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Mail Boxes Etc. presenta MBE Point, un nuovo corner per diversificare il business

Mail Boxes Etc. presenta la formula MBE Point, un’importante novità per gli imprenditori che vogliono entrare nel business delle spedizioni, affiancandole alla propria attività esistente. Si tratta di un corner all’interno di un punto vendita esistente, che abbia un’offerta di servizi compatibile con quella di MBE e che si trovi in piccoli comuni, in centri commerciali o in zone con elevata pedonalità di città medie e grandi, dove non siano presenti Centri Mail Boxes Etc. MBE Point ha scelto come trampolino di lancio il Salone del Franchising (Milano 12-14 ottobre).

Caratteristiche tecniche

Gli MBE Point sono spazi dai 10 ai 20 metri quadrati, allestiti con il tipico layout MBE, che non richiedono opere murarie grazie all’utilizzo di arredi modulari.

L’investimento è contenuto e ben definito e permette all’imprenditore di ampliare la gamma dei servizi offerti, in primis con quelli di imballaggio e spedizione, entrando in una rete consolidata, conosciuta in tutto il mondo. Il progetto può essere realizzato in modo autonomo da un imprenditore esterno alla Rete MBE, oppure con il supporto e la partecipazione di chi è già un Affiliato MBE.

Il nuovo progetto di Mail Boxes Etc. prevede anche la formula MBE Partner Shop, negozio non appartenente alla rete in franchising MBE, ma che, grazie a un accordo commerciale con un Affiliato MBE,   arricchisce   la   propria   offerta   con   servizi   di   spedizione   Mail   Boxes   Etc. Per i Centri già affiliati MBE, la formula MBE Partner shop è un’opportunità per erogare servizi, in zone non presidiate e difficilmente raggiungibili.

“Il franchising è sempre di più una concreta opportunità per diventare imprenditore anche per chi non ha esperienza nel nostro settore, potendo contare su un modello di business sperimentato, su formazione, supporto commerciale, accordi quadro e attività di marketing. Oggi chi entra nel nostro network beneficia dell’esperienza e del lavoro realizzati in tanti anni e con tanta passione dalle persone di MBE, sia imprenditori Affiliati alla Rete sia membri del Corporate”, dice Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE.”

Il mercato del franchising è in continua crescita, lo confermano anche indagini di mercato recenti come quella annunciata dall’Osservatorio di Confimprese che sarà presentata proprio al Salone del Franchising. Secondo questi dati, nel primo semestre del 2017 sono stati registrati 51mila titolari di franchisee che, sommati ai 149mila addetti alle vendite in negozi e centri servizi, hanno portato a una crescita dell’occupazione nel settore del 3%.

Franchising, un affare (da 23 miliardi di euro) per giovani

Il franchising? L’entry level dei giovani al mondo dell’imprenditoria. Lo dimostra un sondaggio del Centro Studi del Salone del Franchising Milano, la fiera di settore che si terrà dal 12 al 14 ottobre alle Fiera di Milano. Secondo l’indagine ogni anno 150mila giovani si avvicinano al franchising per verificare la possibilità di entrare nel mondo del commercio in affiliazione e unirsi ai 51mila franchisee che già gestiscono con questa formula un negozio o un centro servizi, generando un fatturato di 23 miliardi di euro (dato del 2016). Lo fanno non perché disoccupati o incapaci di trovare un posto fisso ma perché desiderano divenire imprenditori di se stessi e pensano di trovare nel franchising il modo di ricavare un soddisfacente successo economico.

 

Maschi, dal Nord, interessati a food e moda, già occupati

I 150mila giovani appartengono alla fascia tra i 25 ed i 35 anni e rappresentano il 32,5% dell’intero “popolo del franchising”, stimato in 500mila persone. La crescita dei giovani nell’ultimo biennio è ben definita: +29,5% nel 2015, +32,5 % nel 2016. Per il 60% sono maschi (ma tra gli under 35 le donne salgono al 45%), provengono prevalentemente dal Nord Italia (65%, contro i 22% del Sud e il 12,5% del Centro).

I settori commerciali più interessanti per i giovani sono il food (31,5%), la moda e l’abbigliamento (30%), gli articoli per la persona (12,5%).

Sono per lo più impiegati (27%), commercianti (15%), lavoratori autonomi (15%), piccoli imprenditori (10%), studenti (10%). Solo l’8% degli intervistati sono disoccupati. E la motivazione principale che li spinge verso il franchising è prima di tutto la voglia di auto-imprenditorialità (53%), l’aspirazione a soddisfazioni economiche (49%), la fiducia nella distribuzione moderna (25%). Mentre solo il 6% di essi è mosso dalla difficoltà di trovare un posto fisso. Insomma il franchising viene scelto più come strumento di crescita che non per disperazione. Infine, circa il 60% degli intervistati dichiara che ha fiducia nel franchising perché la formula riduce i rischi grazie alla presenza di un franchisor che mette a disposizione marchio, know-how e assistenza. E sono pronti a fare discreti investimenti in fase di avviamento: il 44,5% dichiara di voler improntare fino a un massimo di 25mila euro, e il 35,5% dichiara di esser pronto a arrivare fino a 50mila euro.

«Non sarà certo il franchising a sconfiggere la disoccupazione giovanile – ha commentato Antonio Fossati, Presidente di RDS Expo (società del Campus Fandango Club) che organizza il Salone Franchising Milano –. Però i dati del sondaggio sottolineano una ben definita tendenza giovanile a mettersi in proprio, già nota col fenomeno delle start up, che pone il franchising tra le forme moderne del retail più promettenti. E per incontrare i giovani, la trentaduesima edizione del Salone Franchising Milano ha organizzato, con Fandango Club, il talent show “Re.Start – Smart Up Your Business” aperto a tutti coloro che presenteranno progetti innovativi per il retail».

Coop firma con Gruppo AZ e sbarca in Calabria con 34 punti vendita in master franchising

La Coop sbarca in Calabria. Lo fa grazie all’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Catanzaro tra Coop Alleanza 3.0 (nata il 1° gennaio 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense e attualmente la più grande cooperativa italiana) e il gruppo AZ, una catena della grande distribuzione molto diffusa nella regione, con un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro. Si tratta del primo accordo sottoscritto in Italia da Coop di master franchising con un gruppo dotato di proprie strutture e propria rete distributiva.

L'Ad AZ Spa Desiderio Noto (a sinistra) e l'Ad alla Gestione Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari.
L’Ad AZ Spa Desiderio Noto (a sinistra) e l’Ad alla Gestione Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari.

Trentaquattro i punti vendita del gruppo AZ che innalzeranno la nuova insegna Coop, in tutte cinque le cinque province della Calabria (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia): master ipercoop-Coop Alleanza 3.0 per gli ipermercati, che hanno cambiato insegna il 22 febbraio; master/affiliato Coop Alleanza 3.0 per i supermercati che si “ribattezzeranno” il 9 marzo. La partnership apre alle due realtà nuove prospettive di sviluppo: da un lato consente a Coop Alleanza 3.0 di rafforzare il proprio impegno e la propria presenza nel Sud Italia, e dall’altro permette ad AZ di proseguire nel consolidamento nella regione grazie a una solida intesa commerciale. L’accordo prevede anche, in esclusiva, l’apertura in franchising di nuovi punti vendita nel Mezzogiorno e precisamente nelle province di Salerno, Potenza e Messina.

 

Assortimento più green e local, e 1500 referenze Coop

I 34 punti vendita coinvolti assommano una superficie di vendita di oltre 80mila metri quadrati e impiegano circa 2.200 lavoratori, tra dipendenti diretti del Gruppo AZ e indotto. L’investimento complessivo per il cambio di insegna per il 2017 ammonta a 2 milioni di euro. I lavori saranno curati da AZ, che manterrà la gestione dei negozi, con nuovi elementi di ambientazione interna secondo lo stile di Coop Alleanza 3.0. Il rinnovo interesserà anche l’assortimento, che sarà caratterizzato da un’attenzione ancora maggiore alla qualità, alla sostenibilità e alle produzioni dei territori, con tante specialità dei fornitori locali calabresi. Sugli scaffali arriveranno inoltre tanti prodotti a marchio Coop, mediamente circa 1.500 per negozio, in tutti i settori merceologici. I clienti potranno richiedere la carta Coop Card, per avere accesso a promozioni e benefici riservati.

 

Pam Local doppia apertura a Roma, e sono 13 i pdv aperti in due anni

Arrivano a quota 13 i Pam Local della capitale dopo l’inaugurazione di due nuovi store: ma la principale novità è rappresentata dal nuovo Pam local in Circonvallazione Ostiense 270/280, perché è il primo punto vendita in franchising della città di Roma che si aggiunge agli altri sette presenti sul territorio italiano.
Lo store è gestito da Raoul Monteleoni e Claudia De Dilectis, ex addetti alla vendita che, da clienti, si sono innamorati della formula local fin dalla prima visita allo store di Piazzale Adriatico. «Il successo dei negozi già operativi sul territorio italiano ci ha convinto che questo nuovo servizio di prossimità, che unisce la qualità e la convenienza alla comodità, possa essere la giusta strada imprenditoriale da intraprendere» commentano Raoul e Claudia. Il punto vendita è situato a due passi dal quartiere Garbatella e dall’importante snodo ferroviario di Roma Ostiense e sarà al servizio, oltre che dei residenti della zona e dei turisti, anche di chi, quotidianamente, si sposta dal centro, dove lavora, alle zone più periferiche.
La seconda apertura ha invece avuto luogo in Via Piave 45/47: il nuovo store si trova al centro del triangolo “artistico” formato dalla Galleria Borghese, dal museo MACRO e dalle Terme di Diocleziano. La zona, nota per le attrazioni turistiche e la presenza di importanti ambasciate, è frequentata dagli amanti dello shopping grazie alla presenza della Rinascente e di tanti altri negozi.

Proprio nel giorno in cui i dati Istat parlano di un aumento al 40% di disoccupazione giovanile, i nuovi Pam Local romani vantano un invidiabile primato: all’interno di ciascuno è impiegata una decina di dipendenti tutti under 28.
L’offerta dei Pam Local si contraddistingue per prodotti a prezzi bassi tutto l’anno, e da una gamma assortimentale ideata per soddisfare le esigenze di tutti i clienti, come gli amanti del bio e dell’etnico, i vegetariani, i vegani, gli intolleranti al lattosio e i celiaci.

Franchising: riprende l’abbigliamento (+9%), crescono food e telefonia

La scorsa edizione del Salone del Franchising.

Dopo anni di crisi, torna a crescere l’abbigliamento, si conferma il buon momento del food, crescono telefonia e elettronica: è questa la fotografia del franchising in Italia che analizza dati provenienti dagli oltre 50mila negozi che nel nostro Paese seguono questa formula.

La crescita di abbigliamento e moda è del 9% Nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre il food cresce del 7%, gli articoli per la persona dell’6% e telefonia/elettronica del 5% (dati ). Il comparto dell’affiliazione fattura 23 miliardi di euro l’anno e sono 500mila gli italiani che ogni anno si avvicinano al franchising, valutando la possibilità di aprire un negozio. I dati sono stati diffusi dal Centro Studi Rds-Salone Franchising Milano. La 31 edizione del Salone del Franchising si terrà a Milano dal 3 al 5 novembre presso Fieramilanocity.

«La ripresa dell’abbigliamento è sorprendente – ha dichiarato Antonio Fossati, Presidente di RDS, che organizza con Fiera Milano il Salone – ma non vuol dire che questa ripresa si estenda poi a tutto il commercio tradizionale. Nella affiliazione vanno bene negozi molto specializzati come quelli di camicie e intimo, comunque capaci di proporre qualità a prezzi contenuti».

Al Salone saranno numerose le nuove proposte, anche nel campo del food come Isola Celiaca, specializzata in prodotti gluten free,  Fassoneria, hamburgeria piemontese oGreen & Go, Alimentazione sana made in Italy. Ma non mancheranno i grandi marchi dell’affiliazione: Yamamay, Piazza Italia, Fratelli La Bufala, Rosso Pomodoro, Kasanova, Mondadori, Tata Italia, Coincasa, Silvian Heach, Carpisa, Jacked. Dall’estero: Top Queens, Equivalenza, 100 Montaditos, dalla Spagna; Wikane, La Cure Gourmande, la French Tech Ovh, Splio dalla Francia; Anytime Fitness dagli Usa; Parfen dalla Bulgaria.

Gli espositori potranno avere incontri riservati con oltre 90 tra i principali centri commerciali italiani alla ricerca di nuovi format da inserire, in un evento riservato che si terrà il 3 Novembre all’interno del Salone grazie al supporto del CNCC Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali.

La novità di questa edizione è la presentazione di un e-book con tutte le possibile informazioni per scegliere in tranquillità un buon franchisor, firmare un buon contratto ed evitare ogni pericolo di franchising pirata. E poi ci saranno l’area F-talk con workshop e conferenze; la F-school con corsi e seminari su tutte le tematiche del franchising; l’area F-foryou per incontri one to one con esperti di business, finanza e psicologia.

Megamark affilia Superò e si rafforza in Campania

Il Gruppo Megamark, associato al Gruppo Selex, ha siglato in questi giorni un accordo con la famiglia Cristiano per l’affiliazione di 24 punti di vendita a insegna Superò presenti prevalentemente su Napoli.

Oltre all’affiliazione della rete commerciale, che comprende supermercati e superette e un cash & carry ubicato a Napoli, l’accordo prevede l’acquisto, insieme con altri imprenditori campani, di una piattaforma logistica a Pastorano (Ce) di circa 20.000 mq coperti e più di 60.000 scoperti, destinata a servire sia i negozi Superò sia gli altri punti di vendita che fanno capo a Megamark in Campania (56 unità tra dirette e affiliate) e in Molise.

I 24 punti di vendita neoaffiliati, che sviluppano 11.000 mq di superficie con un fatturato alle casse di circa 80 milioni e circa 400 addetti, continueranno a utilizzare l’insegna Superò, anche se sono già previste alcune ristrutturazioni di negozio e di format.

«Dove non arriva la forza del singolo – sottolinea il presidente di Gruppo Megamark Giovanni Pomarico – sicuramente arriva la forza del gruppo. È questo lo spirito che ha sempre contraddistinto lo sviluppo del franchising in Megamark».

L’affiliazione riveste un ruolo di punta nelle strategie e nelle politiche di Megamark. L’attuale rete franchising del Gruppo si compone infatti di oltre 300 punti di vendita (a cui si aggiungono i 24 Superò) con un fatturato in crescita del 12%. Grazie a questa nuova operazione, si prevede per il 2016 un ulteriore incremento del 20%, per un giro d’affari stimato di 350 milioni.

«Il franchising in Megamark è sempre stato un punto di riferimento e i numeri lo dimostrano – spiega Giovanni Sicolo, Direttore Vendite Franchising -. La trattativa è stata lunga e complessa ma, grazie alla forte volontà di tutti, siamo riusciti a raggiungere l’accordo. Avere a disposizione una piattaforma logistica sul territorio campano ci permetterà di ampliare, attraverso nuove affiliazioni, la nostra rete commerciale. Il nostro Gruppo infatti, è in grado di offrire proposte commerciali che spaziano dalla gestione delle piccole superfici fino ad arrivare ai maxistore, dalla formula Hi-Low a quella Every Day Low Price, avendo sempre ben in mente quella che è la nostra mission: “rendere accessibile la spesa di qualità».

Il Gruppo Megamark è presente in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria con una rete commerciale composta da oltre 400 punti di vendita a insegna Dok, Famila, A&O, Sole 365 e Sunrise. Il fatturato previsto per il 2016 dovrebbe superare i 1.000 milioni di euro, mentre gli addetti saliranno a più di 4.000.

Salone del Franchising: duecento proposte per il futuro del retail

Si spengono oggi i riflettori sul Salone del Franchising, con il convegno dedicato all’internazionaliszzazione con gli ospiti dei Paesi Focus: Cina, Emirati Arabi Uniti, Turchia.

Gli oltre 200 stand delle aziende franchisor (in Italia sono operative in tutto 940 aziende) sono stati visitati nei primi 3 giorni del Salone Franchising (contiguo e sinergico ad Host, la fiera dell’ospitalità) da migliaia di persone che vogliono divenire imprenditori in proprio: giovani, commercianti che vogliono diversificare la propria attività, investitori interessati alla affiliazione di gruppi di negozi, manager espulsi dal mondo del lavoro, e naturalmente molte donne, alle quali è stato dedicato il convegno “Donne e Franchising” organizzato da Federfranchising e Impresa Donne Confesercenti in collaborazione con il portale BeTheBoss.it.

Ma il franchising è un moltiplicatore di idee e per identificarle il futurologo Thomas Bialas di CoMoDo ha curato l’ideazione e la progettazione di uno spazio/installazione sul futuro del retail.

«Nei prossimi cinque anni – afferma Bialas – il 30% dei retailer è destinato a scomparire nel mondo occidentale se non è capace di superare la crisi di identità che sta vivendo per ripesarsi completamente. E la notizia è che per far questo non c’è bisogno di seguire dei trend. Anzi meno trend ci occupano la testa più ci sarà futuro. Occorre tornare ai veri contenuti, che abbiamo sintetizzato nella nostra installazione in otto parole chiave tutte anticipate dal segno più: lungimiranza, magia, giocosità, purezza, rottura, senso, intelligenza, roger (nel senso di Federer, come eponimo di chi gioca d’anticipo)».

Nel 2015 il retail cresce con il franchising

Nell’economia post-crisi il format del franchising giocherà un ruolo rilevante, perché favorisce l’apertura di nuovi negozi e dunque la piccola imprenditoria, aiuta i grandi brand a sperimentare nuove idee e nuovi canali e favorisce l’occupazione. Non a caso nel primo semestre del 2015 il franchising ha fatto registrare una crescita dello 0,6% del fatturato, in linea con la ripresa del PIL e dell’economia italiana.

Delle prospettive del comparto si parlerà nella tradizionale fiera di riferimento, il Salone Franchising Milano, giunto alla sua 30° edizione, che si terrà dal 23 al 26 ottobre in Fiera Milano, nel quartiere fieristico di Rho, a fianco di Expo2015 e della fiera Host.

Un’anticipazione sull’andamento del franchising viene presentata dal Centro Studi RDS del Salone Franchising Milano.

La crescita dello 0,6% nel primo semestre 2015 del fatturato (rispetto allo stesso periodo del 2014) è trainata dalla crescita di negozi sempre più specializzati: dal +3% del food (ristoranti vegani, per celiaci, a chilometro zero, birrerie, vendita di soli prodotti fritti, ristoranti a tema) al +2,5% di abbigliamento e accessori (abbigliamento per bambini, camicerie, calze, intimo).

Globalmente il comparto registra un giro d’affari complessivo di 23 miliardi di euro delle 950 aziende franchisor e dei 51.000 franchisee (negozi affiliati), e dà lavoro a 180.000 persone (dati 2014). Il fatturato è passato dai 21,5 miliardi del 2008 ai 23 miliardi del 2014,attraversando un periodo di crescita zero negli anni più bui della crisi economica e iniziando a crescere di nuovo negli ultimi tre anni.

Il fatturato medio di una azienda franchisor è di 24 milioni di euro, mentre l’investimento iniziale degli affiliati (franchisee) è inferiore ai 50mila euro nel 58% dei casi e tra 50 e 150mila euro nel 32% dei casi.

Il franchising è una formula ampiamente sperimentata nel Nord Italia, mentre è in rapida espansione nel Centro e nel Sud. Cresce il numero delle donne che scelgono di aprire un punto vendita in franchising: sono 16.900, cioè il 33,15% del totale dei 51.000 imprenditori in affiliazione, con un aumento del 20% dal 2008 al 2014.

Le merceologie più scelte dagli affiliati nel 2014 sono: abbigliamento (22%), food (20%), servizi ai privati, cioè i servizi a domicilio o in negozio per la cura della persona, (19%) commercio specializzato (17%), articoli per la persona (10%), servizi per le imprese (6%), prodotti per la casa (3%). Le donne imprenditrici preferibilmente scelgono: abbigliamento, accessori moda, cosmetici e profumeria, salute e benessere, food and beverage, articoli per la casa, articoli per bambini.

“Il mondo del retail sta cambiando rapidamente – spiega Antonio Fossati, Ceo di RDS che organizza il Salone insieme a Fiera Milano – basti pensare alle nuove tendenze del click & collect stores (acquisto su Internet e ritiro in negozio), l’omnicanalità (cioè il ricorso a tutti i canali dai dispositivi mobili e il PC al punto vendita, dai chioschi multimediali al direct mail), dello slowpay (nuovo servizio di pagamento in 3 mesi senza interessi), del servizio al cliente sviluppato al massimo come fattore chiave della vendita. Il Franchising è dentro questo trend, per questo abbiamo sviluppato nel Salone una nuova area, chiamata ‘R+++’”.

Il mondo del franchising inoltre si sta sempre più aprendo ai mercati esteri: 160 brand italiani hanno aperto 7.600 punti vendita in affiliazione all’estero, e il 10% dei brand attivi in Italia sono esteri.

Il comparto occupa in Italia 180mila addetti, che potrebbero aumentare sensibilmente se la crescita registrata nella prima metà del 2015 proseguirà nei prossimi anni, proponendo una soluzione di imprenditoria autonoma anche a giovani in cerca di prima occupazione, a commercianti che vogliono seguire nuove strade, a persone espulse dal mondo del lavoro. Dal punto di vista occupazionale è assai interessante il progetto della Regione Lombardia che ha stanziato 500.000 euro a fondo perduto per favorire l’apertura di negozi in franchising nei centri storici delle città lombarde (il piano verrà presentato al Salone Franchising). Un progetto pilota che potrebbe essere seguito anche da altre Regioni.

Il Salone del Franchising in ottobre, trainato dal food

La trentesima edizione del Salone del Franchising, organizzato da Rds & Company in collaborazione con Fiera Milano, quest’anno cambia sede e date (si svolgerà a Fiera Milano Rho/Pero dal 23 al 26 ottobre in contemporanea con Host, la fiera dell’ospitalità e del food ed Expo) e cade in un periodo in cui il settore del franchising registra una crescita, dopo anni di tenuta sostanzialmente statica.

Nei primi quattro mesi del 2015 il settore è cresciuto del 0,4% come numero di catene franchising operanti in Italia, e ha raggiunto un valore   di giro d’affari pari al 1,4% del PIL italiano, con un fatturato medio per ogni catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti (dati Centro Studi RDS & Company). Il settore che traina questa ripresa, ancor debole ma in linea con l’andamento dell’economia italiana, è proprio la crescita del franchising nel comparto del food, che fa segnare un + 6% rispetto all’anno precedente.

“Trenta volte futuro” è il claim di questa edizione speciale del Salone totalmente proiettata verso il futuro. Saranno favoriti l’arrivo di operatori professionali anche dall’estero e una spinta all’internazionalizzazione, tenendo anche conto che il numero dei franchisor italiani che hanno aperto reti all’estero ha fatto segnare +4% rispetto allo scorso anno, e sul totale Italia sono ormai il 17% i franchisor che hanno avviato progetti di internazionalizzazione, dato più che raddoppiato negli ultimi 7 anni.

La formula del franchising è infatti considerata dalle aziende come una leva assai efficace per aprire il processo di internazionalizzazione del “Made in Italy”. Tra i punti vendita in franchising aperti all’estero troviamo al primo posto i negozi food, come pizzerie, gelaterie, yogurtherie, pub ed altro, con una attenzione particolare per mercati come Regno Unito, Germania e Francia, ma anche Cina, Emirati Arabi e Russia.

Tra le novità di questa edizione: le attività organizzate con CNCC, Consiglio Nazionale Centri Commerciali; il progetto pilota della Regione Lombardia per favorire le start up in franchising; Find Franchising, il motore di ricerca del franchising; la prima App europea di un salone franchising. Ed inoltre nuovi servizi per il settore come la Franchising School (formazione per aspiranti franchisee) Franchising Factory (consulenza alle start up), Agorà (dibattiti e convegni), International Lounge (delegazioni estere).

 

 

Gruppo 3 A (Simply) chiude il 2014 con oltre 320 mln di giro d’affari

Giorgio Guasco e Santo Cannella
Giorgio Guasco e Santo Cannella.

Il Gruppo 3 A, storico Master Franchisee di Simply Italia (Groupe Auchan), ha chiuso il 2014 con oltre 320 milioni di giro d’affari alle casse.
I numeri del bilancio 2014 sono stati esposti a fine maggio in assemblea dal Presidente della Cooperativa 3 A Giorgio Guasco e dal Presidente del Centro 3 A Spa Santo Cannella. Il Gruppo 3 A ha raggiunto nel 2014 i 200 milioni di euro di fatturato; mentre il risultato economico consolidato ante imposte si attesta a oltre 2 milioni 800 mila euro, registrando una continua crescita rispetto agli esercizi precedenti.
Il Gruppo 3 A, che ha sede nella provincia di Asti e nasce dall’unione di alcuni imprenditori della zona, ha ampliato nel corso di 40 anni dalla creazione la sua presenza sul territorio, sino a coprire Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e di recente anche parte del territorio lombardo. La rete di vendita odierna conta oltre 220 punti vendita a insegna SIMPLY, PUNTO SIMPLY e LA BOTTEGA SIMPLY, che occupano oltre 1.500 addetti.

Un ulteriore riscontro di positività è dimostrato dalla partecipazione dei dipendenti/azionisti e dei soci all’aumento di capitale sociale di un milione di euro, deliberato in assemblea straordinaria del Centro 3 A Spa.

In un contesto di mercato molto difficile, il risultato che emerge leggendo il bilancio 2014 del Gruppo 3 A è la capacità di produrre utili, creare occupazione e generare risorse, nel massimo rispetto dell’etica professionale e commerciale, con l’unico obiettivo di tutelare i propri imprenditori e clienti, attraverso il contenimento dei prezzi e l’ampliamento dei servizi.

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