HappyorNot? Come ti misuro la customer satisfaction nel punto vendita

Eataly è un esempio, ma si sono viste anche altrove ad esempio al temporary del Viaggiatore Goloso lo scorso dicembre. Le faccine di HappyorNot sono poste nel punto vendita, in genere all’uscita, per “misurare” il grado di soddisfazione, a caldo, del cliente riguardo alla sua shopping experience. Il richiamo alle logiche social con gli emoticons per segnalare il proprio stato d’animo è evidente. Eataly ha scelto di inserire i totem HappyOrNot all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale (da Torino a Genova, da Firenze a Roma) e internazionale (da Monaco di Baviera a Chicago e New York). E ogni giorno 10.000 persone esprimono il loro parere sul servizio all’interno dei “Grocerant” di Eataly tramite i quattro smile colorati che trasmettono i dati alla piattaforma online.

«L’inserimento costante e capillare dei nostri terminal HappyOrNot sul territorio nazionale ben si combina con il crescente interesse da parte degli imprenditori e delle loro società di ricevere giornalmente l’informazione “vera” che vada ad impattare non solo sulle singole decisioni, ma su interi processi e modelli di business, e nel contempo soddisfi la crescente voglia del cliente di esprimere la propria opinione e di verificare quasi in real time di essere ascoltato – spiega Gianni Betti, direttore commerciale Retail In che ha curato le installazioni da Eataly -. La redemption del nostro servizio è uno dei principali motivi del suo successo, tecnologia e affidabilità caratterizzano, insieme alla sicurezza e alla semplicità del proprio utilizzo, la sostanziale differenza che ha permesso di tramutare la classica “customer satisfaction” nella attuale e più innovativa “customer experience”».