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Centri commerciali in Europa, nel 2017 raggiunti 160,8 milioni di metri quadri

Adigeo a Verona, un nuovo centro da 47.000 metri quadri,

Nonostante un rallentamento nello sviluppo, nel primo semestre 2017 la superficie complessiva di centri commerciali in Europa ha raggiunto 160,8 milioni di metri quadri. La conferma arriva dal report European Shopping Centres: The Development Story, pubblicato dalla società di servizi immobiliari Cushman & Wakefield.

In totale, sono stati inaugurati 34 nuovi centri, che rappresentano l’84% della superficie completata, ai quali si aggiunge l’ampliamento di 21 strutture. Nel primo semestre 2017 infatti sono stati ultimati 825.000 metri quadri nell’Europa Centro-Orientale (CEE), rispetto ai 344.000 metri quadri dell’Europa Occidentale, che comunque occupa oltre due terzi (68%) della superficie complessiva di centri già esistenti.

 

Italia terza per sviluppo

Il mercato più attivo risulta la Turchia, con circa 566.000 metri quadri (48% della nuova superficie aperta), e se il secondo gradino del podio spetta alla Russia, con 186.000 metri quadri, l’Italia si colloca in terza posizione, con oltre 100.000 metri quadri di superficie. Che comprendono 47.000 metri quadri del nuovo Adigeo, inaugurato da ECE a Verona nel mese di marzo, e 35.000 metri quadri dell’ampliamento di Oriocenter da parte del Gruppo Percassi e Commerz Real AG nel mese di maggio.

A livello europeo la superficie totale completata nel primo semestre risulta però in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2016: una diminuzione riconducibile all’aumento della competizione, cosi come al cambiamento dei comportamenti di acquisto e alla crescita dell’e-commerce. In ogni caso, entro la fine del 2018 si prevede il completamento di altri 6,8 milioni di metri quadri, attualmente in costruzione.

A fronte di una limitata attività nei principali tre mercati dell’Europa Occidentale (Regno Unito, Francia e Germania) nel primo semestre 2017 lo sviluppo di nuovi progetti è stato però vivace nel Sud Europa. In particolare in Italia, che risulta il Paese più dinamico, con oltre 100.000 metri quadri di nuova superficie, che rappresentano più del 30% del totale inaugurato nell’Europa Occidentale.

Sempre a livello europeo è la Russia però ad avere la pipeline più elevata, con 1,7 milioni di metri quadri, corrispondenti a un quarto della superficie totale, mentre nei paesi del Nord Europa entro la fine del 2018 si attende il completamento di oltre 500.000 metri quadri.

«Con l’evoluzione del retail, anche i centri commerciali stanno attraversando una significativa fase di transizione –  spiega Silvia Jodlowski, autrice della ricerca -. L’attenzione si è spostata sulla creazione di spazi che possano attrarre, ispirare e coinvolgere i consumatori, facendo leva sulla dimensione esperienziale impossibile da replicare online».

Le proprietà quindi rispondono non solo ampliando e rinnovando i centri esistenti, ma anche diversificando il tenant mix in funzione delle esigenze del bacino di riferimento. Molte strutture propongono perciò nuove soluzioni tecnologiche e nuovi servizi, mentre gli operatori continuano a sperimentare concept e format innovativi. Come il Westgate Oxford nel Regno Unito, il più grande progetto inaugurato quest’anno nell’Europa Occidentale, che al suo interno ha inserito quattro aree distinte, ognuna disegnata da un architetto diverso allo scopo di valorizzare il patrimonio architettonico della città.

Design International due volte premiata all’European Property Awards di Londra

Il progetto per l'Ada Mall di Belgrado, in Serbia.

Design International si aggiudica due premi nel settore Retail Architecture all’European Property Awards di Londra. In occasione della 26a edizione, il 26 ottobre, lo studio diretto dal Chief Executive Davide Padoa ha ricevuto due riconoscimenti per i progetti di due centri commerciali: il Maximall Pompeii, in Italia, e l’Ada Mall di Belgrado, in Serbia.

I premi sono stati assegnati da una giuria indipendente composta da 70 esperti del settore che ha valutato design, qualità, servizio, innovazione, originalità e impegno per la sostenibilità di ogni candidatura.

Entrambi i progetti premiati esprimono la filosofia di Design International, ovvero dare forma alle storie per creare esperienze innovative. E il primo progetto, Maximall Pompeii, riguarda un nuovo centro commerciale da 50.000 metri quadri progettato appositamente per la città di Pompei.

La nuova struttura sorgerà su una vasta area edificabile situata all’interno di un’importante zona costiera per offrire numerose opportunità di shopping e svago a residenti e agli oltre 2 milioni e mezzo di turisti che ogni anno visitano la zona.

Maximall Pompeii si integrerà armoniosamente nel tessuto della città, a partire dai materiali scelti per la costruzione, e sarà caratterizzato da un design contemporaneo ispirato all’antica agorà, la piazza del mercato di età greco-romana.

Il design del nuovo Maximall Pompeii richiama però anche le caratteristiche del Vesuvio, come le tipiche oasi verdi, o “dagale”, create dai fiumi di lava.

Il secondo progetto di Design International, l’Ada Mall, sorgerà invece non lontano dal centro di Belgrado, vicino ad Ada Ciganlija, l’attrazione turistica locale che conta più di 100.000 visitatori al giorno.

Situato su una superficie commerciale utile di oltre 34.000 metri quadri, Ada Mall diventerà il nuovo santuario “verde e dinamico” dello shopping nella capitale serba. Verrà infatti costruito in modo da valorizzare le vedute panoramiche che si godono dalla sua posizione, e allo stesso tempo fornire ai visitatori spazi unici per shopping, riunioni e ristorazione.

Ada Mall ospiterà negozi esclusivi distribuiti su tre piani, sovrastati da spazi progettati per il relax e lo svago, anche serale. Gli orari di apertura diversificati offriranno infatti ai visitatori anche nuove opportunità per le loro serate.

Temporary store, nuove opportunità per i centri commerciali

Da Bikini Berlin il piano terra è occupato da tante unità in legno fisse dedicate ai temporary store, che ruotano nel corso dell'anno.

Da fenomeno spot per eccellenza nato durante la crisi a elemento caratterizzante e addirittura trainante negli spazi commerciali: sono i Temporary store. Palcoscenico per i marchi, importanti mezzi per instaurare un rapporto esperienziale con i clienti, sempre più raffinati nella progettazione e nell’arredo e in certi casi anche incubatori di impresa, luogo dove nascono e si consolidano iniziative che poi diventano marchi o franchising.

Se ne è parlato a Milano al convegno “Palla al Centro… Commerciale. A proposito di spazi temporanei nei mall” organizzato da Assotemporary e Gallerie Commerciali Italia.

Un fenomeno ormai consolidato tanto che ad esempio Gallerie Commerciali Italia su 48 centri commerciali ha 50 temporary shop, con una trasformazione in definitivo del 40%.

«È cambiato il mondo, oggi rimangono i bravi – ha spiegato Edoardo Favro, Ad di Gallerie Commerciali Italia -. Le gallerie si erano in parte svuotate con la crisi iniziata nel 2008. Ma sempre più persone ci chiedevano spazi. Ci abbiamo pensato e abbiamo capito che era il momento di soddisfare queste richieste, a prezzi politici, per un periodo di tre o quattro mesi. Così un fenomeno nato da una problematica è stato trasformato in un’opportunità. Per noi e per le iniziative imprenditoriali, soprattutto di giovani, cui abbiamo cercato di dare una mano e che poi sono diventati stanziali o che addirittura si sono evolute in piccole catene. Perciò abbiamo deciso di tenere una quota degli spazi dedicata proprio ai Temporary. Sul fenomeno dei Temporary store serve comunque un cambiamento concettuale anche per la base contrattuale. Abbiamo visto che la formula dell’affitto del ramo d’azienda inizia a funzionare e che il 40% di chi lavora con noi poi cerca uno spazio stabile. Servirebbe una base contrattuale più leggera che aiuterebbe tutti».

 

A Milano 7 temporary su 10

Secondo Assotemporary oggi il 62% delle aperture è dedicata ancora alla vendita outlet, solo il 15% è diretto ad azioni di marketing come la profilatura dei clienti o la sperimentazione di negozi monomarca a basso costo, mentre solo il 10% delle aperture è finalizzata alla creazione di eventi. Vendita in periodi particolari dell’anno e per stimolare l’acquisto d’impulso si dividono, in parità, l’ultimo 10%.

La città del Temporary shop è di gran lunga Milano, che detiene il 70% delle aperture, seguita da Roma e Napoli con il 10%. Altri capoluoghi come Firenze, Bologna e Venezia si dividono un altro 10%, e infine un ultimo 10% nelle medie città del Centro-Sud. Per quanto riguarda i settori merceologici, Moda e Design occupano il 58% dei Temporary store, seguito dal 10% del food senza somministrazione, l’8% da gioielleria e bigiotteria, il 7% dall’auto, un 5% dal food con somministrazione e il 12% da settori residuali.

Tra i luoghi scelti per le aperture vincono le location metropolitane e cittadine, con il 77%, seguite dai centri commerciali con il 12%, luoghi di transito come aeroporti e stazioni all’8%, e altri luoghi al 3%.

«La vendita sta prendendo sempre più peso – ha detto Massimo Costa, segretario generale di Assotemporary -, e ci si sposta dalla vendita outlet all’elemento emozionale, che abbia contenuti di comunicazione. Oggi nel retail fisico il negozio deve emozionare e, aggiungo, deve anche correre; visto che il commercio su ruote sta espandendosi ben oltre il food truck. Si deve cioè lavorare sulla cross-canalità, l’online deve avere un rapporto con la strada, come insegna la vendita dell’abbigliamento, e offrire nuovi servizi. Le novità più interessanti arrivano dal co-working che assieme ai temporary office si stanno affacciando nei centri commerciali».

Un segmento di business che insomma sta diventando sempre più interessante per i property manager dei centri commerciali, tanto da richiedere una figura dedicata allo sviluppo e un aggiornamento normativo sugli affitti commerciali che faciliti la permanenza breve delle insegne.

Economia circolare al centro commerciale, succede a Villanova di Castenaso (Bo)

Può un centro commerciale, tempio per eccellenza del consumo, diventare un laboratorio di economia circolare? Può, se dietro c’è l’impegno di Impronta Etica, un’associazione senza fini di lucro che promuove la sostenibilità e la responsabilità sociale di impresa, e di tre aziende: Camst-La Ristorazione Italiana, Coop Alleanza 3.0 e Igd SiiQ. Questi soggetti hanno deciso di fare del centro commerciale Centro Nova di Villanova di Castenaso (Bologna) il centro del progetto “Waste2Value”, nel quale hanno coinvolto attivamente Future Food Institute come knowledge partner e facilitatore. Il centro commerciale sarà il “momento narrativo” del progetto, in cui far convergere le attività di comunicazione e raccolta di idee, intercettando e coinvolgendo la comunità più ampia anche in diversi momenti e contesti. Ogni fase del progetto sarà raccontata anche sul sito internet dedicato, in un processo di storytelling attivo e partecipato.

Il progetto “Waste2Value” parte dal presupposto che ogni anno in Europa vengono sprecate circa 88 milioni di tonnellate di cibo, con un costo per la collettività di 143 miliardi di euro. L’idea quindi è quella di riportare nei cicli produttivi le materie che sono considerate “scarto” trasformandole in una risorsa: progettare, prototipare e realizzare soluzioni alternative e replicabili per la creazione di prodotti e servizi grazie al riutilizzo degli scarti di lavorazione e dei rifiuti organici – che altrimenti non troverebbero alcuna collocazione in filiere già avviate – attraverso un modello di economia circolare ​a ciclo chiuso, interno al centro commerciale. Insomma, un progetto per diffondere la cultura della sostenibilità e promuovere l’economia circolare sul territorio, verso tutta la comunità, dalle scuole alle università, sino ai visitatori dei centri commerciali, attraverso un processo di coinvolgimento attivo e partecipato. Il progetto, in corso di svolfimento, si articola in diverse fasi: dall’identificazione di possibili soluzioni sino alla loro prototipazione​, passando per un necessario confronto con la comunità, i soci e i dipendenti delle imprese coinvolte nel progetto.

Il percorso è iniziato lo scorso giugno con un hackathon di tre giorni, una maratona creativa che ha coinvolto decine di studenti delle scuole superiori e dell’università per ragionare sul tema dello spreco alimentare. Due progetti si sono distinti in questa sfida: “RePOD, proteggiamo le tue piante​” di Tommaso Tota, Mattia Pagliuso e Paola Dileo, che vuole usare i fondi di caffè e le bucce di arancia di scarto prodotte all’interno dei centri commerciali per realizzare delle piccole capsule 100% biodegradabili a lento rilascio per la fertilizzazione delle piante domestiche; e “RECYCLart, l’arte del riciclo” di Angelica Trinchera, Francesco Dell’Onze e Martina Malucchi, una piattaforma online che ha l’obiettivo di creare un ponte fra le imprese produttrici di scarti e tutte quelle entità che utilizzano questi ultimi come risorsa primaria per la creazione dei loro prodotti.

I successivi passi del progetto vedranno l’evento “Waste2Value”, con il coinvolgimento dei clienti del centro commerciale nell’elaborazione di idee sullo scarto alimentare, l’analisi di fattibilità dei progetti selezionati da parte dello staff delle imprese socie e la realizzazione delle stesse con l’aiuto dei fablab, una rete di makers e artigiani digitali. Tutto si concluderà con un evento all’interno del centro commerciale durante il quale saranno premiati e raccontati i progetti vincitori.

GCI-Immochan scende in campo nella ristorazione: due nuovi format a Fano e Mestre

La ristorazione nelle gallerie commerciali è una grande opportunità, ma lascia settori scoperti e potrebbe essere sfruttata meglio se vuole superare la fase del mero servizio e diventare reale motivo di attrazione di una clientela anche del tutta nuova: con questa idea Gallerie Commerciali Italia (Gci), filiale italiana di Immochan (Auchan Holding) che opera già in 48 centri commerciali in Italia, avvia un nuovo business, con un’offerta di ristorazione che punta sia a valorizzare la filiera locale sia a portare nei centri commerciali un cibo gourmet e di altissima qualità, avviando due progetti che esaltano l’artigianalità, la cultura della buona tavola e il benessere delle persone. Partner dell’iniziativa, che partirà nei centri commerciali di Fano e Mestre, Gruppo Ethos e Vacanze Romane. GCI ha una quota al 51% con entrambi i partner e ha investito oltre 5 milioni di euro nel progetto.

 

Un progetto in evoluzione

Abbiamo chiesto a Edoardo Favro, Amministratore delegato GCI, come è nato il progetto: «La ristorazione nelle nostre gallerie era buona ma non aveva seguito l’evoluzione dei tempio. Ormai è importante per tutte le categorie dei clienti non è più solo una risposta a un necessità ma è un momento di socialità o di aver piacere di mangiare o ddi bere un buon bicchiere. permane la funzione servizio ed è giusto mantenerla ma abbiamo visto che dovevamo evolverci. A questo punto abbiamo avo l’idea di fate una cosa che stupisse. siamo andati a vedere le realtà che ci sono in giro per il mondo, abbiamo visto i progetti di Eataly, il mercato di Firenze, siamo andati a Barcellona ai vecchi docks del porto. Abbiamo visto ciò che piace al cliente e abbiamo cercato di dargli una nostra interpretazione. A questo punto dovevamo trovare il partner industriale, e ne abbiamo trovati due che hanno portato avanti il progetto, ognuno dando la sua interpretazione».

Progetti di espansione?

«Senz’altro, e con gli stessi partner: li abbiamo cercati a lungo, e li abbiamo anche posizionati uno nel centro-sud Italia l’altro al Nord,  con questa logica perché trovare un partner che riesca a seguire tutta l’Italia è alquanto difficile. Potrebbero però anche interagire tra loro in alcuni progetti».

Il rapporto dei nuovi spazi con le food court esistenti?

«Ottimo, perché la food court esistente continua a dare una risposta a un servizio che viene richiesto. Il ragazzo, lo studente con tanta fame e pochi soldi va nella food court classica e ha la sua risposta, di qualità per quella cifra. Non toglie target ma aumenta target. è un’offerta complementare a ciò che c’è già siamo andati ad aggiungere un pezzo che mancava e non abbiamo intenzione di togliere l’altro».

 

 

Gruppo Ethos a Mestre con “Officine Italia” e Vacanze Romane a Fano con “Degustazione”

I due progetti debutteranno nei centri commerciali di Mestre e Fano. Per differenziare il format della proposta food attualmente presente nei centri commerciali italiani, piuttosto anonima e molto standardizzata, l’idea di base è quella di guardare al territorio. Ethos per il progetto di Mestre e Vacanze Romane per il progetto di Fano hanno interpretato in modo diverso la linea guida richieste dai GCI, che era quella di valorizzare al meglio le eccellenze locali. Proponendo allo stesso tempo format nuovi e innovativi. Le due proposte sono in fondo de ristoranti a se stanti, con uno degli ingressi e degli orari indipendenti da quelli del centro commerciale. Un modo per diventare attrattiva in sé più che servizio per i visitatori.

Due proposte molto diverse non sono nell’estetica ma anche nel concetto. Quella di Mestre affidata a Gruppo Ethos – che ha già collaborato con Eataly e NaturaSì per altri progetti -si chiamerà Officine Italia. Su 2.150 metri quadri complessivi, è l’undicesimo ristorante del gruppo, come gli altri con un’identità completamente propria ma internamente gestito. Avrà un’offerta multiforme con i piatti e i prodotti locali a partire da materie prime biologiche o da agricoltura sostenibile che va dal servizio al tavolo al servizio veloce o take away che si dipana su un lungo bancone con varie aree: dalla caffetteria propone dal caffè biologico e monorigine alla gelateria artigianale, dalla cioccolateria alla panetteria con pane e pizza appena sfornata. Debutto previsto per il 25 settembre.

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Di tutt’altro segno Degu-stazione, il progetto di Vacanze Romane per Fano che aprirà il 13 ottobre. In un ambiente molto particolare e connotato, ispirato a una stazione ferroviaria degli anni ’20, agiranno 13 realtà della ristorazione artigianale locale, che proporranno dalla focaccia alla piadina, dalla pasta fresca al fritto, dalla pizza al gelato.

«Qualità della materia prima, lavorazione artigianale, attenzione al dettaglio, cortesia nel servizio – spiega Francesco Anastasio Pugliese, Amministratore delegato di Vacanze Romane – trovano casa nella food court “DeguStazione” di Fano. Dalla pasta tirata a mano all’enoteca dove il sommelier consiglia gli abbinamenti con i formaggi, gli operatori che abbiamo coinvolto in questo progetto hanno visione imprenditoriale e approccio artigianale alla ristorazione. Divertiremo e accontenteremo un pubblico di clienti che conoscono già prodotti affermati e li incuriosiremo con proposte nuove».

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La prossima tappa del progetto, già individuata, sarà Rescaldina. “Ci sarà la food court fast food e lo slow food, chiamiamola così. I tempi? Io desidererei che partisse per Natale 2019”. Poi si vedrà. L’idea di base è che tutte le food court abbiano una propria identità. E questo progetto non sarà presente in tutti i centri commerciali, “stiamo verificando dove sarà possibile – ha detto Claudio Ghidotti, Direttore commerciale Gci – . Oggi ad esempio si inaugura il restyling della food court di Cuneo: in questo caso, non è cambiata l’offerta gastronomica, ma gli spazi sono più moderni e accoglienti”.

 

 

 

A MondoJuve debutta un nuovo store Kiabi, tra shopping experience e multicanalità

Un nuovo KIABI Free di 1.600 metri quadri debutta a Torino all’interno dello Shopping Center più grande del Piemonte “Mondo Juve”. E continua, anche per il 2017, lo sviluppo in Italia dell’azienda di abbigliamento francese con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’emozione dell’esperienza di acquisto dei propri clienti, lavorare al miglioramento dei punti vendita, dei servizi e dell’aggiornamento continuo delle collezioni.

Il punto vendita è concepito secondo il design distintivo di KIABI Free concept store di ultima generazione in continua evoluzione. Il reparto bambino è strutturato in modo chiaro e leggibile per agevolare le scelte più razionali compiute dalle mamme così come il reparto uomo, mentre il mondo donna si propone attraverso un approccio più sorprendente ed emozionale. Oltre al restyling dei locali e della zona camerini, dove a predominare è il colore bianco, il nuovo format prevede servizi per soddisfare tutte le esigenze, inclusa la presenza costante di addetti ben formati all’assistenza dei clienti. Uno dei principali obiettivi del KIABI Free è inoltre quello di creare una relazione tra store digitale e fisico confermando la strategia cross canale dell’azienda: il cliente potrà effettuare gli ordini da casa e ritirarli in negozio; qualora non trovasse nel punto vendita i capi desiderati potrà connettersi allo store virtuale (tramite gli schermi o il proprio device mobile) e verificarne la disponibilità in altri punti vendita.

 

Obiettivo: uno store in ogni provincia

«Il territorio torinese rappresenta per KIABI uno storico e importante bacino d’utenza in quanto sono presenti, grazie a quest’ultima apertura, cinque diversi punti vendita – spiega Massimo Pozzi, Direttore Sviluppo KIABI Italia -. Siamo molto contenti di inaugurare un nuovo KIABI Free all’interno di Mondo Juve, che si prefigura come uno degli Shopping Center Italiani più importanti, per dimensioni e numero di store. L’Italia rappresenta per KIABI il terzo mercato dopo Francia e Spagna e l’obiettivo dell’azienda è quello di puntare a uno sviluppo che garantisca la copertura di tutti i capoluoghi di provincia, con almeno uno store, all’interno delle gallerie dei migliori Centri Commerciali. Ovviamente nelle città più importanti, come nel caso di Torino, i negozi KIABI saranno più numerosi».

Nei prossimi mesi è prevista l’inaugurazione di altri due punti vendita, a Firenze e Ascoli.

KIABI è il brand nato in Francia nel 1978 per iniziativa della famiglia Muliez, gruppo che ha fondato Auchan, Decathlon, Leroy Merlin e Pimkie.

Il futuro dell’auto è elettrico, e Al Battente parte la stazione di ricarica

Il futuro dell’auto è elettrico o così sembrano pensarlo i media e il mercato, visto il gran parlare della Tesla del visionario Elon Musk, c’è chi già si sta attrezzando: è completamente operativa e a disposizione dei possessori di auto, motocicli e quadricicli elettrici la postazione per ricarica dei veicoli elettrici adiacente all’ingresso del Centro Commerciale Al Battente da sempre proiettato al green e all’implementazione dei servizi in favore dei propri clienti, soprattutto in previsione della costante crescita del numero dei veicoli elettrici in circolazione.
Secondo una analisi diffusa proprio da Enel di recente, l’auto elettrica starebbe finalmente raggiungendo un servizio di maturità tecnologica tale da diventare interessante per i consumatori con modelli di auto di case diverse, che nel 2018 avranno batterie con una autonomia di 500-600 km.
Per poter ricaricare il proprio veicolo elettrico presso il Centro Commerciale Al Battente, bisogna essere in possesso della card ENEL, attivabile in qualsiasi punto ENEL o attraverso la App E-go ricarica disponibile per sistemi Android o i-OS.
«Il nuovo servizio disponibile è una opportunità per concorrere al benessere dell’ambiente in previsione di future scelte sempre più ecoattente da parte degli automobilisti di oggi ma soprattutto di domani» ha commentato Laura Gabrielli, AD di FG Gallerie.

“Insieme per crescere”: ecco come verrà ampliato il Centro Commerciale di Carugate

“Insieme per crescere” nasce dal progetto dell’ampliamento del centro commerciale Carosello di Carugate e vuole essere un punto di riferimento permanente di ascolto e dialogo con i cittadini.

Il progetto supporta una riqualificazione del territorio in ottica sostenibile, con l’obiettivo di ottenere miglioramenti concreti: da una viabilità più efficiente, alla creazione di nuovi spazi verdi e piste ciclabili per uno stile di vita più salubre e a contatto con la natura, alla creazione di nuove opportunità di lavoro per la cittadinanza.

A seguito dell’ampliamento del Centro Commerciale Carosello di Carugate sono previsti investimenti sul territorio per un totale di 110 milioni di Euro destinati al miglioramento della viabilità veicolare esistente, al sostegno delle imprese locali oltre che ad una serie di misure di compensazione ambientali.La proprietà del “Carosello” persegue una “strategia della sostenibilità” in tutti i suoi investimenti e anche nel progetto dell’ampliamento l’obiettivo è quello di conciliare lo sviluppo economico locale, in ottica green e nel costante dialogo con la collettività.

Gli investimenti

Saranno 14 i milioni di Euro investiti in opere destinate al miglioramento della viabilità veicolare esistente e della mobilità dolce a più che compensazione del previsto aumento di traffico con un effetto netto positivo per la comunità. L’investimento in opere private ammonterà invece ad 80 milioni di Euro, di cui circa l’80% destinato ad aziende locali, a cui si aggiungerà un ulteriore importo di 4,5 milioni di Euro annui per opere di manutenzione. Altri 30 milioni di Euro saranno destinati alle Amministrazioni pubbliche interessate per misure compensative (auto elettriche, servizio trasporto pubblico, ecc.), 300.000 Euro saranno messi a disposizione del comune di Brugherio per la realizzazione di una nuova rotatoria, oltre a 1,5 milioni di Euro a sostegno dell’artigianato locale e della valorizzazione degli esercizi di vicinato dei comuni di Cernusco e Carugate, grazie all’organizzazione periodica di esposizioni ed eventi per la promozione e pubblicizzazione dei prodotti dell’eccellenza locale.

L’occupazione

L’ampliamento del centro commerciale prevede prospettive di concrete di incremento occupazionale diretto pari a 300/400 unità, cui si deve aggiungere l’incremento indiretto, derivato per esempio dai lavori di riqualificazione e di manutenzione affidati alle aziende locali e dagli investimenti a supporto del commercio e dell’artigianato locale.

Sostenibilità

Per questo centro commerciale smart e di nuova generazione, è prevista la realizzazione di un tetto verde di 20.000 mq con accesso pedonale e pista ciclabile che rappresenterà una delle porte d’entrata al futuro sistema dei parchi dei comuni di Carugate, Cernusco e Brugherio. L investimento nel verde, a diverso titolo, è di circa 9 milioni di Euro, mentre 79.000 mq di aree verdi verranno recuperate con l’impiego di misure di compensazione ambientale superiori a quanto previsto dalle norme vigenti: ben 4 mq di aree verdi acquistate per ogni mq di suolo green sul quale verrà realizzato l’intervento. Complessivamente, grazie all’opera di riqualificazione ambientale, una superficie di 640.000 mq di area verde tra i comuni di Carugate, Cernusco e Brugherio verrà connessa tra loro e con i centri abitati tramite piste pedonali e ciclabili, “ricucite” a quelle già presenti nell’area, facilitando così l’accesso ai cittadini dei comuni limitrofi. Sono parte integrante del progetto anche la riqualificazione e la manutenzione del Parco Comunale di Carugate e del Parco degli Aironi di Cernusco, oltre al recupero e la futura rinaturalizzazione del Parco della Cava Merlini per garantirne la fruizione.

Wagamama vola ancora, il secondo locale apre in autunno a Malpensa

Un format di successo (è nato a Londra nel 1992 e ha oggi oltre 170 ristoranti in 22 Paesi nel mondo), e che sembra piacere anche in Italia, a vedere dai primi numeri: è quello di Wagamama, catena di ristoranti fusion asiatici che ha debuttato lo scorso maggio nell’estensione di Oriocenter ad Orio al Serio (BG), e ora annuncia l’apertura del secondo locale all’aeroporto di Malpensa, Terminal 1. Nel primo locale di Orio sono stati serviti 14mila coperti come spiega Maurizio Raviolo, Managing Director di wagamama Italia: «Dopo più di un anno e mezzo dedicato alla meticolosa preparazione dell’ingresso in Italia, siamo molto felici del riscontro ad oggi ricevuto. L’entusiasmo dei clienti e i numeri registrati ad Oriocenter ci danno la carica per proseguire lungo questa direzione e dare la possibilità a tutti gli italiani di gustare il curatissimo menu wagamama. Per questo oggi siamo già all’opera per la nuova apertura di Milano Malpensa che conterà 200 coperti su 600 metri quadri.”

Dopo l’accordo siglato da Percassi Food & Beverage srl con SEA e la pianificazione dei lavori, l’inaugurazione ufficiale è prevista per il prossimo autunno. A capo della gestione operativa sarà sempre W Italia.

Wagamama si è distinta proponendo un menu di piatti preparati al momento e serviti in un ambiente ricercato, per una proposta ispirata alla filosofia del “positive living” che si accompagna al “positive eating” e racchiusa nell’iconico motto “diffondere positività dalla scodella all’anima”.

Wagamama Oriocenter è inserito all’interno della food court su 360 metri quadri e 160 coperti, e intercetta sia i visitatori del più grande centro commerciale d’Italia sia i viaggiatori in partenza dall’aeroporto bergamasco.

Tra ramen, profumate zuppe di noodles con carne o verdure, gyozas (tipici ravioli giapponesi) e tante altre specialità ispirate ai sapori del Giappone, wagamama propone piatti ricchi di verdure, l’ideale per la stagione estiva. Ma anche nove centrifughe ideali per una pausa ricca di vitamine e minerali: un mix di frutta e verdura, spremuta e centrifugata al momento.Non mancano proposte per i vegetariani e per i più piccoli: dai ramen ai noodles, dal riso al tipico chicken katsu curry (petto di pollo accompagnato da riso bianco e coperto di salsa curry) cucinato alla griglia o con leggera impanatura. Alla base solo ingredienti selezionati e freschissimi.

Lo “sbarco in Italia” è avvenuto grazie all’accordo di partnership siglato a luglio 2016 da wagamama con W Italia srl – società nata dalla collaborazione tra Percassi Food & Beverage, la holding di Percassi attiva nel settore della ristorazione e Migebar srl, società di Giacomo Moncalvo e Maurizio Raviolo.

Per Oricenter un milione di visitatori in un mese, e tra i servizi parte la Smart Clinic

Un milione di ingressi in un mese: parte con il botto il “nuovo” Oriocenter, che un mese fa è stato “reinaugurato” nella sua versione gigante, con i 105mila metri quadri e le 280 insegne che ne fanno lo shopping mall più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Ad attirare maggiormente i visitatori nel mese che, precedendo i saldi, è di solito contrassegnato da un minor traffico, sono stati quei servizi che vanno ad ampliare e trasformare il tradizionale concetto di “shopping centre”, come i ristoranti della nuova food hall (tra essi la prima apertura italiana di Wagamama, catena di cibo orientale), gli spettacoli cinematografici a tutte le ore anche sullo schermo Imax più grande d’Europa (che ha trasmesso anche in diretta il concerto record di Vasco Rossi il 1° luglio), il nuovo NH Hotel a quattro stelle e i servizi alla persona come la Smart Clinic del gruppo ospedaliero San Donato (inaugurata il 29 giugno), dotata anche di una sala operatoria per piccoli interventi. Naturalmente però la chiave del successo sta anche nei nuovi marchi del fashion come l’americano Under Armour e Thule.

Ora il grande centro commerciale che si trova davanti all’aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo, è pronto per i saldi estivi partiti il 1° luglio con un orario prolungato fino alle 23 replicato anche il giorno dopo. Va detto che però che a Oriocenter, come in tutti i centri commerciali, non c’è stato il pienone previsto. Malgrado ciò, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.

 

E nella Smart Clinic si eseguono anche operazioni chirurgiche ambulatoriali

Importante lo sbarco a Oriocenter della Smart Clinic aperta dal gruppo ospedaliero San Donato, la seconda del genere dopo la Corpore Sano Smart Clinic aperta con grande successo alle Due Torri di Stezzano. Invariato il concept, che prevede di mettere il know how del primo gruppo ospedaliero italiano alla portata di tutti, offrendo un servizio di qualità ospedaliera che sappia adattarsi alle esigenze di salute, benessere e cura dei cittadini in modo flessibile, facilmente accessibile, pratico ed economico. La Smart Clinic vanta quasi mille metri quadri di superficie, 19 ambulatori con alte tecnologie, un’area dedicata alla diagnostica per immagini, una palestra per la fisioterapia e box per le terapie fisiche. Assoluta novità per una struttura medica all’interno di un centro commerciale, un blocco chirurgico per attività operatoria ambulatoriale e un centro laser per la chirurgia refrattiva, legato al programma www.buttagliocchiali.it.

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