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Comparto ittico: un esame del DNA per scongiurare le frodi

Comparto ittico: sono ancora tante le criticità.

In particolare quella delle frodi relative alla provenienza e alla legalità del pescato.

La maggior parte dei fenomeni ha natura commerciale e consiste nella distribuzione di specie ittiche meno costose o più facilmente reperibili al posto di altre più pregiate; tuttavia in alcuni casi più gravi le sostituzioni illecite possono anche riguardare specie pericolose o non commercializzabili in Europa, come ad esempio il velenoso pesce palla (Tetraodontidae), oppure contenenti livelli di mercurio più alti rispetto a quelli ammessi in UE, potenzialmente ancora più dannosi in alcune fasce di consumatori come i bambini.

Per questo, implementare strumenti che tutelino la provenienza del prodotto, garantendo i consumatori, diventa sempre più prioritario, esattamente come avviene per i prodotti commerciali.

Nasce con questo obiettivo la metodologia DNA Barcoding, che offre un aiuto per contrastare le frodi nel settore ittico in modo affidabile, rapido ed economico.

La metodologia DNA Barcoding, in cui è specializzato il laboratorio PH di TÜV Italia, è altamente affidabile e riproducibile, e consente di distinguere in modo efficiente la quasi totalità delle specie ittiche presenti a livello mondiale. La tecnica non è costosa ed è caratterizzata da elevata specificità, sensibilità, applicabilità e permette anche l’analisi di prodotti che abbiano subito numerosi trattamenti nella fase di lavorazione.

Sensibilizzare i consumatori

Un altro aspetto non trascurabile riguarda la sensibilizzazione dei consumatori circa le informazioni più utili da considerare nel momento dell’acquisto di prodotti ittici, sia per quanto riguarda la sicurezza alimentare che per gli aspetti più legati alla sostenibilità delle specie.

A livello internazionale le etichette dei prodotti ittici dovrebbero riportare numerose informazioni. Tuttavia la mancata armonizzazione tra normative e prescrizioni a livello globale non rende così facile per il consumatore districarsi tra i vari dati riportati in etichetta. L’Unione Europea è sicuramente quella più rigorosa nella regolamentazione della tracciabilità dei prodotti della pesca e della acquacoltura. Il Reg. No. 2065/2011 e il più recente Reg. No. 404/2011 obbliga a dare sempre visibilità in ogni fase della commercializzazione alle seguenti informazioni:

  • nome commerciale del pesce e nome scientifico
  • metodo di produzione
  • zona di cattura espressa in area FAO

L’analisi del DNA offrirebbe un dato sicuro e incontrovertibile sul tipo di prodotto ittico che si va a consumare, evitando così rischi di frodi legate alla sostituzione di una specie con un’altra.

Eridania entra in una nuova categoria, lanciando Zero, il dolcificante liquido a 0 Kal

Eridania, leader della dolcificazione in Italia dal 1899, lancia Zero, il dolcificante liquido dolce come lo zucchero, ma a zero calorie. Lo storico marchio fa così il suo ingresso in una nuova categoria, forte dell’esperienza che gli consente di sviluppare prodotti capaci di incontrare il gusto dei consumatori e le esigenze della moderna nutrizione clinica.

Zero di Eridania è il prezioso risultato di una nuova formula brevettata, frutto di un importante lavoro di ricerca&sviluppo, con numerose formulazioni testate e il supporto di panel test condotti su commissioni di esperti e consumatori di dolcificanti, grazie a cui il prodotto si è aggiudicato dei plus significativi anche a livello palatale, quali “dolce come lo zucchero” e “senza retrogusto”.

Le caratteristiche organolettiche

Zero di Eridania è un edulcorante da tavola a base di ciclammato, saccarina e sucralosio, privo di aspartame. Inoltre è adatto anche a chi è intollerante al glutine o al lattosio. Con Zero di Eridania è possibile concedere ad ogni giorno la dolcezza che merita: è ideale per i consumatori che sono alla ricerca del gusto e del buono del dolce, ma a zero calorie.

Il formato

Per il suo nuovo dolcificante liquido, Eridania ha scelto di coniugare innovazione e attenzione all’ambiente, eliminando la plastica esterna dell’involucro e puntando su una confezione in cartoncino 100% riciclabile, che ne garantisce l’integrità. Il nuovo design brevettato e una grafica studiata ad hoc lo valorizzano a scaffale. Facile da utilizzare, Zero di Eridania è disponibile nei pratici formati da 50 ml e 100 ml, quest’ultimo dotato del nuovo dosatore che consente l’erogazione della singola goccia. Due gocce equivalgono a una dose.

 

Ordini vocali anche in Gdo, Morrisons sale sul carro di Alexa

Prima tra le catene europee Morrisons, storica insegna della Gdo britannica, ha attivato gli ordini vocali dal suo sito di eCommerce tramite Alexa, l’assistente personale attivato dalla voce di Amazon già attivo in USA, Regno Unito, Germania, Austria e da ieri anche in Canada.

Addio lista della spesa, scarabocchiata su un pezzetto di carta o con il gesso sulla lavagnetta: il futuro della spesa (e non solo) passerà sempre più per gli ordini vocali.

Senza alzare un dito, ma solo a voce, sarà possibile formulare una lista intera o, più comunemente, aggiungere articoli di volta in volta, nel momento in cui ci si accorge di averne bisogno. Tramite Alexa sarà anche possibile non solo rivedere e correggere la lista, ma anche tracciare l’ordine chiedendo conferma della puntualità della consegna.
Evidenti i vantaggi per le persone disabili, e a breve sarà anche possibile ordinare dalla macchina, sempre che abbiate una BMW certo.
«I nostri clienti sempre più spesso usano i comandi vocali nella vita quotidiana – ha detto Matt Kelleher, direttore di Morrisons Online -: per controllare il meteo,  ascoltare musica o aggiornarsi sulle ultime notizie. È importante che noi seguiamo questa tendenza emergente e rendiamo Morrisons un luogo più facile e accessibile per fare la spesa online. È davvero emozionante pensare che i nostri clienti ora possono fare la spesa senza nemmeno accendere il computer o usare lo smartphone».

Per usare il servizio sarà necessario scaricare l’app di Morrisons, disponibile sui dispositivi Amazon Alexa (Echo, Echo Dot e Amazon Tap). 

Con Alexa su Morrisons.com si potrà: togliere articoli dal carrello, controllare l’importo dell’ordine, controllare se un prodotto è già stato ordinato, o se un prodotto è presente nell’assortimento di Morrisons, verificare se si può ancora modificare l’ordine e se la consegna arriverà nei tempi previsti.
Non solo; l’app non mancherà di consigliare prodotti basandosi su ordini precedenti, per aiutare il consumatore a fare la spesa.
È qui la spesa del futuro? “Alexa, chiedi a Morrisons di aggiungere il latte al carrello, che non ne vedo più nel frigo”. Più facile di così…

Carrefour Banca lancia Fitbit Pay, da oggi si paga anche con il polso

Senza portafoglio d’accordo, ma ora si può lasciare a casa anche lo smartphone, e prendersi una bevanda o uno snack entrando nel supermercato e pagando con il wearable che misura le nostre perfomance durante l’allenamento: Carrefour Banca ha annunciato la disponibilità di Fitbit Pay  per i suoi consumatori in Italia su Fitbit Ionic, il nuovo fitness smartwatch dell’azienda americana.

I clienti di Carrefour Banca potranno collegare le proprie carte di credito Carta Pass Mastercard a Fitbit Ionic, per effettuare pagamenti direttamente dal proprio polso in migliaia di negozi abilitati ai pagamenti contactless in Italia.

«Il servizio consente non solo di eseguire pagamenti in modo ancora più rapido ed efficiente, ma contribuisce a rafforzare l’immagine di Carrefour in quanto retailer all’avanguardia e sensibile alle esigenze e alle innovazioni che trasformano il mercato» ha detto Vincenzo Grimaldi, Country Manager Carrefour Banca.

 

Ci vuole l’app

Fitbit Pay può essere facilmente configurato su Fitbit Ionic seguendo alcuni semplici passi sull’app Fitbit per dispositivi Android, iOS e Windows e aggiungendo una carta di credito o debito al Wallet Fitbit. Effettuare pagamenti nei negozi dotati di tecnologia contactless è davvero semplice: basta mantenere premuto il tasto sinistro di Fitbit Ionic fino a quando la carta di debito o credito viene visualizzata sul display, e appoggiare lo smartwatch al terminale di pagamento attendendo la conferma di avvenuto pagamento sullo schermo.
Le transazioni effettuate tramite Fitbit Pay presentano sistemi di sicurezza avanzati. Grazie a una piattaforma di tokenizzazione conforme agli standard di settore, le informazioni sensibili sulla carta dell’utente vengono protette e non rivelate o condivise con i commercianti o con Fitbit. Durante la fase di configurazione di Fitbit Pay viene inoltre richiesto all’utente di impostare un PIN, ad ulteriore protezione delle informazioni sensibili.

Comprare online interagendo con il negozio reale, il “caso” Jan Kaan

È stato chiamato “il primo live stream store del mondo” il negozio di formaggi olandese Jan Kaan, storica bottega attiva dal 1913 (fu fondata dal nonno dell’attuale proprietario) che ha deciso di capitalizzare su una storia “reale” (fatto di mattone e malta come dicono gli anglosassoni) per rendere più “umane” e personali le vendite online.

Alla fine di settembre per cinque giorni, chi entrava nel sito per acquistare un formaggio poteva non solo assistere in streaming alla vita del negozio, ma anche chiamare e parlare con il personale per chiedere delucidazioni. O magari un consiglio su quale formaggio offrire alla cena con gli amici. Proprio come se si fosse lì, davanti al bancone.

Come dice il proprietario Jan Kaan: «Vendere formaggio era una cosa un po’ fuori moda, ora ci sono spazi per innovare e modernizzare l’azienda. Ma prima di tutto vogliamo restare autentici». 

Tra i destinatari dell’evento i turisti che frequentano ed entrano spesso nel negozio storico di Alkmaar. Ma anche i tanti consumatori odierni in cerca di autenticità e artigianalità, di storie vere e di un consiglio affidabile.

Come funziona: entri, guardi, chiedi, scegli e paghi

Una sorta di negozio connesso alla rovescia insomma, dove al posto di digitalizzare il punto vendita “reale” si cerca di portare l’autenticità di questo nel freddo mondo dominato dal codice binario. Impossibile per i Big del web, gli Amazon o gli Alibaba da 256.000 acquisti al secondo (questo l’ultimo record della dot come cinese al Singles Day). Ma di certo un’opportunità interessante per i piccoli negozi artigianali di quartiere. Premesso che abbiano qualcosa da raccontare, e un buon prodotto da vendere.

Ecco Fico Eataly World, le filiere italiane pensate in grande

Un gigantesco supermercato, una faraonica food hall, una decorativa fattoria didattica: partirà il 15 novembre l’attesissimo Fico Eataly World, il progetto di Oscar Farinetti a Bologna nell’area del CAAB che ha l’ambizione di diventare una tra le prime destinazioni turistiche italiane (l’obiettivo è arrivare a 6 milioni di visitatori l’anno, di cui 2 milioni stranieri) e una vetrina permanente della produzione alimentare del nostro Paese. Una sorta di Expo permanente. Ieri l’anteprima per la stampa. Oltre agli orti, agli allevamenti e alle coltivazioni il “parco” (più struttura che parco invero) di estende su 100.000 metri quadrati progettati dall’architetto Thomas Bartoli:  2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar e 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari gestite da brand di primo piano, dal partner storico Lavazza a Balocco, da Venchi a Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Amadori, tanto per citarne alcuni.
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I luoghi di ristoro sono per tutte le tasche e vanno dal più basico street food al ristorantini di carne e pesce, dal vegetariano a Cinque, il ristorante dello stellato Enrico Bertolini. Ma ci sono anche gelaterie, pasticcerie e bar.
 
Un gigantesco Eataly
Sono 9.000 i metri quadrati dedicati alle botteghe e al mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola. Ci sono aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; 6 aule didattiche e 6 “giostre” educative; un centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema (i film in visione sono stati girati dagli allievi del Centro sperimentale di cinematografia di Milano diretto da Maurizio Nichetti); mentre sono previsti corsi ed eventi per animere tutti gli spazi di FICO. 
Dalla Stazione centrale di Bologna sono previsti autobus “vestiti” con i colori di FICO, che entreranno in servizio di linea dal 14 novembre. Costo (che ha già sollevato qualche polemica, di 5 euro a corsa).
Il Comune di Bologna è promotore del progetto FICO Eataly World, che sorge nell’area del CAAB, società partecipata all’80% dal Comune, di cui sono parte anche la Camera di Commercio di Bologna, la Regione Emilia Romagna e Città Metropolitana. FICO EATALY WORLD è la società nata per la realizzazione, la gestione e la promozione, in Italia e all’estero, del parco FICO Eataly World. È detenuta da Eataly insieme a Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno, cooperative di consumatori del sistema Coop.

Pagamenti sempre più easy, con guanto o spilletta con Visa alle Olimpiadi invernali

Si spinge sempre più in là nel senso della semplicità e velocità l’esperienza dei pagamenti, e come era già avvenuto a Londra con il contactless Visa scende in campo e utilizza l’occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici, di cui è partner, per lanciare la prossima frontiera: il pagamento tramite wearables, i dispositivi indossabili. Proposti in tre versioni: guanti, sticker e spille commemorative, saranno abilitati ai pagamenti contactless con tecnologia NFC e saranno utilizzabili da spettatori e atleti delle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud.

«Stiamo lavorando alacremente per trasformare l’esperienza di pagamento di tutti coloro che parteciperanno ai Giochi 2018 di Pyeongchang – spiega Iain Jamieson, Corea country manager di Visa -. Ci siamo adoperati e lavoriamo senza sosta per assicurare che tutti i siti Olimpici siano equipaggiati con i più innovativi sistemi di pagamento, affinché i nostri clienti e ospiti possano vivere la migliore delle esperienze possibili presso le aree interessate dai Giochi».
I tre dispositivi, prodotti in collaborazione con Lotte Card, la divisione finanziaria del gigante sudcoreano del Retail, Lotte Department Store, saranno disponibili in Corea del Sud dal 9 novembre.
I guanti, necessari quando la temeperatura è ben sotto lo 0 come avverrà a Pyeongchang durante i Giochi, saranno abilitati al pagamento contactless grazie a un chip con interfaccia duale completato da un’antenna contactless in grado di effettuare acquisti nei siti olimpici e nei terminali compatibili di tutto il mondo. Saranno venduti con somme precaricate di 30mila o 50mila won sudcoreani (circa 23 e 38 euro).
Gli sticker sono equipaggiati anch’essi con chip e antenna NFC e possono essere attaccati a qualsiasi oggetto consentendo pagamenti contactless. Hanno otto diversi design tra cui Soohorang, la mascotte ufficiale dei Giochi, e saranno precaricati di varie somme dai 30mila ai 200mila won. Stesso funzionamento per le spille commemorative, dal costo di 5mila won e precaricabili con somme dai 30mila ai 50mila won.

Testimonial dell’iniziativa è Mikaela Schriffin, oro olimpico Usa e membro del Team Visa: «In qualità di atleta invernale Olimpico, per me è importante collaborare con un brand come Visa che, non solo supporta un folto gruppo di atleti di diverse discipline, ma consente anche a noi del Team Visa e ai fan di vivere un’esperienza indimenticabile per i propri acquisti ai Giochi. Le spille Olimpiche sono da sempre ricercatissime dai collezionisti, ma quelle di Visa, quest’anno, superano tutte le aspettative».
Oltre ai wearable, Visa sta predisponendo e gestendo l’intera infrastruttura e rete di pagamento in tutti i siti Olimpici, compresi oltre 1.000 terminali POS contactless abilitati sia all’accettazione di pagamenti con telefonini, tablet e altri dispositivi mobili sia all’accettazione di pagamenti con wearable.

PierApp più scontrino, e il “passaparola” diventa digitale (e remunerativo)

Fare da “pierre” per il proprio negozio preferito in cambio di sconti e rimborsi.  È l’idea alla base di PierApp, l’applicazione premiata come soluzione più innovativa per la categoria “Progetto Outsider” in occasione della call4ideas “NextPOSition 2017” lanciata da Epson.

Tutto si basa sul potere del passaparola. L’applicazione, ideata da FullOver, sfrutta le potenzialità della tecnologia QR-code e della cassa intelligente Epson. Gli esercizi commerciali dotati di quest’ultimo strumento possono stampare in fondo allo scontrino un QR-code identificativo del punto vendita che contiene un ammontare in denaro. Che può essere “sbloccato” e utilizzato dal cliente se questi lo condivide con un contatto della propria rubrica o di uno dei social network e l’amico utilizza il buono sconto ricevuto. In pratica si tratta di un passaparola tecnologico e social che trasforma i clienti in veri “brand ambassador” delle proprie insegne preferite. Peraltro il meccanismo può essere replicato all’infinito, moltiplicando sia l’effetto pubblicitario sia i vantaggi per il cliente. Cliente che in ogni momento piò visualizzare i propri rimborsi nel suo portafoglio virtuale. Il rimborso del valore accumulato è sempre in denaro e fruibile direttamente sul conto corrente indicato dagli utenti al raggiungimento di una soglia prestabilita. PierApp è personalizzabile in base alle esigenze di ogni esercente, che può decidere sia l’importo del denaro da riconoscere al cliente PR sia l’entità del buono sconto. 

La premiazione al NextPOSition 2017.

PierApp spunta dal concorso di idee lanciato da Epson per dare seguito e sviluppare il “ExPOSition Events around you”, il progetto di geo-marketing in mobilità che trasforma lo scontrino in un veicolo di informazione e promozione, sviluppato in occasione di Expo 2015 da Epson e CEFRIEL per ampliare i servizi offerti ai clienti sul punto cassa e offrire in primis al settore retail e horeca, ma non solo, un efficace strumento di fidelizzazione della clientela, attraverso la segnalazione di eventi e iniziative in tempo reale.

«La collaborazione con Epson – ricorda Giancarlo Cassani di FullOver – è iniziata nel 2015 con il progetto Saltacassa. Lo sviluppo di PierApp era in cantiere già da diverso tempo e siamo orgogliosi che il premio NextPOSition ne abbia riconosciuto l’innovazione e la creatività. L’obiettivo è quello di trasformare i clienti abituali in veri e propri PR, che pubblicizzano l’esercizio commerciale attraverso un innovativo sistema di “pierraggio” che prevede una sorta di passaparola via web attraverso un’App dedicata. Grazie all’utilizzo molto trasversale adatto a diverse tipologie di esercizi commerciali e alla semplice implementazione che richiede solo un rapido settaggio della stampante, prevediamo di passare nell’arco di un anno dalle 50 installazioni del lancio a ben 500 installazioni in tutta Italia».

I robot entrano da Walmart, da gennaio al via in 50 punti vendita

Fare la spesa con un robot a fianco che si indiraffa avanti e indietro controllando l’assortimento sugli scaffali sembra materiale da film di fantascienza, ma dal gennaio prossimo sarà realtà in una cinquantina di supermercati Walmart americani, a partire da El Paso e Fort Worth in Texas e Jacksonville in Florida (ma un test preliminare è già stato effettuato in Arkansas, Pennsylvania e California).

I robottini sono alti circa 60 centimetri e hanno la funzione di controllare gli scaffali identificando prontamente mancanze di prodotto o prezzi o etichette sbagliati, ma, non avendo nessun tipo di braccio, non possono fisicamente riallocare i prodotti. La loro sarà una funzione di controllo continuo, con uan frequenza molto maggiore di quanto può fare al momento il personale “umano”. Maggior efficienza dunque e nessun licenziamento di personale, assicurano da Walmart, che sarà anzi libero di proporre un servizio più puntuale al cliente, dando informazioni e promuovendo le vendite.

C’è da dire che la guerra tra la prima insegna mondiale della Gdo Walmart e il gigante dell’online Amazon sta davvero dando il via a una successione di innovazioni tecnologiche che il retail non vedeva da tempo immemore.

Molte delle novità vanno nel senso di esentare dai compiti più noiosi o ripetitivi sia il cliente sia i dipendenti. Tra gli altri esempi, i distributori automatici giganti installati lo scorso luglio per consegnare l’intera spesa direttamente al cliente nel punto di pick-up, e i robot che fanno la spesa al posto del cliente, direttamente in magazzino.

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Guandong, supporti versatili per una stampa laser al passo con i tempi

Guandong presenta Magnus Collection la nuova linea di materiali stampabili con tecnologia laser per le promozioni in-store. Un importante contributo all’ampliamento delle potenzialità applicative della stampa digitale, che offre nuove opportunità per la comunicazione sul punto vendita, confermando l’affermazione dello Spot Déco di cui Guandong è precursore. “Prevediamo che entro 3 anni i retailer saranno dotati di centri stampa interni, attrezzati con macchine laser di medio formato che lavoreranno in combinazione con plotter da taglio” – commenta Fabio Elmi, Marketing Director di Guandong. Questi service saranno a disposizione degli assistenti alla vendita dei singoli store, che potranno ricevere il file in tempo reale, andare a stamparlo sui materiali della Magnus Collection e applicarlo su vetrine, pareti, arredi in pochi minuti senza richiedere l’intervento di installatori professionali. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di costo e soprattutto di tempestività della comunicazione.
 
Grazie alla possibilità di lavorare su formati sempre più grandi e all’estrema versatilità dei supporti proposti da Guandong, la stampa laser, finora riservata quasi esclusivamente all’ambito ufficio, si appresta quindi a diventare la risposta tecnologica ideale per una comunicazione sul pdv sempre più dinamica, veloce e al passo con i tempi. Il vantaggio della tecnologia laser inoltre è che non ci sono nemmeno minime esalazioni e quindi si presta all’utilizzo in ambienti chiusi anche frequentati dal pubblico.
 

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