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Frodi fiscali nella Gdo, la precisazione di Margherita Distribuzione

In riferimento alla notizia di poche settimane fa, relativa alla maxi frode fiscale che ha coinvolto Carrefour e Auchan, Margherita Distribuzione (ex Auchan S.p.A.) ritiene opportuno fare alcune precisazioni.

L’azienda fa sapere che già nel 2019, quando il management nominato dai nuovi soci venne a conoscenza delle pratiche contestate, si è prontamente attivata al fine di interrompere ogni condotta potenzialmente illecita.

Inoltre, con il coinvolgimento fattivo di Auchan Retail, suo precedente unico azionista, Margherita Distribuzione ha fornito piena collaborazione alla Agenzia delle Entrate ed ha condiviso tutta la documentazione disponibile, nonché già versato tutti gli importi contestati. Margherita Distribuzione e Auchan Retail continueranno pertanto a collaborare con le autorità al fine di far luce sugli eventi contestati e perseguire i responsabili della frode.

Come già evidenziato da Instoremag.it, a Margherita Distribuzione il giudice ha sequestrato circa 34 milioni di euro per il periodo 2015-2019, contestualmente a Gs (oltre 26 milioni) e 200 milioni di euro a 15 indagati legati ad altre nove società coinvolte nell’inchiesta. Margherita Distribuzione ha già chiuso, nei mesi passati, una transazione con l’Agenzia delle Entrate e questo accordo potrebbe portare alla restituzione delle somme sequestrate.

Natale online/2: la contraffazione corre sulla rete, un consumatore su due teme il falso

Nei giorni dello shopping natalizio cresce la preoccupazione – per chi acquista i regali online – di incorrere in truffe che riguardano prodotti contraffatti. Una ricerca di MarkMonitor, azienda specializzata nella protezione del brand, realizzata dall’azienda indipendente Vitreous World e condotta nel novembre 2017 su 3455 adulti di nove paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia) segnala che quasi un consumatore su due (esattamente il 45%) teme di ricevere prodotti contraffatti acquistati online durante la stagione invernale. Una preoccupazione motivata dal fatto che quasi un consumatore su tre sostiene di aver ricevuto un prodotto poi risultato falso (nel 2016 era il 23%). E se qualcuno cerca volutamente merce contraffatta perché a prezzo basso, il 91% degli intervistati viene raggirato in modo inconsapevole, perché convinto di acquistare merce originale.

Un problema che si accentua nel periodo natalizio. «Siamo in quel periodo dell’anno – spiega Chrissie Jamieson, vicepresidente marketing di MarkMonitor, brand di Clarivate Analytics – in cui i consumatori si mettono alla ricerca dei regali perfetti. E, da acquirenti esperti, utilizzano internet per cercare occasioni e offerte. Sfortunatamente, questa ricerca online li espone a una serie di rischi, poiché i contraffattori utilizzano gli stessi canali per vendere i loro prodotti e ingannare i consumatori. Il problema si sta intensificando a causa dell’aggiunta di nuove piattaforme come social media e app, ognuna delle quali può essere sfruttata a loro favore da questi individui».

 

Strategie per difendersi: anche i marketplace colpiti

I consumatori naturalmente cercano di difendersi a loro modo. Intanto acquistando dai marketplace online (l’86% degli intervistati si sente più tranquillo), oppure utilizzando i link dei risultati dei motori di ricerca (67%) e le app sullo smartphone (56%). Questo malgrado il 42% dei prodotti contraffatti risulta acquistato su marketplace online e il 15% tramite i link nei risultati di ricerca.

La ricerca evidenzia anche che l’86% dei consumatori ritiene che i brand dovrebbero fare di più per proteggerli dall’acquisto di prodotti contraffatti. Non a caso dopo l’acquisto accidentale di un prodotto falso il 44% del campione mette in guardia dal brand amici e familiari, il 25% smette di comprare quel brand e il 22% vede intaccare notevolmente la sua percezione del marchio.

«Lo studio – aggiunge Jamieson – mostra che gli acquirenti sono consapevoli della minaccia della contraffazione, e alcuni, in più di un’occasione, ci sono cascati. Un ulteriore dato significativo è rappresentato dall’aumento del numero di consumatori che credono che i brand debbano fare di più per proteggerli dalla presenza di prodotti contraffatti su Internet. L’impatto sui consumatori è significativo poiché, oltre alla perdita di denaro e al disagio, potrebbero anche essere soggetti a rischi per la salute. I brand devono invece considerare i danni alla reputazione, le perdite di ricavi e la fiducia dei consumatori minata. Tutti questi problemi rafforzano il fatto che, se da un lato i consumatori dovrebbero essere più vigili quando fanno acquisti online, dall’altro le aziende devono fare tutto il possibile per proteggere se stesse e i propri clienti da queste minacce».

 

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