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Spreco zero: l’impegno decennale di Coop Lombardia, 809 tonnellate recuperate nel 2015

Nel 2015 sono state recuperate 809 tonnellate di alimenti (contro le 635 del 2014) per un valore di 3.886.939 donandole a 79 associazioni lombarde: sono solo i numeri più recenti del progetto di Coop Lombardia “Buon fine”, per la lotta allo spreco alimentare. Coop è infatti da oltre 10 anni attiva nel recupero e donazione delle eccedenze alimentari alle ONLUS vicine ai propri punti vendita. Subito dopo l’approvazione della legge 155/2003, detta del Buon Samaritano, che di fatto facilita la donazione di prodotti alimentari sollevando il donatore dal controllo delle derrate anche dopo la consegna, sono state avviate sperimentazioni che consentissero di applicare la legge, pur in assenza di un quadro normativo coerente.

«I prodotti alimentari recuperati sono per circa il 75% freschi e freschissimi (frutta, verdura, latticini, salumi), come banane che si riempiono di puntini e macchie nere, o frutta e verdura fresca preconfezionata, ma con un elemento ammaccato o intaccato: non è possibile aprire la confezione e toglierlo, perché si perderebbe la sua tracciabilità, ma nemmeno venderlo – spiega  Valter Molinaro, Responsabile Innovazione e Gestione Servizi di Coop Lombardia -. Quindi nella GDO o si butta tutto, oppure si recupera la parte buona per la donazione. Inoltre vengono recuperati i prodotti confezionati (sono circa il 25% delle donazioni), se risultano ammaccati o prossimi alla scadenza, senza rotture della confezione che possano intaccare e/o contaminare la qualità del prodotto interno. Le merci, ancora buone e non scadute, sono recuperate giornalmente attraverso procedure interne codificate, le ONLUS sottoscrivono un protocollo che le impegna a riutilizzare i prodotti per i loro assistiti, e sottoscrivono le procedure a cui devono attenersi per gestire correttamente i prodotti, rispettando le norme igienico sanitarie».

 

Il progetto “Buon Fine” esteso a tutta la rete

Il modello di Coop Lombardia è partito dalle amministrazioni locali, che hanno indicato le associazioni presenti nel territorio a cui poter donare i prodotti alimentari. Tutto è partito dal Comune di Sesto San Giovanni, 10 anni fa, attraverso l’Assessorato ai Servizi Sociali, che indicò a Coop due realtà sestesi a cui donare le eccedenze: la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione e La Grande Casa; cui nel corso degli anni si è aggiunta l’Onlus Sacumè. Il progetto “Buon fine” è partito proprio dai due negozi di Sesto San Giovanni, e dal 2007 è stato esteso a tutta la rete dei supermercati e ipermercati Coop in Lombardia.

Obiettivo è quello di creare reti di prossimità tra i punti vendita Coop e le associazioni benefiche (Onlus, cooperative sociali, enti ecclesiastici) che operano nel territorio circostante. I prodotti recuperati dai punti vendita giungono agli enti che assistono persone e famiglie in difficoltà e sono poi utilizzati in giornata nelle mense, in comunità alloggio e centri diurni, o distribuiti tramite la preparazione e consegna di pacchi alimentari per indigenti, donne vittime di violenza, immigrati, tossicodipendenti, disabili.

Un momento del carico delle eccedenze in partenza verso le onlus all'Ipercoop Metropoli.
Un momento del carico delle eccedenze in partenza verso le onlus all’Ipercoop Metropoli.
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Un momento del carico delle eccedenze al supermercato di via Palmanova.

Donazione ed educazione

Coop ha anche avviato percorsi formativi con alcuni istituti alberghieri, in modo da diffondere la tematica presso i più giovani, che saranno gli operatori dell’ospitalità di domani. «Il percorso – continua Molinaro – prevede una lezione teorica sulle tematiche dello spreco alimentare, un approfondimento sulle normative, gli impegni di gestione, la sicurezza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti recuperati, la visita guidata presso un supermercato Coop, per seguire il percorso di selezione, recupero, conservazione e consegna prodotti alle ONLUS. In seguito, la visita nella sede delle ONLUS stesse, con sopralluogo nelle mense,  e la preparazione di un pranzo, con i prodotti recuperati, presso la scuola».
Per fare un esempio concreto, nel 2015 il supermercato di via Palmanova a Milano ha donato 18.909 kg di prodotti alimentari a tre Onlus: Suore Francescane Missionarie di Maria; Cooperativa Sociale COMIN e CEAS Centro Ambrosiano di Solidarietà, mentre l’ipercoop Metropoli ha donato 32.927 kg di prodotti alimentari a due Onlus: Associazione Gruppo di Betania e Fondazione Aquilone.

Gli studenti dell'Istituto Alberghiero Vespucci Milano in visita al supermercato Coop di via Palmanova.
Gli studenti dell’Istituto Alberghiero Vespucci Milano in visita al supermercato Coop di via Palmanova.

Incentivi per diffondere la pratica

Spesso le leggi non bastano. Oltre alla questione legislativa (è appena passata al vaglio della Camera una legge, a firma Mariachiara Gadda, che ha lo scopo di semplificare l’iter e le procedure della donazione di alimenti e farmaci) sarebbero utili degli incentivi alla donazione: «Da anni siamo impegnati in un dialogo con le istituzioni locali e regionali perché assicurino un riconoscimento per il lavoro di recupero dei prodotti e la loro donazione, ad esempio riducendo la Tassa rifiuti o affermandone il “valore aggiunto sociale”. Buon fine ha infatti un forte impatto ambientale e sociale in quanto i prodotti recuperati riducono significativamente le quantità dei rifiuti prodotti e consentono alle Onlus di ridurre l’impegno quotidiano della spesa per acquistare beni alimentari agli assistiti» conclude Molinaro.

Tali forme di incentivo potrebbero spingere le insegne che ancora non recuperano quotidianamente i prodotti vicini alla scadenza ad attuare progetti e buone pratiche interne.

In Italia ogni anno si sprecano alimenti per un valore di circa 8 miliardi di euro. A questa quota contribuiscono in larga parte le famiglie, per circa il 42%, il settore della ristorazione per il 14%, i produttori per il 39% e la distribuzione per il 5%.

 

Risparmio Casa continua la sua espansione in Piemonte e Lombardia

Risparmio Casa, insegna del Gruppo Forza 3 e aderente al gruppo CRAI, prosegue nella strategia di espansione con l’apertura di due importanti punti vendita in Piemonte e Lombardia: ad Asti e a Busnago, in Brianza, a fine maggio.

Risparmio Casa, che opera da anni nel canale Drug, rappresenta un modello nel panorama della distribuzione organizzata, proponendo una vastissima gamma di prodotti nelle categorie merceologiche non food.

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“Professionalità e competitività sono i due asset che garantiscono il successo dell’insegna.”afferma Giovanni Sardone, direttore commerciale Risparmio Casa“Siamo fieri di poter dichiarare che oggi la nostra quota di mercato in Italia è pari al 7,2%, con un 22,8% nel Lazio dove siamo nati. Siamo presenti in 12 regioni con 127 punti vendita, Asti e Busnago diventano ora due riferimenti strategici per il nord Italia”.

 Con oltre 10.000 referenze, grande forza dei prodotti a marchio (che infatti rappresentano il 30% del fatturato dell’insegna), ampie superfici, posizioni strategiche nel territorio si presentano i due nuovi punti vendita, pronti ad accogliere una clientela che cerca la qualità a prezzi competitivi.

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“Nello slogan ‘Prezzi bassi tutto l’anno’ è racchiuso il nostro successo.“ – aggiunge Giovanni Sardone – “Puntiamo infatti su una stretta collaborazione con i nostri partner dell’industria, insieme studiamo politiche di sviluppo e di crescita così da assicurare un’offerta assortimentale e prezzi davvero unici“

Risparmio Casa, che impiega circa 1.200 addetti, ricopre una posizione importante nel gruppo CRAI rappresentando un format innovativo e vincente nel piano di espansione del gruppo.

MD lancia un social contest per la Festa della Mamma

Si intitola “Un disegno per mamma” il “concorso digitale” promosso da Md sulla sua pagina ufficiale Facebook: un social contest dedicato ai bambini e alle loro famiglie in occasione della Festa della Mamma. I bambini sono invitati a dare libero sfogo alla creatività tramite carta, matite, pennarelli e uno scanner, oppure con un PC, un tablet o uno smartphone, per realizzare una piccola opera d’arte dedicata alla loro mamma.
Dal 26 al 28 aprile sarà possibile inviare i lavori – accompagnati da liberatoria per l’utilizzo delle immagini, e dal 3 al 5 maggio una giuria composta da esperti in Marketing e Grafica creativa sceglierà 20 disegni che saranno pubblicati sul minisito collegato a Facebook. L’8 maggio, il disegno che riceverà più like sarà decretato vincitore finale e si aggiudicherà un tablet in regalo.
L’azienda ha sviluppato questo progetto di user generated content con l’intento di comunicare “insieme” al suo pubblico.

«Le famiglie sono la nostra forza. Le mamme, in particolare, non si limitano a fare la spesa da MD accompagnate dai loro figli, ma ci “parlano” tutti i giorni attraverso la nostra pagina Facebook dimostrandoci come nel nostro piccolo facciamo parte della loro famiglia. Questo contest è un modo per condividere, per stare tutti insieme uniti dalla creatività dei nostri piccoli di casa» commentano dall’azienda.
Il concorso è realizzato da New Target e promosso da Incentive Promomedia. PR e comunicazione: Lead Communication.

Si moltiplicano dunque le iniziative che utilizzano i social per “dialogare” con i propri clienti (e fidelizzarli), e che vedono in prima linea le insegne ormai ex-discount come Md e Lidl come principali protagoniste.

MD S.p.A, già Lillo Group S.p.A, con 725 punti vendita presenti in tutta Italia è uno dei più importanti player della grande distribuzione italiana. Attraverso le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato oltre 2 miliardi di Euro di Fatturato, portando la propria quota di mercato al 15% (secondo player italiano del settore).

Ad Ariccia inaugurato il settimo Vivo del Gruppo Maiorana (Consorzio C3)

Ha aperto ad Ariccia, in provincia di Roma, il settimo punto vendita dei Supermercati Vivo, la catena gestita dal Gruppo Maiorana e basata in Centro Italia. Situato in via Vallericcia 118, il nuovo supermercato Vivo, 600 metri quadrati di vendita, offre 4.500 referenze a scaffale ed è aperto sette giorni su sette.
Vivo è l’insegna di proprietà del Consorzio C3, la centrale acquisti milanese di cui Maggiorino Maiorana è presidente. Nel Lazio e nel Centro Italia i Supermercati Vivo, tutti in affiliazione, sono gestiti dal Gruppo Maiorana.
Con quest’ultima apertura sono sette i punti vendita che condividono la filosofia dell’insegna: convenienza, qualità e servizio. I Supermercati Vivo sono negozi di prossimità con un assortimento utile alla spesa ricorrente e con costanti convenienze di prezzo. Soprattutto nei freschi e nei freschissimi, Vivo mostra il meglio della tradizione alimentare italiana. I prodotti sono opportunamente selezionati e tracciati per assicurare i migliori standard della distribuzione. Nei banchi gastronomia, carne, pesce e ortofrutta i clienti dei Supermercati Vivo possono personalizzare la propria spesa con un servizio capace di preservare la freschezza e assicurare il taglio desiderato.
Nei prossimi mesi sono programmate ulteriori aperture per consolidare anche nel Centro Italia il successo che l’insegna ha nel resto del Paese oltre 100 punti vendita aperti.
Il Gruppo Maiorana, associato storico del Consorzio C3, da 44 anni è fortemente radicato nel Lazio e dispone di un Centro Distribuzione, tre Piattaforme alimentari – carne, pesce e ortofrutta – e quattro Cash&Carry.

Carrefour lancia “Clic solidale” a sostegno di progetti alimentari sul territorio

Unisce solidarietà e attenzione al territorio ma anche logiche social che coinvolgono i clienti il progetto “Clic Solidale” organizzato da Carrefour Italia a favore di 42 Associazioni No profit attive in diverse regioni d’Italia. Fino al 5 Giugno, i punti vendita italiani dell’insegna francese divulgheranno i progetti sull’alimentazione e la nutrizione solidale di associazioni No profit territoriali
Il contributo totale, pari a 200.000 euro, andrà ai 20 progetti più cliccati sul sito clicsolidale.carrefour.it, dove i clienti e i sostenitori delle diverse associazioni partecipanti potranno scegliere e votare il progetto preferito.
I progetti ammessi alla votazione hanno come filo conduttore il tema dell’alimentazione e della nutrizione solidale e ciascuno ha come principale sponsor uno o più tra i 148 punti di vendita di tutti i formati Carrefour presenti sul territorio che si sono mobilitati per la loro candidatura e che li sosteranno durante tutta la fase di votazione.

Al termine dell’iniziativa, il 5 giugno, alle 20 Associazioni no profit che avranno ricevuto più clic, la Fondazione Carrefour devolverà una somma con l’obiettivo di valorizzare e realizzare concretamente i progetti proposti, e ne seguirà avanzamento e realizzazione nei mesi successivi.
Il progetto “Clic Solidale” ha come valore distintivo e peculiare quello di sostenere in maniera concreta e diretta le reali necessità e bisogni di diversi territori, quali le mense per i poveri, i negozi solidali, l’educazione alimentare e gli orti nelle scuole, la produzione agricola in contesti socialmente utili e la forniture di materiali e di tecnologie per l’alimentazione e la raccolta di eccedenze alimentari.
«Siamo felici di annunciare oggi il lancio del progetto “Clic Solidale”, un’iniziativa per noi di Carrefour molto importante. Grazie a questo progetto riusciremo a dare il nostro contributo concreto, e speriamo di poter coinvolgere e sensibilizzare quante più persone in tutta Italia, avvicinandole al mondo delle onlus e ai loro progetti» ha dichiarato Flavia Marè, Coordinatrice CSR Carrefour Italia.

Gruppo Roberto Abate (Selex) si impegna contro lo spreco alimentare

Il Gruppo Roberto Abate di Belpasso (Ct), associato a Selex, combatte lo spreco e dona le eccedenze alimentari a chi ha più bisogno, grazie a un accordo con Banco Alimentare. Con l’iniziativa “Noi e voi per tutti, per dire no allo spreco“, i prodotti, in prevalenza freschi, vengono ritirati nei punti di vendita del Gruppo e distribuiti agli assistiti, attraverso i pasti preparati nelle mense dei poveri e nelle strutture residenziali, o inseriti nei pacchi donati a chi è in difficoltà nella zona in cui avviene la raccolta. Un circolo virtuoso ed efficiente, sostenuto anche dai clienti stessi, che donano parte dei loro acquisti alle associazioni no profit accreditate al Banco Alimentare o alle Caritas locali presenti nei supermercati del Gruppo Abate circa una volta al mese, per destinarli ai meno fortunati delle parrocchie di riferimento.

Per presentare nei dettagli il progetto e coinvolgere ancora di più la clientela, nei supermercati del Gruppo sono stati predisposti volantini e altro materiale informativo e sarà trasmesso periodicamente un bilancio dei risultati raggiunti.

Nel corso del 2015 tramite la rete Roberto Abate sono stati donati al Banco Alimentare circa 30.000 colli pari a 7.000 chili di generi alimentari, prodotti per l’infanzia e materiale didattico. Di questi, 3.000 chili sono stati devoluti direttamente dall’azienda grazie al servizio Siticibo del Banco Alimentare e 4.000 chili dai clienti durante le raccolte alimentari organizzate durante l’anno nei supermercati del Gruppo.

Nel 2016 la Roberto Abate incrementerà ulteriormente il numero dei supermercati coinvolti, estendendo il servizio a 12 punti di vendita tra Famila, Iperfamila e A&O, con l’obiettivo di raggiungere complessivamente 50.000 colli, pari a oltre 15.000 chili di generi alimentari da mettere a disposizione delle famiglie più svantaggiate.

Il Gruppo Roberto Abate presidia il territorio Siciliano nelle province di Catania, Siracusa, Messina ed Enna, con le insegne Famila, A&O e Ard Discount. Associato Selex dal 2007, gestisce 8 Famila, un Famila Superstore, due Iperfamila, 17 Super A&O, due Svelto A&O, oltre 50 discount a marchio Ard fra diretti e affiliati, per un totale di 80.000 mq di vendita, con oltre 1.200 dipendenti.

 

Centri commerciali: il Rapporto Cushman & Wakefield sui trend di sviluppo in Europa

Lo sviluppo di centri commerciali europei è destinato ad accelerare, grazie all’input fornito dai 9,1 milioni di metri quadrati la cui consegna è prevista tra il 2016 e il 2017. Questo l’assunto del Rapporto Cushman & Wakefield. Le prospettive future sono, dunque, positive, nonostante lo studio non nasconda il calo del 2015, anno caratterizzato dai volumi più bassi degli ultimi tempi: 4,6 milioni di mq, pari al – 15,8% rispetto al 2014.

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Già nella seconda parte del 2015, infatti, gli investimenti europei in centri commerciali pare siano ripartiti: ben 15,5 miliardi di euro. Corrispondenti, cioè, al + 16,6% anno su anno. Regno Unito e Germania, che rappresentano oltre il 45% del totale dei volumi di scambio, si confermano i mercati più richiesti. In termini di crescita di capitali investi, bene pure Benelux, Portogallo, Polonia, Turchia e Germania. Calano invece –  rispetto al 2014- gli investimenti in Francia, Spagna, Italia, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca.

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Da un punto di vista gerarchico, la Francia mantiene la sua posizione dominante in qualità di maggior mercato di centri commerciali. Insidiata molto da vicino dalla Russia, il cui stock complessivo è inferiore di appena il 4% e i cui ritmi di crescita sono incalzanti.

Il rapporto mostra che Londra rimane la meta più ambita grazie al combinato disposto tra la bassa densità dei centri commerciali (231.2 mq per 1.000 persone) e la forte crescita delle vendite al dettaglio: +15,8% entro il 2020.

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Mercati favorevoli si rivelano anche altre città del Regno Unito come Edimburgo, Manchester, Birmingham, Leeds, Glasgow e Bristol, e – in Spagna – Madrid e Barcellona dove si prevede uno sviluppo delle vendite fino al +12% entro il 2020.

Scenario più statico, invece, per le città tedesche e francesi con crescita, rispettivamente, del + 6% e del + 7,5% entro il 2020.

In termini dimensionali, in Italia la lunga e recente crisi economica ha tarpato le ali allo sviluppo commerciale che nel 2015, ha fatto registrare il completamento di soli 79.000 mq di nuovi spazi. Tuttavia il biennio 2016-2017 esordisce sotto auspici migliori: il nostro paese, infatti, accoglierà 786,100 mq di nuovi spazi, per circa il 40% concentrati nelle principali città di Roma e Milano.

Sviluppi interessanti, infine, si sono registrati nell’Europa orientale, con realizzazioni del calibro di: Zelenopark in Russia (110.000 mq), Podio Ankara in Turchia (61.500 mq) e Zielone Arkady in Polonia (51.000 mq).

È in questi paesi “emergenti” – sottolinea Justin Taylor, Head of EMEA Retail at Cushman & Wakefield – che si registra un interesse maggiore per le nuove costruzioni, nei Paesi più maturi, al contrario, la tendenza è verso un recupero dei aree commerciali preesistenti.

Iper ed Esselunga le migliori della Gdo online, nell’abbigliamento vincono i marchi stranieri

Sono Ipermercati Iper ed Esselunga seguite da Coop le insegne della Gdo più apprezzate e ricercate per l’e-commerce secondo una ricerca di Bem Research.

Ipermercati Iper, società del gruppo Finiper, mantiene la prima posizione che aveva nel marzo 2016, ma è raggiunta sul podio più alto da Esselunga. Al terzo posto è stabile Coop, mentre in quarta posizione si attesta Decathlon, la catena francese di negozi specializzati in articoli sportivi. Avanza, di una posizione al quinto posto, Carrefour. Nel complesso la performance online dell’intero settore della grande distribuzione, calcolato su 11 diversi brand, ha mostrato una crescita di quasi il 6 per centro circa rispetto a marzo.

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“Le tendenze di ricerca su Google di parole connesse con la grande distribuzione evidenzia da diversi anni un profilo crescente – sottolinea Mariachiara Marsella, responsabile Web Marketing di BEM Research – segnale evidente che i consumatori italiani utilizzando sempre di più Internet per informarsi e per acquistare i prodotti di loro interesse. Per le aziende è necessario essere presenti e visibili sul web, ma questo non è sufficiente. Bisogna anche costruire siti web che rispondano alle esigenze dei consumatori”.

Anche se il mercato della spesa online è ancora marginale in Italia (vale l’1% circa) non sarà sempre così e anzi l’ultima rilevazione dell’Osservatorio del Politecnico ha segnalato un aumento di traffico e fatturati. L’arrivo di Amazon Fresh qualche mese fa promette di garantire un ulteriore impulso.

Sul fronte dell’abbigliamento la medaglia d’oro va a Zalando. La società tedesca, specializzata nelle vendite sul web di scarpe e abbigliamento, davanti ad Adidas che scavalca Bonprix nella lista dei migliori brand operanti sul web in lingua italiana. Nike guadagna una posizione rispetto al mese precedente e si posiziona al quarto posto, mentre al quinto entra H&M. Nel complesso la performance online dell’intero settore dell’abbigliamento e accessori, calcolato su 25 diversi brand, ha mostrato una crescita del 2,4 per centro circa rispetto a marzo.

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“Ciò che balza agli occhi dalla classifica dei migliori brand che abbiamo stilato è l’assenza di marchi italiani – afferma Carlo Milani, direttore di BEM Research – Un settore, come quello della moda, in cui il made in Italy è da solo un marchio vincente, non riesce ad esprimere sul web brand italiani sufficientemente competitivi”.

La classifica dei migliori brand online, prodotta da BEM Research, è costruita sulla base di un indice, il BEM Rank, che considera 5 diversi parametri: 1) i brand maggiormente cercati su Google; 2) la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; 3) la velocità di caricamento delle pagine web; 4) l’usabilità dei siti web; 5) il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Federdistribuzione sospende le trattative per il contratto con i sindacati

Federdistribuzione ha interrotto le trattative con i sindacati. La decisione è avvenuta ieri dopo l’incontro tra Federdistribuzione  e le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) sul CCNL della DMO, dopo che la proposta di Federdistribuzione non è stata accettata dalle OO.SS.

La Federazione ha proposto la costituzione di una nuova bilateralità, condivisa con i sindacati, “efficiente, moderna e mirata ai bisogni primari e concreti dei lavoratori”.

“In considerazione dell’andamento del mercato e della debole ripresa dei consumi – si legge in una nota – , inferiore alle aspettative, Federdistribuzione ha proposto la realizzazione di strumenti negoziali per la gestione delle crisi aziendali, al fine di identificare azioni preventive che possano scongiurare nuove emergenze occupazionali”.

La federazione delle aziende della distribuzione moderna si è resa disponibile ad accogliere alcuni punti, come ad esempio, permessi e tutele a favore di particolari categorie di lavoratori, e ha aderito alle richieste dei Sindacati di riconoscere un aumento di 85 euro mensili a regime, proponendo una erogazione nel triennio 2016 -2018,  con il pagamento di una prima tranche nel prossimo mese di maggio. Conferma la volontà di arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata.

Dopo il precedente incontro del 6 aprile le Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e UILTuCS parlavano del “permanere di rilevanti e notevoli distanze tra le Parti”.

Voglio un contrattoSui social di Filcams si parla di “grave stop alla strada verso il CCNL della GDO. Per le rigidità di Federdistribuzione, si è rotta la trattativa per la definizione del Contratto Nazionale di Lavoro” ricordando che Lavoratrici e Lavoratori della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata sono senza contratto da più di due anni.

Lanciata la campagna “Voglio un contratto.”

Vivo apre a Roma, per l’insegna sei supermercati in sei mesi nel Lazio

Continua con un nuovo punto vendita di 250 metri quadri a Roma in via Anguillarese 6 (località Osteria Nuova) l’espansione dei Supermercato Vivo nel Lazio. Il nuovo store fa salire a sei i pdv in affiliazione nel Lazio in sei mesi (la prima apertura nella capitale risale all’ottobre scorso, in via Giovanni Pontano).

L’insegna sul territorio regionale è gestito dal Gruppo Maiorana che punta a realizzare negozi di prossimità contraddistinti da convenienza, qualità e servizio. . Il supermercato della Supermercati Marino s.r.l., in precedenza era affiliato con Sisa.

ortofrutta VivoI Supermercati Vivo hanno un assortimento votato alla spesa ricorrente e con costanti convenienze di prezzo, soprattutto nei freschi e nei freschissimi. Nei banchi gastronomia, carne, pesce e ortofrutta i clienti dei Supermercati Vivo possono personalizzare la propria spesa con un servizio capace di preservare la freschezza e assicurare il taglio desiderato.

Ulteriori aperture sono previste nelle prossime settimane nel Centro Italia. L’insegna nel resto del Paese, ha oltre 100 punti vendita aperti dagli associati al Consorzio C3, la centrale acquisti milanese di cui Maggiorino Maiorana è presidente.

Il Gruppo Maiorana, associato del Consorzio C3, da 44 anni è fortemente radicato nel Lazio e dispone di un Centro Distribuzione, quattro Piattaforme alimentari – carne, pesce, ortofrutta e surgelati – e quattro Cash&Carry.

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