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Bennet collabora con IED per la collezione 2023 delle shopper

Sono già disponibili in tutti i 69 ipermercati e superstore Bennet di Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna e online le nuove shopper Bennet della Collezione 2023. La linea, composta da quattro shopper di colori diversi, nasce dalla collaborazione tra Bennet e IED Milano, Istituto Europeo di Design.

Sviluppata con l’obiettivo di unire funzionalità e stile, la collezione è il risultato di un’attività di progettazione che ha coinvolto tre gruppi multidisciplinari da 4 studenti l’uno. Dopo 8 ore di workshop su obiettivi, target, scenario e concept creativo, 3 settimane di lavoro per sviluppare i prototipi e 2 mesi di industrializzazione, la scelta finale è caduta sulla proposta del team composto da Nicolò Maria Clausi, Francesco D’Alto, Anna Lazzaron e Filippo Maria Limido.

Grazie alla combinazione delle loro diverse competenze e sensibilità le nuove shopper soddisfano più esigenze: in primo luogo essere pratiche e resistenti, requisiti fondamentali di un oggetto pensato per la spesa; essere rispettose dell’ambiente, traguardo di sostenibilità oggi altrettanto basilare; e infine essere belle e originali, capaci quindi di piacere e regalare all’esperienza della spesa quella scintilla di energia e gradevolezza in più che la trasforma in shopping.

La somma di tutti questi elementi ha prodotto una shopper colorata e ricca di dettagli che non rispondono però soltanto a stimoli di look, ma anche a differenti livelli di funzionalità. Rimandano alla forma la gamma di colori pastello scelti per le quattro diverse versioni e la fascia di piccole icone decorative che rappresentano l’assortimento food e non food di Bennet. Dialogano invece direttamente con il concetto di funzione soluzioni pratiche quali le maniglie, larghe e morbide per trasportare la shopper con maggiore comodità, la fibbia che serve per stringerne le estremità e trattenere il contenuto, la tasca interna per conservare la lista della spesa e la carta Bennet Club. Punto di incontro tra le due linee guida che sono l’essenza del design è il materiale utilizzato, un tessuto ricavato da PET riciclato, impermeabile e con cuciture rinforzate.

Le shopper saranno anche principio di ispirazione creativa per una serie di novità destinate ai clienti più digitali e appassionati di blockchain, web 3.0 ed NFT. La linea disegnata dagli studenti di IED Milano rappresenta la terza edizione della serie shopper Bennet dell’anno. Anche nel 2021 la catena si era avvalsa del contributo di creatività e freschezza degli studenti di una scuola, l’I.S.I.S. Setificio Paolo Carcano di Como.

Sace e Unicredit sostengono la crescita di Planet Farms

SACE e UniCredit sostengono i piani di investimento e di crescita di Planet Farms. La società, che opera dal 2018 nel settore del vertical farming – e che proprio per questo ha come claim ‘Go Vertical’ – ha ottenuto un finanziamento di 17,5 milioni, concesso da UniCredit e assistito dalla Garanzia Green di SACE, per la realizzazione a Cirimido, in provincia di Como, di uno stabilimento per la coltivazione idroponica indoor di ortaggi, a partire da insalate baby leaf e basilico, attraverso la tecnologia del vertical farming.

Il metodo produttivo di Planet Farms è caratterizzato da processi totalmente automatizzati, un ambiente controllato e isolato dall’esterno, per escludere il contatto con agenti patogeni e di conseguenza l’uso di fitofarmaci e pesticidi, oltre a consumi idrici significativamente ridotti (-95%) rispetto all’agricoltura tradizionale. Planet Farms nasce a Milano dalla combinazione tra tradizione alimentare ed eccellenza tecnologica, con la mission di spingere l’evoluzione del comparto agricolo verso una nuova frontiera sostenibile ed efficiente, sempre rispettando i pilastri della tradizione agricola Made in Italy.

Nel 2050 più dell’80% della popolazione mondiale abiterà in centri urbani sempre più grandi e una delle risposte alla necessità di sfamare 9 miliardi di individui senza consumare suolo, sono proprio le Vertical Farm, edifici energeticamente autosufficienti ideati per ospitare la coltivazione di specie vegetali a scopo alimentare, attraverso sistemi di produzione agricola indoor interamente organica. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali e del suolo, rendendo la produzione alimentare indipendente dalle condizioni climatiche e del territorio utilizzando strutture edilizie appositamente dedicate, all’interno o in prossimità di grandi centri urbani. Un tipo di coltivazione efficiente e ad alto rendimento, che consente la tutela degli ecosistemi.

Planet Farms è già operativa con la sua prima vertical farm, la più grande d’Europa, a Cavenago, in provincia di Milano. I prodotti Planet Farms si rivolgono al mercato del fresco confezionato e pronto per il consumo e sono destinati prevalentemente alla grande distribuzione organizzata (GDO). SACE ha un ruolo di prima linea nell’attuazione del Green New Deal sul territorio italiano. La società, infatti, può rilasciare ‘garanzie green’ su progetti domestici in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’operazione condotta con SACE e UniCredit – dichiara Daniele Benatoff, co-founder e co-CEO del Gruppo Planet Farms – che ci consente oggi di avviare la costruzione della nuova farm di Cirimido, che sarà molto più estesa rispetto agli oltre diecimila metri quadrati di Cavenago, permettendo a Planet Farms di espandere considerevolmente la propria capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming, nonché tecniche di produzione sempre più efficienti, anche dal punto di vista energetico”.

“Questa operazione – ha sottolineato Enrica Delgrosso Responsabile Mid Corporate Nord-Ovest di SACE – rafforza il nostro sostegno ai piani di crescita di Planet Farms, una realtà in cui tecnologia, innovazione, sostenibilità e visione si combinano al saper fare italiano. Questo intervento conferma l’impegno di SACE a supporto del settore agroalimentare e della propria filiera promuovendo tecnologie rivolte alla transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del nostro nuovo piano industriale Insieme2025”.

“UniCredit ha assunto un concreto impegno nella transizione verso un’economia green e sostenibile – afferma Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit. Con questa nuova operazione, siamo lieti di continuare a supportare l’ambizioso piano di sviluppo aziendale e la relativa espansione della capacità produttiva di Planet Farms”.

Rinnovato l’accordo di collaborazione tra Gruppo VéGé e Metro Italia

Continua la grande partnership della GDO, con il rinnovo dell’alleanza tra Gruppo VéGé, il primo Gruppo della Distribuzione Moderna nato in Italia e METRO Italia, specialista internazionale nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca.

Il nuovo accordo si focalizzerà su settori ampiamente strategici come il beverage e i prodotti disposable, che a partire dal periodo pandemico hanno conosciuto un inarrestabile trend di crescita, mostrandosi determinanti per rispondere alla domanda dei consumatori con una strategia di vendita all’insegna dell’omnicanalità, e con la fine della pandemia sono tornati ad essere fondamentali per il comparto Ho.Re.Ca. VéGé, infatti, si occuperà di condurre la negoziazione per conto di METRO Italia con un centinaio di fornitori di prodotti, al fine di ottenere le migliori condizioni di fornitura possibili.

Iniziata il primo gennaio del 2020, la partnership è proseguita con una reciproca soddisfazione per entrambi i Gruppi, nonostante abbia vissuto tre anni segnati dagli eventi più problematici che si possano ricordare dal secolo scorso: una pandemia e una guerra con effetti collaterali sul costo dell’energia, sul reperimento di prodotti e sulle materie prime. Proprio a seguito della continua e proficua collaborazione portata avanti nonostante questi eventi, le due realtà sono riuscite a trovare le risposte più adatte alle domande del mercato Horeca, giungendo al rinnovo della collaborazione per altri tre anni, fino al 2025.

I numeri dei Gruppi
Gruppo VéGé si conferma come uno dei più importanti network di vendita con 35 imprese mandanti, una quota del 7,9%, che lo porta ad essere il 4° gruppo in Italia (Fonte: Guida NielsenIQ GNLC settembre 2022), un fatturato al consumo, stimato a fine 2022, di oltre 12,55 miliardi di euro e una rete multi Touch Points di 3.809 punti vendita offline suddivisi in 107 ipermercati, 1072 supermercati, 1486 superette, 112 cash&carry e 1032 specializzati. Con un totale di 2.841.267 mq, raggiunge la leadership assoluta in Italia come numerica complessiva di punti di vendita (Fonte: Guida NielsenIQ All Channels settembre 2022). Sul fronte dell’online, Gruppo VéGé è presente in 14 regioni, registra 237 punti di ritiro per il click & collect, e l’attivazione di due partnership nazionali con Glovo ed Everli.

METRO Italia, con uno staff di oltre 4.000 dipendenti, è un’azienda specializzata nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca. Presente in Italia in 16 regioni con 49 punti vendita all’ingrosso, offre ai propri clienti la possibilità di scegliere in modo integrato tra diverse modalità di acquisto in funzione delle specifiche esigenze: dalla consegna (Food Service Distribution – FSD) al Cash and Carry e al canale digitale Mercato Online. La rete distributiva si completa con due depositi rispettivamente nelle aree metropolitane di Milano e di Roma, dedicati esclusivamente all’FSD. L’azienda ha circa 200.000 clienti con un focus specifico sulla ristorazione e l’ospitalità (Horeca). Nell’anno fiscale 2021/2022 METRO Italia ha generato vendite pari a 1,8 miliardi di euro.

“Siamo soddisfatti ed orgogliosi di continuare la nostra collaborazione con un partner strategico come METRO Italia” afferma Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di VéGé Retail. “Un’ulteriore prova di quanto il Gruppo VéGé, nonostante le difficoltà di questa fase, ama cimentarsi in vere grandi sfide commerciali. Lavoreremo da ambo le parti con l’obiettivo di mantenere e migliorare il percorso congiunto, improntato su un’assoluta crescita per le nostre Imprese ed i nostri fornitori di marca. Non vediamo l’ora di affrontare i prossimi 3 anni insieme ad una realtà di assoluta eccellenza su tutto il territorio nazionale per specializzazione, organizzazione e cultura aziendale, valori in cui crediamo fortemente”.

“Siamo molto soddisfatti di rinnovare questa importante alleanza con Gruppo VéGé, che in un periodo storico segnato dalla pandemia ci ha aiutati adattare la proposta commerciale per i nostri clienti. Siamo convinti che soltanto facendo squadra potremo superare le sfide che il contesto economico mondiale attuale ci pone permettendoci di continuare ad essere il partner d’eccellenza per il mondo Horeca”, commenta Romain Pobè, Direttore Commerciale di METRO Italia.

Granoro rinnova la partnership con MasterChef Italia

Granoro rinnova la propria presenza in tv al fianco del cooking show più famoso d’Italia, chiudendo il 2022 con una partnership nazionale prestigiosa. MasterChef Italia ha voluto portare la pasta di filiera 100% pugliese Granoro “Dedicato” nella dispensa della nuova edizione del programma al via oggi, giovedì 15 dicembre, su Sky e in streaming su NOW.

Il programma vedrà ancora una volta la presenza dei tre grandi Chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli a fare da padroni di casa. Durante le prove in Masterclass gli aspiranti chef scopriranno un po’ di sé stessi in ogni piatto di pasta. Un viaggio di sapori che custodisce bellezza e gusto inaspettati.

“Dedicato”, che ha da poco festeggiato i suoi primi 10 anni di vita, è il frutto di un ambizioso progetto di filiera voluto da Granoro e nato nel 2012, che oggi coinvolge oltre 340 piccole aziende agricole pugliesi per produrre pasta con grano duro di altissima qualità, coltivato nel territorio pugliese. È il risultato di un lungo lavoro, un percorso fatto di persone, che insieme hanno condiviso idee, visioni, si sono impegnate ed hanno lavorato per un obiettivo comune: produrre grano duro da cui ottenere una pasta eccellente tutta pugliese, dal campo alla tavola.

«Essere anche quest’anno al fianco di un programma televisivo di riferimento per gli appassionati di cucina rappresenta nuovamente una opportunità unica e speciale per portare all’interno del più noto cooking show e nelle case di milioni di italiani l’unicità della nostra pasta di filiera 100% Puglia sulla quale la nostra azienda punta fortemente per il futuro» commenta l’Amministratore Delegato di Granoro Marina Mastromauro.

Andriani e NUO, sancita la partnership per raggiungere nuovi mercati

NUO S.p.A. fa ingresso in Andriani S.p.A. Società Benefit e B Corp, l’azienda di Gravina in Puglia che opera nell’Innovation food con le sue paste senza glutine a base di cereali e legumi e prodotti da forno gluten free e aproteici dolci e salati. L’accordo, annunciato ad agosto dopo una lunga selezione, prevede un ingresso in minoranza con il 26,4% delle quote e rappresenta la prima operazione nel mondo food di NUO.

Sotto la guida dei due fratelli Michele e Francesco Andriani, i quali mantengono la maggioranza dell’azienda, la società si prepara a una nuova ed importante fase di sviluppo grazie all’apporto di capitali e di competenze avvenuto con l’ingresso di NUO.

In particolare la governance di Andriani si rafforza con un nuovo board, in cui entrano Giuseppe Morici, Operating Partner di NUO dopo la ricca carriera maturata in gruppi come Bolton e Barilla, e Alessandra Fornasiero, Direttore Sostenibilità e CSR di Innovatec Group, affiancando Michele e Francesco Andriani, Michele di Paolo, Tommaso Paoli, AD di NUO, ed Eugenio Conforti, Partner di NUO. Un ampliamento di competenze qualificate per sostenere la seconda fase della crescita di Andriani e la sua trasformazione in piattaforma dell’innovation food, attraverso la realizzazione di un ambizioso piano di crescita organica e guardando con interesse a potenziali opportunità di sviluppo anche per aggregazione.

“La sintonia valoriale sui principi, il modus operandi virtuoso e la visione innovativa nel fare impresa rafforzano ogni giorno di più la bontà della strada intrapresa insieme” commenta Tommaso Paoli, AD di NUO. “Andriani si conferma una delle realtà industriali italiane più̀ dinamiche, innovative e impegnate in favore di uno sviluppo sostenibile ed inclusivo verso tutti i portatori di interesse, in un mercato strategico in Italia come nel resto del mondo. L’innesto del nuovo board, con i talenti e le esperienze rappresentate, e le risorse finanziarie apportate permetteranno la costruzione del più grande polo di Innovation food italiano da esportare nel mondo, dovunque c’è attenzione alle migliori espressioni del Made in Italy”.

“La crescita di un’impresa non può limitarsi solo a un tema dimensionale, ma anche valoriale e qualitativo. La partnership con NUO, nel rispetto dei valori fondanti di Andriani, risponde alla volontà di aprirci in modo sempre più efficace alle sfide dei nuovi mercati per soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più consapevole, mantenendo ben saldi il nostro purpose e la nostra identità” gli fa eco Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A. Società Benefit.

NUO
NUO S.p.A. è una holding industriale volta allo sviluppo di lungo periodo di imprese italiane eccellenti. È nata dalla partnership 50/50 tra due famiglie imprenditoriali multigenerazionali, Exor, holding diversificata controllata dalla famiglia Agnelli, e World-Wide Investments, il più antico family office di Hong Kong guidato da Stephen Cheng. In NUO le sfide della digitalizzazione, ESG, internazionalizzazione e passaggi generazionali sono considerate un’opportunità per adottare un approccio di investimento unico. L’obiettivo è aprire la strada a una nuova creazione di valore basata su sostenibilità e innovazione in tre settori chiave del panorama dei beni di consumo di fascia alta: cura della persona, moda e alimentare.

Andriani
Andriani S.p.A. Società Benefit, con sede a Gravina in Puglia, è specializzata dal 2009 nella produzione di pasta naturalmente senza glutine di alta qualità, sia con il suo brand Felicia sia conto terzi. Le materie prime utilizzate, tra cui mais, riso integrale, riso, grano saraceno, avena, lenticchie, ceci e piselli, sono accuratamente selezionate. La lavorazione avviene all’interno di uno stabilimento produttivo 100% gluten free: nove linee produttive, oltre 55 differenti formulazioni e 1.000 Sku gestite.

ESD Italia, i soci rinnovano la partnership per altri 4 anni

Si è tenuta due giorni fa la Riunione Generale di ESD Italia, la prima centrale di acquisto italiana che ha compiuto 20 anni lo scorso novembre, ed è stata l’occasione per annunciare il rinnovo dell’alleanza per i prossimi 4 anni.

La compagine dei quattro Soci rimarrà la stessa almeno fino al 2026, forte dei buoni risultati registrati anche in questo ultimo anno. Un anno che, pur con le difficoltà che il mercato sta attraversando, per ESD Italia è caratterizzato da ottime crescite. La quota di mercato è salita al 23,3%, in crescita di 0,2 pti % sul 2021 (dati IRI), mentre l’andamento delle vendite aggregate dei Soci ESD a ottobre 2022 è del +7,2%. Il fatturato al consumo (IVA inclusa) supererà i 28,5 miliardi di euro alla fine del 2022. ESD Italia si conferma anche determinante per la crescita dei partner fornitori arrivando a rappresentare nei primi 10 mesi del 2022 il 65% del fatturato incrementale sviluppato nel Food & Beverage dalla DMO in Italia (dati IRI).

Commentando i numeri il Presidente Harald Antley si è espresso sul tema più attuale e di interesse per tutti i player del mercato, l’inflazione: “Il 2022 verrà ricordato per la concomitanza di fattori che hanno determinato aumenti fuori scala dei fattori produttivi e la conseguente inflazione all’acquisto che, nonostante l’azione di calmierazione dei nostri Soci, sta causando aumenti dei prezzi alla vendita superiori al 10% nelle ultime settimane”.

Guardando al futuro, il Presidente ha espresso la preoccupazione per l’andamento dei consumi dei prossimi mesi: “Alla luce dello scenario previsto nel 2023 non ci sono i presupposti per sostenere ulteriori incrementi di listino da parte dell’industria. Anche se i segnali di queste settimane sono purtroppo diversi, per il 2023 chiediamo un’inversione di tendenza perché non possiamo ne vogliamo aumentare ancora i prezzi, e tantomeno possiamo pensare di assorbire ulteriori aumenti dei costi di acquisto. La soluzione dei problemi non può essere quella di trasferire gli stessi lungo la filiera, fino al consumatore”.

I 4 Soci ESD Italia (Acqua & Sapone, Agorà Network, Aspiag Service, Selex Gruppo Commerciale), hanno una rete complessiva di 5.816 punti vendita ed hanno programmato per il 2023 investimenti in nuove aperture per 520 milioni di euro finalizzati all’apertura di 159 nuovi negozi ed alla ristrutturazione di 108 negozi già in attività.

Nasce Candy Factory, nuovo polo italiano nel settore dolciario

VS SGR S.p.A. e Clessidra Capital Credit SGR S.p.A. hanno dato vita al Gruppo Candy Factory favorendo l’aggregazione di due storiche realtà industriali italiane del settore dolciario come Casa del Dolce e Liking (già partecipata da FVS SGR da dicembre 2021). L’investimento è condiviso con le famiglie Castellazzi (fondatrice di Casa del Dolce) e Corno (fondatrice di Liking), che rimarranno azionisti con una quota di minoranza qualificata di Candy Factory.

Nell’ambito di una governance condivisa, l’obiettivo industriale dei soci finanziari e industriali di Candy Factory è di dar vita a un polo italiano nel settore dolciario, facendo leva sulla complementarità delle due realtà dal punto di vista produttivo e commerciale. Il progetto prevede infatti un’integrazione del portafoglio prodotti in grado di soddisfare ogni esigenza dei clienti grazie ad una gamma completa e trasversale, dal mondo bimbo al professional e adulto.

Il piano di crescita di Candy Factory prevede inoltre il rafforzamento dell’area commerciale, l’espansione in nuovi canali e aree geografiche, lo sviluppo di referenze innovative e in linea con i trend di mercato, nonché la crescita sia attraverso operazioni di M&A nel settore di riferimento e in comparti attigui, sia mediante progetti di aggregazione e collaborazione con altre società complementari per gamma prodotti e posizionamento di mercato. Candy Factory perseguirà inoltre un piano di maggiore integrazione dei processi ESG in tutte le fasi della vita aziendale.

Candy Factory prevede di chiudere il 2022 con un fatturato di circa €45 milioni, in forte crescita rispetto al 2021; oltre il 35% delle vendite del Gruppo è realizzato all’estero.

Piergianni Castellazzi, Presidente di Casa del Dolce, ha dichiarato: “Attraverso la partecipazione a questa operazione, siamo convinti di poter dare a Casa del Dolce ulteriori possibilità e percorsi di sviluppo. Grazie alle solide basi costruite in anni di grande impegno e dedizione da parte degli azionisti e di tutta la forza lavoro, l’azienda sarà coprotagonista di un ambizioso progetto di crescita e consolidamento della propria leadership di mercato”.

Il Presidente di Liking Pierluca Corno ha aggiunto: “E’ molto gratificante, a meno di un anno dall’investimento di FVS nel capitale di Liking, essere riusciti a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo posti, ovvero strutturare un’importante operazione aggregativa. Nei mesi scorsi abbiamo condiviso uno sfidante progetto di sviluppo con Casa del Dolce; sono certo che questa aggregazione rafforzerà entrambe le aziende, grazie ad importanti sinergie industriali e soprattutto commerciali”.

Fabrizio Spagna, Presidente di FVS, ha dichiarato: “Siamo lieti di essere riusciti ad integrare due realtà industriali sane e ben gestite con impianti e macchinari tecnologicamente avanzati e altamente automatizzati e soprattutto idee e strategie di posizionamento ben definite. Tali fondamentali consentiranno nei prossimi anni di realizzare percorsi di crescita importanti in un settore che ben si presta ad operazioni aggregative. FVS ha affiancato la famiglia Corno un anno fa investendo in Liking ed è lieta di allargare il progetto industriale alla famiglia Castellazzi e a Clessidra per affrontare un nuovo e sfidante percorso di sviluppo, che confidiamo potrà riservare delle grandi soddisfazioni anche alla compagine di investitori del nostro Fondo PMI 2”.

Mario Fera, Amministratore Delegato di Clessidra Capital Credit SGR, ha concluso: “Siamo lieti di sostenere – in qualità di azionisti e finanziatori – questo ambizioso progetto industriale e contribuire alla realizzazione di un polo di aggregazione di medie aziende italiane operanti nel settore dei dolciumi e complementari nella gamma dei prodotti offerti. L’operazione rappresenta il primo investimento per il nostro fondo Clessidra Private Debt, attraverso il quale ci proponiamo come partner finanziario capace di offrire una gamma di soluzioni flessibile e ibrida (in questo caso capitale di rischio e debito subordinato) a imprenditori e manager con progetti industriali di crescita sostenibile. Nell’ambito dell’investimento è stata definita anche una roadmap di impegni da parte di Candy Factory nel raggiungimento di specifici obiettivi ESG”.

Casa del Dolce S.p.A. è una società attiva nel settore confectionery fondata nel 1950 e controllata dalla seconda generazione della famiglia Castellazzi. Il prodotto di punta è il “Trinketto” l’originale caramella liquida oggi distribuita in oltre 50 paesi. Ad esso, si aggiungono altri prodotti realizzati internamente (il “Ciuccetto” e i pop-corn) e prodotti distribuiti sul territorio italiano per brand esteri, destinati prevalentemente al mondo bambino. La capillare rete distributiva permette a Casa del Dolce di raggiungere tutti i canali di vendita con oltre 2.000 clienti attivi e 500 referenze attive. La Società attualmente impiega circa 45 risorse e opera su due sedi (un sito produttivo dotato di impianti altamente automatizzati e una nuova sede amministrativa e logistica). Il progetto industriale per i prossimi anni prevede una crescita con l’obiettivo di incrementare la capacità produttiva, aumentare la quota di mercato nei mercati serviti, entrare in nuove aree geografiche nonché arricchire la gamma prodotti con nuovi brand e referenze.

Liking S.p.A. è una società attiva nella produzione e commercializzazione di caramelle dure e ripiene, toffee, compresse e caramelle biologiche, sia a marchio proprio che private label, con una clientela rappresentata principalmente da importanti operatori della GDO italiana e da alcuni distributori esteri (export pari a circa il 30% dei ricavi complessivi). La Società attualmente impiega circa 40 risorse e opera su uno stabilimento di 16.000 mq con impianti produttivi altamente automatizzati. Il progetto industriale per i prossimi anni prevede una crescita con l’obiettivo di aumentare la quota di mercato nei mercati serviti, entrare in nuove aree geografiche e in nuovi canali di vendita, nonché arricchire la gamma prodotti con nuove referenze in linea con i trend di mercato.

Despar Centro-Sud sostiene il progetto Tartalove

Anche quest’anno Maiora, concessionaria del marchio Despar per il Centro-Sud, rinnova la partnership con Legambiente attraverso un altro progetto di sensibilizzazione ambientale che avrà come protagoniste le bioshopper 100% biodegradabili e compostabili, disponibili nei punti vendita della rete e pensate per la riduzione del consumo della plastica.

Despar Centro-Sud, in questo modo, mette in atto una politica sostenibile e contribuisce, al contempo, alla realizzazione del progetto “Tartalove”, ideato da Legambiente e finalizzato alla salvaguardia della tartaruga marina Caretta Caretta, un animale in pericolo che rischia di scomparire dai nostri mari a causa della pesca professionale, del traffico nautico e dell’inquinamento delle acque. L’inquinamento da plastica, infatti, è una delle cause più frequenti di mortalità per le tartarughe marine che nuotano nel Mar Mediterraneo. Gli operatori dei Centri di Recupero di tartarughe di Legambiente hanno documentato che più del 50% degli animali ricoverati aveva ingerito diversi tipi di plastiche: sacchetti, resti di bottiglie e stoviglie, cotton fioc, lenze e imballaggi di vario tipo.

Promuovere con gesti concreti la salvaguardia dell’ambiente e del territorio è una prerogativa che da anni Despar Centro-Sud ha messo in atto coinvolgendo attivamente i propri collaboratori e i consumatori mediante la partnership con enti qualificati di volontariato ambientale.

Le bioshopper disponibili nei punti vendita Despar Centro Sud, sulle quali sono stampati messaggi di sensibilizzazione ad hoc, insieme ad un sostegno economico stanziato da Maiora, contribuiranno al potenziamento dei centri di recupero tartarughe marine di Legambiente presenti nel Centro-Sud e alle attività di cura delle tartarughe.

«Il tema dell’ambiente ogni anno diventa sempre più attuale nella vita di tutti i giorni – spiega Grazia de Gennaro, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione di Maiora – e non solo i cittadini sono chiamati ad avere un ruolo attivo, ma anche le aziende devono, mediante semplici gesti, dare un contributo fondamentale. Le bioshopper diventano quindi uno strumento di comunicazione che mettiamo a disposizione dei nostri clienti, sensibilizzandoli in merito al tema della sostenibilità ambientale e della conservazione di specie animali a rischio di estinzione. Il nostro obiettivo è quello di contribuire così ad accrescere sempre più la consapevolezza su un aspetto che riteniamo fondamentale per il futuro della nostra e delle future generazioni».

Si può adottare una tartaruga marina cliccando su www.tartalove.it

Combattere gli sprechi, Caffè Borbone collabora con Banco Alimentare

Tra i bisogni primari non fa eccezione il caffè, da sempre simbolo di condivisione e solidarietà, soprattutto a Napoli. È qui che ha preso spontaneamente vita il fenomeno più solidale di sempre, il caffè sospeso, quello che si lascia pagato in anticipo al bar, a favore dell’avventore indigente che non potrebbe permetterselo. Sul principio che il caffè non può e non deve essere mai un lusso per pochi, ma sempre e solo un piacere per tutti, si basa l’idea di organizzare un recupero del caffè invenduto, in perfetto stato e buonissimo, con una ridistribuzione che avviene molto prima della data di scadenza indicata.

Così Caffè Borbone si schiera contro lo spreco alimentare, siglando un accordo con Banco Alimentare per la ridistribuzione del proprio caffè invenduto. La Fondazione Banco Alimentare si occupa del recupero di generi alimentari e di tutte le eccedenze della produzione agricola e industriale. In poche parole, cibo non consumato – ma ancora in perfetto stato – che verrà, quindi, ridistribuito tra le strutture caritative italiane che si occupano di soddisfare i bisogni primari delle fasce più bisognose della popolazione. Tutte le attività della Fondazione Banco Alimentare sono supportate quotidianamente da persone che dedicano il loro tempo in forma di volontariato, oppure contribuendo economicamente.

Il senso è quello di dare una seconda vita alle eccedenze alimentari, ancora perfette per il consumo e che nonostante ciò spesso sono destinate allo smaltimento. L’obiettivo più ampio è quello di fare convivere circoli virtuosi e atti di solidarietà, appoggiando politiche antispreco. Non solo rappresenta un passo importante verso le fasce più povere della popolazione, ma anche verso l’ambiente: gli alimenti recuperati, non diventando rifiuti, consentono un risparmio in fatto di risorse energetiche, grazie all’abbattimento delle emissioni di CO₂ nell’atmosfera e ottengono anche un fondamentale ritorno in termini di risparmio sui costi di stoccaggio, nonché di smaltimento rifiuti.

Essere solidali non è mai stato così saggio e necessario. E Caffè Borbone, da sempre presente quando si tratta di scelte etiche, anche stavolta ha preferito non farsi trovare impreparato. La ratio è che tutti noi possiamo fare qualcosa, che sia caffè o altro, quello che fa la differenza è esserci.

Partnership tra Granarolo e CGBI per produrre energia pulita

Il Gruppo Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori-CGBI annunciano il lancio di “Biometano di filiera”, un progetto in ottica di sostenibilità ed economia circolare che vedrà la realizzazione di 10 nuovi impianti di biometano nell’arco di 3 anni – dislocati in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia -, con lo scopo di ottenere energia pulita, ridurre i costi di trasformazione del latte e produrre fertilizzanti.

In un momento di grande difficoltà in cui versa il mondo allevatoriale, con i prezzi alle stelle per energia, mangimistica, altre competenze e la gestione quotidiana delle aziende agricole, il Gruppo Granarolo, la più grande filiera italiana del latte, e CGBI, gruppo al vertice del comparto italiano dell’energia rinnovabile con 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 gestiti in service, hanno deciso di unirsi nel segno di una partnership importante che spazia dal nord al sud dell’Italia per dare una risposta e un aiuto concreto al caro energie di cui tutti, imprese e famiglie, siamo vittime.

Così il Presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari: «Da tempo abbiamo intrapreso un percorso per il ridurre il nostro impatto sull’ambiente, dove i nostri soci-allevatori sono chiamati a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile. Questa partnership con una realtà che negli anni ha maturato una grande competenza, partendo dal mondo agricolo, ci permetterà di dare vita a un’esperienza virtuosa di economia circolare, producendo energia per alimentare il processo produttivo, sia in stalla sia in stabilimento, e al contempo fertilizzante organico in un momento in cui l’attenzione alla sostenibilità diventa una priorità assoluta mentre il concime in commercio ha raggiunto quotazioni pari a +87% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Puntiamo a diventare autosufficienti sul piano energetico, eliminando CO2 dal territorio e ottimizzando la gestione agronomica dei terreni, con un notevole risparmio di costi e una miglior qualità del prodotto».

Gabriele Lanfredi, presidente della Confederazione dei bieticoltori-CGBI, che rappresenta nel Paese oltre 5.200 aziende agricole e zootecniche, sottolinea: «Il progetto con Granarolo si aggiunge agli altri due già avviati con Coprob – Italia Zuccheri e con Fruttagel per contrastare la crisi energetica ed efficientare la produzione alimentare, sostituendo una quota importante di gas russo con il biometano ottenuto dai nuovi impianti. Le energie rinnovabili sono il presente su cui investire, per raggiungere l’autonomia energetica e risparmiare sulla bolletta di luce e gas dando un valore economico-ambientale ai sottoprodotti agricoli e agroindustriali».

Nello specifico, in ogni nuovo impianto di biometano Granlatte, la più grande cooperativa d’allevatori d’Italia, che controlla Granarolo, conferirà reflui zootecnici come letami e liquami forniti da alcuni dei propri soci-allevatori nei territori di Lombardia, Friuli e Puglia, mentre Granarolo destinerà scarti della lavorazione del latte come resi da mercato e sottoprodotti (siero e scotta) dai propri stabilimenti di Pasturago di Vernate (MI), Usmate Velate (MB) e Ramuscello (PN).

La Confederazione dei bieticoltori provvederà al recupero di seminativi, colture di secondo raccolto e sottoprodotti agricoli attraverso i propri soci delle cooperative del Nord Italia.

In sintesi, 3 sono i contributi importanti attesi dal processo produttivo dei nuovi impianti:

un importante abbattimento e riduzione dei costi energetici;

la produzione di biometano, prodotto in forma gassosa o liquefatta, utilizzabile parzialmente o totalmente dai soggetti della filiera attraverso l’allacciamento alla rete nazionale sostituendo una quota importante dei consumi interni di metano fossile;

la produzione di digestato, prezioso fertilizzante che darà un aiuto importante al mondo agricolo, costretto al momento, a causa del forte rincaro dei prezzi, ad acquistare concimi a costi enormi (basti pensare all’aumento dell’urea del +120% rispetto al 2021), e che sarà distribuito sui terreni delle aziende agricole conferenti in sostituzione ai concimi chimici, con una particolare collocazione e valorizzazione in agricoltura biologica e secondo le migliori pratiche agronomiche e ambientali, attraverso un’attività di ritiro e distribuzione centralizzata.

Per un singolo impianto di dimensioni medie, si stima di produrre 3.000.000 mc di biometano, con un risparmio previsto di CO2 eq di circa 6.000 tons, e 50.000 tonnellate di digestato.

Parte di questi impianti, il cui investimento totale è di 70 milioni di euro, verrà finanziato attraverso il PNRR, mentre la gestione sarà affidata a società agricole consortili costituite dai soggetti promotori, nell’intento comune di realizzare un modello di economia circolare, sostenibile e certificato in grado di generare valore economico e ambientale per tutta la filiera.

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