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Amici di Melinda, il nuovo marchio per le ciliegie dei soci della OP La Trentina

Sarà Melinda, per i prossimi tre anni, a commercializzare le ciliegie prodotte dai soci della OP La Trentina. Il prodotto verrà distribuito con il marchio “Amici di Melinda” a garanzia della medesima qualità di tutte le referenze offerte dal Consorzio. L’accordo appena siglato consentirà all’azienda di consolidare il proprio ruolo di fornitore specializzato italiano per le ciliegie “tardive” sul mercato interno ed estero, di fatto anticipando la stagione di reperibilità dei frutti che saranno disponibili per tutto il periodo compreso tra il mese di luglio e la prima metà di agosto.
L’attenzione di Melinda al mondo delle ciliegie è iniziata qualche anno fa, ma in pochissimo tempo ha riscontrato un elevato successo sul mercato grazie all’ottima qualità dei frutti. Il Consorzio ha da subito deciso di investire in questa direzione, destinando consistenti risorse al miglioramento di tutte le fasi della filiera, orientato all’ottenimento di prodotti rispondenti agli altissimi standard previsti.

Il centro di lavorazione

Nel 2016 è stato inaugurato il nuovissimo centro di lavorazione – uno stabilimento di 1500 metri quadrati presso la sede C.O.Ce.A. a Segno, dove i frutti sono selzionati e analizzati, sia a mezzo dell’occhio esperto del personale che delle macchine d’ispezione predisposte sulla linea. La macchina per la lavorazione, che ha previsto un investimento di circa 1 milione di euro, è dotata di Cherry Vision Unitec Technology, l’esclusiva tecnologia per la rilevazione della qualità interna ed esterna delle ciliegie. Permette di rilevare calibro, colore, difetti interni ed esterni, morbidezza, assenza o meno di gambo, grado Brix. L’Hydrocooler, il sistema in grado di raffreddare velocemente le ciliegie, consente di lavorare i frutti in macchina prolungando di fatto la loro shelf life.

La coltivazione
La ciliegie “Amici di Melinda”, così come le “Melinda”, sono tutte coltivate sotto telo: questo permette di evitare il danneggiamento e la spaccatura dovuti a intemperie e fenomeni di cracking.  Il clima delle montagne trentine e la particolare esposizione al sole assicurano poi una consistenza e un sapore unici. La tecnologia a disposizione oggi del Consorzio Melinda nel nuovo stabilimento, insieme alla qualità oggettiva delle ciliegie trentine, permette di offrire esclusivamente frutti polposi, di grande calibro, estremamente dolci, croccanti e duraturi apprezzatissimi da trade e consumatori.

Istat, inflazione all’1% e vendite ferme, bene solo i discount

Gli ultimi dati Istat per i consumi di dicembre e i prezzi di gennaio non fotografano un Paese in salute. Nel 2016 le vendite del commercio al dettaglio sono rimaste “sostanzialmente stabili” in valore con una crescita dello 0,1% rispetto al 2015.
In volume c’è stato invece un calo dello 0,3%. E nella Gdo a trainare sono stati ancora una volta i discount alimentari (+2%) e i grandi esercizi specializzati in prodotti non alimentari (+1,7%). Sono cresciuti molto di meno i supermercati (+0,2%) mentre è crisi per gli ipermercati (in flessione dello 0,5%). Gli acquisti alimentari sono aumentati dello 0,1% in valore e calati dello 0,1% in volume mentre quelli non alimentari sono rimesti invariati in valore e hanno perso lo 0,6% in volume.

Preoccupata Federdistribuzione «Dopo un 2015 di lieve ripresa delle vendite (+0,7% a valore), il 2016 è tornato a evidenziare una dinamica assolutamente piatta. Un fatto molto negativo, perché si associa a un incremento del potere d’acquisto delle famiglie che si è tradotto in risparmio e in liquidità anziché in acquisti capaci di riattivare un circolo virtuoso di maggiore produzione e occupazione».

Secondo l’Istat dal 2010 si sono persi il 10,1% dei volumi di vendite al dettaglio e il 4,8% a valore. Un trend dovuto, oltre che alle difficoltà concrete delle famiglie in questi lunghi anni di crisi, anche a un senso generale di incertezza e preoccupazione per il futuro, che ha frenato i consumi. Un dato confermato anche dalle ultime rilevazioni Nielsen (italiani avanti pianissimo) che vedono ancora l’Italia fanalino di coda in quanto a fiducia in Europa davanti solo alla Grecia.

«Per avviare un solido percorso di ripresa occorre stimolare la crescita dei consumi. Ma questo può essere fatto solo ridando alle famiglie nuove e migliori aspettative, puntando su un cambiamento strutturale del Paese, attraverso il completamento del programma di riforme avviato, profondi interventi di semplificazioni e introduzione di maggiore concorrenza nei mercati, superando le anacronistiche “resistenze” che sempre più si manifestano».

 

Inflazione, 300 euro in più per le famiglie

A gennaio Istat indica un’inflazione all’1%: il dato più alto registrato da tre anni e mezzo a questa parte. A contribuire al rialzo sarebbero stati gli aumenti di benzina e gasolio e il rincaro per verdura e frutta, dovuti anche al maltempo: +14,6% e dello +0,9%.

Per le famiglie ciò comporta una maggiore spesa su base annua pari a oltre 300 euro per la famiglia tipo secondo il Codacons.

«La ripresa dell’inflazione non sorprende ed era ampiamente prevista – spiega il Codacons – Nel mese di gennaio, infatti, si è verificata una ondata di rialzi dei prezzi e delle tariffe, sui quali ha pesato sia il maltempo sia l’incremento dei carburanti. In particolare nel settore alimentare si sono registrati fortissimi rincari dei listini, a causa del gelo e della neve che ha colpito nelle settimane scorse la penisola. Ma il mese di gennaio è stato caratterizzato anche dagli aumenti delle tariffe energetiche e dal caro-benzina, con effetto domino su una moltitudine di prodotti».

I “vegetali storti” di Asda votati prodotto dell’anno in Uk

Segno dei tempi, quest’anno tra i tipici prodotti confezionati, pizze in scatola e biscotti Oreo, detersivi monodose e salsicce gourmet, i consumatori britannici hanno votato come prodotto dell’anno le cassette di “Vegetali storti” (wonky in inglese o brutti, come li chiamano i francesi, noi diciamo brutti ma buoni) che da un anno Asda, insegna britannica, propone, al 30% in meno con frutta e verdura di stagione buona ma “poco presentabile”, ovvero fuori standard perché troppo piccola, bitorzoluta o, appunto, storta.

Da gennaio 2016, Asda ha venduto 120mila scatole di vegetali “fuori forma”, ovvero 10mila la mese,  “salvando” dalla discarica 600 tonnellate di ortofrutta.

Spiega Ian Harrison, direttore tecnico della produzione Asda: «Siamo fieri di essere stati dei pionieri nella rivoluzione dei vegetali brutti e la vittoria come prodotto dell’anno lo testimonia, soprattutto perché è votata dai consumatori. La risposta del pubblico alle nostre scatole di vegetali brutti è stata incredibile. La lotta allo spreco è una priorità per noi e abbiamo lavorato con i nostri fornitori e rivisto le specifiche in modo che finisca sugli scaffali la maggior quantità di prodotto possibile. Il feedback dei nostri clienti da quando vendiamo le scatole è prezioso, soprattutto quando ci sono problemi di approvvigionamento come in questo momento [le condizioni meteo avverse hanno causato grossi problemi nei supermercati inglesi con tagli delle consegne specie dalla Spagna, tanto che insegne come Tesco e Asda hanno messo un “tetto” all’acquisto da parte di una singola persona di melanzane, zucchine e peperoni, ad esempio non è possibile comperare più di tre insalate iceberg, ndr]. Le nostre specifiche flessibili consentono ai nostri fornitori di vendere i loro prodotti e mantenere la disponibilità per i nostri clienti senza compromettere la qualità».

Birra artigianale, cibi vegani e centrifughe entrano nel paniere Istat 2017

Da sempre il paniere dell’Istat, l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo finalizzata alla misura dell’inflazione per calcolare l’inflazione, è una cartina al tornasole dei cambiamenti degli stili di vita e dei consumi e quest’anno non fa eccezione: tra le novità accolte ci cibi vegani, birre artigianali, preparati di carne da cuocere e centrifughe. Prodotti un tempo di nicchia, ma che trovano sempre più spazio nel carrello degli italiani, evidentemente. Il che fa emergere gli italiani come un popolo che vira al salutismo e all’attività sportiva, cui piace mangiare e bere bene e amante delle nuove tecnologie: i 12 nuovi beni e servizi infatti sono i Preparati di carne da cuocere, i Preparati vegetariani e/o vegani, i Centrifugati di frutta e/o verdura al bar, la Birra artigianale, gli Smartwatch, i Dispositivi da polso per attività sportive, le Soundbar (barre amplificatrici di suoni), l’Action camera, le Cartucce a getto d’inchiostro, le Asciugatrici, le Centrifughe e i Servizi assicurativi connessi all’abitazione. Escono dal paniere le Videocamere tradizionali (sostituite dall’Action camera).

Sono 1.481 i prodotti elementari, raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 405 aggregati utilizzati nel paniere nel 2017 per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati). Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene invece impiegato un paniere di 1.498 prodotti elementari, raggruppati in 923 prodotti e 409 aggregati.

Nel complesso, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese per la stima dell’inflazione sono circa 706.500, di cui più di 493.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e, oltre 137.500 centralmente dall’Istat. Le restanti 76.000 quotazioni provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.

Quanto ai pesi percentuali per categoria, mentre diminuisce la quota per prodotti alimentari e bevande analcoliche, aumenta il peso di trasporti, servizi ricettivi e ristorazione, servizi sanitari, ricreazione, mobili e abbigliamento.

Infografica: Il paniere dei prezzi al consumo nel 2017

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Nel mese di gennaio 2017, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di gennaio 2016. A dicembre il tasso di inflazione era stato dello 0,5%. Lo 0,9% è il tasso di inflazione più alto da settembre 2013, quando si registrò un dato analogo.

Le etichette anti-spreco? Si “tatuano” col laser su frutta e verdura

Sono avocado e patate dolci i primi prodotti venduti sfusi che sfoggeranno, al posto delle tradizionali etichette adesive o dell’imballaggio di plastica, etichette “tatuate” sulla pelle con un raggio di luce. Il progetto, che vede l’alleanza tra il distributore olandese di ortofrutta bio Nature & More e la catena di supermercati svedese ICA, potrebbe aprire la strada a una tecnologia disponibile da qualche anno, per niente invasiva e che consente enormi risparmi sul packaging.

Il sistema si chiama Natural Branding ed è una sorta di versione organica della marcatura laser. Le cellule trattate con fasci laser, eliminano una parte superficiale di pigmento nelle aree del marchio ma a livello molto superficiale, senza alterare in alcun modo le caratteristiche del prodotto o alterarne la shelf life, tanto che il sistema è stato approvato dagli organismi di certificazione biologica. 

Un sistema che garantisce tracciabilità evitando errori o scambi di ref tra prodotto biologici e non in fase di peso, dovuti ad esempio alla perdita delle etichette (che tra l’altro su alcune “bucce” fanno fatica ad attaccarsi: non a caso l’unico altro sperimentazione è stata fatta da M&S in Uk con delle noci di cocco). Non a caso sono utilizzate per identificare le referenze biologiche, più care delle altre. Ma soprattutto che consente risparmi di packaging evitando l’uso di materiali dannosi per l’ambiente come la plastica, che è una delle sfide future che inizia ad essere abbracciata da alcune insegne della Gdo.

Nature & More ha calcolato che il nuovo sistema di packaging solo per gli avocado permetterà di risparmiare 725mila confezioni quest’anno. Del resto ICA ha calcolato che nel 2015, per le 725.380 di avocado venduti sono stati usati 217 km di pellicola di plastica alta 30 cm ovvero 2.042 kg di plastica. L’equivalente dell’anidride carbonica prodotta da un’automobile che ha fatto 1,3 volte il giro del mondo.

«Il modo più sostenibile di confezionare è non confezionare. Pensiamo che i consumatori con una consapevolezza ecologica saranno soddisfatti, perché tutte le ricerche dimostrano che non amano le confezioni di plastica» ha detto Paul Hendriks, esperto di packaging di Nature & More. Tra l’altro il sistema permette di risparmiare non solo le singole confezioni ma anche le scatole di cartone e pallets.

 

Auchan punta sui freschi Made in Italy e lancia una nuova linea MDD beauty

Punterà sull’italianità, in particolare nel settore ortofrutta che sarà caratterizzato da un forte accento sul Made in Italy, l’offerta delle insegne di Auchan Retail Italia Auchan e Simply, che in occasione di Marca presentano la sua strategia sulle marche commerciali. Il focus sarà infatti il rilancio delle filiere Auchan: la prima debutterà a marzo e sarà quella dei pomodori. Anche sul biologico, nel 2017 la Mdd dell’ortofrutta bio parlerà esclusivamente italiano, rimanendo uno dei punti di forza delle insegne, con una quota importante sviluppata negli ipermercati e supermercati ormai da alcuni anni con risultati in crescita.

 

Nuove referenze Mdd nel non-food, al via a marzo Cosmia

Il mercato Mdd di Auchan e Simply è presidiato da oltre 5.000 referenze grocery, che coprono le linee del biologico, senza glutine, benessere, eco, equo-solidale, i sapori della tradizione gastronomica italiana, le linee alto di gamma e quelle ad alta convenienza, fino ai prodotti per l’infanzia.

Si chiamerà invece Cosmia la nuova linea Mdd dedicata alla cura di sé e alla bellezza: un marchio che caratterizzerà una gamma completa di prodotti per la doccia, make-up, cura di corpo e capelli. La presentazione e il lancio negli ipermercati Auchan e nei supermercati Simply sono previsti nel mese di marzo 2017.

Nel settore non alimentare, si continuerà a sviluppare l’universo del benessere e del piacere dello stare in casa, firmato Actuel, linea dedicata a cucina, tavola, decorazione e biancheria casa. La linea, lanciata nel 2015 per offrire prodotti pratici, convenienti e moderni per ritrovare il piacere dello “stare in casa”, ha raggiunto e superato le 1000 referenze nel 2016, anche grazie al lancio di nuovi prodotti come la biancheria per il bagno, la sistemazione della biancheria (assi da stiro, stendini, grucce e contenitori), elementi di arredo e di decorazione per la casa e per il Natale, un’estensione di proposte su pentole e padelle, oltre a stoviglie e vetreria. Nel 2017, inoltre, sono previste grandi novità tra cui il lancio degli articoli per la pulizia della casa (scope, moci, sistemi di pulizia, ecc.) e la nuova gamma di utensili cucina.

Le novità continuano nell’universo firmato In Extenso, la linea nata nel 2010 e dedicata a intimo, abbigliamento neonato e a seguire bambino, che nel 2016 ha visto l’arrivo dell’abbigliamento uomo. Questi reparti del settore tessile registrano progressioni a doppia cifra ogni anno. Nel 2017 si punterà sullo sviluppo dell’abbigliamento donna e delle calzature. Le nuove collezioni In Extenso saranno disponibili in tutti gli ipermercati Auchan.

Auchan e Simply sono presenti in 19 regioni con circa 20.000 collaboratori e una rete di 48 ipermercati Auchan diretti, 1.500 supermercati (di cui 269 diretti) a insegna Simply, IperSimply e PuntoSimply, e 58 drugstore Lillapois.

Ortoromi propone referenze detox per il dopo-eccessi da cenoni

Il rientro dalle vacanze natalizie si accompagna come ogni anno con l’esigenza di rimettersi in forma, con diete e metodi più o meno drastici, tutti però rigorosamente sotto il “cappello” del detox.

La proposta di Insal’Arte OrtoRomi riguarda i succhi 100% naturali al gusto di cetriolo+sedano e avocado (disponibili nelle varianti da 250 ml e 750 ml) e la ciotola “pausa pranzo in forma“ con melagrana e mix di semi, da consumare anche fuori casa, grazie al pratico kit di condimento.

Cambiare passo e virare verso alimenti dalle proprietà depurative e disintossicanti è un buon consiglio, evitando grassi e virando verso una dieta ricca di vegetali (e del resto il flexitarianesimo è una delle grandi tendenza del 2016 che continuerà nel 2017). Ma attenzione ai rimedi drastici: è dei giorni scorsi l’allarme dei medici britannici del Milton Keynes Hospital che hanno messo in guardia contro i “miracolosi” “beveroni” detox a base di erbe, citando il caso di una donna ricoverata dopo aver bevuto troppa acqua.

Maltempo, temperature giù prezzi su, è allarme speculazione per l’ortofrutta

Crollano le temperature, si impennano i prezzi di frutta e verdura. In molti casi a causa di speculazioni. Ne è convinto il Codacons, che sulla vicenda ha presentato un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia. Secondo l’associazione per la tutela dei consumatori, se è innegabile l’ondata di gelo che attanaglia l’Italia e in particolare il Centro-Sud, questo non giustifica al momento l’impennata dei listini dell’ortofrutta all’ingrosso e al dettaglio, perché “la maggior parte dei prodotti oggi in vendita è stata raccolta nelle settimane scorse, quando cioè non vi era alcuna emergenza neve e freddo. Addirittura vengono spacciate per nazionali frutta e verdura provenienti da Paesi esteri, allo scopo di poter rincarare i prezzi con la scusa del maltempo. Vere e proprie speculazioni intollerabili sulla pelle dei consumatori e degli agricoltori. Per tale motivo – conclude Codacons – abbiamo chiesto a 104 Procure di aprire indagini su tutto il territorio alla luce del reato di aggiotaggio, e di individuare gli speculatori che determinano rincari ingiustificati dei listini all’ingrosso e al dettaglio”.

 

Difficoltà reali

Quello delle speculazioni sui prezzi è solo una delle conseguenze della morsa del gelo che ha colpito le campagne italiane e che ha spinto molte Regioni ad avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità, a ciò incoraggiate dallo stesso ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Del resto l’agricoltura di mezza Italia è in difficoltà con decine di migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure. Secondo Coldiretti nel Centro Agroalimentare Roma si riscontrano “una disponibilità dei volumi ridotta del 40% rispetto ai quantitativi consueti e rincari nei prezzi all’ingrosso di certe referenze schizzati a picchi massimi del 50/60% in più, rispetto ai listini di inizio anno”. In particolare,  secondo le rilevazioni del Centro ortofrutticolo di Roma tra gli aumenti più pesanti rispetto alla stessa settimana dello scorso anno spiccano il +350% delle bietole, il +233% dei cipollotti, il +225% degli spinaci, il +170% della lattuga, il 157% delle zucche, il 150% dei cavoli. Ingiustificabile il rincaro di alcuni prodotti secondo la Coldiretti perché già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi “mentre rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori”.

Le regioni più colpite sono Puglia (con un calo del 70% delle consegne), Basilicata, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Sicilia e Calabria, dove migliaia di aziende agricole hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine. Gravi i danni anche agli agrumeti e ai vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. C’è anche il problema delle difficoltà nelle consegne, che ha portato alla distruzione di tonnellate di generi deperibili come il latte e alcuni tipi di frutta e verdure. Ciò naturalmente non può non avere conseguenze sui prezzi, anche se pure Coldiretti invita a vigilare sul rischio di speculazioni.

Se è ancora difficile calcolare i danni sull’agricoltura italiana di questa ondata di gelo di inizio 2017, Coldiretti in base a dati del Crea ipotizza che gli eventi meteorologici estremi provocati dai cambiamenti climatici abbiano “rubato” all’agricoltura italiana almeno 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni tra produzioni distrutte e danni a strutture e infrastrutture. Cambiamenti che si manifestano con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense (le cosiddette “bombe d’acqua”), con il repentino passaggio dal sereno al maltempo, con lunghi periodi di siccità che si alternano a forti piogge a carattere alluvionale, con gelate estreme e picchi di calore anomali. Stranezze che si evidenziano anche a livello territoriale come in questi giorni: mentre nella provincia di Padova non piove da 40 giorni e i livelli dei grandi laghi del Nord sono al di sotto della media, nel Mezzogiorno sono caduti quantitativi record di neve e le temperature sono proibitive, con pesanti danni alle coltivazioni e agli allevamenti.

Pomaria, Melinda devolve il ricavato della festa del raccolto alle vittime del terremoto

Pomaria, la grande festa che ogni anno celebra il raccolto delle mele di Val di Non, quest’anno vira alla solidarietà: tutto il ricavato della vendita delle mele Melinda durante la festa sarà infatti interamente devoluto alle famiglie vittime del sisma che ha colpito il centro Italia lo scorso agosto.

L’appuntamento, che quest’anno si terrà nel week end dell’8 e 9 ottobre, è ormai un appuntamento frequentato non solo dalla popolazione locale ma anche da un pubblico più vasto che ogni anno arriva in Trentino proprio in quest’occasione. È la grande festa che celebra il raccolto delle mele in Trentino, un momento importantissimo per le comunità locali.

La raccolta solidale non sarà circoscritta alla festa: l’iniziativa ha coinvolto diversi fruttivendoli che in varie zone d’Italia si sono candidati a partecipare attivamente alla vendita solidale delle mele durante la manifestazione: di questi molti sono emiliani e intendono ricambiare così l’aiuto ricevuto in occasione del terremoto che li aveva danneggiati.

Sarà dunque una festa del tutto speciale, imperdibile per il significato particolare che assume e per i tradizionali appuntamenti che si alterneranno nel fine settimana. Si potranno degustare le prime mele del nuovo raccolto, che proprio durante Pomaria sarà nel pieno della sua attività. Non solo: sarà possibile cimentarsi nella delicata e difficile arte del raccolto, aiutati dalle famiglie di melicoltori che per l’occasione metteranno a disposizione i loro campi. Anche il ricavato di questa raccolta sarà devoluto dalla Strada della Mela a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

Nei numerosi stand previsti si alterneranno degustazioni in cui la mela si presenterà con tutta la sua versatilità e non mancherà occasione di apprendere qualche segreto goloso.

Quest’anno non uno, ma due borghi, saranno i cuori pulsanti in cui si svolgeranno tutte le attività previste. A Livo ci saranno, come da tradizione, bancarelle, degustazioni, mostre pomologiche, aree tematiche; mentre a Rumo, paese che costituisce l’inizio della montagna, si svolgeranno attività collaterali come visite guidate a chiesette, al caseificio sociale, al parco geologico e una particolare cena gourmet.

Pomaria è un evento che vede protagonista Melinda con le sue mele appena colte, insieme alle associazioni Strada della Mela e dei Sapori della Val di Non e Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.

 

Fico Eataly in attesa dell’inaugurazione scopre con il Bike tour 40 produzioni italiane

Un viaggio all’interno delle eccellenze enogastronomiche italiane, alla scoperta dei metodi di produzione artigianale e coltivazione, da Torino a Palermo, con tappa in 38 aziende che, all’interno di FICO Eataly World, realizzeranno i migliori prodotti enogastronomici del Belpaese: è il FICO Bike Tour della Fabbrica Italiana Contadina (FICO): il grande parco dell’agroalimentare italiano che sta sorgendo a Bologna e che racchiuderà il meglio del nostro cibo, dal campo alla forchetta, per raccogliere l’eredità di Expo.

Il Tour parte oggi da Torino e si chiuderà 46 giorni e circa mille chilometri dopo a Palermo, toccando 14 regioni per 40 esperienze enogastronomiche. Protagonista del cicloviaggio è Simone Greco, studente di Agraria e appassionato di cibo e due ruote. Il percorso avverrà in sella alla bicicletta a due ruote realizzata da Bianchi, storica azienda italiana, che, dotata di carrello e frigorifero, consentirà ai visitatori di circolare nel Parco tematico e fare la spesa all’insegna del benessere e della sostenibilità. Tra i partner del FICO Bike Tour, il Touring Club Italiano e la Rai.

FICO Eataly World racchiuderà un patrimonio di biodiversità straordinario, che nasce da materie prime, ingredienti e una cultura del cibo e della sua trasformazione unici al mondo. Sono infatti 40 le imprese di tutte le dimensioni accomunate dall’eccellenza, che, all’interno della Fabbrica Italiana Contadina avranno il compito di realizzare dal vivo i più importanti prodotti italiani in altrettanti laboratori.

Tra le esperienze che Simoe Greco incontrerà nel suo viaggio di scoperta ci sono il tartufo-Safari, l’osservazione della fauna selvatica e l’allevamento allo stato brado dei suini, la panificazione artigianale, la cura di un luppoleto da birra, gli abbinamenti del cioccolato e delle confetture, la coltivazione e la trasformazione di patate, riso, grano. Prima che FICO apra i battenti, il FICO Bike Tour intende raccontare le filiere del cibo italiano che tutto il mondo potrà apprezzare a Eataly World. Con un mezzo lento e sostenibile, la bicicletta.

In ogni tappa, il FICO Bike Tour offrirà allo studente-biker l’opportunità di visitare stabilimenti e laboratori di produzione, consentendo anche ad ospiti, istituzioni e giornalisti di osservare da vicino come e dove nascono i migliori prodotti italiani, apprezzarne la storia e la lavorazione. Ciascuna azienda organizzerà infatti esperienze originali per mostrare la propria arte manifatturiera. Naturalmente il viaggio potrà essere seguito quotidianamente sul sito www.eatalyworld.it e sui canali social ufficiali (@eatalyworld su Facebook, Twitter, Instagram, Google+).

Fico, il parco, sorgerà all’interno della NAM, la Nuova Area Mercatale operativa da aprile nell’area del CAAB- Centro Agroalimentare di Bologna.
«Con la piena operatività della Nuova Area Mercatale si è aperta la volata finale per il completamento del Parco Agroalimentare FICO Eataly World, un grande progetto di educazione alimentare per la città, per l’Emilia Romagna e per l’Italia – spiega il presidente di CAAB Andrea Segrè, ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e Tutor dello studente Simone Greco alla guida di FICO Bike Tour –. Sono oltre 2.400.000 i quintali di ortofrutta annualmente commercializzati al CAAB: attraverso la Nuova Area Mercatale con cui promuoveremo la produzione, commercializzazione e quindi il consumo di frutta e verdura sostenibili e di alta qualità. Daremo evidenza a questi obiettivi sostenendo quanto più possibile gli scambi e le sinergie con il Plesso di Agraria dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, contiguo al comprensorio CAAB e in asse diretto con le attività e gli obiettivi del Centro. L’agricoltura è la nuova frontiera per i giovani, sempre più appetibile: nel corso del 2015 si è registrato un + 12% di occupati e imprenditori agricoli under 35, in diretta correlazione al grado di istruzione ‘tecnica’ e tecnologica».

Per saperne di più sul progetto Fico Eataly World Bologna, Italian agro-food explained to the world.

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