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Effetto Expo: da Granarolo la prima bottiglia 100% compostabile

Granarolo Bottiglia CassavaUna bottiglia per il latte compostabile  in 12 settimane. È questo il prototipo che Granarolo, presenta in ccasione di Expo per la prima volta, in una special edition.

Granarolo ha scelto di utilizzare una bottiglia costituta al 100% da Cassava, che ha la potenzialità di biodegradarsi in compost entro 12 settimane. La scelta dell’utilizzo della Cassava è anche etica: il materiale non deriva da prodotti vegetali utilizzati per soddisfare il fabbisogno alimentare e di conseguenza non intacca la catena alimentare umana.

La prima bottiglia compostabile di Granarolo è anche tra i finalisti dell’Oscar dell’Imballaggio 2015

Ipack Ima porta a Milano le confezioni del futuro

Aprire una bustina di dolcificante con una mano sola è possibile, facile, e soprattutto aiuta anziani e disabili. Anche loro, ma non solo, vorrebbero confezioni del latte più semplici da usare e riciclare. Senza parlare della sicurezza: i farmaci vanno sempre tenuti lontano dai bambini, ma… se ci mettono le mani, la confezione non si lascerà aprire da loro.

A Milano, il prossimo 19 maggio queste ed altre numerose confezioni innovative, provenienti da tutto il mondo, saranno premiate con il World Star Packaging 2015 durante Ipack-Ima e le fiere correlate (tra cui Fruit Innovation), evento di filiera che riunisce oltre 2.000 espositori internazionali e che si terrà tre settimane dopo l’inaugurazione di EXPO 2015, a due passi e con un collegamento diretto tra il quartiere fieristico e il villaggio della grande Esposizione Universale.

“Abbiamo fortemente voluto che la World Packaging Organization, l’associazione mondiale dell’industria del settore, tenesse a Milano il suo premio internazionale – spiega Guido Corbella Amministratore Delegato di Ipack-Ima spa – In questo settore, in cui l’Italia detiene un primato tecnologico ed economico di primo piano, ci sono le risposte alle sfide dei prossimi anni, dalle risorse rinnovabili all’efficienza, dai diritti dei più deboli alle necessità delle PMI”.

Dei 265 candidati, già vincitori nelle rispettive nazioni di un premio locale, sono stati nominati con il prestigioso World Star Packaging Award ben 148 prodotti che saranno premiati in occasione di Ipack-Ima; in più saranno nominati il premio del Presidente, il premio per la Sostenibilità, il premio per il Marketing. In attesa dell’evento, sfogliando il ricco catalogo di novità mondiali, si scoprono confezioni intelligenti capaci di semplificarci la vita, di evitare sprechi, di rendere piacevole il momento del consumo alimentare.

Ecco alcune anticipazioni.

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La curved bottle di Coca-Cola compie 100 anni

Una campagna di marketing in 130 mercati, tra le più imponenti di Coca-Cola, per celebrare i 100 anni della iconica bottiglia che ha colpitop non solo l’immaginario di milioni di consumatori ma anche di artisti, attori e cantanti (da Andy Wharol a Elvis Presley a Marilyn Monroe.

Cento anni fa, infatti, il 16 Novembre del 1915 segnò un momento memorabile nella storia di Coca-Cola: la nascita dell’iconica bottiglia in vetro.

Qui una carrellata delle bottiglie nella storia della casa di Atlanta

«Sin dalla sua creazione nel 1915, la bottiglia di Coca-Cola ha raggiunto lo status di icona e rimane una risorsa importante per il nostro business di oggi», ha affermato Marcos de Quinto, Chief Marketing Officer, The Coca-Cola Company. «La campagna, che verrà eseguita in più di 130 paesi, è il nostro invito ai consumatori di tutto il mondo per condividere il piacere di una Coca-Cola ghiacciata».

The Coke Bottle 100 campaign” ha preso il via ad Atlanta, in ‘casa’ Coca-Cola lo scorso 26 Febbraio, con un piano di attività e iniziative articolate, parte delle quali verranno declinate e attivate in modo differente nei vari Paesi.

Tra queste:
coca-cola-bottle-is-100-years-young-an-america-icon-at-100· Una mostra presso l’High Museum di Atlanta intitolata “The Coca-Cola Bottle: An American Icon at 100” che ha aperto i battenti il 28 febbraio 2015 e andrà avanti fino al 4 ottobre.
· Una mostra d’arte itinerante intitolata “The Coca-Cola Bottle: Inspiring Pop Culture for 100 Years” che farà tappa in più di 20 Paesi durante il corso del 2015.
· Una campagna integrata dal titolo “Kissed By” con protagonisti icone del mondo della musica e del cinema ritratti mentre bevono dalla bottiglia Coca-Cola.
· Una campagna “Mash Up” in cui protagonista è l’emblematica bottiglia in vetro Coca-Cola reinventata da artisti e designers contemporanei.
· Un libro celebrativo della Coca-Cola edito da Assouline, dal titolo “Kiss The Past Hello”.
· Una App – “Story of the Coca-Cola Bottle App” – che permetterà di compiere un viaggio interattivo negli archivi Coca-Cola ad Atlanta.
· Ben 14 tra spot televisivi e film digitali, prodotti da Ogilvy & Mather Paris, Wieden + Kennedy Portland, Sid Lee Canada e McCann Madrid.

Anche l’Italia, che si conferma come uno dei Paesi al mondo con la più alta brand love di Coca-Cola, darà presto il via alle celebrazioni del centenario della bottiglia in vetro.

Leni’s sceglie un pack trasparente, pratico e richiudibile

Il vetro tra tutti i materiali è il più rilevatore, mostra il prodotto in tutta la sua naturalità. Una scelta attuata dalla mousse di mela Leni’s oggi completata da un pratico tappo a vite che va a sostituire la chiusura in stagnola sigillata, per una apertura più pratica e richiudibile.

Composta interamente da polpa di mela del Trentino Alto Adige, la mousse è realizzata senza additivi o conservanti. Solo una piccola percentuale di acido ascorbico naturale (vitamina C) aiuta a prevenire l’imbrunimento del prodotto grazie alla sua funzione antiossidante.

La nuova confezione della mousse 100% mela è stata presentata in anteprima in occasione di Fruit Logistica 2015 da VOG Products, proprietaria del brand Leni’s e leader in Europa nel settore dei prodotti trasformati a base di mela.

“Leni’s ha scelto da subito di confezionare la mousse in vetro, un materiale che esalta la naturale semplicità e autenticità del prodotto. Igienico e trasparente, il vasetto da 150 gr permette di percepire già ad occhio nudo la qualità della mousse che contiene – spiega Klaus Gasser, direttore di VOG Products – Ora anche il tappo si adegua alla vision del brand, vicino alle moderne esigenze del consumatore”.

La mousse 100%  mela completa la gamma Leni’s di prodotti destinati al reparto ortofrutta, ideati per fornire alternative attuali e pratiche al consumo di mela fresca. Si affianca infatti alle spremute 100% mela nei formati da 1 litro e 250 ml e alle fettine di mela già lavate e pronte al consumo in bustine da 80 grammi e family pack da 4 confezioni.

Pepsi cambia la lattina. Arriva la sleek can

Anno di cambiamento, il 2015, per Pepsi, la storica cola inventata nel 1898 in Nord Carolina dal farmacista Caleb Bradham. Con la nuova sleek can slanciato ed affusolato, le lattine da 33 cl. diventano infatti più maneggevoli e al contempo raffinate.

L’Italia è uno dei primi Paesi in cui il gruppo PepsiCo, una delle più grandi compagnie al mondo nel settore “food and beverage”, propone le nuove lattine sleek su tutta la gamma prodotti, distribuita nei principali canali di vendita: dalla grande distribuzione al canale Ho.Re.Ca., alle catene della ristorazione

Il restyling che ha portato al nuovo formato delle lattine a marchio Pepsi, si inserisce perfettamente nella nuova strategia di immagine che caratterizza il marchio. Recente è infatti la scelta di rappresentare Pepsi attraverso un’unica identità visiva globale, “Big Bold Blue”, che si concretizza in un packaging dal design essenziale, dove il colore blu è protagonista e il logo Pepsi ha una visibilità significativa

Il packaging sostenibile? Non c’è. Da Original Unverpackt a Negozio leggero, arriva lo sfuso

Un negozio senza confezioni, dove tutto – dai saponi ai detersivi, dai cereali alle farine alla frutta e verdura – è venduto sfuso. Prodotti biologici o naturali, poca scelta ma completa. È questo il supermercato sostenibile del 2015?

Original Unverpackt_katharinaMassmann_Foto6Ha fatto molto parlare sui media l’apertura a Berlino, nel quartiere ex punk ora hipster di Kreuzberg, di Original Unverpackt, un pdv a zero confezioni. Non è solo una questione di risparmiare imballaggi usa e getta, ma anche un modo per limitare lo spreco alimentare, perché si compra solo la quantità di cui si ha bisogno. E per spendere meno, specie per alcuni prodotti tipo le spezie o i cereali biologici in cui il packaging incide molto sul prezzo finale.

E in Italia? Per una volta siamo arrivati prima. Negozio Leggero è un franchising nato a Torino lanciato da Ecologos, società di giovani ricercatori specializzati in tematiche ambientali, e conta oggi 10 pdv. Qui tutto è a peso, tè, vino, uova e pasticceria, distribuiti direttamente o tramite erogatore, i pannolini sono lavabili e i cosmetici naturali. Valori sostenibili che sono comunicati anche tramite corsi ad hoc (da come preparare cosmetici a casa con ingredienti naturali a come fare il pane). Ma esistono anche piccole realtà come Biosballo di Sesto San Giovanni.

Il contenitoresi porta da casa: la tara è registrata su un'etichetta con un codice a barre. Foto Original Unverpackt/ Katharina Massmann.
Il contenitoresi porta da casa: la tara è registrata su un’etichetta con un codice a barre. Foto Original Unverpackt/ Katharina Massmann.

Fa anche questo parte dell’economia circolare, ovvero quella in grado di rigenerarsi, dove i materiali sono o biodegradabili o recuperati e reimmessi nel ciclo produttivo. Una tendenza che promette negli anni a venire di assumere sempre più importanza. Il tema dello spreco, alimentare in particolare,  è cruciale e la riduzione di rifiuti non biodegradabili anche. Ogni anno in Italia si buttano 108 Kg di cibo a testa, e un totale di 504 Kg di rifiuti. Quanta di questa quota appartiene al packaging, spesso ridondante e di materiale non riutilizzabile (nonostante la raccolta differenziata, pensiamo ai tanti “materiali accoppiati” in genere non riciclabili).

Già da tempo alcuni supermercati hanno iniziato a proporre detersivi o cereali “a peso”, ma l’impressione è che si tratti più di un piccolo ghetto per darsi una verniciatura green, un po’ abbandonato a se stesso. Eppure il cliente del 2015 sembra almeno in parte pronto ad abbracciare le tematiche della sostenibilità, specie se incoraggiato da un reale vantaggio di prezzo che andrebbe forse meglio evidenziato.

 

Movimenti nel packaging

Cambiano le abitudini, aumentano i canali ma il vecchio packaging “funziona” ancora”? In realtà, no. I consumatori richiedono più informazioni, nutrizionali e sulla provenienza degli alimenti (anche se poi le leggi Ue le tolgono), ma anche storie da trasmettere. Non sempre riportabili direttamente sulla confezione evidentemente, ma magari tramite Qr code.

Non solo: i nuovi canali, e-commerce in primis, richiedono scritte più grandi e chiare, visibili anche nelle miniature dei siti. Poche informazioni utili e immagini che richiamino il prodotto: è tutto ciò che “serve” mettere sul fronte della confezione (che sul web è presentata con poche eccezioni in modo bidimensionale).

Infine, c’è il packaging biodegradabile o addirittura commestibile. Whole Foods negli USA vende già dei gelati di yogurt avvolti nella buccia della frutta anziché nel classico bicchierino (ancora confezionati, ma l’idea è di iniziare a venderli sfusi, come le caramelle), e ci sono involucri sferici e biodegradabili per l’acqua e bicchieri a base di gelatina che, dopo avere bevuto il caffè o la bibita, si possono mangiare. Insomma, tecnologia e sostenibilità vanno a braccetto, e il futuro del retail alimentare dovrà passare anche da qui.

Anna Muzio

Guinness Original: nuovo look e nuovo design più accattivante

Guinness Original cambia look e propone un nuovo design, sempre più innovativo ed accattivante. Le eleganti finiture metalliche dorate, i dettagli in rosso, il tratto tipografico contemporaneo e innovativo, il nuovo e originale “abito”, rivelano agli occhi l’affascinante mondo colorato di scuro della Guinness. Inoltre, il “tocco di classe” rappresentato dalla firma di Arthur Guinness non solo rende più unica e accattivante la nuova livrea ma vuole anche essere un omaggio alla storia e alla provenienza della marca, aggiungendo ulteriore attenzione per la qualità ed il dettaglio.

La qualità è un valore che contraddistingue la marca da sempre: a tal proposito, si è concluso da poco “Explore the Extraordinary”, progetto che ha coinvolto oltre 250 pub d’ Italia che hanno avuto l’opportunità di scoprire tutti i segreti per servire una pinta perfetta ai propri clienti.

Il programma, nato con finalità formative, è stato ideato e realizzato da una azienda ricca di autorevolezza, con oltre 250 anni di esperienza, un grande patrimonio di conoscenza e fortemente innovativa: fondata da Arthur Guinness, “the black stuff” è una delle birre più amate al mondo.

E così, esperienza, dedizione, qualità e passione sono i valori che da sempre contraddistinguono questa azienda e attraverso i quali è nato il programma “Explore the Extraordinary”. Durante questo percorso, è stato evidenziato che sono sei le caratteristiche che rendono unica la Guinness: l’orzo tostato, il luppolo, il lievito Guinness, il processo di maturazione, la schiuma cremosa. E l’eredità che i mastri birrai si sono tramandati di generazione in generazione.

 

Wine Developers: nascono le nuove chiusure per il vino prodotte da Guala Closures Group

Wine Developers: ecco le chiusure tecnologicamente più sicure, più performanti e più sostenibili proposte da Guala Closures Group – multinazionale italiana leader mondiale nella fabbricazione di chiusure in alluminio per vino.

Il segreto sta nelle guarnizioni realizzate da MGJ, il più grande produttore di liners (guarnizioni) per il vino a livello globale.

Guala Closures Group, che propone già la più vasta varietà al mondo di chiusure a vite per il vino, grazie alla partnership con MGJ, ha compiuto un’ulteriore innovazione. Il Gruppo è infatti ora in grado di rispondere alle differenti esigenze di permeabilità all’ossigeno, garantendo così la perfetta evoluzione di ciascuna tipologia di vino dopo l’imbottigliamento.

La qualità della produzione della nuova gamma di liners (guarnizioni) è garantita dalle materie prime, completamente tracciabili e approvate dall’Unione Europea e dalla Food and Drug Administration americana e dalla scelta di materiali già conosciuti e utilizzati dalla filiera vitivinicola per conservare il vino.

Inoltre, la nuova gamma di chiusure assicura un tasso di trasmissione dell’ossigeno regolare e costante nel tempo e non impone alcun cambiamento dei parametri sulle linee di imbottigliamento. Per la prima volta, su ciascuna guarnizione è presente un marchio identificativo – ONYX, IVORY e CORAL by Oenoseal® – a ulteriore garanzia contro la contraffazione per la tutela dei produttori e dei consumatori.

Al mercato del vino globale si propone, attraverso Wine Developers, anche un approccio eco responsabile grazie alla sostituzione dello stagno con l’alluminio, materiale ad elevata disponibilità, così da semplificare il processo della supply chain, che può essere riciclato all’infinito e il cui riutilizzo consente di risparmiare fino al 95% di energia rispetto a quella utilizzata per la sua produzione primaria (fonte EAFA*).

*European Aluminium Foil Association

 

La private label non è più “povera” (tranne a Est)

Secondo l'indagine Nielsen un consumatore su due ha "sdoganato" anche il packaging delle private label considerandolo pari a quello delle grandi marche.

“Un punto di non ritorno nella GDO e un allineamento dell’Italia agli altri Paesi europei”: così ha commentato Giovanni Fantasia, AD di Nielsen Italia i dati della Nielsen Global Survey on Private Label and Premiumization Trends condotta su un campione di 30 mila persone in 60 Paesi, tra i quali l’Italia, tra il 17 febbraio e il 7 marzo 2014.

L’Italia, per anni fanalino di coda in Europa, sta guadagnando fiducia nella marca commerciali e lo confermano le statistiche. Nei supermercati italiani è ormai un testa a testa con le grandi marche, il 47% degli italiani ritiene che alcune di queste siano superiori ai marchi più famosi e il 64% dichiara che le marche private possano essere una buona alternativa a quelle tradizionali (nel 2010 era solo il 37%). Il 42% degli italiani è disposto a pagare di più per una marca privata di qualità. Sono un ricordo del passato anche le sdrucite confezioni no logo di un tempo: solo il 25% dei consumatori ritiene che la confezione sia inadeguata, mentre il 50% pensa che abbia raggiunto gli standard di packaging delle grandi marche. Infine, e per tagliare la testa al toro, il 56% della popolazione italiana (rispetto al 23% del 2010) considera le marche private di qualità assimilabili ai prodotti di marca. Una percezione che non necessariamente si traduce nelle vendite, anche se pure queste sono in aumento: le marche private rappresentano il 18% del giro d’affari del largo consumo (vs. 13% nel 2007).

 

Asia e Americhe anche sotto il 5%

La percezione delle private label nel mondo, Nielsen.
La percezione delle private label nel mondo, Nielsen.

Nell’indagine Nielsen i tre quarti degli intervistati (71%) pensa che la private label sia migliorata nel tempo. Alcune percezioni restano invariate indipendentemente dal Paese di residenza. Ad esempio se il prezzo resta comunque un aspetto fondamentale nella scelta della marca commerciale (7 intervistati su 10 la sceglie proprio perché costa meno), ormai contano anche qualità e convenienza. Il 70% pensa che la marca commerciale offra un buon rapporto prezzo-qualità e il 62% nell’acquistarla si sente un consumatore “smart”.

Per quanto riguarda le vendite invece il mondo si divide i due, tra Paesi sviluppati (Europa, Nord America e Oceania) con quote di mercato dal 15 al 45% (in Europa), e quelli in via di sviluppo (America Latina, Asia, Africa e Medio Oriente) con quote di mercato sotto il 10% che scendono sotto il 5% in mercati chiave quali Cina, India e Brasile.

L’Europa è pero ancora divisa tra Est e Ovest nella percezione delle private label come prodotti “per poveri”: in Italia solo il 36% degli intervistati considera i prodotti a marchio privato rivolti a chi ha un budget ridotto (percentuale comparabile a Germania ,39%, e Gran Bretagna, 37%), mentre nei paesi dell’est, quali Bulgaria e Romania, le PL sono considerate prodotti rivolti a chi si trova in ristrettezze economiche dal 60% dei consumatori.

 

Quattro caratteristiche delle private label secondo Nielsen

  • Il successo delle private label è maggiore nei beni di consumo che si acquistano frequentemente o tra quelli per i quali i consumatori percepiscono poche differenze
  • Le private label crescono a spese dei marchi piccoli e medi mentre i leader della categoria sono relativamente al sicuro
  • Il consolidamento dei retailer e del format discount sono le chiavi principali per la diffusione delle private label nei mercati sviluppati/maturi
  • Le private label fanno fatica a guadagnarsi la fiducia dei consumatori in Asia e Medio Oriente dove i consumatori sono ancora devoti sostenitori della marca

 

Anna Muzio

Più eco e meno caro il packaging dell’acqua nel futuro

Acqua in bottiglia, dove vai? Due le tendenze principali di un settore che nel mondo è in grande crescita: la riduzione dei costi, tramite nuove tecniche di imbottigliamento e il contenimento dei costi del packaging, e la sostenibilità e riciclabilità delle confezioni.

Il nuovo rapporto sull’innovazione nel packaging dell’Acqua in Bottiglia di Zenith International ha individuato quattro temi chiave per l’innovazione di prodotto: oltre a sostenibilità e riduzione dei costi, c’è la creazione di prodotti di nicchia con articoli limited edition e la differenziazione del brand.

“Le innovazioni più recenti nel packaging si sono focalizzate sulla continua riduzione dei costi, dalla produzione all’immagazzinamento al trasporto, ma sono evidenti anche nella riduzione del peso delle bottiglie, nell’uso di meno materiale per i tappi e le etichette e nelle confezioni multipack. La riduzione dell’impatto ambientale è stata la seconda tendenza chiave specie nella scelta dei materiali, con plastiche di provenienza vegetale e colle che non ostacolino il riciclo” ha spiegato l’Ad di Zenith Richard Hall.

Anche se le innovazioni che tutti notano, in realtà, riguardano il design e l’estetica dei prodotti di nicchia creati per differenziarsi sugli scaffali.

Premium Bottled Water Innovation
Le 12 tendenze dell’acqua in bottiglia high-end secondo il Premium Bottled Water Innovation Report di Zenith.

Da questo punto di vista il canale premium, che da tempo esiste e cresce anche nelle acque, mette in campo designer famosi e sorgenti che vantano una storia secolare o millenaria e punta su concetti chiave per la promozione quali purezza, mineralità, alcalinità e durezza.

Paesi come Germania, Italia, Francia e Spagna hanno consumi pro capite da 100 a oltre 200 litri all’anno. Il Paese con il più grande volume di mercato di acqua in bottiglia è il Messico, con quasi 260 litri pro capite annui. Ma nel settore stanno entrando nuovi grandissimi mercati come la Cina, che quest’anno potrebbe superare gli USA come primo mercato mondiale e che vive grossissimi problemi di inquinamento delle falde ma anche di contaminazione dell’acqua imbottigliata localmente.

Nonostante la concorrenza anche le acque aromatizzate stanno vivendo in alcuni mercati una crescita e mantengono interesse del consumatore vivo grazie al restyling del brand, a nuovi formati e proposte di serie “limited edition”.

 

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