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Federdistribuzione sospende le trattative per il contratto con i sindacati

Federdistribuzione ha interrotto le trattative con i sindacati. La decisione è avvenuta ieri dopo l’incontro tra Federdistribuzione  e le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) sul CCNL della DMO, dopo che la proposta di Federdistribuzione non è stata accettata dalle OO.SS.

La Federazione ha proposto la costituzione di una nuova bilateralità, condivisa con i sindacati, “efficiente, moderna e mirata ai bisogni primari e concreti dei lavoratori”.

“In considerazione dell’andamento del mercato e della debole ripresa dei consumi – si legge in una nota – , inferiore alle aspettative, Federdistribuzione ha proposto la realizzazione di strumenti negoziali per la gestione delle crisi aziendali, al fine di identificare azioni preventive che possano scongiurare nuove emergenze occupazionali”.

La federazione delle aziende della distribuzione moderna si è resa disponibile ad accogliere alcuni punti, come ad esempio, permessi e tutele a favore di particolari categorie di lavoratori, e ha aderito alle richieste dei Sindacati di riconoscere un aumento di 85 euro mensili a regime, proponendo una erogazione nel triennio 2016 -2018,  con il pagamento di una prima tranche nel prossimo mese di maggio. Conferma la volontà di arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata.

Dopo il precedente incontro del 6 aprile le Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e UILTuCS parlavano del “permanere di rilevanti e notevoli distanze tra le Parti”.

Voglio un contrattoSui social di Filcams si parla di “grave stop alla strada verso il CCNL della GDO. Per le rigidità di Federdistribuzione, si è rotta la trattativa per la definizione del Contratto Nazionale di Lavoro” ricordando che Lavoratrici e Lavoratori della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata sono senza contratto da più di due anni.

Lanciata la campagna “Voglio un contratto.”

Vivo apre a Roma, per l’insegna sei supermercati in sei mesi nel Lazio

Continua con un nuovo punto vendita di 250 metri quadri a Roma in via Anguillarese 6 (località Osteria Nuova) l’espansione dei Supermercato Vivo nel Lazio. Il nuovo store fa salire a sei i pdv in affiliazione nel Lazio in sei mesi (la prima apertura nella capitale risale all’ottobre scorso, in via Giovanni Pontano).

L’insegna sul territorio regionale è gestito dal Gruppo Maiorana che punta a realizzare negozi di prossimità contraddistinti da convenienza, qualità e servizio. . Il supermercato della Supermercati Marino s.r.l., in precedenza era affiliato con Sisa.

ortofrutta VivoI Supermercati Vivo hanno un assortimento votato alla spesa ricorrente e con costanti convenienze di prezzo, soprattutto nei freschi e nei freschissimi. Nei banchi gastronomia, carne, pesce e ortofrutta i clienti dei Supermercati Vivo possono personalizzare la propria spesa con un servizio capace di preservare la freschezza e assicurare il taglio desiderato.

Ulteriori aperture sono previste nelle prossime settimane nel Centro Italia. L’insegna nel resto del Paese, ha oltre 100 punti vendita aperti dagli associati al Consorzio C3, la centrale acquisti milanese di cui Maggiorino Maiorana è presidente.

Il Gruppo Maiorana, associato del Consorzio C3, da 44 anni è fortemente radicato nel Lazio e dispone di un Centro Distribuzione, quattro Piattaforme alimentari – carne, pesce, ortofrutta e surgelati – e quattro Cash&Carry.

Nutrici: la banca del latte del Policlinico, realizzata anche grazie ad Esselunga

Nutrici: nasce al Policlinico una Banca del Latte Materno per dare una speranza in più ai bimbi prematuri.

Permetterà, infatti, di ridurre infezioni e altre patologie e affiancherà la Terapia Intensiva Neonatale della Clinica Mangiagalli.

Parliamo di una vera e propria Banca del Latte Umano che raccoglie il latte di altre mamme per nutrire da subito i piccoli prematuri, e dare loro tutti i vantaggi di questo importante alimento.

‘Nutrici’ è stata realizzata grazie al contributo di Esselunga e dei suoi clienti che, attraverso una campagna di sensibilizzazione da ottobre 2014 a ottobre 2015, ha coinvolto tutti i negozi del gruppo e ha permesso a Esselunga di donare 696.440 euro a favore della costruzione della Banca del Latte Umano Donato.

“I bimbi che nascono fortemente pre-termine – spiega Fabio Mosca, direttore della Terapia Intensiva Neonatale e della Neonatologia del Policlinico – sono particolarmente delicati, e i l latte materno donato riduce l’incidenza delle infezioni ma anche di patologie intestinali che possono essere molto gravi. Per questo è molto importante avere una Banca del Latte Umano Donato: alle mamme che vogliono partecipare a questa raccolta forniamo un tiralatte e tutto il materiale necessario, e garantiamo, grazie a Human Milk Link, il ritiro a domicilio e la consegna sicura alla nostra Banca”. Una volta arrivato in Policlinico, il latte materno donato viene pastorizzato, viene analizzato per misurarne le proprietà nutritive (in termini di carboidrati, proteine e lipidi) e viene conservato in speciali freezer, capaci in totale di raccogliere oltre mille litri di latte. Ogni fase è altamente controllata, per garantire sicurezza e qualità, e ogni passaggio è registrato grazie a un sistema di tracciamento. “Una volta pronto – aggiunge Mosca – il latte può essere distribuito, in modo completamente gratuito, ai neonati che ne avessero la necessità”.“È importante sottolineare – conclude – che non c’è nessuna controindicazione alla donazione del latte: la quota che viene donata non viene tolta al proprio bambino ma è latte in più, che andrebbe sprecato e che invece se viene raccolto permette di salvare delle vite. Per questo invitiamo tutte le neo-mamme alla donazione, perché è un atto di altruismo che permetterà”.

Per ulteriori informazioni vai a libretto nutrici

 

Wiener Haus e la sua atmosfera mitteleuropea debuttano a Il Centro

Wiener Haus, la catena di birrerie–trattorie in franchising che richiama i sapori della Mitteleuropa, di proprietà di Cigierre, è tra i protagonisti della nuova avventura de Il centro di Arese.

Wiener Haus offre un ricco menu di piatti della tradizione mitteleuropea, tra cui la Wienerschitzel che viene rigorosamente battuta, impanata e preparata al momento, oppure i wurstel, i panini farciti o la famosa torta Sacher. Non manca, inoltre, un’ampia selezione di ottime birre, prima fra tutte la celeberrima Pilsner Urquell, ritenuta una delle migliori birre europee e prodotta ancora seguendo la tradizione che risale al 1842, con luppolo eccellente e acqua purissima.

L’ambiente famigliare e accogliente è caratterizzato da caldi arredi in legno.

La nuova Wiener Haus si sviluppa su una superficie totale di oltre 600 metri quadri, con circa 300 posti a sedere. Una struttura studiata e organizzata nei minimi particolari nella quale trovano impiego circa 40 collaboratori ai quali Cigierre ha destinato un attento aggiornamento professionale all’interno della propria Academy, il progetto per la formazione messo a punto per gli oltre 500 addetti assunti ogni anno, e per l’aggiornamento continuo degli addetti impegnati nei più di 190 locali del gruppo.

 

Luca Gardini: «Vi racconto il “mio” vino in gdo»

Per un personaggio come Luca Gardini, praticamente da sempre in simbiosi con il vino, appassionato, esperto, amante della materia, comprare vino in grande distribuzione è un’eresia? Per mettere subito le cose in chiaro e non dar adito a equivoci di sorta siamo andati dritti al punto. E, ugualmente diretta, è giunta la sua risposta.

“Assolutamente no. La grande distribuzione, in molti casi, offre spazi, supporti e scelta di etichette paragonabili a quelli di un’enoteca. Lo dimostra il fatto che durante le feste di Natale, gli scaffali si popolano di quelle blasonate etichette che solo alcuni anni fa erano impensabili da trovare in questi luoghi.”

Ovviamente non tutte le insegne  trattano il vino nello stesso modo: esiste qualche esempio virtuoso per esposizione e assortimento?

Come dicevo molti. Alcune catene offrono inoltre supporti adeguati tra cui personale e/o tablet per la consultazione delle specifiche delle varie referenze.

Qual è invece l’errore che ritrovi più spesso nell’angolo vino della grande distribuzione?

L’errore che mi viene in mente è quello di non contestualizzarle a livello geografico. Vedere un vino raggruppato con altri della stessa regione, aiuterebbe a ricordare meglio da quale zona un vino provenga. Questo aiuterebbe inoltre a pensare quella stessa etichetta in fase di abbinamento, accoppiandola magari ad una ricetta regionale.

 

Lo scaffale del vino e la sua lettura: come giudichi l’approccio ai prodotti?

Non ci sono tante vie per affrontarlo. Troppe informazioni confondono, limitarlo al cartellino con il prezzo rischierebbe di banalizzare. Come detto, forse, basterebbe contestualizzare i vini per regione o area di produzione e nel cartellino inserire il nome dell’azienda e il vitigno principale con cui è prodotto quel vino, senza dimenticare, ovviamente, il prezzo.

Luca Mosella

Secondo te come dovrebbe essere trattata oggi la categoria vino per aumentare la consapevolezza dei consumatori meno esperti e soddisfare i gusti e le aspettative dei veri appassionati?

Dovrebbe essere trattata con rispetto. Oggi spesso l’approccio di molti è quello del giudice-degustatore, dimenticando che il vino non è solo composto dal liquido all’interno della bottiglia. Dietro ad esso, o per meglio dire dentro ad esso, ci sono vite di uva ma anche vite di persone che si sacrificano. Se parliamo invece di grande distribuzione, credo che il salto di qualità potrebbe essere un ricambio costante delle etichette, ma capisco che certi prezzi sono legati a determinate quantità che spesso non si possono esaurire, ovvero vendere, in poco tempo.

Esiste un assortimento tipo o propenderesti più per la personalizzazione anche nel modern retail? 

Personalizzazione a manetta come dicono dalle mie parti. La gente deve capire che il vino offre infiniti stili, altrettanti sapori e numerosissime soluzioni in fase di abbinamento. Solo così si esce dal ruolo, oggi molto in voga, del degustatore seriale per riappropriarsi di un approccio con il vino più immediato, divertente e legato alla convivialità.

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 Attività degustative instore: sono valide, potrebbero essere migliorate? 

Sono valide ma bisognerebbe creare dei momenti dedicati. Non troppo tecnici e non troppo lunghi. Una sorta di pillole da offrire per far sì che il cliente si appassioni al vino in generale.

 

Il retail è storicamente noto per l’elevata pressione promozionale: secondo te questa politica di taglio prezzi danneggia il vino e la sua immagine? O potrebbe essere  utilizzata in maniera proficua? 

Danneggia se si guarda solo al prezzo. Esistono vini buoni e alle volti ottimi a prezzi contenuti, ma il prezzo stracciato raramente va di pari passo con la qualità. Per far capire questo concetto cardine si potrebbero far girare molte più etichette sugli scaffali magari facendo dei temporary corner sempre suddivisi per area di produzione.

 

La comunicazione sul vino in store: cosa ne pensi? Quali formule giudichi più azzeccate e quali totalmente sbagliate?

Penso che non esista una vera comunicazione del vino in store o se esiste si basa sulle offerte e stop. Bisognerebbe farci un progetto serio, con persone competenti, perché il vino da grande distribuzione potrebbe far ripartire il consumo quotidiano, ma comunque moderato, che ha sempre caratterizzato il nostro paese.

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  Come organizzeresti un’attività di  degustazione, tenendo conto di location, bacino d’utenza, posizionamento prezzo dello store e assortimenti?

Sarebbe un progetto da pensare ad hoc. Così, ex abrupto, mi verrebbe in mente un corner, magari anche ampio, da utilizzare in due momenti top della giornata. Cercherei di raggruppare i clienti in base ai loro momenti di accesso all’interno della grande distribuzione. Ricordiamoci che chi fa la spesa dopo le 20 non è lo stesso cliente che la fa alle 18. Ognuno di essi dovrebbero avere un momento, come detto breve, ma dedicato. Si potrebbe infine pensare anche di tenere aperto anche in serata, quando l’approccio di chi ascolta è più sereno e ben disposto.

Il Vinitaly ha debuttato: quali le aspettative?

Maggiore nel senso di più facile accessibilità e, dal punto di vista dei vini, grande valorizzazione dei vitigni autoctoni. Poi molti produttori porteranno assaggi della 2015, quella che si dice essere una grande annata

Quali le sorprese?

Ancora una volta i vitigni autoctoni. In italia ne abbiamo talmente tanti che le sorprese non mancano mai.

ICSC, European Conference: l’appuntamento è a Milano il 18 e il 19 aprile

Dopo 12 anni di assenza, la 41° Conferenza annuale Europea dell’ICSC torna in Italia per venire ospitata a Milano il 18 e il 19 aprile. L’evento, organizzato in collaborazione con CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) verrà organizzato al MiCo Milano Congressi.

Quest’anno il filo conduttore sarà il concept dell’Authenticity, o meglio “Autenticità” versus “Omologazione”. Anche nel mondo retail ciò che è “autentico” è tutto ciò che non può essere virtualmente replicato.

Per questo verranno posti in primo piano i modelli di business più interessanti e competitivi provenienti dall’intero globo che sono diventati “benchmark”, con la testimonianza di case studies unici nel mondo retail.

“Come per le precedenti edizioni, la Conferenza europea 2016 sarà un’iniziativa unica, estremamente interessante e formativa – è il commento di Massimo Moretti, Presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC – ma sarà anche l’occasione per tutti i partecipanti di concentrarsi sul mercato italiano. Abbiamo voluto fortemente questo evento  in Italia perché il nostro Paese possa, come merita, mettersi in vetrina”.

All’evento saranno presenti relatori autorevoli tra cui:

  • David Simon, Presidente e CEO di Simon Property Group
  • Christophe Cuvillier, CEO and chairman of the management board, Unibail-Rodamco,
  • Andrea Illy, president and CEO of Illycaffé, S.p.A.
  • Annette Kröger, CEO, Allianz Real Estate Germany
  • Beth Butterwick, CEO, Bonmarché
  • Gianmario Tondato da Ruos, CEO, Autogrill S.p.A
  • Andrea Orlandi, Managing Director Head of Real Estate Investments Europe, Canada Pension Plan Investment Board
  • Henrike Waldburg, Head of Investment Management Shopping Center, Union Investment

Il convegno si articolerà tra workshop, networking e round table; inoltre saranno organizzati alcuni “retail tour” selezionati tra i più significativi modelli di centri commerciali del nostro Paese, tra i quali Eataly Milan Smeraldo, Piazza Gae Aulenti, Il Mercato del Duomo, nonché il nuovissimo Arese Shopping Center.

Nel corso dell’evento verrà anche assegnato il prestigioso premio European Shopping Centre Awards 2016.

VEDI IL PROGRAMMA: EuropeanConference_Brochure_March2016

 

Pam Panorama lancia Guida alla crescita, portale per genitori e insegnanti

Tanti consigli, informazioni e suggerimenti per aiutare nella crescita dei ragazzi: si trovano in “Guida alla Crescita”, il nuovo progetto editoriale di Pam Panorama pensato come supporto per genitori ed insegnanti.
Guida alla Crescita è un portale all’interno del quale gli utenti, grazie alle mascotte Chiara e Leo, una giovane mamma e suo figlio, sono guidati alla scoperta di tanti temi e discipline diverse: matematica, italiano, scienze, alimentazione, sport, e molto altro.
Nell’area pubblica del sito sono presenti consigli utili, rubriche tematiche su sport e alimentazione e ricette da preparare insieme.
Registrandosi nell’area riservata ai genitori, le famiglie avranno accesso a contenuti di approfondimento per i ragazzi, ogni mese basati su un tema diverso: guide per scoprire come stimolarli nelle attività scolastiche, poster infografici, il “Colora e ritaglia” e schede di attività sperimentali.
Anche gli insegnanti, registrandosi nella sezione a loro dedicata, potranno accedere a materiali pensati per l’attività didattica in classe, tra cui i sussidiari tematici del progetto Nutri il Sapere di Pam Panorama (Pane, Pesce, Frutta e verdura, Legumi, Latte e derivati, Biologico), le carte di identità dei prodotti freschi, ogni mese differenti, e alcuni test online da sottoporre agli studenti proprio sui temi di Nutri il Sapere.
Guida alla crescita contiene inoltre il calendario dei laboratori Nutri il Sapere dedicati alla scuola primaria.

U2, il 114° supermercato apre a Magenta

Debutta oggi a Magenta (MI), in via Espinasse presso il centro commerciale Idea Più, il 114° punto vendita Unes targato U2, il supermercato che segue la formula dell’Everyday Low Price, della lotta allo spreco e dell’attenzione per l’ambiente.

Il nuovo supermercato, il 62° dell’insegna in Lombardia, aperto 7 giorni su 7, si sviluppa su una superficie di 1.419 mq e impiega 20 persone. Qui il cliente potrà scegliere tra 8.150 referenze fra le quali 300 di gastronomia e panetteria, insieme a un ampio assortimento di frutta e verdura (150 referenze), carne (300 referenze), surgelati (500 referenze), latticini (800 referenze), scatolame (4000 referenze) e prodotti non food (2.100 referenze), per un totale di 750 referenze freschissime e di 7400 referenze a scaffale. Inoltre, prodotti genuini appena sfornati sono disponibili nella Panetteria Pane Sfuso, ed è in vendita la gamma “Altromercato” del commercio equo e solidale.
Il focus è su prezzi ribassati, prodotti selezionati, personale competente e disponibile per realizzare una spesa facile, veloce, consapevole, conveniente.

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Non mancheranno i prodotti a marchio privato: “Il Viaggiator Goloso”, la linea pensata per offrire le migliori specialità italiane, risultato di un’attenta selezione e continua ricerca dei prodotti più genuini e golosi, legati ai sapori più autentici della tradizione del Belpaese e “U! Confronta e Risparmia”, la linea di articoli garantiti da Unes, tutti di ottima qualità e ad un prezzo vantaggioso, che consentono di risparmiare fino al 50% rispetto ai prodotti di marca.

Tra le misure ecosostenibili adottate nel nuovo supermercato U2 di Via Espinasse, rientrano: l’utilizzo di stampanti fronte e retro per gli scontrini con conseguente riduzione della carta emessa; l’impianto luci a risparmio energetico, che permettono un saving del 50% sul consumo dell’energia elettrica; l’utilizzo del sistema di refrigerazione e-cold per il risparmio energetico; l’uso dei sensori di presenza nei locali di servizio per la riduzione dei consumi; i banchi SA-FO e macelleria self-service con ante di chiusura, per un saving del 49% sul consumo di energia; la vendita esclusiva di lampadine a basso consumo per il progetto di riduzione di consumi e rifiuti; l’utilizzo di barre denominate “Cliente successivo”, nate dal recupero di 54 bottiglie PET; la vendita di bottiglie d’acqua senza imballo, per proseguire l’impegno nella riduzione dei rifiuti; la proposta, oltre ai classici sacchetti biodegradabili in mater B, di borse riutilizzabili in tessuto non tessuto a 0,50 cent€; la macchina schiaccia bottiglie, con l’emissione dello scontrino/buono da scontare sulla spesa alla cassa (1 cent ogni bottiglia).

Rewe nel 2015 registra il miglior risultato operativo della sua storia

Con 52,4 miliardi di euro (+3,7% sul 2014) nell’anno finanziario 2015 il gruppo tedesco Rewe ha registrato il miglior risultato operativo dalla sua creazione “superando in modo significativo le previsioni per l’anno finanziario” come ha dichiarato il Ceo Alain Caparros alla presentazione dei risultati, non ancora certificati, a Cologna.

Rewe, che ha interessi nella Gdo come nel turismo, ha dichiarato un EBITA di 587 milioni di euro (+12%) e un fatturato in crescita del 2,6% in Germania e del 6,8% negli altri Paesi in cui opera (Italia con il marchio Penny, Francia, Austria, Svizzera ed Europa dell’Est). Il profitto sarebbe cresciuto del 22%.

Penny, il “braccio” discount di Rewe ha generato un fatturato di 4,1 miliardi di euro nei cinque Paesi in cui è presente al di fuori della Germania (Italia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania) con una crescita del 4,2%. È cresciuta anche in Germania, un mercato fortemente competitivo, del 2,8% a 7 miliardi di euro, quando la crescita del segmento è stata l’anno scorso solo dello 0,3%.

Sul fronte retail in Germania i punti vendita dell’azienda hanno registrato un 4,4% in più nelle superfici di grande estensione e del 10,6% nei pdv medi. Il fatturato dei supermercati Rewe (sia a gestione diretta sia in franchising) è aumentati del 5,5% sul 2014.

Una crescita superiore alla media del settore, ma che specie in Germania ha tratto beneficio dall’aumento della spesa dei consumatori, particolarmente nell’ultimo trimestre del 2015. Ma secondo la compagnia anche i numerosi investimenti impiegati nell’ammodernamento della rete (sono investiti 1,3 miliardi di euro) hanno portato a questi risultati straordinari.

 

Fatturato a 10 milioni di euro nel 2015 per la linea vini di Selex (+14%)

Il 2015 si è chiuso con un risultato positivo per la linea di vini Le Vie dell’Uva di Selex con un fatturato alla vendita di oltre 10 milioni di euro per un totale di quasi 3 milioni di bottiglie e un incremento sul 2014 del 14% a valore e del 13,7% a volume, ben superiore a quello registrato dal comparto vini Doc, Docg, Igt all’interno dei supermercati del Gruppo.
Un’ottima performance anche se confrontata con l’andamento del mercato del vino nel 2015 (Doc, Docg, Igt in bottiglia): +1,9% a volume, +3,8% a valore (dati Vinitaly).

Lanciata da Selex nel 2012 con 28 etichette, oggi la linea conta 57 vini, rappresentativi dei territori più vocati nelle diverse regioni d’Italia.
Particolarmente gradito è stato il mondo delle “bollicine” (cresciuto a livello nazionale dell’8% in volume e valore), presidiato da Le Vie dell’Uva con tre tipologie di Prosecco (Prosecco frizzante Spago Doc, Prosecco millesimato Doc e Prosecco Valdobbiadene Docg), due di Franciacorta Docg, una di Asti Docg, una di Brachetto Docg e una di Müller Thurgau Doc. In testa alla classifica di vendite c’è il Prosecco Doc.

In generale sono state apprezzate le etichette di maggior pregio della linea, e in particolare quelle appartenenti alla fascia dedicata alle eccellenze enologiche regionali, proposte sullo scaffale a prezzi dai 6 euro in su. Il che dimostra che gli italiani cercano nel vino il giusto rapporto prezzo-qualità. Si tratta di una selezione di 15 vini lanciata nel luglio 2014, contrassegnata dall’etichetta bianca e con la firma Le Vie dell’Uva in argento. Tra questi Barbaresco Docg, Pinot nero e Pinot bianco Doc del Südtirol Alto Adige, Nobile di Montepulciano Docg, Lacryma Christi del Vesuvio Doc, Primitivo di Manduria Doc, Valpolicella Ripasso Doc, Etna rosso ed Etna bianco Doc.

«Nel biennio 2016-2017 intendiamo arricchire ulteriormente la linea con nuove denominazioni di eccellenza – afferma Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore del Gruppo Selex – certi di andare incontro alle richieste dei nostri clienti. Tanto più che il marchio Le Vie dell’Uva costituisce un punto di riferimento ben preciso sugli scaffali dei punti di vendita delle Imprese Associate Selex. Abbiamo creato un rapporto di fiducia con i consumatori, che hanno imparato a conoscere e ad apprezzare le nostre bottiglie provenienti da tutte le regioni d’Italia».

 

E l’MDD Selex cresce del 3% nel 2015
Nel 2015, le Marche del Distributore del Gruppo Selex (oltre 5.000 referenze delle più importanti categorie merceologiche) hanno realizzato un giro d’affari al consumo superiore a 750 milioni di euro con una crescita del 3% rispetto al 2014, e picchi superiori al 10% nei segmenti specialistici come l’alto di gamma, il biologico, la linea salutistica e, appunto, i vini Le Vie dell’Uva.
L’MDD Selex è composta da prodotti a marchio Selex, a marchio Vale (con le rispettive declinazioni) e da linee specialistiche a marchio di fantasia.

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