Italia sono disponibili in tutti i 1485 punti vendita Carrefour Iper, Market ed Express e si affiancano ai prodotti Terre d’Italia con label FDAI già presenti sugli scaffali: la Gramigna dell’Emilia (pasta fresca), alcune referenze di Pasta Secca di Napoli (ad esempio Paccheri e Rigatoni), le Cime di Rapa surgelate, la Pizza Margherita e la Polenta Taragna. 

FCA e Carrefour presentano con Be Charge “Shop & Charge”

Fiat Chrysler Automobiles, Carrefour Italia e Be Charge lanciano il progetto Shop & Charge che punta a contribuire alla diffusione delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Si tratta di progetto che vuole contribuire a facilitare il passaggio alla mobilità elettrica, e che permette di sfruttare il tempo necessario per la ricarica delle batterie per altre attività quotidiane, come per esempio fare la spesa. In pratica, ottenere vantaggi e creare opportunità, facendo leva sulle abitudini quotidiane.

Grazie a Shop & Charge chi guida una Nuova 500 Elettrica troverà a sua disposizione fino a 250 colonnine di ricarica – installate a partire da marzo 2021 da Be Charge – nei parcheggi di 135 punti vendita di Carrefour selezionati all’interno del territorio nazionale.

Per scoprire dove si trovano le colonnine di ricarica è sufficiente utilizzare l’app FIAT che le segnala con il logo Carrefour in sovraimpressione e comunica la loro posizione al navigatore.

Inoltre, i clienti della Nuova 500 – cui è indirizzato in questa prima fase il progetto che sarà successivamente esteso ad altri modelli elettrici ed elettrificati di FCA – potranno entrare in un “loyalty program” legato all’acquisto di prodotti biologici a marchio Carrefour. Questo programma, basato sul circuito di loyalty Payback di cui fa parte il grande distributore, permetterà di accedere a sconti esclusivi sui prodotti biologici a marchio Carrefour e di accumulare punti Payback più velocemente. Sempre e solo per i clienti della Nuova 500, questo programma consentirà di ottenere sconti dedicati sul servizio “Click & Collect”, la corsia prioritaria di Carrefour per il ritiro della spesa online.

Le colonnine di ricarica saranno installate da Be Charge, l’azienda che sta sviluppando una delle più estese reti di infrastrutture pubbliche italiane per veicoli elettrici, contribuendo in questo modo a sviluppare e a fare crescere la mobilità elettrica in Italia. Nei parcheggi ad accesso pubblico dei 135 punti di vendita Carrefour selezionati per l’installazione delle colonnine saranno disponibili due tipi di colonnine: le Quick, con una potenza di 22 kW, e le Fast, capaci di raggiungere una potenza di 75 kW. In mezz’ora – tempo medio per una spesa – la Nuova 500 potrà caricarsi per un’autonomia equivalente di 50 chilometri connettendosi alle colonnine Quick, e di 300 utilizzando le Fast. Le colonnine saranno utilizzabili da qualsiasi veicolo elettrico ma solo i clienti della Nuova 500 potranno godere dei vantaggi esclusivi della partnership.

A marzo 2021, con l’avvio del progetto, partirà anche una campagna di comunicazione che coinvolgerà i canali social dei tre partner e i punti vendita di Carrefour in Italia, allestiti con pannelli e segnalazioni dedicati all’iniziativa. Inoltre, saranno previste attività di product placement e di test drive con la Nuova 500, con il coinvolgimento dei concessionari italiani di FCA aderenti al progetto.

Con questo accordo, FCA vuole favorire le abitudini sostenibili dei clienti che, per esempio, potranno accumulare più velocemente i punti fedeltà Carrefour ottenuti con l’acquisto di prodotti biologici a marchio Carrefour e ricaricare con sconti dedicati la propria Nuova 500 Elettrica. In questo modo è possibile ottimizzare i tempi e semplificare le proprie abitudini di vita sostenibili.

Per Carrefour Italia il progetto rappresenta un ulteriore passo avanti nella concretizzazione della propria strategia di sostenibilità ambientale Act for Food, nella consapevolezza dell’importante ruolo come uno dei player della grande distribuzione in grado di promuovere la sostenibilità lungo tutta la propria filiera.

Le 250 stazioni di ricarica per veicoli elettrici Be Charge installate presso i 135 punti di vendita Carrefour selezionati si aggiungeranno agli oltre 4 mila punti di ricarica già installati da Be Charge sul territorio nazionale, tutti accessibili tramite app, contribuendo allo sviluppo previsto nei prossimi anni che porterà l’azienda a installare oltre 30 mila punti di ricarica in Italia.

“Il processo di elettrificazione di Fiat, prima con le 500 e Panda Hybrid, poi con la Nuova Fiat 500 elettrica – dichiara Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat, Lancia e Abarth brand – è partito con grande impeto e decisione. Siamo già leader nel segmento delle piccole Ibride e ora con il contributo della 500 elettrica vogliamo arrivare ad un mix di circa il 60% di vendite elettrificate entro la fine del 2021, meglio della media di mercato italiano. Ma il nostro compito è anche quello di facilitare la vita a bordo dei nostri clienti, e allora cosa c’è di meglio di andare a fare la spesa e alla fine avere anche ricaricato la batteria della vettura. Ecco la partnership con Carrefour nasce perché entrambi abbiamo la chiara missione di soddisfare le esigenze quotidiane dei nostri clienti”.

“In Carrefour puntiamo a diventare leader nella Transizione Alimentare per Tutti attraverso il programma Act for Food, abbracciando una strategia di sostenibilità a 360° dedicata a promuovere pratiche di consumo responsabile non solo nel campo dell’alimentazione, ma anche in tutti gli altri ambiti della vita, nell’interesse dell’intera collettività” – sottolinea Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia – “Siamo felici di collaborare con partner come FCA e Be Charge, con cui condividiamo l’obiettivo comune di offrire ai nostri clienti servizi sempre più innovativi, contribuendo al tempo stesso a diffondere soluzioni, come quelle di mobilità sostenibile, con un minore impatto sull’ambiente”.

“Il progetto Shop & Charge – commenta Paolo Martini, Amministratore Delegato di Be Charge – riflette l’impegno dei partner coinvolti nel favorire una mobilità quotidiana sempre più consapevole. Il progetto si integra perfettamente nel nostro piano di sviluppo, che vede la sostenibilità al centro della nostra strategia creando un ecosistema capace di sfruttare le potenzialità offerte dall’elettrificazione della mobilità e dalla digitalizzazione, per creare valore economico, sociale e ambientale per il nostro Paese”.

“È importante che il pubblico capisca – spiega Roberto Di Stefano, Head of e-Mobility per FCA Region EMEA – che si tratta solo dell’inizio del lungo viaggio di elettrificazione di FCA, un primo passo verso una modalità di vivere la mobilità elettrica all’insegna della semplificazione della vita, per farla diventare una pratica normale, quotidiana. La direzione e-Mobility in collaborazione con i marchi di FCA sta lavorando su questa e numerose altre iniziative, sempre con l’obiettivo di offrire ai nostri clienti una gamma di prodotti e servizi integrati e completi che permettano di orientarsi nel viaggio verso il futuro. Futuro che, per certi versi, è già presente”.

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