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Marna Risani

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Tecnologia e gestione: Burger King Italia premiata con il Food Service Award

Tutto nelle cucine di Burger King è tecnologico e ad alta automazione. Dalle casse touch screen, alle cuffie con microfoni utilizzati dagli addetti al king drive. Ad esempio, le casse all’interno del ristorante e del servizio drive sono direttamente collegate a uno schermo in cucina che trasmette l’ordine all’addetto alla preparazione, in modo che i panini siano preparati proprio come sono stati ordinati e personalizzati.

Per questi motivi Burger King Italia ha vinto il premio Food Service Award per la categoria “tecnologia e gestione”, con la miglior tecnologia gestionale cassa-cucina che l’ha vista trionfare contro le altre aziende in gara per la stessa categoria, tra cui KFC e Rossopomodoro.

Ciò che ha definitivamente conquistato la giuria è stato il Kitchen Minder: un software che permette ai responsabili di produzione in cucina di preparare esattamente il numero di prodotti necessario in funzione delle richieste, evitando sprechi, ma mantenendo un servizio rapido ed efficiente.

Il sistema, in costante comunicazione con cassa e cucina è in grado di raccogliere dati sulle vendite, l’affluenza, le richieste specifiche di un determinato giorno o addirittura di una determinata fascia oraria, oltre a rilevare i dati in tempo reale, adattando le previsioni future secondo l’andamento della giornata stessa.

A questo si aggiunge poi un altro apparecchio, il DDT Drive Thru’ Director, che permette di monitorare e di gestire i tempi di servizio della corsia Drive Thru’ e che ad oggi ha favorito la riduzione del -20% dei tempi di servizio dell’ordine.

 

In Italia cresce il consumo di prodotti vegetali e Alpro si conferma leader del settore

Secondo dati Nielsen, lo scorso anno il settore dei prodotti alternativi al latte e derivati ha raggiunto un valore di 220 milioni di euro. La crescita è guidata in particolare dalle alternative vegetali allo yogurt e dalle bevande vegetali; queste ultime vedono al primo posto i prodotti a base di soia e a seguire i drink a base di mandorla, avena, riso e cocco, segnando una crescita del 36%. 

Alpro si conferma il leader del settore con una quota nel segmento del vegetale pari al 19,1% in Italia e del 43% in Europa. “L’attenzione dei consumatori verso un stile di vita più salutare e quindi verso un’alimentazione sana è un trend ormai riconosciuto. L’interesse crescente verso i prodotti a base vegetale mostrato dal mercato ne è la conseguenza”, spiega Bjorn Verbrugghe, marketing manager South Europe di Alpro.

I dati dimostrano che il consumo di bevande e alimenti vegetali si sta diffondendo sempre di più tra i consumatori italiani e non è limitato a particolari abitudini o intolleranze alimentari. Uno studio condotto da Alpro conferma questa tendenza: “Il gruppo di consumatori che utilizza maggiormente questi prodotti è rappresentato da chi punta a uno stile di vita orientato al benessere, interessandosi maggiormente alla salute, e affianca all’alimentazione uno stile di vita sportivo. Per questo sono propensi a integrare prodotti a base vegetale nella dieta quotidiana”, dichiara Verbrugghe.

Ad esempio, il prodotto più venduto del brand – la Bevanda alla Soia Original da 1 litro – si posiziona tra i 20 più acquistati nell’intera categoria che tiene conto sia delle bevande del settore lattiero-caseario, sia delle alternative.

Prevedere e soddisfare le esigenze dei consumatori è fondamentale per alimentare la crescita della categoria”, spiega Verbrugghe. “Per questo l’innovazione è il motore di Alpro, che ha recentemente lanciato nuove categorie e rafforzato la presenza in altre. Per rispondere a chi è molto attento al consumo di zuccheri, infatti, abbiamo lanciato la Bevanda Alpro alla Mandorla non tostata, senza zucchero e la Bevanda alla Soia senza zucchero. Inoltre, ci stiamo concentrando sul momento della colazione e sull’esigenza di variazione nel pasto più importante della giornata. Qui la gamma di alternative vegetali allo yogurt da 500 gr, a cui si possono aggiungere frutta secca o fresca e muesli, sono la nostra forza”.

Anche i momenti di consumo stanno evolvendo: i consumatori ricercano sempre più una colazione a base vegetale sia in casa, sia fuori casa. “Il lancio della bevanda Alpro Delicato è strategico in questo senso: si tratta infatti di un drink dalla consistenza cremosa, ottimo per essere scaldato e montato a schiuma e ideale da abbinare con il caffé”, conclude Verbrugghe.

Winelivery consegna in 30 minuti vino e alcolici di qualità e cerca investitori

La start-up, tramite il lancio di una campagna crowdfunding, ricerca investitori che credano nel progetto per poter rafforzare la propria presenza a Milano ed espandersi anche in altre città italiane e all’estero, 

Vini, birre artigianali e altre bevande alcoliche consegnati in meno di 30 minuti a temperatura di degustazione. Questo è Winelivery, un servizio di delivery “last mile” nato nel 2015 dall’idea di due giovani imprenditori valtellinesi, che valorizza i piccoli produttori e le enoteche fornendo un unico canale di vendita.

“A diversi mesi dal lancio ufficiale, winelivery è una realtà consolidata: sono di fatto tantissime le persone che scelgono ogni sera la comodità offerta dal nostro servizio. I nostri clienti sono soprattutto giovani lavoratori e studenti, ma anche molte donne – dichiara Andrea Antinori, co-founder di winelivery -. L’idea della prima enoteca da “divano” ha ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico milanese: pronto ad accogliere positivamente servizi come il nostro che nascono per facilitare la vita quotidiana”.

Per ordinare con Winelivery è sufficiente collegarsi al sito winelivery.com o scaricare l’app – disponibile per iOS e Android, inserire il proprio indirizzo di consegna e scegliere tra un’esclusiva selezione che include oltre 800 referenze tra vini, birre classiche ed artigianali, liquori, distillati, cocktail-kit. Attiva tutti giorni dalle 10:00 di mattina all’1 di notte ed il venerdì e sabato fino alle 2 di notte.

“Oltre a coprire molteplici occasioni di consumo non solo al domicilio ma anche in ufficio – brindisi con i colleghi… grazie al servizio express con consegna gratuita, winelivery ha anche aperto un nuovo canale di vendita per enoteche, vinerie, cocktail bar e pub che vedono nel nostro servizio un’importante opportunità di mercato. Diventando nostri partner infatti ci si affaccia su un marketplace che a Milano non ha confini: i propri prodotti potranno raggiungere tutta la città, non solo le persone che fisicamente entreranno nel negozio/winebar… E per i clienti, grazie ai nostri partner selezionati, garantiamo quotidianamente un’elevata qualità dell’offerta e l’immediatezza della consegna.” Afferma Francesco Magro, CEO e co-founder di winelivery.

Lanciata una versione beta a dicembre 2015, winelivery è ora attiva da gennaio 2016 servendo tutto il comune di Milano e da allora il suo fatturato è cresciuto mediamente dell’83% ogni mese. Per rafforzare ancor di più la sua presenza la start-up è alla ricerca di investitori che credano nel progetto, tramite il lancio di una campagna crowdfunding: obiettivo minimo? il raggiungimento di €50.000. Per scoprire di più e per diventare socio: www.crowdfundme.it/projects/winelivery

Decathlon Italia aggiorna l’intera infrastruttura di networking nazionale

Il progetto, partito a maggio 2016, ha compreso la sostituzione di tutti gli switch presenti nei 90 negozi distribuiti sul territorio e l’implementazione di nuovi dispositivi con prestazioni di alto livello e perfettamente integrati, affinché sia garantita una gestione più agile, omogenea e veloce dell’intera l’infrastruttura IT. 

Nel momento in cui Decathlon ha indetto un bando di gara per l’aggiornamento dell’infrastruttura di networking, Centro Computer ha deciso di prendervi parte e a chiusura del bando si è aggiudicata la fornitura completa di tutti i nuovi switch previsti, il ritiro del materiale obsoleto e la gestione diretta dell’installazione e configurazione degli apparati in 15 punti vendita, situati principalmente nelle regioni del Sud Italia. Centro Computer è già da anni partner di Decathlon per la fornitura di apparecchi informatici, sia hardware che software, con attenzione a PC, tablet e alle soluzioni software che possano assicurare l’incremento della produttività degli utenti interni.

Giulio Carpino, Tecnico Informatico del Reparto IT di Decathlon Italia
Giulio Carpino, Tecnico Informatico del Reparto IT di Decathlon Italia

Avevamo la necessità di rendere la nostra rete più agile e performante, in modo tale da poter ottimizzare e velocizzare l’accesso ad applicazioni e servizi, garantendo al tempo stesso la massima sicurezzasottolinea Giulio Carpino, Tecnico Informatico del Reparto IT di Decathlon Italia -. Con i nuovi dispositivi di HPE siamo stati in grado di creare un ambiente omogeneo e innovativo, pronto ad affrontare le tecnologie di ultima generazione.”

Le attività di setup e configurazione dei nuovi apparati di rete previsti nei punti vendita, sono state completate da Centro Computer in soli 30 giorni, a partire dalla fine di giugno e hanno compreso le installazioni dei nuovi dispositivi nei negozi situati in Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Inoltre, grazie all’ottimo riscontro ottenuto dalle diverse attività di installazione, Decathlon ha deciso successivamente di affidarsi a Centro Computer anche per i servizi NOC (Network Operation Center), relativi a manutenzione, Help Desk e assistenza remota sui dispositivi che caratterizzano l’infrastruttura LAN­WLAN di 27 siti del gruppo, che includono ventidue punti vendita, quattro uffici e un supporto logistico.

Al centro dell’attenzione il cliente: dall’e-commerce al punto vendita, con Radionovelli Conviene

Radionovelli lancia la campagna “2017 Radionovelli Conviene” e si concentra sul punto vendita al fine di farlo diventare il migliore negozio di elettronica della capitale.

Radionovelli è da 60 anni punto di riferimento della Capitale per gli appassionati di elettronica, di audio ad alta fedeltà e, più in generale, di ogni tipo di novità tecnologica. Vanta un’offerta di oltre 80 mila prodotti in vendita online sul sito www.radionovelli.it, consegnando il prodotto dove il cliente desidera. Su Roma poi è attivo l’esclusivo servizio Roma1Hour, che garantisce la consegna in un’ora.

All’interno del punto vendita (due piani di allestimento, 8 vetrine su strada, con l’esposizione di prodotti esclusivi di alta qualità da poter provare con l’ausilio di personale specializzato) è disponibile l’attrezzato spazio cucina dove settimanalmente si tengono i corsi di cucina e una sala d’ascolto per gli appassionati dell’alta fedeltà.

In questo modo l’azienda rende unico il rapporto con i consumatori, mettendo a disposizione tutta la professionalità e la garanzia di chi da sempre è leader nel settore dell’elettronica di consumo, sia per coloro che vivono direttamente l’esperienza all’interno del punto vendita sia per chi naviga sul web.

Il commercio elettronico in Italia sta crescendo a ritmi sostenuti e nel 2016 ha visto una crescita del 18% per un valore complessivo di circa 20 miliardi di euro (fonte Osservatori Politecnico Milano), con un significativo +28% per l’informatica e l’elettronica di consumo.

“Rappresentiamo oltre 90 brand internazionali e stiamo definendo altre rappresentanze per ampliare la nostra offerta con l’obiettivo di arrivare a 100 mila prodotti entro il primo semestre di quest’anno – afferma Paolo Novelli, titolare dello storico store – Crediamo che l’e-commerce sia indispensabile per competere oggi sul mercato, ma sosteniamo fortemente la presenza sul territorio, con i tanti servizi ed iniziative messe in campo per il pubblico.”

 

Nuovo formato a peso fisso per la Caciotta Bergader

Ideata con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di consumatori e distributori, la Caciotta a peso fisso da 225 g meglio si colloca all’interno di un mercato in continua evoluzione, caratterizzato da una parziale contrazione della spesa e dall’affacciarsi di un target di riferimento assai variegato nella composizione.

Presentata a all’ultima edizione di Marca 2017, da Bergarder, affermata realtà bavarese, specializzata nella produzione di formaggi conosciuti in tutto il mondo, la nuova referenza è una evoluzione della consueta formula da 650 g a peso variabile.

La Caciotta 225 g si pone come acquisto ideale per single e nuclei familiari poco numerosi, non sostituendosi, ma affiancando sugli scaffali della distribuzione nazionale il tradizionale formato a peso variabile.

Diversi i vantaggi derivanti dalla fruizione della nuova pezzatura: si confermano la versatilità d’utilizzo in cucina e l’accessibilità del prezzo anche per la confezione da 225 g, a cui si vanno a sommare la riduzione del costo unitario e delle tempistiche di consumo.

La risposta del mercato, fin da subito positiva, ha inciso favorevolmente anche sulle altre referenze firmate Bergader ed ha dimostrato la capacità dell’azienda di centrare la domanda, rispondendo con un’offerta adeguata e al passo con i tempi.

Tra tradizione e innovazione, Frantoio Bonamini apre alla GDO con Iper ed Esselunga

olio di oliva

In uno dei periodi più critici per il settore oleario italiano, Frantoio Bonamini è pronto al rilancio ed inaugura il canale della Grande Distribuzione Organizzata, attraverso partnership di eccellenza. Prime fra tutte, quelle con Iper ed Esselunga, importanti gruppi italiani che si occupano di vendita alimentare al dettaglio da oltre 40 anni.

Iper distribuirà in tutto il Nord e il Centro Italia, il Veneto Valpolicella D.O.P. Passioni di Verona, fiore allʼocchiello del Frantoio veronese, che presenta un colore giallo dorato e sentori finemente fruttati, dolci e delicati, facilmente adattabili alla cucina mediterranea. Esselunga, invece, presenterà il pluripremiato olio extravergine dʼoliva Veneto Valpolicella D.O.P., un prodotto amabile dedicato a palati fini che sono alla ricerca di un condimento eccellente per la quotidianità, in un formato creato ad hoc: 0,75 lt.

“Siamo stati scelti dalla GDO e abbiamo deciso di aprire un nuovo capitolo della nostra storia aziendale proprio per ridare valore ad un prodotto così prezioso per le eccellenze italiane, lʼolio dʼoliva – ha affermato Giancarlo Bonamini -. La nostra è una politica attenta alla customer experience, evidenziando la passione che mettiamo in ogni passaggio, dalla coltivazione alla raccolta delle olive, fino ad arrivare alla tavola dei nostri consumatori. La nostra vuole essere unʼazienda che non dimentica il profondo legame con le tradizioni locali, ma che vuole portare avanti un forte senso di sperimentazione ed innovazione: solo così il risultato finale può rivelarsi in continuo miglioramento” ha concluso il titolare.

Recruiting Day 2017 per i Bialetti Store

Al via la campagna di recruiting Bialetti Store 2017. Due sono le giornate di recruiting che  si terranno rispettivamente a Milano il 21 febbraio e a Roma il 7 marzo per la selezione di store manager e addetti vendita per i negozi presenti e di prossima apertura a Milano, Torino, Bologna, Verona, Roma, Rieti e Napoli.

I candidati dovranno dimostrare di avere esperienza pregressa nel ruolo di store manager e almeno un anno di esperienza per quello di addetto alla vendita, caratterizzati da ottime attitudini commerciali ed orientamento al risultato, discreta conoscenza della lingua inglese e preferibilmente di una seconda lingua, con conoscenze informatiche, spiccate capacità organizzative e doti relazionali e comunicative. Sono ricercate persone proattive, dinamiche e appassionate del proprio lavoro.

Monster.it, ancora una volta, affiancherà Bialetti nella selezione dei migliori talenti attraverso l’analisi dei curricula caricati sulla piattaforma online, la preselezione e la convocazione agli eventi di Milano e Roma, dove i partecipanti avranno l’occasione di sostenere colloqui di selezione direttamente con il personale di risorse umane e retail di Bialetti. Saranno selezionati 200 candidati, 100 a Milano e 100 a Roma, a cui sarà data la possibilità di intraprendere un percorso di inserimento come store manager o addetti vendita.

Il recruiting day – ha spiegato Nicola Rossi, country manager di Monster Italia – è la soluzione preferita dai grandi brand che hanno l’obiettivo di sviluppare campagne di recruiting estensive sul territorio. La nostra esperienza ci insegna che il processo di selezione diventa più efficace e si ottimizzano i tempi garantendo un impatto ad alto valore aggiunto. Si tratta di una formula che permette alle aziende di essere accompagnate in tutto il percorso di recruiting e di realizzare al contempo efficaci strategie di employer branding. Una soluzione amata anche dai candidati che possono valutare meglio la posizione e conoscere bene l’azienda incontrandola dal vivo.

La campagna rappresenta una nuova tappa all’interno dell’importante percorso di sviluppo intrapreso dal Gruppo Bialetti negli ultimi anni, nell’ottica di una crescita significativa del brand e della sua strategia di employer branding, che vedrà nel 2017 un importante piano di aperture di nuovi punti vendita tra Italia ed estero.

Tikato, l’algoritmo che compara le offerte migliori

Così quattro ragionieri e programmatori, tutti under 30, sono diventati leader italiani del couponing. L’ultimo prodotto rilasciato è Prezzo Smartphone.

Tikato, la startup italiana leader degli sconti online, nasce dall’intraprendenza di quattro giovani vicentini che, con un semplice diploma in tasca, hanno messo a frutto la loro voglia di creare qualcosa di nuovo a partire dal loro saper fare. I risultati hanno dato loro ragione: Tikato è passata da un fatturato di 100mila euro nel 2014 a 340mila nel 2015, raggiungendo nel 2016 i 580mila euro di fatturato. Una crescita dell’82% in un anno ottenuta con le proprie forze, senza l’aiuto di fondi d’investimento né esposizioni finanziarie. E c’è un nuovo progetto, appena partito: Prezzo Smarphone, un comparatore di prezzi per la tecnologia mobile che lavora grazie a un algoritmo brevettato da Tikato.

Alberto Rasotto, Davide Baù, Andrea Boffo e Alberto Reghelin si incontrano nel 2013: età media sotto i 30 anni, alle spalle esperienze diverse. Baù (classe 1980) e Rasotto (del 1985), ragionieri periti commerciali, vengono da anni di lavoro nelle rispettive aziende di famiglia e dall’impegno associativo in Confindustria (Baù nel 2015 diventa vicepresidente dei Giovani Imprenditori regionali), ma hanno voglia di lanciarsi in un progetto indipendente, con le radici nel web. Reghelin (classe 1988) e Boffo (il più giovane, del ’90), in tasca un diploma di terza superiore da installatori, manutentori Pc e reti, sono webmaster e programmatori a partita Iva, e devono decidere in che direzione evolvere. Rasotto presenta all’amico Baù i due informatici Reghelin e Boffo, e decidono di far nascere una nuova storia assieme. Nel giugno 2013 i quattro soci fondano così Tikato sas. La startup da un lato prosegue il lavoro dei due webmaster con i loro clienti, dall’altro inizia a progettare piattaforme web che offrono codici sconto.

Creato nel 2014, il sito Piucodicisconto.com è presto diventato il progetto più importante per l’azienda, quello su cui si concentra il massimo degli sforzi, che porta anche il maggior ritorno economico. Oggi la piattaforma è leader italiana nel settore dei coupon online, con veri e propri boom di visite in occasione del Black Friday (che nel 2016 ha registrato +250% di accessi nella settimana precedente, rispetto al 2015) e dei Saldi (visite triplicate per quelli di gennaio dal 2015 al 2016).

Dall’Italia, Tikato si è espansa con piattaforme analoghe in Europa e in Asia: nel 2015 aprono Plus Voucher Code (nel Regno Unito) e Many Coupons (in India), e il 2016 è stato l’anno di debutto per il francese Plus Code Promo e per il tedesco Mehr Gutschein.

«Nel complesso il nostro network ha raggiunto 5,7 milioni di visite negli ultimi 12 mesi – afferma Davide Baù, presidente di Tikato – con il 45% del traffico da dispositivi mobile, oltre 40mila coupon diffusi, relativi a 10mila fra brand e negozi. Siamo una squadra giovane e in crescita: nel 2016 abbiamo assunto quattro risorse, due ragazzi e due ragazze, tutte sotto i trent’anni. I nuovi progetti non mancano: il primo è Prezzo Smartphone, online da poche settimane. Abbiamo creato un algoritmo che rintraccia nel web i migliori prezzi legati alle diverse tipologie di smartphone, di smartwatch e di tablet».

Costco semplifica la vita e la gestione della casa

Interno di un punto vendita Costco

Gary Swindells sembra aver vinto la prima battaglia di una guerra che si preannuncia lunga e logorante: Costco France, di cui è presidente, aprirà il primo punto di vendita, tra 38 settimane, a Villebon-Sur-Yvette, una cittadina 30 km a sud-ovest dal centro di Parigi.

Questo nuovissimo warehouse club sarà raggiungibile con l’autostrada E5, che si raccorda a poca distanza con l’anello esteriore della metropoli, passando per l’aeroporto di Orly: una posizione strategica per attrarre clienti dalla grande metropoli.

È stata dura, però. In un’Europa che predica la libertà di mercato, ma cerca di frenarla con una selva di artifizi burocratici, dare uno spazio (seppur minimo) al colosso Americano di Seattle è apparso oltremodo rischioso.

La Francia, affetta da sempre da un complesso di inferiorità verso gli USA, non poteva però negare la liceità sul piano commerciare di un formato di vendita mancante al suo panorama; un formato comunque troppo difficile da avviare e da gestire da imprese nazionali per le molte ragioni che verranno spiegate più avanti.

Insomma, nonostante i lacci e i lacciuoli e i cavilli politico-amministrativi messi in atto per ritardarne l’avvio, l’avventura francese di Costco è avviata.

Intendiamoci, in Italia a Costco sarebbe andata peggio. Nonostante le ipocrite lamentazioni per il numero crescente di famiglie sotto la soglia di povertà, l’idea di dare spazio a un fuoriclasse del risparmio, ovvero all’archetipo del “price-impact store”, non sfiora neppure i più convinti, sedicenti alfieri del libero mercato.

Una formula vincente
Difficile, d’altra parte, pensare che aziende europee possano anticipare uno specialista dei prezzi bassi tutti i giorni, come Costco. La sua formula di magazzino aperto ai clienti che sottoscrivono una tessera necessita, infatti, per raggiungere il profitto, il superamento di una certa, impegnativa numerica. Il warehouse francese, in realtà, sarà solo il numero 3 nell’Europa continentale, dopo i due spagnoli di Siviglia e Madrid, ma il primo dei dieci previsti, entro il 2025, nell’esagono. Il fatturato che dovrebbero generare raggiungerebbe allora qualcosa in più di 1,5 mld di euro: una cifra contenuta rispetto al mercato totale, ma che risulta comunque pericolosa per il criterio che introdurrebbe nell’Unione Europea.

Di fatto, il concetto elaborato, già nel 1976, dal genio di Sol Price (n. 1916 –m. 2009) è semplice: selezionare un assortimento ristretto di prodotti alimentari e non, ad altissima rotazione e di grande notorietà per venderli, senza alcun servizio aggiuntivo, a un prezzo imbattibile: inferiore almeno del 30% a quello del concorrente più aggressivo.

Metterlo in atto fu più complesso, soprattutto se impegnati ad essere, simultaneamente, “tough in business” e “socially responsible” verso i dipendenti. La formula funziona, infatti, se si perseguono con ferrea coerenza alcune pratiche: a) un controllo feroce dei costi; b) una logistica sempre al limite dell’eccellenza; c) un’elevata produttività del personale. L’altra condizione è: crescere in fretta di dimensione per comprare alle migliori condizioni. Costco è appunto l’azienda che, tra tutte, ha avuto la crescita più veloce nei suoi primi sei anni di vita.

Ad oggi, nel settore dei beni di consumo, l’equazione che prevede due variabili cruciali: a) pagare bene i dipendenti; b) praticare i prezzi più bassi del mercato sembra, però, quasi impossibile da risolvere.

Il ruolo del cliente
L’idea risolutiva resta quella di Sol Price, trasferita poi a Jim Sinnegal (Costco) e a Sam Walton (Sam’s Club). È un principio altrettanto semplice e geniale: farsi anticipare dagli stessi clienti parte del cash-flow necessario. Attraverso la sottoscrizione di una tessera annuale essi hanno accesso ad un magazzino disadorno, ma ordinato e pulito in cui fare grandi acquisti di prodotti di base e godere di altri benefici collaterali come la restituzione del 2% delle somma spesa annualmente. Inoltre, i clienti possono anche approfittare della vendita temporanea di partite fortemente scontate di prodotti di tendenza: elettronica, abbigliamento, accessoristica, giocattoli, ecc.; insomma la base della cosiddetta “treasury hunt” che porta lo scontrino medio oltre i 120 $ e genera la cosiddetta “Costco Frenzy”.

In un periodo come gli ultimi anni ’70, in cui l’inflazione galoppante falcidiava il benessere delle classi medie, l’offerta di grandi risparmi in cambio di una esasperata semplificazione del servizio reso da Price Club e poi da Costco, riscosse comprensibilmente un successo clamoroso. A ciò contribuì soprattutto l’iniezione di coraggio e di energia di Jim Sinegal (n. 1936 -) giovane allievo e poi socio di Sol Price. Partendo da un hangar dismesso dell’aviazione, a San Diego (CA), Jim avviò, nel 1982, la saga di Costco portandolo a divenire oggi il secondo retailer del mondo. La storia susseguente è ben nota negli USA, ma poco in Italia e si riassume in poche cifre indicative: 118 mld di $ di fatturato, 117mila dipendenti, 690 warehouse di cui 493 negli USA e gli altri in Messico, Giappone, UK, Corea, Taiwan e Spagna.

La premessa storica ci è stata utile a comprendere perché questa formula potrebbe avere, nel medio lungo periodo, un enorme e sorprendente impatto commerciale anche nel nostro continente. In un’epoca che prospetticamente sarà caratterizzata da: a) una contrazione relativa del reddito delle classi medie, b) un’elevata disoccupazione; c) salari ridotti dalla ristrutturazione del mercato del lavoro indotta dalle migrazioni planetarie e d) una delocalizzazione produttiva, offrire il 30% di risparmio su un 30% delle spese complessive di una famiglia non è poco. In breve, un cliente fedele potrebbe godere di un risparmio equivalente ad un mese del suo stipendio ogni anno.

Un’offerta sempre più ampia Costco, infatti, non impatta solo sugli acquisti di beni di largo consumo. La sua sfera si è allargata nel tempo (e ora anche grazie agli acquisti online) ai campi delle assicurazioni, delle spese mediche, dei viaggi, dei carburanti, delle autovetture, degli arredi funerari, di quelli per la casa, del giardinaggio e degli accessori domestici di vario tipo. Prendiamo le auto. Dal 1998 a oggi, l’insegna ne ha vendute alcuni milioni (400mila nel 2014), nuove e a km-zero, attraverso accordi con vari concessionari, distribuiti nel territorio. A ciò si aggiungano varie decine di migliaia di piccole imbarcazioni e motoscafi. Alcuni milioni sono le polizze auto e personali sottoscritte da una parte degli oltre 60 milioni di famiglie tesserate.

Estremamente concorrenziali sono anche i mutui e i finanziamenti alle abitazioni, anch’essi stipulati in base alla forza aggregativa di questo retailer unico nel suo genere. Da non dimenticare, inoltre, le assicurazioni mediche e dentistiche consentite dalla tessera “executive”. Costco si è rivelata capace, ulteriormente, di piegare l’innovazione dell’e-commerce, per altri versi distruttiva, a proprio vantaggio. La presenza di 500 warehouse sul territorio statunitense le consente di mettere in atto il principio del “click & collect” in modo semplice ed efficiente: il cliente può ordinare e pagare online e passare a ritirare nel magazzino ciò che ha acquistato. Nel caso di acquisti di grande ingombro: un cancello, la porta di un garage, una caldaia, …l’insegna provvede ovviamente anche alla consegna a domicilio.

Mutui interessi
Tornando alla relazione con la clientela, l’aspetto straordinario dal punto della tecnica di vendita è la perfetta comprensione del reciproco interesse, maturata tra una clientela che manifesta il più alto tasso di soddisfazione. Costco, offre un solo grande formato di prodotti di uso frequente, eliminando ogni costo (anche minuto come le shopping bag) e coalizza almeno 80mila famiglie in ogni area attrattiva di un warehouse. In questo modo pratica prezzi che le garantiscono un margine incredibilmente basso, dell’11% (inferiore a quello del più efficiente discount). I clienti lo sanno e concentrando quanta più spesa possibile in quest’insegna mettono in pratica il claim: “Più spendi, più risparmi”. La cosa che più ci ha colpito però è la capacità, acquisita nel tempo, di gestire le merceologie più contraddittorie: la carne in grandi formati da 5-8 kg, ma anche la personalizzazione di una torta da ricorrenza o l’acquisto di una sola bottiglia di vino (anche pregiatissimo); una memoria USB, ma anche un televisore UltraHD di grandi dimensioni; una T-shirt, ma anche gioielli certificati da 20mila dollari.

Ci sono dunque sufficienti elementi per dire che, nonostante lo scetticismo della nostra business community, Costco è una delle formule più moderne e in prospettiva più dinamiche concepite per i clienti-consumatori di domani. È un caso di studio semplice e complesso allo stesso tempo, che dietro lo slogan “Simplifying home and life” porterà anche in Europa una ventata di originalità in un settore che sembra a corto di reali idee innovative.

Daniela Tirelli e Loris Tirelli (Amagi)

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