Del tutto naturale, solo da latte italiano, con mele Golden Melinda: lo Yogurt Yomo Melinda è ora disponibile con due referenze in GDO dopo un test che ha confermato ottime rotazioni a scaffale.
Le referenze nascono da un accordo di partnership siglato tra Consorzio Melinda e Granarolo, proprietaria del marchio Yomo, che legherà le due aziende per il prossimo biennio.
Golden Melinda, la varietà scelta per questo nuovo yogurt, è la mela più amata e consumata dalle famiglie italiane. Yomo è lo yogurt italiano nato nel 1947, che impiega latte rigorosamente italiano, senza aromi, addensanti e conservanti.
Nato con grandi aspettative lo Yogurt Yomo Melinda, sottoposto a una fase di test negli ultimi mesi del 2015 all’interno di alcune importanti insegne della GDO italiana, ha ottenuto ottime rotazioni a scaffale dopo l’introduzione visibile del marchio Melinda. Risulta infatti fondamentale nella scelta d’acquisto la fiducia che i consumatori ripongono nel marchio che gode di un’altissima brand awareness e di una grande fedeltà da parte degli acquirenti.
Lo Yogurt Yomo Melinda si presenta al mercato in due varianti: Yogurt & Mele Golden Melinda e una versione dal gusto più corposo, Yogurt & Biscotto ai 4 cereali e Mele Golden Melinda. Garantisce grande visibilità nel banco frigo a questo prodotto una grafica che sposa i due marchi, con tutto il loro patrimonio di valori: l’incarto è esattamente diviso a metà, trasferendo l’idea che la naturalità dello Yogurt Yomo è completata con la genuinità della Golden Melinda. Un incontro che genera uno yogurt dal gusto trasversale pronto a conquistare un’ampia fascia di mercato
Per festeggiare i 30 anni dall’arrivo dell’Happy Meal McDonald’s Svezia ha realizzato Happy Goggles: la scatola del noto pranzo per i più piccoli può essere ripiegata in modo da realizzare un paio di occhiali che rendono possibile sperimentare un’esperienza di realtà virtuale, se viene inserito uno smartphone su cui è stata scaricata l’apposita app. Obiettivo: modernizzare con contenuti digitali (una discesa sugli sci a 360°) la sorpresa che da sempre accompagna l’Happy Meal.
“Le nuove generazioni stanno crescendo in un mondo in cui smartphone e tablet sono parte della vita quotidiana. Gli occhiali per la realtà virtuale aprono le porte eccitanti mondi virtuali. È un passo più naturale per i bambini che per gli adulti. E da agli adulti la possibilità di imparare dalla conoscenza e dall’esperienza dei bambini, tramite il gioco è anche possibile avere un’esperienza comune e stare bene insieme, alla pari” hanno commentato gli psicologi Karl Eder e Fadi Lahdo.
La realtà virtuale insomma è sempre più protagonista in campagne di marketing e promozionali, ed ora arriva anche in Europa grazie al gigante della ristorazione fast-food americano. Del resto, basta una struttura di cartone e uno smartphone provvisto di apposita app, e il gioco è fatto come mostra il video di McDonald’s Svezia.
Intenso. Decisamente. Per Marco Ravasi, dal 1° gennaio ad di Verallia, il 2015 non è certo stato di tutto riposo. Proprio quest’anno, infatti, è stata perfezionata la vendita di Verallia ad Apollo Global Management e Bpifrance (detentori, rispettivamente, del 90% e del 10% del capitale). E le cose da fare, i passi da compiere e le decisioni da prendere sono stati veramente tanti. E il tutto bruciando le tappe… “Le basti sapere- ci racconta infatti Ravasi- che già il 4 aprile (a soli 3 mesi dal mio insediamento) mi sono trovato a dover presentare la società ai 5 potenziali compratori selezionati. Dal quel fatidico 4 aprile, poi, nel giro di un mese soltanto si è arrivati all’offerta vincolante che ha condotto all’acquisizione. E a proposito di questo vorrei sottolineare come tutte le società abbiano messo sul tavolo un’offerta vincolante: evidentemente giudicando Verallia meritevole di un investimento importante…”
Ci può raccontare la genesi di questa operazione? Nasce da un cambio di strategia del Gruppo SG, sempre più focalizzato al business dell’edilizia, che nel 2007 aveva messo in vendita Verallia. E già allora si era profilata con chiarezza l’intenzione di Apollo di aggiudicarsi l’acquisizione. Oggi, grazie al suo grande know how nell’ambito del packaging e del settore produttivo, e alla peculiare caratterizzazione di BPI (50% Stato Francese e per l’altro 50% cassa depositi) non solo viene garantita una continuità culturale all’interno di Verallia, ma si rafforza ulteriormente il focus nell’area industriale. E questo in virtù di un’ampia disponibilità economica, che ci consentire di impegnarci tanto nell’ambito della ricerca, quanto in quello dello sviluppo di nuove linee e di nuove tecnologie. Criticità e soddisfazioni di questo primo anno? Il vantaggio di essere diventato uno dei protagonisti di questa successione vorticosa di eventi, è che sono stato rapidamente messo nelle condizioni di conoscere a fondo la mia nuova azienda. L’aspetto più problematico, sempreché tale lo si voglia e possa definire, è il ritmo serrato con cui si è dovuto lavorare. Oggi sono soddisfatto dei risultati e il mio è un bilancio positivo. Uno dei plus aziendali risiede proprio nel livello delle risorse umane, dei collaboratori con cui mi sono trovato ad operare quotidianamente. Ritengo che a fare la differenza sia l’estrema attenzione che abbiamo sempre dimostrato nei confronti dei nostri dipendenti. Un requisito che nel 2014-2015 è valso all’azienda il riconoscimento di top employers. Ovviamente la flessibilità deve far parte di una strategia complessa e articolata che coinvolga tutte le funzioni aziendali. E questo senza ovviamente prescindere dagli aspetti prettamente industriali e da elevati standard di sicurezza e qualità, un ambito, quest’ultimo, su cui abbiamo investito 2,5 milioni di euro.
La crisi ha impattato sul vostro comparto? L’economia globale ha segnato una battuta d’arresto, quantificabile nel biennio 2012-2013 in un –2,5% annuo. Nel 2014 finalmente il recupero. Si parla ancora di un +0,9%, ma il trend si è invertito. In questo contesto, segnato da un- 5/6%, quello del vetro si è comunque rivelato uno dei mercati più stabili, fermo al -0,5%.
Quali le principali iniziative intraprese per il rilancio del settore? Verallia ha deciso di muoversi su due asset: da una parte, per garantire i volumi, si è focalizzata sul mass market (va in questa direzione l’investimento di 65 milioni nello stabilimento di Gazzo Veronese). Dall’altra, per dare una valorizzazione maggiore a quei prodotti di alto livello che ne hanno bisogno, lavora costantemente sulla differenziazione, sulla personalizzazione e sul design. Un’operazione più di nicchia, insomma che si esprime al meglio nella nostra Selective Line, la linea di altissima gamma.
Quali scenari si apriranno adesso per l’azienda? Ritengo che questa rinnovata autonomia e la ritrovata agilità (siamo più piccoli, ma anche più smart) potranno proiettarci verso ulteriori sviluppi esterni, magari in aree ancora “vergini”. Niente di definito ancora, ma qualcosa è nell’aria.
Tetra Pak prevede di consegnare più di 100 milioni di confezioni Tetra Rex® Bio-based ai propri clienti durante il 2016, rispondendo alla forte domanda per questo contenitore da quando è stato lanciato nel Gennaio 2015. La prima confezione al mondo interamente realizzata con materiali di origine vegetale ha guadagnato popolarità tra i consumatori di Finlandia, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi, con marchi come Valio, Arla Foods, Vermlands Mejeri e TINE.
Bjørn Malm, Head of Corporate Responsibility di TINE, uno dei clienti Tetra Pak che ha adottato il pacchetto, ha commentato: “Crediamo che il nostro modello di business sostenibile non sia solo un bene per l’ambiente, ma migliori anche la nostra competitività e contribuisca a differenziare il prodotto. Grazie a Tetra Rex Bio-based siamo stati in grado di fare un passo importante verso i nostri obiettivi ambientali e ci impegniamo a far si che a partire dal prossimo anno tutti i nostri cartoni per il latte siano rinnovabili”.
L’eccezionale profilo ambientale del pacchetto è stato riconosciuto lo scorso anno con sette premi, tra cui il primo posto nella categoria innovazione sostenibile alla cerimonia degli Ethical Corporation Responsible Business Awards.
“Il successo di Tetra Rex Bio-based nel suo primo anno è molto incoraggiante”, ha dichiarato Charles Brand, Executive Vice President Product Management & Commercial Operations di Tetra Pak. “Siamo orgogliosi di essere la prima azienda a fornire un pacchetto interamente realizzato con materiali di origine vegetale. Ogni confezione è rintracciabile alla sua origine, contribuisce a migliorare il posizionamento del marchio dei nostri Clienti e a comunicare con i consumatori. Si tratta di una pietra miliare per l’ambizione a lungo termine di Tetra Pak di fornire confezioni 100% rinnovabili.”
Spumador, azienda nella rosa dei maggiori produttori di bevande analcoliche in Italia, innova la sua iconica linea di bibite gassate con l’attuale formato di bottiglia in vetro da 25cl, dalle linee semplici e ricercate, che dona nuova luce alla genuinità del contenuto. Dedicate a questo formato, tre nuove bibite accostano le intramontabili Nera 1938, Spuma Bianca e Ginger, variando le tradizionali ricette italiane attraverso l’utilizzo dei migliori frutti locali. Nascono così la nuova Gazzosa, Tonica e Chinotto, tutte rivisitate nel gusto, per un mix di sapori autentico. Il nuovo design della bottiglia di vetro monodose presenta etichette trasparenti che esaltano il colore naturale degli infusi e degli ingredienti della linea, dando nuova vita alle classiche bibite interpretandole in chiave moderna. Accanto al nome, sulla bottiglia compare ora in primo piano anche la composizione, che caratterizza il prodotto grazie all’attenta selezione di materie prime di altissima qualità. Le nuove bibite riprendono le ricette della tradizione esaltandone il gusto grazie a materie prime di elevatissima qualità, come il Limone Femminello del Gargano IGP, il più antico d’Italia, coltivato nell’area costiera nota come “i giardini d’agrumi”, ricco di oli essenziali e di aromi tipici. Anche il Chinotto di Savona fa parte degli ingredienti mediterranei che concorrono alla realizzazione di un prodotto unico e inimitabile. Coltivato esclusivamente nel territorio costiero tra Varazze e Finale Ligure, è noto per il suo colore verde brillante ed è caratterizzato da un succo amaro e acido, un profumo deciso e una buccia ricca di sostanze aromatiche e digestive, che lo rendono la base perfetta per la rinomata bevanda. GAZZOSA – La Gassosa Spumador viene preparata utilizzando l’infuso del Limone femminello del Gargano, un frutto i cui oli essenziali donano alla bevanda un intenso profumo, che rendono la Gazzosa una bibita fresca e dissetante, ottima da sola e come base per cocktail. TONICA – La Tonica Spumador, dal tipico retrogusto amaro, è arricchita dall’infuso del Limone femminello del Gargano, le cui caratteristiche donano alla bevanda un intenso profumo citrino. Classica base dei più famosi cocktail, l’acqua tonica Spumador si può gustare anche da sola, con ghiaccio e una fetta di limone. CHINOTTO – Il Chinotto Spumador racchiude il sapore tipico del rinomato Chinotto di Savona, il cui infuso dona alla bevanda il caratteristico gusto agrumato, che accompagna e arricchisce il dolce e profumato aroma. Il Chinotto di Savona è una delle bibite più amate anche per aperitivi o come ingrediente base per rinfrescanti cocktail. Le tre nuove proposte Spumador affiancano e completano le storiche bibite dell’azienda: la Spuma Nera 1938, la Spuma Bianca e il Ginger, tutte realizzate senza conservanti e dolcificanti artificiali. L’alta qualità dei prodotti utilizzati si riflette nella sapienza delle tecniche produttive che realizzano gli infusi mediante lunghi e meticolosi procedimenti che si svolgono ancora oggi nella sala essenze di Spumador. NERA 1938 – Il sapore intenso dell’infuso di dieci erbe selezionate e lavorate nella sala essenze rende la Nera 1938 Spumador inconfondibile. La sua ricetta, ancora oggi segreta, è rinomata per il suo gusto unico e originale. BIANCA – La ricetta originale, la sua storia e il suo gusto rendono la Spuma Bianca un vero must della più autentica tradizione di bibite originali italiane. Il suo sapore particolare rende la Bianca perfetta anche come base per i cocktail più ricercati. GINGER – Il gusto inconfondibile e amaro dell’assenzio romano e il profumo degli agrumi rendono il Ginger Spumador inimitabile e il più amato. La sua gustosa fragranza dona una piacevole sensazione di freschezza che disseta in ogni momento della giornata.
Tetra Pak is convinced of this: sustainability applied to food packaging is to be considered a factor of competitiveness in the future. And this is well demonstrated by the fact that globally, the impact on the environment influences the purchasing decisions of 1 out of 2 consumers. It is no coincidence, in fact (and this is confirmed by the latest global survey conducted by the Tetra Pak Group on approx. 6,000 consumers) that awareness of environmental concepts (37% compared to 29% in 2011) and attention to these issues (+7%) has increased, but above all, the influence of the impact on the environment has grown in purchasing decisions (50%, + 28% compared to 2011).
The protagonists of this evolution in consumption are the Millennials, characterized by a green lifestyle and active in safeguarding the environment: 53% would like to do more to protect it.
And sustainability for young people is one of the 5 main reasons for choosing a packaging. The other 4 are: aesthetic appeal, handling, ease of drinking, possibility to close the container. “In the food packaging field, sustainability must be demonstrated in practice to be understood by consumers – said Michele Mastrobuono, Environment and External Relations Director of Tetra Pak Italia during the Brand’s workshop ‘The 3 R’s of sustainable packaging’ – Tetra Pak’s strategy is to apply this criterion to the entire life cycle of cardboard for foodstuffs”.
The green strategy In Italy, Tetra Pak every year puts over 4.5 billion food packages on the market. The entire the life cycle of these containers is managed with a careful approach to the environmental impact. Starting with the raw materials. On the Italian market, over 4 billion packages, 90% of the total, are FSC™ (“Forest Stewardship Council”) certified, that is, produced using pulp from forests managed in a responsible manner. The goal is to reach 2020 with all packaging certified. Moreover, last year Tetra Pak launched a 100% renewable cardboard, Tetra Rex® Bio-Based, composed entirely of materials of plant origin, which won the 2015 Packaging Oscar for the environment. Continuing in the life cycle of these packages, Tetra Pak is committed to reduce consumption in production: in 2014, CO2 emissions were down by 8% over the previous year. A figure reinforced by signing the public appeal of intentions for a more stable and secure climate, launched at the UN COP21 Conference on Climate Change in Paris. Tetra Pak’s commitment to the environment continues with the diffusion of separate collection of food cartons. In just over 10 years, thanks to the Memorandum of Understanding signed with Comieco, 67% of the Italian population now has this service, active in almost 5,000 municipalities. In 2015, 22,700 tons of Tetra Pak food packages were recycled. “A result we are proud of – says Mastrobuono – also because we have done it in the field, municipality by municipality, helping to spread awareness on the importance of recycling waste for environmental protection. With the recovery of food cartons after consumption – concludes Mastrobuono – the life cycle of this packaging continues thanks to recycling into other forms, such as shopping bags or absorbent rolls”.
Packaging di Tomorrow Machine realizzato con zucchero caramellato, si dissolve dopo l'apertura.
C’è, sempre, a volte passa inosservato, però influenza anche pesantemente gli acquisti. Perché dice molto della marca e del contenuto, più di quanto normalmente percepiamo. Al di là del suo aspetto pratico, il design delle confezioni è assai evoluto negli anni, e continua a farlo tra nuove tecnologie e nuovi stili di vita. Ecco otto tendenze che influenzeranno il packaging del settore alimentare nel 2016.
1- Green e sostenibile Realizzato con materiali naturali e biodegradabili (o addirittura essi stessi commestibili), rispettoso dell’ambiente, con contenuto limitato di carta o plastica: sempre più c’è consapevolezza nei clienti della “pesantezza” dell’imballaggio, per l’ambiente e a produzione di CO2. Dunque questo è il trend più importante e destinato a restare, anche perché piace ai Millennials. Il coté più innovativo invece è high tech e riguarda il packaging “a tempo”, cioè che si dissolve senza danni per l’ambiente nel momento in cui l’alimento (gelato, olio, succhi di frutta) viene aperto e utilizzato, come nei prototipi di Tomorrow Machine. Oppure come le perle di gelato di Quantum, con un rivestimento che protegge dalla contaminazione con l’esterno e non fa uscire il contenuto ideato come una buccia di vegetali o frutta (alla quale si ispira). I materiali, innovativi, sono gel elettrostatici che utilizzano però sostanze naturali come polisaccaridi, ma anche agar-agar, alghe, zucchero caramellato o cera.
2- Personalizzato
Foto: Ultimate Digital
L’abbiamo visto con Nutella e Coca Cola, che hanno messo i nomi propri sulle confezioni. Waitrose a Natale oltre al nome ha personalizzato le borse frigo anche con il cognome dei clienti. Ed in futuro sarà sempre più spinta la ricerca per rendere l’articolo in qualche modo unico. Lo consentono le nuove tecniche di stampa digitale. Non solo: dato che sarà sempre più diffusa la lavorazione a vista, sul posto e al momento (come nel nuovo Carrefour di Mons) dalla birra al pane alle spremute, le etichette con la data di scadenza potrebbero entrare a far parte di un packaging che parlino dell’insegna, del prodotto o addirittura di chi ha realizzato l’articolo (come fa Lush con i suoi prodotti). Ma, anche, lasciare spazio per un’etichetta scritta a mano “realizzato fresco per ….” crea quel senso di connessione umana e aumenta il coinvolgimento con la marca a un livello emozionale.
3- Riutilizzabile Economia circolare questo è il tuo tempo. Creare imballaggi riutilizzabili ha un triplo vantaggio: è sostenibile perché non si butta via nulla, attira l’occhio perché spesso i “contenitori” sono originali e puntano alla contaminazione dei generi (ad esempio le tutine da bimbo nei barattoli di vetro di Jammies) oppure sono “utili”, come il box dei vini che diventa rastrelliera per la cantina di Aquilegia. Infine, ciò che resta richiama e facilita una connessione con il brand.
4- Connesso Una connessione, quella tra marca e consumatore, che viene perseguita e oltremodo facilitata attraverso l’uso di tecnologie in grado di inviare messaggi e contenuti al consumatore, come i codici QR, NFC, RFID, i beacon. Svariati gli esempi tra i superalcolici come Remy Martin e Diageo. Tutti, tramite un’app, consentono al produttore di tracciare ogni singola bottiglia e al consumatore di verificarne l’autenticità e anche di assicurarsi che la bottiglia non sia già stata aperta. Per lo stesso mezzo vengono convogliate poi offerte speciali e contenuti.
5- Vintage Si vedono sempre più in giro – e il trend continuerà – confezioni che richiamano i tempi passati. Coloratissime come l’estetica anni ’50 e ’60 o dal look artigianale e “fatto in casa”, stimolano la voglia di bel tempo antico o il ricordo dell’infanzia del consumatore, ma anche danno un senso di unicità e originalità, un po’ da edizione limitata (anche quando non lo è).
6- Da asporto Cambiano gli stili di vita e le occasioni di consumo diventano sempre più fluide, si espandono lungo l’arco dell’intera giornata e in vari luoghi. Dunque il packaging deve essere in grado di seguire il consumatore, diventato un po’ nomade, nei suoi giri tra casa, ufficio, sport e divertimento. Esempio classico sono i box, le scatole da picnic del nuovo millennio: innovative, soprattutto pratiche e dunque facili da aprire e che siano in grado di resistere al trasporto e anche a qualche sballottamento in più senza che il contenuto subisca danni. McDonalds guarda avanti e in Danimarca, patria dei ciclisti, ha pensato a una confezione ideata per i loro spostamenti (disponibile a Copenaghen nel suo “drive-in” per ciclisti).
7- Trasparente “Toccare con mano”, vedere, sapere cosa si acquista e quali sono gli ingredienti: il packaging trasparente non solo deve consentire di vedere il prodotto ma dice al cliente che l’azienda è aperta e disponibile a condividere informazioni su origine e provenienza dei propri articoli.
Sono contenitori trasparenti, che lasciano respirare il prodotto, se necessario, dal disegno minimalista per lasciare spazio al vero protagonista, l’alimento. Che non deve danneggiarsi con la luce, naturalmente, Innumerevoli gli esempi ma tra i più originali ci sono i contenitori per zuppe di Okamoto Farm. Che oltre che trasparenti sono anche soft.
8- “Gentile e divertente” Una confezione può anche trasmettere serenità o allegria, mandando messaggi che il consumatore percepisce come positivi: un raggio di sole in una grigia giornata. Una tecnica che è diventata un po’ il “marchio di fabbrica” della ditta neozelandese specializzata in packaging Innocent, la quale propone tazze per caffè con scritto “sono bollente”.
Ma molt esperti ritengono che questo tipo di approccio si diffonderà, così come gli esempi del genere. Perché abbiamo tutti bisogno di sorridere, in ogni momento della giornata, e se la scelta è azzeccata il marchio ne guadagna sicuramente in immagine. E si fa ricordare.
Tetra Pak ne è convinta: la sostenibilità applicata al confezionamento degli alimenti è da considerare un fattore di competitività per il futuro. E lo dimostra bene il fatto che a livello globale l’impatto sull’ambiente influenza le scelte d’acquisto di 1 consumatore su 2. Non a caso infatti ( e lo conferma l’ultima indagine mondiale svolta dal Gruppo Tetra Pak su circa 6.000 consumatori) sono aumentate la consapevolezza dei concetti ambientali (37% rispetto al 29% del 2011) e l’attenzione per questi temi (+7%), ma soprattutto è cresciuta nelle scelte d’acquisto l’influenza dell’impatto sull’ambiente (50%, + 28% rispetto al 2011).
Protagonisti di questa evoluzione nei consumi sono i Millennials, caratterizzati da uno stile di vita green e attivi nella tutela dell’ambiente: il 53% vorrebbe fare di più per proteggerlo.
E la sostenibilità è per i giovani una delle 5 principali ragioni di scelta di un packaging. Le altre 4 sono: appeal estetico, managevolezza, facilità di bevuta, possibilità di richiudere il contenitore. “Nel campo del confezionamento alimentare la sostenibilità va dimostrata nei fatti per essere compresa dai consumatori – ha dichiarato Michele Mastrobuono, Direttore Ambiente e Relazioni Esterne di Tetra Pak Italia nel corso del workshop del Marca ‘Le 3 R degli imballaggi sostenibili’ – La strategia di Tetra Pak consiste nell’applicare questo criterio a tutto il ciclo di vita del cartone per alimenti”.
La strategia green In Italia Tetra Pak immette ogni anno sul mercato oltre 4,5 miliardi di confezioni per alimenti. Tutto il ciclo di vita di questi contenitori è gestito con un approccio attento all’impatto ambientale. Si parte dalle materie prime. Sul mercato italiano oltre 4 miliardi di confezioni, il 90% del totale, sono certificate FSC™ (“Forest Stewardship Council”), ovvero prodotte con cellulosa proveniente da foreste gestite in modo responsabile. L’obiettivo è di arrivare al 2020 con tutte le confezioni certificate. Inoltre, lo scorso anno Tetra Pak ha lanciato un cartone 100% rinnovabile, Tetra Rex® Bio-Based, composto interamente da materiali di origine vegetale, che ha vinto l’Oscar dell’Imballaggio 2015 per l’ambiente. Proseguendo nel ciclo di vita di queste confezioni, Tetra Pak si impegna ridurre i consumi in produzione: nel 2014 le emissioni di CO2 sono calate dell’8% rispetto all’anno precedente. Un dato rafforzato dalla firma dell’appello pubblico di intenti per un clima più stabile e sicuro lanciato alla Conferenza Onu di Parigi sul cambiamento climatico COP21. L’impegno di Tetra Pak per la tutela dell’ambiente prosegue con la diffusione della raccolta differenziata dei cartoni per alimenti. In poco più di 10 anni, grazie al Protocollo d’Intesa siglato con Comieco, il 67% della popolazione italiana è raggiunta oggi da questo servizio, attivo in quasi 5.000 comuni. Nel 2015 sono state riciclate 22.700 tonnellate di confezioni Tetra Pak per alimenti. “Un risultato di cui siamo orgogliosi – commenta Mastrobuono – anche perché lo abbiamo conquistato sul territorio, comune per comune, contribuendo a diffondere maggiore consapevolezza sull’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti per la tutela dell’ambiente. Con il recupero dei cartoni per alimenti post-consumo – conclude Mastrobuono – il ciclo di vita di questi imballaggi prosegue grazie al riciclo sotto altre forme, ad esempio shopper per la spesa o carta assorbente”.
Ha fatto bene il rientro in Italia ad Acqua S. Bernardo nel 2015, avvenuto lo scorso maggio con l’acquisizione da parte del Gruppo Montecristo: nell’anno appena trascorso ha venduto infatti 118 milioni di bottiglie, 15 milioni in più rispetto al 2014, con una crescita del 14,5%.
La nuova politica aziendale e commerciale ha portato a un piano di sviluppo industriale quinquennale volto all’ammodernamento tecnologico degli stabilimenti di Garessio e Ormea, che si accompagnerà al piano di sviluppo marketing del brand. «Il piano di investimenti – spiega il direttore generale di Acqua S.Bernardo, Antonio Biella – prevede una prima fase di sviluppo nello stabilimento di Ormea che si completerà entro il 2017 attraverso l’installazione di due nuove linee produttive e la predisposizione di una sala di preparazione degli sciroppi dedicata a bibite gasate e bevande piatte in asettico». Il sito di Ormea diventa il terzo stabilimento del Gruppo Montecristo in grado di produrre bevande in generale e il più completo in termini di ampiezza di prodotti nel suo carnet produttivo.
Sviluppo tra brand e private label
«Lo scopo di questa installazione è di avere nuove e moderne linee molto più efficienti in termini di competitività e in termini di qualità per cogliere le opportunità sia sul nostro brand sia sul mercato della private label dove il gruppo è già forte – prosegue Biella -. Il primo obiettivo è dotare l’azienda di una nuova gamma di bevande a marchio San Bernardo che possano permettere al Brand di entrare in mercati paralleli a quello dell’acqua minerale ma strettamente legati ad esso. Il secondo obiettivo è approcciare il mercato delle private label per sfruttare al meglio la disponibilità di acqua minerale delle altre due fonti Ormea e Ulmeta, rafforzare il nostro ruolo di produttore conto terzi entrando perciò in un mercato nuovo per l’azienda San Bernardo ma consolidato per il gruppo».
A conferma di ciò Acqua San Bernardo sarà a Marca dove presenterà il nuovo tè S. Bernardo, oltre a ulteriori spunti per il settore private label.
Non solo acqua con la sala sciroppi Ad Ormea verrà installata una linea di ultima generazione in grado di produrre in efficienza e utilizzando i moderni strumenti di packaging. Verrà prodotta acqua con pack premium e con pack competitivo adatto alle private label. La linea sarà inoltre in grado di imbottigliare le bibite gassate. La principale novità tecnologica sarà il funzionamento in blocco delle macchine che permette la gestione del processo abbinando insieme soffiatrice, riempitrice e etichettatrice nel blocco riempimento. Il tutto in uno spazio decisamente minore rispetto al passato. La seconda linea asettica verrà caratterizzata dall’imbottigliamento di bevande quali tè, integratori e bibite a base di frutta senza conservanti. Il lancio della nuova gamma di prodotti è previsto quest’anno. Mentre gli altri investimenti rappresentano evoluzioni nel settore dell’imbottigliamento e sono in linea con la tradizione produttiva di San Bernardo, l’installazione di una moderna sala sciroppi rappresenta una nuova frontiera per l’azienda che può così allargare il proprio orizzonte entrando nel mercato delle bevande. «Un lavoro diverso – commenta Biella – che richiede professionalità e competenze differenti, perché si disegna, si crea e si esegue la parte viva del prodotto. Differentemente dall’acqua che va preservata e protetta, ma che per legge si deve imbottigliare così come sgorga, la particolarità delle bevande è la necessità di gestire la ricetta». La seconda parte di investimenti riguarderà invece lo stabilimento di Garessio, che già nel 2015 era stato oggetto di diversi investimenti sulla linea vetro, con il nuovo formato litro tappo a vite, e prevede il progressivo ammodernamento tecnologico delle linee e dell’area logistica con un nuovo sistema di carico dei camion. Nel corso dell’anno, il 90° per S.Bernardo, fondata nel 1926, saranno installate le prime ribalte automatiche per facilitare il carico dei camion frigo e dei container. Negli anni successivi sono previsti investimenti mirati a sostituire le singole macchine con macchine nuove e più efficienti a livello di consumi energetici.
Ben due NOMINATION all’ADI Compasso d’Oro International Award 2015: una soddisfazione non da poco quella di COAM, azienda con sede a Morbegno, in Valtellina, che da oltre cinquant’anni produce e commercializza, col marchio SCANDIA, prodotti ittici di qualità.
Lo scorso dicembre, nella Sala d’Onore della Triennale di Milano, due prodotti del prestigioso marchio Scandia hanno ricevuto l’ambito riconoscimento dedicato al tema “Design for Food and Nutrition”, rilasciato dall’Associazione per il Design Industriale, il più antico (istituito nel 1954) e autorevole premio mondiale dedicato al design industriale.
“I Marinati” e “Red Strip” sono i due prodotti SCANDIA entrati nel prestigioso Catalogo ADI: “I Marinati”, Collezione prodotti ittici, designer Timetocomm, nella categoria “Design dei processi di trasformazione”; “Red Strip”, Tranci e confezione di salmone, designer G2 Graphic Studio, nella categoria “Design per l’imballaggio degli alimenti”.
De “I Marinati” è stata premiata l’innovativa tecnica di marinatura a secco sottovuoto, in grado di aromatizzare il prodotto senza aggredirlo, rispettando appieno le caratteristiche organolettiche del pesce. Il confezionamento in vaschette da 100 grammi in atmosfera protettiva preserva al meglio tutta la freschezza del prodotto, come se fosse affettato al momento.
“Red Strip” è la novità Scandia che arricchisce la gamma del Salmone Selvaggio Red King o Reale: solo cuore di filetto affumicato con una speciale miscela di legni pregiati. L’innovativo pack consente di portare a casa solo il meglio del più pregiato salmone al mondo, oltre ad invitare alla degustazione del salmone in un modo nuovo: affettandolo verticalmente e seguendo la naturale venatura del pesce per una maggiore morbidezza e dolcezza al palato. Tranci sottovuoto dal peso variabile fra 150 e 200 grammi.
L’edizione 2015
Nel 2015 la kermesse ha assunto un carattere internazionale, dove “il Compasso d’Oro – ha spiegato Luciano Galimberti, presidente ADI – non poteva non affrontare il confronto tra il design made in Italy e il design delle altre latitudini e culture”.
Una sfida interessante che ha coinvolto designer e produttori di tutto il mondo, invitati a presentare prodotti relativi al mondo dell’alimentazione, esaminati da una giuria di alto profilo: i designer Ron Arad, Denis Santachiara e Daniela Piscitelli, il giornalista Aurelio Magistà e i professori Livia Pomodoro e Paolo Sorcinelli.
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