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Caro prezzi, volano gli acquisti al discount

Il caro prezzi fa volare gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,1% nelle vendite in valore, il più elevato tra tutte le tipologie distributive alimentari. E’ quanto emerge dall’ analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a aprile che complessivamente registra un aumento del 5,5% degli acquisti alimentari rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta però -sottolinea la Coldiretti – di un risultato dovuto esclusivamente al caro prezzi con le quantità di prodotti alimentari acquistati che si riducono dello 0,8%.

Il balzo dei discount – continua la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo, nel tempo della guerra.

Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, – sottolinea Coldiretti – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Una situazione che – conclude la Coldiretti – nei Paesi più ricchi provoca inflazione, mancanza di alcuni prodotti e aumenta l’area dell’indigenza alimentare ma anche gravi carestie nei Paesi meno sviluppati.

Discount per 1 italiano su 2: l’indagine di AstraRicerche per ALDI

Il condominio è il luogo dove si conoscono i propri vicini di casa, ma è anche tra i corridoi del supermercato che i rapporti di “buon vicinato” si consolidano, grazie al “passaparola”, reale o digitale, su prodotti e nuove catene da provare. È questa la fotografia dell’indagine di AstraRicerche commissionata da ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata tra i più importanti operatori mondiali, in occasione del suo quarto anniversario in Italia.

La ricerca, che ha coinvolto 1.019 italiani tra i 15 e i 70 anni, traccia le abitudini di acquisto degli italiani, confermando come la spesa sia al centro di consigli e indicazioni tra vicini di casa: il supermercato rappresenta un punto di riferimento importante per la vita del palazzo e del quartiere, dove intrattenere rapporti cordiali e sperimentare anche forme di solidarietà. Nell’ultima campagna pubblicitaria firmata McCann Worldgroup Italia “Segreti di condominio”, la convenienza e la qualità del “PREZZO ALDI” destano interesse e curiosità tra i condòmini e sono protagoniste proprio delle loro chiacchiere.

L’arrivo di una nuova famiglia, con i suoi sacchetti della spesa ricchi di prelibatezze, incuriosisce i vicini, che imparano come da ALDI sia facile spendere meno per vivere meglio. Con lo spirito di una sitcom all’italiana, intriso di ironia e spontaneità, i nostri condomini hanno raccontato la realtà del rapporto tra vicini di casa. Con umorismo, consigli e l’immancabile passaparola hanno popolato diversi canali di comunicazione, a partire dalle tradizionali radio e affissioni fino a toccare addressable digital tv, i social network e persino Tik-Tok, dove un originale “telefono senza fili” tra condomini ha aperto le porte a contenuti di capaci di raccontare uno spaccato di realtà con un tone of voice stravagante. Tutti i contenuti della campagna terminano con un tormentone, la chiara indicazione di dove è possibile trovare la massima qualità alla miglior convenienza: “Da ALDI, dove se no?”

IL SUPERMERCATO PUNTO DI RIFERIMENTO SUL TERRITORIO
La ricerca smentisce lo stereotipo dei cattivi rapporti tra chi condivide il pianerottolo in condominio, una realtà abitativa scelta da ben 6 italiani su 10. Per uno su due (52,6%) i rapporti sono positivi o addirittura ottimi, in un clima dove regnano soprattutto la cordialità (58,6%), il sorriso (53,0%) e la propensione all’aiuto (50,2%), aumentata soprattutto durante la pandemia. Il senso di solidarietà nel vicinato si rafforza anche attraverso gli acquisti: ben il 37,2% dichiara di aver fatto o ricevuto compere per altri, come vicini di casa o amici. Non solo: in italiano su quattro (25,4%) si è rimboccato le maniche e ha dato una mano ai vicini per piccoli lavori di idraulica, fai da te, maglieria. Queste tendenze sono trainate dai più giovani (in particolare giovanissimi tra i 15 e 24 anni) e vedono gli uomini più attivi delle donne.

Michael Gscheidlinger, Country Managing Director Italia di ALDI, commenta: “Il punto vendita, soprattutto dopo la pandemia, è diventato un vero presidio sul territorio, in cui le persone possono sentirsi a casa e costruire solide relazioni, con i cittadini ma anche con i nostri collaboratori. La prova di una novità su consiglio di un amico diventa rilevante ed oggi non è più solo il risparmio a convincere i consumatori ma anche concetti chiave come qualità, freschezza, Made in Italy, affidabilità e sostenibilità. Sono tutti valori del nostro ‘PREZZO ALDI’, la promessa che in questi quattro anni abbiamo mantenuto e che ci ha permesso di essere riconosciuti ogni anno da Altroconsumo come “Discount salvaprezzo” e nel 2022 come “Discount Preferito dai consumatori”. Grazie alla nostra rete di negozi, in costante espansione, abbiamo costruito una solida relazione con i clienti, nelle grandi città così come nei piccoli centri”.

I rapporti tra vicini si consolidano anche tra i corridoi del supermercato, uno dei luoghi in cui è facile incontrarli più spesso: lo è per un italiano su tre (33,3%), subito dopo il condominio (51,1%) e la strada (50,9%). Lo shopping è grande protagonista delle chiacchiere tra condòmini per quasi un intervistato su quattro (22,3%), per condividere consigli e suggerimenti su negozi e prodotti. Il “passaparola”, infatti, continua ad avere una forte influenza: il 50,4% afferma di provare una catena di supermercati/discount se consigliata da altri, mentre per il 36,2% un prodotto o una marca suggerita possono essere un ottimo pretesto per conoscere un negozio mai visitato prima. I consigli si scambiano non solo a voce, ma anche in modo digitale grazie alle chat di WhatsApp e Telegram, usate da circa un italiano su cinque anche per mantenere rapporti di buon vicinato.

Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche, dichiara: “Tra i numerosi risultati interessanti della ricerca, si nota in particolare la rilevanza dei rapporti di vicinato: più positivi di quanto si potesse immaginare, spesso improntati all’aiuto e all’ascolto reciproco; in una società sempre più “digital” è interessante notare la forza elevata del passaparola – non sempre richiesto ma spesso ascoltato. A sua volta, il ‘word of mouth’ è talvolta digitale: anche i rapporti tra vicini possono intensificarsi ed essere temporalmente più regolari grazie alle tecnologie che, in questo caso, ci avvicinano, ci danno opportunità di contatto; dopo la lunga fase Covid-19 in cui lo stare in casa o nel condominio è spesso stato un obbligo, è positivo notare che questa microcomunità ha assunto un valore significativo e apprezzato da parte degli italiani”.

GLI ITALIANI AMANO DARE CONSIGLI PIÙ CHE RICEVERLI
Ma chi ci influenza davvero? Gli intervistati sono sinceri e mettono al primo posto le promozioni (45,7%). Resta forte il ruolo delle persone vicine: parenti 35,6%, amici 27,5% ma anche recensioni online 19,1%. I consigli sono graditi anche se non sempre richiesti: il 71,1% riceve consigli sulla spesa da altri (solo il 59,4% li richiede). Grande è la propensione a dare consigli: il 76,0% degli italiani lo fa e i comportamenti sono molto simili tra uomini e donne, anche se i giovani e giovanissimi e le famiglie più numerose sono più inclini a dare consigli.

CON CHI FARE LA SPESA? NON LE CELEBRITIES, MA ESPERTI
Ma da chi si farebbero consigliare gli italiani mentre fanno la spesa nel punto vendita? Le risposte dimostrano grande consapevolezza verso la qualità e la sostenibilità dei prodotti: il preferito è il nutrizionista (71,3%), seguito dall’esperto di ambiente (67,6%). Terzo posto a sorpresa per il direttore del supermercato (63,2%), forse per “ricambiare” i consigli con le proprie proposte di miglioramento. Del resto, il personale del punto vendita è un punto di riferimento nella vita di quartiere: per il 28,7% il cassiere del supermercato del quartiere è considerato una “figura speciale”.

IL DISCOUNT TRA I LUOGHI PREFERITI DOVE FARE LA SPESA
L’affidabilità e la notorietà dei discount tra i consumatori italiani trova conferma nell’indagine: quasi un italiano su due (47,9%) sceglie proprio questa formula per la propria spesa settimanale. Apprezzati soprattutto dai 35-44enni (54%), sono sempre più in voga anche tra coloro che hanno maggiore un potere d’acquisto: se offerte e promozioni restano i driver di scelta principale per circa la metà degli intervistati (48,6%), quasi un italiano su tre (29,7%) si reca al discount per trovare prodotti non disponibili nei supermercati tradizionali, mentre il 22,8% ci va anche per fare scorte.

Uno dei principali motivi a influenzare un consumatore nella scelta del punto vendita dove fare la spesa è la possibilità di risparmiare grazie a sconti e promozioni (53,6%), seguita dalla qualità dei prodotti freschi (46,2%) e dalla comodità del punto vendita (46,0%). Anche la rapidità (32,5%) è una componente essenziale per fare la spesa: in media, il tempo trascorso tra gli scaffali è di circa mezz’ora, dedicato soprattutto alla scelta di frutta e verdura (54,8%), alimentari confezionati (46,8%) e carne o pesce (45,5%).

QUANTO IMPIEGHIAMO PER FARE LA SPESA?
Per un terzo degli italiani la rapidità nel fare la spesa è fondamentale nella scelta di un punto vendita (32,5%). Supera i 35 minuti in media il 32,7% del campione e solo il 9,2% è solito fare una spesa lampo in meno di 15 minuti. Sono tre le aree in cui gli italiani passano più tempo: la scelta di frutta e verdura (54,8%), gli alimentari confezionati (46,8%) e carne o pesce (45,5%). Sono più rapidi, invece, nella scelta dei prodotti per la cura della casa (24,3%) o della persona (21,9%).

FEDELI, MA NON TROPPO
Affezionati al solito brand o desiderosi di provare qualcosa di nuovo? In questo gli italiani si dimostrano molto flessibili: poco più di uno su quattro (27,3%) va sempre nella stessa catena, mentre il modello preferito (42,4%) è quello di avere due o tre insegne di riferimento per acquisti di simili dimensioni e importo. A conferma di come le abitudini sulla spesa siano in costante divenire, quasi 8 italiani su 10 ritengono possibile o probabile l’eventualità di cambiare catena nei prossimi sei mesi.

Quanto incide la marca del distributore sulle vendite del canale discount?

La domanda è precisa: quanto incide la marca del distributore sulle vendite del canale discount? Provate a dare la vostra risposta, prima di leggere quella arrivata da Gianmaria Marzoli, Retail Solutions Vice President di Iri, durante l’ultima edizione di Marca (la trovate in fondo a questo post). L’autorevolezza della fonte sgombra il campo da qualsiasi ipotesi di errore, relativamente a un numero che potrebbe sorprendere.

A pensarci bene, la cifra in questione non è che l’ennesimo segnale di quanto il discount sia cambiato in termini di assortimento, oltre che di ambientazione del punto vendita. E se è vero che il leader del canale in Italia – Eurospin – resta fedele all’impostazione classica che non prevede la presenza di grandi marche, molte altre insegne hanno ampiamente “sdoganato” i brand industriali. Basti pensare a Lidl – che occupa la seconda posizione nella classifica del discount a livello nazionale – e alla quantità di fuori scaffale brandizzati che accompagna l’inaugurazione di ogni suo nuovo punto vendita. Per non parlare della presenza di brand nelle attività promozionali nel corso dell’anno.

D’altra parte, come potrebbero le grandi marche rinunciare al canale più performante del panorama distributivo italiano? In base ai dati Iri, il largo consumo confezionato ha chiuso il 2021 con un incremento del +3,1% a valore. Parliamo di 2.452 milioni di euro aggiuntivi rispetto all’anno precedente e di questi oltre 1.550 milioni di euro (il 63,2% del totale) sono appannaggio del discount. In pratica, il discount ha contribuito con un +1,97% a quel +3,1% del totale mercato. E per dare un’idea di quanto diverso sia il ritmo di sviluppo delle vendite, basti ricordare che il secondo canale per contributo alla crescita è il supermercato, con +0,45%.

Alla luce di quanto detto finora, qual è dunque l’incidenza della Mdd sulle vendite del discount? Il 60,2%. E il quasi 40% che manca è suddiviso equamente tra grandi marche e brand industriali di primo prezzo. Perché sebbene offra più grandi marche e meno Mdd rispetto al passato, il discount non rinuncia al suo Dna fatto di convenienza e di assortimenti compatti. Una formula premiata dai consumatori italiani.

Nuove aperture e iniziative green per il discount IN’s Mercato

IN’s Mercato lancia nel 2020 una fitta serie di nuove aperture e la nuova campagna di comunicazione: #QUALCOSADIBUONO. Un’iniziativa di forte impegno sui temi della sostenibilità ambientale, che attraverso l’attività di riqualificazione urbana “Spazio Verde” si propone di migliorare lo spazio verde pubblico e la qualità di vita dei quartieri. Per quest’anno, infatti, in tante città dove è prevista l’apertura di un nuovo punto vendita, saranno donati alle amministrazioni alberi per creare aree verdi a disposizione della popolazione.

2020: azioni plastic free

La sostenibilità ambientale, che rappresenta uno dei principali elementi del sistema valoriale dell’insegna, si concretizza anche nello stop, durante il 2020, all’uso di bottigliette in plasticaall’interno dell’HQ IN’S: obiettivo? Eliminare 12.000 bottigliette all’anno.

Le strutture di IN’S abbattono i consumi grazie alla tecnologia

Accorgimenti, che hanno un impatto esponenziale nel ridurre l’impronta ecologica di un negozio o di un reparto: è questo il metodo che l’Azienda ha portato avanti negli anni per minimizzare il fabbisogno energetico all’interno delle proprie strutture. I frigoriferi dei latticini e le vasche dei surgelati, nei nuovi punti vendita e in quelli ristrutturati, sono dotati di porte che consentono un risparmio energetico del 30%. Nei nuovi negozi, inoltre, sono state installate le valvole elettroniche per un utilizzo ottimale delle centrali frigorifere, consentendo un notevole risparmio di energia elettrica. Un risparmio ulteriormente garantito dalle lampade a LED utilizzate per gli impianti di illuminazione di tutti i nuovi punti vendita del 2020.

Filiera, logistica e promozione in ottica di economia circolare

Anche la struttura organizzativa di IN’S è orientata verso un approccio green, dal 2018 infatti, è stata ridotta la distribuzione dei volantini cartacei con l’obiettivo di incentivare la consultazione on line tramite campagne dedicate digital; inoltre, i pochi volantini cartacei hanno la certificazione PEFC che garantisce una realizzazione con materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate.

Per quanto riguarda gli aspetti logistici, IN’S utilizza una gestione intelligente in modo da far circolare i veicoli completamente carichi ed evitare viaggi a vuoto. L’utilizzo di cassoni scarrabili, per alcune tipologie di merce, consente di ottimizzare gli spazi, razionalizzando le consegne e, quindi, riducendo le emissioni di CO2 dovute al trasporto su gomma. Infine, nel 100% dei punti vendita – sia vecchi che nuovi – si applica una raccolta differenziata molto rigida sui residui da imballaggio come carta, cartone, nylon e legno; una volta raccolti, poi, sono convogliati alla sede centrale e successivamente smaltiti per il riciclo.

Nuove Shopper

Nel corso del 2020 IN’S introdurrà le nuove shopper completamente riciclabili fatte per l’80%, di plastica riciclata. Previste due versioni, una termica e una non termica, entrambe certificate Climate Line, quindi CO2 neutral, ECOL e Blue Angel. Questa novità si aggiunge a una gamma di shopper già orientata alla sostenibilità e composta da due shopper biodegradabili e un modello in cotone bio certificato Fairtrade, il marchio del commercio equo e solidale.

A nove mesi dal debutto in Italia ALDI arriva a 50 pdv e supera gli obiettivi

A soli nove mesi dal suo arrivo in Italia, ALDI ha inaugurato ben 50 punti vendita, superando gli obiettivi prefissati nel proprio piano di sviluppo per il 2018 delle 45 aperture entro fine anno.

Con l’ampliamento progressivo della propria rete nel Nord Italia e con l’inaugurazione dei nuovi negozi di Borgaro Torinese (TO), Casalpusterlengo (LO), Monselice (PD), Villanuova sul Clisi (BS) e Udine, ALDI è già presente in sei regioni con 5 negozi in Emilia-Romagna, 8 in Friuli-Venezia Giulia, 15 in Lombardia, 4 in Piemonte, 5 in Trentino-Alto Adige e 13 in Veneto. In futuro ALDI ha in programma di continuare a crescere in maniera progressiva e organica.

L’arrivo di ALDI in Italia finora ha avuto un importante impatto occupazionale sui territori in cui è presente, permettendo l’assunzione di 75 collaboratori dedicati alla vendita in Emilia-Romagna, 123 in Friuli-Venezia Giulia, 228 in Lombardia, 67 in Piemonte, 88 in Trentino-Alto Adige e 173 in Veneto, ai quali si aggiungono gli oltre 300 collaboratori della sede operativa e gli oltre 220 del centro logistico di Oppeano (VR).

Con un’area di vendita complessiva superiore a 63.000 metri quadri, la multinazionale tedesca ha fatto scoprire ai clienti italiani la sua nuova idea di spesa: lo store concept è stato sviluppato per rendere la shopping experience più piacevole e intuitiva. Inoltre, 36 punti vendita sui 50 aperti sono alimentati da impianti fotovoltaici, la cui potenza totale è superiore ai 2 MWp, e le 36 colonnine di ricarica elettrica che ALDI ha provveduto a installare presso la gran parte dei propri negozi ad oggi hanno fornito gratuitamente un totale stimato di 2.684 kWh di energia, equivalente a circa 13.420 km percorsi.

A seguito delle aperture di punti vendita sul territorio, ALDI si è impegnata per ottenere importanti risultati anche a livello di riqualificazione urbanistica: grazie ad ALDI sono stati piantati circa 400 alberi, sono state realizzate 11 piste ciclabili e 9 rotatorie per agevolare la circolazione. A questi interventi si aggiunge l’importante recupero di 16 aree, per dare nuova vita a spazi in disuso e fornire un servizio a tutti i cittadini del territorio.

Nella top 20 delle categorie più vendute da ALDI trovano spazio i prodotti freschi e made in Italy. La tendenza dei clienti ALDI di includere nella lista della spesa le uova, inoltre, è una conferma che gli italiani scelgono anche le proteine alternative alla carne, soprattutto se di qualità. Le uova del discounter, sia sfuse sia utilizzate come ingrediente per la produzione di pasta fresca e secca a marchio proprio, provengono esclusivamente da allevamento a terra, all’aperto o da agricoltura biologica. Grande attenzione è riservata anche ai prodotti da forno, disponibili nell’area “Pan del Dì” di tutti i 50 punti vendita.

Il centro logistico di Oppeano (VR) è in grado di rifornire tutti i punti vendita in sole 24 ore, grazie agli ordini effettuati sulla base delle esigenze giornaliere. La struttura, che ad oggi ha movimentato oltre 226.000 pallet, sarà affiancata dal nuovo centro logistico di Landriano (PV) che, una volta ultimato, permetterà di rifornire i negozi in costante crescita sul territorio.

Penny Market invita a donare il resto a Banco Alimentare

Un’iniziativa per donare il resto della spesa in beneficenza: si chiama #RestoSolidale e la lancia Penny Market che dal 6 dicembre al 6 gennaio invita i clienti a devolvere una quota a supporto del Banco Alimentare.

In questo modo Penny Market vuole offrire a tutti i suoi clienti in Italia la possibilità di dare un piccolo contributo che verrà poi devoluto all’associazione. Il meccanismo di fondo è semplicissimo: l’importo finale dello scontrino verrà arrotondato in eccesso alla decina di centesimi immediatamente successiva. Ad esempio, 15,35 euro verrebbe arrotondato a 15,40 euro, togliendo qualche piccola monetina dal resto dei clienti per un grande regalo alla collettività.

“Siamo orgogliosi di riconfermare ancora una volta, con Resto Solidale, la collaborazione con Banco Alimentare, ormai partner di lungo corso. Da anni infatti ci dedichiamo al recupero di eccedenze alimentari non deperibili e fresche e questa nuova iniziativa vuole dare la possibilità anche a tutti i nostri clienti di fare la loro parte. Con questa iniziativa, che non è nuova per il Gruppo Rewe, vogliamo andare oltre la donazione delle eccedenze e farci promotori di un’attività di donazione diversa” ha detto Gotthard Klingan, COO Penny Market Italia.

Tutti possono partecipare: bastano pochi centesimi per dare un grande aiuto. Il contributo, infatti, aiuterà Banco Alimentare a recuperare e donare alimenti per le persone bisognose.

Ormai da diversi anni Penny Market è in prima linea nell’aiutare la Fondazione Banco Alimentare in diverse iniziative di solidarietà. Gli alimenti non più vendibili nei punti vendita e nei centri di distribuzione vengono infatti donati alla Rete Banco Alimentare per essere ridistribuiti gratuitamente ad associazioni e strutture caritative di assistenza ai più bisognosi. Solo nel 2017 Penny Market ha donato circa 310 tonnellate di merce proveniente dai negozi e 59 tonnellate di merce dai magazzini.

Penny testa a Milano il format di prossimità

Il discount scende in centro città, adattando l’offerta e l’assortimento al pubblico della zona, lavoratori e anziani: è la nuova idea di Penny Market, testata nel punto vendita aperto a settembre in Bastioni di Porta Volta 7 a Milano. In una zona vivace, adiacente a Chinatown ma anche ai grattacieli di Porta Nuova, alla nuova Feltrinelli e all’Arena. Fatta di scuole, uffici ma anche residenti di lungo data.

Il concetto è quello dell’ambiente 3.0, adattato al contesto di una clientela urbana medio-alta. L’idea è allargare la propria proposta no frills e a buon mercato anche in contesti diversi da periferia o aree periurbane. Abbiamo visitato il punto vendita, una sorta di test per un formato di prossimità che però non rinnega la logica del discount, ma piuttosto la adatta alle esigenze della clientela di zona, con l’area manager del centro di distribuzione di Arborio Damiano Paletta. Nella fotogallery la nostra visita.

[Not a valid template]Il punto vendita di Porta Volta è dunque una sorta di test, che potrebbe in futuro essere replcato. Aperto il 27 settembre, dopo due mesi dal debutto “risponde bene e siamo in linea con le aspettative”. Anche perché il successo del format in Italia ed Europa dice che il pubblico del discount è ormai allargato a tutte le fasce e gli strati sociali della popolazione.

“Per i discount l’Italia è un territorio relativamente “vergine”, c’è ancora ampio spazio per crescere” conclude Paletta.

Squadra che vince non si cambia: sei telepromozioni Md a Portobello, con “la Clerici”

Prosegue la collaborazione tra MD e Antonella Clerici che sabato 27 ottobre torna in tv con la prossima edizione di Portobello. Nel corso dello storico programma, in onda su RAI 1, andranno in onda sei telepromozioni da 30” che segnano una nuova tappa della partnership tra l’insegna e una testimonial rivelatasi perfetta per il suo target, iniziata nel gennaio 2017 con il lancio della campagna “Buona Spesa, Italia!” in cui la popolare presentatrice televisiva duettava con il Presidente e fondatore di MD S.p.A., il cavalier Patrizio Podini. In televisione MD ha presenziato nel 2017 anche nei programmi condotti dalla Clerici, con telepromozioni inserite nel corso di “Standing Ovation” e “La prova del Cuoco”. Ora il format si ripropone in uno tra i programmi più attesi del palinsesto televisivo nazionale.

Per ciascuna delle sei puntate di Portobello, MD ha preparato una telepromozione da 30 secondi programmata nel cuore della trasmissione, oltre a un billboard di presentazione in apertura e chiusura di ciascuna puntata.

In tutti i sei filmati, Antonella Clerici ci fa entrare nella sua cucina per mostrarci le sue specialità, realizzate grazie a MD, e una dispensa ricca di prodotti con linee per tutte le tipologie di consumo. Il messaggio sottolinea anche l’italianità di MD, la sensazione di sentirsi come a casa nei punti vendita e la capillarità dell’insegna sul territorio. La conclusione, ovviamente, è affidata al pay-off “Buona Spesa, Italia!” che ormai tutti gli italiani conoscono bene.

Gli spot sono stati realizzati negli studi Rai di Milano, con la creatività a cura dell’agenzia Deltastudio.com di Ischia, la pianificazione è stata curata dalla Si.Com. di Nello Franco.

Aldi dichiara 11mila controlli l’anno sulla qualità di freschi e freschissimi

Carne italiana, uova da allevamento a terra, 115 referenze per l’ortofrutta esclusivamente da fornitori certificati GLOBALG.A.P. e un assortimento di vini provenienti da tutta Italia: sono i cardini della qualità dell’assortimento Aldi in Italia. La multinazionale tedesca ha illustrato i principi alla base del proprio impegno per offrire ogni giorno una gamma di prodotti selezionati che uniscono qualità e convenienza, dichiarando che effettua in media oltre 11.000 controlli l’anno sulla qualità dell’assortimento, tra cui assaggi e comparazioni di campioni, analisi di laboratorio e controlli giornalieri su freschi e freschissimi.

Grazie all’offerta selezionata di carni quattro volte italiane (nate, allevate, macellate e confezionate in Italia), a 115 referenze di frutta e verdura e a più di 100 vini in assortimento, ALDI si presenta come brand attento alle esigenze dei propri clienti e delle loro necessità. È per questo che sia il pollame sia i suini in assortimento sono nati, allevati, macellati e confezionati in Italia, incluse alcune referenze di pollo biologico. Per tutti questi articoli ALDI si impegna ad attuare ogni fase dei propri processi di produzione sul territorio nazionale e a garantirne la sicurezza. I controlli sulla qualità e il processo di verifiche a cui ALDI sottopone tutti i prodotti si basano su principi solidi e responsabili, supportati da regolari attività di pianificazione, attuazione e verifica.

All’interno dell’assortimento alimentare – pensato appositamente per la clientela italiana – proposto nei 41 negozi ALDI presenti attualmente nel Nord Italia, grande attenzione è stata riservata alla varietà e alla cultura enogastronomica del nostro Paese. Composta al 75% da prodotti alimentari che nascono dalla collaborazione con fornitori italiani selezionati, l’offerta complessiva di ALDI è costituita per l’85% da linee a marchio proprio e dedica ampio spazio all’ortofrutta, che consta di 115 referenze di cui il 10% di origine biologica. Tutta la frutta e la verdura di ALDI proviene da fornitori certificati GLOBALG.A.P., un protocollo che garantisce produzioni sicure per il consumatore e tracciabilità dei prodotti, inoltre verifica aspetti ambientali e sociali in tutti i processi di filiera. La qualità dell’ortofrutta ALDI viene garantita dalle analisi di laboratorio – 1.000 in un anno – e dai controlli giornalieri svolti dai collaboratori direttamente presso il magazzino, per assicurarne la qualità che li contraddistingue. Lo stesso genere di attenzione è riservata ai fornitori: i prodotti ortofrutticoli disponibili nei punti vendita ALDI vengono sottoposti a rigorosi capitolati d’acquisto per i residui di pesticidi.

L’impegno per offrire prodotti di qualità si riflette nella scelta del brand di proporre esclusivamente uova da allevamento a terra, utilizzate anche come ingrediente per la produzione di maionese, dessert da frigo, pasta fresca e secca a marchio proprio. Completano l’offerta anche uova biologiche, per i clienti che prediligono prodotti bio e da dicembre 2018 anche uova da allevamento all’aperto.

Infine la Vinoteca ALDI, caratterizzata da un’ampia selezione di vini regionali, conta 100 referenze tra vini rossi, bianchi, rosé, spumanti e frizzanti. All’interno dell’assortimento sono presenti anche prodotti di origine biologica. Nella scelta dei vini ALDI ha puntato su un’offerta italiana declinata nelle varie aree di produzione regionale e nelle principali varietà di uva. Una attenzione premiata: lo scorso 5 luglio il vino Amarone della Valpolicella San Zenone DOCG da 750 ml ha ricevuto il “Premio New Entry 2018” nella categoria Alcolici e birra, in occasione della nuova edizione dei Brands Award.

Leader Price apre il quarto punto vendita italiano a Vaprio D’Adda

Apre il quarto punto vendita in Italia, sempre in Lombardia, Leader Price Italia, la nuova realtà della distribuzione italiana nata da una partnership tra Crai e la francese Geimex (Gruppo Casino) attiva nel segmento discount, e lo fa a Vaprio d’Adda (MI), in via Marconi 22. Dopo Como, Voghera (PV) e Borgosatollo (BS), il brand prosegue il suo piano di espansione con un nuovo store di medie dimensioni di 580 metri quadri e 10 addetti dedicati.
Tra gli obiettivi dell’insegna c’è quello di presentare l’offerta in un’atmosfera in cui i clienti si sentono a proprio agio, facendo la spesa in modo facile e comodo, in negozi luminosi ed efficienti sotto il profilo energetico. Grazie a un’organizzazione intuitiva degli spazi, a una presenza ordinata e facilmente rintracciabile dei prodotti a scaffale e a una cartellonistica interna chiara e ad allestimenti moderni e funzionali.
“I nostri punti vendita sono a tutti gli effetti dei “negozi convenienza” semplici, ordinati, moderni e adatti alle diverse esigenze dei consumatori di oggi – dice Mario Maiocchi, Amministratore Delegato Leader Price Italia – . I denominatori comuni del processo di acquisto oggi sono innanzitutto la qualitàe la convenienza. Rispondiamo a queste esigenze sia con una forte attenzione alla qualitàdei cibi, soprattutto del fresco e del freschissimo, sia con un rapporto prezzo-qualitàvincente, sia con un assortimento caratterizzato da molti prodotti italiani, spesso provenienti dal territorio in cui sono dislocati i punti vendita”.

L’ingresso di LPI in Italia avviene nel segno di una grande attenzione alla varietàe alla cultura enogastronomica del nostro Paese. L’offerta si distingue per una forte presenza di prodotti di qualitàitaliani e francesi a marchio Leader Price, un significativo inserimento di importanti e selezionate marche nazionali, un presidio attento ai prodotti freschi e freschissimi e ai nuovi trend salutistici a prezzi convenienti.
Le molteplici differenze di gusti e abitudini che caratterizzano i consumatori italiani rappresentano una sfida alla quale LPI ha risposto facendo leva su una supply chain corta per il fresco e il freschissimo con oltre 200 referenze per frutta e verdura, mentre l’offerta di prodotti a marchio proprio rappresentano l’80% delle referenze a scaffale.

A Vaprio d’Adda LPI l’insegna riqualifica una precedente struttura puntando su uno store concept semplice e innovativo (vedi la fotogallery di instoremag del primo punto vendita aperto a Como) con un format e un design giàsperimentato in Francia.

Ampio lo spazio dedicato all’ortofrutta, posta all’ingresso con un’esposizione studiata per attrarre l’attenzione del cliente, e forte l’impatto dell’area benessere, con importante offerta di prodotti biologici per soddisfare la crescente richiesta dei consumatori. I punti vendita LPI sono inoltre caratterizzati dalla presenza della panetteria e pasticceria con laboratorio a vista per offrire pane e prodotti dolciari sempre freschi nell’arco della giornata, nonché da una cantina dei vini, con un’ottima selezione di qualità. Le altre categorie di prodotti sono rappresentate da un congruo numero di referenze per assicurare una scelta varia e soddisfacente ai clienti. Un angolo caffetteria completa l’esperienza di spesa.

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