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Tag: ortofrutta

Pam Panorama dedica una private label alla frutta esotica

Pam Panorama è la prima insegna della Gdo italiana a dedicare una linea private label alla frutta esotica. C’è una prima volta per tutto e le private label, antica Cenerentola sugli scaffali, ormai si presentano spesso come linee avanzate e innovative: ma la frutta esotica finora non era stata considerata: lacuna colmata grazie a Pam Qualità per te”.

Il motivo di questa new entry è presto detto: negli ultimi 10 anni, in Italia, si è assistito a un forte aumento dei consumi di frutta tropicale, una tendenza sviluppatasi di pari passo all’aumento dei consumi di frutta e verdura freschi e che oggi registra cifre da record, per un totale di 840mila tonnellate di frutta esotica consumate in un anno.

Pam Panorama è il primo player della Gdo a introdurre una nuova gamma dedicata agli amanti di prodotti e sapori lontani. La linea Frutta Esotica è disponibile nei negozi da giugno, è composta da 11 referenze a marchio Pam Qualità per te e comprende i più noti avocado, cocco e melograno, alcune varietà di mango e papaya, ma anche, lime, pomelo e bananito.

Una particolare attenzione è stata dedicata alla creazione dello speciale espositore, che riporta alcune utili informazioni: dai segreti per sbucciare facilmente la frutta esotica, ai piccoli consigli per gustare al meglio il frutto, fino alle indicazioni dei benefici nutrizionali. Ogni frutto, infatti, si distingue per delle proprietà nutritive, come la ricchezza di vitamina C in mango, papaia, lime, pomelo e frutto della passione, vitamina E nell’avocado, vitamina K nel melograno e potassio e fosforo in cocco e bananito.

“Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia ad offrire ai consumatori una linea private label di frutta esotica, nata da un’attenta selezione dei prodotti più amati dagli italiani insieme ai nostri migliori fornitori. Ogni giorno infatti lavoriamo per garantire un assortimento che sia in linea con gli ultimi trend, ma allo stesso tempo di alta qualità e conveniente” ha detto Fulvio Faletra, Direttore Customer Engagement Pam Panorama.

 

Findus, dopo il pesce sostenibilità anche sui vegetali: il 90% certificato entro il 2019

Dopo la pesca sostenibile arrivano le verdure: punta dritto sulla sostenibilità Findus, parte del gruppo Nomad Foods Europe e leader in Italia nel mercato dei surgelati (ne copre una quota a valore del 23,4%, ed è presente almeno una volta l’anno in metà delle famiglie italiane), che ha annunciato l’adesione a SAI Platform, iniziativa internazionale in materia di agricoltura sostenibile creata nel 2002 da Unilever, Danone e Nestlé per affrontare in modo collaborativo le sfide comuni dell’industria agroalimentare e che comprende oggi oltre 90 membri.

Un impegno ambizioso, che punta ad avere entro il 2019 il 90% dei volumi totali di vegetali Findus conformi allo standard di sostenibilità FSA (Farm Sustainability Assessment) e verificato da un audit di un ente terzo. Tra i prodotti coinvolti grandi classici del brand come il Minestrone Tradizione, i Piselli e gli Spinaci. I vegetali rappresentano circa il 55% dei volumi, e copreno quasi un terzo del fatturato aziendale. 

“Un anno abbiamo annunciato la partnership con Msc, ma il nostro DNA aziendale è fatto principalmente di pesce e vegetali, e ora affrontiamo anche questo settore, consapevoli della sua importanza: il 60% della popolazione mondiale vive di prodotti dell’agricoltura e il 30% lavora direttamente in agricoltura. Per noi sostenibilità significa consentire alle generazioni future di disporre delle stesse risorse che abbiamo avuto a disposizione noi. Come azienda riteniamo sia nostro dovere fornire prodotti nutrienti e di alta qualità, usando in maniera responsabile le risorse a nostra disposizione e minimizzando gli sprechi. Quattro di punti chiave dell’accordo:  l’adesione alla piattaforma, lo schema di verifica FSA, la certificazione da parte di terzi e il raggiungimento entro il 2019 dei 90% dei volumi certificati” ha detto Francesco Fattori, Ad Findus Italia.

Produrre cibo impattando meno sull’ambiente è una delle grandi sfide del nostro tempo. Ma agricoltura sostenibile non è solo attenzione all’ambiente. È anche sostenibilità sociale ed economica: è la risposta per affrontare in modo efficace le sfide globali, dal cambiamento climatico alla fame nel mondo.

 

Gestione dell’acqua e rotazione tra i punti cardine

Findus lavora con 672 aziende agricole italiane, spesso con contrati di lunga durata: la durata media delle collaborazioni nell’Agro Pontino ad esempio è di 24 anni. Le verdure vengono coltivate “in pieno campo”, ovvero all’aria aperta, mai in serra, e durante la loro stagione ottimale, seguendo il calendario di madre natura. Tutte le verdure sono raccolte e surgelate in tempi brevissimi: i piselli, ad esempio, vengono congelati entro tre ore dalla raccolta. 

“Ma la qualità non può prescindere dalla sostenibilità – dichiara Fabrizio Fontana, responsabile degli agronomi Findus – che è infatti da tempo al centro del modo di fare agricoltura in Findus. L’adesione a SAI Platform è il naturale approdo di questa filosofia. Una filosofia che si ispira al principio del miglioramento continuo e che prevede l’uso responsabile delle risorse e la riduzione al minimo degli sprechi, ottimizzando la resa e la qualità nutrizionale degli alimenti. Per questo ci impegniamo da tempo in una serie di attività che hanno l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti e dell’ambiente che ci circonda”.

Attraverso la rotazione delle colture, ad esempio, Findus migliora naturalmente la fertilità del suolo. Grazie a un monitoraggio continuo che permette agli agronomi di sapere la reale necessità delle piante, si è potuto ridurre significativamente l’utilizzo di concimi: negli ultimi 20 anni, l’uso è stato ridotto del 20%, a fronte di una resa cresciuta del 18%. Findus si è inoltre impegnata da tempo nella riduzione del consumo di acqua ed energia nelle proprie attività agricole prediligendo, laddove possibile, l’irrigazione a bassa pressione e localizzata, un sistema che consente un risparmio d’acqua e di energia (ad esempio rispettivamente -28,5% e -36%, nel caso dei pomodori).

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Melinda ancora sponsor della Ciaspolada il 6 gennaio

Ciaspolada 2015 Fondo Amatori.

Anche quest’anno Melinda è a fianco della Ciaspolada, tra gli appuntamenti sportivi invernali più attesi della Val di Non la cui 45a edizione prenderà il via il 6 gennaio. Nonostante la stagione particolarmente difficile per il Consorzio. Le gelate primaverili infatti hanno causato una perdita molto importante di prodotto, con gravi ripercussioni anche sul budget destinato al supporto di iniziative da sempre nel cuore di Melinda. Nonostante ciò, grazie alla forte disponibilità da parte degli organizzatori dell’evento, Melinda correrà anche quest’anno al fianco della Ciaspolada: il suo famoso bollino blu sarà così ben visibile lungo tutto il percorso, su striscioni, pettorali e gonfiabili. Durante l’intera giornata sarà inoltre presente un corner Melinda, in cui si potranno assaggiare mele e succo Melinda. Non mancherà l’animazione della simpatica mascotte, pronta a colorare le foto e i selfie di tutti i partecipanti.

Grande protagonista di questa edizione sarà anche la neve, che dopo qualche anno è scesa finalmente copiosa sulla Val di Non. Le nevicate di fine 2017 hanno reso ancora più suggestivo e fiabesco il paesaggio attraversato dalla Ciaspolada e anche per questo motivo gli organizzatori si aspettano un boom di presenze.

L’edizione numero 45 de La Ciaspolada sarà diversa e probabilmente unica, rispetto a quelle fin qui organizzate. Non tanto per quanto riguarda il percorso, che grazie alla neve ritorna sul tracciato storico dei Pradiei, ma anche perché si lega a doppia mandata al corpo degli Alpini e in particolare ad un appuntamento che ogni anno li celebra, quale l’Adunata Nazionale, che come noto nel 2018 verrà organizzata a Trento.

Anche quest’anno è stata lunga la preparazione dell’evento che ha vissto gli organizzatori promuovere la Ciaspolada nel corso di tutta la stagione attraverso numerose attività svolte nei principali centri del nord Italia.
Un rapporto che va oltre i numeri e oltre il lavoro, testimonianza del senso di coesione, cooperazione e aiuto tra le due realtà così fortemente radicate sul territorio.

Ortofrutta IV gamma, nel terzo trimestre in crescita 5,3% in volume e +5,4% a valore

Segnano un trimestre più che positivo gli ortofrutticoli di IV gamma, che nel periodo luglio-settembre 2017 registra un +5,3% in volume e +5,4% a valore. Prosegue dunque la tendenza al rialzo iniziata nel primo semestre del 2017 come evidenziato dai dati Nielsen* (Market*Track – Iper+Super+Lis+HD – Dati aggiornati alla settimana terminante il 08/10/2017).

L’espansione nei consumi è stata determinata principalmente dall’allargamento del parco acquirenti: le famiglie che acquistano prodotti di IV Gamma è salito a 19,4 milioni.

«I dati parlano chiaro, gli italiani riconoscono sempre di più le potenzialità della nostra categoria – commenta Gianfranco D’Amico, Presidente di AIIPA IV Gamma -. Il contestuale incremento della frequenza degli atti di acquisto rappresenta un segnale importante di accreditamento nei confronti della IV gamma. Acquistano i nostri prodotti non solo per la qualità e il forte valore aggiunto, ma anche per la continua capacità di innovare».

Del resto questo tipo di prodotti sembra fatto apposta per piacere all’indaffarato e sempre on corsa consumatore odierno, che vuole trattarsi bene senza fare troppa fatica (ne è una prova l’incremento dei consumi fuoricasa), e cerca la naturalità. Freschi e pronti per il consumo, non necessitano di ulteriori lavaggi domestici e, dal punto di vista nutrizionale, sono del tutto equiparabili agli ortaggi di prima gamma.

Sacchetti bio per l’ortofrutta, da gennaio un must, e in Svizzera si usano già i riutilizzabili

Biodegradabili e compostabili, e a pagamento: è la richiesta che dovranno seguire a partire dal gennaio 2018 i sacchetti utilizzati per il trasporto di merci e prodotti, a fini di igiene o come imballaggio primario, in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria. Inoltre, il contenuto minimo di materia prima rinnovabile dovrà essere di almeno il 40%. La nuova norma permetterà, secondo un comunicato di Assobioplastiche, di reprimere la pratica illegale di diciture quali “sacchetti a uso interno” messa in atto per eludere la legge sugli shopper.

Intanto in Svizzera la Coop elvetica, a partire dal 6 novembre, ha preso la strada, senz’altro interessante come opportunità, dei sacchetti per frutta e verdura riutilizzabili. Le cosiddette Multi-Bag sono realizzate in cellulosa certificata FSC e “rappresentano l’alternativa ecologica per tutti i consumatori che, quando acquistano frutta e verdura, vogliono rinunciare al sacchetto di plastica monouso”.
L’insegna rileva anche come, da febbraio 2017, abbia anche ridotto il consumo di sacchetti di plastica alla cassa di oltre l’85%.
 

«Per noi era fondamentale che i sacchetti fossero realizzati in materiali sostenibili. Inoltre ci interessava che le etichette dei prezzi si potessero rimuovere con facilità e che il sacchetto fosse lavabile in lavatrice – spiega Guido Fuchs, specialista in materia di sostenibilità da Coop -. La Multi-Bag disponibile nei grandi supermercati Coop soddisfa tutti questi requisiti. Il sacchetto è realizzato a partire da legno di faggio certificato FSC e proviene quindi da boschi gestiti in maniera sostenibile. Durante la produzione del sacchetto, inoltre, vengono impiegate quantità di energia e d’acqua notevolmente inferiori rispetto a quanto accade per i sacchetti in cotone. Per questi motivi la Multi-Bag è certificata con l’etichetta Oecoplan ed è consigliata dal WWF. La Multi-Bag è disponibile nel reparto frutta e verdura in confezione tripla a 4,95 franchi [4,3 euro]». 

Istruzioni per l’uso
Per evitare che il consumatore debba pagare il peso della Multi Bag (pari a 27 grammi) la frutta e la verdura devono essere pesate senza il sacchetto e imbustate solo in seguito. Naturalmente è possibile anche riporre diverse varietà di frutta e verdura nella stessa Multi-Bag e incollare tutte le etichette dei prezzi sul sacchetto.

Già da tempo i clienti delle Coop svizzerre possono portare il proprio sacchetto o contenitore anche per riporre i prodotti a peso. L’unico presupposto è che siano trasparenti, in modo da permettere al personale di cassa di vederne il contenuto. Il cliente potrà anche in futuro continuare a utilizzare i propri sacchetti o contenitori.

Sono già numerose le insegne che hanno eliminato i sacchetti di plastica dalla vendita: in Germania REWE, che ha anche smesso di vendere banane con un qualsiasi imballaggio di plastica e ha testato sia imballaggi per prodotti freschi fatti con il 40% di erba secca e per il 60% di legno e ha testato anche le etichette con codice a barre impresse con laser direttamente sulla frutta, e Aldi, in Australia quasi tute le insegne a partire da quest’anno. 

Leggi anche: Obiettivo meno plastica, una delle sfide future. Le iniziative della Gdo

Verdurina o scherzetto? ICA lancia vegetali a tema “horror” per Halloween

ICA, insegna della Gdo svedese, coniuga salute e divertimento proponendo frutta e verdura al posto dei dolci per la festa più horror e bislacca dell’anno: Halloween. La classica zucca, ma anche i ragni di patata blu, i dadi di Troll di patate dolci, le testine di peperoni gialli, il cervello zombie di cavolfiore e poi barbabietola pre-cotta, satsumas e mele Golden Delicious sono proposti come alternativa agli ipercalorici dolcetti che tradizionalmente si regalano ai bambini ad Halloween, decisamente più sana, senza scordare il tradizionale tema “horror”.

«Le buone abitudini alimentari e l’attività fisica in età precoce sono la base per una salute migliore per tutta la vita. Halloween, una festa che tradizionalmente è legata al consumo di dolci e caramelle, ci ha ispirato per creare un divertente e spaventoso assortimento con opzioni più salutari» ha spiegato Paula Frösell, dietista presso ICA Sweden.

Per Halloween ICA ha inserito in assortimento 1000 tonnellate di zucca svedese, 75 tonnellate di carote e 50 tonnellate di patate azzurre, appositamente coltivate in Svezia. La gamma contiene 12 tra frutti, tuberi e verdure. Tutti i prodotti hanno pacchetti giocosi ispirati ad Halloween. Durante la settimana di Halloween inoltre i reparti di frutta e verdura sono stati trasformati in “giardini dei mostri”.

 

ICA collabora con Generation Pep, un’organizzazione senza scopo di lucro creata su iniziativa della Principessa Vittoria di Svezia. L’obiettivo è quello di creare un movimento popolare per la salute dei bambini e dei giovani.

Tra i consigli alle famiglie quello di farsi aiutare dai bambini a fare la spesa, ma anche, una volta a casa, a risciacquare, pelare e tagliare frutta, verdura e tuberi.

L’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità, raccomanda che i bambini dai 4 ai 10 anni consumino 400 grammi di frutta e verdura ogni giorno, e 500 grammi per i bambini più grandi.

L’ortofrutta più innovativo? Ce l’ha Lidl, confermato tra i Top Fresh Retailer

È ancora Lidl, e per il terzo anno consecutivo, il “Top Fresh Retailer n°1 catena più innovativa” assegnato nel corso dell’annuale incontro tra la distribuzione organizzata e i fornitori di ortofrutta. A conclusione della tavola rotonda sugli scenari evolutivi del comparto, sono stati consegnati i premi “Top Fresh Retailer 2018” alle insegne distributive che si sono distinte nella gestione della Frutta e Verdura in punto vendita.

«Siamo onorati di ricevere il premio “Top Fresh Retailer 2018 – catena più innovativa” per il terzo anno consecutivo. L’innovazione è parte integrante del DNA di Lidl. Innovare, per noi, significa ricercare costantemente il miglioramento in tutti gli ambiti della nostra attività. Relativamente al comparto ortofrutta abbiamo deciso di puntare non solo sull’italianità, l’80% del nostro assortimento è Made in Italy, ma anche sulla regionalità e sulla territorialità dell’offerta, sulla stagionalità e sul biologico. Inoltre, per mantenere fede alla promessa di freschezza che ogni giorno facciamo ai nostri clienti, garantiamo consegne giornaliere a tutti i nostri punti vendita» ha detto Luca Boselli, AD Finanza di Lidl Italia, che ha ritirato il premio.

L’Insegna vincitrice è stata valutata dai fornitori di ortofrutta italiani come la catena Gdo che, oltre all’offrire una vasta gamma di prodotti di alta qualità, scelti con cura e ad un prezzo conveniente, si sta impegnando per offrire un assortimento sempre più in linea con le nuove scelte di consumo dei clienti, con particolare riguardo all’offerta biologica.

Il bio è presente nei quasi 600 punti vendita Lidl italiani sia nel reparto ortofrutta sia sugli scaffali con una linea food dedicata denominata “Bio Organic”. 

Il premio Top Fresh Retailer nasce nel 2015 su iniziativa della testata Fm. I fornitori di ortofrutta esprimono le preferenze sulle catene distributive, in base a una serie di parametri, riconducibili all’etica e all’innovazione. 

Piace la IV Gamma: +5,2% in volume e +4,4% a valore nel primo semestre 2017

Ha trascorso un primo semestre 2017 positivo l’ortofrutta di IV Gamma: secondo rilevazioni Nielsen (Market*Track Iper+Super+Lis+HD, dati aggiornati al 18/06/2017) nella prima parte dell’anno ha preso ulteriormente corpo la ripresa dei consumi evidenziatasi a chiusura del secondo semestre 2016. Rispetto a giugno 2016, infatti, la crescita nelle vendite di ortofrutticoli di IV gamma è stata pari al +5,2% in volume e al +4,4% a valore.

L’espansione nei consumi è stata determinata in primo luogo dalla crescita del parco acquirenti. Nel raffronto con l’istantanea del mercato al 18 giugno 2017, infatti, il numero di famiglie che acquistano prodotti di Quarta Gamma risulta aumentato di circa 365mila unità, toccando quota 19,3 milioni. Evidentemente risultano vincenti i vantaggi di questa tipologia: freschi e pronti per il consumo, non necessitano di ulteriori lavaggi domestici e, dal punto di vista nutrizionale, sono del tutto equiparabili agli ortaggi di prima gamma.

Nell’arco di 12 mesi è aumentata anche la spesa media annua delle famiglie per le referenze di IV Gamma, oggi quantificata in 34,41 euro, che a sua volta è stata trainata da una maggior frequenza di acquisto.

«I dati del primo semestre 2017 ci forniscono indicazioni molto positive sull’andamento del mercato, ma ancora di più sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della categoria – commenta Gianfranco D’Amico, Presidente di AIIPA IV Gamma -. L’incremento numerico del parco acquirenti, infatti, è stato affiancato e reso ancora più significativo dalla maggiore frequenza degli atti di acquisto, segnale del consolidarsi nel consumatore finale di sentimenti di apprezzamento e fiducia nelle caratteristiche qualitative e di salubrità dei prodotti di IV Gamma».

Il 2017 parte bene, Gdo trainata dall’alimentare, +3,4% per food, beverage e pet nel 1Q

È l’alimentare a trainare la crescita della Gdo italiana secondo gli ultimi dati Nielsen. Food, beverage e pet hanno fatto registrare nel periodo gennaio-aprile 2017 un aumento delle vendite in valore del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i prodotti non alimentari hanno subito un decremento del 2,5%. Gli incrementi maggiori riguardano frutta e verdura (+9,6%), freddo (+5,8%), pane, pasticceria e pasta (+5,7%), pet food (+3,8%), bevande (+2,5%) e cibo confezionato (+2,4%). Performance negative invece per la cura della persona (-1,3%), la cura della casa (-1,7%), bazar e tessile (-2,5%).

I dati sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa di apertura di Linkontro, la convention annuale di Nielsen. Un evento, giunto all’edizione numero 33 che vede la partecipazione dei player del settore e ne mette a fuoco i trend. Il tema dell’anno è “Get Agile! Il nuovo imperativo nell’era della discontinuità”.

I primi quattro mesi del 2017 hanno confermato gli andamenti positivi a volume degli anni precedenti (2015 e 2016). Nel 2017 tornano a crescere in maniera interessante anche i valori: con un tasso di incremento del 2,2%, che è il miglior risultato degli ultimi cinque anni anche grazie a un 2016 che ha visto crescere gli investimenti pubblicitari del +3,6%.

 

Quasi metà della crescita da Benessere e naturale

I segmenti benessere e naturale (compresa l’ortofrutta) partecipano per il 41% alla crescita complessiva del largo consumo. Le altre componenti che spiegano la crescita sono: affettati in busta 10%, piatti pronti freschi 9%, prodotti gourmet 5% e pet care 4%. Non si rinuncia a prodotti che offrono esperienze di gusto superiori, o un elevato contenuto di servizio come zuppe pronte fresche (+33%), sushi (+25%), caffè in capsule (+20%). Colpisce che mercati fino a ieri considerati nicchie siano oggi così importanti per la crescita. Il biologico, ad esempio, ha raggiunto un giro d’affari di 1,292 miliardi di euro (+19,8%), con 5,2 milioni di famiglie che lo acquistano tutte le settimane. Il boom dei prodotti integrali ha generato vendite per 435 milioni (+11,3%). Anche i free-from (i prodotto “senza”) hanno andamenti sempre più positivi: il senza glutine raggiunge 170 milioni (+26,3%), il senza lattosio 376 milioni (+6,3%) e le bevande vegetali 198 milioni (+7,4%).

 

L’E-commerce cresce e cambia le priorità

Importante l’apporto dell’e-commerce. Dei 30,7 milioni di internauti (26,2 milioni dei quali sono connessi grazie al cellulare) 14,4 milioni visitano i siti dei retailer (9,4 milioni, +9%), degli aggregatori di promozioni (7 milioni, +2%), dei brand (6,6 milioni, +20%). Cresce anche il fatturato proveniente degli acquisti effettuati online, che generano 622 milioni di euro nel 2016 (+45% rispetto al 2015), con un’incidenza pari all’1,1% del fatturato complessivo del largo consumo. Il personal care si conferma la categoria con la percentuale più alta di acquirenti (11,8%), in crescita di 3,8 punti percentuali rispetto al 2015.

Tra i criteri che più influenzano i comportamenti d’acquisto crescono la comodità di acquisto, la semplicità, la shopping experience e la disponibilità dei prodotti mentre perdono importanza la promozione e gli sconti. Le vendite promozionate sono in leggero calo e la pressione promozionale scende di 0,8 punti, arrestando la spirale di incremento degli acquisti in promozione. Tornano a crescere, pur se di poco, i prezzi che contribuiscono alla crescita dei fatturati. Crescono gli assortimenti (+3,8% rispetto al 2016) grazie a nuove referenze che seguono le tendenze della domanda. Stabile invece l’incidenza delle vendite di prodotti delle marche del distributore (18,7% delle vendite complessive) che vede crescere i segmenti premium e crollare i primi prezzi. Quanto alla dimensione delle imprese, quelle medie e piccole sembrano più dinamiche (rispettivamente +2% e +3,6%), ma anche i grandi player crescono rispetto alle performance del 2016 (-1,1%). Crescono soprattutto discount (+3,5%), supermercati (+3%) e specialisti drug (+2,3%). A livello geografico buona performance dei mercati distribuitivi nel Centro-Sud: l’area 3, che comprende Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Sardegna, cresce del 2,3% a valore, l’area 4 (tutto il Sud e la Sicilia) del 2,7% a valore nei primi quattro mesi dell’anno.

«La velocità del cambiamento – dichiara l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – è la principale caratteristica degli attuali mercati. Lo studio evidenzia uno scenario mutevole e frenetico, che impone alle imprese di adattarsi alla nuova domanda del consumatore. La crescita dei prodotti ad alto contenuto di servizio, il continuo sviluppo dei consumi salutistici, una sempre maggiore propensione alla digitalizzazione del customer journey, l’uscita dei prezzi dal terreno deflattivo dello scorso anno, la vivacità degli assortimenti proposti ai clienti e ai consumatori sono le principali evidenze del momento. L’obiettivo della kermesse di Nielsen è quindi quello di offrire spunti di riflessione e nuove prospettive ai manager delle aziende per intercettare i trend del momento. Occorre cogliere le opportunità con agilità, come conditio sine qua non per continuare a crescere».

Saclà lancia la linea di sottoli Legumi&Germogli che strizza l’occhio ai consumi veggie

Saclà lancia Legumi&Germogli, una nuova linea di sottoli. Tre le proposte pronte disponibili da maggio nei punti vendita della Gdo. In uno scaffale popolato di prodotti tradizionali, la nuova linea strizza l’occhio alle ultime tendenze alimentari, rivolgendosi a un pubblico attento alla nutrizione e ai nuovi trend culinari. Un consumatore alla ricerca di sapori diversi, che ha poco tempo per cucinare i legumi che invece richiederebbero cotture lunghe, ma è deciso a sfruttarne i benefici nutrizionali e gli apporti di proteine “sane”.

I germogli, “cibo vivo” par excellence, sono  di gran voga nello scenario gourmet, ma anche sempre più apprezzati dal grande pubblico per le elevate proprietà nutritive. Insieme a loro, i legumi al centro di una seconda giovinezza, lontani anni luce della “carne dei poveri” come un tempo venivano definiti, oggi perfetta fonte di proteine vegetali per chi sceglie una dieta a ridotto contenuto di proteine animali.

Le tre le proposte possono essere consumate da sole, per arricchire insalate estive e per creare nuovi piatti. Sono:

Fagioli rossi e germogli di legumi. Mix di fagioli rossi e germogli di fagioli e lenticchie, molto nutrienti e ricchissimi di proteine, forniscono energia ed esercitano un’azione benefica sull’organismo. Adatti anche ai consumatori vegani, senza glutine, senza conservanti e con materie prime di qualità.

Edamame, ceci e fagioli rossi. Edamame sono fagioli di soia tipici della tradizione giapponese. Fino a pochi anni fa erano conosciuti solo tra gli appassionati di cucina orientale. Oggi, con il costante aumento dei consumatori vegani e vegetariani, così come dei cultori dei sapori orientali, l’Edamame è tra i legumi più richiesti per il suo gusto dolce ed equilibrato e per il suo apporto proteico. Senza conservanti e senza glutine.

Peperoni, ceci e olive nere. Una ricetta tradizionale dal gusto inconfondibile, saporita e subito pronta, adatta anche a chi ha deciso di ridurre il consumo di carne e cerca fonti alternative di proteine. L’abbinamento perfetto di peperoni e ceci incontra l’oliva leccino italiana.

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