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Le tecnologie del futuro nel retail, tra robot e IA? Ecco le 9 start-up selezionate da Metro

Che la tecnologia sia destinata a cambiare totalmente il retail nel prossimo futuro è un dato di fatto, come ciò avverrà è ancora da stabilire: Metro Ag, gruppo tedesco che ha già sperimentato in passato con robot per le consegne, ci crede più di altri, evidentemente, e ha promosso una sorta di concorso, con il supporto di Techstar. Ha selezionato nove tra le centinaia di richieste da start-up, vera fucina di talenti e innovazione, giunte da tutto il mondo e le aiuterà a sviluppare le loro soluzioni per il retail. Per tre mesi le neoaziende collaboreranno a Berlino con 100 “tutor” di METRO (operatore essenzialmente BtoB), Real (insegna di ipermercati del gruppo) e del partner Techstars e riceveranno fino a 120mila euro di fondi ciascuna, per poi presentare il 5 settembre le loro soluzioni a un gruppo di investitori internazionali.

Si va dai robot per le spedizioni ai sensori, da sistemi digitali per evitare sprechi alle soluzioni per unire negozio fisico e digitale. Eccoli nella fotogallery

[Not a valid template]Il programma METRO Accelerator powered by Techstars è stato lanciato nel 2015 con lo scopo di promuovere nuove soluzioni per il retail e l’ospitalità.

«Pensiamo che queste promettenti start-up offrano esattamente le soluzioni che servono ai distributori fisici e ai retailer per crescere anche nel mondo digitale e incontrare le aspettative dei clienti – ha detto Andreas Wuerfel, Director Global Innovation Community METRO – la digitalizzazione del retail che sta avvenendo a grande velocità è un tema chiave per i mercati di tutto il mondo. Con il nostro programma Accelerator abbiamo affrontato la questione esattamente al momento giusto, e sono diverse centinaia le startup da 24 Paesi di tutto il mondo che hanno mandato la loro candidatura».

Metro AG lancia a Krefeld il nuovo concept di ipermercato

La facciata del Markthalle Krefeld. Tutte le foto: obs/real,- SB-Warenhaus GmbH/Carlos Albuquerque.

Si trova a Krefeld, in Germania, l’”ipermercato del futuro” di Metro. Lo store pilota rappresenta il nuovo concept con il quale la catena tedesca intende affrontare il futuro dei suoi ipermercati. Rinominato Markthalle Krefeld dopo il restyling, il nuovo ipermercato occupa una superficie di 11.500 metri quadri e impiega 265
persone. Dispone di un parcheggio con 700 posti, ed ha aperto a fine novembre 2016 dopo un anno di lavori. L’assortimento è per il 70% alimentare e per il 30% non food.
Più servizi, più freschezza, più assortimento e prezzi ancora migliori, e più impatto ed emozione anche nei reparti non alimentari, così Metro vede il futuro dello shopping. La struttura ricorda quella di un mercato tradizionale, con molti piccoli produttori sotto lo stesso tetto: il Maestro macellaio, i panettieri e pasticceri artigianali, la torrefazione del caffè, il vino, il banco del formaggio e del pesce.
«A Krefeld abbiamo unito in modo originale gli aspetti razionali della spesa conveniente con l’idea di esperienzialità, e facendo questo abbiamo creato un concept di locale ibrido» spiega Henning Gieseke, Ad di Real, brand di Metro AG per gli ipermercati. 
La filosofia e il tema centrale che regge i vari comparti food e non-food è il concetto di  “Vivere bene”. Per questo l’enfasi è sulle lavorazioni artigianali e a vista. Dalle salsicce al pane, dal caffè alla pizza alla pasta, passando per il wine bar, il sushi e le ostriche fresche, al centro ci sono gli addetti, pronti ad accogliere (e coinvolgere) il cliente. Che viene trattato come una sorta di ibrido, lui stesso, tra cliente e ospite.

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Rinnovato il category management. «In particolare nei prodotti di alta gamma abbiamo selezionato un gran numero di nuovi fornitori che sono stati coinvolti uno per uno nel progetto del nuovo concept – ha detto l’altro Ad di Real  Patrick Müller-Sarmiento -. Al di là del nostro assortimento di sempre, ora offriamo anche bistecche di manzo Kobe, pollo alla griglia biologico, tartufi e molto altro. Per la prima volta l’intera catena del valore è nelle nostre mani. In particolare, il reparto dei freschi è legato strettamente alla cucina del market, nella quale vengono cucinati i prodotti in vendita con un menu è costantemente rinnovato». Tutti gli scaffali si aprono con le varietà biologiche, in modo da dimostrare la competenza nel campo. In assortimento ci sono profumi o prodotti tipici delle profumerie e dei negozi specializzati in biologico e naturale. Tra i nuovi marchi a disposizione ci sono Esprit, Apple e Bodum.

 

Un “risto-mercato” con 180 posti a sedere

All’interno la “Piazza” offre circa 110 posti a sedere, in aggiunta vi è un giardino d’inverno, che è adiacente alla torrefazione del mercato, con circa 70 posti a sedere. «Qui è dove ci differenziamo dalla concorrenza, offrendo i prodotti delle singole offerte gastronomiche. Al contrario, il mercato coperto ha una zona pranzo indipendente con una selezione variegata, in cui ogni prodotto può essere degustato immediatamente. Tutti i piatti sono preparati al momento davanti ai clienti» spiega Müller-Sarmiento.

La cucina di qualità è stagionale e fa ampio uso di prodotti locali e sostenibili. Un team di chef esperti hanno creato ricette innovative. Nel menu bistecche e hamburger con contorni diversi e “grandi classici” come gli involtini di manzo con cavolo rosso e gli gnocchi. Non mancano i piatti vegetariani. L’intero mercato ha ricevuto la BIO-certificazione.

In offerta anche una vasta selezione di insalate fresche e croccanti, mentre lo Smoothie bar presenta centrifughe di frutta e verdura. L’impasto della pizza e la pasta vengono preparati tutti i giorni. La trota è affumicata nell’affumicatoio che lavora anche pesci di fiume pescati in zona. Al sushi bar, c’è sushi in alta qualità, preparati al momento da maestri di sushi. La panetteria sforna deliziosi dolci e pasticcini. Il wine bar serve vini selezionati dall’assortimento in vendita.

Metro Group testa i robot per le consegne a domicilio

Metro Group sta testando, nel suo campus dedicato all’innovazione a Düsseldorf, dei robot per le consegne della spesa a domicilio. Ideati dall’estone Starship Technologies, creatura del co-fondatore di Skype Janus Friis, gli automi sono stati ideati e presentati sul mercato ala fine del 2015 proprio con questo scopo, e possono trasportare fino a 10 chili di peso. Un’alternativa interessante ai ben più famosi (e chiacchierati) droni, che hanno già cozzato con le norme che regolano l’aviazione e la cui adozione, rispetto alle aspettative, sembrerebbe rallentata.

Il video mostra il funzionamento del robot: può trasportare una spesa di medie dimensioni, grazie alle nove telecamere si muove agevolmente e in modo sicuro nel traffico, e, giunto a destinazione, viene aperto con un codice inviato allo smartphone del cliente. Un’altro possibile utilizzo sarebbe quello di accompagnare il cliente nel supermercato mentre fa gli acquisti, per seguirlo poi fino a casa, e tornare alla base una volta eseguito il suo compito. Un’opportunità che potrebbe essere particolarmente utile anche in caso di clienti disabili o anziani. Sarà questo il futuro?

Il retail food contro lo spreco alimentare. I casi di Sma e Metro

Il retail food italiano nelle sue articolazioni di Gd e Do è da tempo impegnato contro lo spreco alimentare – oggi è la seconda giornata nazionale contro lo spreco – e sono molte le catene che collaborano con organizzazioni e istituzioni come Last Minute Market, Caritas, Banco Alimentare. Anche GS1 Italy | Indicod-Ecr è in prima linea contro lo spreco alimentare con il progetto in corso su Prevenzione e trattamento delle eccedenze alimentari.

Per dare un’idea dei numeri che stanno dietro a questa realtà basti ricordare che, secondo Last Minute Market, da un ipermercato di grandi dimensioni sono state recuperate fino a 170 tonnellate di prodotti alimentari in un anno, che corrispondono a circa 300 pasti al giorno per un valore economico di circa 650.000 euro (stima sul valore di vendita dei prodotti recuperati). Gran parte dei prodotti recuperati sono referenze merceologiche fresche e altamente deperibili (frutta, carne, latticini, ecc).

L’impostazione del gruppo di lavoro Ecr è quella caratteristica dell’associazione fra industria e distribuzione: un approccio collaborativo. Gli obiettivi: identificare le aree di collaborazione di filiera nella gestione delle eccedenze; descrivere i possibili modelli della loro gestione; approfondire vincoli e ostacoli alla riduzione dello spreco alimentare (reputazione, sicurezza alimentare, risorse disponibili, vincoli logistici, …); aumentare la cultura/livello di conoscenza a livello aziendale sui percorsi di gestione delle eccedenze alimentari.

 Il caso Sma

Ed è proprio uno scoglio di tipo culturale quello da superare secondo Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa SMA spa che, al recente convegno sulla logistica collaborativa di GS1 Italy| | Indicod-Ecr ha affermato: «Il fatto che un valore negativo come le eccedenze alimentari possa essere visibile nei budget di marketing, commerciale o logistica, rende più semplice decidere di distruggerle perché in questo modo non compaiono nella voce dei costi. La strada da perseguire è quella di trasformare il trattamento delle eccedenze un processo aziendale integrato e non solo una pura attività etica». Le soluzioni operative adottate da Sma per gestire gli stock di deposito e di punto vendita sono quelle di realizzare offerte mirate sugli stock a più lunga scadenza e di devolvere alle Onlus, Ci sono però dei limiti operativi che riguardano la polverizzazione della rete e i costi senza ritorno. Nondimeno allo stat attuale Sma nel 2014 ha devoluto 400 tonnellate di cibo per 720.000 pasti donati.

 Il caso Metro  

Attraverso Metro Cuore – programma di Responsabilità Sociale di Metro Italia – e grazie all’estensione del progetto aziendale per la gestione delle eccedenze alimentari alla totalità dei punti vendita presenti sul territorio italiano, Metro Italia ha rafforzato ulteriormente il proprio impegno al fianco di Banco Alimentare contro gli sprechi. Solo nel corso del 2014, la donazione di prodotti alimentari donati alla Onlus ha raggiunto un valore equivalente che supera 1 milione di euro.

«La collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus si è consolidata negli anni ed ha permesso di sviluppare iniziative su scala nazionale di cui siamo profondamente orgogliosi», dichiara Claude Sarrailh Amministratore Delegato di METRO Italia Cash and Carry. « Abbiamo confermato e raggiunto l’obiettivo definito un anno fa con un risultato davvero importante, risultato reso possibile grazie dall’implementazione di specifiche attività di pianificazione e di gestione dei flussi logistici, oltre a quelli di rifornimento direttamente nei punti vendita».

 

Per i 50 anni di Metro un grande flash mob globale

In 28 nazioni Metro Cash and Carry festeggia oggi il suo mezzo secolo di storia e di successi con i clienti, i fornitori e i dipendenti. Proprio questi ultimi sono protagonisti del più grande flash mob nella storia del distributore: un evento virtuale composto dai video realizzati singolarmente o in gruppo a ritmo di danza sulle note di Wild. Era il 1964 quando il primo punto vendita Metro Cash and Carry aprì le sue porte, in Germania a Mülheim an der Ruhr: uno spazio di vendita di 14.000 mq, un nuovo e rivoluzionario concetto di approvvigionamento food e non food che venne da subito apprezzato dai professionisti. Dal 1968 prese poi il via lo sviluppo internazionale, prima nei Paesi del centro Europa e poi nell’area del Mediterraneo: il 27 Aprile 1972 Metro cominciò la sua avventura italiana inaugurando il suo primo punto vendita a Cinisello Balsamo, nei pressi di Milano, rivoluzionando per sempre il formato della vendita all’ingrosso anche nel nostro Paese. A livello mondiale: dopo 50 anni l’azienda è oggi presente in 28 Paesi in tutto il mondo con oltre 700 punti vendita, 120.000 dipendenti e un fatturato di circa € 32 miliardi nel 2012. «50 anni di storia nel mondo rappresentano un traguardo importante e allo stesso tempo uno stimolo a proseguire il percorso di innovazione e adattamento del nostro modello di business ai mercati, per una crescita futura anche per Metro Italia. – commenta Claude Sarrailh, Amministratore Delegato di Metro Italia Cash and Carry – Essere uno degli 8 focus country di un’azienda leader di settore, che da mezzo secolo cresce a livello mondiale, è per noi una motivo di orgoglio e una sfida strategica. Per celebrare un traguardo così significativo Metro Italia ha proposto nell’arco di questo anno speciale numerose attività commerciali e iniziative promozionali in tutti punti vendita, con l’obiettivo di affermare ulteriormente il ruolo di partner dei propri clienti al fine di supportarli proattivamente nel loro business. Tutti i giorni ascoltiamo e lavoriamo con massima attenzione e focus sulle esigenze dei clienti perché il successo dei nostri clienti è il nostro impegno, da 50 anni».

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