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Conad Adriatico chiude il 2023 a 2.134 milioni (+6,65%). Cresce l’incidenza della mdd

Tempo di bilanci per Conad Adriatico che archivia il 2023 con un fatturato di 2.134 milioni di euro (+ 6,65% rispetto al 2022), 323,05 milioni di euro di patrimonio netto consolidato e una quota di mercato del 17,90% nel territorio di competenza. Nell’ultimo decennio la cooperativa ha mantenuto un trend di sviluppo costante, con un aumento complessivo del fatturato del 131%, consolidando la sua posizione di leadership sul mercato. Nonostante l’anno connotato dalle forte spinte inflattive, Conad Adriatico ha dimostrato una grande resilienza nel corso del 2023, confermandosi come punto di riferimento sul territorio. Con 273 soci imprenditori, 473 punti vendita e circa 8.450 collaboratori, la cooperativa ha continuato a operare con determinazione e dedizione per generare valore per i territori in cui è presente: Marche (Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona città e alcuni comuni della provincia stessa), Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.

Nel 2023 Conad Adriatico ha potenziato la propria leadership confermandosi primo gruppo distributivo in Abruzzo con una quota di mercato del 32,07%, nelle Marche (21,29%) e nel Molise (21,29%) e seconda azienda top nella Regione Marche nella classifica stilata dalla Fondazione Aristide Merloni e dall’Università Politecnica delle Marche. La forza della collaborazione, la passione dell’imprenditorialità, la mutualità e la partecipazione rappresentano il cuore pulsante del modello cooperativo Conad che ha consentito al gruppo di consolidare il legame con le comunità e il territorio e la sua posizione nel settore della distribuzione. Anche nel 2023 la cooperativa si è distinta per l’impegno profuso a sostegno del potere d’acquisto dei clienti attraverso una solida politica di supporto per i prodotti a marchio, promuovendo iniziative di fidelizzazione e campagne di sensibilizzazione che incoraggiano scelte alimentari sostenibili. In particolare, è stata potenziata l’iniziativa “Bassi e Fissi”, che consiste in un’ampia selezione di prodotti a marchio Conad che soddisfano le esigenze quotidiane dei consumatori, continuando il processo virtuoso di potenziamento sia in termini di quantità dei prodotti sia di convenienza economica. In questo scenario, infatti, i prodotti della marca del distributore hanno giocato un ruolo fondamentale per i consumatori assicurando convenienza, massima cura per la qualità dei prodotti, controlli lungo tutta la filiera e attenzione alla sostenibilità ambientale. Nella rete di vendita di Conad Adriatico, la crescita dell’incidenza dell’mdd è proseguita sia nei grandi punti vendita che nei negozi di prossimità, con quest’ultimi che hanno mostrato una notevole solidità rispetto ai discount, mantenendo una performance di oltre 13 punti percentuali rispetto alla media del proprio territorio.

“Di fronte a spinte inflazionistiche che hanno raggiunto un picco del 5,7% e tensioni geopolitiche che hanno complicato i mercati energetici e agroalimentari, la cooperativa ha continuato a svolgere un ruolo sociale attivo, stimolando l’occupazione, sostenendo le aziende locali e promuovendo iniziative di responsabilità sociale, con un forte impegno verso la sostenibilità, l’innovazione e la formazione dei collaboratori” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Conad Adriatico, Antonio Di Ferdinando. “La sostenibilità è al centro della nostra strategia: stiamo incrementando la produzione e l’autoconsumo di energia pulita, riducendo i consumi nella logistica e nei punti vendita, e prestando particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione e al futuro dei giovani. Conad Adriatico ha intrapreso un percorso significativo che porterà presto alla pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità. La nostra leadership non è mai stata un fine a sé stessa, ma un mezzo per creare valore in modo cooperativo e sostenibile”.

Per il quadriennio 2023-2026 Conad Adriatico ha definito un importante piano di sviluppo con investimenti per 342 milioni di euro con l’obiettivo di continuare ad accrescere la propria quota di mercato e l’efficienza della rete di vendita, di investire in progetti di digitalizzazione, innovazione e valorizzazione delle filiere locali oltre ad importanti investimenti in formazione e crescita del capitale umano, con lo sguardo sempre attento alla salvaguardia ambientale, alla valorizzazione del tessuto imprenditoriale e al benessere delle persone e delle comunità. Nel 2023 Conad Adriatico ha investito oltre 92 milioni di euro per sostenere lo sviluppo e l’ammodernamento della reta vendita con soluzioni tecnologicamente evolute per l’efficientamento energetico, la riduzione dei consumi e la generazione di energia pulita attraverso, ad esempio, gli impianti fotovoltaici.
Nel 2023 la Cooperativa ha intensificato l’impegno verso la Comunità destinando circa 4 milioni di euro a sostegno di iniziative di responsabilità sociale, dalla solidarietà alle iniziative per le nuove generazioni, dal contrasto alla violenza di genere allo sport inclusivo, fino al sostegno ad Istituti ed Enti per la valorizzazione della cultura e del territorio, evidenziando un incremento del 20,13% rispetto all’anno precedente grazie anche al sostegno attivo alle iniziative promosse dai Soci e dalla Fondazione Conad Ets.

La rete di vendita
Nel 2023 la rete di vendita di Conad Adriatico è composta da 453 punti vendita, per una superficie totale di 385.040 m2, gestita da 273 soci imprenditori: Marche (71), Abruzzo e Molise (162), Basilicata e Puglia (178), Albania e Kosovo (42). La cooperativa offre i propri prodotti attraverso diversi canali distributivi, con formati che includono: 24 Spazio Conad, 9 Conad Superstore, 187 Conad, 119 Conad City, 27 Margherita Conad, 66 Todis e 15 L’Alimentare. La rete di vendita è completata da 4 distributori di carburante e da 2 Pet Store Conad, a cui si aggiungono 27 parafarmacie, 12 ottico Conad.

Le persone
Anche dal punto di vista occupazionale, Conad Adriatico ha registrato risultati positivi nel 2023, con un aumento del numero dei collaboratori che ammonta a 8.791 (tra sede centrale e rete di vendita), con un incremento di 512 unità rispetto al 2022. Nel corso dell’anno la Cooperativa ha intensificato l’impegno per la formazione mettendo a disposizione dei soci, dei collaboratori di cooperativa e della Rete opportunità di sviluppo e formazione in ogni fase di carriera professionale, coinvolgendo complessivamente 2.860 risorse per un totale di 40.563 ore di formazione totale. I percorsi di crescita proposti sono orientati al miglioramento continuo per quanto riguarda le abilità professionali, i livelli di conoscenza dei prodotti e dei processi, l’utilizzo delle strumentazioni digitali e tradizionali, allo sviluppo dell’efficienza e dell’efficacia di tutti i processi di Punto di Vendita e di cooperativa. Conad Adriatico ha investito nello sviluppo di competenze legate alle tematiche della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, pilastri sempre più centrali della strategia aziendale.

Le imprese del territorio
Conad Adriatico coltiva da sempre un solido legame con i territori, dedicando massima attenzione alla valorizzazione delle aziende e della filiera agroalimentare regionale e locale. Nel 2023 la rete di fornitori locali di Conad Adriatico conta 551 produttori locali, con i quali la cooperativa ha sviluppato un fatturato di 566,6 milioni di euro, segnando un incremento di 76,2 milioni rispetto al 2022.

La sostenibilità
Nel corso dell’anno, Conad Adriatico ha continuato a lavorare sul contrasto agli sprechi e sulla diminuzione dell’impronta climatica, migliorando la gestione delle risorse, riducendo i consumi e promuovendo comportamenti sostenibili lungo tutta la filiera, dai fornitori ai consumatori. Nel settore della logistica, Conad Adriatico ha rafforzato la propria una strategia operativa per migliorare l’efficienza delle operazioni logistiche, contenendo i costi di movimentazione e trasporto con una significativa riduzione delle emissioni di CO₂. Centrali nell’impegno della Cooperativa sono stati i nuovi progetti di sviluppo con l’uso di energia fotovoltaica: nel 2023 è stato possibile evitare oltre 305.000 kg di CO₂ grazie agli impianti fotovoltaici installati sui punti vendita. Nel 2024 Conad Adriatico ha inaugurato un nuovo hub logistico a Grottaglie (TA), uno dei centri più innovativi del centro Italia che si distingue per l’attenzione all’innovazione e agli obiettivi di sostenibilità ambientale. L’hub si sviluppa su un’area di oltre 21.000 mq, di cui 9.500 mq coperti ed è dotato di moderne tecnologie e sistemi informatici avanzati per gestire in modo efficiente l’intera filiera logistica, a partire da un sistema di software integrato che permetterà di monitorare e ottimizzare le operazioni di stoccaggio, movimentazione e distribuzione dei prodotti. Il magazzino è suddiviso in diverse zone dedicate ai prodotti Superfresco, come carni e ortofrutta, che richiedono particolari condizioni di conservazione e refrigerazione.

L’impegno per la comunità
Anche nel corso 2022 forte è stato l’impegno di Conad Adriatico in iniziative di responsabilità sociale: oltre 3,9 milioni di euro sono stati destinati per sostenere progetti solidali a favore delle comunità. La Cooperativa ha sostenuto importanti iniziative a favore della scuola, come il progetto Unisona in collaborazione con la Fondazione Conad ETS, dello sport giovanile e delle associazioni e degli enti no-profit nei territori in cui opera, come ad esempio l’apertura degli Empori della Solidarietà in collaborazione con Caritas Italiana, al fine di fornire sostegno alimentare alle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità. Nel 2023 sono 378 i punti vendita della rete di Conad Adriatico impegnati in iniziative “antispreco”, il cui lavoro di attenta gestione convogliano beni alimentari verso numerose associazioni: il Banco Alimentare, Caritas, Empori della Solidarietà, oltre a numerose parrocchie, Protezione Civile, Croce Rossa. Questa rete di preziosa collaborazione ha portato, nel 2023, al recupero di oltre 1 milione di kg di generi alimentari, pari ad un valore di oltre 819.000 euro.

Fairtrade, l’inflazione pesa sul bilancio 2023. Bene banane e cacao, giù caffè e zucchero

Lo scorso anno gli italiani hanno speso 500 milioni di euro in prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade: il dato è stato diffuso in occasione dell’evento “Trent’anni sulla rotta della sostenibilità”, durante il quale è stato presentato anche il bilancio sociale dell’organizzazione. Si tratta di un valore in leggera flessione rispetto allo scorso anno: sui prodotti con i marchi Fairtrade, come per molti altri beni di largo consumo, nel 2023 ha pesato parecchio l’inflazione. Parallelamente, grazie alle vendite in Italia, le organizzazioni di agricoltori e lavoratori parte del network hanno ricevuto 3.686.407 euro in Premio Fairtrade, una somma aggiuntiva con la quale possono realizzare dei progetti di miglioramento della produttività o di sviluppo della comunità. La decisione su come spenderlo deve essere presa collettivamente dai membri delle cooperative, e l’interesse deve essere comune. Ad esempio possono essere acquistati prodotti per l’agricoltura, o strumenti per il lavoro nei campi, possono essere costruite piccole infrastrutture come magazzini o depositi oppure ambulatori sanitari e aule scolastiche.

“Quest’anno Fairtrade Italia ha raggiunto il trentesimo compleanno: si tratta di un traguardo eccezionale per la nostra organizzazione, nata dal basso per promuovere condizioni commerciali più eque a favore degli agricoltori di Asia, Africa e America Latina. Sono moltissimi i risultati che abbiamo raggiunto in questi anni: nei negozi e nei supermercati del nostro Paese ci sono più di 2.500 prodotti Fairtrade in vendita. Anche le organizzazioni di agricoltori sono cresciute con noi: oggi parliamo di poco meno di 2 milioni di agricoltori e lavoratori che beneficiano dei vantaggi del nostro circuito in 70 Paesi. Grazie a tutte le aziende e ai consumatori che con noi vogliono essere parte del cambiamento, puntiamo a raggiungere ancora più persone nei prossimi anni” ha dichiarato Paolo Pastore, Direttore Generale di Fairtrade Italia.

Il mercato Fairtrade nel 2023

Banane
Le banane si confermano il prodotto principale per il mercato italiano con un volume di venduto pari a 14.300 tonnellate (+8%), sia grazie all’ampia distribuzione nella Gdo (principalmente Aldi, Coop, Gruppo Selex, IN’s, Pam Panorama), sia grazie alla diffusione nelle mense scolastiche.

Cacao
Per i volumi movimentati, si conferma la seconda materia prima. Dopo dieci anni di crescita molto sostenuta, nel 2023 le vendite hanno registrato un leggero rallentamento con 9.649 tonnellate ( -1%), dovuto principalmente a un contingente rinnovamento degli assortimenti di alcuni importanti partner.

Zucchero di canna e caffè
Dopo parecchi anni di crescita a doppia cifra, per il secondo anno di fila lo zucchero rallenta con 4.468 tonnellate (-7%). Più instabile nel tempo invece è stato l’andamento del caffè, che ha avuto delle discese e poi delle parziali risalite, e nel 2023 ha registrato 726 tonnellate (-4%); per le referenze del canale retail ha colpito molto l’inflazione.

I prodotti non food
Nelle categorie non food, dopo una forte crescita nel 2022, i fiori hanno rallentato con vendite per 8.155.254 steli (-10%), mentre il cotone, che è uno dei prodotti con più forte potenziale nel medio termine, ha visto una crescita del 9% nella materia prima utilizzata.

“Dal punto di vista delle vendite, il 2023 è stato un anno di transizione, da un lato alcuni prodotti come caffè e zucchero hanno risentito dei cali generalizzati dei volumi dovuti all’inflazione, dall’altro prodotti come ad esempio banane e cotone hanno registrato una crescita importante” ha aggiunto Thomas Zulian, Direttore Commerciale di Fairtrade Italia. “Complessivamente siamo soddisfatti perché nel corso del 2023 abbiamo visto aumentare sia il numero di aziende con cui collaboriamo sia la quantità di referenze certificate sul mercato. Gli effetti positivi di questi due fattori si stanno già palesando nei buoni risultati dei primi mesi del 2024”.

 

A piedi alla Coop!: a giugno riparte il progetto di mobilità sostenibile

Per contribuire alla riduzione delle emissioni dei trasporti stradali e in coerenza col Piano di sostenibilità, Coop Alleanza 3.0 si è impegnata a redigere un piano degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente e a favorire – attraverso il servizio Welfare – forme alternative di mobilità. In virtù di ciò nasce “A piedi alla Coop!”, iniziativa inserita all’interno del sistema welfare aziendale +Xte che intende proseguire e ampliare il progetto di incentivazione della mobilità sostenibile, già da anni a disposizione dei dipendenti della Cooperativa. “A piedi alla Coop!” è collegata anche alla Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si celebrerà il prossimo 5 giugno. “A piedi alla Coop!” durerà per tutto il mese di giugno: le lavoratrici e i lavoratori che aderiranno – e che tra andata e ritorno effettueranno a piedi un percorso casa-lavoro di almeno mille metri, beneficeranno di uno specifico rimborso crescente rispetto alla distanza percorsa. Questo incentivo è finalizzato a promuovere modalità di spostamento per i lavoratori che siano orientate oltre che alla salvaguardia ambientale anche alla promozione del benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori.

“A piedi alla Coop!” non è l’unico programma per la promozione della mobilità sostenibile della Cooperativa. Il 3 giugno ricorre la Giornata mondiale della Bicicletta, giornata ufficiale istituita dalle Nazioni Unite per la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per il tempo libero. È dunque la ricorrenza ideale per ricordare che Coop Alleanza 3.0, consapevole dell’importante dell’utilizzo della bicicletta anche per promuovere la mobilità sostenibile anche per il 2024 ha inserito all’interno del sistema welfare aziendale +Xte l’iniziativa “In Bici alla Coop”. “In Bici alla Coop” offre un contributo economico di euro 0,30 lordi al km per i dipendenti che scelgono di utilizzare la bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro. Questa iniziativa è in vigore da 8 anni. Nel 2023 sono stati quasi 26mila i percorsi casa-lavoro fatti in bici, per un valore complessivo di circa 179 mila chilometri percorsi.

“A piedi alla Coop!” e “In Bici alla Coop”, nell’ambito di +Xte per la diffusione di una mobilità sempre più sostenibile trovano complementi ideali nei 1.580 rimborsi per abbonamenti ai mezzi pubblici – validi anche per i figli delle dipendenti e dei dipendenti – e nell’utilizzo dello smartworking. Il ricorso al lavoro agile – da un minimo di due giorni fino a quattro giorni alla settimana – e nel 2023 ha consentito di ridurre di circa oltre 7,2 milioni di chilometri le distanze percorse, con un risparmio annuo di circa più di 1,1milioni di kg di Co2. In media, ogni lavoratore ha risparmiato circa 140 ore di viaggio, corrispondenti a circa 6 giorni di tempo libero.

D.it cresce a doppia cifra nel ’23: fatturato mdd +11% e industria di marca +23%

È proseguita anche nel 2023 la crescita di D.it – Distribuzione Italiana, centrale di servizi commerciali e marketing delle insegne Sigma e Sisa, che archivia l’anno con un fatturato convenzionato totale a 1 miliardo e 68 milioni. Il valore della produzione segna +15%, sfiorando i 18 milioni (17,8). A contribuire a questi numeri vi è stato anche l’ingresso di un nuovo socio, Le Delizie del Sud, e di un mandante, Vapa, che hanno incrementato il volume delle transazioni. Per la contrattazione con le industrie di marca, D.it si avvale della super-centrale Forum, di cui detiene il 20%, mentre selezione e negoziazioni con i fornitori vengono gestite del tutto internamente per quanto concerne la marca privata. Oltre 600 sono stati gli accordi commerciali stipulati nell’anno e messi a disposizione dei soci di D.it.

Oreste Santini

Nel 2024 si sta lavorando allo sviluppo e all’estensione della gamma dei prodotti a marchio, con un’attenzione specifica a consolidare la presenza nel freschissimo con progetti ad hoc nei reparti ortofrutta, gastronomia e carni. L’obiettivo, da un punto di vista commerciale, è raggiungere con la mdd complessivamente una quota di fatturato del 15%. Sempre quest’anno sono previste le attività preparatorie in vista della prima rendicontazione di sostenibilità della Centrale e il completamento della piattaforma di CRM. “La distribuzione è cambiata radicalmente negli ultimi anni, qualità e convenienza per i clienti, vanno di pari passo con servizi innovativi da offrire alla rete di vendita. La differenziazione della nostra proposta commerciale passa attraverso elementi tradizionali come la conoscenza e la relazione dei nostri clienti ed elementi di innovazione tecnologica e di marketing che rendano sempre più vicini i nostri punti vendita alle esigenze del territorio” commenta Oreste Santini, Presidente D.it.

Elpidio Politico

“La competizione sui territori è sempre più complessa. Per questo motivo dobbiamo essere capaci di guidare, attraverso D.it, il percorso di crescita delle nostre imprese sul territorio. Tale percorso passa attraverso la crescita dei nostri prodotti a marchio, l’innovazione nelle politiche commerciali, lo sviluppo di nuovi format distributivi e la capacità di sviluppare sinergie di costo ma anche organizzative. Per D.it questo deve essere il percorso di crescita nei prossimi anni” aggiunge Elpidio Politico, AD D.it.

Sotto l’aspetto della sostenibilità, D.it ha predisposto un piano di miglioramento delle proprie performance di governance, sociali e ambientali (ESG) e il relativo monitoraggio. Come spiega Alessandro Camattari, Direttore Commerciale D.it, “Il piano è propedeutico alla predisposizione di un bilancio di sostenibilità nel 2025, con l’indicazione delle nostre azioni concrete per il contributo al raggiungimento degli obiettivi globali dell’Agenda 2030, tracciando i risultati ottenuti, monitorando in modo continuativo il nostro agire e le criticità, per dare forma a una sistematica rendicontazione e a un circolo virtuoso che veda D.it parte attiva nel progetto globale di salvaguardia del pianeta e di responsabilità sociale”.

In parallelo procede l’implementazione di strumenti IT evoluti, per una progettazione di un sistema di offerta sempre più centrato sulle esigenze del cliente finale. “Il progetto di CRM nazionale, per dotare la Centrale e i CEDI di strumenti di misurazione del comportamento di acquisto e di analisi a supporto delle decisioni è ormai in fase avanzata” prosegue Camattari. “Attraverso i dati del CRM, D.it migliorerà il sostegno strategico e operativo offerto ai CEDI, grazie a una maggiore capacità di interpretare il territorio e rispondere con proposte commerciali distintive alle domande specifiche di ogni realtà. La centralità del cliente e il valore della prossimità per noi si esprimono proprio in questo modo”.

A Verona apre il Lidl più sostenibile d’Italia. Un modello per il retail del futuro?

Ha appena aperto i battenti il nuovo Lidl di Villafranca di Verona, il punto vendita più sostenibile mai realizzato in Italia dall’insegna. Lo store, che sostituisce lo storico negozio Lidl presente nella cittadina veronese dal 1992, infatti ha caratteristiche che lo differenziano da tutti gli oltre 12.200 discount Lidl nel mondo ed è stato ideato e realizzato in Italia in stretta collaborazione con la casa madre.

Questo negozio rappresenta il punto zero di un nuovo modo di concepire lo store fisico ed estende gli attuali confini di sostenibilità, non solo per gli standard Lidl, ma anche per tutti gli immobili del settore retail in generale. Le sue caratteristiche permettono di ridurre in modo sostanziale il consumo di energia, di limitare le dispersioni energetiche, di tagliare in modo significativo le emissioni in atmosfera e, infine, al termine della sua vita utile, di non rappresentare un peso per l’ambiente, ma anzi un’opportunità di riutilizzo.

Il nuovo Lidl di Villafranca di Verona è completamente autosufficiente da un punto di vista energetico perché è dotato di un impianto fotovoltaico da 575.000 kWh/anno – corrispondenti al consumo di oltre 230 abitazioni – in grado di produrre in un anno più energia rispetto al suo fabbisogno. Si tratta di ben 1.280 moduli bifacciali in grado di produrre energia su entrambi i lati, installati sul tetto e sulle pensiline ombreggianti dei parcheggi. I materiali di costruzione utilizzati sono stati scelti nell’ottica di essere poi riutilizzati una volta che il supermercato avrà terminato il suo ciclo di vita. Per questo, la struttura portante è costruita in legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e certificate PEFC. Il legno è un materiale rispettoso dell’ambiente, è riciclabile, riutilizzabile e, con le sue naturali proprietà isolanti, garantisce una maggior efficienza. Grazie al suo impiego è stato evitato l’utilizzo di 1.650 tonnellate di calcestruzzo, corrispondenti a circa 660 metri cubi. Anche la plastica, materiale importante perché protegge gli alimenti, soprattutto durante il trasporto, e ne preserva la qualità e la freschezza, deve essere riciclata o smaltita correttamente. Il rivestimento impermeabilizzante sul tetto di questo punto vendita, che lo protegge dalle intemperie, è composto al 60% da polimero riciclato, per un totale di oltre 2,5 tonnellate di plastica recuperata. Anche le panchine e le fioriere che arredano l’esterno sono realizzate con il 100% di plastica riciclata.

Il punto vendita Lidl di Villafranca di Verona dispone pure di un sistema di recupero dell’acqua piovana per uso irriguo che impiega cisterne sotterranee di raccolta. Tali cisterne alimentano il sistema di irrigazione dell’area verde consentendo una riduzione del 65% del prelievo da rete idrica. Anche l’acqua piovana che cade sul piazzale filtra lentamente nel terreno attraverso un apposito sistema drenante. Sempre all’esterno dello store, è stata piantumata un’area di circa 650 mq con lavanda e altre specie arboree che, con la loro fioritura prolungata, costituiscono un ottimo richiamo per gli insetti impollinatori. Le api, infatti, svolgono un ruolo importante nella tutela della biodiversità perché con il loro incessante lavoro preservano la ricchezza del nostro Pianeta e, di conseguenza, anche la nostra salute.

Questo nuovo Lidl, inoltre, è dotato di banchi frigo che impiegano la Co2 come refrigerante naturale. I gas refrigeranti naturali comportano una riduzione del potenziale emissivo degli impianti pari al 99,8%. Questo sistema di refrigerazione è dotato di porte per ridurre la dispersione del freddo, con conseguente risparmio energetico, e migliora il comfort termico e acustico in area vendita. L’impianto di climatizzazione, le vasche frigo e i freezer del reparto surgelati, invece, impiegano il propano come refrigerante naturale.

“L’ideazione e la realizzazione di questo punto vendita rappresenta qualcosa di unico per Lidl in Italia e non solo. Ci sono voluti mesi di intenso lavoro e di minuziosa attenzione ai dettagli, dalla progettazione alla scelta di ogni singolo materiale costruttivo. Per questo, ringrazio il team dei Servizi Centrali e dello Sviluppo Immobiliare che ho il grande onore di guidare. In questo progetto abbiamo reso concreta la nostra visione di sostenibilità edilizia integrandola perfettamente nella nostra strategia aziendale” ha detto Emilio Arduino, Amministratore Delegato Servizi Centrali e Sviluppo Immobiliare Lidl Italia.

Despar Nord Ovest archivia il 2023 con 184 milioni di fatturato e 17 nuovi punti vendita

È stato approvato il bilancio consolidato dell’esercizio 2023 del Gruppo 3A – Despar Nord Ovest che gestisce in esclusiva il marchio Despar per Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e provincia di Varese, con oltre 800 collaboratori tra rete diretta e affiliata. Despar Nord Ovest ha chiuso l’anno con un fatturato al pubblico pari a 184,1 milioni di euro, con un incremento del 8,5% rispetto al 2022. I positivi risultati economico – finanziari conseguiti sono stati ottenuti grazie al contributo di un significativo programma di investimenti che l’azienda ha messo in campo nel 2023 finalizzato al consolidamento e all’espansione della rete vendita, oltre al contenimento dell’inflazione sui listini.

Gli investimenti hanno consentito l’apertura di 17 nuovi punti vendita e la ristrutturazione di 7 supermercati all’interno dei territori che l’azienda presidia. In particolare, le nuove aperture hanno contribuito a radicare la presenza dell’Abete nella città di Torino e nell’area di Varese e provincia. Oggi la rete vendita di Despar Nord Ovest conta complessivamente 160 esercizi commerciali, di cui 149 affiliati e 11 diretti, che hanno complessivamente una superficie vendita di oltre 46.500 metri quadri. Una crescita nei ricavi e una continuità nel percorso di sviluppo confermati nonostante sia proseguita, anche durante il passato esercizio, la spinta inflazionistica che ha generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi.

Nella strategia di sviluppo e di sostegno al territorio si è dimostrata ancora vincente e centrale la valorizzazione delle produzioni di filiera corta e quelle agroalimentari regionali attraverso il brand “Sapori del Territorio” che raccoglie oggi moltissime referenze a scaffale provenienti da produttori locali delle regioni in cui Despar Nord Ovest opera. Si tratta di un progetto che nasce dal desiderio di valorizzare le filiere corte, gli artigiani locali del cibo e i loro prodotti tipici, preservati e tramandati grazie alla loro passione e competenza, frutto di secoli di tradizione e materie prime uniche. Nel 2023 si è inoltre rafforzato ulteriormente un altro driver strategico di sviluppo per Despar Nord Ovest cioè il prodotto a marchio Despar, che nei territori presidiati di Piemonte, Liguria Valle d’Aosta e provincia di Varese ha raggiunto una quota di mercato pari al 22,5%. Un risultato significativo che testimonia come la mdd Despar raccolga sempre maggior consenso da parte della clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo e rappresenti un elemento strategico per la fidelizzazione del cliente.

Infine, anche nel 2023, è proseguito l’impegno a sostegno delle comunità e dei territori in cui Despar Nord Ovest si inserisce. Ne sono testimonianza i tanti eventi sportivi e sociali sponsorizzati localmente, l’impegno a valorizzare progetti che promuovono il benessere fisico e mentale e il progetto Scuolafacendo, attivato per il settimo anno consecutivo per aiutare le scuole dei territori presidiati a ricevere materiali e strumenti didattici utili all’insegnamento. Sul fronte dell’impegno sostenibile e della lotta agli sprechi alimentari sono state consolidate la partnership con Banco Alimentare, per il recupero delle eccedenze alimentari all’interno dei punti vendita e la redistribuzione alle persone più in difficoltà all’interno delle comunità, e la collaborazione con To Good To Go, l’app che consente di salvare il cibo invenduto e combattere così il food waste. Sotto l’aspetto della salvaguardia dell’ambiente, infine, è stata attivata anche in Piemonte l’iniziativa “Bosco Diffuso Despar”, rendendo il Parco Mirafiori Sud di Torino ancora più verde attraverso la piantumazione di un nucleo di alberi di specie autoctone presso gli Orti Generali.

“Lo scorso anno abbiamo lavorato molto assieme ai nostri soci al potenziamento, allo sviluppo e all’ammodernamento della rete per potere offrire un servizio sempre più adeguato alle esigenze dei clienti e sempre più capillare sul territorio di nostra gestione. Prosegue anche il programma legato agli interventi di ammodernamento sostenibile dei nostri supermercati, attraverso scelte tecnologiche sempre più performanti sotto l’aspetto del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente e si rafforza ulteriormente il sostegno puntuale agli “artigiani del gusto locale”, implementando ulteriormente la commercializzazione di prodotti regionali, sviluppando così in modo efficace una filiera corta” ha detto Gianluca Bortolozzo, Presidente di Centro 3A.

“Quest’anno festeggiamo la ricorrenza dei cinquant’anni di attività del nostro Gruppo, da cinquant’anni al servizio dei nostri clienti che è anche il claim che abbiamo definito e che sarà presente in moltissimi eventi e attività che stiamo predisponendo per celebrare adeguatamente questo importante traguardo. La nostra azienda è da sempre vicina ai nostri imprenditori con cui ci piace condividere i successi assieme a tutti gli stakeholder, rafforzare le relazioni e guardare al futuro sempre con ottimismo e determinazione” ha aggiunto Maurizio Bolle, Presidente di Coop 3 A.

Nuovo rapporto di sostenibilità per Ferrero: 90% di tracciabilità per le nocciole

Guidato dal costante impegno rivolto a generare un impatto positivo lungo tutta la catena del valore, il Gruppo Ferrero pubblica il 15° Rapporto di Sostenibilità che mostra i significativi passi in avanti compiuti nell’ambito dei quattro pilastri fondamentali, protezione dell’ambiente, approvvigionamento responsabile delle materie prime, promozione del consumo responsabile e valorizzazione delle persone.

Il rapporto, relativo all’esercizio 2022/23, mette dunque in evidenza il continuo focus di Ferrero sulla promozione di una maggiore trasparenza lungo la catena di fornitura dei propri ingredienti chiave, in linea con l’approccio di approvvigionamento responsabile del Gruppo. Nella filiera delle nocciole, Ferrero ha raggiunto il 90% di tracciabilità, con un notevole incremento dal 79% dell’esercizio 2021/22, grazie alla continua collaborazione con agricoltori, fornitori, istituzioni, università e centri di ricerca per promuovere pratiche agricole sostenibili. In collaborazione con i partner presenti sul territorio, Ferrero ha inoltre contribuito ad affrontare sfide complesse presenti lungo la catena del valore, quali deforestazione, nelle aree in cui il Gruppo si rifornisce dei propri ingredienti. Ad esempio adottando mappature satellitari per aiutare ad aumentare la tracciabilità del cacao a livello di azienda agricola, che ha raggiunto il 93% nel 2022/23. Oltre a operare a tutto campo con tecnologie all’avanguardia, Ferrero è membro di lunga data della World Cocoa Foundation (WCF) e della International Cocoa Initiative (ICI).

La collaborazione gioca un ruolo di fondamentale importanza per accelerare i progressi volti al contrasto delle cause del lavoro minorile e del lavoro forzato. Ferrero continua infatti a collaborare con Save the Children, che opera in 65 comunità nella regione Haut-Sassandra della Costa d’Avorio, uno dei principali Paesi di approvvigionamento del cacao, raggiungendo oltre 18.000 persone. Ferrero lavora anche con la Earthworm Foundation e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), rispettivamente lungo le catene di fornitura dell’olio di palma e delle nocciole, per contribuire a supportare pratiche di lavoro responsabili.

Altri progressi rilevanti contenuti all’interno del Rapporto di Sostenibilità sono legati alla elevata riciclabilità degli imballaggi (90,7%, in aumento dall’88,5% rispetto al 2021/22), alla riduzione dei consumi idrici grazie a iniziative di riutilizzo (-9,6% rispetto al 2021/2022) e il successo del progetto Kinder Joy of Moving che ha coinvolto oltre 60 milioni di bambini dal suo lancio nel 2005, di cui 3,4 milioni nel solo biennio 2022/23.

“Abbiamo riconfermato con impegni concreti che la sostenibilità è parte integrante della strategia di lungo termine di Ferrero. Tutti i quattro pilastri del nostro framework di sostenibilità guidano ogni decisione strategica che prendiamo. Mentre il Gruppo cresce e diversifica il suo portafoglio, continuiamo a valorizzare le nostre partnership di lungo periodo, in particolare quelle dedicate alle comunità in cui operiamo e dove ci approvvigioniamo di materie prime. Crediamo nell’importanza di queste partnership per compiere i progressi, far avanzare l’agenda sociale e ambientale del settore e creare valore per la società” ha commentato Giovanni Ferrero, Executive Chairman del Gruppo.

Aspiag Service: gli imballaggi di cartone diventano shopper per la spesa

Parte un nuovo progetto di circolarità voluto da Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia- Romagna e la Lombardia, in collaborazione con tre partner veneti attivi nei processi di recupero, riciclo e trasformazione dei rifiuti derivanti da imballaggi di carta e cartone.

Si tratta di un progetto “closed loop” – ossia un sistema a circuito chiuso in cui il rifiuto diviene nuova risorsa – che si articola in più fasi: si parte da una proattiva ed efficace raccolta dei rifiuti di imballaggio terziari in carta e cartone effettuata dai dipendenti dei punti vendita ubicati nel Veneto e gestiti direttamente da Aspiag Service. La fase successiva consiste nell’attività di prelievo, trasporto e selezione dei rifiuti in cartone, per passare poi al processo di riciclo del rifiuto finalizzato alla produzione delle bobine di carta riciclata. Il processo si conclude quindi con la realizzazione delle shopper in carta che poi torneranno nei supermercati Despar, Eurospar e Interspar situati in tutte le regioni in cui Aspiag Service opera, per essere messe a disposizione della clientela per il trasporto della spesa.

Per attuare il progetto Aspiag Service ha individuato tre aziende partner, attive nelle province di Padova e Venezia, in grado di garantire la massima efficienza e completa rintracciabilità di ciascun processo: Trevisan S.p.A. di Noale per la fase di raccolta, trasporto e selezione dei rifiuti di imballaggio in carta e cartone, Cartiera PM3 S.r.l. di Carmignano di Brenta per la fase di riciclo con contestuale produzione delle bobine e Cartotecnica Postumia S.p.A. Società Benefit, anch’essa operativa nel comune di Carmignano di Brenta, per la realizzazione delle shopper. Sugli stessi sacchetti per la spesa verrà poi stampato un QR code che, attraverso la landing page appositamente creata, permetterà di raccontare i dettagli e le finalità del progetto.

Un’iniziativa che si inserisce all’interno della più ampia strategia sostenibile del marchio dell’abete, che nel 2013 è stata la prima realtà del mercato della grande distribuzione organizzata a essere certificata ISO 14001 per il proprio sistema di gestione ambientale. Un impegno che nell’ultimo triennio ha portato ad avviare a riciclo oltre il 76% dei rifiuti prodotti, anche grazie alla costante attività di formazione e sensibilizzazione dei collaboratori dei punti vendita che hanno la responsabilità della corretta differenziazione e gestione dei rifiuti generati durante le attività. Oltre 3.200 sono infatti le ore dedicate, negli ultimi tre anni, alla formazione sui temi ambientali significativi di Aspiag Service.

Beni di consumo: si può crescere puntando su innovazione, filiera e sostenibilità

Innovazione, filiera e sostenibilità: sono questi i tre ambiti chiave per la crescita del settore dei beni di consumo individuati da una recente ricerca di Deloitte che ha analizzato i principali trend di mercato e le soluzioni da applicare per rendere il proprio business a prova di futuro.

Per l’industria italiana, il 2024 è iniziato con un clima di rinnovato ottimismo, in particolare per i settori manifatturiero e del commercio al dettaglio. In un contesto in cui è atteso un aumento dei volumi, la strada per realizzare una crescita profittevole però potrebbe apparire impervia. L’aumento dei costi di produzione si conferma il principale ostacolo da superare, come indica l’85% delle aziende intervistate, seguito dalla continua ricerca della redditività e dalla competizione, soprattutto da parte di nuovi operatori del settore. Se nel 2023 l’aumento dei prezzi sembrava essere la soluzione predominante per affrontare questi ostacoli, oggi l’erosione del potere d’acquisto e i comportamenti orientati al risparmio dei consumatori hanno reso necessario un cambio di strategia. Infatti il 64% delle aziende intervistate ritiene cruciale identificare leve diverse dal prezzo, per questo motivo molte imprese hanno individuato tre nuovi ambiti di intervento per concretizzare la crescita: innovazione, filiera e sostenibilità.

L’innovazione è senza dubbio la leva prioritaria da attivare; i precedenti schemi sono stati superati da scenari in tumultuosa evoluzione. Per quando il “prodotto” risulti il “punto di partenza” per 7 realtà del settore su 10, l’innovazione risulta trasversale ai diversi ambiti e dipartimenti aziendali., Le aziende del settore prevedono di rafforzare la collaborazione con i distributori (36%) e di rivedere i canali di vendita, con un focus particolare sui digitali. Infatti, per il 40% di esse, le vendite online rappresenteranno il 20% del totale entro i prossimi 3 anni. Sfruttando il contatto diretto con i consumatori, le imprese intendono capitalizzare sui dati, che per circa la metà di loro rappresentano un elemento distintivo rispetto alla concorrenza e possono quindi aumentare la competitività. Dagli attuali scenari di mercato emerge che le aziende non potranno ribaltare l’aumento dei costi su retailer o consumatori finali e sarà quindi necessario ripartire dalle “operation” alla ricerca di opportunità per ottimizzare i processi, come affermato dalla maggioranza delle imprese (63%). Guardando invece alla propria supply chain, le imprese puntano a sviluppare una migliore pianificazione e flessibilità dell’intero processo – produzione, trasporti, approvvigionamento – e di strutturarsi per avere un monitoraggio efficiente di tutti livelli.

È infine confermata la valenza della sostenibilità come elemento distintivo e qualificante. Le aziende intervistate ritengono che questa rappresenti un aspetto essenziale per la competitività di medio-lungo periodo (60%); per il quale solo il 7% delle aziende CP non ha in programma di sviluppare una specifica strategia. Questa trasformazione è quindi destinata a toccare diversi aspetti del business, dalla domanda di prodotti etici a minor impatto su ambiente e comunità (53%), allo sviluppo di imballaggi “green” (50%) o servizi di trasporto e distribuzione a zero o basso impatto (43%). In tale ottica, le aziende del settore si apprestano a ottimizzare le proprie risorse produttive e a ridisegnare le catene di approvvigionamento in un’ottica di sourcing responsabile.

Due nuove aperture per Penny in Lombardia e Toscana

A distanza di un paio di giorni l’uno dall’altro, aprono due nuovi punti vendita Penny, rispettivamente a Grezzago, 36esimo della provincia milanese e il 103esimo della Lombardia, e a Capolona, l’11esimo in provincia di Arezzo nonché l’83esimo della regione Toscana.

Il nuovo punto vendita lombardo si trova in via Abruzzi e si sviluppa su una superficie di circa 1.300 mq, di cui 880 mq di sala vendita, e dispone di oltre 70 posti auto a servizio dei clienti. Nel nuovo store l’esperienza d’acquisto dei clienti è resa completa, semplice e confortevole anche grazie ai servizi di macelleria, gastronomia servita con punto caldo e l’angolo bake off per il pane caldo, sfornato fresco ogni giorno. L’apertura del nuovo negozio Penny prevede 11 collaboratori di cui 8 di nuova assunzione; il negozio è aperto al pubblico al pubblico: dal lunedì al sabato: 8:00 – 20:00 e domenica: 8:30-13:30 e 15:00-19:30.

Lo store Penny di Capolona invece, nasce in un comparto di circa 10.000 mq in via Dante Alighieri e rappresenta un’importante offerta alimentare discount con un’area vendita di 830 mq. Oltre ai 69 posti auto privati, grazie alla convenzione stipulata con il comune sono stati realizzati ulteriori 14 posti auto per il pubblico utilizzo. Anche questo spazio è dotato di macelleria, gastronomia e punto caldo. Il negozio offre referenze territoriali di brand locali della tradizione; sono inoltre presenti bake-off, banco convenience, pasticceria fresca, pesce fresco e vasca regionale. L’apertura del nuovo negozio Penny toscano prevede un organico di circa 15 collaboratori di cui 4 gastronomi e 2 macellai. Il negozio osserverà i seguenti orari di apertura al pubblico: dal lunedì al sabato: 08:00 – 20:00; domenica: 08:30 – 14:00.

Come sempre, Penny rivolge grande attenzione alla sostenibilità all’interno del suo percorso “Viviamo Sostenibile”, garantendo in tutti i suoi nuovi punti vendita le attività di lotta allo spreco alimentare, rispetto per l’ambiente e responsabilità sociale. In particolare il punto vendita di Capolona si distingue per un forte impegno nel risparmio energetico, essendo dotato di impianto fotovoltaico in copertura, parcheggio con colonnine di ricarica elettrica per autoveicoli, sala vendita con luci led e banchi frigo con porte per ottimizzare il contenimento energetico e impianti di refrigerazione commerciale a Co2.

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