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Filippo Berio è l’olio ufficiale della nuova edizione di MasterChef Italia

Filippo Berio è l’olio ufficiale della undicesima edizione di MasterChef Italia, in onda su Sky e in streaming su NOW TV. Con le due referenze, Classico e 100% Italiano, sarà l’ingrediente speciale a disposizione degli aspiranti Chef per valorizzare le ricette in gara.

Per Filippo Berio la qualità non è un punto di arrivo, ma una filosofia di lavoro che permette di ottenere il meglio dalla loro dedizione e professionalità.

Agli aspiranti chef della nuova edizione di MasterChef Italia, al via oggi, giovedì 16 dicembre, toccherà il compito di raccontare attraverso le loro preparazioni le caratteristiche dell’olio extra vergine d’oliva classico e 100% Italiano.

Nell’extra vergine d’oliva 100% italiano ritroviamo un deciso aroma di olive verdi, un gusto fruttato e vivace dal retrogusto piccante e leggermente amaro. L’olio extra vergine classico ha un gusto equilibrato, con un fruttato di oliva matura di media Intensità. Ideale per i condimenti a crudo.

Costa d’Oro si allea con Gruppo Avril: nasce il terzo gruppo mondiale dell’olio di oliva

COSTA D’ORO, aziende familiare umbra, si allea con il francese Gruppo AVRIL: l’operazione segna la nascita del terzo gruppo mondiale dell’olio di oliva di marca. I partner puntano a elevare il marchio COSTA D’ORO al rango di referenza mondiale dell’olio di oliva di prima qualità.

Tra gli obiettivi dell’alleanza c’è la crescita sostenibile di COSTA D’ORO nel mercato dell’olio di oliva di marca in Italia, dove il brand ha raggiunto recentemente le prime tre posizioni di mercato, e a livello internazionale, dove è presente in oltre 100 Paesi e realizza la metà delle vendite. Per raggiungere questo obiettivo si svilupperanno le potenziali sinergie derivanti dai rispettivi know-how nel campo della qualità e dell’innovazione, sia sul piano nutrizionale e gustativo, sia in termini di sviluppo di nuove gamme di oli e di condimenti e sulla conquista di nuovi mercati internazionali, in particolare Cina e America del Nord.

Luciano Sabatini, Presidente di COSTA D’ORO e fondatore insieme alla famiglia Santirosi, che quest’anno celebra i 50 anni di attività, ha commentato: “Questa operazione non è il punto di arrivo del nostro progetto famigliare e industriale, ma è un passo che consente di accelerare il progetto di crescita e sviluppo con un partner internazionale di primissimo livello, con cui condividiamo la visione strategica e i valori industriali, un’opportunità per la nostra impresa e per il nostro Paese di creare ricchezza e valore”.

Il Gruppo AVRIL proseguirà la propria crescita a livello internazionale, dove realizza un terzo del proprio fatturato, sviluppando la sua quota di mercato dell’olio di oliva rimanendo fedeli al modello della filiera integrata, tra l’agricoltura e l’industria, che costituisce la specificità del settore degli oli e delle proteine. Per questa operazione, il Gruppo AVRIL è stato appoggiato dal Gruppo CASTEL, un importante player francese e internazionale nel settore dei vini, delle birre e delle bevande analcoliche, rafforzando la storica partnership tra i due gruppi francesi.

“Attraverso questa alleanza, mettiamo insieme risorse umane, know-how e prodotti eccezionali. Ci sono tutte le premesse per fare di Costa d’Oro un grande marchio italiano di olio di oliva a livello mondiale” ha commentato Olivier Delamea, direttore generale del settore Oli & Condimenti del Gruppo AVRIL. 

Nel 2017 il mercato mondiale dell’olio di oliva ha registrato un fatturato di 12 miliardi di Euro con una potenziale crescita annua dal 4% al 5% raggiungendo 17 miliardi di Euro entro il 2025, grazie all’incremento della domanda soprattutto in Cina e in America del Nord e al crescente interesse per un prodotto le cui peculiarità sono apprezzate dai consumatori più esigenti: prima qualità, naturalezza, tracciabilità, oltre ai benefici nutrizionali e gustativi della dieta mediterranea generalmente associata all’Italia.

Gruppo AVRIL, fondato nel 1983 su iniziativa del mondo agricolo per garantire sbocchi permanenti alle produzioni francesi, è presente in Francia e nel mondo in settori molto diversificati come l’alimentazione umana, la nutrizione e le competenze sull’alimentazione animale, la chimica e le energie rinnovabili, attraverso un portafoglio di marche forti, leader nei rispettivi mercati tra cui Diester, Sanders, Lesieur, Puget, Matines, Bunica, Taous. Nel 2016 il gruppo Avril ha realizzato un giro d’affari di 5,9 miliardi di euro e ha 7.200 collaboratori sparsi in 21 Paesi.

COSTA D’ORO è un leader italiano nella produzione e distribuzione di olio di oliva di prima qualità. Impresa familiare, è stata fondata nel 1968 a Spoleto, in Umbria, dalle famiglie Sabatini e Santirosi, desiderose di mettere insieme le rispettive esperienze per produrre un olio di oliva di prima qualità. Nel 2017 ha realizzato un giro d’affari di 143,5 milioni di Euro.

Tra tradizione e innovazione, Frantoio Bonamini apre alla GDO con Iper ed Esselunga

olio di oliva

In uno dei periodi più critici per il settore oleario italiano, Frantoio Bonamini è pronto al rilancio ed inaugura il canale della Grande Distribuzione Organizzata, attraverso partnership di eccellenza. Prime fra tutte, quelle con Iper ed Esselunga, importanti gruppi italiani che si occupano di vendita alimentare al dettaglio da oltre 40 anni.

Iper distribuirà in tutto il Nord e il Centro Italia, il Veneto Valpolicella D.O.P. Passioni di Verona, fiore allʼocchiello del Frantoio veronese, che presenta un colore giallo dorato e sentori finemente fruttati, dolci e delicati, facilmente adattabili alla cucina mediterranea. Esselunga, invece, presenterà il pluripremiato olio extravergine dʼoliva Veneto Valpolicella D.O.P., un prodotto amabile dedicato a palati fini che sono alla ricerca di un condimento eccellente per la quotidianità, in un formato creato ad hoc: 0,75 lt.

“Siamo stati scelti dalla GDO e abbiamo deciso di aprire un nuovo capitolo della nostra storia aziendale proprio per ridare valore ad un prodotto così prezioso per le eccellenze italiane, lʼolio dʼoliva – ha affermato Giancarlo Bonamini -. La nostra è una politica attenta alla customer experience, evidenziando la passione che mettiamo in ogni passaggio, dalla coltivazione alla raccolta delle olive, fino ad arrivare alla tavola dei nostri consumatori. La nostra vuole essere unʼazienda che non dimentica il profondo legame con le tradizioni locali, ma che vuole portare avanti un forte senso di sperimentazione ed innovazione: solo così il risultato finale può rivelarsi in continuo miglioramento” ha concluso il titolare.

Anno difficile per l’olio d’oliva italiano. Ci salverà il blending

Tra mosca olearia, grandine, estate piovosa e il batterio killer Xylella (in Puglia) la produzione di olio di oliva italiano ha accusato un duro colpo, con una riduzione della produzione del 35%, passando dalle 464 mila tonnellate di olio del 2013 all 302 mila tonnellate del 2014. Per contro il fabbisogno nazionale è di circa un milione di tonnellate: 600 mila per il mercato interno e circa 400 mila per l’export.

Da questo quadro risulta chiaro che l’Italia consuma ed esporta più olio di quanto produca, anche in annate normali, ma già da dicembre i prezzi degli oli Dop italiani sono in sensibile aumento, come rileva l’Ismea.

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La tabella che riprendiamo dal medesimo Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare sintetizza molto bene la situazione del settore dell’olio di oliva. In particolare l’ultima riga che si riferisce al tasso di autoapprovvigionamento (cioè il rapporto tra produzione e consumo apparente) è passato negli ultimi cinque anni dall’80% al 76% con una crescita delle importazioni e un andamento delle esportazioni a ritmo alternato tra crescita e riduzioni.

Biamcio Approvvigionamento Olio di Oliva

Giovanni Zucchi, ad Oleiicio Zucchi
Giovanni Zucchi, ad Oleiicio Zucchi

Poiché il peso delle denominazioni dal 2011 è praticamente stabile al 2,1-2,2%, ne risulta che il vero asset dello sviluppo del settore olivicolo italiano si chiama blending.

Così lo spiega Giovanni Zucchi, amministratore delegato dell’Oleificio Zucchi, autore del libro L’Olio non cresce sugli alberi (sottotitolo, L’arte del blending: come nasce un olio di grande qualità, edito da Lupetti) e anche presidente di Assitol, l’associazione dell’industri olearia: “Il blending è la capacità di combinare nelle giuste proporzioni oli con diverse caratteristiche, provenienze e disponibilità di anno in anno, ottenendo un prodotto superiore e diverso rispetto agli ingredienti di partenza, è un’arte antica, un saper fare artigianale ancora sconosciuto ai più e che contraddistingue i blendmaster (cioè i professionisti del blend) italiani”.

Come dire che se negli whisky il blend è un valore acquisito, nel caffè la miscela è una ricetta che esalta l’aroma e negli spumanti la cuvée è un must, anche nell’olio extravergine di oliva il blend di oli selezionati è un’arte che crea un prodotto che aumenta il proprio valore. Non a caso è proprio l’Italia il solo Paese al mondo ad avere  affinato nei secoli una vera e propria arte: quella nel selezionare e accostare oli da cultivar e provenienze diverse e nell’armonizzare profumi e gusti che variano di anno in anno per caratteristiche e disponibilità, ottenendo un prodotto superiore e diverso dagli ingredienti di partenza.

Il blending quindi è lo strumento attraverso il quale passa il successo  posizionamento e il successo degli oli da olive imbottigliati in Italia, in particolare dell’extra vergine di oliva, commercializzati attraverso le insegne nazionali ed estere della GDO.

Non a caso Oleificio Zucchi tra gli altri produttori, sarà presente a Marca by Bologna Fiere, la manifestazione delle private label che si apre mercoledì 14 gennaio a Bologna. «Attraverso la partecipazione a Marca 2015 e ad altri importanti appuntamenti fieristici nazionali e internazionali in calendario nell’anno – afferma Zucchi –  intendiamo coinvolgere i nostri interlocutori del comparto distributivo nel dare il giusto risalto al contributo del blending al gradimento nel mondo dell’olio extravergine di oliva prodotto in Italia. Siamo fermamente convinti, infatti, che veicolare le specificità che avvantaggiano i nostri prodotti rispetto all’agguerrita concorrenza estera sia il modo migliore per consolidare l’attuale momento di successo e per stimolare il rilancio della filiera dell’Evo nel nostro Paese».

Olio evoA salvaguardia del consumatore da frodi sempre in agguato sono arrivate fortunatamente le nuoveregole sull’etichettatura secondo il regolamento Ue 1169 entrato in vigore il 13 dicembre: per tutti gli oli imbottigliati dopo tale data è obbligatorio evidenziare anche sulla parte frontale dell’etichetta l’origine e la provenienza delle olive o delle miscele utilizzate.

 

di Fabrizio Gomarasca

 

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