CLOSE
Home Tags Gdo

Tag: Gdo

Crai lancia una nuova campagna di comunicazione

Crai lancia una nuova campagna istituzionale: serietà ed entusiasmo, impegno e visione ne sono gli elementi principali.

Declinata in cinque soggetti la nuova comunicazione sottolinea il carattere brillante ed energico di una realtà in continua crescita e che crede profondamente nell’impegno di tutte le persone coinvolte che quotidianamente lavorano per regalare un sorriso ai milioni di clienti che scelgono di fare la spesa da CRAI.

Mosquito, l’agenzia che ha ideato la campagna, punta molto sul radicamento di CRAI in ogni provincia italiana, dai capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici abbarbicati sugli Appennini alle cittadine costiere, dalla Alpi alle Isole. CRAI parla un’unica lingua ai consumatori, quella degli italiani che entrando in un punto vendita CRAI amano sentirsi accolti da un sorriso e vogliono portare a casa qualità e gusto.

“Dal lancio del nostro nuovo posizionamento «CRAI, nel cuore dell’Italia» ad oggi, abbiamo lavorato incessantemente per rendere sempre più saldi i nostri valori: qualità, credibilità, relazione duratura con il cliente e con il territorio” afferma Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo. “I risultati del nostro impegno sono scritti nei numeri che parlano del nostro successo, e con questa campagna, desideriamo condividere e raccontare ai nostri interlocutori e ai nostri clienti i valori che ci contraddistinguono da sempre e che ci spingono, ogni giorno, a migliorarci e a crescere sempre di più”.

Guerra ai discount a colpi di restyling della private label. I casi Tesco e Woolworths

Passa per un completo restyling delle private label la guerra all’ultimo prezzo e promozione tra supermercati “storici” e discount che imperversa da qualche tempo nel mondo anglosassone.

Fa discutere la decisone recentissima di Tesco di creare una serie di marchi suoi ma senza riferimenti diretti al suo nome. L’insegna britannica ha lanciato sette marchi sulle referenze di carne e altri prodotti freschi con nomi fittizi di fattorie: Boswell Farm, Woodside Farms, Willow Farm. Obiettivo: creare dei prodotti che vadano in concorrenza diretta con quelli dei discount tedeschi Lidl e Aldi battendoli proprio sul loro terreno, il prezzo. Non sono mancate le critiche: ma come, proprio in un’epoca in cui i clienti richiedono trasparenza sulla provenienza dei prodotti si creano fattorie inesistenti, dai nomi che richiamano la tradizione inglese? Testate come il “Daily Telegraph” hanno gridato allo scandalo,  parlando di “insulto alla campagna inglese” mentre la Bbc ha bollato la scelta più sobriamente come “fuorviante”.

Lo scopo, secondo un comunicato di Tesco, è comunque quello di “offrire ai clienti prodotti freschi e di qualità a un prezzo competitivo”.  Le marche commerciali di Tesco sono tra le più variegate e segmentate di tutto il panorama europeo. La strategia che sta perseguendo il retailer è quella di creare vari marchi, spesso senza rifermento al nome dell’insegna, in numerose categorie, dall’elettronica al food, ognuna sostenuta da una diversa campagna promozionale e pubblicitaria. Alla fine, probabilmente solo alcune incontreranno il favore del pubblico e la sua fedeltà, mentre altre potrebbero avere una vita breve.

All’altro capo del pianeta un approccio simile ma diverso è stato preso dall’insegna Woolworths, prima in Australia, che dopo 33 anni di onorato servizio dice addio alla propria marca commerciale Homebrand. Secondo il Sydney Morning Herald, lo scopo sarebbe quello, anche in questo caso, di affrontare la concorrenza del discounter Aldi che godrebbe una percezione di maggiore convenienza.

wk05-homebrand-650x250-2
La “vecchia” private label Homebrand…

In questo caso l’insegna ha optato per un “trasbordo” degli oltre mille articoli del marchio Homebrand a un altro marchio del retailer, Essentials. Questione, secondo alcuni analisti, più che di prezzo di percezione del valore del marchio e della sua qualità, data anche da elementi quali il packaging. In ogni caso secondo Morgan Stanley, l’insegna australiana avrebbe ridotto il prezzo della sua mara commerciale del 4,6% dallo scorso maggio.

128-Woolworths-Essentials
Essentials che accoglierà mille articoli del “vecchio” marchio Homebrand.

 

HappyorNot? Come ti misuro la customer satisfaction nel punto vendita

Eataly è un esempio, ma si sono viste anche altrove ad esempio al temporary del Viaggiatore Goloso lo scorso dicembre. Le faccine di HappyorNot sono poste nel punto vendita, in genere all’uscita, per “misurare” il grado di soddisfazione, a caldo, del cliente riguardo alla sua shopping experience. Il richiamo alle logiche social con gli emoticons per segnalare il proprio stato d’animo è evidente. Eataly ha scelto di inserire i totem HappyOrNot all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale (da Torino a Genova, da Firenze a Roma) e internazionale (da Monaco di Baviera a Chicago e New York). E ogni giorno 10.000 persone esprimono il loro parere sul servizio all’interno dei “Grocerant” di Eataly tramite i quattro smile colorati che trasmettono i dati alla piattaforma online.

«L’inserimento costante e capillare dei nostri terminal HappyOrNot sul territorio nazionale ben si combina con il crescente interesse da parte degli imprenditori e delle loro società di ricevere giornalmente l’informazione “vera” che vada ad impattare non solo sulle singole decisioni, ma su interi processi e modelli di business, e nel contempo soddisfi la crescente voglia del cliente di esprimere la propria opinione e di verificare quasi in real time di essere ascoltato – spiega Gianni Betti, direttore commerciale Retail In che ha curato le installazioni da Eataly -. La redemption del nostro servizio è uno dei principali motivi del suo successo, tecnologia e affidabilità caratterizzano, insieme alla sicurezza e alla semplicità del proprio utilizzo, la sostanziale differenza che ha permesso di tramutare la classica “customer satisfaction” nella attuale e più innovativa “customer experience”».

Chiamalo, se vuoi, Gourmet 2.0: a Milano si rinnova il format “premium” di Carrefour

Un mercato del nuovo millennio, con isole “tematiche” che invitano ad acquistare prodotti complementari, tante possibilità di comprare cibo già pronto ma preparato al momento, etnico ma non solo, soluzioni digitali come l’ampio uso di schermi e le proiezioni a pavimento, ma anche le etichette digitali. È il nuovo format di Carrefour Gourmet, rinnovato con tante soluzioni in più rispetto ai 16 aperti in precedenza, che debutta a Milano in viale Bezzi, circonvallazione esterna e zona “di frontiera” tra un quartiere molto borghese e una zona un po’ più popolare. La concorrenza, non dichiarata ma evidente, e con la vicina Esselunga, alla quale si prova a “scippare” un cliente foodie ed altospendente.

I nuovi trend sono tutti coperti: dal free-from al biologico, dall’etnico al dolce che strizza l’occhio al cake design, con una sezione dedicata dove trovare tutto ‘occorrente, dalle basi alle decorazioni, alle teglie. Non manca la possibilità di ordinare online e ritirare la spesa in negozio, ma anche di farsela consegnare a casa. Tra i servizi offerti c’è la lavanderia, ma anche un bar aperto per colazione, pranzo ed aperitivo, dove si possono anche consumare i piatti pronti acquistati nel supermercato, dalle insalate agli udon.

[Not a valid template]

Pascar (Coralis) apre il suo primo bar nel supermercato

La catena Pascar, consorziato Coralis, guarda al trend dei grocerant e apre, all’interno del supermercato di Grottaglie (TA), il primo bar che in pochissimi giorni sta diventando un punto d’incontro e un’area relax per tutti i clienti che entrano nel punto vendita.

Pascar Food and More, come è stato chiamato il bar, offre vari servizi al suo interno, dalla normale caffetteria alla gastronomia. Qui si possono trovare sfiziosi aperitivi, centrifugati, ed è il luogo ideale dove trascorrere le pause pranzo o concedersi break con golosi dessert, il tutto ispirato alle tradizioni gastronomiche del territorio. Ma il locale ospiterà anche esibizioni musicali, canore, di recitazione e presterà i suoi spazi per esposizioni artistiche che mettano in rilievo il talento di artisti locali. Tutto questo, a titolo gratuito.
Il bar dispone di una saletta semicircolare dal gusto country, molto luminosa grazie alle vetrine di cui dispone e ai lampadari sferici costruiti artigianalmente da una giovane ragazza residente a Grottaglie, la prima ad aver potuto usufruire di questo spazio come vetrina per le sue creazioni.
Pascar Food and MoreUn’ulteriore innovazione per il supermercato Pascar di Grottaglie è l’apertura del punto vendita dalle 8 del mattino alle 10 della sera con orario continuato: questa scelta garantirà maggiore comodità, servizio e occasioni d’incontro a tutti i clienti. Il supermercato è infatti l’unico in tutta la provincia ad avere orari di servizio così prolungati.

il caffè e la pizza«Ritengo che i nostri punti vendita, proprio per la loro identità di negozi di vicinato, debbano sempre più acquisire un ruolo di luogo di condivisione e di scambio – spiega Carmine Passarelli, responsabile marketing di Pascar Srl -. L’idea di dedicare un’area a un bar è nata proprio dal desiderio di dare ai nostri clienti un servizio in più, un’occasione per conoscere e familiarizzare con il nostro personale di vendita, un motivo per considerare il momento della spesa un momento piacevole della giornata».

Pascar Group, azienda tarantina proprietaria di 13 supermercati, è sostenuta da una forte politica aziendale volta al cambiamento. Nel corso del 2016 è prevista la ristrutturazione del punto vendita di Via Fratelli Mellone 10 a Taranto e quello di Grottaglie in via Campitelli 67, per fornire ai propri clienti una gamma di offerte sempre più vasta, un luogo accogliente ed efficiente e un servizio accurato. Il format Pascar Food and More sarà il primo di una lunga serie.

Esselunga, 2015 in crescita a 7,3 miliardi (+4,3%). E a fine anno debutta a Roma

L'Esselunga di Rozzano, uno dei sei punti vendita aperti ex-novo nel 2015.

Ha il segno più il bilancio 2015 del Gruppo Esselunga, con le vendite in crescita a 7.312 milioni di Euro (+4,3% sul 2014), investimenti per 400 milioni, e un organico medio salito di 795 unità a 21.930 dipendenti.
Il Cda di Esselunga ha esaminato i risultati 2015 così sintetizzati:
Un incremento del fatturato particolarmente significativo in un momento non facile per la Gdo, che vede il mercato di riferimento crescere solo del 2,4% (Fonte IRI).
Il Margine Operativo Lordo, a quota 625 milioni di Euro, è cresciuto del 20% rispetto all’anno precedente (quando si era attestato a 521 milioni). Il Risultato Operativo è stato pari a 431 milioni di euro (+29% rispetto al 2014). Cresce anche l’Utile netto, a 290 milioni di Euro (+37% rispetto ai 212 milioni del 2014). La Posizione Finanziaria Netta passa a -116 milioni di Euro (era di -85 milioni nel 2014).

Come si legge in una nota, “la politica di contenimento dei prezzi, pur a fronte di un incremento dei costi dei fornitori, si è rivelata ancora una volta centrale nella strategia di Esselunga, premiata con una crescita dei clienti del 5%, trainata anche da numerose iniziative promozionali”.
Sul fronte degli investimenti l’insegna ha investito 400 milioni di Euro. Negli ultimi cinque anni sono stati investiti oltre 1,8 miliardi di Euro.
L’organico medio ha raggiunto 21.930 unità con un incremento di 795 persone rispetto al 2014. Il 72% dei dipendenti è in forza con orario full-time e il 92% ha un contratto a tempo indeterminato. Negli ultimi cinque anni l’organico medio è cresciuto di oltre 2.600 persone. Grande è stato il focus sulla formazione professionale e di mestiere, che l’anno scorso ha coinvolto oltre 19.000 dipendenti, per un totale di 380.000 ore. Negli ultimi tre anni sono state erogate al personale complessivamente oltre 1 milione di ore di formazione.

Nel 2015 sono stati aperti sei punti vendita: Milano Via Adriano, Rozzano (MI), Casale Monferrato (AL), Sesto Calende (VA), Soliera (MO). Sono stati demoliti e ricostruiti ampliandoli i negozi di Corte Franca (BS) e Sassuolo (MO) mentre è stato completamente ristrutturato il negozio di Milano Viale Papiniano. Nel 2016 è prevista, tra le altre, l’apertura del primo Superstore a Roma.

Torna il vinile, e Sainsbury’s lo rimette sugli scaffali dopo 30 anni

Un ritorno inatteso ma segno in fondo dei tempi: il vinile, quel supporto musicale di plastica nera che i nativi digitali a mala pena riconoscono, sta vivendo una stagione d’oro nel Regno Unito, e Sainsbury’s, una delle quattro principali insegne della Gdo britannica, lo rimette sugli scaffali, dai quali l’aveva tolto nei lontani anni ’80 del secolo scorso.

Il formato classico, l’LP (ricordate?) è tornato in 171 pdv dell’insegna il 21 marzo, a festeggiare la primavera. L’assortimento sarà un mix ragionato di classici evergreen (Beatles in primis ma anche, Fleetwood Mac (Rumours), Bob Marley (Legend), Back to Black di Amy Winehouse) e novità.

La domanda di vinili è cresciuta lo scorso anno del 60% e del 70% nel primo trimestre del 2016 secondo the Entertainment Retailers Association. Al top della chart vinili c’è, ancora lei, Adele’s con il suo ultimo disco (è il caso di dirlo), “25”.

“Non vediamo questo ritorno come una moda passeggera ma come una parte complementare della nostra offerta musicale, che avrà un futuro a lungo termine nei nostri punti vendita. Il vinile sta decisamente vivendo un revival con una richiesta che ogni anno diventa più consistente. Vogliamo rendere facile e piacevole l’esperienza del vinile a quei nostri clienti che sono pronti a ritornare a questo formato, che risuona in loro a un livello emozionale” ha detto Pete Selby, Sainsbury’s Head of Music and Books.

Lidl parte con l’e-commerce anche in Belgio, con 350 articoli non-food

Dopo la Germania, dove è attivo dal 2009, anche Lidl Belgio parte con un sito dedicato all’e-commerce che al momento contiene 350 articoli non food, dal bricolage all’abbigliamento, dalla casa al ciclismo. E il prossimo mercato a beneficiare delle vendite online del discounter tedesco potrebbe essere, secondo il sito ECommerce News, il Belgio.

La consegna per ora è prevista solo a casa tramite il servizio postale belga, Bpost, mentre non è stato attivato il click and collect.

Le motivazioni di questa mossa sono state così spiegate Marjolein Frederickx, responsabile e-commerce di Lidl Belgium: “Vendiamo prodotti che di solito sono disponibili nei negozi solo per pochi giorni mentre nel negozio online possiamo tenerli per un periodo più lungo. Una maglietta ad esempio può essere in vendita per tutto l’anno, una giacca a vento da sci per tutta la stagione invernale. Vogliamo entrare nell’e-commerce lentamente. Con il tempo aggiungeremo altre categorie di prodotti all’assortimento disponibile online”.

 

Oasi apre il 20esimo store, rinnovando il suo impegno verso la sostenibilità

Oasi taglia il 20esimo traguardo, con la nuova apertura di Bazzano. Il nuovo superstore a marchio Oasi dal claim “tutti i giorni prezzi bassi”,  si sviluppa su una superficie destinata alla vendita pari a 2200mq all’interno della quale sono presenti 14500 referenze di queste, 5000 no food e 9500 food.

Il Gruppo Gabrielli, da sempre attento alle esigenze del territorio, investe su di esso per generare valore e crescere con lui: sono infatti 40 i nuovi collaboratori in servizio, metà dei quali aquilani i restanti provenienti dai paesi limitrofi. Inoltre, sono stati rafforzati i rapporti con il territorio attraverso l’implementazione di offerte di prodotti locali, per valorizzarne le eccellenze, le tipicità e sensibilizzare al km0.

I consumatori possono contare sulla qualità e convenienza delle referenze di Consilia, la private label del Consorzio SUN presente sugli scaffali in tutte le declinazioni racchiuse nelle 4 linee di prodotto ad essa dedicate.

L’apertura rinnova l’impegno dell’azienda verso l’ecosostenibilità attraverso l’applicazione di accorgimenti green e conferma il proprio impegno e vicinanza con il Banco Alimentare.

“Questa nuova apertura di cui siamo molto felici – ha detto Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli – rappresenta un impegno verso il territorio per costruire con esso fiducia attraverso la passione che ci contraddistingue e che auspichiamo di trasmettere .”

Salse, una categoria in piena ascesi. Il report di Nielsen

Salse, una categoria in piena ascesi. In un clima di lieve ripresa un po’ per tutto il grocery,  il comparto delle salse (+1% di crescita di fatturato) conferma un trend chiaro già da tre anni: +1% nel 2014 (+un anno negativo per l’alimentare) e un +3,5% nel 2013.

Nell’ultimo anno, rivelano i dati Nielsen – la crescita delle salse è spinta dall’area 1 che registra un aumento di fatturato del 3%, grazie a un lieve aumento dei volumi e soprattutto al contributo dei prezzi (+2%). Positivo l’andamento anche in area 2, benchè su livelli più bassi. Chiaramente siamo davanti ad un andamento in linea con quello del Grocery:  positivo nel Nord Italia più in sofferenza in Area 4, l’unica ad evidenziare una flessione (-0.9 a volume, -1.8 a valore) pur a fronte di un elevato e crescente sostegno promozionale (in crescita dai 37 ai 39 punti).

I canali distributivi

In termini di fatturato sono positive le grandi superfici (Iper e Super), in particolare gli Iper (+2,1%) che puntano ulteriormente su una amplissima scelta assortimentale per il consumatore (passando dalle 77 alle79 referenze) e che supportano la categoria con un sostanzioso sostegno promozionale (vicino al 33%). Anche i supermercati incrementano la gamma di referenze e ne beneficiano di conseguenza (+1.3% di fatturati ).

Rilevante la crescita del discount (+5.1% a valore), un risultato più elevato del totale Grocery (+4.2%) .

In lieve calo di fatturato le superfici più piccole, i Liberi servizi e i negozi tradizionali (rispettivamente -2% e -5%).

Chi sale e chi scende

Le salse da contorno (+6% in fatturato) sono quelle più performanti, grazie alla crescita di tipologie come la Barbecue, la Tonnata e la Messicana. Si registra un aumento assortimentale e un maggiore sostegno (anche pubblicitario) all’utilizzo di nuovi tipi di salse rispetto alle tradizionali, utilizzando anche la leva promozionale.

I prodotti più tradizionali sono invece poco dinamici: su livelli migliori il segmento principale della Maionese (+0.4%), che rimane quello dove è maggiore l’utilizzo promozionale (33%), mentre è in calo l’altro segmento importante, il Ketchup, sia nei volumi (-2%) che nei fatturati (-1%) nonostante la spinta promozionale rilevante.

Negativa invece la Senape (-6% a Volume e -4% a Valore). Le salse Dressing crescono solo a volume (+6%) con un prezzo medio più basso (-7%) legato all’aumento distributivo nei Discount e all’aumento sensibile delle promozioni che si portano oltre il 20%.

 

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare