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Guardini, festeggia i suoi 70 anni con una nuova strategia di comunicazione

Allo scoccare dei suoi primi 70 anni, Guardini cambia strategia di comunicazione, lanciando una nuova campagna.

L’obiettivo è quello di raccontare come l’azienda nel tempo sia riuscita a far “parlare” i propri prodotti, rivelatisi nel tempo veri interpreti di storie di famiglia, di amore, di tradizioni e di creatività.

Si sono dunque realizzati dei “micro-mondi”, dei paesaggi anche un po’ fiabeschi in cui ognuno può rispecchiarsi.

Idealmente questo concetto è infinito perché le storie sono infinite.

Per una volta Guardini non ha voluto rappresentare del “cibo”, ma mettere in primo piano il suo prodotto: LE TEGLIE. Teglie come contenitori di sensazioni, di emozioni e appunto, di storie.

Un racconto per istantanee

Si è partiti con l’immagine dell’inverno, della neve, con le candeline in cima alla montagna per festeggiare questo grande traguardo. Le montagne raccontano un momento di relax, ci sono dei bambini che giocano, persone che sciano. Si è voluto rappresentare “una storia” all’interno di una teglia.

Forti di questa impostazione, la campagna ha preso il suo avvio, raccontando delle storie divise in 5 tematiche, in cui Guardini si rispecchia e che verranno utilizzate come campagne social e  trattate come spin off di comunicazione per coprire un anno di comunicazione:

.amore

.tradizione

.team/famiglia

.qualità

.arte

#ognitegliaunastoria

Il tutto sotto il grande contenitore di questi valori: il MADE IN ITALY.

 

 

Il primo concetto che è stato esplorato è quello della “QUALITA’”. Qualità intesa come ambiente di lavoro, di rispetto verso l’ambiente, qualità delle materie prime e di un prodotto Made in Italy.

 

 

 

Dopo il tema QUALITA’, affrontato nei scorsi mesi, AMORE è il secondo valore nel quale Guardini si rispecchia e su questo valore si basa il secondo visual e il conseguente spin off di comunicazione.

 

Gruppo VéGé spinge sul Digital Marketing, alla guida Lorenzo Monzo

Gruppo VéGé conferma la propria vocazione all’innovazione applicata al retail e irrobustisce la squadra di management con l’ingresso di Lorenzo Monzo, nuovo Digital Marketing Manager che si occuperà di Digital Marketing e di Controllo di Gestione.

Lorenzo Monzo.

Nato a Cagliari 28 anni fa, Lorenzo Monzo ha iniziato a occuparsi attivamente di digital marketing per il settore Food & Beverage durante il corso di laurea in Economia Aziendale – specializzazione in Marketing e Comunicazione Aziendale – all’Università degli Studi di Cagliari, fornendo consulenze ad alcune start-up cagliaritane.
Laureatosi a pieni voti, Monzo entra immediatamente nel mondo del lavoro, chiamato a ricoprire l’incarico di Responsabile Marketing e Comunicazione in Legnostrutture Srl, azienda impegnata nella progettazione e realizzazione di piccole e grandi strutture in legno. Dopo un Master presso la LIUC – Università Carlo Cattaneo, nel corso del 2016 intraprende un ulteriore percorso formativo in Digital Strategy Planning a Dublino, dove ha modo di collaborare con svariate aziende irlandesi.
«Sono entusiasta di iniziare quest’esperienza in Gruppo VéGé – ha dichiarato -. Desidero ringraziare i vertici del Gruppo per il calore dell’accoglienza ricevuta, ma soprattutto per aver dato credito alla mia preparazione e determinazione nel perseguire traguardi ambiziosi».
L’incarico affidato al nuovo Digital Marketing Manager evidenzia la volontà di Gruppo VéGé di accelerare ulteriormente lo sviluppo delle proprie attività nella sfera digital, ma soprattutto negli analytics, ambito nel quale il Gruppo è comunque all’avanguardia avendo maturato una specifica expertise nella realizzazione di operazioni finalizzate a rafforzare l’interazione con il cliente finale in termini di qualità, intensità e coerenza della customer experience.
La focalizzazione di Gruppo VéGé sull’innovazione digitale applicata al retail è ampiamente testimoniata dagli investimenti in corso per la crescita delle attività di Proximity Marketing e Location Analytics tra cui la rete dei punti vendita dotati di tecnologia Bluetooth Low Energy l’approccio sempre più omnichannel supportato da differenti tecnologie – tra cui Bluetooth, NFC, WI-FI e GPS (con attività di Geofencing) – coordinate da una piattaforma unica.

Più sportiva, multietnica e un po’ meno in crisi: l’Italia che cambia nel Rapporto Coop

La ripresa c’è, il Pil è il più alto dal 2010, le famiglie stanno investendo, ma il Paese emerge dalla crisi con tante cicatrici sul corpo sociale, con i nuovi gap (ad esempio quelli generazionali) che si aggiungono a quelli “storici”, come il divario tra Nord e Sud. Questo (e molto altro) emerge dal mastodontico Rapporto Coop 2017, redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di REF Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen, e i contributi originali di Iri Information Resources, GFK, Demos, Nomisma e Pwc, Ufficio Studi Mediobanca, Crif e BeMyEye. 

Una vera e propria fotografia degli italiani, dei loro consumi ma anche delle loro attività quotidiane, aspettative, desideri e paure. In chiaroscuro, spesso in contraddizione, tra miseria e nobiltà,  curiosità vero il nuovo (siamo il Paese che più interessato in Europa all’innovazione, con una vera fascinazione per robotica, intelligenza artificiale e automazione) e paure (verso l’immigrazione,  siamo i fan numero 1 in Europa di Donald Trump, il terrorismo, ma anche l’inquinamento). Siamo i più sani al mondo ma restiamo ossessionati dalla salute e dalla rincorsa al benessere.

 

Consumi avanti piano, meno edonismo più sostanza

Se i consumi continuano il loro trend positivo (l’anno in corso si chiuderà con un + 1,2%) lo fanno a patto di una diminuzione del tasso di risparmio e del nuovo incremento dei prestiti. E poi i consumi sono cambiati, certamente. Ad esempio, solo per la cura del corpo spendiamo circa 10 miliardi di euro all’anno (e quando la cosmesi non basta si ricorre alla chirurgia estetica tanto da figurare nella top 10 mondiale), abbandoniamo la religione tradizionale per una spiritualità più soft (buddismo, yoga, vegan). Soprattutto, siamo meno interessati al consumo ostentato e ipertrofico e utilizziamo il budget familiare in investimenti oculati e fruizione di nuove esperienze: auto e lavatrice, la casa e l’istruzione dei figli sono prioritari, ma rinunciamo a tutto per viaggiare. In questa nuova dimensione ascetica gli italiani 2017 sembrano aver perso per strada molti desideri. Fumano di meno, bevono di meno e amano di meno (-10% il calo del desiderio sessuale negli ultimi 15 anni e conseguentemente -6% la diminuzione registrata nell’ultimo anno nella spesa per profilattici). Resta la passione per il gioco d’azzardo (a tentare la sorte in vario modo sono quasi in 30 milioni).

Oramai padroni di internet e consapevoli del lato oscuro del web e soprattutto dei social, i nuovi italiani attendono impazienti l’arrivo delle tecnologie di prossima generazione. Primi in Europa per la voglia di provare l’auto a guida autonoma (il 49% non avrebbe problemi a viaggiarci), il 68% sarebbe disposto a farsi curare da un robot piuttosto che da un medico. I rischi per l’occupazione che sorgono dall’industria 4.0 e l’on demand economy, preoccupano, ultimi in Europa, solo il 70% a fronte di un ben più consapevole 90% di spagnoli, di un 74% di tedeschi e di un 73% di francesi. Ciò a cui aspirano è un lavoro più smart, con maggiore flessibilità oraria, che consenta di lavorare da casa e lasci spazio alla partecipazione e a nuove forme di welfare aziendale. La “gig economy” se opportunamente regolamentata può diventare un’utile integrazione al reddito per le famiglie. E se si teme la disoccupazione, le paure degli italiani sono sempre più legate all’ambiente, alla minaccia terroristica e all’immigrazione. Da qui il massiccio ricorso agli antidepressivi (+ 18% negli ultimi dieci anni) e persino alle armi (12 italiani su 100 ne possiedono una).

Eppure gli italiani mantengono anche primati assolutamente positivi: sono filantropi e generosi (ammonta a 4,5 miliardi di euro il monte delle donazioni) e continuano ad essere il popolo più sano al mondo (dopo di noi sull’ambito podio gli islandesi e gli svizzeri), anche se scende la percentuale di coloro che si sentono in buona salute (dal 66,7% del 2010 all’attuale 65,8%). A aiutarci è la ripresa della pratica sportiva arrivata al suo massimo storico: complessivamente oltre il 25% pratica sport con continuità, e sono stati oltre 39.000 coloro che hanno partecipato nell’ultimo anno a almeno una maratona.

 

Cibo nuovo piacere, e la Gdo vince con l’assortimento

La salute prima di tutto e il cibo come elisir e terapia oltre che come piacere: il nuovo mantra degli italiani a tavola tra superfood, diete del proprio medico (o dal naturopata), “cibi terapeutici” che valgono oramai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% l’ultimo anno, i superfood l’8%).
Cambia il borsino dei cibi preferiti: salgono la polvere di maca (il 100% ritiene che abbia proprietà salutistiche, i semi di chia (75%), le bacche di acaj (69%) e di goji (68%), scendono le vendite di aglio nero (-37%), kamut (-24%), soia (-3%) a riprova della progressiva fluidità delle scelte di consumo. Analizzando i top e i bottom delle vendite nella Gdo si nota l’effetto sostituzione a vantaggio delle varianti più salutari. Anche quando si ha a che fare con i prodotti della tradizione: così cede terreno il latte uht (-4,6%) in favore di quello ad alta digeribilità (+174,4%) o le uova di galline allevate in batteria (-8,2%) a favore di quelle allevate a terra (+15%). Crescono gli integrali, i senza glutine, i senza lattosio. Se consideriamo solo il “senza olio di palma”, diventato anche un caso mediatico, il giro d’affari registra un più che promettente +13,5%, mentre siamo arrivati a mangiare la stessa quantità di carni rosse e bianche chiudendo un divario fino ad oggi storico: 19 chilogrammi procapite annui.

Anche grazie a queste nuove tendenze che torna maggior valore nel carrello della spesa degli italiani. Il 2017 è l’anno della fine del downgrading della spesa e la maggioranza degli italiani si è lasciata alle spalle il tempo delle rinunce alimentari e della caccia alle promozioni; torna la voglia di qualità e la sperimentazione. Il 70% degli italiani, primi in Europa, dichiara di essere disposto a pagare di più per avere più qualità e il carrello del lusso, forte dei suoi filetti di pesce, funghi, caffè in capsule e vini doc, supera l’8% di crescita nel primo semestre dell’anno. Nelle fasi più recenti qualità è poi diventata sinonimo di sicurezza, oltre che di proprietà organolettiche e di gusto. Si spiega così quel 56,4% di consumatori che legge in modo quasi maniacale le etichette dei cibi.

Ma se il cibo torna di moda mutua proprio dal fashion altre caratteristiche. Diventa così esperienza da vivere, estetica da condividere (130 milioni i risultati indicizzati su Instagram alla parola #foodporn), rappresentazione della propria identità individuale (vegan e non solo….) e sperimentazione. Le scelte alimentari sono sempre più fluide e stagionali: il positivo andamento delle vendite food della grande distribuzione (sfiora il 3% nel primo semestre) è concentrato proprio nei settori che hanno subito le temperature estreme sia della stagione calda che di quella fredda e potrebbero ridurre la loro esuberanza con un (auspicabile) ritorno alla normalità “metereologica” .

«Gli elementi di ripresa dei consumi sono evidenti anche nella nostra rete di vendita; nei primi sei mesi dell’anno miglioriamo le vendite (nel Grocery +1,2% a valore e +2,1% a volume). Inoltre, di fronte a qualche risveglio dell’inflazione alimentare, continuiamo a frenare i prezzi di vendita e a difendere il potere di acquisto dei nostri soci e consumatori; il delta inflattivo tra Coop e la media del mercato sfiora il -2% – spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia -. In linea con i cambiamenti importanti nella composizione del carrello degli acquisti degli italiani descritti nel Rapporto abbiamo assortimenti più ampi della media del mercato nei segmenti free from, rich-in, vegan, etico-sostenibile e non a caso le vendite di queste categorie di prodotti in Coop sono in crescita significativa. Il nostro impegno si è focalizzato sullo sviluppo della MDD, il Prodotto a Marchio Coop. Oltre a 200 nuovi prodotti nel 2017 e ad altri 200 nel 2018, stiamo lanciando nuove linee e continuando ad ampliare i contenuti di distintività valoriale. Nel 2017 proseguiamo il lavoro di rafforzamento della rete di vendita con 10 nuove aperture e 90 ristrutturazioni importanti (oltre 300 milioni di investimenti), con lo sviluppo dei distributori Coop (31 stazioni con oltre 400 milioni di litri erogati) e con nuove iniziative imprenditoriali tra cui i negozi specializzati per animali (Amici di Casa), l’online Food (EasyCoop) e l’esperienza virtuale-fisico dei CoopDrive».

 

Il discount resta il modello più produttivo, crescita spinta dai freschi

Il Rapporto presenta anche il quadro di una Gdo in affanno, che ha sofferto più che nel resto d’Europa, avendo aumentato meno i prezzi. Schiacciata al momento tra l’aumento anche rilevante dei prezzi di alcune materie prime (caffè, grano, olio EVO in primis) e le richieste di convenienza del cliente finale,  che però è sempre più volubile nella scelta del punto vendita e richiede assortimenti centrati sui suoi cangevoli desiderata.

E tra in formati vince il più snello e produttivo, e che evidentemente ha saputo cavalcare lo spirit dei tempi e capitalizzare dalla crisi, il discount.

Anche se poi la ripresa ha premiato, soprattutto grazie ai freschi.

Guarda anche il video con l’intervista a Marco Pedroni: Rapporto Coop 2017: gli italiani, il cibo, il web e il punto vendita.

Amazon Locker nei supermercati Pam Panorama in 66 città e 11 regioni

Foto: Flickr.

Un servizio per i propri clienti: così Pam Panorama vede l’introduzione degli Amazon Locker, i punti di raccolta degli ordini effettuati sulla regina delle dot.com,  nei propri punti vendita su e giù per il Belpaese. Tra le prime insegne ad installarli (in Via Sabotino 6, a Milano, i locker sono disponibili dal 5 dicembre 2016), oggi sono in 66 città in 11 regioni. 

Come si legge in una nota dell’azienda. “il traffico di spedizioni e ritiri negli store Pam Panorama è continuato ad aumentare, contando decine di movimenti giornalieri in ogni singolo punto vendita. Per questo motivo il Gruppo ha continuato l’installazione degli Amazon Locker in numerosi punti vendita. L’introduzione dell’innovativo servizio in collaborazione con Amazon, conferma l’attenzione del Gruppo nei confronti dei suoi clienti ai quali desidera offrire un servizio sempre più completo, comodo e al passo coi tempi”.

I chioschi self-service di Amazon sono generalmente distribuiti in posizioni strategiche, dove i clienti possono indirizzare e ritirare i prodotti ordinati su Amazon quando vogliono, grazie a estesi orari di apertura e location comode da raggiungere. I primi sono partiti nel settembre 2011 a Seattle, Londra e New York, e oggi si trovano in oltre 2000 postazioni in più di 50 città nel mondo. L’ultima evoluzione è quella dei Locker di posizionati in alcuni college americani, dove ormai si può acquistare una serie di articoli in due minuti dall’ordine. In Europa esistono centinaia di locker che registrano un volume annuo di oltre un milione di pacchi consegnati.

Ma come funzionano? Al momento dell’ordine, basta selezionare l’indirizzo dell’Amazon Locker più vicino a casa, all’ufficio o alla palestra, aggiungerlo in rubrica e indirizzare lì la consegna. Una volta che il pacco sarà in posizione, si riceverà una mail di notifica con un codice di ritiro e un codice a barre, da utilizzare per il ritiro. Se entro 3 giorni dalla consegna il pacco non viene ritirato, Amazon si occuperà di riprenderlo e di rimborsare il cliente del costo dell’articolo ordinato.

 

Il format Crai Extra sbarca in Sicilia: il primo punto vendita è a Ragusa

Grazie al socio New Fdm CRAI Extra, il nuovo format dei supermercati CRAI arriva in Sicilia: il debutto avviene con il nuovo punto vendita presso il Centro Commerciale Le Masserie di Ragusa.
Il format per i supermercati di grandi dimensioni è stato lanciato nella seconda metà del 2016, e conta oggi cinque punti vendita già attivi: due del socio F.lli Ibba, in Sardegna, uno del socio CRAI Tirreno nel Lazio, uno del socio Regina in Calabria, e l’ultimo in ordine di apertura, quello di Giugliano in Campania del socio Pilmarket.
Prosegue dunque la crescita e l’ampliamento del gruppo New Fdm della famiglia Radenza che, con una rete di oltre 250 negozi e un forte radicamento nell’isola, apre il primo CRAI Extra della Sicilia.
L’assortimento punta soprattutto su una proposta importante di freschi e ultra freschi, con un’attenzione particolare ai prodotti salutistici, come il biologico e il gluten free. Non mancano poi i prodotti locali, un reparto gastronomia che esalta i sapori dei piatti del territorio, oltre alla cantina con una vasta selezione di vini regionali e non, il reparto macelleria, panetteria e molto altro.


Per fornire un’esperienza di acquisto ancora più gratificante, sono stati approntati parcheggi e spazi accoglienti ed extralarge che permettono al cliente CRAI di godere delle offerte extra e vivere il momento della spesa in assoluta comodità.

CRAI è presente con i suoi supermercati, superette e negozi alimentari in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Calabria al Veneto in oltre 1.000 Comuni. Conta su una rete di oltre 3.200 punti vendita e copre due grandi filoni distinti: il canale alimentare (65%), e i punti vendita sono specializzati nella distribuzione di prodotti drug/toiletries (igiene per la casa e la persona, 35%).

Cinquina di aperture in un giorno per Pam Local, tra Padova e Torino

Quattro aperture a Padova e una a Torino: questa la cinquina da record di Pam che apre cinque format Local in un solo giorno, il 7 settembre.

A Padova, dopo due mesi di lavoro, quattro storici punti vendita Metà della città sono stati interessati da importanti lavori che li hanno trasformati in nuovissimi Pam local gestiti in franchising. Gli store si trovano in Via Altinate 121, Via San Francesco 181, Via del Portello 13 e Corso Milano 92: copriranno quindi un’ampia area della città, al servizio di residenti e turisti, e si aggiungeranno ai punti vendita già aperti in Piazza delle Erbe e in Via San Francesco 32/B. Inoltre, la futura apertura in Corso Umberto prevista entro la fine del 2017, completerà il piano strategico volto ad assicurare una presenza capillare in tutta la città.

Le novità saranno molte, a partire dagli orari di apertura: i punti vendita padovani infatti saranno aperti 7 giorni su 7 fino alle 22 e sarà disponibile il servizio di consegna a domicilio. Ogni settimana verranno proposte oltre 100 idee per aiutare i Clienti a risparmiare, senza dimenticare “prezzo promessa”, la promozione di Pam Local per garantire i prodotti preferiti a prezzi bassi tutto l’anno, e i consigli per dei menù facili, veloci e gustosi. Inoltre, presso le casse dei punti vendita, è possibile pagare le bollette.

L’assortimento Pam local si adatta alle esigenze di tutti: dai piatti pronti pensati per chi è di fretta alle confezioni monoporzione che consentono di risparmiare denaro e ridurre al minimo gli sprechi, dal reparto dedicato ai prodotti freschi all’assortimento focalizzato sulle nuove tendenze alimentari che comprendono ad esempio 250 prodotti biologici, 90 prodotti veg, 80 free from per gli intolleranti, 60 diet light e 50 superfood. Inoltre sono disponibili linee dedicate a chi sceglie di portare in tavola le eccellenze italiane, con una vasta selezione di prodotti locali DOP e IGP.

Roberto Omizzolo e Michele Zambetti, i due imprenditori coinvolti nella riconversione, sono rimasti colpiti dal successo del primo Pam local approdato in città e dalla formula semplice e profittevole di affiliazione, e commentano così le nuove aperture: «Finalmente il servizio di prossimità firmato Pam Panorama sarà a disposizione di un numero sempre maggiore di persone. Il nuovo format garantisce prodotti di qualità e convenienti proprio sotto casa. A Padova abbiamo scelto di sostituire gli store Metà con un format più innovativo e adatto a soddisfare le nuove esigenze dei clienti».

Giovedì 7 settembre sarà inaugurato anche il 12esimo Pam local di Torino, nell’area Lingotto in Via Nizza 111.

«Torino è la seconda città italiana per numero di Pam local: sono ben 12 infatti gli store al servizio dei torinesi, a sottolineare quanto il format sia stato apprezzato fin dalla prima apertura. Torino è una città importante per noi dove vogliamo garantire una presenza capillare del format: l’obiettivo quindi è quello di garantire la presenza del format in diversi quartieri come dimostrerà l’inaugurazione di giovedì in una zona della città dove prima non erano presenti altri Pam local – spiega Andrea Zoratti, Direttore Divisione Prossimità di Pam Panorama -. Entro la fine del 2017 sono in programma altre aperture a Milano, Roma, Bologna, Monza, Bergamo, Firenze per un totale di quasi 70 punti vendita».

Gioca con Harry Potter la prossima campagna Amici di scuola Esselunga, al via l’11 settembre

Si scaldano i motori per la terza edizione della campagna “Amici di Scuola” di Esselunga, che quest’anno punta su Harry Potter, il celebre mago della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, nato dalla penna della scrittrice e sceneggiatrice britannica H. R. Rowling.
Simile al precedente, che puntava su Star Wars, la dinamica: dall’11 settembre al 25 ottobre, presentando la Carta Fìdaty, ogni 25 euro di spesa o 50 Punti Fragola, si riceveranno alla cassa un Wizzis Harry Potter e un buono “Amici di Scuola”. Se sarà un successo pari o superiore, si vedrà.
Bambini e adulti potranno collezionare i 20 Wizzis, farli giocare con gli spinner, lanciare incantesimi speciali e raccogliere tutti i magici personaggi in 3D nel collector box incantato predisposto per l’occasione. Inoltre sull’app Esselunga sarà possibile partecipare ai concorsi “Fotografa e vinci” e “Gioca e vinci”: in palio viaggi a Londra, visite al Warner Bros. Studios Tour e altri 20.000 premi istantanei.

La distribuzione dei buoni “Amici di Scuola” proseguirà fino al 5 novembre. Grazie al catalogo con oltre 80 prodotti delle marche più importanti, le scuole avranno un’ampia scelta per soddisfare le loro necessità. I premi spaziano da lavagne interattive a tablet, da notebook a stampanti. Nelle edizioni precedenti sono state più di 12mila le scuole che hanno aderito al progetto; Esselunga ha distribuito premi per un valore di oltre 40 milioni di euro.

Ecor Natura Sì punta alla Polonia, rebranding in oltre 40 punti vendita

Si completa anche visivamente l’acquisizione da parte di NaturaSì dei 40 punti vendita della catena di supermercati biologici polacca Organic Farma Zdrowia con il rebranding dei punti vendita. Layout e logo ora si rifanno direttamente ai negozi italiani. Un processo che continuerà per tutto il corso del 2017.

L’insegna italiana aveva acquisito la più importante catena di bio polacca circa un anno fa. Come ha affermato alla stampa locale Sławomir Chłoń, Presidente della Organic Farma Drowia: «La partnership creerà un sistema in grado di coinvolgere agricoltori, distributori, proprietari di negozi e consumatori a livello europeo, che a sua volta contribuirà a scelte più consapevoli dei clienti e alla crescita economica della società. L’adesione al Gruppo italiano Ecor contribuirà a ottenere una serie di vantaggi che influenzeranno lo sviluppo della rete. Tra i numerosi vantaggi, aumentando il potere d’acquisto e con acquisti congiunti ci sarà una reale possibilità di un ulteriore consolidamento del mercato biologico polacco. Ma anche lo scambio di conoscenze sulla base di anni di esperienza, un accesso più facile e diretto ai produttori italiani, e opportunità di esportare prodotti polacchi in Italia e in molti altri Paesi».

Ecor-NaturaSì è una realtà nata 30 anni fa he oggi controlla 266 aziende agricole per un totale di 6mila ettari di terreno coltivato con oltre 150 supermercati bio in Italia e due in Spagna, parte in franchising e parte a gestione diretta.

 

Più spazio ai freschi e al territorio nel restyling del Conad della Lugnola a Carrara

Rinnovato e ampliato, riapre giovedì 7 settembre il Conad in via Carriona, nel quartiere della Lugnola. a Carrara, dopo più di un mese di chiusura e di importanti lavori di ristrutturazione e di ridistribuzione degli spazi. Assortimenti più ampi, maggiore valorizzazione dei reparti freschi e maggiori servizi rendono il punto vendita più efficiente, in un’ottica di riqualificazione dell’intera area.
Rivisti e potenziati i reparti dedicati ai prodotti freschi e freschissimi – pescheria, panetteria, gastronomia, frutta e verdura e salumi e latticini –, ai prodotti biologici e del territorio, confermando in tal modo la sensibilità che Conad nutre per la valorizzazione del localismo e della qualità dei prodotti a km 0.
Per dare risposta alla crescente attenzione alla salute e al benessere sono presenti spazi e corner dedicati ai prodotti salutistici (gluten free e senza lattosio) e ai prodotti destinati a celiaci e vegani.
Il punto di vendita è stato ristrutturato ponendo massima attenzione all’efficientamento energetico attraverso l’adozione di nuova impiantistica, nuovi banchi refrigerati e nuova illuminazione a led per una riduzione importante dell’emissione di CO2. Il tutto all’insegna del maggior risparmio energetico.

Alce Nero presenta “Crocchia”: l’uva rossa dolce e croccante, senza semi

Alce Nero lancia “Crocchia” l’uva senza semi che fa parte della gamma di ortofrutta sviluppata dagli agricoltori di BRIO.

Croccante uva rossa a maturazione tardiva della varietà Crimson senza semi, ‘Crocchia’ è prodotta da BRIO, azienda veronese specializzata nella coltivazione e distribuzione di ortofrutta biologica, che raggruppa oltre 400 bio-agricoltori nelle zone più vocate del Paese.

“Molto soda, con acini a forma cilindrico-allungata di colore rosso porpora – dichiara Gianluca Locatelli, category manager di Alce Nero – quest’uva ha un gusto particolarmente dolce e aromatico. Una caratteristica legata anche al sistema di coltivazione rigorosamente biologico, rispettoso dei ritmi e delle risorse della natura, che si sposa perfettamente con l’attenta ricerca di Alce Nero delle aree più vocate e dei migliori produttori che in questo caso abbiamo identificato in Puglia”.

“Ottima da mangiare a fine pasto, come snack, ideale per guarnire le crostate di frutta o preparare macedonie ed insalate di frutta, questa uva, che deve il suo nome all’invitante croccantezza, viene raccolta tra agosto e novembre”.

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