CLOSE
Home Tags Gdo

Tag: Gdo

È Aldi l’insegna preferita in Uk, e Tesco pensa a lanciare un format discount

È Aldi l’insegna preferita dai britannici nel 2018, secondo il tradizionale sondaggio di which? pubblicato oggi, nella quale sbaraglia la chiccosissima Waitrose, prima per i passati tre anni, e da sempre nel cuore degli inglesi. Le motivazioni? L’ottimo rapporto prezzo qualità, il fresco,  le sue private label. Sul podio anche Lidl, al terzo posto dopo l’alta gamma di Marks&Spencer. Una fotografia, in fondo, dello stato di fatto della Gdo britannica nella quale, complice la crisi economica, le “Big Four”, Tesco Morrisons Asda e Sainsubury’s (che si è piazzata all’ultimo posto) sono state letteralmente prese d’assalto dall’arrivo dei discounter tedeschi che oggi hanno una quota di mercato secondo l’ultima rilevazione di Kantar Worldpanel dell’anno concluso il 28 gennaio, del 6,9% (in crescita dal 6,2% dell’anno precedente)  se del 5% (in crescita dal 4,5% ) rispettivamente. Per un totale che sfiora il 12%, un ottavo del carrello della spesa complessivo.

Come si vede dalla tabella, le aree grigie dei discount sono le code alla cassa e la disponibilità dello staff (per Aldi), oltre al layout degli store. Fattori però verso i quali si riesce a chiudere un occhio, a fronte di una buona qualità a basso prezzo. La sensazione chiara guardando i primi posti, con due discounter e due supermercati di alta gamma,  è che non ci sia grande posto per la fascia media.

Un campanello d’allarme per le catene nostrane, a pochi giorni dall’apertura del primo punto vendita Aldi italiano prevista per giovedì.

E, se non puoi combatterli, copiali: sembra essere giunto a questa conclusione Tesco, che secondo indiscrezioni della stampa starebbe pensando a lanciare una propria catena discount. Le caratteristiche? Un assortimento decisamente ridotto (da 25mila a 3mila referenze) . Un’altra possibilità che secondo il Guardian potrebbe essere sondata è quella della formula CostCo,  vendite all’ingrosso di articoli più svariati, dal gioielli all’automobile alla carta igienica. Un format che Tesco ha già testato in Thailandia.

Non è la prima volta che una delle insegne tradizionali britanniche pensa a un a simile mossa: lo aveva fatto Sainsbury’s nel 2014 alleandosi con la danese Netto. I risultati sono stati finora deludenti: dopo un paio di anni gli store Netto sono stati rilevati da… Aldi, appunto. Il modo di lavorare, secondo un esperto interpellato dallo stesso Guardian, la difficoltà starebbe proprio nella diversità di approccio e di gestione delle due tipologie di business. Ma il modello tedesco, almeno per il momento, sembra quello che meglio si sta adattando ai profondi mutamenti nelle modalità di acquisto del consumatore di questi anni, contraddistinte da una spesa frequente, locale, veloce ma in linea con i propri gusti e desideri.

Piace sempre di più la IV gamma, nel 2017 cresce del 4,8%

Cresce con decisione la IV Gamma in Italia, che comprende ortaggi e frutta fresca confezionati e pronti per il consumo: nel 2017 il segmento ha fatto registrare un aumento delle vendite del 4,8 per cento in volume e del 5,2 per cento a valore. Dati che consolidano la ripresa già evidenziata alla fine del 2016 dopo un momento di flessione e che sono soprattutto il risultato dell’ampliamento del parco acquirenti, oggi arrivato a quota 19,4 milioni di famiglie, e di una maggiore frequenza d’acquisto.

Nel caso della IV Gamma sembra chiaro che siano l’innovazione e la diversificazione dell’offerta a premiare le marche industriali. Come dimostra la recente ricerca “Il posizionamento dei prodotti vegetali freschi e pronti all’uso nella distribuzione moderna”, curata dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza) e commissionata dalle principali aziende del settore, esiste un nesso tra l’aumento nella quota di famiglie che acquista stabilmente questo tipo di prodotto e un sempre più spiccato atteggiamento “time for money” nei consumatori. I quali premiano chi gli fa risparmiare tempo anche a costo di spendere qualcosa in più, sono indotti a privilegiare le proposte a maggior contenuto di servizio e apprezzano non solo il maggiore assortimento disponibile ma anche formati e packaging sempre più comodi e pratici.

«Il 2017 – commenta Gianfranco D’Amico, presidente del Gruppo AIIPA IV Gamma – ci ha lasciato in eredità un quadro del mercato più che positivo e ci lancia delle sfide per il futuro. Da un lato alimentare l’attuale trend di crescita proseguendo nello sforzo di dare al consumatore le più ampie rassicurazioni possibili sulla qualità, salubrità e provenienza degli ortofrutticoli confezionati pronti al consumo; dall’altro comunicare meglio, anche sul punto vendita, i contenuti d’innovazione e servizio integrati nei prodotti».

Non tutto però fila liscio. È migliorabile, ad esempio, la comunicazione al pubblico delle innovazioni di prodotto. «Solo l’11 per cento dei consumatori nell’ultimo anno – lamenta D’Amico – si è accorto di qualche novità di prodotto. La sfida quindi è quella di lavorare meglio e insieme alla Gdo per comunicare le innovazioni, anche sul punto vendita, venendo così incontro alle esigenze di un consumatore che cerca qualità costante, varietà d’offerta e praticità».

Per saperne di più leggi l’approfondimento di instoremag IV e V gamma: come sfruttare al meglio le potenzialità della nuova ortofrutta.

Frantoio Bonamini porta il Veneto Valpolicella DOP sugli scaffali della Coop

Frantoio Bonamini, dopo le partnership siglate nel 2017 con Iper ed Esselunga, intensifica quest’anno la sua presenza nella GDO attraverso un nuovo accordo con Coop.
Il Veneto Valpolicella D.O.P., punta di diamante della produzione dell’azienda, sarà infatti disponibile
sugli scaffali dei punti vendita Coop – inizialmente in Lombardia e Liguria, per poi arrivare in tutta Italia – nel formato da 0,50 litri, con l’obiettivo di orientare alla qualità e al consumo di prodotti d’eccellenza.
In un periodo in cui il calo del consumo di olio extravergine d’oliva in Italia ha toccato il 14%, troppo spessola scelta d’acquisto è guidata quasi esclusivamente dal prezzo. La decisione di Frantoio Bonamini di ampliare la propria presenza nella GDO è un chiaro segno della volontà dell’azienda di diffondere la cultura dell’olio extravergine d’oliva.
“Siamo orgogliosi di questa nuova apertura nei confronti del panorama nazionale”- ha affermato
Giancarlo Bonamini, titolare dell’azienda.
“La nostra realtà valorizza il profondo legame con il luogo in cui è nata e, proprio per questo, vuole farsi portavoce dei valori tradizionali legati alla nostra produzione. La distribuzione su larga scala del Veneto Valpolicella D.O.P. è per noi un modo di essere ambasciatori della cultura legata all’olio extravergine d’oliva, raccontandola attraverso un prodotto di altissima qualità”.

La campagna inclusiva di Pascar (Coralis)

Va controcorrente in questi tempi elettorali duri e sgangherati la nuova campagna di Pascar, catena di supermercati tarantina socio storico del Consorzio Coralis: e si capisce fin dal titolo, “La diversità genera ricchezza. Pascar è di tutti”.

Protagoniste una serie di famiglie non necessariamente tradizionali (il poker mamma papà e due bambini). Sguardi complici che si incrociano, sorrisi sinceri, piccoli gesti di affetto consumati tra i corridoi di un supermercato, mentre si scelgono i prodotti da acquistare per sé o per qualcuno a cui si vuole bene. Sono questi momenti di vita quotidiana che rendono due o più persone una famiglia il soggetto della campagna. “Un concetto che va ben oltre gli schemi e gli stereotipi, basato, semplicemente, sul sentimento in grado di smuovere il mondo: l’amore, in ogni sua forma. Pascar, presente da oltre vent’anni sul territorio tarantino con 14 punti vendita, costituisce una tappa fondamentale per tante famiglie ogni giorno. È proprio il senso di famiglia a tutto tondo, di unione, di appartenenza, ciò che la catena e i dipendenti hanno promosso in questi anni, mettendo tanta passione nel proprio lavoro, con la consapevolezza di essere in qualche modo un piccola parte di quel focolare in cui ognuno si sente al sicuro” spiega l’insegna in una nota.

Il supermercato come casa, il senso di coccola quotidiana i clienti ascoltando le singole esigenze, fornendo i giusti consigli, rinnovando l’offerta per garantire sempre prodotti di qualità. Il Gruppo ha così deciso, con fermezza, di esporsi dedicando la nuova campagna a tutti coloro che non rinunciano ai propri sentimenti, a chi ha il coraggio di esprimere quotidianamente se stesso e a chi lotta contro le discriminazioni. “Bisogna condividere i momenti importanti del nostro percorso di vita con chi ci sta a cuore, senza sentirsi giudicati, e, soprattutto, trascorrere il tempo a disposizione insieme” è l’idea dell’azienda.
Pascar intende veicolare, attraverso i nuovi manifesti che raffigurano diversi tipi di famiglia, un messaggio di libertà e tolleranza, invitando tutti a riscoprire il senso di armonia, la gioia della condivisione e il piacere di stare assieme. “Pascar è di tutti” perché appartiene al territorio in cui opera, alla comunità, a chi in questi anni ha dato fiducia al Gruppo e a coloro che vorranno avvicinarsi per la prima volta. In fondo è l’accoglienza l’anima del commercio, vuole comunicarci Pascar con la nuova campagna. Perché la diversità genera ricchezza, un assioma che Pascar ha assimilato durante la sua pluriennale attività, imparando dagli acquirenti, dalle diverse tipologie di bisogni, dalle tante categorie di merce che ogni giorno riempiono gli scaffali per soddisfare tutte le richieste.
L’azienda ha spesso anticipato i tempi in questi anni, tesa com’è all’ascolto della società circostante: “il cambiamento parte in primis dal tessuto industriale di un territorio” è uno dei presupposti del Gruppo. 

La comunicazione 2018 di Conad: 38 milioni investiti, e una web serie con Neri Marcorè

Riprende il claim dello spot firmato Pupi Avati (quello del parto tra gli scaffali) “Nessun uomo è un’isola. Neanche un supermercato lo è” e lo declina in vari modi e canali la campagna di comunicazione 2018 di Conad: un investimento da 38 milioni di euro lordi, in crescita del 3% rispetto al 2017 e con un’incidenza sul digitale che dal 12 passerà al 15%.

La campagna multicanale vede protagonista il nuovo spot curato dall’agenzia creativa Aldo Biasi e utilizza tutti gli strumenti della comunicazione, cui si aggiunge una novità assoluta: la web serie Nerissimo con protagonista Neri Marcorè, che sarà lanciata sui canali social, sviluppata in collaborazione con l’agenzia social Connexia.

Al via dal 12 febbraio la web serie in 12 puntate è firmata da Conad. Alla base l’invito ad informarsi, a non credere alle fake news e alla retorica. Il format vuole coniugare approfondimento, intrattenimento e ironia. Con Nerissimo, l’insegna si racconta facendo luce sulle tante attività a supporto delle comunità e dei territori in cui è inserita, dando concretezza al claim “Nessun uomo è un’isola e neanche un supermercato lo è”. Conad, cittadino tra i cittadini, affronta così, nel corso delle 12 puntate che verranno lanciate nel corso dell’anno, tematiche forti di attualità nella società di oggi e di fondamentale importanza per il cittadino/consumatore, come i consumi, la sostenibilità e l’integrazione. La web serie sarà promossa sulle principali digital properties Conad a cura dell’agenzia Connexia. 

Sul fronte più classico dei canali istituzionali il messaggio è veicolato principalmente da uno spot curato ancora una volta dall’agenzia creativa Aldo Biasi Comunicazione, prodotto da New Avana e affidato alla Regia di David Vergés. Al centro della narrazione compare ancora una volta la figura del socio imprenditore, scelta che ha l’intento di valorizzarne il ruolo di raccordo e trait d’union tra Conad e il territorio, e tratto distintivo di Conad nel panorama della Gdo. Lo spot è stato lanciato il 4 febbraio sulle principali emittenti e supportato da un piano digital dedicato con obiettivi di awareness e reach incrementale per arrivare efficacemente a coprire in tempi rapidi un pubblico ampio e affine al marchio Conad.

 «I soci Conad sono lo strumento attraverso cui Conad apre le porte dei suoi punti vendita e partecipa alla vita dei territori. La partecipazione è nel nostro Dna, è l’elemento che rende il senso profondo del nostro impegno e a cui abbiamo voluto dare il giusto valore attraverso una strategia comunicativa che enfatizza il nostro lato più umano», dichiara Giuseppe Zuliani, Direttore Customer Marketing e Relazioni Esterne.

Conad ha chiuso il 2017 con un fatturato he ha superato i 13 miliardi di euro, a +5% sul 2016 con un incremento doppio rispetto al mercato (vedi Conad fatturato oltre i 13 miliardi (+5%), accordo con Enel per 250 colonnine di ricarica),

È di Pam Local il primo supermercato di Roma Tiburtina, 28 nuove aperture nel 2018

È una prima volta nel travel retail per Pam Local, che apre giovedì 8 febbraio il primo supermercato della stazione di Roma Tiburtina. È il ventitreesimo punto vendita di Roma, la città dove è concentrato il maggior numero di Pam con il format di prossimità. 

Una soluzione per i 140mila pendolari e i turisti che ogni giorno transitano presso la stazione e che necessitano di un servizio facile, comodo e veloce. L’assortimento infatti è concepito anche per l’acquisto dell’ultimo minuto necessario per preparare la cena della sera, ma anche per un goloso spuntino per affrontare il viaggio in treno verso casa o verso una nuova destinazione.
In particolare, tra gli oltre 1.200 prodotti a marchio Pam Panorama, saranno disponibili i piatti pronti della linea Fresche Bontà, pensati per chi è di fretta ma non vuole rinunciare al gusto, i prodotti della linea Semplici e Buoni, per chi ha particolari esigenze nutrizionali, e le 200 referenze biologiche della linea Bio Pam Panorama. Nonostante la superficie ridotta, il punto vendita presenta una selezione di prodotti gourmet, locali DOP e IGP della linea i Tesori.
Sul fronte prezzi il vantaggio è garantito grazie all’esclusiva all’everyday low price di “Prezzo Promessa” che garantisce 365 giorni l’anno prezzi bassi sui prodotti preferiti dai clienti, e alle proposte settimanali di menù a prezzo fisso, ideate per mettere in tavola uno sfizioso pasto completo a prezzi ridotti.
«Grazie all’inaugurazione di oggi, Pam local offrirà ogni giorno a migliaia di persone un servizio che ancora mancava in questa realtà: siamo infatti il primo supermercato all’interno della Stazione Tiburtina – commenta Andrea Zoratti, Direttore Divisione di Prossimità Pam Panorama -. Siamo molto soddisfatti del successo che Pam local continua a registrare. Abbiamo in programma infatti 28 nuove aperture nel 2018 per rendere sempre più capillare la nostra presenza e soddisfare le esigenze di un numero sempre più alto di clienti».

Consegna della spesa nel frigo di casa: Amazon USA? No, Edeka, Germania

È stata una delle ultime trovate di Amazon, ma anche Walmart ci sta provando: no, non stiamo parlando del controverso brevetto di braccialetto vibrante, ma della consegna direttamente in casa (quando il proprietario non c’è). Ora questa modalità “estrema” (non serve nemmeno presenziare nella canonica finestra di due ore) arriva nel Vecchio Continente, in Germania, grazie a Bringmeister, insegna per la spesa online di Edeka, che promette di consegnare yogurt, carne e verdure ordinate direttamente in frigorifero.  Il modo lo spiega lo stesso retailer in una nota: “i clienti possono facilmente utilizzare le chiavi elettroniche, i cosiddetti Smart Locks, per fornire ai fornitori di servizi un accesso limitato nel tempo alla loro casa e prenotare i vari servizi come desiderano”. 

Il servizio è reso possibile grazie a un’azienda partner di Edeka, Cary, e la consegna in casa è solo uno dei vari servizi offerti, dalle pulizie alla lavanderia. Il tutto effettuato mentre gli utenti sono al lavoro o in viaggio. “Cary si occupa della gestione degli accessi sicura. Bringmeister mette l’acquisto nel corridoio o lo sistema, su richiesta, direttamente nel deposito o nel frigorifero”. E addirittura effettua il ritiro di bottiglie o casse da restituire.

il servizio di chiavi elettroniche costa 9,99 euro al mese.

Il testa a testa con Amazon Fresh, partito a Berlino l’anno scorso e ora sviluppato i altre città, è evidente. Tanto che Bringmeister, acquisito d Edeka nel gennaio 2017,  in alcune città ha già iniziato a proporre la consegna in giornata.

Esselunga certificata tra i Top Employers Italia 2018

Le condizioni di lavoro in azienda sono quanto mai all’ordine del giorno, basti guardare il caso Amazon con braccialetti veri o presunti di controllo e rivelazioni da patte dei lavoratori condizioni di lavoro quanto meno stressanti, dunque sarà senz’altro ben accolto la certificazione come Top Employer Italia 2018 che vede Esselunga tra le 90 aziende certificate. Tra i motivi ci sono le “eccellenti condizioni di lavoro garantite ai propri dipendenti, l’identificazione e sviluppo dei migliori talenti a tutti i livelli aziendali, la costante ricerca di miglioramento dei propri processi organizzativi” secondo una nota dell’azienda.

 

Alla base un questionario validato

Top Employers Institute, con sede in Olanda, è un ente certificatore che riconosce l’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto dalle aziende per i propri dipendenti. Possono partecipare società con un’avanzata struttura di strategie HR formalizzate. La Certificazione Top Employers si basa su un’analisi di dati oggettivi, documentazioni e best practice all’interno di numerose macro aree in ambito HR. Il questionario compilato dalle aziende viene analizzato e validato da Top Employers Institute e non prevede domande dirette ai dipendenti. I dati e i risultati vengono poi sottoposti a un audit esterno e i punteggi valutati secondo uno standard internazionale. Solo le società che soddisfano gli standard e i livelli qualitativi richiesti ottengono la Certificazione Top Employers.

La cerimonia di premiazione si terrà l’8 febbraio 2018 presso il Palazzo del Ghiaccio a Milano in via Giovanni Battista Piranesi, 14.

L’elenco delle 90 aziende italiane certificate quest’anno, tra cui si trovano anche Carrefour, Decathlon, Lidl, Metro, Yoox, si trova a questo indirizzo.

Olio, EVO e semi i più usati, biologico in crescita ma il prezzo è decisivo

Mai più senza, e non certo di bassa qualità: è stretto il rapporto tra italiani ed olio, uno dei capisaldi della dieta mediterranea, con il 72% che ne consuma più di un litro di olio al mese.

È quanto emerge da una ricerca Doxa per l’azienda Pietro Coricelli, che sottolinea come il 44% tien in casa tre bottiglie di olio contemporaneamente, tra queste il 98% dichiara di avere in casa olio extra vergine, il 68% olio di semi e il 18% olio di oliva. E, se la spesa media per l’acquisto di un litro d’olio si attesta su 5,5 Euro, il 63% degli intervistati dichiara di comprare olio biologico.

 

In Gdo centrale resta il prezzo

La ricerca, realizzata su un campione di consumatori italiani appartenenti alla community Doxa Roamler, evidenzia come per il 58% di consumatori che acquistano al supermercato, il prezzo è centrale: il 54% sceglie in base al prezzo/promozioni. E, se il 35% risulta sensibile all’estetica del packaging, ben l’80% dichiara di affidarsi alla lettura dell’etichetta per distinguere le diverse tipologie di olio extra vergine presente sugli scaffali.

Se è radicata la conoscenza e la cultura dell’olio, c’è però ancora da lavorare: il 76% degli intervistati dichiara di leggere l’etichetta, considera molto importante (68%) la provenienza dell’olio e, nel 67% dei casi, ritiene importanti le indicazioni in merito all’utilizzo. Insomma, gli italiani sembrano conoscere le proprietà, i benefici e l’utilizzo corretto dell’olio in cucina, ma è ancora bassa la conoscenza sull’approccio sensoriale e sulle differenze di gusto. Solo il 19% sa che l’acidità dell’olio non si percepisce dal gusto, mentre il 50% ritiene erroneamente che l’extra vergine di oliva “più è verde più e buono”.

«La degustazione è fondamentale per imparare a riconoscere le qualità dell’olio, per percepire le differenze, per imparare a scegliere quello più affine al proprio gusto o il prodotto migliore da abbinare ad un piatto. L’approccio sensoriale gioca un ruolo fondamentale per la conoscenza di questa preziosa materia prima e questi dati dimostrano che bisogna lavorare ancora in questa direzione. La nostra missione è da sempre quella di diffondere la cultura dell’olio e momenti come questi diventano occasioni uniche per condividere con tutti gli appassionati e i curiosi, la nostra conoscenza, frutto di oltre 80 anni di esperienza, amore e passione mia e della mia famiglia per l’olio» ha commentato Chiara Coricelli.

Coop contro lo spreco, +15% di alimenti donati e un portale dedicato all’economia circolare

Fa i conti di sei anni di impegno nella lotta allo spreco alimentare Coop, in vista della  Giornata nazionale contro lo spreco alimentare prevista per il 5 febbraio: 6mila tonnellate di derrate donate (+15% rispetto all’anno precedente) e il progetto www.coopnospreco.it, il portale e web community partiti a dicembre. Obiettivo: coinvolgere nell’economia circolare consumatori, associazioni, scuola, Pmi ed enti locali diffondendo buone pratiche, consigli ma anche creando veri e propri scambi di prodotti soprattutto non alimentari (abiti, giocattoli, elettrodomestici) con la logica che prima di buttare si può riutilizzare facendo incontrare domanda e offerta. I primi risultati in poco più di un mese di attività sono incoraggianti: 440.000 accessi al portale, 110.000 alla web community e più di 600 app installate.

Con il programma “Meno Spreco, Più Solidarietà” Coop intende prevenire e ridurre la formazione delle eccedenze alimentari e donare la quota che inevitabilmente si genera nel processo distributivo.

 

Sette milioni di pasti donati nel 2016

L’incidenza media in Coop delle eccedenze alimentari è sostanzialmente dimezzata rispetto a quella registrata dal resto della Gdo, come dimostra il “Libro Bianco Coop sullo Spreco Alimentare”, una ricerca che coinvolge le sette maggiori cooperative di consumatori italiane e due cooperative medie, che rappresentano complessivamente oltre il 95% delle vendite totali Coop in Italia. Nove Coop che nel 2016 tramite il progetto “Buon Fine” hanno donato, attraverso il 75% dei propri punti di vendita, 6mila tonnellate di derrate alimentari in grado di generare 7 milioni di pasti, per un valore pari a 28 milioni di euro, a 943 associazioni di volontariato e caritative.

Le donazioni Coop sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente anche grazie alle semplificazioni amministrative e all’estensione della rete dei soggetti beneficiari prevista dalla Legge Gadda, entrata in vigore nel settembre 2016. Dal confronto con altre catene distributive, il “Libro Bianco” evidenzia che Coop dona sei volte tanto il proprio concorrente più virtuoso.

L’80% delle donazioni interessa prodotti freschi e freschissimi: Coop ha ideato un meccanismo “a km zero” nel quale direttamente dal punto vendita si raggiunge, attraverso una rete capillare di associazioni coinvolte e grazie al lavoro congiunto di dipendenti e soci, la destinazione individuata (mensa, ostello o quant’altro). Una sorta di rete di protezione diversa da territorio a territorio e capace comunque di dar vita a un’importante operazione di inclusione sociale.
Oltre alle donazioni, Coop ha venduto, nel 2016, a prezzo mediamente dimezzato, prodotti buoni e sani, prossimi alla data di scadenza o a fine giornata per un valore superiore ai 23 milioni di euro.

 

Un portale per promuovere (e praticare) l’economia circolare

Lo scorso dicembre Coop ha deciso di aggiungere un altro tassello alla sua strategia anti spreco, lanciando l’app e il portale coop no spreco. Ideato per divulgare e incentivare la lotta allo spreco alimentare in casa e fuori casa e per favorire le donazioni dell’invenduto, il portale ha avuto fino ad ora 440.000 accessi, mentre sono oltre 600 le app installate.

Il sito presenta un ricettario degli avanzi e una serie di tutorial virtuali che permettono di esplorare i sette ambienti presenti (casa, orto, scuola, ristorante, farmacia, supermercato, associazioni di solidarietà) e scoprire come ridurre nel quotidiano e con pochi piccoli accorgimenti gli sprechi di cibo, di prodotti per l’igiene e di farmaci, scegliendo le soluzioni più adatte per sé e per la propria famiglia. 

Particolarmente interessante è la web community, un luogo dove tutti possono condividere i propri annunci per donare o ricevere eccedenze alimentari, promuovere progetti ed eventi dedicati alla lotta allo spreco o creare comunità di scambio sul territorio

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare