Il retail food contro lo spreco alimentare. I casi di Sma e Metro

Il retail food italiano nelle sue articolazioni di Gd e Do è da tempo impegnato contro lo spreco alimentare – oggi è la seconda giornata nazionale contro lo spreco – e sono molte le catene che collaborano con organizzazioni e istituzioni come Last Minute Market, Caritas, Banco Alimentare. Anche GS1 Italy | Indicod-Ecr è in prima linea contro lo spreco alimentare con il progetto in corso su Prevenzione e trattamento delle eccedenze alimentari.

Per dare un’idea dei numeri che stanno dietro a questa realtà basti ricordare che, secondo Last Minute Market, da un ipermercato di grandi dimensioni sono state recuperate fino a 170 tonnellate di prodotti alimentari in un anno, che corrispondono a circa 300 pasti al giorno per un valore economico di circa 650.000 euro (stima sul valore di vendita dei prodotti recuperati). Gran parte dei prodotti recuperati sono referenze merceologiche fresche e altamente deperibili (frutta, carne, latticini, ecc).

L’impostazione del gruppo di lavoro Ecr è quella caratteristica dell’associazione fra industria e distribuzione: un approccio collaborativo. Gli obiettivi: identificare le aree di collaborazione di filiera nella gestione delle eccedenze; descrivere i possibili modelli della loro gestione; approfondire vincoli e ostacoli alla riduzione dello spreco alimentare (reputazione, sicurezza alimentare, risorse disponibili, vincoli logistici, …); aumentare la cultura/livello di conoscenza a livello aziendale sui percorsi di gestione delle eccedenze alimentari.

 Il caso Sma

Ed è proprio uno scoglio di tipo culturale quello da superare secondo Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa SMA spa che, al recente convegno sulla logistica collaborativa di GS1 Italy| | Indicod-Ecr ha affermato: «Il fatto che un valore negativo come le eccedenze alimentari possa essere visibile nei budget di marketing, commerciale o logistica, rende più semplice decidere di distruggerle perché in questo modo non compaiono nella voce dei costi. La strada da perseguire è quella di trasformare il trattamento delle eccedenze un processo aziendale integrato e non solo una pura attività etica». Le soluzioni operative adottate da Sma per gestire gli stock di deposito e di punto vendita sono quelle di realizzare offerte mirate sugli stock a più lunga scadenza e di devolvere alle Onlus, Ci sono però dei limiti operativi che riguardano la polverizzazione della rete e i costi senza ritorno. Nondimeno allo stat attuale Sma nel 2014 ha devoluto 400 tonnellate di cibo per 720.000 pasti donati.

 Il caso Metro  

Attraverso Metro Cuore – programma di Responsabilità Sociale di Metro Italia – e grazie all’estensione del progetto aziendale per la gestione delle eccedenze alimentari alla totalità dei punti vendita presenti sul territorio italiano, Metro Italia ha rafforzato ulteriormente il proprio impegno al fianco di Banco Alimentare contro gli sprechi. Solo nel corso del 2014, la donazione di prodotti alimentari donati alla Onlus ha raggiunto un valore equivalente che supera 1 milione di euro.

«La collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus si è consolidata negli anni ed ha permesso di sviluppare iniziative su scala nazionale di cui siamo profondamente orgogliosi», dichiara Claude Sarrailh Amministratore Delegato di METRO Italia Cash and Carry. « Abbiamo confermato e raggiunto l’obiettivo definito un anno fa con un risultato davvero importante, risultato reso possibile grazie dall’implementazione di specifiche attività di pianificazione e di gestione dei flussi logistici, oltre a quelli di rifornimento direttamente nei punti vendita».