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Amazon apre un nuovo deposito a Milano e diventa ancora più flessibile

Amazon ha annunciato l’apertura di un nuovo deposito di smistamento a Milano (il secondo dopo quello che di Avigliana, To) che permetterà di incrementare la capacità e la flessibilità delle sue attività in tutta la Lombardia. L’obiettivo è quello di andare incontro alla richiesta di un servizio di consegna di qualità da parte di un crescente numero di consumatori.
Il centro – situato a Porto di Mare (Milano, quartiere Rogoredo)  – occupa una superficie di 4.000 metri quadri.
I centri di smistamento di Avigliana e Porto di Mare sono gestiti da Amazon Logistics che potenzia in questo modo la capacità e flessibilità della rete di consegna di Amazon, permettendo inoltre ai corrieri locali e regionali di consegnare gli ordini effettuati dai clienti su Amazon sei giorni a settimana.
Philippe Hemard, Vice Presidente europeo di Amazon Logistics, ha dichiarato: “Questa nuova apertura, a meno di due mesi dall’annuncio di Avigliana e del nuovo centro di distribuzione vicino a Roma, dimostra in che misura e quanto rapidamente le attività di Amazon si stiano ampliando in Italia, con l’obiettivo di soddisfare la domanda di un numero crescente di clienti. Il centro di smistamento di Porto di Mare è un nuovo importante passo avanti nel nostro percorso di sviluppo in Italia e ci aiuterà a soddisfare la richiesta dei clienti Amazon di un servizio di consegna più rapido e flessibile”.
Marco Granelli Assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano ha dichiarato: “L’apertura del deposito di Amazon è una buona notizia per Milano. Godiamo di collegamenti strategici e siamo felici che un’azienda globale voglia investire qui. Fare attività a Porto di Mare significa dare vitalità al quartiere, creare lavoro e prevenire il degrado”.

Alibaba Group celebra il vino nel “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival”

Alibaba Group ha celebrato il “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival”, il primo evento interamente dedicato al vino e alle bevande alcoliche con l’intento di promuovere la crescente popolarità di vini e bevande alcoliche importati tra i consumatori cinesi, soprattutto tra le nuove generazioni.

Oltre 100.000 tipologie di vini e bevande alcoliche provenienti da più di 50 Paesi hanno avuto accesso al mercato di 434 milioni di consumatori cinesi.
L’Italia è stata rappresentata da 50 cantine, tra cui Allegrini, Antinori, Bolla, Folonari, Frescobaldi, Mezzacorona, Planeta e Ruffino, e più di 500 etichette.
Italia, Spagna, Francia, Germania, Austria, Belgio e Cile sono stati i paesi più rappresentati nelle vendite. L’Italia è stata seconda solo alla Francia in termini di  numero di etichette di vini offerti su Tmall.
Durante le ventiquattro ore dedicate all’evento, i consumatori cinesi hanno effettuato 100 milioni di ordini di vini e bevande alcoliche provenienti da tutto il mondo. Nella prima ora, le vendite sono state dieci volte superiori rispetto a quelle registrate il 9 settembre dello scorso anno. Per quasi la metà si è trattato del primo acquisto su Tmall di questa tipologia di prodotti, a riprova del fatto che l’evento ha attratto un nuovo pubblico di consumatori on line.

Le performances
Il Gruppo Mezzacorona ha venduto 10.000 bottiglie di vino durante il 9.9, con una media di 415 bottiglie all’ora.
Tignanello, il vino con cui hanno brindato Jack Ma e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il G20, è andato esaurito.

Le Rovole e Natale Verga sono tra gli altri brand Italiani che hanno riscosso maggiore successo durante l’evento.
Il “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival” ha permesso alle cantine di tutto il mondo di  farsi conoscere, in particolare si sono registrate vendite significative per le bottiglie di Chateau Lafite, al prezzo di 2.700 euro.
Il Maotai cinese, il liquore più famoso del Paese, ha registrato vendite superiori di quasi il 50% rispetto alle vendite dell’intero 2015.
Manfredi Minutelli, Business Development Manager Responsabile Food&Wine Alibaba Italia  ha dichiarato: “Siamo particolarmente entusiasti del risultato raggiunto. I numeri delle vendite durante il ‘Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival’ confermano la nostra convinzione di come Alibaba possa fare molto per aiutare l’export italiano a crescere in Cina in un settore come quello del vino che ha ampi margini di crescita avendo oggi una quota di mercato pari solo al 6% . Al fianco delle cantine del nostro Paese, Alibaba si pone l’obiettivo di recuperare posizioni di mercato più in linea con quello che l’Italia rappresenta nel mondo: il primo produttore di vino. Grazie al supporto e all’adeguata preparazione di Alibaba, le aziende presenti sulle nostre piattaforme, come i tre flagship store citati,  possono ottenere importanti risultati in termini di vendite e brand awareness”.

Amazon punta ancora sul food: vini e prodotti gourmet nel marketplace Made in Italy

Punta ancora l’acceleratore sul food nel mercato italiano Amazon, che, dopo l’artigianato, aggiunge due nuove sezioni, vino e gourmet, al negozio dedicato al Made in Italy.

Provenienti dalla gran parte del regioni italiane, sono oltre 100 venditori che soddisferanno il palato dei clienti italiani. All’interno delle categorie Vino e Prodotti Alimentari Gourmet di Made in Italy saranno presenti solamente prodotti contraddistinti da una denominazione di origine protetta (Dop, Igp, Docg) tutelata da un consorzio locale riconosciuto, oppure prodotti enogastronomici italiani selezionati da operatori specializzati nella valorizzazione del Made in Italy, come Vinitaly e Ufoody, che ne garantiscano l’origine italiana e la qualità.

Molte le eccellenze che hanno reso l’enogastronomia italiana famosa e ricercata in tutto il mondo: dall’aceto balsamico, a salumi e prosciutti. Ma anche pasta come paccheri, linguine e maccheroncini, verdure in scatola e sottolio, legumi e condimenti. Infine sono disponibili caffè, confetture e dolci creati artigianalmente come i baci di Cuneo, disponibili nella versione semplice, al caffè e al Barolo.

Alla selezione gourmet del negozio Food Made in Italy, si aggiunge un vasto assortimento di vini, birre e liquori provenienti da diverse regioni d’Italia, espressione dell’eccellenza locale: dal Brunello di Montalcino Docg alla birra artigianale, prosecco, ma anche bevande come tamarindo e liquori tradizionali come il mirto.

I prodotti food si aggiungono agli oltre 40 mila articoli del negozio Made in Italy, realizzati da centinaia di artigiani che grazie al Marketplace Amazon hanno la possibilità di raggiungere più di 285 milioni di clienti attivi nel mondo.

Sul web anche i testi scolastici, nel 2015 Genova Roma e Pescara prime su Amazon

La praticità e la convenienza dell’e-commerce si fa sentire anche nell’acquisto di testi scolastici, articolo a cavallo tra prodotto e servizio al cliente che anche quest’anno esce dai canali tradizionali delle librerie scolastiche per entrare nella Gdo, in primis, e che si avvale anche del web. Amazon dunque, colosso multiprodotto nato proprio con l’editoria, stila la classifica delle città che l’anno scorso si sono maggiormente avvalse del sito per ordinare più di un testo per l’anno scolastico ’15-’16. Gli acquirenti sono rapportati alla popolazione residente per identificare le città con la maggiore propensione all’acquisto su Amazon.it.

Sul podio nel 2015 salgono dunque Genova, città che ha maggiormente usufruito del servizio, seguita da Roma e Pescara. Grandi centri come Milano, Bologna e Firenze sono fuori dalle prime dieci posizioni, ma forse ciò si spiega con una maggior facilità di reperire il prodotto altrove, su altri canali, off e online. Nela top 10 spiccano invece molte città del Triveneto: Vicenza al quarto posto, seguita da Padova, Piacenza, Torino, Verona, Cagliari e, al decimo posto, Venezia. Milano e Bologna seguono comunque a ruota, rispettivamente all’11a e 12a posizione, mentre, tra le altre maggiori città italiane, Palermo si attesta solo 21a; Firenze e Napoli al 26° e 31° posto.

Oltre allo sconto del 15% su tutti i testi da quest’anno è disponibile anche su Amazon la lista dei testi adottati nella propria classe, grazie al database consultabile per area geografica selezionando regione, provincia, comune, istituto, classe e sezione.

Oltre ai libri, su Amazon sono a disposizione diari, quaderni, zaini e cartelle, calcolatrici, notebook e tutto quello che potrebbe servire per completare il corredo scolastico. Per festeggiare il rientro a scuola, dal 5 all’11 settembre, Amazon.it offrirà centinaia di questi prodotti.

Tra le soluzioni di consegna, con Spedizione Mattino 1.301 CAP italiani possono ricevere i prodotti entro le ore 12.00 del giorno successivo. Per i 44 CAP dell’area Milanese è inoltre disponibile il servizio spedizione Sera che consente di ricevere il pacco in giornata.

Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce

Ormai è un fatto acquisito che nessuna insegna della Gdo può prescindere dal canale online. L’ingresso di Amazon, con tutta la sua portata di fuoco, anche nei freschi ha di fatto cambiato le carte in tavola, aprendo il canale, che, è opportuno ricordarlo, negli USA, mercato evoluto, ha oggi una quota dell’8% del mercato. Resta il fatto che il canale va presidiato, e al meglio. L’ultima conferma arriva dall’americana Walmart, la più grande insegna della grande distribuzione “fisica” al mondo, che ha dichiarato l’intenzione di acquistare Jet.com, start-up dedita alla vendita di grocery online, per una cifra record: 3,3 miliardi di dollari. La maggiore mai utilizzata per l’acquisto di una società che opera nel web. L’acquisto potrebbe essere finalizzato già il prossimo novembre.

Secondo il New York Times, la mossa segnalerebbe l’ammissione della difficoltà di Walmart nel canale online che ha portato alla necessità di affidarsi a dei professionisti del web, e anche un cambio di strategia. Jet.com è infatti diventata famosa per i suoi acquisti “all’ingrosso” (ovvero più di acquista di un certo prodotto, più sconti si ottengono). Inoltre la start up sarebbe particolarmente forte su due target che interessano particolarmente Walmart ma su cui l’insegna non è particolarmente forte, i Millennials e gli abitanti delle grandi città.

Non sempre però la strada dell’acquisizione paga. Morrisons ad esempio ha appena deciso di cedere le proprie quote in Fresh Direct, acquisite nel 2011. Un modo per tamponare il momento di crisi dell’insegna britannica sul mercato americano. L’azione non sottintende però certo a un arretramento dal canale, che sarà presidiato in due modi: tramite una partnership con lo specialista Ocado e un accordo proprio con Amazon per vendere prodotti freschi nel Regno Unito.

DoveConviene: lo shopping sempre più smart e geolocalizzato

Due amici, tanta voglia di mettersi in gioco e un’idea geniale che dà il via all’avventura di Dove Conviene, app di successo, oggi utilizzata da 15 milioni di utenti nel mondo.

A.Palmieri a sx S.Portu a destra-_Fondatori e CEO DoveConviene 2
Alessandro Palmieri e Stefano Portu

È Stefano Portu, uno dei due protagonisti, a raccontarci questa sfida.

“Io e Alessandro Palmieri ci siamo conosciuti e siamo diventati amici lavorando alla start-up di Buongiorno, uno dei pochi unicorni italiani, a fine anni novanta. Un’esperienza straordinaria in cui siamo entrati in un ufficio con 4-5 persone e abbiamo contribuito a creare un’azienda da oltre mille in decine di paesi. Dopo quindici anni di digitale, percorsi su strade diverse (manager io e imprenditore Alessandro), volevamo fare, di nuovo insieme, qualcosa di grande e internazionale partendo dall’Italia. Abbiamo deciso di concentrarci – attraverso un servizio digitale – sulla semplificazione il modo in cui si fa la spesa nei negozi fisici.

È così nata DoveConviene, servizio utilizzato oggi da oltre 8 milioni di italiani, che trovano su di noi tutte le informazioni per fare smart shopping in modo geolocalizzato nei negozi vicino casa: orari, store, volantini e promozioni disponibili, così da risparmiare tempo e denaro, trovando sempre i propri brand preferiti.

Qual è lo scenario competitivo in cui si inquadra DoveConviene?

Leggere il volantino per decidere in che negozio andare e cosa comprare è la più importante abitudine di shopping in almeno una trentina di grandi paesi nel mondo, coinvolge miliardi di persone di tutte le età e decine di migliaia di retailer.

DoveConviene, traslando su digitale una abitudine di massa come questa, gode quindi di una diffusione ormai molto importante in diversi paesi, dove è entrata nell’elite di quello 0,01% delle app mobile che fanno il 90% dell’utilizzo reale dei consumatori. Siamo già tra le prime 5 app di shopping in Italia, Brasile e Messico, disponibili anche in Usa, Spagna e Indonesia e veniamo utilizzati già da 15 milioni di utenti, il doppio rispetto a un anno fa.

In Italia, dove lo sviluppo è iniziato prima, è l’app più utilizzata su base mensile nel settore retail e la seconda italiana più utilizzata in assoluto (escludendo gli operatori telefonici). Numeri impressionanti e che continuano a crescere in doppia cifra ogni trimestre.

Come è cresciuta fino a raggiungere ben 8 milioni di utenti e il 90% dei responsabili acquisto?

Grazie alla combinazione di tre aspetti: la penetrazione del mobile in tutti gli strati della popolazione, la forza della value proposition – che abbina il contenuto del volantino geolocalizzato a tutte le info su orari e contatti dei negozi e alle novità di prodotto – e infine l’estrema semplicità d’uso.

Quanto si è evoluto l’atteggiamento degli utenti/consumatori dal vostro esordio a oggi?

L’audience è cresciuta di 8 volte in 3 anni e prevediamo triplichi ancora nei prossimi 3 fino a oltre 20 milioni di utenti. L’intensità di utilizzo cresce nel tempo: i nostri utenti storici aumentano i volantini letti anno su anno, a testimonianza di uno spostamento progressivo dell’abitudine sul digitale.

Quali strategie state implementando per incrementarne la diffusione a livello globale?

Il volantino è il media più importante per portare i consumatori in negozio in almeno 25 paesi, nei quali rappresenta in media il 70% degli investimenti dei retailer. Un’abitudine per miliardi di consumatori su cui, solo per stampa e distribuzione vengono investiti circa 30 miliardi di dollari ogni anno.

Per cogliere appieno le opportunità offerte da questo mercato abbiamo creato un team internazionale con colleghi di 10 nazionalità, centri di eccellenza in diversi uffici sulle aree chiave del business e presenza commerciale locale nei diversi mercati.

Attualmente siamo presenti in sei paesi – Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Messico e Indonesia – con uffici attivi in Italia, Messico e Brasile e puntiamo ad arrivare ad un totale di 10 Paesi entro la conclusione del 2016.

Quali vantaggi offre DoveConviene ai retailer e ai top brand?

Permette di raggiungere un numero di consumatori già molto grande e incontinua crescita, nel momento tra pianificazione e acquisto, influenzando drive to store e intention to buy. Per i retailer è un modo per distribuire il volantino su un 20-30% di consumatori altospendenti sempre meno raggiungibili attraverso la carta, in modo più efficiente e ottenendo anche fondamentali customer insights attraverso cui riorientare e ottimizzare la propria strategia di marketing e promozionale.

Sono misurabili i benefici che apporta in termini di visibilità?

Uno dei punti di forza del volantino digitale – assieme alla copertura di un ricco target aggiuntivo e all’efficienza – è proprio la sua misurabilità. Noi forniamo un reporting puntuale su quantità, qualità e geolocalizzazione delle letture, abbinato a importanti insights di marketing su quanti e quali contenuti del volantino hanno maggiore impatto sul consumatore.

Per DoveConviene ci sono ancora margini di crescita o si sta raggiungendo la fase di maturità?

La penetrazione del mobile internet è in piena esplosione e raggiungerà il 90% della popolazione nel 2019. In questo scenario, noi siamo come dicevo la seconda app italiana più utilizzata e rappresentiamo la digitalizzazione di una delle più importanti abitudini degli italiani, quella di prepararsi agli acquisti in negozio scoprendo promozioni ed offerte. Nonostante la crescita esplosiva degli ultimi anni, quindi, abbiamo chiari indicatori di essere lontani dalla maturità di questo mercato e potere triplicare la nostra audience nei prossimi anni, rimanendo il player digitale con più forte impatto sul drive to store in negozio.

DoveConviene e il mercato del lavoro: quali le prospettive? Quali profili ricercate e con quali requisiti?

Oggi DoveConviene è composta da un team di oltre 120 professionisti di 10 nazionalità diverse, ma punta ad ampliare il proprio organico fino a 200 unità entro la fine del 2016. Siamo alla costante ricerca di nuovi talenti, persone curiose e intraprendenti che abbiano un solido know-how in campo digitale e che vogliano entrare in un contesto internazionale in forte evoluzione.

Milkman lancia la “sua” logistica verde: veicoli elettrici e spedizioni intelligenti

Milkman, la startup italiana che (tramite l’omonima App) permette agli utenti di “personalizzare” le consegne, promuove la logistica “verde”.

Due le soluzioni adottate da Milkman per abbassare l’impatto di questo inarrestabile trend sull’ambiente: la prima è una flotta di veicoli elettrici, riconoscibili grazie al colore verde anice e al logo del “lattaio che corre”, già operativa sulle strade di Milano: prima città in cui il servizio è disponibile.

La seconda è la possibilità di consolidare le proprie consegne. Non tutti i pacchi, infatti, sono così urgenti da dover essere consegnati uno per uno. La App Milkman, tra le sue diverse funzionalità, permette all’utente di aspettare che tutti gli acquisti online siano arrivati in giacenza presso il magazzino della startup, per poi programmarne la consegna in un’unica soluzione, allo stesso prezzo, evitando che decine di furgoni entrino in città, spesso col vano di carico semi-vuoto.

Chi è Milkman
Niente servizio di portineria? Meglio non ricevere pachi personali sul posto di lavoro? Dire basta agli avvisi di mancata consegna? Ci pensa Milkman e lo fa grazie alla “armi” della nuova tecnologia. Raccogliendo, cioè, in una sorta di “nuvola” fisica gli acquisti e consegnandoli a qualsiasi ora: in giornata o la sera, in fasce orarie scelte dall’utente, fino a 60 minuti.

Come funziona Milkman
Basta registrarsi per creare un indirizzo Milkman e indicarlo sempre come indirizzo di consegna al momento del check-out dalla sessione di shopping online. Non appena Milkman riceve la merce ordinata, invia una notifica al cliente sullo smartphone. La app comunica inoltre, attraverso notifica “push” con accuratezza crescente, l’esatto momento in cui avverrà la consegna.
A partire da euro 1,90. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì (presto anche il sabato) fino alle 22:00.

 

L’e-commerce vola e Alibaba apre le porte del mercato cinese

L’e-commerce vola e si conferma uno dei principali attori dell’ecosistema del business. A conferma della forza di questo trend, Alibaba Group ha organizzato nela sede di Milano di Aice  (Associazione Italiana Commercio Estero) il seminario  “E-commerce Gateway to China”. Con l’obiettivo di illustrare le nuove opportunità di crescita offerte dal più grande marketplace online e mobile. Presente all’incontro anche Michele Scannavini, in uno dei suoi primi interventi pubblici dopo la nomina a Presidente dell’ Agenzia ICE.

Il team di Alibaba Italia – guidato da Rodrigo Cipriani Foresio – ha presentato alle oltre 100 aziende presenti, due terzi delle quali appartenenti ai settori food, fashion e design, il modus operandi del colosso asiatico, leader nell’e-commerce, capace (in virtù della sua massa critica) di supportare l’export delle medie e grandi imprese italiane sul mercato cinese offrendo loro l’opportunità di vendere sulle diverse piattaforme del gruppo sia in ambito B2C (Tmall e Tmall Global) che B2B (Alibaba.com).

Duplice la strategia illustarta da Alibaba: da una parte, offrire ai 423 milioni di consumatori cinesi già presenti sulle piattaforme del Gruppo la possibilità di acquistare sempre più prodotti d’eccellenza del made in Italy, dall’altro incrementare il numero dei consumatori fino ad arrivare a 2 miliardi di acquirenti in tutto il mondo.

Stime mondiali
E i numeri confermano i presupposti di questa strategia. Infatti secondo un’analisi condotta da eMarketer, nel 2016 più del 15% della popolazione cinese (circa 1,4 miliardi) e il 40% dei consumatori online acquisterà beni dall’estero sfruttando il crossborder e-commerce. E in media si spenderanno 473,26 dollari nell’anno per un valore pari a 85,76 miliardi di dollari. Entro il 2020 eMarketer stima che più di un quarto della popolazione acquisterà prodotti dall’estero per un totale di 157,7 miliardi di dollari.

Le opinioni
‘’Per la aziende italiane il confronto con i mercati esteri non può più essere considerato un’opzione, è diventato una necessità’’ ha commentato Claudio Rotti, Presidente Aice, “abbiamo sempre guardato con molta attenzione al mercato cinese e oggi vogliamo aiutare le aziende italiane a cogliere l’opportunità dell’e-commerce in Cina, dove la domanda di prodotti made in Italy è in costante aumento’’.

Rodrigo Cipriani Foresio, Country Manager di Alibaba Italia e Sud Europa, ha dichiarato: “Oggi i tempi sono maturi, e a dimostrarlo abbiamo sia il grande interesse delle aziende presenti che la quotidiana ricerca da parte dei nostri consumatori cinesi di prodotti e brand made in Italy. Per questo l’Italia è stato il primo Paese in assoluto in cui Alibaba è approdato in Europa, e per questo il nostro team è determinato ad offrire alle aziende locali tutti gli strumenti e il supporto possibile per cogliere le concrete opportunità di crescita che il mercato offre”.

Amazon Prime Day, 750mila prodotti ordinati, ma in USA c’è chi parla di “fail”

Macina record Amazon che quest’anno con il suo secondo Prime Day ha registrato la giornata con il numero più alto di unità ordinate, a livello globale oltre 750 mila prodotti. Con un picco della vendite alle 14 e una media di 22 articoli ordinati al secondo. Battuto dunque il record di vendite raggiunto durante il Black Friday del 2015, dove sono stati venduti più di 600 mila prodotti e sorpassato il Prime Day 2015 con il 60% di vendite in più. Oltre il doppio degli ordini sono stati convogliati tramite l’app Amazon, dunque da smartphone, con più di un milione di clienti hanno usato l’app per la prima volta per acquistare o osservare un’offerta. Una riprova dell’affermazione ormai globale delle vendite da mobile. Superato anche il record di device venduti in un giorno a livello mondiale, per ogni categoria di dispositivo, dalle Fire TV ai tablet Fire, dagli e-reader Kindle ai device supportati da Alexa. In tutto il mondo, su Amazon sono stati venduti più di due milioni di giocattoli e più di un milione di paia di scarpe, oltre 90.000 televisori e centinaia di migliaia di e-reader Kindle.

«Siamo felici che Prime Day 2016 abbia permesso ai clienti Prime di ottenere grandi risparmi grazie alle migliaia di prodotti in promozione, e alle centinaia di venditori- dice Francois Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna – che hanno permesso loro di beneficiare della loro partecipazione a questa giornata da record per Amazon.it». Quest’anno infatti sono stati centinaia i venditori del Marketplace che hanno partecipato all’evento, cogliendo l’opportunità di raggiungere i clienti Prime di Amazon.it e contribuendo a incrementare il numero di promozioni disponibili.

Le offerte più popolari della giornata, esclusi i device Amazon, sono state:

  • Lexar Jump Drive 64GB Chiavetta USB
  • Braun SilkEpil Wet&Dry epilatore
  • Uncharted 4 Fine di un Ladro, videogame per PS4
  • Tomme Tippee Sangenic Tec Compatible Ricarica
  • Oral-B Cross Action 6000 White Spazzolino elettrico

 

Problemi “tecnici” in USA

Negli Stati Uniti però, mercato ben più maturo in quanto ad e-commerce e con ben altri flussi e numeri, c’è chi parla di “Fail”, ovvero di flop, fallimento. Twitter è stato invaso da messaggi con l’hashtag #PrimeDayFail, scritti da clienti delusi perché impossibilitati a piazzare un ordine. E Amazon stessa ha ammesso l’esistenza di rallentamenti e problemi tecnici, che dopo qualche ora sarebbero stati risolti. Secondo Bloomberg, l’aumento del 30% [ma Amazon ha dichiarato in seguito un +60% di vendite, ndr] in vendite rispetto al Prime Day 2015 (il primo organizzato dalla dot com di Bezos) sarebbe dovuto in larga parte alle vendite fuori dagli USA, mentre quest’anno un gran numero di promozioni faceva capo al Marketplace.

Relativa novità è poi stato l’acquisto, oltre che di prodotti, di servizi quali le consegne a casa dai ristoranti, la lavanderia o l’affitto di film.

Evolve la ricerca online, più veloce e mirata, e tra le opzioni avanza il colore

L’evoluzione delle ricerche online è stata velocissima negli ultimi anni nel senso di azioni sempre più mirate e veloci, con un obiettivo: acquistare online. Un cambiamento guidato da una tecnologia sempre più avanzata, con un cliente sempre più a suo agio con il mezzo digitale, che vede una presenza ormai preponderante dello smartphone. Specie nel settore abbigliamento. Con il 44% di traffico e il 24% di ordini, nella moda online lo smartphone è il dispositivo che, nel primo trimestre del 2016, vede l’unico aumento significativo. Non solo: per il quarto trimestre consecutivo lo smartphone ha guidato per oltre il 90% la crescita delle visite. Chi acquista tramite smartphone non naviga solamente: il 94% di tutta la crescita della creazione dei carrelli e il 66% della crescita degli ordini avviene tramite questo dispositivo.
Il che significa transazioni ovunque, più veloci e d’impulso.

La conferma viene dall’analisi di Demandware tramite lo Shopping Index, basato sull’attività di acquisto degli oltre 400 milioni di acquirenti in tutto il mondo che transitano sulla sua piattaforma cloud.

 

Il colore del digitale: nella moda vince il nero
La ricerca, vuoi per impazienza, mancanza di tempo, abitudine alla velocità del caricamento di pagine, deve essere sempre più precisa e focalizzata: questo richiede oggi il consumatore.
Chi acquista online vuole trovare, subito, esattamente quello che cerca. Un guaio per quei siti che non incontrano le aspettative del cliente, perché troppo lenti o complessi. Per giungere a questo obiettivo una delle tendenze in atto è la ricerca per colore: gli shopper includono la preferenza di colore del prodotto cercato il 22% in più rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i siti di moda, il nero è il colore maggiormente richiesto da chi acquista in rete con il 27% delle ricerche; seguono il bianco e il rosso con il 22% e 12%. L’arancione e il giallo risultano invece i meno richiesti e con l’1% si posizionano fuori dalla “top-ten dei colori”.

d9bc4272-6784-43c8-ad93-64612ae0fb6e__OLa riprova di questi comportamenti d’acquisto sempre più frenetici viene dall’analisi del tempo di permanenza su un sito.Nel segmento fashion, durante il primo trimestre del 2016 il tempo medio di permanenza per visita – per tutti i dispositivi – è stato di 9 minuti (-1%), mentre il tempo medio di permanenza per visita da smartphone è stato di 8,1 minuti (-10%). Una visita sempre più breve, anche influenzata dall’uso dello smartphone, che sta di fatto mutando la shopping experience experience online. Sarà dunque necessario ottimizzare la customer journey prevedendo un minor numero di passaggi dal momento in cui si effettua la ricerca fino al pagamento finale, ma anche prevedere una shopping experience unificata nel caso in cui le visite vengano effettuate tramite uno o più dispositivi, o canali.

 

Convenienza primo pensiero, e la consegna si vuole gratis
Tra i vari cambiamenti che percorrono il rapporto del cliente con la rete uno non cambia, ed è l’esigenza e anche l’aspettativa di chi acquista online di trovare convenienza. La spedizione gratuita incentiva lo shopping online. Nel settore moda la spedizione gratuita è applicata nel 65% dei casi e su un valore medio di ordine di 125 dollari, mentre il tasso medio di sconto è pari al 15%. I retailer utilizzano i negozi fisici come pick-up point per ridurre i costi di trasporto e incrementare gli acquisti.

I settori dell’abbigliamento di lusso e dell’health&beauty rimangono però quelli che presentano i tassi di applicazione della spedizione gratuita più alti, rispettivamente dell’84% e 74%.
Se in generale la spedizione gratuita ha avuto un grande successo durante il quarto trimestre del 2015, periodo in cui si è registrato il periodo di picco dello shopping digitale, nel primo trimestre 2016 è arrivata a coprire circa i due terzi del totale degli ordini, in crescita del 63% rispetto a un anno fa.

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