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Tutti pazzi per la moda online: +25% a 1,8 miliardi di euro, il 5% del mercato retail

Un mercato che cresce sempre più: è quello dell’e-commerce nell’abbigliamento, che, dopo un avvio in sordina, negli ultimi cinque anni ha registrato un tasso di crescita medio annuo pari al 30% circa, il doppio rispetto a quello dell’e-commerce nel suo complesso: nel 2016 l’Abbigliamento varrà il 10% di tutto l’e-commerce in Italia (era il 6% nel 2012), con una penetrazione del 5% del mercato retail (era il 4% nel 2015). L’abbigliamento dunque nell’e-commerce di prodotto è il secondo settore, dietro solo ad Informatica ed elettronica.

 

Sono i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C, giunto alla 15a edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, che registrano nel 2016 per la moda online (ossia l’acquistato da consumatori italiani su siti sia italiani sia stranieri) una crescita del 25% e un valore di oltre 1,8 miliardi di euro. L’Export invece, cioè il valore delle vendite da siti italiani a clienti stranieri, aumenta del 30% e supera quota 1,3 miliardi di euro. Il 45% delle vendite Fashion valica i confini nazionali alla volta di Europa (in primis UK, Francia e Germania), USA, Russia e, in misura minore, Cina, Giappone e America Latina.

«L’Abbigliamento è uno dei comparti merceologici più dinamici dell’e-commerce B2c italiano per almeno tre ragioni: ritmo di crescita superiore a quello medio del commercio elettronico, offerta eterogenea e in continuo fermento, e, infine, spiccata propensione all’innovazione» ha detto Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

Un settore all’avanguardia insomma, che ha saputo meglio di altri trarre vantaggio dalle nuove abitudini di acquisto dei consumatori e coglierne le potenzialità.

«Il comportamento di consumo degli acquirenti di fashion è caratterizzato da un approccio omnicanale, nel quale sia i touch point fisici che quelli digitali giocano un ruolo chiave – spiega Roberto Liscia, Presidente Netcomm -. Questo nuovo customer journey è stato ben compreso dalle aziende fashion, che negli anni hanno apportato numerose innovazioni alla customer experience: dall’utilizzo dei social come canale di comunicazione e di customer care, ai totem virtuali nei punti vendita fisici per prenotare i capi non disponibili al momento».

 

Le richieste? Convenienza e assortimento

Alla base della scelta di acquistare capi di abbigliamento c’è anzitutto la possibilità del risparmio grazie a occasioni e promozioni speciali. Il 52% della domanda e-commerce è realizzata nella componente di prodotti a prezzo ridotto: scontato, con sconti dal 10% al 30%, o molto scontato, con sconti dal 30% al 70%.

«In occasione del Black Friday e del Cyber Monday – afferma Riccardo Mangiaracina, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – alcuni operatori hanno realizzato in due giorni oltre il 5% del totale fatturato online, circa 10 volte il valore delle vendite registrate nello stesso intervallo di tempo in altri periodi dell’anno. In seconda battuta, i siti di e-commerce consentono al cliente di scegliere il prodotto desiderato tra una gamma molto ampia, difficilmente reperibile in un punto vendita e infine agevolano l’esperienza d’acquisto consigliando articoli affini».

I web shopper italiani effettuano, nel 46% dei casi, acquisti mass market sui siti dei grandi retailer italiani e internazionali e sui marketplace generalisti; seguono, con un peso del 36%, gli acquisti ‘luxury’ realizzati sui siti delle grandi Dot Com, delle vendite private, dei produttori high fashion del Made in Italy e delle boutique multi-brand.

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Infine conquistano una quota del 18% gli acquisti di abbigliamento e accessori sportivi dai siti dei retailer specializzati, dei produttori e delle Dot Com generaliste.

«Se consideriamo la tipologia di prodotti acquistati online, i capi di abbigliamento (camicie, vestiti, capi spalla, jeans, pantaloni) incidono per circa il 55% e gli accessori per il 45%, con una preferenza spiccata per le scarpe – sia eleganti sia sportive – e per le borse o accessori di pelletteria – aggiunge Valentina Pontiggia, Senior Advisor dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – . Per quanto riguarda il genere, i capi di abbigliamento e gli accessori da donna pesano per il 50% del mercato Fashion online, quelli da uomo per il 40% circa (ed in crescita), quelli da bimbo per il 10%».

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Crescita globale: da siti italiani 3 miliardi di vendite, solo il 31% dalle aziende

Questo per l’Italia, ma anche  a livello globale il settore moda cresce, con un aumento delle visite del 18% e una crescita della creazione dei carrelli, del +25%, convertita in una crescita degli ordini pari al 24% secondo i dati Demandware.

La moda è uno dei settori che ha registrato i dati di crescita maggiori tra i segmenti analizzati, preceduto solo dall’abbigliamento sportivo che ha realizzato un +41% di visite, +44% creazione dei carrelli e + 35% ordini.

In ogni caso la moda Made in Italy movimenterà nel 2016 da siti italiani a consumatori italiani e stranieri circa 3 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al 2015. Anche grazie a un tasso di crescita quasi doppio rispetto a quello dell’e-commerce totale (+19%), l’Abbigliamento si conferma nel 2016 il primo comparto di prodotto per vendite online con un’incidenza del 17%.

L’Export è trainato dalla componente ‘luxury’ (abbigliamento ed accessori di alta moda). In questo scenario, le Dot Com – sia e-retailer (specializzati e generalisti) sia siti delle flash sales – pesano il 69% delle vendite, mentre le imprese tradizionali solamente il 31%. Analizzando poi la concentrazione di mercato, i primi 5 operatori nell’Abbigliamento generano il 54% delle vendite online e incrementano il loro peso rispetto al 2015 (quando l’incidenza era pari al 50%) anche grazie ai fenomeni di acquisizione e fusione.

Amazon Prime a Milano consegna Unes e NaturaSì in un’ora, puntando su bio e fresco

Doveva succedere, ed è successo: Amazon si allea con due insegne storiche della grande distribuzione come U2 Supermercati e NaturaSì, specialista in biologico, e promette la consegna dei loro prodotti in un’ora. Per ora a Milano, testa di ponte della strategia dell’azienda di Jeff Bezos in Italia.
Alla selezione di prodotti disponibili con Prime Now, oltre 20.000 referenze, si arricchirà dunque di oltre 6.000 articoli.

Tra i nuovi arrivi, i clienti troveranno un’ampia scelta di prodotti freschi in vendita nei supermercati U2 e NaturaSì, con la possibilità di ricevere quanto acquistato in un’ora o in una finestra a scelta di 2 ore in 49 codici di avviamento postale di Milano e hinterland. Una scelta non casuale, sembrerebbe, quella delle due insegne. NaturaSì è la più importante catena di supermercati specializzata nella vendita di prodotti biologici e conta 215 punti vendita affiliati in Italia e 2 in Spagna, e dispone già tra l’altro di un suo servizio di spesa online. U2/Unes, presente in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna con oltre 190 punti vendita tra diretti e franchising con tre principali insegne, proporrà anche i prodotti della private label d’alta gamma Il Viaggiator Goloso. E poi c’è il fresco. Ma soprattutto, la consegna in un’ora, un servizio che ad oggi nella Gdo solo Amazon può assicurare, e quando si tratta di spesa last-minute proprio questo potrebbe fare la differenza.

Una strategia sottolineata da Mariangela Marseglia, EU Director Prime Now: «L’accordo con Unes e NaturaSì rappresenta un importante passo avanti nello sviluppo del servizio Prime Now, consentendoci di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti offerti e allo stesso tempo di estendere anche ai clienti dei brand, U2 e NaturaSì, la possibilità di beneficiare del servizio di consegna in un’ora. Puntiamo a estendere Prime Now, attualmente disponibile a Milano e hinterland, anche in altre città, stringendo accordi simili con altri distributori a livello locale».

240e22e0-2748-4dd6-9aa8-d74b1a318595__MLe insegne, da parte loro, hanno deciso di affidarsi alla logistica di Amazon come leva di differenziazione strategica. «L’accordo odierno ci consente di raggiungere un traguardo significativo nell’ambito della nostra strategia di innovazione, così come nel miglioramento dei servizi ai nostri clienti, su cui da tempo siamo impegnati – commenta Mario Gasbarrino, Amministratore Delegato Unes –. Grazie ad Amazon, i nostri clienti oggi possono acquistare i nostri prodotti in qualsiasi momento e farseli consegnare dove preferiscono, a tempo record. In questo modo anche chi non ha un supermercato U2 vicino casa, può accedere a tutta la nostra selezione di prodotti, inclusi i nostri marchi “U! Confronta e Risparmia” e “Viaggiator Goloso”. Grande enfasi sarà data ai prodotti freschi che rappresentano per i nostri clienti uno dei principali motivi di fidelizzazione. Grazie ad un partner come Amazon, con il quale condividiamo la centralità del cliente, vogliamo offrire un servizio semplice, innovativo e veloce ad un numero sempre maggiore di consumatori».

edfdbe2d-7199-4890-89e3-b98160108b27__M«Grazie alla collaborazione con Amazon possiamo offrire ai nostri clienti l’opportunità di vivere il bio in modo facile, innovativo e da oggi anche ultra-rapido – spiega Roberto Zanoni, Direttore Generale di NaturaSì –. Il servizio di consegna veloce, anche dei freschi, permette a chi non può recarsi in negozio di ricevere la spesa bio di NaturaSì a casa propria in poco tempo. Per tutti coloro che apprezzano la consegna pratica e veloce a domicilio, l’accordo tra Amazon e NaturaSì permette di portare in tavola prodotti attenti al benessere, ma anche all’ambiente e al territorio in cui viviamo».

Ormai, si può ben dire, nessun dorma, sulla spesa online

 

Tutto tramite App

Caricando sul proprio smartphone o tablet l’app Prime Now, disponibile per dispositivi Apple (iOS) e Android, i clienti Prime possono verificare la disponibilità del servizio a casa propria o nel punto scelto per la consegna immettendo il CAP e attendendo la notifica dall’applicazione. La verifica può essere inoltre eseguita vistando la pagina web www.amazon.it/primenow.

Quando viene effettuato un ordine tramite Prime Now, i clienti creano liste di spesa separate in relazione al negozio di riferimento: Amazon, U2 o NaturaSì. Per completare l’acquisto è richiesto un ordine minimo di 19 euro per negozio. La scelta è tra la consegna a casa in un’ora al costo di 6,90 euro, o la consegna gratuita in una finestra di 2 ore a scelta. I prodotti di Amazon e U2 vengono consegnati dalle ore 8 alle 24 tutti i giorni della settimana, quelli di NaturaSì dal lunedì al sabato dalle 10 alle 20.

 

 

Simply parte con la spesa online a Milano

Cresce la febbre da spesa online, e Simply si attiva con nuove modalità multicanale. Il servizio, per ora attivo solo su Milano e in 35 comuni della provincia, si svolge con tre modalità: consegna a casa, ritiro in negozio (in sette supermercati milanesi) o ritiro presso il Chronodrive Auchan di Rozzano, servizio inaugurato a ottobre 2013 che assicura di preparare la spesa entro due ore dall’ordine online e di caricarla in auto in 5 minuti. Abbiamo chiesto un approfondimento a Marco Filipponi, Responsabile Loyalty e Ecommerce di Auchan Retail Italia.

Quali sono i programmi di espansione?
La nuova piattaforma e-commerce Spesasimply.it si inserisce nella strategia multicanale di Auchan Retail Italia con l’obiettivo di arrivare a garantire la massima scelta su dove fare la spesa (ipermercato, supermercato, superette, online) e su come ritirarla (in store, con l’auto o a casa).

Quali i tempi per la diffusione sul territorio nazionale?
Si valuteranno i ritorni del servizio, appena partito a Milano e hinterland, e le potenzialità delle altre città.

Quali sono i numeri di Chronodrive?
Il punto vendita Chronodrive di Rozzano, all’interno di un bacino d’utenza locale, ha consolidato una base di clienti fedeli che ormai considera il servizio insostituibile. Come punto di ritiro di spesasimply.it, il servizio drive potrà essere utilizzato e apprezzato anche da clienti milanesi che si muovono con l’auto.

Dopo che per anni le insegne della Gdo sono state alla finestra a guardare l’e-commerce che cresceva negli altri settori, sembra che ora sia davvero arrivato il momento di buttarsi nella mischia. Lo confermano gli ultimi numeri dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che vedono il Food&Grocery tra i settori emergenti e rilevano come il 27% degli italiani usa ormai lo smartphone per la spesa alimentare e il 44% ha un’app di un’insegna della GDO sullo telefonino. (vedi anche l’intervista a Marta Valsecchi Gdo e mobile: siamo alla fase di avvio, ma cresce la consapevolezza).

Il servizio al momento è attivo nei comuni di Milano, Baranzate, Novate Milanese, Cormano, Cusano Milanino, Bresso, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Vimodrone, Segrate, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Melegnano, Carpiano, Locate di Triulzi, Opera, Pieve Emanuele, Rozzano, Basiglio, Lacchiarella, Casarile, Vernate, Binasco, Zibido San Giacomo, Assago, Buccinasco, Corsico, Noviglio, Gaggiano, Trezzano Sul Naviglio, Cesano Boscone, Cusago, Settimo Milanese, Pero.

È Zalando il sito più friendly, ma sono buone le perfomance della Gdo sul web

È Zalando il sito migliore, in termini di navigabilità, usabilità e risultati di ricerca: è il risultato del report di giugno di BEM Research, che ha analizzato l’andamento sul web di 205 brand operanti in 10 diversi settori economici.  L’azienda tedesca di abbigliamento ha totalizzato 65,5 punti indice superando di misura Mondo Convenienza, che si ferma a 64,5. Seguono Ipermercati Iper, poi Ikea e Intesa SanPaolo. Rientrano nella top-ten anche Toys Center, Divani&Divani, Made, Quixa (che segna l’avanzamento maggiore in classifica) e Genertel.

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Buone performance per le insegne della Gdo

Nonostante le insegne della Gdo siano dei relativi newcomer nell’arena dell’e-commerce, e in misura minore del web, con la dovuta eccezione di Esselunga, le cose stanno cambiando. L’ingresso di nuovi attori nelle venite online (l’ultimo in ordine di tempo è Simply, e poi c’è iper, che piazza un ottimo terzo posto nella classifica intersettoriale) sta cambiando le carte in tavola. E dunque, se l’arredamento può contare su quattro società nelle prime dieci posizioni in classifica generale, grazie alle performance di Mondo Convenienza, Ikea, Divani&Divani e Made, considerando l’indice di performance online settoriale sono le assicurazioni a comportarsi meglio su Internet (38,4 punti indice di media), ma seguite dalla grande distribuzione (36,2). L’arredamento chiude il podio con 35,7 punti indice su 28 marchi analizzati. La media generale di tutti i 205 brand si attesta a 33,7 punti, in calo dello 0,7% in un mese.
bemresearch1Nessuna società dell’editoria rientra nella top-ten, ma il comparto, con la più folta pattuglia di brand, può contare sui siti web con i tempi di caricamento più rapidi e con la migliore usabilità tra tutti i dieci settori presi in esame.
«Le aziende che si rivolgono direttamente al pubblico per vendere i loro prodotti online sono quelle più performanti su Internet – spiega Mariachiara Marsella, responsabile marketing online di BEM Research – . L’Italia, più in generale, deve lavorare di più per attrarre aziende straniere nel suo mercato: delle 205 società con un sito Internet in lingua italiana analizzate, ben 126 sono nate in Italia e 62 sono europee. Al di fuori dei confini continentali, si rivolgono ai consumatori italiani 12 aziende statunitensi e 5 società giapponesi».

Amazon Prime Now arriva in Francia, e Carrefour testa la consegna in un’ora

Botta e risposta, in un escalation che potrebbe costare molto alle insegne, e portare i clienti a vedere la consegna in un’ora della spesa come un servizio dato per scontato: a metà giugno Amazon Prime Now arriva nella capitale francese, e Carrefour ad agosto testerà la consegna della spesa in 60 minuti in tre supermercati della Ville Lumière. Lo rivela il magazine specializzato francese Linéaires, che individua gli store come quelli di semiperiferia di rue de Seine, rue de Rochechouart e rue des Pyrénées. Le consegne avverranno tramite il servizio di La Poste.

Le insegne francesi sono da tempo attive sui servizi di consegna veloce. Oltre ad avere una rete di click and collect e soprattutto di drive  tra le più capillari (vedi Click and drive: da noi all’alba, in Francia da 15 anni. L’evoluzione in un’infografica), non ha aspettato certo l’arrivo della dotcom americana. Già da dicembre dello scorso anno Cdiscount si è alleata con 14 Franprix per offrire la consegna della spesa in 90 minuti, sempre su Parigi e dintorni.

Anche i Drive si fanno prendere dalla corsa al tempo: in questo caso la variabile è il tempo necessario per preparare la spesa richiesta online. La modalità “express” varia dai 15 minuti di Leclerc ai 30 minuti di Chronodrive. Un bello sguardo su ciò che potrebbe capitare nel nostro Paese in un futuro poi non così lontano.

Multicanalità e mobile: in Italia una realtà, sono 20,5 milioni gli e-shopper

Una shopping experience profondamente mutata dall’uso del mobile e da un approccio multianale: questo è emerso dalla ricerca Shopping (R)evolution, nona edizione del Convegno dell’Osservatorio Multicanalità promosso da Nielsen, School of Management del Politecnico di Milano e Connexia, in sinergia con Hubility.

Dalla ricerca emerge un’Italia multicanale, dove il 60% della popolazione al di sopra dei 14 anni di età perfeziona il processo di acquisto attraverso un mix di touchpoint tradizionali e digitali: i comportamenti si sono evoluti e i consumatori italiani sono ormai abituati a vivere il processo di acquisto in un ambiente unico, composto da una molteplicità di canali cui attingere. Tra questi, però un dispositivo emerge come emergente, e che sembra imporsi sempre più: oggi il 63% degli utenti Internet si connette al web da smartphone. Un dato in crescita che registra un +43% rispetto al 2012. Crescono anche gli utenti che utilizzano il tablet per accedere al web (+14 % rispetto al 2012) e diminuiscono gli accessi da pc (-15% sul 2012).

La ricerca distingue poi due tipi di “navigatori”: gli InfoShopper e gli eShopper. Gli InfoShopper rappresentano quegli individui che utilizzano touchpoint digitali unicamente per ottenere informazioni su prodotto e/o marca. Parliamo di 11 milioni di italiani, che formano il 35% degli Internet Users e si caratterizzano per il grado di “diffidenza” verso l’utilizzo del digitale per finalizzare transazioni online. Gli eShopper sono invece coloro che utilizzano la rete sia per informarsi sia per effettuare acquisti, che prediligono il web al punto vendita fisico e che, nel 2016, rappresentano 20,5 milioni di italiani, pari al 65% degli utenti internet.

«Dalla ricerca emerge un’Italia molto più evoluta e multicanale rispetto al percepito di aziende e istituzioni – dice Cristina Papini, Director Nielsen –. Per 31,5 milioni di italiani Internet è centrale nel customer journey: 20,5 milioni lo utilizzano lungo tutto il processo d’acquisto. Siamo a un punto di svolta nel quale il ruolo del digitale assume connotazioni e intensità diverse nelle varie categorie di prodotto e tra i segmenti di consumatori individuati. Se non stupisce che il 92% degli eShopper ha acquistato viaggi online e il 72% ha speso online oltre la metà, nell’abbigliamento e accessori – in cui l’aspetto sensoriale e l’auto appagamento sono elevati – troviamo un nutrito 66% di acquirenti Internet e un più contenuto 14% che sviluppa online oltre il 50% del valore».

 

Il punto vendita? Lo si vuole iperconnesso e hub multicanale

In questo scenario, quali sono le aspettative dei consumatori in relazione al punto vendita e alle piattaforme di e-commerce? Nel Largo Consumo, l’aspettativa è per l’avvento di un negozio iperconnesso, all’interno del quale sia possibile testare nuovi prodotti e ordinare online quelli non disponibili. Ciò che i consumatori più avanzati si attendono sono offerte immediate e personalizzate, casse self-service, controlli rapidi per verificare la disponibilità del prodotto, garanzia di WI-FI all’interno dello store e assistenti alle vendite in grado di accettare pagamenti in mobilità, senza dover necessariamente passare dalla cassa.

Per quanto riguarda le categorie di prodotti del Largo Consumo ritenute maggiormente affini all’acquisto online, al primo posto ci sono i prodotti per l’igiene della casa (71%), seguiti dai prodotti per la cura della persona (72%), dagli alimenti per animali domestici (65%), dai prodotti per l’infanzia (64%) e, per finire, dagli alimenti confezionati (55%).

Il quadro che emerge da Shopping (R)evolution evidenzia quindi come sia in corso una vera e propria rivoluzione nel mondo del business, dovuta principalmente all’ingresso di digital e mobile nelle logiche e nelle dinamiche di consumo. Il tessuto sociale ed economico appare profondamente permeato dal fattore multicanalità, e i trend evidenziati sono in rapido e costante aumento.

«La Ricerca 2016 fotografa una situazione in cui, da un lato, il consumatore italiano più evoluto dà sempre più per scontata la multicanalità, dall’altro la competizione tra le aziende si sposta in modo decisivo sulla capacità di progettare esperienze di marca seamless e personalizzate – commenta Giuliano Noci, Professore Ordinario di Marketing Politecnico di Milano –. Ingrediente fondamentale per tale processo sarà, in modo crescente, la capacità di raccogliere ed elaborare informazioni generate dal consumatore, ma anche dal contesto competitivo, non tanto in ottica di big data, ma secondo una prospettiva di smart data. Le implicazioni per le imprese sono quindi profonde: si assisterà progressivamente a una ridefinizione dei modelli di business attuali, verso una configurazione in cui la capacità di generare intelligence, anche e soprattutto granulare, diverrà il fattore critico di successo per tutte le attività di marketing, di comunicazione e di gestione della relazione con il cliente, attuale e potenziale».

Abbigliamento nel web, i marchi al top fanno e-commerce, Made in Italy grande assente

Una conferma della crescente importanza dell’e-commerce nel settore abbigliamento viene dalla classifica mensile di BEM Research, che a giugno ha analizzato l’indice di performance online di 29 marchi dell’abbigliamento. Sul podio, i marchi di e-commerce sono considerati i migliori brand online: Zalando si conferma in vetta e sbaraglia la concorrenza, ma deve fare i conti con l’avanzata di Asos. La società britannica entra nella top-five e balza al secondo posto, migliorando di otto posizioni rispetto a maggio. Al terzo posto c’è Adidas; in quarta e quinta posizione si confermano Zara e BonPrix. Esce dal gruppo dei migliori cinque Kiabi e anche in questo mese non compaiono marchi italiani al top.bem-research-abbigliamento

Chi si occupa di moda e accessori deve fare i conti con un alto grado di competizione sul web, ma l’andamento online del settore cala dello 0,4% su base mensile. Rispetto a un anno fa, invece, le ricerche su Google registrano un aumento vicino al 15%.

«Quello dell’abbigliamento è un settore che segue più degli altri l’andamento stagionale – spiega Mariachiara Marsella, web marketing manager di BEM Research –. L’arrivo dell’estate, e dei saldi estivi che partiranno nei primi giorni di luglio, porterà un aumento delle vendite in negozio, ma anche online: chi punta tutto sull’e-commerce in queste settimane deve saper sfruttare tutte le opportunità offerte dal web, non potendo contare su vetrine tradizionali in città. Purtroppo, anche in questo mese registriamo l’assenza dei brand italiani ai vertici del nostro indice. La moda made in Italy, un punto di riferimento a livello mondiale, non è ancora in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di Internet».

La classifica dei migliori brand online, prodotta da BEM Research, è costruita sulla base di un indice, il BEM Rank, che considera cinque diversi parametri: 1) i brand maggiormente cercati su Google; 2) la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; 3) la velocità di caricamento delle pagine web; 4) l’usabilità dei siti web; 5) il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Lillapois, drugstore Auchan, va online con 2500 referenze tra bellezza e igiene

Debutta nell’e-commerce partendo da 2.500 referenze nel mondo beauty, igiene e cura della persona Lillapois, la catena di drugstore di Auchan Retail Italia che conta 40 punti vendita nel nostro Paese.

Da settembre poi sul sito shop.lillapois.com contraddistinto da una grafica un po’ retrò dai colori pastello, approderà l’intero assortimento presente negli store Lillamoi, dedicati alla bellezza, igiene e cura della persona, e nel 2017 arriveranno i prodotti per la casa dell’assortimento Lillapois.

L’acquisto è agevolato dalla registrazione semplice, effettuabile anche fornendo il numero della propria carta fedeltà LaTua!Card (il programma fedeltà anche delle insegne Auchan e Simply) e dalla presenza di schede dettagliate sui singoli prodotti, mentre la spedizione è prevista in 1-2 giorni lavorativi. Tante offerte saranno esclusive online, come la campagna attualmente in corso su oltre 500 prodotti di L’Oréal Paris, Garnier, Franck Provost e Maybelline.

In occasione del lancio della nuova piattaforma e-commerce, per tutti i possessori della carta fedeltà la spedizione dei prodotti è gratuita. Inoltre, per tutti i clienti che desiderano fare un regalo la confezione e il biglietto sono sempre in omaggio.

Tra le referenze prodotti per i capelli, per la cura del corpo e del viso, per il make-up, per la detergenza e l’igiene personale, per la depilazione e la rasatura. Sullo store online si trovano anche fragranze, cofanetti, prodotti di parafarmacia e per la prima infanzia. I pagamenti possono essere effettuati tramite transazioni sicure con Visa, Mastercard, American Express, PayPal e Maestro, oppure in contanti direttamente al corriere.

L’insegna Lillapois è stata lanciata in Italia a febbraio 2014. È presente in tutto il Nord Italia con oltre 40 negozi e sta aprendo ulteriori store in Italia e in Europa. L’assortimento di make-up, cosmesi e profumeria è racchiuso nell’area dedicata Lillamoi.

Amazon come Trip Advisor: premia i recensori migliori facendo testare prodotti in anteprima

Svolta social per Amazon.it: con il servizio Amazon Vine, le recensioni dei clienti verranno valutate, a seconda degli apprezzamenti ottenuti, e gli autori delle recensioni migliori potranno entrare in un olimpio di “beta tester” e saranno invitati a fare recensioni in anteprima, ricevendo, gratis, gli oggetti da valutare a casa propria. Gli articoli da recensire potranno essere scelti all’interno di una selezione di proposte delle aziende che partecipano all’iniziativa. In genere, prodotti che saranno commercializzati in futuro o appena stati lanciati sul mercato. Una volta ricevuti i prodotti, gli utenti potranno scrivere una recensione su Amazon.it, sia positiva sia negativa, senza che Amazon o il brand di riferimento possano modificarla o eliminarla.

Il passa parola da parenti o amici, che nell’epoca dei social network diventa digitale e allarga la sua base, resta la fonte di informazione più attendibile anche per i consumatori del Terzo Millennio. Lo sanno bene i ristoratori, che per anni hanno lottato con Trip Advisor, primo e principale sito di recensioni “dal basso”, online, e che alla fine hanno dovuto adeguarsi in qualche modo alle sue logiche. Lo confermano le statistiche: secondo Nielsen, il 66% dei clienti afferma di fidarsi delle recensioni online di altri utenti come se fossero quelle dei loro familiari o amici.

Una pagina di Amazon con una recensione, corredata di video e foto del prodotto acquistato.
Una pagina di Amazon con una recensione, corredata di video e foto del prodotto acquistato.

 

Solo su invito: vince la reputation

I clienti potranno entrare a far parte del servizio Amazon Vine solo su invito diretto di Amazon, che selezionerà i partecipanti in base a diversi criteri. Quanto più le recensioni di un cliente sono valorizzate da altri clienti, tanto più avrà la possibilità di ricevere l’invito. Amazon Vine inviterà quei clienti che, grazie alle proprie recensioni, hanno sviluppato la propria reputazione di esperti su un certo tipo di prodotti, dagli articoli di elettronica ai vestiti per neonati. Il ranking delle migliori recensioni di Amazon.it si potrà consultare al link: www.amazon.it/recensioni.

«Il 93% degli utenti legge almeno una delle recensioni di altri clienti prima di comprare un prodotto online. In Amazon desideriamo che i nostri clienti prendano le loro decisioni d’acquisto disponendo di informazioni imparziali, oneste e utili – spiega Tommaso Velo, responsabile di Amazon Vine Italia -. Amazon Vine ha un duplice obiettivo: da un lato fornisce ai clienti informazioni di qualità e, dall’altro, offre ai venditori uno strumento per far testare i propri prodotti, dando la possibilità agli utenti più esperti di provarli e recensirli se lo desiderano».

 

Eataly vince il Netcomm e-commerce Award 2016: è il miglior sito italiano

È Eataly il migliore sito di e-commerce italiano: lo ha decretato la quinta edizione del Netcomm e-commerce Award, che ha assegnato il “Premio Assoluto Netcomm eCommerce Award 2016” al sito dedicato alle vendite online del retail di Oscar Farinetti. Sara dunque Eataly a rappresentare l’Italia alla finale degli European E-commerce Award di Barcellona, che si terrà a Barcellona il 31 maggio, nell’ambito del Global e-Commerce Summit.

La selezione curata dal Consorzio Netcomm e da TVN Media Group è stata fatta su oltre 400 siti di eCommerce partecipanti alla competition.

«L’e-commerce Forum è l’occasione migliore per premiare le aziende eccellenti che si sono distinte nell’eCommerce italiano – ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Giunti quest’oggi alla quinta edizione del riconoscimento, con il passare delle edizioni ci rendiamo sempre più conto come sia importante premiare le imprese impegnate nell’innovazione del commercio elettronico attraverso strategie di business innovative. Il primo premio assoluto di questo 2016 è andato a Eataly, già vincitore lo scorso anno della sezione Alimentari, che si è distinto nella creazione di un’esperienza e-commerce globale attraverso la creazione di siti dedicati a mercati strategici».

Ecco tutti i premiati:

Primo premio assoluto e primo premio per la sezione Alimentari
Eataly, “per aver centrato l’obiettivo 2015 di creare un’esperienza e-commerce globale, passando da un sito italiano con spedizioni in tutta Europa alla creazione di siti dedicati a mercati strategici, localizzati nella lingua con offerte studiate per i target market”.

Per la sezione Best e-Commerce Viaggi e Tempo Libero
Brico Bravo Srl “per la sua capacità di intendere l’eCommerce come parte di un progetto in evoluzione e l’importante valorizzazione data al sistema di distribuzione e magazzino”.

Menzione della Giuria Elettronica e Intrattenimento
Per la categoria Elettronica di Consumo non è stato assegnato il premio di categoria.
È stata invece assegnata la menzione speciale a Games Stop, che aveva vinto l’anno scorso. La piattaforma sviluppata in un’ottica di acquisto multi-canale sfrutta le potenzialità di una catena di oltre 400 punti vendita su tutto il territorio nazionale, presenta nuovi sviluppi e si presenta con nuovi servizi a supporto del cliente.

Per la sezione Abbigliamento e Accessori
Per la categoria Abbigliamento e Accessori quest’anno vincono con un ex aequo Lanieri, “per la cura, la precisione, la valorizzazione del settore, la tendenza all’export e per l’innovazione dell’offerta di un prodotto su misura” e Zalando, “per la crescita registrata nel 2015: maggiore fashionability, transizione verso il mobile e miglioramento continuo del servizio sono stati raggiunti attraverso nuove metodologie di acquisto”.

Mezione della Giuria Abbigliamento e accessori
Menzione speciale a Saldi Privati per la ricerca di ambiti di specializzazione verticali e Vico42, il primo e-shop interamente dedicato all’uomo.

Per la sezione Arredamento e Oggettistica
Coin Casa “per la sinergia online e offline di un retailer tradizionale e per l’approccio da subito internazionale”.

Per la sezione Cosmetica e Benessere
Lines Shop “per il suo modello di servizio retail diretto con il cliente all’insegna della discrezione e rispetto della privacy”.

Menzione della Giuria Cosmetica e Benessere
Una menzione speciale è andata a Profumeria Web perché rappresenta un modello innovativo di e-business all’interno della catena distributiva di settore.

Per la sezione Non-profit
La Lega del Filo D’oro, ente morale Onlus da oltre 50 anni, che garantisce assistenza a persone sordo cieche. Attraverso questo sito la Onlus ha creato un programma di donazioni regolari.

Per la sezione Innovazione
ePrice per il secondo anno consecutivo, “perché offre il massimo grado di personalizzazione della consegna e dell’installazione dell’elettrodomestico”.

Menzione della Giuria Innovazione
Una menzione speciale è andata a Else-Corp, innovativa boutique virtuale che usa tecnologia 3D e permette di selezionare materiali, colori e accessori per l’acquisto di scarpe personalizzate e uniche.

Per la sezione Blog e social shopping
MADE “perché applica la struttura dei social network al mondo del design creando un maggior engagement del consumatore”.

Per la sezione B2b
Rajapack che in 10 anni è cresciuto in misura esponenziale attirando il 78% di nuovi clienti e 700mila visite negli ultimi 12 mesi. Ogni giorno il portale offre a 52mila clienti i packaging più innovativi.

Menzione della Giuria B2b
Una menzione speciale è andata ad Attrezzi e Utensili, centro commerciale online pensato per soddisfare la domanda di attrezzature professionali di aziende, officine, elettricisti, per la internazionalizzazione del prodotto.

Per la sezione Nuove Promesse
Bellissima, “una vera e propria esperienza digitale di bellezza”.

Per la sezione Cross Border Trade
vente-privee presente in 8 Paesi europei, ha una piattaforma internazionale di 30 milioni di soci e 3,5 milioni di visitatori unici ogni giorno. Lo scorso anno l’azienda era stata premiata nella sezione Innovazione.

Menzione della Giuria Digital Channel Management
Una menzione speciale è andata a Eyewear Safilo per evidenziare l’originalità di un approccio al trade che adotta le logiche della relazione B2C.

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