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Arriva “Vicino”, marchio Penny Market dedicato ai produttori locali di ortofrutta

Sostenibili, di stagione e a prezzi concorrenziali: sono le linee guida di “VICINO – Prodotti del tuo territorio”, nuovo marchio di Penny Market nel reparto ortofrutta nato per sostenere i piccoli produttori locali dando voce alla loro esperienza, salvaguardandone le tradizioni familiari, puntando al rispetto del territorio e della natura e valorizzando le aree vocate di produzione.

L’assortimento, che è destinato ad ampliarsi ulteriormente nel corso dei prossimi mesi, si compone di circa 25 referenze (dall’insalata trocadero, all’insalata gentile, dal pomodoro datterino all’uva) che si alternano a seconda delle stagioni, ad ulteriore dimostrazione dell’impegno di Penny Market nella soddisfazione delle richieste dei propri clienti che confermano sempre più di apprezzare i prodotti a marchio vicini alle realtà locali e al territorio.

Attraverso il marchio “VICINO”, infatti, Penny vuole sostenere i piccoli produttori locali in un’ottica di innovazione dell’etica di produzione, puntando alla sostenibilità come criterio di scelta salvaguardando l’integrità ambientale. Questa missione ha da subito incontrato il favore e l’entusiasmo dei fornitori locali, che sono diventati testimonial del brand “VICINO” e sono lieti di condividere con Penny la passione per il proprio lavoro e la cura verso il territorio e i suoi frutti.

La nuova linea pone al centro dell’offerta alcuni tra i più importanti valori di Penny Market come l’attenzione verso il territorio e la sostenibilità ambientale, privilegiando i regionalismi per andare incontro alle esigenze di tutti i clienti, cogliendo così l’opportunità di diversificare l’offerta nelle diverse regioni in cui Penny Market è presente.

Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE, è presente sul territorio italiano con 366 punti vendita distribuiti nelle principali regioni d’Italia ed è attualmente in forte crescita, con fatturato per metro quadro superiore alla media di categoria. A livello internazionale, è presente anche in Austria, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania.

Nuovo packaging eco-sostenibile per le verdure di Romagna Sipo

Meno plastica più sostenibilità: SIPO prosegue nel suo processo di rinnovo delle confezioni con un occhio di riguardo all’ambiente e lancia i nuovi packaging in cartone per la linea delle Verdure di Romagna. Tutto ciò a pochi mesi dal rinnovo del packaging dello storico marchio Sapori del mio Orto, avvenuto nel marzo 2018, dove è stato introdotto per gli ortaggi di I gamma il flow pack in carta pane.

Il nuovo packaging sostituisce quello precedente in polipropilene ed è stato adottato sulla maggior parte delle referenze a listino: carote, coste di sedano e cuori di sedano, fagiolini, finocchi, lischi, peperone friggitello, peperone piccante, cuore di porro, ravanelli a mazzi e strigoli. I prodotti sono anche confezionati con un film di protezione molto più leggero rispetto al precedente, che utilizza il 30% in meno di plastica. Una scelta green che denota anche in questo caso la continua attenzione verso i temi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente.

I formati delle confezioni vanno da 150 grammi a 600 grammi a seconda delle referenze. Il prezzo è rimasto invariato rispetto alla linea precedente.

Realizzati in collaborazione con CIESSE Paper, la commercializzazione è partita da qualche settimana e i nuovi prodotti sono disponibili nel canale Gdo.

“Crediamo che sia stato un passo doveroso da parte nostra – sottolinea Elisa Monticelli, Marketing Manager di SIPO – continuare a porre attenzione ai temi della salvaguardia ambientale, soprattutto considerando che i mercati esteri sono molto attenti al riciclo dei materiali. Crediamo che ciò possa rafforzare il nostro posizionamento come azienda rispettosa dell’ambiente e del territorio e portare all’acquisizione di nuovi clienti sia in Italia sia all’estero”.

 

Pam Panorama dedica una private label alla frutta esotica

Pam Panorama è la prima insegna della Gdo italiana a dedicare una linea private label alla frutta esotica. C’è una prima volta per tutto e le private label, antica Cenerentola sugli scaffali, ormai si presentano spesso come linee avanzate e innovative: ma la frutta esotica finora non era stata considerata: lacuna colmata grazie a Pam Qualità per te”.

Il motivo di questa new entry è presto detto: negli ultimi 10 anni, in Italia, si è assistito a un forte aumento dei consumi di frutta tropicale, una tendenza sviluppatasi di pari passo all’aumento dei consumi di frutta e verdura freschi e che oggi registra cifre da record, per un totale di 840mila tonnellate di frutta esotica consumate in un anno.

Pam Panorama è il primo player della Gdo a introdurre una nuova gamma dedicata agli amanti di prodotti e sapori lontani. La linea Frutta Esotica è disponibile nei negozi da giugno, è composta da 11 referenze a marchio Pam Qualità per te e comprende i più noti avocado, cocco e melograno, alcune varietà di mango e papaya, ma anche, lime, pomelo e bananito.

Una particolare attenzione è stata dedicata alla creazione dello speciale espositore, che riporta alcune utili informazioni: dai segreti per sbucciare facilmente la frutta esotica, ai piccoli consigli per gustare al meglio il frutto, fino alle indicazioni dei benefici nutrizionali. Ogni frutto, infatti, si distingue per delle proprietà nutritive, come la ricchezza di vitamina C in mango, papaia, lime, pomelo e frutto della passione, vitamina E nell’avocado, vitamina K nel melograno e potassio e fosforo in cocco e bananito.

“Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia ad offrire ai consumatori una linea private label di frutta esotica, nata da un’attenta selezione dei prodotti più amati dagli italiani insieme ai nostri migliori fornitori. Ogni giorno infatti lavoriamo per garantire un assortimento che sia in linea con gli ultimi trend, ma allo stesso tempo di alta qualità e conveniente” ha detto Fulvio Faletra, Direttore Customer Engagement Pam Panorama.

 

Findus, dopo il pesce sostenibilità anche sui vegetali: il 90% certificato entro il 2019

Dopo la pesca sostenibile arrivano le verdure: punta dritto sulla sostenibilità Findus, parte del gruppo Nomad Foods Europe e leader in Italia nel mercato dei surgelati (ne copre una quota a valore del 23,4%, ed è presente almeno una volta l’anno in metà delle famiglie italiane), che ha annunciato l’adesione a SAI Platform, iniziativa internazionale in materia di agricoltura sostenibile creata nel 2002 da Unilever, Danone e Nestlé per affrontare in modo collaborativo le sfide comuni dell’industria agroalimentare e che comprende oggi oltre 90 membri.

Un impegno ambizioso, che punta ad avere entro il 2019 il 90% dei volumi totali di vegetali Findus conformi allo standard di sostenibilità FSA (Farm Sustainability Assessment) e verificato da un audit di un ente terzo. Tra i prodotti coinvolti grandi classici del brand come il Minestrone Tradizione, i Piselli e gli Spinaci. I vegetali rappresentano circa il 55% dei volumi, e copreno quasi un terzo del fatturato aziendale. 

“Un anno abbiamo annunciato la partnership con Msc, ma il nostro DNA aziendale è fatto principalmente di pesce e vegetali, e ora affrontiamo anche questo settore, consapevoli della sua importanza: il 60% della popolazione mondiale vive di prodotti dell’agricoltura e il 30% lavora direttamente in agricoltura. Per noi sostenibilità significa consentire alle generazioni future di disporre delle stesse risorse che abbiamo avuto a disposizione noi. Come azienda riteniamo sia nostro dovere fornire prodotti nutrienti e di alta qualità, usando in maniera responsabile le risorse a nostra disposizione e minimizzando gli sprechi. Quattro di punti chiave dell’accordo:  l’adesione alla piattaforma, lo schema di verifica FSA, la certificazione da parte di terzi e il raggiungimento entro il 2019 dei 90% dei volumi certificati” ha detto Francesco Fattori, Ad Findus Italia.

Produrre cibo impattando meno sull’ambiente è una delle grandi sfide del nostro tempo. Ma agricoltura sostenibile non è solo attenzione all’ambiente. È anche sostenibilità sociale ed economica: è la risposta per affrontare in modo efficace le sfide globali, dal cambiamento climatico alla fame nel mondo.

 

Gestione dell’acqua e rotazione tra i punti cardine

Findus lavora con 672 aziende agricole italiane, spesso con contrati di lunga durata: la durata media delle collaborazioni nell’Agro Pontino ad esempio è di 24 anni. Le verdure vengono coltivate “in pieno campo”, ovvero all’aria aperta, mai in serra, e durante la loro stagione ottimale, seguendo il calendario di madre natura. Tutte le verdure sono raccolte e surgelate in tempi brevissimi: i piselli, ad esempio, vengono congelati entro tre ore dalla raccolta. 

“Ma la qualità non può prescindere dalla sostenibilità – dichiara Fabrizio Fontana, responsabile degli agronomi Findus – che è infatti da tempo al centro del modo di fare agricoltura in Findus. L’adesione a SAI Platform è il naturale approdo di questa filosofia. Una filosofia che si ispira al principio del miglioramento continuo e che prevede l’uso responsabile delle risorse e la riduzione al minimo degli sprechi, ottimizzando la resa e la qualità nutrizionale degli alimenti. Per questo ci impegniamo da tempo in una serie di attività che hanno l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti e dell’ambiente che ci circonda”.

Attraverso la rotazione delle colture, ad esempio, Findus migliora naturalmente la fertilità del suolo. Grazie a un monitoraggio continuo che permette agli agronomi di sapere la reale necessità delle piante, si è potuto ridurre significativamente l’utilizzo di concimi: negli ultimi 20 anni, l’uso è stato ridotto del 20%, a fronte di una resa cresciuta del 18%. Findus si è inoltre impegnata da tempo nella riduzione del consumo di acqua ed energia nelle proprie attività agricole prediligendo, laddove possibile, l’irrigazione a bassa pressione e localizzata, un sistema che consente un risparmio d’acqua e di energia (ad esempio rispettivamente -28,5% e -36%, nel caso dei pomodori).

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Melinda ancora sponsor della Ciaspolada il 6 gennaio

Ciaspolada 2015 Fondo Amatori.

Anche quest’anno Melinda è a fianco della Ciaspolada, tra gli appuntamenti sportivi invernali più attesi della Val di Non la cui 45a edizione prenderà il via il 6 gennaio. Nonostante la stagione particolarmente difficile per il Consorzio. Le gelate primaverili infatti hanno causato una perdita molto importante di prodotto, con gravi ripercussioni anche sul budget destinato al supporto di iniziative da sempre nel cuore di Melinda. Nonostante ciò, grazie alla forte disponibilità da parte degli organizzatori dell’evento, Melinda correrà anche quest’anno al fianco della Ciaspolada: il suo famoso bollino blu sarà così ben visibile lungo tutto il percorso, su striscioni, pettorali e gonfiabili. Durante l’intera giornata sarà inoltre presente un corner Melinda, in cui si potranno assaggiare mele e succo Melinda. Non mancherà l’animazione della simpatica mascotte, pronta a colorare le foto e i selfie di tutti i partecipanti.

Grande protagonista di questa edizione sarà anche la neve, che dopo qualche anno è scesa finalmente copiosa sulla Val di Non. Le nevicate di fine 2017 hanno reso ancora più suggestivo e fiabesco il paesaggio attraversato dalla Ciaspolada e anche per questo motivo gli organizzatori si aspettano un boom di presenze.

L’edizione numero 45 de La Ciaspolada sarà diversa e probabilmente unica, rispetto a quelle fin qui organizzate. Non tanto per quanto riguarda il percorso, che grazie alla neve ritorna sul tracciato storico dei Pradiei, ma anche perché si lega a doppia mandata al corpo degli Alpini e in particolare ad un appuntamento che ogni anno li celebra, quale l’Adunata Nazionale, che come noto nel 2018 verrà organizzata a Trento.

Anche quest’anno è stata lunga la preparazione dell’evento che ha vissto gli organizzatori promuovere la Ciaspolada nel corso di tutta la stagione attraverso numerose attività svolte nei principali centri del nord Italia.
Un rapporto che va oltre i numeri e oltre il lavoro, testimonianza del senso di coesione, cooperazione e aiuto tra le due realtà così fortemente radicate sul territorio.

Ortofrutta IV gamma, nel terzo trimestre in crescita 5,3% in volume e +5,4% a valore

Segnano un trimestre più che positivo gli ortofrutticoli di IV gamma, che nel periodo luglio-settembre 2017 registra un +5,3% in volume e +5,4% a valore. Prosegue dunque la tendenza al rialzo iniziata nel primo semestre del 2017 come evidenziato dai dati Nielsen* (Market*Track – Iper+Super+Lis+HD – Dati aggiornati alla settimana terminante il 08/10/2017).

L’espansione nei consumi è stata determinata principalmente dall’allargamento del parco acquirenti: le famiglie che acquistano prodotti di IV Gamma è salito a 19,4 milioni.

«I dati parlano chiaro, gli italiani riconoscono sempre di più le potenzialità della nostra categoria – commenta Gianfranco D’Amico, Presidente di AIIPA IV Gamma -. Il contestuale incremento della frequenza degli atti di acquisto rappresenta un segnale importante di accreditamento nei confronti della IV gamma. Acquistano i nostri prodotti non solo per la qualità e il forte valore aggiunto, ma anche per la continua capacità di innovare».

Del resto questo tipo di prodotti sembra fatto apposta per piacere all’indaffarato e sempre on corsa consumatore odierno, che vuole trattarsi bene senza fare troppa fatica (ne è una prova l’incremento dei consumi fuoricasa), e cerca la naturalità. Freschi e pronti per il consumo, non necessitano di ulteriori lavaggi domestici e, dal punto di vista nutrizionale, sono del tutto equiparabili agli ortaggi di prima gamma.

Sacchetti bio per l’ortofrutta, da gennaio un must, e in Svizzera si usano già i riutilizzabili

Biodegradabili e compostabili, e a pagamento: è la richiesta che dovranno seguire a partire dal gennaio 2018 i sacchetti utilizzati per il trasporto di merci e prodotti, a fini di igiene o come imballaggio primario, in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria. Inoltre, il contenuto minimo di materia prima rinnovabile dovrà essere di almeno il 40%. La nuova norma permetterà, secondo un comunicato di Assobioplastiche, di reprimere la pratica illegale di diciture quali “sacchetti a uso interno” messa in atto per eludere la legge sugli shopper.

Intanto in Svizzera la Coop elvetica, a partire dal 6 novembre, ha preso la strada, senz’altro interessante come opportunità, dei sacchetti per frutta e verdura riutilizzabili. Le cosiddette Multi-Bag sono realizzate in cellulosa certificata FSC e “rappresentano l’alternativa ecologica per tutti i consumatori che, quando acquistano frutta e verdura, vogliono rinunciare al sacchetto di plastica monouso”.
L’insegna rileva anche come, da febbraio 2017, abbia anche ridotto il consumo di sacchetti di plastica alla cassa di oltre l’85%.
 

«Per noi era fondamentale che i sacchetti fossero realizzati in materiali sostenibili. Inoltre ci interessava che le etichette dei prezzi si potessero rimuovere con facilità e che il sacchetto fosse lavabile in lavatrice – spiega Guido Fuchs, specialista in materia di sostenibilità da Coop -. La Multi-Bag disponibile nei grandi supermercati Coop soddisfa tutti questi requisiti. Il sacchetto è realizzato a partire da legno di faggio certificato FSC e proviene quindi da boschi gestiti in maniera sostenibile. Durante la produzione del sacchetto, inoltre, vengono impiegate quantità di energia e d’acqua notevolmente inferiori rispetto a quanto accade per i sacchetti in cotone. Per questi motivi la Multi-Bag è certificata con l’etichetta Oecoplan ed è consigliata dal WWF. La Multi-Bag è disponibile nel reparto frutta e verdura in confezione tripla a 4,95 franchi [4,3 euro]». 

Istruzioni per l’uso
Per evitare che il consumatore debba pagare il peso della Multi Bag (pari a 27 grammi) la frutta e la verdura devono essere pesate senza il sacchetto e imbustate solo in seguito. Naturalmente è possibile anche riporre diverse varietà di frutta e verdura nella stessa Multi-Bag e incollare tutte le etichette dei prezzi sul sacchetto.

Già da tempo i clienti delle Coop svizzerre possono portare il proprio sacchetto o contenitore anche per riporre i prodotti a peso. L’unico presupposto è che siano trasparenti, in modo da permettere al personale di cassa di vederne il contenuto. Il cliente potrà anche in futuro continuare a utilizzare i propri sacchetti o contenitori.

Sono già numerose le insegne che hanno eliminato i sacchetti di plastica dalla vendita: in Germania REWE, che ha anche smesso di vendere banane con un qualsiasi imballaggio di plastica e ha testato sia imballaggi per prodotti freschi fatti con il 40% di erba secca e per il 60% di legno e ha testato anche le etichette con codice a barre impresse con laser direttamente sulla frutta, e Aldi, in Australia quasi tute le insegne a partire da quest’anno. 

Leggi anche: Obiettivo meno plastica, una delle sfide future. Le iniziative della Gdo

Verdurina o scherzetto? ICA lancia vegetali a tema “horror” per Halloween

ICA, insegna della Gdo svedese, coniuga salute e divertimento proponendo frutta e verdura al posto dei dolci per la festa più horror e bislacca dell’anno: Halloween. La classica zucca, ma anche i ragni di patata blu, i dadi di Troll di patate dolci, le testine di peperoni gialli, il cervello zombie di cavolfiore e poi barbabietola pre-cotta, satsumas e mele Golden Delicious sono proposti come alternativa agli ipercalorici dolcetti che tradizionalmente si regalano ai bambini ad Halloween, decisamente più sana, senza scordare il tradizionale tema “horror”.

«Le buone abitudini alimentari e l’attività fisica in età precoce sono la base per una salute migliore per tutta la vita. Halloween, una festa che tradizionalmente è legata al consumo di dolci e caramelle, ci ha ispirato per creare un divertente e spaventoso assortimento con opzioni più salutari» ha spiegato Paula Frösell, dietista presso ICA Sweden.

Per Halloween ICA ha inserito in assortimento 1000 tonnellate di zucca svedese, 75 tonnellate di carote e 50 tonnellate di patate azzurre, appositamente coltivate in Svezia. La gamma contiene 12 tra frutti, tuberi e verdure. Tutti i prodotti hanno pacchetti giocosi ispirati ad Halloween. Durante la settimana di Halloween inoltre i reparti di frutta e verdura sono stati trasformati in “giardini dei mostri”.

 

ICA collabora con Generation Pep, un’organizzazione senza scopo di lucro creata su iniziativa della Principessa Vittoria di Svezia. L’obiettivo è quello di creare un movimento popolare per la salute dei bambini e dei giovani.

Tra i consigli alle famiglie quello di farsi aiutare dai bambini a fare la spesa, ma anche, una volta a casa, a risciacquare, pelare e tagliare frutta, verdura e tuberi.

L’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità, raccomanda che i bambini dai 4 ai 10 anni consumino 400 grammi di frutta e verdura ogni giorno, e 500 grammi per i bambini più grandi.

L’ortofrutta più innovativo? Ce l’ha Lidl, confermato tra i Top Fresh Retailer

È ancora Lidl, e per il terzo anno consecutivo, il “Top Fresh Retailer n°1 catena più innovativa” assegnato nel corso dell’annuale incontro tra la distribuzione organizzata e i fornitori di ortofrutta. A conclusione della tavola rotonda sugli scenari evolutivi del comparto, sono stati consegnati i premi “Top Fresh Retailer 2018” alle insegne distributive che si sono distinte nella gestione della Frutta e Verdura in punto vendita.

«Siamo onorati di ricevere il premio “Top Fresh Retailer 2018 – catena più innovativa” per il terzo anno consecutivo. L’innovazione è parte integrante del DNA di Lidl. Innovare, per noi, significa ricercare costantemente il miglioramento in tutti gli ambiti della nostra attività. Relativamente al comparto ortofrutta abbiamo deciso di puntare non solo sull’italianità, l’80% del nostro assortimento è Made in Italy, ma anche sulla regionalità e sulla territorialità dell’offerta, sulla stagionalità e sul biologico. Inoltre, per mantenere fede alla promessa di freschezza che ogni giorno facciamo ai nostri clienti, garantiamo consegne giornaliere a tutti i nostri punti vendita» ha detto Luca Boselli, AD Finanza di Lidl Italia, che ha ritirato il premio.

L’Insegna vincitrice è stata valutata dai fornitori di ortofrutta italiani come la catena Gdo che, oltre all’offrire una vasta gamma di prodotti di alta qualità, scelti con cura e ad un prezzo conveniente, si sta impegnando per offrire un assortimento sempre più in linea con le nuove scelte di consumo dei clienti, con particolare riguardo all’offerta biologica.

Il bio è presente nei quasi 600 punti vendita Lidl italiani sia nel reparto ortofrutta sia sugli scaffali con una linea food dedicata denominata “Bio Organic”. 

Il premio Top Fresh Retailer nasce nel 2015 su iniziativa della testata Fm. I fornitori di ortofrutta esprimono le preferenze sulle catene distributive, in base a una serie di parametri, riconducibili all’etica e all’innovazione. 

Piace la IV Gamma: +5,2% in volume e +4,4% a valore nel primo semestre 2017

Ha trascorso un primo semestre 2017 positivo l’ortofrutta di IV Gamma: secondo rilevazioni Nielsen (Market*Track Iper+Super+Lis+HD, dati aggiornati al 18/06/2017) nella prima parte dell’anno ha preso ulteriormente corpo la ripresa dei consumi evidenziatasi a chiusura del secondo semestre 2016. Rispetto a giugno 2016, infatti, la crescita nelle vendite di ortofrutticoli di IV gamma è stata pari al +5,2% in volume e al +4,4% a valore.

L’espansione nei consumi è stata determinata in primo luogo dalla crescita del parco acquirenti. Nel raffronto con l’istantanea del mercato al 18 giugno 2017, infatti, il numero di famiglie che acquistano prodotti di Quarta Gamma risulta aumentato di circa 365mila unità, toccando quota 19,3 milioni. Evidentemente risultano vincenti i vantaggi di questa tipologia: freschi e pronti per il consumo, non necessitano di ulteriori lavaggi domestici e, dal punto di vista nutrizionale, sono del tutto equiparabili agli ortaggi di prima gamma.

Nell’arco di 12 mesi è aumentata anche la spesa media annua delle famiglie per le referenze di IV Gamma, oggi quantificata in 34,41 euro, che a sua volta è stata trainata da una maggior frequenza di acquisto.

«I dati del primo semestre 2017 ci forniscono indicazioni molto positive sull’andamento del mercato, ma ancora di più sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della categoria – commenta Gianfranco D’Amico, Presidente di AIIPA IV Gamma -. L’incremento numerico del parco acquirenti, infatti, è stato affiancato e reso ancora più significativo dalla maggiore frequenza degli atti di acquisto, segnale del consolidarsi nel consumatore finale di sentimenti di apprezzamento e fiducia nelle caratteristiche qualitative e di salubrità dei prodotti di IV Gamma».

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