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Black Friday sempre più “big”, cresce ancora negli USA e apre uno shopping da 682 mld USD

Invece che Black Friday si dovrebbe iniziare a chiamare Big Friday, perché i numeri che è in grado di movimentare l’evento più commerciale dell’anno, tra online e offline, sono davvero imponenti: quest’anno per le vendite natalizie saranno fatturati 682 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti secondo Salesforce, il 4% in più dell’anno scorso, nel Paese che il Black Friday ha creato quasi un secolo fa e istituzionalizzato negli anni ’80 del secolo scorso, nei negozi fisici. E la metà sarà spesa nel periodo del Black Friday. 
La giornata di sconti e promozioni che segna l’inizio dello shopping natalizio del resto nel 2016 ha generato una crescita globale del 34% delle vendite. E per i venditori quei pochi giorni che vanno dal Black Friday al Cyber Monday possono rappresentare il 30% delle vendite annuali. Lo stima ancora Salesforce all’interno del suo Holiday Readiness Report, che si basa sugli oltre 500 milioni di consumatori che acquistano sui siti che hanno scelto le soluzioni di Salesforce Commerce Cloud.

Andamento di vendite natalizie dal 2002 (in miliardi di dollari, fonte NFR).

Dopo il successo della scorso anno che ha decretato il Black Friday come la più grande giornata di shopping online dell’anno con un aumento del 19% di fatturato rispetto al Cyber Monday e superandolo, Salesforce prevede un’ulteriore crescita per l’edizione 2017. Nel 2016 infatti, l’incredibile balzo in avanti degli acquisti nel comparto moda (+38% raggiunto solo dall’abbigliamento sportivo) durante la giornata del Black Friday, ha contribuito a sostenere l’espansione del “venerdì nero”, superando così anche le vendite del Cyber Monday sia negli Stati Uniti che in Canada, Francia, Germania e Regno Unito.

Se poi la spesa retail (online e offline)del periodo delle feste nel 2016 negli Stati Uniti è stata di 656 miliardi di dollari (dati NRF), le vendite di quest’anno nei mesi di novembre e dicembre cresceranno di circa il 4%, stimando una spesa totale di 682 miliardi di dollari. Secondo Salesforce, il Black Friday però darà “solo” il via allo shopping natalizio: se il 50% degli acquisti verrà completato entro il 3 dicembre, l’80% della corsa ai regali di Natale proseguirà fino al 15 dicembre, periodo durante il quale i consumatori cercheranno l’offerta migliore sperando che l’articolo non sia già esaurito.

 

Cyber Monday, ulteriori sconti e nove e spedizione gratis per nove articoli su 10

Quanto al Cyber Monday, nato qualche anno com “Black Friday dell’eCommerce” (nella lontana era in cui la multicanalità era lontana e gli acquisti di facevano su Pc al lavoro), l’azienda stima che lunedì 27 novembre gli acquirenti potranno acquistare a prezzi ulteriormente ribassati (29% di sconto sul prezzo di listino) beneficiando del più alto tasso di spedizione gratuita che interesserà ben l’89% degli articoli.

 

Con lo smartphone si compra di più

La corsa verso l’uso dei dispositivi mobili continua senza sosta, soprattutto durante la stagione di picco. Nell’ultimo trimestre il 57% del traffico mobile si è convertito nel 34% degli ordini, dimostrando che l’intenzione di acquisto via smartphone è maggiore rispetto a quella via web (dati Shopping Index), e dunque la stagione dello shopping natalizio sarà indubbiamente caratterizzata da un massiccio utilizzo del mobile. Proprio durante la scorsa campagna natalizia il traffico via smartphone ha per la prima volta in assoluto superato quello via desktop: il 52% di tutte le visite infatti è avvenuto da smartphone. In occasione della Cyber Week, poi, ha catturato il 53% di tutto il traffico (nel 2015 si è fermato al 44%), mentre la quota di ordini è passata dal 25% del 2015 al 31%. Durante il Black Friday, la quota di ordini da dispositivo mobile ha raggiunto il picco negli orari compresi tra le 21 e le 22, rappresentando il 60% di tutte le transazioni in quel momento.

«Ogni giorno dovrebbe essere Black Friday – dice Maurizio Capobianco, Regional Vice President per l’Italia, la Spagna e il Portogallo di Salesforce Commerce Cloud -. Per offrire sempre un’esperienza positiva ai clienti, è importante che ogni retailer sia sempre pronto a sostenere un picco nei volumi di traffico apportando alcune accortezze: adattando i risultati di ricerca del sito, aggiornando l’ottimizzazione per i motori di ricerca, dando vita a campagne e promozioni».
Scarse prestazioni del sito, infatti, equivarrebbero a una perdita di acquisti. «Anche un secondo di ritardo nel caricamento della pagina può nuocere allo shopping – continua Capobianco – pari al 7% in meno di conversioni, l’11% in meno di pagine visualizzate e il 16% in meno di soddisfazione degli acquirenti. L’ottimizzazione dei propri servizi e una corretta strategia sono la base del successo di un retailer, sia durante il Black Friday che in una qualsiasi giornata di shopping».

Alibaba si allea con Auchan in Cina, e punta sulla rete “fisica”

Dall’online all’offline, passando per la sfida con Walmart: segna un altro passo verso la rete fisica il colosso dell’eCommerce cinese Alibaba, grazie all’accordo con Auchan Retail e Ruentex che prevede l’acquisizione da parte di Alibaba Group del 36,16% del capitale di Sun Art, con un investimento di 22,4 miliardi di HK$ (circa 2,44 miliardi di Euro) per l’acquisto delle azioni precedentemente detenute da Ruentex. Anche Auchan Retail rinforza la propria partecipazione al capitale di Sun Art L’alleanza strategica “permetterà di unire le rispettive expertise nel commercio fisico (offline) e nel digitale (online) per costruire il commercio “figitale” alimentare in Cina” si legge in una nota.
Al termine della transazione, Auchan Retail, Alibaba Group e Ruentex deterranno rispettivamente il 36,18%, il 36,16% e il 4,67% del capitale di Sun Art. Auchan Retail continuerà a consolidare la sua filiale Sun Art nei propri dati finanziari.

Sun Art è uno dei leader della distribuzione alimentare multi-format in Cina, dove opera con una superficie totale di circa 12 milioni di metri quadrati (dati al 30 giugno 2017). Presente in 29 province, regioni autonome e comuni sul territorio cinese, Sun Art conta 446 ipermercati di una superficie massima di 17mila metri quadri con insegna RT-Mart (大润发) e Auchan (欧尚).

Sun art è da poco entrata sul mercato con i mini store digitali automatizzati Auchan Minute (vedi: Auchan Minute, il mini supermercato automatico, parte alla conquista della Cina) con una rete che entro fine anno dovrebbe contare centinaia di punti vendita.

L’alleanza collima con la visione “New Retail” di Alibaba che punta a capitalizzare sul proprio approccio online e le nuove tecnologie collaborando con i propri partner commerciali per rispondere alle attese dei consumatori cinesi e con la Visione 2025 di Auchan Retail “Auchan cambia la vita”. L’obiettivo è offrire a 1,3 miliardi di consumatori cinesi una nuova esperienza di acquisto, “figitale” (in convergenza tra fisico e digitale).

«Insieme ai suoi nuovi partner, il Gruppo Alibaba è lieto di essere in grado di ridisegnare il commercio di domani grazie alla trasformazione digitale – ha dichiarato Daniel Zhang, CEO di Alibaba Group -. I negozi fisici sono un must nel percorso del consumatore. Nell’era digitale, devono essere arricchiti da servizi personalizzati grazie alle nuove tecnologie di elaborazione dei dati. Riunendo completamente i nostri canali online e offline e quelli dei nostri partner, non vediamo l’ora di offrire ai consumatori cinesi un’esperienza di acquisto originale e piacevole».

«L’alleanza con Alibaba è stata facilitata dalla nostra visione condivisa per il futuro del commercio in Cina. Riunire i principali partner commerciali globali, leader nel commercio fisico e nel commercio digitale in Cina, ci consentirà di offrire a centinaia di milioni di consumatori cinesi un’esperienza di acquisto integrata di eccellente qualità» ha spiegato Wilhelm Hubner, CEO di Auchan Retail.

Combinando i punti di forza delle tre società, la nuova alleanza consentirà a tutte le attività di Sun Art di beneficiare dell’ecosistema digitale di Alibaba, che si occuperà di digitalizzare e apportare ai negozi Sun Art (RT-Mart e Auchan) soluzioni “figitali”, come per esempio un processo di fulfillment perfetto e un’esperienza clienti sempre più personalizzata. L’idea è quella di offrire sinergie online e offline che cambieranno la vita dei consumatori proponendo loro nuovi prodotti e servizi più efficienti.

«Negli ultimi anni, la domanda dei consumatori è cambiata radicalmente con l’ascesa di Internet mobile e Sun Art sta integrando la dimensione online nel suo commercio offline» ha affermato Peter Huang, vicepresidente di Ruentex Group.

Il mercato della Gdo cinese fisico vale 4mila miliardi di dollari ed è nelle mire anche dell’insegna numero uno la mondo, Walmart che a gennaio 2017 deteneva 424 punti vendita in Cina, solo quattro in più rispetto all’anno precedente. Anche Walmart ha pensato di integrare la rete fisica con i punti forti dell’eCommerce, le consegne veloci e l’analisi dei dati, acquisendo l’operatore online Jet.com (vedi Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce), e la stessa operazione – sebbene inversa, dal digitale al fisico – è stata effettuata da Amazon con l’acquisizione di Whole Foods Market (vedi Amazon nella distribuzione fisica: acquisiti i supermercati Whole Foods Market).

Alibaba comunque non è nuovo alla strategia omnicanale: negli ultimi due anni secondo Forbes aveva già investito 2 miliardi di dollari nell’acquisizione di catene di supermercati in Cina.

Spesa digitale: nuove opportunità per la filiera alimentare

I nuovi stili di vita influenzano le abitudini di consumo e di acquisto. Anche nel food si sta affermando l’e-commerce e questo richiede un cambio di passo sia ai produttori e ai retailer, che si sono incontrati a Milano, nel corso del convegno Netcomm Focus Food, sviluppato in collaborazione con Fiera Milano e TuttoFood.

Secondo l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management Politecnico di Milano, oggi, l’e-commerce legato al settore food (nelle tre aree food&grocery, enogastronomia e ristorazione) vale 849 milioni di euro. Anche se la quota sul totale del commercio digitale è ancora piccola (4%), il volume complessivo delle vendite è in forte crescita (+ 43% rispetto al 2006), in particolare nell’ambito della spesa online e della ristorazione. Il 24% degli e-shopper italiani acquistano prodotti alimentari on-line.

Il consumatore cerca nella spesa online cerca anzitutto convenience, prodotti specifici legati a scelte o necessità alimentari, informazioni e contenuti e – esattamente come nel retail fisico – un’esperienza da ricordare. Su tutti questi aspetti si sono confrontati gli operatori dell’industria e della distribuzione, operanti nel mercato tradizionale e in quello digitale, dibattendo sulle necessità del consumatore e sulle modalità per soddisfarle.

«La trasformazione digitale continua a essere una potenzialità per tutti – ha affermato Roberto Liscia, presidente di Netcomm – c’è ancora ampio spazio per innovare e per crescere».

di Elena Consonni

Supermercato24 si accorda con Trenord e invita i pendolari lombardi a fare spesa in treno

Prova ad alleviare le proverbiali fatiche dei pendolari lombardi Supermercato24, che si accorda con Trenord per invitare i viaggiatori ad approfittare del viaggio in treno per fare la spesa. E trovarsela a casa al rientro. 

A seguito dell’accordo, ai possessori di abbonamento Trenord in corso di validità sarà riconosciuto uno sconto fisso del 5% sul valore della spesa, valido per tutti gli ordini effettuati sulla piattaforma. Chi invece acquisterà un biglietto di corsa semplice dall’App o dall’e-store Trenord troverà direttamente sul suo documento di viaggio un codice promozionale equivalente alla consegna gratuita della prima spesa ordinata.

«In Supermercato24 abbiamo trovato un partner di qualità che aggiunge nuove opportunità a quell’ecosistema dei servizi che sempre più devono affiancare l’esperienza quotidiana di viaggio, dando valore al tempo dei nostri Clienti che si muovono – ha detto Cinzia Farisé, Amministratore Delegato di Trenord -. Nostro obiettivo è coniugare il servizio quotidiano con le esigenze di innovazione dei viaggiatori lombardi sempre più digitali ed esigenti».

 

Un viaggiatore digitale

E in effetti l’identikit del passeggero Trenord conferma questa visione:  età media 36 anni, diplomato (55%) o laureato (30%), sempre più connesso e digitale. Basti pensare che oltre il 70% dei passeggeri lombardi dichiara di essere sempre connesso durante il viaggio. Le App preferite sono WhatsApp (42%), Facebook (28%) e Instagram (13%); oltre il 23% di chi viaggia in treno si dedica alla lettura utilizzando sistemi elettronici quali e-book, tablet e cellulare e quasi il 10% dei clienti svolgono operazioni bancarie o utilizzano App durante il viaggio.

«L’eCommerce grocery in Italia ha ancora un enorme potenziale di crescita e con il nostro servizio innovativo e capillare, siamo infatti presenti in 18 province italiane, offriamo in una società sempre più evoluta, frenetica e connessa dei plus non indifferenti a tutte persone – ha dichiarato Federico Sargenti, Amministratore Delegato si Supermercato24 –. Grazie alla nostra piattaforma i passeggeri possono fare la spesa in pochi minuti mentre sono in treno, senza rinunciare alle loro abitudini potendo scegliere il proprio supermercato di fiducia che sono soliti frequentare e che conoscono bene. Con la consegna anche entro un’ora, inoltre, al loro arrivo a casa o in ufficio troveranno il personal shopper che li attende con la spesa».

Supermercato24 in Lombardia è già attiva nelle province di Bergamo, Brescia, Milano, Monza, Mantova e Varese. Grazie a questo accordo, i Clienti Trenord residenti in queste province che utilizzeranno la piattaforma Supermercato24 per ordinare la spesa online usufruiranno di speciali agevolazioni.

La start up consente di scegliere il proprio supermercato di fiducia, dove un personal shopper si recherà e farà la spesa, consegnandola poi a casa o all’indirizzo desiderato all’orario concordato, anche entro un’ora dall’ordine. Sarà cura dello stesso personal shopper contattare telefonicamente il Cliente per ogni necessità. Il costo di consegna della spesa è di 4,90 euro, indipendentemente dall’importo speso, e i clienti possono pagare con carta di credito, con Apple Pay, Paypal o in contanti alla consegna.

 

Ordini vocali anche in Gdo, Morrisons sale sul carro di Alexa

Prima tra le catene europee Morrisons, storica insegna della Gdo britannica, ha attivato gli ordini vocali dal suo sito di eCommerce tramite Alexa, l’assistente personale attivato dalla voce di Amazon già attivo in USA, Regno Unito, Germania, Austria e da ieri anche in Canada.

Addio lista della spesa, scarabocchiata su un pezzetto di carta o con il gesso sulla lavagnetta: il futuro della spesa (e non solo) passerà sempre più per gli ordini vocali.

Senza alzare un dito, ma solo a voce, sarà possibile formulare una lista intera o, più comunemente, aggiungere articoli di volta in volta, nel momento in cui ci si accorge di averne bisogno. Tramite Alexa sarà anche possibile non solo rivedere e correggere la lista, ma anche tracciare l’ordine chiedendo conferma della puntualità della consegna.
Evidenti i vantaggi per le persone disabili, e a breve sarà anche possibile ordinare dalla macchina, sempre che abbiate una BMW certo.
«I nostri clienti sempre più spesso usano i comandi vocali nella vita quotidiana – ha detto Matt Kelleher, direttore di Morrisons Online -: per controllare il meteo,  ascoltare musica o aggiornarsi sulle ultime notizie. È importante che noi seguiamo questa tendenza emergente e rendiamo Morrisons un luogo più facile e accessibile per fare la spesa online. È davvero emozionante pensare che i nostri clienti ora possono fare la spesa senza nemmeno accendere il computer o usare lo smartphone».

Per usare il servizio sarà necessario scaricare l’app di Morrisons, disponibile sui dispositivi Amazon Alexa (Echo, Echo Dot e Amazon Tap). 

Con Alexa su Morrisons.com si potrà: togliere articoli dal carrello, controllare l’importo dell’ordine, controllare se un prodotto è già stato ordinato, o se un prodotto è presente nell’assortimento di Morrisons, verificare se si può ancora modificare l’ordine e se la consegna arriverà nei tempi previsti.
Non solo; l’app non mancherà di consigliare prodotti basandosi su ordini precedenti, per aiutare il consumatore a fare la spesa.
È qui la spesa del futuro? “Alexa, chiedi a Morrisons di aggiungere il latte al carrello, che non ne vedo più nel frigo”. Più facile di così…

Comprare online interagendo con il negozio reale, il “caso” Jan Kaan

È stato chiamato “il primo live stream store del mondo” il negozio di formaggi olandese Jan Kaan, storica bottega attiva dal 1913 (fu fondata dal nonno dell’attuale proprietario) che ha deciso di capitalizzare su una storia “reale” (fatto di mattone e malta come dicono gli anglosassoni) per rendere più “umane” e personali le vendite online.

Alla fine di settembre per cinque giorni, chi entrava nel sito per acquistare un formaggio poteva non solo assistere in streaming alla vita del negozio, ma anche chiamare e parlare con il personale per chiedere delucidazioni. O magari un consiglio su quale formaggio offrire alla cena con gli amici. Proprio come se si fosse lì, davanti al bancone.

Come dice il proprietario Jan Kaan: «Vendere formaggio era una cosa un po’ fuori moda, ora ci sono spazi per innovare e modernizzare l’azienda. Ma prima di tutto vogliamo restare autentici». 

Tra i destinatari dell’evento i turisti che frequentano ed entrano spesso nel negozio storico di Alkmaar. Ma anche i tanti consumatori odierni in cerca di autenticità e artigianalità, di storie vere e di un consiglio affidabile.

Come funziona: entri, guardi, chiedi, scegli e paghi

Una sorta di negozio connesso alla rovescia insomma, dove al posto di digitalizzare il punto vendita “reale” si cerca di portare l’autenticità di questo nel freddo mondo dominato dal codice binario. Impossibile per i Big del web, gli Amazon o gli Alibaba da 256.000 acquisti al secondo (questo l’ultimo record della dot come cinese al Singles Day). Ma di certo un’opportunità interessante per i piccoli negozi artigianali di quartiere. Premesso che abbiano qualcosa da raccontare, e un buon prodotto da vendere.

Auchan Retail lancia l’eCommerce iniziando con 2000 articoli “natalizi”

Duemila articoli pensati per i regali di Natale, dai giocattoli all’elettronica tra l’ampia offerta dell’ipermercato: è l’offerta disponibile dal nuovo sito di Auchan Retail che da novembre lancia l’eCommerce con consegna a domicilio in tutta Italia o nel supermercato sotto casa.

La consegna a casa è attiva in qualsiasi comune d’Italia, mentre scegliendo il click and collect si potrà ritirare direttamente nei punti vendita Auchan, IperSimply e in oltre 1.000 piccoli supermercati di prossimità, ad insegna MyAuchan, Simply e Punto Simply.

L’offerta riguarda gli articoli più ricercati del periodo natalizio: tra i giocattoli, maggiormente in voga sono quelli educativo, ma all’interno delle 96 pagine del catalogo si da ampio spazio anche al gioco elettronico: si va dalle proposte per i più piccoli, fino a tante referenze per i teenager e non solo.

Con la partenza del servizio e-commerce, è possibile usufruire di uno sconto di 5 euro sul primo acquisto per un minimo di spesa di 50 euro. La consegna a domicilio sarà gratuita a fronte di una spesa minima di 49,90 Euro o per chi sceglie di ritirare l’acquisto direttamente in uno dei punti vendita che partecipano al progetto.

Il nuovo servizio online non si ferma qui. Con il nuovo anno verranno introdotti numerose altre merceologie, che rispondono alle principali richieste stagionali. Con la primavera, ad esempio, arriveranno tante proposte per il giardinaggio e il verde. Si completa così l’offerta anche del piccolo supermercato, che diventerà sempre più punto di ritiro e di servizio per soddisfare le tante aspettative dei clienti.

Dal caffè alle pile, i 15 nuovi Dash button di Amazon: Mulino Bianco è il più utilizzato

Caffè, soprattutto, ma anche biscotti, pellicole per stampe istantanee, prodotti per la casa e per l’infanzia: sono 15 i nuovi Dash Button che entrano nel “portfolio” di Amazon, avanguardia delle spese immediate e senza pensieri. I clienti Prime infatti possono ordinare i prodotti preferiti (tutti nell’ordine degli prodotti d’uso comune e di marca) semplicemente premendo un pulsante e sfruttando la connettività Wi Fi.

A quasi un anno dal lancio di Dash Button in Italia, Amazon ha ampliato il numero dei prodotti che possono essere acquistati tramite questo dispositivo. Le new entry sono Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Café Borbone, Nesquik, Plasmon, Daygum, L’Or, Hag, Fujifilm, Lenor Unstoppable, Napisan, Swiffer, Mellin, Nidina e Duracell arrivando a un totale di 38 prodotti.

 Durante l’ultimo anno i 10 Dash Button più venduti in Italia sono stati:

  1. Mulino Bianco
  2. Dash
  3. Finish
  4. Gillette
  5. Barilla
  6. Durex
  7. Pampers
  8. Lines
  9. Fairy
  10. Ace 

«I Dash Button sono un modo conveniente, facile e affidabile per ordinare i propri prodotti preferiti semplicemente premendo un pulsante, e i clienti li amano – ha affermato Jorrit Van der Meulen, vicepresidente, Amazon Devices International -. L’entusiasmo per i Dash Button continua a crescere. I clienti vogliono più pulsanti, nuovi brand vogliono essere coinvolti, e oggi siamo entusiasti di aggiungerne di nuovi, tra cui Nescafé, Plasmon e Swiffer».

I Dash Button dei nuovi brand sono disponibili al costo di 4,99 euro su www.amazon.it/dashbutton. I clienti che li acquistano riceveranno uno sconto dello stesso importo sul prodotto associato, dopo il primo utilizzo.

Chi lo usa, apprezza il fatto di non doversi più preoccupare di uscire di casa per andare a comprare i prodotti di tutti i giorni come il caffé, le batterie, prodotti per la pulizia della casa, il detersivo per la lavastoviglie o i pannolini. Quando uno di questi prodotti sta per esaurirsi, basta premere il Dash Button per effettuare l’ordine.
Con i pulsanti Dash, i clienti Prime ricevono i prodotti con le spedizioni Prime illimitate, senza costi aggiuntivi. Nel momento in cui viene effettuato un ordine, i clienti ricevono sullo smartphone una notifica di conferma del prodotto, con la data di consegna e il prezzo. Come avviene con gli acquisti effettuati con modalità 1-Click, c’è la possibilità di rivedere, modificare o cancellare l’ordine in modo semplice. Dash Button viene dotato di un adesivo riutilizzabile e un gancio estraibile per appenderlo, incollarlo o posizionarlo in qualunque luogo il cliente desideri.
I brand attualmente in vendita con questa modalità sono: 
Ace, Barilla, Biorepair, Brabantia, Café Borbone, Dash, Daygum, Derwent, Duracell, Durex, Fairy, Finish, GBC, Fujifilm, Gillette, Hag, L’Angelica, Lenor Unstoppable, Lines, Lines Specialist, L’Or, Mellin, Mulino Bianco, Napisan, Nerf, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Nesquik, Nidina, Nobo, Pampers, Plasmon, Pellini, Play-Doh, Rexel, Swiffer, Scholl, Tampax.

Contemporaneamente nel Regno Unito la dotcom di Bezos ha portato a 106 i “bottoni” disponibili. A un solo anno dall’introduzione tramite i Dash Button sono state già ordinate 160.000 tazze di caffè e quasi 300.000 rotoli di carta igienica. Ma il mercato, si sa, per l’eCommerce è assai più maturo: le vedite online sono al 19% del totale contro il mostro 6% (scarso).

Spesa online pronta a decollare ma il punto vendita resta, ci vuole integrazione

Intervista a Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c, che dà i numeri di un settore, il Food&Grocery, tra i più performanti per il ritmo di crescita (900 milioni di euro nel 2017, +43% sul 2016), destinato grazie ai nuovi ingressi a crescere anche nel 2018. Oggi però copre solo lo 0,5% del mercato.
«Il ritardo dell’Italia rispetto ai principali mercati nell’eCommerce [ha una quota sulle vendite totali inferiore al 6% contro il 19% di Uk, il 15% degli USA e il 14% di Germania e Cina] permane ed è riconducibile alla ridotta penetrazione nei comparti di prodotto e specialmente nel Food&Grocery (0,5%). Nonostante il fermento imprenditoriale degli ultimi anni, il settore non è in grado di garantire una copertura territoriale diffusa e omogenea sul territorio italiano: solo il 15% della popolazione infatti può effettuare online la spesa “da supermercato” con livello di servizio idoneo, mentre un altro 55% della popolazione ha un accesso solo potenziale all’eCommerce, tramite iniziative sperimentali, isolate e con limitata capacità».

Va detto che, dopo l’arrivo di Amazon, nuove iniziative per la spesa online da parte delle insegne storiche sono in preparazione o sono partite nel 2017 (Easycoop, Selex, i drive di Nova Coop e di Esselunga, ad esempio) dunque ci si attende una diffusione sempre più ampia del fenomeno. Che non eliminerà il punto vendita fisico, fondamentale per il comparto ma che deve pensare prima di tutto all’integrazione.

eCommerce a 23,6 miliardi nel 2017 (+17%), per la prima volta i prodotti superano i servizi

Avanza l’eCommerce in Italia e cambia pelle, o meglio carrello: con un totale d 23,6 miliardi nel 2017, grazie alla crescita di tutti i settori tra cui Informatica ed Elettronica (+28%), Abbigliamento (+28%), Food & Grocery (+43%) e Arredamento e home living (+31%), i prodotti acquistati online nel 2017 fattureranno 12,2 miliardi di euro (52% del totale, con un incremento del 28%), superando per la prima volta i servizi. E, se la quota di mercato è ancora bassa, più che negli altri Paesi europei (del 5,7%) non si può più negare che l’eCommerce sia una realtà con la quale tutti i retailer devono confrontarsi, pena l’estinzione (un esempio si tutti: la recentissima decisione di Ikea di vendere i suoi prodotti online affidandoli a un marketplace, con Amazon e Alibaba candidati più papabili). 

Il valore totale degli acquisti online da parte dei consumatori italiani raggiunge nel 2017 i 23,6 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto al  2016. I Servizi crescono del+7% e si assestano a 11,4 miliardi.
Il Turismo si conferma primo settore seguito da Informatica ed elettronica di Consumo e Abbigliamento. Tra i settori emergenti i più importanti sono Arredamento e home living e Food&Grocery, che insieme valgono quasi 1,8 miliardi di euro. Gli acquisti via smartphone crescono del 65% e superano quest’anno i 5,8 miliardi di euro. È lo scenario del mercato del commercio elettronico presentato ieri dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm al convegno intitolato “eCommerce B2c in Italia: servono visione, coraggio e perseveranza!”.

«Nel 2017 l’eCommerce mondiale è stato caratterizzato da diversi fatti particolarmente significativi – afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano -. Tra questi ricordiamo le alleanze stipulate da alcuni grandi merchant eCommerce e operatori di differente natura (per sviluppare congiuntamente tecnologie o per espandersi commercialmente), l’affermazione di alcuni trend tecnologici (in primis assistenza vocale e chatbot) e la consacrazione delle principali ricorrenze eCommerce (Single Day, Black Friday e Cyber Monday). D’altro canto il 2017 è stato anche l’anno degli accesi dibattiti sugli effetti dell’online sul commercio tradizionale. Il successo di alcune iniziative eCommerce ha messo infatti a dura prova, in mercati più maturi dell’Italia, la sopravvivenza di alcune insegne della grande distribuzione tradizionale, tra cui quelle incapaci di progettare efficaci soluzioni ibride online – offline».

 

Paniere digitale “europeo”
Il paniere degli acquisti online si sta lentamente avvicinando a quello rilevato nei principali mercati più evoluti (dove i prodotti incidono per il 70% circa).

Nel 2017 gli acquisti di prodotti valgono 12,2 miliardi di euro. Il primo settore è l’Informatica ed elettronica di consumo con circa 4 miliardi di euro e un tasso di crescita del 28%. Gli acquisti nell’Abbigliamento (capi di vestiario, scarpe e accessori) crescono del 28% e raggiungono 2,5 miliardi di euro, non solo grazie al fashion ma anche al mass market. Tra i settori più performanti per il ritmo di crescita, troviamo il Food&Grocery (+43%) l’Arredamento e home living (+31%) con 900 milioni di euro ciascuno. Infine c’è l’Editoria con 840 milioni di euro (+22%). Gli acquisti in tutti gli altri comparti di prodotto valgono insieme 3,2 miliardi di euro nel 2017, in crescita del 27% rispetto al 2016. Qui si distingue il contributo dei Ricambi auto, con l’acquisto online pezzi di ricambio e pneumatici, del Beauty e dei Giocattoli. L’acquisto di prodotti genera circa 150 milioni di ordini all’anno con uno scontrino medio di 85 euro.

Nei servizi, che valgono complessivamente 11,4 miliardi di euro, il Turismo e trasporti si conferma il primo comparto dell’eCommerce italiano con 9,2 miliardi. La crescita (+7%) è riconducibile agli acquisti di biglietti per i trasporti ferroviari e aerei, alla prenotazione di appartamenti e case vacanze (attraverso gli operatori della sharing economy) e alla prenotazione di camere di hotel. Gli acquisti online nelle Assicurazioni raggiungono quota 1,3 miliardi di euro (+6%) e rimangono focalizzati sulle RC Auto. Tra gli “Altri Servizi”, che valgono circa 900 milioni di euro (+3%), rimangono importanti i contributi del Ticketing per eventi e delle Ricariche telefoniche. L’acquisto di servizi genera circa 50 milioni di ordini all’anno con uno scontrino medio di 235 euro.

«Il tasso di penetrazione totale degli acquisti online sul totale retail passa dal 4,9% del 2016 al 5,7% del 2017 con i Prodotti al 4% e i Servizi al 9%, e i tassi più alti sono stati raggiunti da Informatica ed Elettronica di consumo (20%) e Turismo (30%)» spiega Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c -. Il ritardo dell’Italia rispetto ai principali mercati eCommerce permane ed è riconducibile alla ridotta penetrazione nei comparti di prodotto e specialmente nel Food&Grocery (0,5%). Nonostante il fermento imprenditoriale degli ultimi anni, il settore non è in grado di garantire una copertura territoriale diffusa e omogenea sul territorio italiano: solo il 15% della popolazione infatti può effettuare online la spesa “da supermercato” con livello di servizio idoneo, mentre un altro 55% della popolazione ha un accesso solo potenziale all’eCommerce, tramite iniziative sperimentali, isolate e con limitata capacità».

«Dalla ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c emergono dati che trovano conferma anche dalla nostra esperienza. Il numero degli italiani che acquista online continua a crescere senza sosta e in maniera consistente (+10% rispetto allo scorso anno), mentre il valore della domanda eCommerce B2c è raddoppiato dal 2013. Siamo convinti che non esista più un consumatore tipico online, bensì un consumatore che usa indifferentemente diversi canali, online e offline, ricercando in essi un’esperienza d’acquisto fluida e coerente. Il fatto che il retail stia perdendo terreno rispetto all’eCommerce non significa che sia destinato a scomparire, ma che sia divenuto improrogabile per il commercio tradizionale ridefinire i propri paradigmi in termini di esperienza per il cliente» commenta Maurizio Capobianco, Regional Vice President per l’Italia, la Spagna e il Portogallo di Salesforce Commerce Cloud.

Uno su tre da smartphone, in tutti i settori
Nel 2017 un terzo degli acquisti eCommerce, a valore, è concluso attraverso smartphone o tablet. L’incidenza di questi device è quintuplicata nel giro di cinque anni: nel 2013 la somma di tablet e smartphone valeva infatti solo il 6%. Ancora più significativa la crescita dello smartphone: il suo contributo è passato infatti dal 4% nel 2013 al 25% nel 2017. In valore assoluto, gli acquisti eCommerce da smartphone superano, nel 2017, i 5,8 miliardi di euro, con una crescita del +65% rispetto al 2016.
L’importanza di questo canale per il consumatore è visibile in tutti i principali comparti merceologici: il tasso di penetrazione dello smartphone sul totale eCommerce sfiora o supera il 30% nella maggior parte dei settori di prodotto (Editoria, Abbigliamento, Informatica ed elettronica, Food&Grocery) ed è pari al 15% nel Turismo e al 5% nelle Assicurazioni.

I Web shopper italiani, esercito di 22 milioni
Nel 2017 i web shopper italiani – ossia i consumatori che hanno effettuato almeno un acquisto online nell’anno – sono 22 milioni e crescono del 10% rispetto al 2016. Tra questi, gli acquirenti abituali – ossia i consumatori che effettuano almeno un acquisto al mese – sono 16,2 milioni e generano il 93% della domanda totale eCommerce (a valore), spendendo online in un anno, mediamente, 1.357 euro ciascuno. Gli acquirenti sporadici sono invece 5,8 milioni, generano il restante 7% della domanda eCommerce e spendono mediamente 284 euro all’anno.

La crescita dell’export
Nel 2017 l’Export, inteso come il valore delle vendite da siti italiani a consumatori stranieri, vale 3,5 miliardi di euro e rappresenta il 16% delle vendite eCommerce totali.
I prodotti, grazie a una crescita del 19%, valgono 2,3 miliardi di euro e rappresentano il 67% delle vendite oltre-confine. La bilancia commerciale (Export – Import) nei prodotti è, a differenza dei servizi, positiva e vale 800 milioni di euro (+150 milioni di euro rispetto al 2016). L’Abbigliamento, grazie alla notorietà dei brand italiani e alle competenze digitali sviluppate da alcune Dot Com o boutique multi-brand nazionali, è responsabile del 65% dell’Export di prodotto. L’Export di servizi si ferma a circa 1,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita sostanzialmente nullo, a causa di alcuni isolati fenomeni sfavorevoli legati ad attori del settore Turismo.

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