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Delverde renews the pack to exploit its water

The new brand image and new packaging of Pastificio Delverde have been presented at Expo, in the Federalimentare CIBUS E’ ITALIA Pavilion.

The pack is designed not only to have maximum visibility and differentiation on the shelf but also to satisfy the most demanding consumers, with a series of value-added services, such as geolocalised QR code, which immediately provides a variety of recipes in different languages, and the inclusion “split-second” cooking times to ensure optimal results.

The focus of the new image concentrates on the uniqueness of the processing of the pasta that takes place in the Maiella National Park, thanks to the work of master pasta makers that combine the best durum wheat semolina with the purest water from the Spring of the River Verde. And the new communication focuses precisely on this very ancient spring, dating back more than 7 million years, from which Delverde draws a microbiologically pure and multi-mineralised water, full of important elements (such as calcium, phosphorus, potassium and magnesium) which are also transferred to the pasta. The water is used directly in the production process (without storage, filtration, chlorination or thermal treatment), after having been drawn at a depth of 80 metres at the natural temperature of 8°C, considered ideal for kneading and for those working with low drying, since it creates the best conditions for protection of the gluten and allows a pasta with good consistency and stability during cooking to be produced.

The new brand image enhances the role of the water through the new logo, simpler and more essential, with its clean design, evoking the purity of the ingredients. First and foremost, of course, the water, an iconic element which is the protagonist of the new pack, where we find the distinctive image of the drop (as a window or as a graphic representation) as well as a pictogram representing a seal depicting the spring of the River Verde, emphasising the link between water and pasta.

The graphic restyling was entrusted to Saatchi & Saatchi. The launch of the new pack will be supported in store by updated POP materials to communicate the new brand image, as well as by an international press campaign that will have as its main focus water and which will run in the main markets of the brand, Canada and Brazil first of all and, of course, Europe.

“We could not be missing at the biggest event ever organised on food and nutrition – said Luca Ruffini, Managing Director of Delverde – and we thought that Expo 2015 could be the best opportunity to present ourselves with a new image, which fully represents our values as a “premium” pasta manufacturer. Our philosophy is closely linked to the excellence typical of Made in Italy, that every day we seek for our consumers, thanks to the experience acquired in production processes and to the extraordinary raw materials available to us, first and foremost, the pure water of the Spring of the River Verde”.

Delverde rinnova il Pack a Expo per valorizzare la sua acqua

È stato presentato a Expo, dove si trova nel padiglione CIBUS E’ ITALIA di Federalimentare, la nuova immagine di marca e il nuovo packaging di pastificio Delverde.

Il pack è pensato non solo per avere massima visibilità e distintività sullo scaffale ma anche per venire incontro al consumatore più esigente, con una serie di servizi a valore aggiunto, come il QR code geolocalizzato, che fornisce immediatamente una varietà di ricette in lingue diverse, e l’inserimento di tempi di cottura che “spaccano il secondo” per garantire un risultato ottimale.

Il focus della nuova immagine punta sull’unicità nella lavorazione della pasta che nasce nel Parco Nazionale della Maiella, grazie al lavoro di maestri pastai che uniscono le migliori semole di grano duro all’acqua purissima della Sorgente del fiume Verde. E la nuova comunicazione verte proprio su questa antica sorgente, di oltre 7 milioni di anni, da cui Delverde attinge un’acqua batteriologicamente pura, oltre che oligominerale, e per questo ricca di importanti elementi (quali calcio, fosforo, potassio e magnesio) che vengono trasferiti anche alla pasta. L’acqua è utilizzata direttamente nel processo produttivo (senza stoccaggio, filtraggi né clorazione o trattamenti di tipo termico), dopo essere stata prelevata a 80 metri di profondità, alla temperatura naturale di 8 °C, considerata ideale per l’impastamento e per chi lavora a bassa essiccazione, in quanto crea le migliori condizioni per la protezione del glutine e consente di produrre una pasta con elevata consistenza e capacità di tenuta in cottura.

La nuova brand image valorizza il ruolo dell’acqua tramite il nuovo logo, reso più semplice ed essenziale, dal disegno pulito, che evoca la purezza degli ingredienti, primo tra tutti, appunto, l’acqua, elemento iconico protagonista sui nuovi pack, dove troviamo l’immagine distintiva della goccia (come finestra o come riproduzione grafica) nonché un pittogramma che rappresenta un sigillo con la raffigurazione della sorgente del Fiume Verde, ad enfatizzare il legame tra acqua e pasta.

Il restyling grafico è stato affidato alla Saatchi & Saatchi. Il lancio del nuovo pack sarà sostenuto sul punto vendita da materiali pop aggiornati per comunicare la nuova immagine di marca, nonché da una campagna stampa internazionale che avrà come focus principale l’acqua e che sarà declinata nei principali mercati del marchio, Canada e Brasile in primis, e naturalmente Europa.

“Non potevamo certo mancare al più grande evento mai organizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione – ha dichiarato Luca Ruffini Ceo Managing Director Delverde – e abbiamo pensato che Expo 2015 potesse essere l’occasione migliore per presentarci con una nuova immagine, che rappresenta in pieno i nostri valori di pastificio “premium” la cui filosofia è strettamente legata all’eccellenza tipica del Made in Italy, che quotidianamente ricerchiamo per i nostri consumatori, grazie all’esperienza maturata nei processi di produzione e alle straordinarie materie prime a nostra disposizione, prima tra tutte l’acqua purissima della Sorgente del Fiume Verde”.

Dal pesce ai succhi, l’HPP li conserva più naturali e più a lungo

HPP ovvero High Pressure Processing è una tecnologia di conservazione a freddo e ad alte pressioni. Un metodo innovativo, tanto da essere presente nel supermercato del futuro di Coop a EXPO con i prodotti ittici. In Italia la prima realtà imprenditoriale ad offrire il servizio di trattamento degli alimenti con la tecnologia delle alte pressioni in modo dedicato è la start up parmense HPP Italia, che opera grazie alla partnership tecnologica esclusiva con la statunitense Avure, leader mondiale nel settore. Tra i vantaggi della tecnica ci sono la sicurezza alimentare totale garantita al consumatore, con benefici in termini di brand protection per l’industria alimentare e il mondo GDO, la shelf life allungata, per competere con successo su mercati sempre più lontani, e il mantenimento delle proprietà nutrizionali della materia prima. Sotto il profilo della sicurezza alimentare, la tecnologia HPP assicura l’eliminazione dai prodotti alimentari di forme microbiche pericolose per la salute umana. «Gli alimenti che subiscono il trattamento HPP – continua Gherri – hanno quindi un grande appeal sia per il consumatore finale, che sempre più richiede cibi di qualità, sani e sicuri, sia per l’industria alimentare e il mondo GDO, perché neutralizzare potenziali minacce come l’Escherichia coli, la Salmonella e la Listeria monocytogenes è importante in termini di brand protection». Sul fronte della shelf life, nel caso del pesce, il prodotto ittico trattato, rispetto a quello fresco, ha una vita commerciale da due a 5-6 volte maggiore. Ma a quali alimenti si presta di più la tecnologia di conservazione a freddo? «Il pesce innanzitutto. Non solo la tecnologia ne preserva le caratteristiche di healthy food, ma lo rende anche più facile da utilizzare in cucina, permettendo di sviluppare prodotti Ready-to-Eat o pronti da cuocere, senza che il consumatore debba impegnarsi in operazioni di pulizia e preparazione, che richiedono un minimo di perizia» spiega il CEO di HPP Italia Giulio Gherri. Altri prodotti trattati con la tecnologia delle alte pressioni sono marmellate, paste, sughi, piatti precucinati a base di carne, salumi stagionati e ingredienti come spezie e basi per i gelati artigianali. Il metodo HPP si applica sia ad alimenti solidi che liquidi. Come i succhi di frutta, ultimo prodotti presentato da HPP Italia. «Rispetto ad un analogo prodotto pastorizzato tradizionalmente, il succo di frutta trattato con le alte pressioni conserva sia il contenuto di vitamine e minerali che le proprietà nutritive e organolettiche della frutta fresca: il “segreto” di questo risultato sta nel fatto che l’HPP è un processo a freddo – dice Gherri -. Inoltre la tecnologia HPP aiuta a contrastare il fenomeno dell’ossidazione della frutta, con vantaggi in termini di gusto, e garantisce l’assenza di batteri pericolosi per la salute umana».

Pizza Hut trasforma il cartone di pizza in un proiettore

È proprio vero non ci sono limiti alla creatività umana quando si tratta di vendere. Pizza Hut, nota catena di ristorazione fast con locali in tutto il mondo, ha lanciato ad Hong Kong un servizio di consegne davvero originale: la pizza ordinata non solo arriva a casa in una scatola a scelta tra quattro “temi”, ma si trasforma in un proiettore che consente di guardare un film.
Proprio la coppia pizza e film, amata in tutto il mondo evidentemente, è stata la molla che ha fatto scattare l’idea dei creativi dell’agenzia Reed Collins: perché non fornire al cliente entrambi, in una volta sola?

Dentro la scatola c’è una lente per proiettare sulla parete, sistemata nell’apposito slot del cartone, le immagini del film scelto, visualizzate dal proprio smartphone grazie a un QR Code. Il cartone è, ça va sans dire, a tema cinematografico: fantascienza, romantico, horror o avventura. Nel video è svelato il funzionamento del tutto.

Non è la prima volta che Pizza Hut utilizza la tecnologia per migliorare l’esperienza del cliente, intrattenendolo. Come con la pizza costruita e ordinata su un tavolo con schermo touch screen. Si chiama entertainment (o pizza-tainment com è stato chiamato). Buona visione!

 

Look più colorato e pop, così la birra Dreher ha più impatto a scaffale

Un’esplosione di colore e una bottiglia dalla linea esclusiva: così Dreher affronta l’estate 2015 rinnovando completamente il packaging (etichetta, logo, bottiglia, tappo, lattina) della famiglia di birre a partire dalla storica Lager e dalla categoria delle Limone Radler e Limone Zero Radler, quest’anno arricchita dalla referenza Pompelmo Radler.

Disegnata appositamente per Dreher dall’agenzia dBOD di Amsterdam, la nuova bottiglia è caratterizzata dal collo allungato che ne esalta la silhouette elegante e dai colori vivaci dell’etichetta e del cluster in cartoncino che la fa risaltare su uno scaffale particolarmente affollato come è quello della birra.

Da Conai 200mila euro per i packaging “green”

Non c’è dubbio che quello della sostenibilità, dei processi produttivi ma anche del packaging, sia un tema sempre più forte che ogni azienda specie nel food dovrebbe prendere in considerazione. Alcune insegne della GDO si sono spese in prima persona, come Unes con gli imballaggi dell’acqua, ma le aziende eco consapevoli anche quest’anno avranno un motivo in più, oltre alla responsabilità sociale e ambientale, per valorizzare il proprio approccio green. È infatti partita la seconda edizione del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” promosso da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, per premiare le soluzioni di packaging più innovative ed ecosostenibili immesse sul mercato nel biennio 2013-2014.

Al bando potranno partecipare tutte le aziende consorziate che hanno rivisto il proprio packaging in ottica di innovazione e sostenibilità ambientale, agendo su almeno una di queste leve: riutilizzo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, semplificazione del sistema di imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.

Le proposte dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2015 scaricando l’apposito bando dal sito dell’associazione. Saranno quindi analizzate attraverso lo strumento Eco Tool di Conai, che permette di calcolare, attraverso un’analisi LCA semplificata, gli effetti delle azioni di prevenzione attuate dalle aziende sui propri imballaggi attraverso una comparazione prima-dopo in termini di risparmio energetico, idrico e di riduzione delle emissioni di CO2.
Il Consorzio Nazionale Imballaggi metterà a disposizione dei progetti meritevoli un monte premi di 200.000 euro, di cui 60.000 euro destinati ai sei casi più virtuosi.

Dalter porta a PLMA eccellenza e innovazione italiane nella marca privata

Dalter Alimentari è ad Amsterdam per partecipare a PLMA, la fiera dedicata al mondo della marca privata organizzata dalla Private Label Manufacturers Association, che riunisce oltre 3.500 produttori nel mondo. Una vetrina ideale per l’azienda italiana, che realizza in questo canale di vendita il 21% del proprio fatturato. L’azienda reggiana, specializzata nel confezionamento dei formaggi grattugiati e porzionati freschi, torna ad Amsterdam dopo cinque anni di assenza, come spiega il presidente Stefano Ricotti: «Dopo l’industria alimentare e il mondo horeca, la private label rappresenta per noi il terzo canale di vendita. Partecipare a PLMA significa poter incontrare oltre 11.000 professionisti provenienti da tutto il mondo, a cui mostrare i nostri punti di forza, che si possono sintetizzare in due concetti: ampiezza di gamma e flessibilità, intesa come capacità di tradurre in un prodotto unico e specifico le aspettative dei buyer».

Al mondo della marca privata Dalter Alimentari propone una selezione dei migliori formaggi italiani DOP, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano, e di alcuni formaggi esteri, tra cui Doronico, Emmenthal ed Edamer. I vari formaggi si possono realizzare in numerose tipologie di taglio, dal grattugiato alle pepite, dalle monoporzioni ai filetti, e confezionare in vari pack, tutti innovativi, dal flow pack alle bustine monodose, passando per grattugie ricaricabili e sacchetti. Il risultato è un prodotto creato su misura per ciascun cliente.
Un discorso a parte merita il Parmigiano Reggiano. «Nel caso del Re dei Formaggi – afferma il dr. Ricotti – abbiamo implementato un processo che prevede il controllo dell’intera filiera: dalla raccolta del latte alla produzione del Parmigiano Reggiano, dalla stagionatura al confezionamento del prodotto finito. Grazie a questo modello Dalter Alimentari è in grado di offrire alle catene GDO e ai loro clienti un prodotto che non solo è di qualità superiore ma che è anche di qualità costante nel tempo. Ed è proprio questo tipo di approccio, che ci differenzia dai competitor del settore, ad averci permesso di siglare un accordo pluriennale di fornitura con una delle più importanti catene britanniche».
Il Regno Unito è, con la Germania, il Paese dove Dalter Alimentari può vantare le più solide partnership con le insegne GDO. Per il futuro, l’obiettivo è quello di sviluppare ulteriormente questo canale di vendita, non soltanto limitandosi all’Europa ma focalizzando l’attenzione sui nuovi mercati extraeuropei.

Ad Amsterdam, Dalter Alimentari presenta alcune novità di prodotto per il canale della marca privata. Come i tranci da 200 gr di Parmigiano Reggiano in flow pack: rispetto a quella classica, la forma in cui il Re dei Formaggi si presenta è molto più accattivante dal punto di vista estetico, con vantaggi anche in termini di praticità di taglio. Pensando ai mercati esteri, poi, al PLMA Dalter Alimentari presenta nuove referenze premium: grattugiato di sola polpa di Parmigiano Reggiano DOP stagionato 30 mesi e scaglie di Parmigiano Reggiano DOP stagionato 30 mesi. Una novità assoluta: la stagionatura elevata infatti compromette solitamente l’integrità di questo taglio. Un problema che l’azienda italiana ha saputo ovviare grazie al suo know-how derivato da una lunga esperienza nel taglio e nella porzionatura del Parmigiano.

Apre Ipack-Ima. Il mercato del packaging vale 42 miliardi di euro

Quante volte in un giorno abbiamo a che fare con un imballaggio, scatola o bottiglia, sacchetto o astuccio, tappo o vaschetta che sia? E’ stato calcolato almeno 35. Si tratta di un mercato che vale a livello planetario 540 miliardi di euro e nel quale l’Italia vanta eccellenze di primo piano: dalle confezioni per i farmaci alle bustine del tè, dai pacchetti di sigarette alle bottiglie di plastica per l’acqua minerale. In media il 25% delle tecnologie per confezionare nel mondo parla italiano. Le aziende italiane del settore – fortemente export oriented – forniscono tecnologie di punta per il confezionamento dei prodotti food e non food ai grandi marchi italiani ed esteri e alla grande distribuzione, generando un fatturato annuo di circa 42 miliardi di euro (tra macchine e materiali per imballaggio).

Schermata 2015-05-18 alle 17.22.03Apre domani i battenti a Fieramilano Rho, fino al 23 maggio, Ipack-Ima, in contemporanea con altre cinque manifestazioni (Meat-Tech, Dairytech, Fruit Innovation – dal 20 al 22 maggio – Converflex, Intralogistica Italia) in un evento professionale e di filiera senza precedenti.

La settimana del packaging e delle tecnologie alimentari riunirà circa duemila espositori (con il 33% da 54 paesi) occupando una superficie di 160.000 mq distribuita su 11 padiglioni e ospiterà 500 delegazioni di buyers da oltre 50 paesi, di cui 270 ufficiali organizzate grazie alla collaborazione con il Mise e ICE-Agenzia.

“Quando si beve un espresso a Shanghai, o New York, pochi sanno che non solo il caffè è probabilmente italiano, ma che lo è anche la cialda che lo contiene: una su due nel mondo è prodotta infatti con macchinari italiani” dice Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-Ima spa. “E una su quattro delle bustine di zucchero in circolazione è stata realizzata su confezionatrici prodotte in Italia. Ma forse non vi piace il caffè espresso e preferite quello in stick? Bene, uno stick su 5 nasce su macchine automatiche prodotte da aziende italiane”.

Succede in molti altri comparti. Per esempio quello del thé, o dei detergenti per la casa, dove le nuove pratiche monodosi per lavastoviglie e lavatrici che si sciolgono in acqua prendono forma e contenuto grazie a materiali e linee automatiche ad alta velocità realizzate in Italia ed esportate in tutto il mondo. Per non parlare della pasta secca, settore in cui la tecnologia nel mondo è indiscutibilmente tricolore (e Ipack-Ima è leader): dal sacco di farina quando entra in stabilimento fino al pacco o alla scatola di pasta che arriva ai supermercati e quindi nella cucina di ognuno di noi.

I cinque giorni di Ipack-Ima sono anche un’occasione unica per incontrarsi, confrontarsi e approfondire le sfide prossime venture: di un settore che come pochi altri ha una stretta attinenza con i grandi temi della sicurezza alimentare, della conservazione corretta del cibo ed eliminazione degli sprechi, dell’alimentazione sana e per tutti.

Ai grandi quesiti sul futuro sollevati da EXPO, Ipack- Ima e le sue verticali danno una risposta: quella della tecnologia, che già oggi è disponibile e che può aiutare grandemente a superare malnutrizione, sprechi e squilibri inaccettabili, come quello che contrappone 800 milioni di essere umani sottoalimentati a 1,6 miliardi di esseri umani in sovrappeso o obesi.

Proprio in quest’ottica vanno visti i due principali appuntamenti convegnistici in programma: il convegno di apertura del 19 in cui si parlerà di innovative forme di packaging digitalizzato e della sua interazione con il consumatore, e la conferenza internazionale del 20 maggio, che proverà a ipotizzare i megatrend che l’agroindustria globale dovrebbe imboccare per reggere l’impatto di oltre 9 miliardi di consumatori da qui al 2050.

Numerosi altri eventi sveleranno mercati in rapido sviluppo, dagli integratori alimentari (2,3 miliardi di euro e + 8% di crescita annua a valore) ai prodotti Halal per il mondo islamico (come la carne, il cui consumo è in rapida crescita anche in Italia).

A Cantina Tollo il Premio miglior packaging per il vino bio

Premiate per il miglior packaging, in grado di trasmettere i valori di un prodotto in modo da rispondere alle esigenze crescenti della distribuzione moderna: Cantina Tollo è tra le aziende che hanno ottenuto i Tespi Mediagroup Awards 2015, assegnati da una giuria di retailer, buyer della GDO, esperti del settore alimentare e chef .

Andrea Di Fabio, Direttore commerciale e mktg Cantina Tollo riceve il premio
Andrea Di Fabio, Direttore commerciale e marketing Cantina Tollo, riceve il premio.

Il Premio miglior packaging è stato assegnato per due etichette che racchiudono l’essenza del vino biologico. Sostenibile e Raccolto a mano sono le scritte che appaiono sul fronte, con una calligrafia dal tocco moderno e fluido. L’azienda decide anche di fornire un’indicazione sul corretto consumo di vino, grazie alla frase Bevi responsabilmente: un impegno nei confronti di un consumatore che cerca sempre più un prodotto sano, etico, che rispetti il territorio in cui viene prodotto e la salute di chi lo beve. Un’etichetta che è un taccuino di informazioni, che evoca, inoltre, il territorio da cui nascono tali vini: il disegno dell’orso, per il Montepulciano d’Abruzzo Bio, simbolo regionale per eccellenza che richiama i grandi parchi, e quello del pesce, per il Trebbiano d’Abruzzo Bio, che evoca la bellezza della costa del Mare Adriatico. Aspetti che hanno suscitato apprezzamento da parte dei rappresentati della grande distribuzione, chiamati a giudicare le aziende partecipanti.

Cantina Tollo ha commercializzato nel 2014 140mila bottiglie di vino bio, in crescita del 40% rispetto al 2013.

Le 25 nomination all’Oscar dell’Imballaggio

Ancora poche settimane per svelare quali sono le soluzioni che riceveranno l’Oscar dell’Imballaggio, il premio che ogni anno viene assegnato dall’Istituto Italiano Imballaggio ai packaging con caratteristiche di innovazione interessanti.

I 25 finalisti sono stati esposti al pubblico durante tutto il periodo della Milano Design Week appena conclusa. La premiazione sarà il 20 maggio a Ipack-Ima.

Qui una gallery con tutti i finalisti e una scheda che ne illustra le caratteristiche

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