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IN’s Mercato rileva 54 punti vendita di Dico

Si avvia alla conclusione l’operazione di acquisizione da parte di IN’s Mercato SpA (Gruppo PAM) di 54 punti vendita e dei relativi rami d’azienda a insegna “Tuodì”, “Fresco Market” e “Ingrande”, di titolarità di Dico SpA e di una società collegata.

I punti vendita in questione sono ubicati nel Lazio, Toscana, Umbria e Marche. In particolare si tratta di 39 supermercati (dimensione compresa tra i 400 e i 2.499 mq) e 15 superette (dimensione compresa tra i 100 e i 399 mq).

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ad esito di recenti approfondimenti istruttori nell’ambito di alcuni procedimenti per la valutazione di un’operazione di concentrazione nel settore GDO, ha aggiornato la definizione dei mercati merceologici in tale settore, distinti per categoria dimensionale di punto vendita (mercati degli ipermercati, dei supermercati e delle superette).

Sulla base dei dati forniti, nei 39 mercati locali dei supermercati considerati l’operazione non appare in grado di alterare significativamente le condizioni concorrenziali. In 19 mercati locali, infatti, l’acquirente non risulta presente con propri punti vendita e l’operazione determina, pertanto, la mera sostituzione di un operatore con un altro. Nei 20 restanti mercati locali, la quota post merger risulta sempre inferiore al 10%, tranne in 4 casi in cui la quota combinata delle parti rimane comunque inferiore al 25%.

Con questa operazione, IN’s Mercato consolida la propria presenza nelle regioni sopraccitate portando la propria rete a oltre 540 punti vendita.

Tuodì, i sindacati proclamano quattro ore di sciopero per sabato 8 luglio

Alla fine è stata scelta la proclamazione di quattro ore di sciopero a seguito della grave situazione del gruppo Dico Tuo Dì, con sempre più incertezza per il futuro occupazionale dei 4mila addetti dei 400 negozi della catena discount.

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto uno sciopero di 4 ore per sabato 8 luglio in seguito all’esito negativo del negoziato con la direzione aziendale “che si è presentata al confronto a mani vuote, senza alcun piano industriale, come aveva invece garantito in un precedente incontro, volto a tutelare l’occupazione e il mantenimento dei punti vendita”.

Le tre sigle in un comunicato congiunto diramato sui luoghi di lavoro hanno stigmatizzato lo scenario prospettato dai vertici aziendali attraverso la vendita a “spezzatino” della rete vendita che complicherebbe ulteriormente la situazione occupazionale, senza nessuna garanzia sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro.

“La proprietà ha manifestato la volontà di garantire la continuità dell’attività ormai paralizzata in molte realtà territoriali in ragione della mancata fornitura delle merci, ma l’incontro tanto atteso che doveva rappresentare una concreta svolta per conoscere il futuro del Gruppo non ha prodotto alcuna novità, piuttosto ha alimentato le preoccupazioni già presenti. Filcams, Fisascat e Uiltucs considerando la situazione aziendale insostenibile, chiedono chiarezza sulle prospettive aziendali e sulla salvaguardia dell’occupazione” si legge nella nota.
Le tre sigle promuoveranno una campagna di informazione sullo stato di crisi del Gruppo. Un primo riscontro sulla complicata vertenza è stato intanto incassato dal ministero dello Sviluppo Economico MiSE che ha informalmente comunicato ai sindacati la disponibilità al confronto.

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