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Grupo Consorcio lancia l’e-commerce esclusivo per l’Italia

È online da poche settimane il nuovo sito di e-commerce esclusivo per l’Italia di Grupo Consorcio. La decisione di aprire un canale dedicato allo Stivale tricolore esprime la centralità del nostro Paese nelle strategie di Grupo Consorcio. La filiale italiana infatti, aperta a gennaio 2024, ha chiuso l’anno con un +8,3% a volume e +7,7% a valore nel mercato del tonno premium, posizionandosi come secondo player a valore e +40% a volume e +61% a valore nel mercato delle acciughe del Cantabrico, con incremento della quota di mercato del +2,8 rispetto al 2023.

Il nuovo Consorcio Shop propone l’eccellenza della linea Gran Reserva, acquistabile solo sul sito. Prodotti esclusivi, che in Italia non sono presenti e che permetteranno al consumatore di scoprire il meglio del mare Cantabrico (dalle acciughe al bonito del norte, passando per la ventresca e molto altro), ma anche alcune eccellenze della terra spagnola, come gli asparagi bianchi, selezionati e confezionati interamente a mano, oppure carciofi, peperoni, o piatti pronti come crema di zucca o di porri, ceci con le vongole e altro ancora.

Lo shop Consorcio rappresenta anche un’opportunità per chi è in cerca di regali, grazie alla ricca sezione dedicata alle confezioni gourmet, o per chi è particolarmente attento alla sostenibilità, che apprezzerà la linea di prodotti sostenibili certificati MSC. Nel nuovo sito ogni prodotto è presentato con numerosi dettagli relativi alla produzione, alle sue caratteristiche tipiche e alle modalità di degustazione. Non mancano le ricette, per guidare il consumatore alla scoperta del miglior modo per gustare i prodotti Consorcio Gran Reserva, mentre la sezione Blog fornisce utili informazioni sulle conserve, le modalità di consumo e ulteriori dettagli sui prodotti. Nel corso dell’anno inoltre saranno frequenti promozioni e offerte: ora è online la promo “Settimana Senza IVA” che permette un acquisto a costi molto vantaggiosi.

“Attraverso questo canale intendiamo ampliare e diversificare la nostra offerta con i prodotti di altissima gamma della linea Gran Reserva, che non sono presenti nella GDO e acquistabili solo online – spiega Eduardo Sanfilippo, Head of Marketing&Communication di Grupo Consorcio -. Le prime settimane di attività del nuovo e-commerce ci hanno già dato ottimi risultati, che vanno oltre le nostre iniziali previsioni, con un +20% di ordini conclusi: intendiamo premiare la fiducia dei nostri consumatori non solo con offerte e promozioni, ma anche avviando un loyalty program che sarà attivo a breve”.

Il futuro dell’e-commerce è live: la rivoluzione è già iniziata

Il live shopping sta emergendo come la soluzione ideale per integrare la forza dei social media con l’efficacia dell’e-commerce. La ricerca ‘Live Shopping: la rivoluzione dell’e-commerce’ condotta da Nielsen per Bazr, app di live social commerce, svela come gli italiani si stiano lasciando conquistare da questo nuovo modo di acquistare, pronto a rivoluzionare le regole dello shopping online. Lo studio ha coinvolto 2.060 persone tra i 18 e i 44 anni che hanno effettuato acquisti online di recente e seguono influencer, per riuscire a prevedere come due mondi già oggi strettamente connessi – e-commerce e social media – potranno cambiare nel breve termine le abitudini di acquisto in Italia.

E-commerce tra comodità e sfide: i pro e i contro dell’acquisto online
Non è certo un mistero che il digitale sia diventato fondamentale per il retail e che l’e-commerce sia sempre più apprezzato dagli utenti. Secondo l’indagine, gli acquirenti online ne apprezzano principalmente la comodità di fare acquisti e il risparmio di tempo (67%), la possibilità di confrontare facilmente prezzi e recensioni (63%) e l’ampia varietà di prodotti disponibili (51%). Tuttavia, gli stessi acquirenti online che da un lato ne enfatizzano i molteplici pregi, dall’altro evidenziano alcuni fattori che frenano l’acquisto: un intervistato su due (49%) lamenta la mancata corrispondenza dei prodotti con le descrizioni e le immagini presenti online, e un’altra grande fetta segnala come difetto dell’e-commerce l’inaffidabilità delle recensioni (44%). Tra gli ostacoli significativi gli intervistati menzionano anche limiti strutturali o logistici come l’utilizzo della carta di credito online (indicato dal 30% degli intervistati), eventuali problematiche nel reso (31%) e tempi e costi delle spedizioni (45%),

Social media protagonisti del percorso d’acquisto digitale
Il mondo dei social media ha conquistato un ruolo chiave nei comportamenti e nelle decisioni di acquisto delle persone: per quasi la totalità degli intervistati (93%) le piattaforme che usano influenzano significativamente lo shopping digitale a vari livelli, dalla conoscenza di nuovi prodotti (78%) alla scoperta di nuovi trend e articoli di successo (66%) fino alla consultazione di commenti e recensioni sui prodotti da acquistare (63%).

Tra social ed e-commerce: quasi la metà degli acquisti non si concretizza
La ricerca di Nielsen per Bazr mette in luce che tra i social media e l’e-commerce si perde la metà delle conversioni in acquisto: ben il 48% degli intervistati, quando intercetta sui social network un prodotto potenzialmente interessante, alla fine non lo compra. Escludendo chi decide di non acquistare o si orienta su un articolo differente (11%), una quota significativa di utenti (37%, con un picco del 43% nella fascia 18-24 anni) dimentica il nome del prodotto (17%), non sa dove trovare l’articolo (13%) o addirittura ritiene l’esperienza di acquisto frustrante (1%).

L’ascesa dei contenuti live: autenticità e interazione guidano la crescita
I contenuti live stanno guadagnando sempre più popolarità: il 46% degli intervistati che seguono le live ne ha aumentato la fruizione nell’ultimo anno. Tra i motivi principali vi sono l’intrattenimento (33%), il senso di community (35%) e la possibilità di interagire direttamente con creator o celebrità (39%). Inoltre, il 37% apprezza la spontaneità e autenticità dei conduttori, con picchi del 42% tra i giovani di 18-24 anni.

Live shopping: la nuova frontiera dello shopping digitale
Dall’indagine emerge quindi l’interesse verso nuove modalità di acquisto digitali, come il live shopping: il 58% degli intervistati lo conosce e uno su due (49%) è propenso a utilizzarlo in futuro. Il live shopping rappresenta un’opportunità per scoprire i prodotti in modo innovativo, chiarire dubbi o incertezze, aumentando così la fiducia nell’acquisto. Nello specifico, tra le caratteristiche principali ricercate, il 36% del campione apprezzerebbe il fatto di poter vedere il prodotto “dal vivo”, superando così i limiti delle schede prodotto e descrizioni statiche che caratterizzano l’e-commerce tradizionale; per un terzo degli utenti invece è importante avere la possibilità di capire se il presentatore è sincero durante la live e desidererebbe fare acquisiti in modo più pratico e immediato su un’unica piattaforma, senza dover visitare altre pagine, siti o app.

“Questa indagine conferma quello che noi di Bazr abbiamo intuito fin dall’inizio: esiste una grande opportunità di trasformare l’esperienza d’acquisto online, rendendola più autentica, interattiva e vicina alle persone – spiega Simone Giacomini, Founder di Bazr -. Bazr nasce proprio per colmare i divari che ancora frenano gli utenti, unendo l’intrattenimento spontaneo e diretto delle live sui social alla comodità di acquistare immediatamente, in modo sicuro e senza interruzioni. Crediamo che il nostro arrivo in Italia non sia solo un’evoluzione, ma una rivoluzione: stiamo creando un nuovo spazio di dialogo tra brand, creator e consumatori, capace di riportare quel calore e quella fiducia che solo lo shopping fisico sa offrire, ma con tutta la potenza dell’online. I dati lo dimostrano: il futuro dell’e-commerce è più umano, ed è già qui con Bazr”.

Spesa online, Conad Albania vara la piattaforma messa a punto da ReStore

ReStore arriva in Albania grazie alla collaborazione con Conad per la realizzazione di una nuova piattaforma di spesa on line, operativa con le consegne a domicilio in tutta Tirana. Una nuova sfida quindi per l’azienda guidata da Barbara Labate che, per la prima volta, ha sviluppato un sito multilingue (italiano, inglese e albanese) introducendo anche la gestione multi-valuta poiché tutte le transazioni avverranno in LEK.

La nuova piattaforma di spesa on line predisposta per Conad Albania prevede la possibilità di pagare on line ma anche alla consegna (in contanti o con carta di credito). Le fasce orarie per la consegna a domicilio (il giorno stesso dell’acquisto e fino ai due giorni successivi) sono le seguenti: 08:00 – 10:00 / 10:00 – 12:00 / 13:00 – 15:00 / 15:00 – 17:00 / 17:00 – 19:00. La spesa minima richiesta è di 3000 LEK e tutti gli utenti hanno diritto alla consegna gratuita quando effettuano la prima spesa on line. Successivamente, il costo di consegna ammonta a 200 LEK, ma con una spesa di oltre 5000 LEK si ha diritto alla consegna gratuita. È prevista anche la possibilità di acquistare un abbonamento per le spese di delivery. Attualmente sono contemplate tre possibilità: abbonamento mensile a 500 LEK; abbonamento trimestrale a 1200 LEK; abbonamento semestrale a 2000 LEK.

“Siamo entusiasti di portare il modello eGrocery di ReStore fuori dai confini dell’Italia. Per il team è stato un banco di prova importante, abbiamo infatti lanciato una nuova versione multilingua e multi-valuta della nostra piattaforma. Ringraziamo quindi il nostro partner che ci ha dato fiducia, e consideriamo quindi questo come un primo banco di prova per future espansioni” ha detto Barbara Labate, CEO di ReStore.

“Per il nostro supermercato online abbiamo scelto di siglare una partnership con ReStore per la sua affidabilità, data la ampia diffusione, in Italia, della soluzione e per l’attitudine del team ReStore a venire incontro alle nostre necessità. La piattaforma e-commerce di ReStore, rinomata per la sua innovatività e facilità d’uso, rappresenta un passo avanti significativo per la nostra azienda. Il sito multilingue, in particolare, permetterà di offrire un’esperienza di acquisto più semplice e intuitiva ai nostri clienti, attraverso l’acquisto in una lingua a loro familiare. La piattaforma e-commerce, così sviluppata, permetterà di raggiungere un pubblico internazionale, consentendogli di fare la spesa per sé o per i propri cari anche dall’estero, con metodi di pagamento internazionali. Con questa nuova collaborazione, portiamo i sapori dell’Italia e di Conad direttamente a casa dei nostri clienti albanesi” ha aggiunto Alessandro Rosa, Direttore Generale e CEO Conad Albania.

E-commerce, ancora poco diffuse le nuove modalità di shopping online

Secondo quanto emerso da una recente indagine di Vtex condotta in collaborazione con BVA Doxa su un campione di oltre 1.000 soggetti rappresentativi della popolazione italiana connessa a internet, lo shopping online rappresenta parte integrante della vita quotidiana, con una varietà crescente di prodotti acquistabili. Il ricorso ai canali digitali per l’acquisto di prodotti e servizi è ormai una prassi consolidata: 4 intervistati su 10 effettuano acquisti online settimanalmente e 1 persona su 2 dichiara di aver aumentato sia la frequenza degli acquisti online sia la varietà di prodotti reperiti sul web. Tuttavia, mentre le modalità di acquisto digitale tradizionali si sono affermate, nuove tecnologie e soluzioni innovative rimangono ancora di nicchia. Lo studio ha infatti messo in luce la scarsa conoscenza e l’utilizzo limitato delle nuove modalità di shopping online, che, sebbene offrano vantaggi significativi, sono ancora poco diffuse tra i consumatori italiani.

“I processi di acquisto online sono sempre più complessi, con un’integrazione crescente tra canali fisici e digitali” afferma Thiago Borba, VP of Sales Southern Europe di Vtex. “Al tempo stesso, nuove modalità, come il social commerce, il live shopping e il concierge commerce, stanno emergendo per rispondere alle esigenze sempre più sofisticate degli acquirenti, ma il loro utilizzo rimane ancora limitato soprattutto a causa di una scarsa conoscenza tra i consumatori. Anche l’interesse per un utilizzo futuro è spesso frenato dalla difficoltà di comprenderne appieno le caratteristiche e i benefici”.

Nuove modalità di shopping digitale: opportunità e vantaggi ancora poco sfruttati dagli italiani
Fatta eccezione per le soluzioni legate all’intelligenza artificiale e alla realtà aumentata/virtuale, che godono di una maggiore notorietà, le nuove modalità di acquisto risultano per lo più appannaggio di una nicchia di consumatori, in particolare giovani e persone con alta capacità di spesa, che dimostrano una familiarità e un interesse significativamente superiori rispetto al resto della popolazione.

La ricerca evidenzia che:

  • Oltre il 60% degli acquirenti digitali è consapevole dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi di acquisto online. La metà degli intervistati, in particolare giovani, studenti e alto-spendenti, si dichiara interessata a sfruttarne i benefici in futuro. Il vantaggio più apprezzato è la possibilità di ottenere risposte e assistenza in qualsiasi momento. Tuttavia, una parte significativa dei consumatori esprime preoccupazioni legate all’impiego dell’AI, soprattutto per quanto riguarda la protezione dei dati personali e l’affidabilità delle informazioni. L’utilizzo dell’AI sembra trovare maggiore applicazione nei settori della spesa alimentare e dei prodotti di bellezza e salute.
  • Un digital shopper su 10 ha già provato l’utilizzo della realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) durante il processo di acquisto. Questo trend è particolarmente diffuso tra i giovani della Generazione Z, i Millennials, i blue collar, gli studenti e i consumatori con alta capacità di spesa. Inoltre, 7 su 10 di coloro che hanno già utilizzato strumenti di AR e VR nello shopping online hanno espresso interesse nell’adozione futura di queste tecnologie, in particolare per gli acquisti legati alla casa, sottolineando il loro potenziale per migliorare l’esperienza d’acquisto. I principali vantaggi evidenziati includono la possibilità di visualizzare i prodotti nel proprio ambiente domestico e la loro personalizzazione in tempo reale.
  • Il social commerce, che permette di acquistare prodotti e servizi direttamente tramite i social media, è noto alla metà degli acquirenti digitali italiani intervistati. Tuttavia, solo 1 soggetto su 10 del campione totale ha effettivamente sperimentato questa modalità, con un utilizzo più marcato tra i giovani della Generazione Z, gli studenti, i residenti in centri medio-piccoli e le persone altamente istruite. Oltre la metà di coloro che hanno già provato il servizio dichiara interesse per un utilizzo futuro. Tra i principali vantaggi percepiti spiccano l’accesso a offerte esclusive, l’interazione diretta con i brand e le raccomandazioni personalizzate. Il social commerce è particolarmente apprezzato per l’acquisto di prodotti per la pulizia e la cura della casa.
  • Il live shopping, modalità che consente di acquistare prodotti direttamente durante la visione di video di presentazione online, è conosciuto dal 40% degli acquirenti digitali italiani, ma solo il 7% lo ha effettivamente utilizzato. L’interesse per questa modalità di acquisto risulta limitato, con il 36% dei consumatori propensi a sperimentarla in futuro, ma l’entusiasmo cresce tra coloro che hanno già avuto esperienze positive. Il live shopping è apprezzato soprattutto per la sua capacità di creare una comunità di clienti con interessi comuni e per la sua natura coinvolgente e interattiva.
  • Il concierge shopping, che offre la possibilità di effettuare acquisti con un’assistenza personalizzata attraverso diversi canali, è noto al 35% degli acquirenti digitali, ma solo l’8% del campione intervistato ha effettivamente sperimentato questa modalità, con una maggiore diffusione tra Millennials, persone single e consumatori con capacità di spesa medio-alta. L’interesse per un utilizzo futuro è contenuto, solo il 34%, ma la percentuale sale al 63% tra coloro che hanno già provato il servizio. Tra i principali vantaggi segnalati vi sono l’accesso a prodotti esclusivi e la possibilità di effettuare acquisti guidati e senza stress.
  • Anche la conoscenza e l’utilizzo del conversational shopping, che consente di acquistare interagendo con canali digitali offerti dalle aziende quali assistenti virtuali o tramite chat, risultano ancora limitati: solo 3 acquirenti su 10 sanno cos’è e 1 su 10 lo ha sperimentato. L’adozione è più diffusa tra millennials, white collar, residenti in centri di medie dimensioni e consumatori con alta capacità di spesa. L’interesse futuro rimane contenuto, ma sale al 62% tra i giovanissimi e chi ha già provato il servizio. Gli utenti apprezzano la possibilità di ottenere informazioni in qualsiasi momento della giornata e di completare il pagamento tramite l’assistente virtuale.

Tutti gli attori del settore digital commerce – società che implementano piattaforme per l’ecommerce, retailer e aziende che le utilizzano per la vendita dei propri prodotti sul web – dovranno quindi continuare a lavorare per sensibilizzare e formare i consumatori, evidenziando i vantaggi di queste tecnologie e rendendole più accessibili e comprensibili per tutti, al fine di migliorare l’esperienza d’acquisto e rendendola più fluida e personalizzata.

Acquisti online in crescita: moda e farmacia tra gli articoli più richiesti
Le abitudini di acquisto online continuano a concentrarsi principalmente su prodotti e servizi non alimentari, con una media di quasi tre acquisti al mese, rispetto alla spesa alimentare online effettuata in media una volta al mese. I consumatori dedicano allo shopping online momenti di relax, con il 65% degli acquisti effettuati la sera, nel weekend o nel pomeriggio. Lo smartphone si conferma il dispositivo preferito da 8 acquirenti su 10, in particolare tra i giovani (25-34 anni) e i blue collar. L’uso di PC e tablet è diminuito negli ultimi due anni, mentre cresce l’impiego di tecnologie innovative come assistenti vocali, console e virtual dash button.

Per quanto riguarda la propensione all’acquisto online dal punto di vista delle categorie merceologiche, l’indagine evidenzia i capi d’abbigliamento (e accessori) e i prodotti di farmacia e parafarmacia tra gli articoli più acquistati online e con maggiore esperienza di riacquisto su web, seguiti da articoli di elettronica e per l’igiene della persona. L’acquisto di capi di abbigliamento e accessori è tra i più diffusi online: 8 acquirenti su 10 hanno acquistato almeno un articolo di moda, e 5 su 10 lo fanno frequentemente, con una prevalenza tra le donne, i giovani e i residenti nel Sud Italia e nelle Isole. Gli acquisti avvengono con una maggiore incidenza nei giorni feriali e nelle ore extra lavorative.

Comodità e convenienza guidano la scelta del canale online, con un aumento dell’uso di pagamenti rateizzati
La scelta del canale online rispetto a quello fisico è principalmente guidata da fattori di comodità e convenienza. Un digital buyer su due preferisce l’e-commerce per la possibilità di ricevere i prodotti direttamente a casa e per i prezzi più competitivi. Altri elementi rilevanti includono la facilità nella comparazione dei prezzi e l’ampia varietà di prodotti disponibili. Anche per quanto riguarda la selezione del portale di e-commerce, la convenienza e la comodità rimangono al centro delle decisioni: per 6 acquirenti digitali su 10, il prezzo e la spedizione gratuita sono i principali criteri di scelta. L’affidabilità del sito è determinante per 1 buyer su 2, seguita da fattori di servizio come i tempi di consegna, le politiche di reso e il monitoraggio delle spedizioni. Sul fronte dei pagamenti, emerge una preferenza per soluzioni considerate più sicure, come PayPal o altri strumenti di pagamento digitale (54%), e carte prepagate (44%), in confronto a modalità percepite come più rischiose, come la carta di credito (38%), o meno comode, come il pagamento alla consegna (10%) e il bonifico (5%). Rispetto a quanto rilevato in un’analoga indagine nel 2022, si osserva un aumento significativo dell’utilizzo di pagamenti rateizzati, grazie a servizi come Scalapay, che consentono di dilazionare la spesa.

La ricerca identifica inoltre tre principali profili di acquirenti digitali in base alla frequenza degli acquisti online: gli Heavy Buyer (41%), che acquistano almeno una volta a settimana, sono prevalentemente uomini Millennials, professionisti con famiglia, e prediligono articoli di moda, salute e bellezza. I Regular Buyer (32%) effettuano circa due acquisti al mese, principalmente donne e giovani della Generazione Z, con una particolare propensione per articoli di moda e sport. I Light Buyer (28%) acquistano una volta al mese o meno, sono soprattutto donne della Generazione X e Boomers, che preferiscono libri, e-book e giocattoli.

Trend e opportunità nei settori grocery, health & beauty e home
La ricerca di Vtex analizza tendenze ed esperienze di utilizzo di siti e-commerce in diversi settori merceologici – tra i quali abbigliamento, alimentare, prodotti di parafarmacia e per la cura della persona, arredamento, elettronica ed elettrodomestici, libri, prodotti per lo sport e l’intrattenimento, cibo e prodotti per animali, prodotti per l’infanzia – ed evidenzia nuovi trend e opportunità in particolare nei settori fashion, health & beauty, home e grocery.
L’acquisto online continua a crescere in popolarità, interessando in particolare settori chiave come i prodotti per la casa, la salute e bellezza, oltre all’abbigliamento e ai prodotti di farmacia e parafarmacia. La pratica di integrare i processi di acquisto online e offline è ampiamente diffusa e trasversale alle diverse categorie merceologiche, coinvolgendo 1 acquirente su 2, indipendentemente dal canale attraverso cui verrà finalizzato l’acquisto. Ogni settore mostra tendenze specifiche, con un utilizzo crescente di marketplace.

Nonostante l’impulso dovuto alla pandemia, solo 3 acquirenti su 10 fanno la spesa alimentare online frequentemente, con una maggiore incidenza tra i 35-44enni e gli alto-spendenti. Gli acquisti nei canali fisici prevalgono ancora in questo settore, ma a due anni dalla precedente rilevazione si registra un aumento significativo (da 17% a 25%) di chi opta per la spesa alimentare online. I marketplace orizzontali (71%) e i siti dei supermercati (40%) sono i canali più utilizzati. Un buyer su due utilizza un approccio integrato tra acquisti online e nei punti vendita fisici. Tra le nuove modalità di acquisto, l’intelligenza artificiale e il live shopping si dimostrano particolarmente adatti per questo comparto.

È rilevante il ricorso ai canali digitali per l’acquisto di prodotti health & beauty, con circa il 40% degli acquirenti che preferisce il web ai punti vendita tradizionali. L’acquisto online di questi prodotti è estremamente diffuso: 8 acquirenti su 10 hanno comprato articoli per la cura del corpo, farmaci, parafarmaci e integratori almeno una volta. Il weekend è il momento preferito per questi acquisti, e 4 acquirenti su 10 considerano il canale digitale il loro punto di riferimento principale, in particolare tra i 25-34 anni e i single. Il 69% utilizza marketplace orizzontali, ma il 41% si rivolge direttamente ai siti dei brand produttori. Inoltre, il 50% degli acquirenti integra il canale online con i negozi fisici per questa categoria di prodotti. Il live shopping è ritenuto particolarmente adeguato per il settore health & beauty.

Sette acquirenti su dieci hanno acquistato online almeno una volta articoli per la casa, complementi di arredo e articoli da cucina. Per questi prodotti, il canale digitale prevale sui punti vendita fisici: il 33% degli utenti si rivolge esclusivamente o prevalentemente al web (vs 19% solo nei punti vendita fisici), con una maggiore incidenza tra studenti e residenti nel Sud e nelle Isole. I marketplace orizzontali sono i canali più utilizzati, seguiti dai siti multimarca di settore, mentre 1 buyer su 10 acquista anche su siti di seconda mano. I processi di acquisto integrati tra fisico e digitale interessano un acquirente su due. Gli strumenti di realtà aumentata e virtuale, che permettono di visualizzare e personalizzare i prodotti nel proprio ambiente, risultano particolarmente adeguati per questa categoria.

“Dalla nostra ricerca emerge chiaramente come lo shopping online sia ormai parte integrante della quotidianità degli italiani, con abitudini di acquisto ben definite e diversificate a seconda dei profili degli acquirenti”, aggiunge Borba. “Mentre gli heavy buyer, in particolare millennials e famiglie, mostrano una grande frequenza d’acquisto, altre fasce, come i light buyer, sono ancora legate a una minore regolarità. I settori come moda, salute e bellezza continuano a guidare le preferenze online, mentre la spesa alimentare resta più legata ai canali fisici, pur con segnali di cambiamento. È essenziale che i brand comprendano queste dinamiche per offrire esperienze sempre più personalizzate e in linea con le esigenze dei consumatori”.

Strategie per ottimizzare l’esperienza di acquisto online e favorire la crescita del canale digitale
L’indagine di Vtex ha individuato diverse aree di intervento cruciali per migliorare l’esperienza di acquisto online e incentivare l’utilizzo dei canali digitali. Di seguito, le principali aree di intervento emerse:

  • Comunicazioni mirate e targettizzate – Conoscere le caratteristiche e le abitudini delle diverse tipologie di acquirenti è fondamentale per incentivare chi ha una frequenza di acquisto meno regolare, puntando su messaggi che valorizzino i driver principali dell’acquisto online (comodità, confrontabilità dei prezzi e convenienza) e raggiungano i clienti nei momenti in cui sono più inclini ad acquistare.
  • Accessibilità multicanale – È essenziale garantire un’esperienza di acquisto fluida e accessibile su qualsiasi dispositivo, dai più comuni come smartphone, PC e tablet, fino agli strumenti meno diffusi come assistenti vocali, virtual dash button e console.
  • Affidabilità e trasparenza nel customer journey – Per differenziarsi dalla concorrenza, è fondamentale sottolineare l’affidabilità del portale e del processo di acquisto, fornendo già nelle fasi iniziali del customer journey informazioni chiare su modalità di consegna, costi, soglie di gratuità, opzioni di pagamento (inclusa la rateizzazione) e politiche di reso.
  • Integrazione online-offline e multicanalità – Per favorire la tendenza degli utenti alla multicanalità, è indispensabile creare esperienze d’acquisto ibride che combinano i vantaggi dell’online e dell’offline. Ad esempio, per incentivare l’uso del canale online per la spesa alimentare e i prodotti per la cura della casa, è utile replicare nel contesto digitale alcune delle caratteristiche tipiche del supermercato fisico, come la facilità di individuare prodotti per acquisti ripetitivi, promozioni visibili e programmi fedeltà specifici per il canale online. Questo approccio è efficace per generare fiducia e migliorare l’esperienza del cliente.
  • Consegna e spedizione efficienti – La spedizione è un tema centrale per gli utenti. Offrire costi di spedizione ridotti o gratuiti, con soglie minime d’acquisto e modalità di consegna flessibili, può aumentare l’attrattiva del canale digitale anche per acquisti legati a generi alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona.

Questi interventi possono non solo ottimizzare l’esperienza d’acquisto, ma anche favorire un ricorso sempre più diffuso e frequente ai canali digitali.

Aree di intervento per incentivare l’utilizzo delle nuove modalità di acquisto online
La ricerca ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere e diffondere l’uso delle nuove modalità di acquisto digitale, ancora poco conosciute e utilizzate. Per massimizzare il loro potenziale, è fondamentale intervenire in modo mirato sulla comunicazione e sull’integrazione tecnologica.

  • Aumentare la conoscenza delle nuove modalità – È fondamentale accrescere la familiarità degli utenti con le nuove modalità di acquisto online, evidenziandone le caratteristiche specifiche e i vantaggi che derivano dal loro utilizzo, in modo da favorire una maggiore diffusione.
  • Promuovere l’uso dell’AI nei settori chiave e prevenire i timori – L’intelligenza artificiale può essere un supporto decisivo nei processi di acquisto dei settori grocery e health & beauty, migliorando la velocità e la precisione delle transazioni e offrendo servizi personalizzati, accessibili 24 ore su 24. È importante sottolineare come l’AI possa migliorare l’esperienza d’acquisto, soprattutto in settori come il grocery e l’health & beauty. Con una comunicazione adeguata occorre al tempo stesso prevenire i timori che potrebbero ostacolarne la diffusione.
  • Integrare soluzioni di Realtà Aumentata e Virtuale – Le tecnologie immersive, come la Realtà Aumentata (AR) e la Realtà Virtuale (VR), offrono un’esperienza d’acquisto coinvolgente. Queste soluzioni sono particolarmente efficaci nel settore home, consentendo ai clienti di visualizzare i prodotti nell’ambiente domestico prima dell’acquisto e migliorando la percezione del valore del prodotto.
  • Diffondere la conoscenza del social commerce e del live shopping – Attualmente ancora poco conosciuti, Social Commerce e Live Shopping rappresentano modalità d’acquisto che possono offrire esperienze uniche, basate sull’esclusività e sul coinvolgimento diretto dell’utente. È necessario far comprendere meglio il loro funzionamento e i vantaggi derivanti da un utilizzo regolare.

Queste nuove modalità di acquisto possono non solo arricchire l’esperienza d’acquisto online, ma anche rispondere alle esigenze sempre più specifiche degli utenti, favorendo una maggiore adozione del canale digitale.

Borba conclude: “Il mondo del digital commerce è in continua evoluzione e, come emerge dai dati della nostra ricerca, sta trasformando profondamente le abitudini dei consumatori italiani. Mentre le modalità tradizionali di acquisto online sono ormai consolidate, l’adozione di nuove tecnologie come l’AI, la realtà aumentata e il social commerce richiede ancora uno sforzo di sensibilizzazione. È cruciale che brand e retailer continuino a investire in queste innovazioni, rendendole più accessibili e comprensibili per tutti, affinché possano davvero migliorare l’esperienza d’acquisto e rispondere alle crescenti esigenze di personalizzazione e coinvolgimento dei consumatori”.

Shopping natalizio, italiani attenti ai prezzi e meno propensi all’ecommerce

I consumatori italiani si avvicinano agli acquisti nei mesi che porteranno alle feste natalizie con una mentalità attenta al prezzo, alla ricerca di offerte e privilegiando la sostenibilità: è quanto emerge dall’ultima analisi di Sensormatic Solutions, condotta su un campione rappresentativo di oltre 1000 consumatori, che evidenzia un deciso ritorno all’esperienza d’acquisto nel punto vendita e una crescente attenzione al rapporto qualità-prezzo.

Contrariamente alle previsioni di un periodo dominato dall’ecommerce, il 76% degli italiani intervistati conferma la volontà di fare shopping nel punto vendita nei prossimi tre mesi, registrando un aumento del 4% rispetto al 2023. La possibilità di valutare il prodotto di persona (46%) e lasciarsi ispirare dalla merce esposta (36,5%) sono i principali fattori di questa scelta. “Questo dato testimonia come il punto vendita fisico mantenga intatto il suo fascino, soprattutto durante il periodo che porta alle Feste”, dichiara Nicola Fagnoni, Traffic Insights Leader Italy & ME di Sensormatic Solutions. “Il contatto diretto con i prodotti, la possibilità di ricevere consigli personalizzati e l’atmosfera natalizia sono elementi che contribuiscono a rendere la shopping experience più piacevole e appagante”.

Il prezzo: un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto
Il report di Sensormatic Solutions evidenzia anche una crescente attenzione al budget da parte delle famiglie italiane. Sebbene la spesa media prevista, per esempio, per i regali di Natale sia di circa 447 euro (in crescita rispetto allo scorso anno), il 66% degli intervistati indica nel prezzo il criterio d’acquisto principale, con un 60% che si dichiara più attento a promozioni e sconti. In tal senso, il 74% dedicherà più tempo alla ricerca di offerte e promozioni mentre il 72% dei nostri connazionali fisserà dei limiti di spesa. La qualità del prodotto (48%), seppur in crescita come fattore decisionale (+5% anno su anno), rimane un aspetto secondario, mentre prende quota l’attenzione verso acquisti più sostenibili (24%). “La situazione economica degli ultimi mesi ha portato i consumatori a essere più consapevoli e selettivi nelle loro scelte d’acquisto”, prosegue Fagnoni. “Per i retailer sarà fondamentale intercettare questa nuova sensibilità, offrendo prodotti di qualità a prezzi competitivi e proponendo promozioni mirate e accattivanti”.

Generazioni a confronto
Il report di Sensormatic offre anche un quadro delle previsioni di acquisto sulla base di dati demografici degli italiani. Le diverse generazioni si approcciano allo shopping natalizio in modi unici: i millennials, attenti ai prezzi, considerano il costo come fattore determinante (70%) e prediligono l’acquisto online (78%); la generazione Z invece preferisce l’esperienza in store (80%), coniugando shopping e svago; i pragmatici della generazione X, attenti al budget, stabiliscono limiti di spesa (73%). I baby boomers, infine, amanti del contatto diretto con il prodotto (57%), rimangono fedeli ai grandi magazzini (56%).

I giorni clou dello shopping
Diversamente da altri Paesi europei, dove il picco degli acquisti si concentra nel weekend del Black Friday e nel sabato precedente al Natale, in Italia i giorni più “caldi” per lo shopping saranno l’Epifania (6 gennaio) e, soprattutto, i due giorni che la precedono (4 e 5 gennaio).

Ecommerce, crescono acquisti per food e beverage. In calo fashion e tech

Secondo una recente ricerca effettuata da NIQ e Foxintelligence dedicata allo stato dell’ecommerce in Europa nei primi sei mesi del 2024, a livello globale il canale online continua a crescere in termini di scelta da parte dei consumatori e tasso di fedeltà. Volgendo lo sguardo ai tre macro mercati – europeo, americano e asiatico – in Europa, per il primo semestre dell’anno, si è registrato un +1% di utilizzatori del canale e un +4% di aumento della frequenza di acquisto online. I dati europei superano il mercato americano, a crescita zero per numero di utenti e al +2% sulla frequenza, e solo l’India con il +13% di numero di acquisti stacca Europa e USA, pur mantenendo solo un +1% di numero di acquirenti.

Analizzando nel dettaglio le categorie, si riscontrano delle differenze di acquisto in Europa sia per scelta di beni e servizi sia per frequenza di scontrino. Nella Top3 di NIQ e Foxintelligence per i Paesi di Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito emerge che il 67% dei consumatori online ha acquistato prodotti della categoria fashion nei primi sei mesi del 2024 (-1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) con una frequenza di acquisto di 5 scontrini (-1,4%). Al secondo posto con il 56% di penetrazione la categoria health & beauty (+2,2 p.p. vs 2023) per 4,3 (+0,9) acquisti e a chiusura del podio il settore high tech al 55% (-0,6%) e 3,8 in termini di frequenza, anche se con valori in calo rispetto all’anno precedente (-2,8 vs 2023). Degno di nota nell’ecommerce è l’aumento di penetrazione e frequenza per i beni di largo consumo e i servizi. Ad esempio, food & near food registra una crescita delle vendite online del +2,1%, arrivando a quota 54% (H1 2024) rispetto al primo semestre del 2023 per 5,6 scontrini emessi (+1,6 p.p. vs 2023) e il settore delivery, che con +0,9 punti registra una penetrazione del 41% e una crescita di ordini dell’8,6% (+1,3%).

Ponendo l’attenzione sull’Italia, nei primi sei mesi del 2024 perdono terreno due pionieri del comparto online come il fashion (19%) e l’high tech (25%). Diversamente, il settore food, beverage & household raggiunge il 7% di quota, registrando una tendenza in rialzo comune a tutti i Paesi europei, alcuni dei quali, però, staccano la penisola per risultato finale. Se Francia e Inghilterra infatti segnano rispettivamente un tasso del 19% e del 16% evidenziando una situazione maggiormente positiva del comparto, la Germania mostra una crescita più modesta, attestandosi infatti al 5% per la categoria food, beverage & household. Scomponendo la spesa nei diversi Paesi europei nei primi sei mesi del 2024, è la Germania, con 1.125€ di spesa media online per persona a detenere il primo posto seguita dalla Gran Bretagna con 997€. Agli inglesi si riconosce l’altro primato, ovvero una frequenza di acquisto maggiore, con una media di 22,7 ordini per consumatore (vs 18,2 della Germania e 14,6 della Francia). Al terzo posto per il budget di spesa la Francia con 951€ e 14,6 numero di ordini in media. Diverse sono le rilevazioni per il Bel Paese dove la spesa online si attesta sui 583€ a persona, quasi la metà rispetto a quella tedesca, con una media di 12 scontrini.

Tra le generazioni di consumatori online in Europa sono i Millennials (anni 1980-1994) a spendere di più con ben 1.091€ nei primi sei mesi dell’anno, anche se il numero di ordini maggiore appartiene alla Gen X (anni 1960-1979) con una frequenza di 20,7 (vs 20,2 Millennials) e una spesa media di 993€. I Baby Boomers (fino al 1959) si attestano invece in terza posizione, con una media di 768€ investiti nel canale online per 18,3 ordini. In fondo alla classifica si trova la Gen Z (dal 1995), con una spesa di 594€ per una frequenza di acquisto di 10,9. Tuttavia, secondo un’analisi internazionale di NIQ denominata “SpendZ”, emergono alcuni elementi significativi relativi ai consumi dei nati dal 1995. Attualmente, a livello demografico globale, la Gen Z risulta essere la più numerosa e rappresenta il 25% della popolazione mondiale, ovvero 2 miliardi di individui, con acquisti che generano 9.800 miliardi di dollari pari al 17,1% della spesa globale (57.600 miliardi di dollari). In futuro, a livello di consumi, questa generazione registrerà in termini di potere di acquisto la crescita maggiore e sarà in grado di superare persino la spesa dei Baby Boomers. Gli acquisti della Gen Z nel 2030 registreranno un valore di 12.600 miliardi di dollari, raggiungendo una quota di spesa globale del 18,7% in contrapposizione al 17,1% dei Baby Boomers. Secondo la ricerca di NIQ, ogni modello di spesa generazionale è costituito da elementi unici, infatti, nel caso specifico del forte sviluppo della Gen Z, è fondamentale intercettare tempestivamente le preferenze di acquisto di oggi e valutare la propensione futura verso prodotti, marca e insegna, pur tenendo in considerazione i bisogni delle altre generazioni.

Infine, anche la percentuale di ordini ecommerce effettuati utilizzando la soluzione “acquista ora, paga dopo”, sottolinea atteggiamenti differenti tra i consumatori europei, contribuendo alla crescita dell’intero comparto online. Nello specifico, in Italia, nel 2024, il 3% degli acquisti è stato eseguito tramite questa modalità di pagamento, dato in risalita di un punto anno su anno dal 2021. L’unico caso eccezionale è la Germania, paese in cui ben il 12% dei pagamenti viene posticipato. Diversa è invece la situazione spagnola, dove la soluzione BNPL (Buy Now, Pay Later) non sembra decollare oltre l’1%.

ReStore e Just Eat insieme per lo sviluppo del delivery della Gdo

ReStore e Just Eat uniti in una nuova partnership: l’azienda che si occupa di e-commerce per la Gdo implementerà lo sviluppo del servizio di consegna a domicilio per i supermercati. Ciò si tradurrà in benefici per i retailer che fanno già parte del network di ReStore, consentendo una veloce integrazione in questa piattaforma. ReStore, per conto dei propri clienti retailer, gestirà i flussi, le immagini, gli aggiornamenti e tutte quelle attività tecnologiche che sono connesse a questo tipo di attività. Una volta processato l’ordine, la consegna a domicilio potrà essere effettuata direttamente da Just Eat, dai servizi di logistica erogati da ReStore o, ancora, a cura dei singoli retailer.

La consegna a domicilio da parte dei supermercati sarà attiva su tutto il territorio nazionale dove è presente il servizio di Just Eat che copre circa 70 città italiane, incluse le 44 dove ha il proprio modello di delivery con rider dipendenti.

“Siamo orgogliosi di supportare un partner così prestigioso come Just Eat nello sviluppo del servizio di consegna a domicilio che coinvolge i supermercati, con un ruolo da facilitatore tecnologico e per l’integrazione con i retailer che sono già nostri clienti. Diamo così ai supermercati che utilizzano le piattaforme realizzate da ReStore per il servizio di spesa online, la possibilità di accedere al marketplace di Just Eat” commenta Barbara Labate, CEO di ReStore.

“Questa collaborazione ci permette di esplorare un nuovo segmento di mercato che sta diventando sempre più rilevante: il grocery. Just Eat amplia quindi la propria presenza e offre un’esperienza ancora più completa e di qualità” dichiara Andrea Frascaroli, Country Sales Lead Italy di Just Eat Italia, che aggiunge: “crediamo fermamente che la tecnologia svolga un ruolo chiave nel modellare il futuro del settore alimentare e della consegna a domicilio, e siamo convinti che la sinergia con ReStore porterà a una rivoluzione nel modo in cui le persone accedono e consumano prodotti alimentari, offrendo una gamma ancora più ampia e variegata di opzioni”.

Contrastare l’inflazione con la tecnologia, un’opportunità da cogliere per i retailer

La piattaforma finanziaria Adyen ha annunciato i dati del Retail Report 2023, uno studio dal quale emerge come la tecnologia possa fare la differenza in uno scenario macroeconomico segnato dall’inflazione. Secondo la ricerca, le aziende omnicanale a gestione unificata del business hanno visto una crescita del fatturato superiore di 8 punti percentuali nel corso del 2022. Se questo modello fosse adottato più diffusamente dai retailer, porterebbe al settore un volume di affari pari a 54,2 miliardi di dollari. A livello globale, lo sviluppo di un approccio multicanale potrebbe generare ricavi pari a 1,5 trilioni di dollari. 

In Italia, la stragrande maggioranza dei consumatori (83%) ha dichiarato di dedicare più tempo alla ricerca di offerte e prezzi convenienti a causa dell’attuale scenario economico. Una percentuale superiore ai dati internazionali aggregati, dove questa tendenza è emersa per il 78% degli intervistati. Inoltre più di un terzo degli italiani (37%) afferma di aspettare momenti chiave nel corso dell’anno come il Black Friday o i saldi stagionali prima di effettuare un acquisto. Adeguandosi alle nuove esigenze, il 48% dei commercianti italiani ritiene che l’impatto dell’inflazione sia tale da dover offrire sconti ai consumatori tutto l’anno.

In linea coi dati globali, dal sondaggio è emerso inoltre che, di fronte all’aumento del costo della vita, la personalizzazione dell’esperienza di acquisto e la fidelizzazione al marchio sono diventati elementi sempre più importanti per gli acquirenti in Italia. Più di due terzi (68%) vorrebbe poter usufruire maggiormente di sconti sui prodotti e quasi la metà (48%) dichiara di preferire aziende e marchi che registrano le preferenze di navigazione effettuate durante precedenti acquisti on line, in modo da usufruire di un percorso d’acquisto personalizzato. Nonostante la crescente richieste di esperienze su misura, il 42% dei retailer afferma che è sempre più difficile classificare i clienti in base ai comportamenti, non riuscendo sempre a soddisfare le singole esigenze, percentuale che arriva al 52% a livello internazionale.

Analizzando le preferenze di acquisto dei consumatori, emerge come l’Integrazione tra on line e off line favorisca in maniera significativa il legame dei clienti con i brand e li spinga a tornare in negozio per nuovi acquisti. Un’elevata percentuale degli intervistati in Italia afferma infatti di rimanere più fedele a chi offre servizi ibridi come la possibilità di acquistare online e restituire in negozio (60%) o la comodità di valutare un acquisto in negozio per poi concludere l’acquisto online, o viceversa (42%). Inoltre l’esperienza di acquisto in negozio integrata con strumenti e servizi tecnologici quali le casse self-service, il QR code o l’utilizzo delle applicazioni durante il check-out è valutata positivamente dai consumatori italiani: più di un terzo (35%) ha dichiarato di essere soddisfatto perché la tecnologia rende gli acquisti più veloci e un quarto (25%) ha affermato che visiterebbe più spesso un negozio che offre servizi di acquisto integrati con soluzioni tecnologiche. Nonostante i risultati, la ricerca ha evidenziato che solo il 20% dei marchi italiani ha già cominciato ad investire in soluzioni a supporto del commercio unificato. Il 33% afferma di stare iniziando ad investire in questo senso e il 39% è in fase di valutazione. Risultati simili a quelli emersi a livello internazionale, dove emerge che il 17% delle aziende sta già investendo nello Unified Commerce.

L’investimento in tecnologia può inoltre sostenere l’espansione delle aziende in nuovi mercati. Con un mercato locale che offre opportunità limitate, l’internazionalizzazione rappresenta la prima opzione per crescere, qualsiasi sia il settore di appartenenza. La propensione delle aziende a uscire dai confini italiani è in linea con la media globale, sono il 66% (contro il 68%) le aziende italiane che prevedono di espandersi in nuovi mercati nel 2023, la maggior parte (40%) attraverso l’e-commerce e il 26% tramite l’apertura di negozi fisici. In particolare, dall’Italia si va in Germania (42%), Francia (42%), Spagna (22%) e UK (19%). Se l’ambizione travalica i confini europei, i mercati di riferimento sono gli Stati Uniti (18)%, storico mercato per i prodotti made in Italy, Cina (12%) e Canada (12%). Per cercare di adeguarsi alle esigenze dei clienti stranieri, alcune aziende stanno ampliando i propri servizi legati alle metodologie di pagamento: Il 25% per esempio accetta metodi di pagamento internazionali come AliPay o WeChat Pay e il 34% è anche attrezzato per i nuovi portafogli digitali.

“Il comportamento dei consumatori si è evoluto rapidamente negli ultimi anni e le strategie che i le aziende retail prendono ora in merito agli investimenti tecnologici sono più importanti che mai”, ha dichiarato Roelant Prins, Chief Commercial Officer di Adyen. “La nostra ricerca ha evidenziato come l’uso della tecnologia, e in particolare del commercio unificato, possa supportare la crescita delle aziende con un approccio più agile e sofisticato che le aiuti a comprendere le tendenze dei clienti e le mutevoli richieste”.

Delivery Index, Netcomm analizza in una ricerca il fenomeno e-commerce in Italia

Nel primo trimestre del 2023 gli acquisti online hanno generato un volume pari a 160 milioni di pacchi. A trainare le spedizioni e-commerce italiane sono gli acquisti in ambito Fashion&Sport, categoria merceologica alla quale appartiene quasi un quarto dei prodotti spediti, seguita da Informatica ed Elettronica e Health&Beauty. Rispetto al totale delle spedizioni, la maggior parte delle consegne hanno riguardato il Nord Ovest dell’Italia (27,1%); seguono il Nord Est con una quota del 20,6%, il Centro con 18,9% e il Sud Italia con l’23,2%; le Isole detengono la quota minore, con 16 milioni di pacchi ricevuti (10,1%). In media, i resi rappresentano una quota pari al 5,4% sul totale delle spedizioni.

Sono queste alcune delle principali evidenze del fenomeno fotografate dalla nuova ricerca realizzata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, denominata “Delivery Index”, che ha monitorato mensilmente i volumi delle spedizioni e-commerce in Italia e ha analizzato le esigenze e i comportamenti dei consumatori online destinatari dei pacchi. La ricerca punta a raccogliere e integrare i dati di diversi operatori del settore, a partire da Poste Italiane che ha collaborato a questa prima edizione, e verrà presentata ufficialmente al pubblico nella giornata di apertura di Netcomm Forum, presso l’area Netcomm Academy, mercoledì prossimo 17 maggio.

“ll Delivery Index è la prima ricerca in Italia a promuovere la condivisione di dati sulle spedizioni e-commerce tra gli operatori del settore, fattore cruciale per ottenere risultati rappresentativi dell’intero mercato e-commerce italiano”, ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, che aggiunge: “Dai dati emerge, ad esempio, la stretta relazione tra la scelta dei consumatori rispetto alla modalità di consegna e la capillarità dei punti di ritiro – più fitta nei centri urbani maggiormente abitati. Questa frattura tra grandi città e piccoli centri nella possibilità di accedere a diverse opzioni di consegna evidenzia la necessità di incentivare lo sviluppo di accordi e infrastrutture per la realizzazione di punti di ritiro su tutto il territorio, che portano benefici sia economici sia ambientali. Infatti, da una parte, sono essenziali per venire incontro alle diverse esigenze dei clienti dando così un ulteriore impulso alla crescita del commercio multicanale; dall’altra, le spedizioni in un punto di ritiro consentono di raggruppare un maggior numero di ordini in un’unica consegna, ottimizzando il numero di viaggi e diminuendo, di conseguenza, il consumo di carburante”.

I consumatori si affidano all’e-commerce per fronteggiare rincari e inflazione

La ripresa economica del 2021 a seguito della pandemia ha generato una forte pressione inflattiva, ulteriormente accelerata nel 2022 a seguito del conflitto russo-ucraino. Si è passati da un tasso di inflazione negativo (o comunque prossimo allo 0%) nel 2020 ad uno medio dell’8,9% nell’ultimo anno. Infatti, oltre 7 italiani su 10 ritengono che l’incremento dei prezzi e del costo della vita sia oggi il principale problema in Italia, quasi 30 punti percentuali in più rispetto al secondo problema maggiormente sentito, cioè la disoccupazione. Questa percezione è trasversale a tutte le fasce d’età e presente uniformemente in tutte le aree geografiche.

Nell’ultimo anno, l’inflazione ha ridotto il potere di acquisto degli italiani, inducendoli nel 2023 a modificare i propri comportamenti d’acquisto: 9 italiani su 10 affermano che il proprio potere d’acquisto si sia ridotto nell’ultimo anno, con le fasce d’età più colpite fra i 46 e i 60 anni e gli over-60. Per questa ragione, i consumatori italiani dichiarano che modificheranno i propri comportamenti d’acquisto nel 2023, in termini di maggiore attenzione ai prezzi (64,8%) e ricerca di promozioni e sconti (56,2%). In questo contesto emerge il ruolo strategico dell’e-commerce. La maggioranza degli italiani, ben 6 su 10, ritiene che l’e-commerce abbia contribuito, nell’ultimo anno, al contenimento dell’inflazione, permettendo di aumentare o mantenere invariato il proprio potere d’acquisto. Tale evidenza è ancora più rilevante letta congiuntamente agli impatti dell’inflazione sugli italiani: The European House -Ambrosetti stima che nel 2022 oltre 300.000 famiglie potrebbero cadere in povertà assoluta e che la crescita dei prezzi nel 2022 abbia “bruciato” circa 97,5 miliardi di Euro di risparmi degli italiani.

È la principale evidenza emersa dalla survey realizzata da The European House Ambrosetti, in collaborazione con Amazon, dal titolo “Inflazione e e-commerce: abitudini e percezioni degli italiani”, presentata a Palazzo Giustiniani, a Roma. Obiettivo dello Studio è stato analizzare l’impatto dell’inflazione sulle abitudini di consumo degli italiani e il ruolo del commercio elettronico.

Dalla survey emerge una maggiore percezione dell’economicità del canale online tra i più giovani e i cittadini con livelli di istruzione più alti. Mentre i benefici in termini di maggiore accessibilità e ampiezza dell’offerta sono percepiti soprattutto dalle fasce d’età più anziane. La percezione del beneficio del commercio online sul potere d’acquisto è poi maggiore dove l’inflazione ha ha colpito di più e, principalmente, nel Mezzogiorno.

I benefici del commercio elettronico non si riferiscono solamente ai prezzi, ma anche alla maggior reperibilità e alla più ampia offerta online di molti prodotti: ben 2 italiani su 3 ritengono che il canale online garantisca migliore accessibilità e maggiore varietà nell’offerta, in particolare nei Comuni con meno di 10 mila abitanti.

Strumento di promozione del Made in Italy
Secondo la survey, 3 italiani su 4 acquistano prodotti Made in Italy via e-commerce. Le categorie merceologiche del Made in Italy più apprezzate online sono Fashion (43,7%), Food&Beverage, (32,5%) e Furniture (23,4%), ovvero le «3F» del Made in Italy in cui è riconosciuta all’Italia una leadership a livello internazionale, rappresentando il 30% del valore aggiunto (74,8 miliardi di euro), il 37% dell’export (125,3 miliardi di euro) e il 40% dell’occupazione del sistema manifatturiero italiano (1,5 milioni di occupati).

Outlook sugli online store
Amazon si posiziona al primo posto tra i principali brand – sia fisici che marketplace – con maggiori benefici percepiti dagli italiani su contributo al potere d’acquisto, economicità e varietà e ampiezza dell’offerta.

Effetti positivi anche sul commercio tradizionale
La maggiore diffusione dell’e-commerce porta con sé benefici per i consumatori anche grazie al miglioramento nell’offerta dei retailer fisici: 1 italiano su 4 ha osservato un miglioramento nell’offerta del commercio tradizionale negli ultimi anni, in termini di maggiore economicità (49,1%), di maggiore facilità di accesso ad informazioni su sconti e promozioni (42,5%) e migliore qualità del servizio di assistenza (40,3%). Un esempio di questo effetto è il Black Friday: ora consuetudine del canale sia online che offline o il Cyber Monday nato online e ora presente anche nel commercio tradizionale, che hanno portato a milioni di persone la possibilità di risparmiare sullo shopping di Natale in ogni categoria: dalla moda alla casa, dall’elettronica ai giocattoli, dalla bellezza ai dispositivi elettronici e molto altro ancora.

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