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Carne di pollo, un settore che cresce da 5 anni

In controtendenza rispetto a molte altre filiere zootecniche, quella avicola, dal 2012 al 2016, ha fatto registrare segnali di crescita costante.

Secondo le rilevazioni Ismea il settore, infatti, vale alla produzione oltre 2,7 miliardi e incide sul fatturato agricolo per il 7,9% e per il 4,1% su quello industriale.

In termini di domanda interna, il pollo ricopre la quota più importante tra i prodotti carnei consumati nel 2016: 30%, mentre i consumi pro capite sono passati da 19,5 nel 2012 a 20,4 Kg nel 2016, superando il consumo pro capite dei carne bovina che si attesta a 17,1Kg.

Nell’ambito dei consumi domestici delle famiglie nell’arco del quinquennio ‘12/’16 la carne di pollo è l’unico prodotto a segnare un incremento dei volumi e della spesa.

Fonte Ismea

I consumi domestici analizzati per aree geografiche evidenziano andamenti positivi per le aree del Centro e del Nord, meno bene quelle meridionali, dove si registra una contrazione sia della spesa che dei volumi, ma probabilmente il dato è “viziato” dal fatto che in queste aree sono molto diffusi gli allevamenti amatoriali e l’autoconsumo, fenomeni che sfuggono alla rilevazione degli acquisti.

L’identikit del consumatore

Chi acquista di più carne di pollo?

Una rilevazione in base alle fasce di età ha dimostrato che i consumatori tra i 45 e i 54 anni mantengono stabili gli acquisti di prodotti avicoli sia in termini di volume che di spesa.

Aumentano invece i volumi del 7% tra i giovanissimi (sotto i 34 anni) e del 9% tra i consumatori over 64.

A tentennare sono invece gli acquisti effettuati da categoria con responsabile acquisti in fascia 34/44 anni (-8%).

I canali distributivi

Oltre 70% degli acquisti di carni avicole avviene negli iper/super mercati; in espansioneespansione anche i discount che stanno acquistando la loro fetta di consumatori (20% in quota con un trend nel quinquennio del +57%).

 

A Parigi Naturalia apre tre store vegan, con solo 2000 referenze “mirate”

Tre punti vendita interamente dedicati alla clientela vegan, che dunque possono proporre un assortimento limitato – 2000 referenze di origine interamente vegetale – ma estremamente centrato: è la scelta di Naturalia, insegna francese di supermercati biologici appartenente a Monoprix e Gruppo Casino.

I tre Naturalia Vegan, convertiti da punti vendita già appartenenti all’insegna,  sono stati aperti a giugno a rue de Rome e rue Merlin a Parigi e in avenue de Paris a Vincennes.

I vegani, che sarebbero circa il 2% dei francesi, non consumano prodotti, alimentari e non, di origine vegetale: non solo carne quindi ma anche cuoio e lana, miele e latticini. Come specificato nel sito dell’insegna “NATURALIA Vegan propone un assortimento di qualità rispettoso dell’ambiente e della cultura vegana, he garantisce tutti i benefici dell’agricoltura biologica. Ogni marca partner si è impegnata a garantire il rispetto di questa modalità di consumo, bio e vegana, per ogni suo prodotto”.

Oltre alle circa 2000 referenze giù presenti nei punti vendita Naturalia, nei tre Vegan sono presenti circa 300 novità.

Un passo ulteriore dunque rispetto ad esempio ai supermercati Karma, 100% biologici lanciati lo scorso giugno dalla Coop svizzera, con una proposta ancora più selezionata.

I prodotti che si rifanno a uno stile di vita biologico e vegano del resto guadagnano di anni in anno posizioni, anche tra i non intransigenti: gli alimenti bio nel 2016 hanno registrato un +20% di vendite solo nella Gdo (Nielsen) e un +15% di vendite nei negozi specializzati. E la Gdo sui 3 miliardi di euro di ricavi in Italia registra la quota maggioritaria: 1.191 milioni di euro, 39% del totale, con un balzo del 20,1% rispetto al 2015. In aumento anche il numero di famiglie che ha acquistato almeno una volta in un anno bio, dal 55% del 2013 al 74% del 2016, con un incremento di 1,2 milioni. E si moltiplicano le MDD dedicate al bio, al vegetariano e al vegano.

 

 

Il Viaggiator Goloso raddoppia a Milano 3 Basiglio con un nuovo store

foto: Twitter.

Un nuovo store, il secondo dopo quello di Milano via Belisario, ad insegna il Viaggiator Goloso, marchio d’alta gamma di Unes e U2 Supermercati, ha aperto oggi in Piazza Marco Polo a Milano 3 – Basiglio. Il punto vendita, all’interno del centro commerciale di Milano 3, presenta alcune novità: oltre ai reparti gastronomia e macelleria servite, all’ortofrutta sfusa e alla pescheria, sarà infatti presente il panificio biologico che sforna ogni giorno pane fresco preparato utilizzando unicamente grani integrali, antichi e biologici e lievito madre. Impasti naturali lasciati riposare per almeno due giorni e cotti nel forno a legna, proprio come una volta. Sviluppato su 1180 metri quadri, ha otto casse, 45 addetti ed è aperto 7 giorni su 7.

 

Degustazioni, freschi tutti i giorni, locker Amazon

Non poteva mancare, poi, il reparto sushi e sashimi, dove saranno sempre disponibili preparazioni di pesce curate nei minimi dettagli e capaci di conquistare anche i palati più esigenti. Inoltre, il nuovo punto vendita sarà dotato di un’area degustazioni dove, ogni settimana, sarà possibile assaporare eccellenze gastronomiche selezionate. E per gli amanti dei prodotti freschissimi, tra le novità del reparto ortofrutta ci saranno le macedonie, le spremute e i frullati preparati quotidianamente e pronti per essere gustati.

Presso il reparto macelleria servita sarà possibile acquistare una selezione di carni pregiate che spazia dalle costate riposate per almeno due mesi nella cella di maturazione sino a specialità come il pollo di Bresse DOP, l’Angus allevato in Italia e la carne marezzata di Wagyu.

Presso il reparto gastronomia sarà disponibile una ricca selezione di salumi e formaggi, pasta fresca e prodotti gastronomici della tradizione nostrana e internazionale come ad esempio il caviale.

Il reparto pescheria, gestito da Orobica Pesca, partner con oltre 50 anni di esperienza, tra i pionieri del pesce crudo e delle ostriche francesi, offrirà un’ampissima scelta giornaliera di pesce fresco e preparazioni gastronomiche di propria produzione.

Infine l’enoteca metterà a disposizione un ricco assortimento di etichette italiane e straniere, dagli champagne più pregiati alle bollicine nostrane tra cui Franciacorta e Prosecco di Valdobbiadene, vini rossi D.O.C. e D.O.C.G, passiti e vini dolci da abbinare ai dessert.

Oltre all’intera gamma de il Viaggiator Goloso, ai reparti freschi e alle referenze alimentari selezionate, completano l’assortimento i prodotti dedicati alla cura della casa e della persona (per un totale di 9.000 referenze disponibili tra cui 2.000 a marchio il Viaggiator Goloso). Tra i servizi offerti dal punto vendita vi sono inoltre la lavanderia, il Wi-Fi gratuito, le colonnine per la ricarica dei cellulari e il punto di ritiro self-service Amazon Locker.

Per la realizzazione del punto vendita sono state coinvolte maestranze specializzate di ben 15 nazionalità differenti. La costruzione del forno a legna ad esempio, fiore all’occhiello del punto vendita, è stata seguita da professionisti specializzati, utilizzando materiali che consentono di mantenere una temperatura costante di cottura del pane.

Per festeggiare l’apertura dello store, fino a domenica 3 settembre i clienti riceveranno in omaggio una pratica shopper in TNT e l’etichetta da viaggio firmata il Viaggiator Goloso, insieme a 15 euro in buoni spesa. Mentre i food trucks firmati il Viaggiator Goloso saranno presenti sabato 9 e domenica 10 settembre in occasione della Festa di Basiglio, dove offriranno gustosissimi prodotti.

Il primo punto vendita permanente ad insegna il Viaggiator Goloso è stato inaugurato lo scorso 23 novembre, in viale Belisario 1, a Milano. 

 

 

 

 

 

 

 

Penny Market ecco il nuovo punto vendita di Catania, altri 25 in arrivo quest’anno

Si chiama “Ambiente 3.0” il layout di Penny Market progettato per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto di grande qualità ed efficienza. Un concetto seguito anche nel nuovo punto vendita di Catania, in Via Pietro Mascagni, 116 con accesso anche dal Viale Africa, il 354° punto vendita Penny Market della rete italiana (27° in Sicilia).

Il nuovo store è in grado di offrire ai clienti un’ampia scelta di prodotti di qualità a prezzi concorrenziali all’interno di una struttura accogliente e confortevole, per una spesa facile e veloce ogni giorno. Questa apertura, insieme alle altre 25 previste per quest’anno, fa parte del progetto di espansione di Penny Market Italia, all’interno di un piano d’investimenti che tocca i 200 milioni di euro per il biennio 2017-2018, di cui 96 milioni per il 2017. Il punto vendita di Catania prevede l’inserimento di nuovo personale che andrà ad aggiungersi agli oltre 3.000 dipendenti italiani.

Il nuovo punto vendita ospita un vasto assortimento dedicato ai prodotti tipici regionali forniti da aziende strettamente integrate nel territorio, in particolare per le categorie Freschissimi Salumi e Formaggi, Pane Fresco e Vini e, come tutti i punti vendita Penny Market, ha in assortimento circa 60 prodotti a marchio privato CUOR DI TERRA con le migliori tipicità dei prodotti italiani.

L’impegno nell’offrire ai clienti prodotti che corrispondano ad alti standard qualitativi ha un focus specifico sulla stagionalità, garantendo sempre Frutta e Verdura di stagione Siciliana a marchio “Vicino” e comunque 100% Italiana con un vasto assortimento, grazie alla continua selezione e al monitoraggio dei prodotti.

In quest’ottica si inserisce anche l’attenzione verso la territorialità e la tradizione italiana: all’interno del punto vendita sarà presente la Macelleria a libero servizio, dove i clienti potranno apprezzare il meglio dei prodotti regionali disponibili e un banco Gastronomia dove trovare sfiziose specialità ogni giorno. Il pane verrà sfornato durante tutto l’arco della giornata e la cantina di vini, con circa 100 tipologie di vino in assortimento, sarà all’insegna dell’italianità attraverso la vendita di prodotti di fascia elevata provenienti da fornitori diretti, con evidenziazione del territorio e della regionalità.

L’edificio che ospita il primo Penny della città e il quarto Penny della provincia, nasce in un contesto di riqualificazione urbana che ha avuto come oggetto il recupero a Catania di un’area produttiva dismessa. Il nuovo punto vendita si inserisce all’interno del contesto cittadino e più precisamente nella zona del lungomare tra la Stazione Centrale e Piazza Europa. La struttura è stata realizzata secondo le più recenti tecniche costruttive che conferiscono all’edificio caratteristiche di isolamento termico per una maggior efficienza energetica. L’obbiettivo di ottenere la massima qualità riducendo i consumi è stato perseguito utilizzando la tecnologia al Led per l’illuminazione del negozio ed introducendo nuove soluzioni per gli impianti di refrigerazione; questi accorgimenti contribuiscono a risparmi annui fino a 32.000 Kwh che si possono tradurre in circa 8,98 tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate, con una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a 19,20 tonnellate.

Al taglio del nastro l’Assessore all’Urbanistica, Decoro Urbano e Manutenzioni Salvatore Di Salvo, l’Assessore al Commercio Nuccio Lombardo, e il Responsabile dell’Area Vendite, Ruggero Romano di Penny Market Italia.

«L’apertura di un nuovo punto vendita a Catania si inserisce perfettamente nella nostra strategia: negozio di prossimità attento ai bisogni dei consumatori, in grado di offrire ogni giorno un vasto assortimento a prezzi contenuti e concorrenziali. – commenta Ruggero Romano –. Siamo infatti convinti che una buona spesa debba necessariamente essere conveniente, facile e di qualità, caratteristiche che noi di Penny Market garantiamo in tutti i nostri store».

Amazon applica la sua strategia a Whole Foods, ed è guerra dei prezzi nel bio

Guerra dei prezzi nel mondo del cibo bio. A scatenarla l’acquisizione da parte di Amazon di Whole Foods Market, la catena di alimentari salutisti, per una cifra di 13,7 miliardi di dollari (circa 11,5 miliardi di euro). Il colosso americano dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos non ha perso tempo e già lunedì 28 agosto, nel giorno del perfezionamento dell’acquisto, annunciato già nel giugno scorso, ha messo in atto una politica aggressiva di riduzione dei prezzi per alcuni articoli di grande consumo freschi: le banane, gli avocado, le uova, il salmone allevato sostenibilmente, la carne magra da allevamenti sostenibili, il burro di mandorle, le mele bio Gala e Fuji, il pollo arrosto bio, il burro bio. Ma presto il cartellino dei prezzi sarà ritoccato al ribasso anche per molti altri articoli. «Siamo intenzionati a rendere l’alimentazione sana e biologica più accessibile al grande pubblico. A tutti dovrebbe essere consentito consumare i prodotti Whole Foods e noi abbasseremo i prezzi senza che questo voglia dire rinunciare all’impegno storico di Whole Foods per l’alimentazione di qualità» è la promessa di Jeff Wilke, numero uno di Amazon Worldwide Consumer.

Una notizia accolta con grande favore dai clienti di Whole Foods Market, la catena fondata nel 1980 ad Austin, in Texas, e che da allora si è estesa fino a contare oltre 400 negozi negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna e a dar lavoro a 91.000 dipendenti. Whole Foods era nel 2014 al numero 30 nella lista dei più grandi retail degli States. Finora considerata una catena piuttosto cara ed esclusiva, ora potrebbe dunque “democratizzarsi”. Ma non sorridono allo stesso modo i concorrenti del mercato degli alimenti biologici, i quali dovranno adeguarsi alla politica di abbattimento dei prezzi per non essere tagliati fuori.

La paura di una guerra dei prezzi nel mercato del cibo bio ha già provocato conseguenze sul piano finanziario. Si calcola che negli ultimi giorni si siano volatilizzati ben 11 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato di alcuni dei più grandi operatori della grande distribuzione. Alla Borsa di Londra, il titolo di Tesco è calato dell’1,8% e quello di Sainsbury dell’1%. E questo solo di fronte alla prospettiva che Whole Foods Market, finora poco presente sul mercato britannico, possa irrompere prepotentemente a Londra rinforzando il servizio di consegna a domicilio.

Inoltre i prodotti con il brand 365 di Whole Foods e gli alimenti per animali saranno tutti disponibili su Amazon.com, su AmazonFresh, su Prime Pantry e su Prime Now. Amazon potrebbe inoltre utilizzare alcuni store Whole Foods come centro di consegna dei prodotti acquistati sul sito di e-commerce. L’idea è quella di installare in alcuni negozi situati in aree strategiche degli armadietti dotati di una serratura dove i clienti potranno ritirare il loro ordine. 

L’acquisizione di Whole Foods Market da parte di Amazon è stata uno shock nel mercato dell’alimentazione bio, ma non è giunta del tutto a sorpresa. Il colosso di Seattle infatti aveva già da tempo manifestato interesse per il settore alimentare con il lancio di AmazonFresh. Due aziende che ora opereranno in sinergia, ma abbastanza differenti da respingere al mittente le accuse fatte da molti concorrenti circa l’acquisizione di una posizione dominante da parte di Amazon, che non a caso ha avuto il via libera all’acquisizione da parte della Federale Trade Commission, l’agenzia indipendente del governo di Washington che vigila per impedire, in nome dell’interesse del consumatore americano, su pratiche commerciali scorrette o monopolistiche.
Ma l’abbassamento dei prezzi è solo il primo passo del cambiamento di Whole Foods Market da parte del colosso di Seattle. Nei progetti di Amazon c’è un’integrazione di Whole Foods nel sistema di fidelizzazione del cliente attraverso l’abbonamento Prime, che garantisce al cliente benefit come la spedizione e la consegna gratuita e lo streaming gratuito di una libreria di film e shot televisivi. E presto i clienti Prime potranno contare su offerte speciali dedicate e altri vantaggi negli store Whole Foods.

Da Lidl arriva Fantastico, il croissant creato su Facebook da 2 mln di fan

Arriverà sugli scaffali dall’11 settembre in tutti i punti vendita di Lidl Italia il Croissant FANtastico che va ad arricchire la famiglia dei prodotti creati dagli utenti della pagina Facebook dell’insegna, la più seguita della Gdo. La ricetta con la sfoglia a base di cereali e fibre con una doppia farcitura di crema al pistacchio e al cioccolato è stata creata dagli oltre 2 milioni di fan di Lidl Italia sulla pagina Facebook dell’azienda, in una coinvolgente iniziativa di user generated content lanciata a fine aprile. In quest’occasione, i follower hanno potuto sviluppare virtualmente il croissant dei loro sogni, scegliendo tra 15 ingredienti e selezionando la forma della brioche che più avrebbero desiderato gustare.

Nel corso dell’operazione sono state generate oltre 9.000 creazioni. Tra gli abbinamenti più richiesti dagli utenti poi, la community ha potuto votare il “Croissant FANtastico”, assegnando alla ricetta vincitrice più di 2.800 preferenze. Il prodotto, privo di olio di palma e realizzato con cacao sostenibile certificato UTZ, è pensato per una colazione nutriente o una sfiziosa merenda a scuola o in ufficio.

 

Famiglia di prodotti social

L’azienda non è nuova ad operazioni di crowdsourcing che rendono gli utenti social protagonisti attivi nella creazione dei prodotti dell’assortimento. Negli anni, infatti, insieme ai fan, Lidl ha dato vita ad una vera e propria gamma “FANtastica”. Un progetto di ampio respiro, nato nel 2015 con lo sviluppo della prima “Pizza FANtastica”, a cui sono seguiti nel 2016 il “Gelato FANtastico” e il “Panettone FANtastico” e, non ultima nel 2017, una versione estiva della “Pizza FANtastica”.

L’ipercoop al “Città delle stelle” unico pdv italiano con il “bollino verde” europeo Emas

L’ipercoop più verde d’Italia? Anche quest’anno è quella di Ascoli Piceno, situata nel centro commerciale “Città delle Stelle”, che, unico punto vendita nel nostro Paese, ha ottenuto il certificato Emas (acronimo di Eco-management and Audit scheme), la registrazione europea che ne garantisce l’eccellenza sotto il profilo ambientale. Il “bollino verde” 2017 è stato rilasciato sulla base dei risultati ottenuti nel 2016, grazie a impianti efficienti e alla riduzione degli sprechi, ad attività di sensibilizzazione dei clienti e a continui miglioramenti per la sostenibilità. Completamente rinnovato a marzo di quest’anno, è stato sottoposto a una ristrutturazione che ha ammodernato completamente la struttura anche sotto il profilo degli accorgimenti ambientali.

L’impianto fotovoltaico del centro.

Emas è un sistema al quale possono aderire volontariamente imprese e organizzazioni che vogliano valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. L’adesione richiede anche attività di informazione e di educazione alla sostenibilità, che, nel caso di Coop Alleanza 3.0, coinvolgono soci, clienti e lavoratori: ogni anno viene prodotta, a questo scopo, una Dichiarazione ambientale, aggiornata con i risultati dell’anno appena trascorso e con gli obiettivi di quelli futuri.

Nel corso del 2016 nel punto vendita di Ascoli anche i clienti e le scuole sono stati coinvolti in attività e laboratori sui temi della sostenibilità. Lo scorso anno le animazioni sul consumo consapevole organizzate da Coop Alleanza 3.0 hanno interessato oltre 300 bambini e ragazzi delle scuole del territorio. È inoltre proseguita l’iniziativa per incentivare il corretto smaltimento degli oli vegetali esausti da cucina, che ha permesso di recuperare complessivamente 2.570 kg di olio.

I banchi frigo, chiusi.

Tutti gli obiettivi “verdi” per il futuro e i risultati ottenuti nel 2016 sono riportati, insieme alle politiche per la sostenibilità di Coop Alleanza 3.0, nella nuova Dichiarazione ambientale dell’ipercoop “Città delle Stelle”: il documento è consultabile sul sito www.coopalleanza3-0.it .

Logistica, qui si gioca il futuro: dalle consegne in minuti al magazzino volante con droni

L’ultimo miglio della consegna della spesa è cruciale e dispendioso, e in un settore, quello dei supermercati, dove l’e-commerce è ormai un prerequisito fondamentale per restare sul mercato. Sono sempre loro, i big del mercato americano Walmart e Amazon, ormai in lotta aperta, che guidano e aprono squarci sul futuro.

Come i magazzini volanti, veri e propri dirigibili automatizzati e controllati da remoto, dai quali partirebbero le consegne via drone. Walmart avrebbe secondo la stampa specializzata anglosassone consegnato una richiesta di licenza, con l’obiettivo di risolvere un problema: “portare un prodotto alla destinazione di consegna può causare ritardi indesiderati aumentare i costo e ridurre i ricavi”. Veloce, e soprattutto economico, perché il sistema permetterebbe di ridurre i costi di consegna. Il magazzino semovibile infatti potrebbe essere spostato dove la domanda è maggiore in quel momento. Una domanda sempre più volatile e soprattutto volubile come i consumatori ormai abituati a chiedere – e ottenere – tutto subito, ovunque: al lavoro, in viaggio, a casa. E quindi sempre più difficile da prevedere e programmare.

Il dirigibile potrebbe spostarsi da una città all’altra ed effettuare le consegne via drone, o raggiungere località rurali, servendo una zona molto più ampia rispetto a un magazzino tradizionale.

In passato Walmart ha anche consegnato una licenza per droni da utilizzare all’interno del punto vendita. Una richiesta di brevetto per un magazzino volante era già stato presentato l’anno scorso da Amazon, la prima ad ipotizzare ed utilizzare droni per la consegna.

 

Amazon ora consegna in due minuti

Le università americane dove è stata attivata la consegna in due minuti.

Amazon è stato anche il primo operatore a consegnare in un’ora, che sono diventati minuti. Due per la precisione. Con il nuovo servizio Instant Pick-up, attivato in cinque università americane, gli utenti Prime possono ordinare e ritirare entro due minuti una serie di prodotti di largo consumo (dagli snack alle bevande, dai prodotti per l’igiene personale ai caricatori per cellulare) nel locker dedicato installato nel campus, a portata di mano. E anche l’acquisto di impulso si trasferisce nell’e-commerce. 

Insetti a tavola sempre più vicini: al via oggi nelle Coop svizzere

Metti un insetto a tavola, e mettilo al centro, non come ospite indesiderato ma come ingrediente principale, piatto forte: ricco di proteine nobili, sostenibili, sane, gli insetti da qualche anno sono uno dei candidati più promettenti dei cibi del futuro. Già comparsi ad Expo con grande fanfara (c’era voluto un permesso speciale, al tempo) man mano sono stati proposti da grandi chef (René Redzepi in primis) e sostenuti da ambientalisti ed economisti, e hanno incominciato a comparire sugli scaffali dei supermercati, in Belgio ed Olanda. Da oggi poi sono ancora più vicini, perché parte la commercializzazione, in sette supermercati della Coop svizzera (nessuna parentela con quella italiana, ma una delle insegne maggiori e più attive sul fonte della sostenibilità nel Paese elvetico) e sull’e-commerce, di Burger e polpette che tra gli ingredienti annoverano le larve della farina. Sviluppati e prodotti dalla start-up Essento, oltre alle larve della farina (Tenebrio molitor), contengono riso e verdure (carota, sedano e porro), spezie come origano e chili. gli hamburger, e ceci, cipolla, aglio, coriandolo e prezzemolo, le polpette.

«L’utilizzo degli insetti per la preparazione di alimenti è positivo sotto molti aspetti: il loro potenziale culinario è estremamente ampio, la produzione salvaguarda le risorse e il loro profilo alimentare presenta valori nutrizionali molto soddisfacenti», spiega Christian Bärtsch, co- fondatore di Essento. «Per questi motivi gli insetti si presentano come completamento ideale per un’alimentazione moderna.»

Una collaborazione, quella tra Coop ed Essento, iniziata tre anni fa e che le due parti hanno intenzione di prolungare “per far sì che gli insetti si affermino come prodotto alimentare in Svizzera”.

«Abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo obiettivo e finalmente possiamo dire di avercela fatta: saremo la prima azienda di commercio al dettaglio della Svizzera a mettere in vendita i prodotti Essento a base di insetti – dice Silvio Baselgia, responsabile Category Management/Acquisti Prodotti freschi di Coop -. Con il loro gusto equilibrato, questi prodotti pronti per essere consumati sono una dimostrazione lampante della grande versatilità degli insetti in cucina».

Chi volesse provare questa nuova e bizzarra prelibatezza non avrà che da recarsi alla Coop Canobbio Resega di Lugano, la più vicina all’Italia tra quelle che partono oggi a proporla. L’offerta sarà gradualmente ampliata nel corso dell’anno includendo un numero sempre maggiore di punti di vendita e di prodotti.

Con Uniqlo maglie e giacche si comprano al volo nel distributore

Qualsiasi cosa, ovunque: ormai è questa la piega che ha preso il commercio, con un consumatore sempre più esigente ed abituato dall’e-commerce ad eseguire ogni desiderio nello spazio di pochi clic. Un approccio che si esplica nel mondo reale grazie alle vending machines, i distributori automatici che ormai propongono ben oltre del solito caffè e spaziano in tutti i campi. Abbigliamento compreso. Così ha fatto Uniqlo, marchio giapponese di fast fashion in attesa di debutto in Italia (arriverà a Milano in piazza Cordusio probabilmente nel 2019 e poi prevede di espandersi con 30 punti vendita nelle principali città), ma molto noto altrove per i suoi capi basici e funzionali, che ha installato in alcuni aeroporti americani dei distributori automatici di maglie e giacche. Per i viaggiatori sbadati o che magari si trovano a dover affrontare condizioni meteorologiche impreviste.

Basta selezionare modello, taglia e colore e pagare tramite la macchina e il capo d’abbigliamento viene consegnato piegato accuratamente in una confezione trasparente. I prezzi? Più che popolari, come si conviene a un acquisto di emergenza: 14,90 e 69,90 dollari (12,70 e 59,50 euro).

Il marchio prevede di installare distributori in 10 aeroporti: il primo ha già preso il via all’Oakland International Airport, in California.

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