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Tetra Pak is focussing on sustainability because Millennials like green packaging

Tetra Pak is convinced of this:  sustainability applied to food packaging is to be considered a factor of competitiveness in the future. And this is well demonstrated by the fact that globally, the impact on the environment influences the purchasing decisions of 1 out of 2 consumers.  It is no coincidence, in fact (and this is confirmed by the latest global survey conducted by the Tetra Pak Group on approx. 6,000 consumers) that awareness of environmental concepts (37% compared to 29% in 2011) and attention to these issues (+7%) has increased, but above all, the influence of the impact on the environment has grown in purchasing decisions (50%, + 28% compared to 2011).

The protagonists of this evolution in consumption are the Millennials, characterized by a green lifestyle and active in safeguarding the environment: 53% would like to do more to protect it.

And sustainability for young people is one of the 5 main reasons for choosing a packaging. The other 4 are: aesthetic appeal, handling, ease of drinking, possibility to close the container.
“In the food packaging field, sustainability must be demonstrated in practice to be understood by consumers – said Michele Mastrobuono, Environment and External Relations Director of Tetra Pak Italia during the Brand’s workshop ‘The 3 R’s of sustainable packaging’ – Tetra Pak’s strategy is to apply this criterion to the entire life cycle of cardboard for foodstuffs”.

The green strategy
In Italy, Tetra Pak every year puts over 4.5 billion food packages on the market. The entire the life cycle of these containers is managed with a careful approach to the environmental impact. Starting with the raw materials. On the Italian market, over 4 billion packages, 90% of the total, are FSC™ (“Forest Stewardship Council”) certified, that is, produced using pulp from forests managed in a responsible manner. The goal is to reach 2020 with all packaging certified. Moreover, last year Tetra Pak launched a 100% renewable cardboard, Tetra Rex® Bio-Based, composed entirely of materials of plant origin, which won the 2015 Packaging Oscar for the environment. Continuing in the life cycle of these packages, Tetra Pak is committed to reduce consumption in production: in 2014, CO2 emissions were down by 8% over the previous year. A figure reinforced by signing the public appeal of intentions for a more stable and secure climate, launched at the UN COP21 Conference on Climate Change in Paris.
Tetra Pak’s commitment to the environment continues with the diffusion of separate collection of food cartons. In just over 10 years, thanks to the Memorandum of Understanding signed with Comieco, 67% of the Italian population now has this service, active in almost 5,000 municipalities. In 2015, 22,700 tons of Tetra Pak food packages were recycled. “A result we are proud of – says Mastrobuono – also because we have done it in the field, municipality by municipality, helping to spread awareness on the importance of recycling waste for environmental protection. With the recovery of food cartons after consumption – concludes Mastrobuono – the life cycle of this packaging continues thanks to recycling into other forms, such as shopping bags or absorbent rolls”.

 

Otto tendenze per il packaging alimentare nel 2016

Packaging di Tomorrow Machine realizzato con zucchero caramellato, si dissolve dopo l'apertura.

C’è, sempre, a volte passa inosservato, però influenza anche pesantemente gli acquisti. Perché dice molto della marca e del contenuto, più di quanto normalmente percepiamo. Al di là del suo aspetto pratico, il design delle confezioni è assai evoluto negli anni, e continua a farlo tra nuove tecnologie e nuovi stili di vita. Ecco otto tendenze che influenzeranno il packaging del settore alimentare nel 2016.

1- Green e sostenibile
This-Too-Shall-Pass-by-Tomorrow-Machine-Yellowtrace-10Realizzato con materiali naturali e biodegradabili (o addirittura essi stessi commestibili), rispettoso dell’ambiente, con contenuto limitato di carta o plastica: sempre più c’è consapevolezza nei clienti della “pesantezza” dell’imballaggio, per l’ambiente e a produzione di CO2. Dunque questo è il trend più importante e destinato a restare, anche perché piace ai Millennials. Il coté più innovativo invece è high tech e riguarda il packaging “a tempo”, cioè che si dissolve senza danni per l’ambiente nel momento in cui l’alimento (gelato, olio, succhi di frutta) viene aperto e utilizzato, come nei prototipi di Tomorrow Machine. Oppure come le perle di gelato di Quantum, con un rivestimento che protegge dalla contaminazione con l’esterno e non fa uscire il contenuto ideato come una buccia di vegetali o frutta (alla quale si ispira). I materiali, innovativi, sono gel elettrostatici che utilizzano però sostanze naturali come polisaccaridi, ma anche agar-agar, alghe, zucchero caramellato o cera.

2- Personalizzato

Foto: Ultimate Digital
Foto: Ultimate Digital

L’abbiamo visto con Nutella e Coca Cola, che hanno messo i nomi propri sulle confezioni. Waitrose a Natale oltre al nome ha personalizzato le borse frigo anche con il cognome dei clienti. Ed in futuro sarà sempre più spinta la ricerca per rendere l’articolo in qualche modo unico. Lo consentono le nuove tecniche di stampa digitale. Non solo: dato che sarà sempre più diffusa la lavorazione a vista, sul posto e al momento (come nel nuovo Carrefour di Mons) dalla birra al pane alle spremute, le etichette con la data di scadenza potrebbero entrare a far parte di un packaging che parlino dell’insegna, del prodotto o addirittura di chi ha realizzato l’articolo (come fa Lush con i suoi prodotti). Ma, anche, lasciare spazio per un’etichetta scritta a mano “realizzato fresco per ….” crea quel senso di connessione umana e aumenta il coinvolgimento con la marca a un livello emozionale.

3- Riutilizzabile
Economia circolare questo è il tuo tempo. Creare imballaggi riutilizzabili ha un triplo vantaggio: è sostenibile perché non si butta via nulla, attira l’occhio perché spesso i “contenitori” sono originali e puntano alla contaminazione dei generi (ad esempio le tutine da bimbo nei barattoli di vetro di Jammies) oppure sono “utili”, come il box dei vini che diventa rastrelliera per la cantina di Aquilegia. Infine, ciò che resta richiama e facilita una connessione con il brand.

4- Connesso
remymartinclubconnectedbottleUna connessione, quella tra marca e consumatore, che viene perseguita e oltremodo facilitata attraverso l’uso di tecnologie in grado di inviare messaggi e contenuti al consumatore, come i codici QR, NFC, RFID, i beacon. Svariati gli esempi tra i superalcolici come Remy Martin e Diageo. Tutti, tramite un’app, consentono al produttore di tracciare ogni singola bottiglia e al consumatore di verificarne l’autenticità e anche di assicurarsi che la bottiglia non sia già stata aperta. Per lo stesso mezzo vengono convogliate poi offerte speciali e contenuti.

5- Vintage
Si vedono sempre più in giro – e il trend continuerà – confezioni che richiamano i tempi passati. Coloratissime come l’estetica anni ’50 e ’60 o dal look artigianale e “fatto in casa”, stimolano la voglia di bel tempo antico o il ricordo dell’infanzia del consumatore, ma anche danno un senso di unicità e originalità, un po’ da edizione limitata (anche quando non lo è).

6- Da asporto
McDonalds_McBike15Cambiano gli stili di vita e le occasioni di consumo diventano sempre più fluide, si espandono lungo l’arco dell’intera giornata e in vari luoghi. Dunque il packaging deve essere in grado di seguire il consumatore, diventato un po’ nomade, nei suoi giri tra casa, ufficio, sport e divertimento. Esempio classico sono i box, le scatole da picnic del nuovo millennio: innovative, soprattutto pratiche e dunque facili da aprire e che siano in grado di resistere al trasporto e anche a qualche sballottamento in più senza che il contenuto subisca danni. McDonalds guarda avanti e in Danimarca, patria dei ciclisti, ha pensato a una confezione ideata per i loro spostamenti (disponibile a Copenaghen nel suo “drive-in” per ciclisti).

7- Trasparente
“Toccare con mano”, vedere, sapere cosa si acquista e quali sono gli ingredienti: il packaging trasparente non solo deve consentire di vedere il prodotto ma dice al cliente che l’azienda è aperta e disponibile a condividere informazioni su origine e provenienza dei propri articoli.

Sono contenitori trasparenti, che lasciano respirare il prodotto, se necessario, dal disegno minimalista per lasciare spazio al vero protagonista, l’alimento. Che non deve danneggiarsi con la luce, naturalmente, Innumerevoli gli esempi ma tra i più originali ci sono i contenitori per zuppe di Okamoto Farm. Che oltre che trasparenti sono anche soft.

8- “Gentile e divertente”
Una confezione può anche trasmettere serenità o allegria, mandando messaggi che il consumatore percepisce come positivi: un raggio di sole in una grigia giornata. Una tecnica che è diventata un po’ il “marchio di fabbrica” della ditta neozelandese specializzata in packaging Innocent, la quale propone tazze per caffè con scritto “sono bollente”.

Ma molt esperti ritengono che questo tipo di approccio si diffonderà, così come gli esempi del genere. Perché abbiamo tutti bisogno di sorridere, in ogni momento della giornata, e se la scelta è azzeccata il marchio ne guadagna sicuramente in immagine. E si fa ricordare.

Tetra Pak punta sulla sostenibilità perché ai Millennials l’imballaggio piace green

Tetra Pak ne è convinta:  la sostenibilità applicata al confezionamento degli alimenti è da considerare un fattore di competitività per il futuro. E lo dimostra bene il fatto che a livello globale l’impatto sull’ambiente influenza le scelte d’acquisto di 1 consumatore su 2.  Non a caso infatti ( e lo conferma l’ultima indagine mondiale svolta dal Gruppo Tetra Pak su circa 6.000 consumatori) sono aumentate la consapevolezza dei concetti ambientali (37% rispetto al 29% del 2011) e l’attenzione per questi temi (+7%), ma soprattutto è cresciuta nelle scelte d’acquisto l’influenza dell’impatto sull’ambiente (50%, + 28% rispetto al 2011).

Protagonisti di questa evoluzione nei consumi sono i Millennials, caratterizzati da uno stile di vita green e attivi nella tutela dell’ambiente: il 53% vorrebbe fare di più per proteggerlo.

E la sostenibilità è per i giovani una delle 5 principali ragioni di scelta di un packaging. Le altre 4 sono: appeal estetico, managevolezza, facilità di bevuta, possibilità di richiudere il contenitore.
“Nel campo del confezionamento alimentare la sostenibilità va dimostrata nei fatti per essere compresa dai consumatori – ha dichiarato Michele Mastrobuono, Direttore Ambiente e Relazioni Esterne di Tetra Pak Italia nel corso del workshop del Marca ‘Le 3 R degli imballaggi sostenibili’ – La strategia di Tetra Pak consiste nell’applicare questo criterio a tutto il ciclo di vita del cartone per alimenti”.

La strategia green
In Italia Tetra Pak immette ogni anno sul mercato oltre 4,5 miliardi di confezioni per alimenti. Tutto il ciclo di vita di questi contenitori è gestito con un approccio attento all’impatto ambientale. Si parte dalle materie prime. Sul mercato italiano oltre 4 miliardi di confezioni, il 90% del totale, sono certificate FSC™ (“Forest Stewardship Council”), ovvero prodotte con cellulosa proveniente da foreste gestite in modo responsabile. L’obiettivo è di arrivare al 2020 con tutte le confezioni certificate. Inoltre, lo scorso anno Tetra Pak ha lanciato un cartone 100% rinnovabile, Tetra Rex® Bio-Based, composto interamente da materiali di origine vegetale, che ha vinto l’Oscar dell’Imballaggio 2015 per l’ambiente. Proseguendo nel ciclo di vita di queste confezioni, Tetra Pak si impegna ridurre i consumi in produzione: nel 2014 le emissioni di CO2 sono calate dell’8% rispetto all’anno precedente. Un dato rafforzato dalla firma dell’appello pubblico di intenti per un clima più stabile e sicuro lanciato alla Conferenza Onu di Parigi sul cambiamento climatico COP21.
L’impegno di Tetra Pak per la tutela dell’ambiente prosegue con la diffusione della raccolta differenziata dei cartoni per alimenti. In poco più di 10 anni, grazie al Protocollo d’Intesa siglato con Comieco, il 67% della popolazione italiana è raggiunta oggi da questo servizio, attivo in quasi 5.000 comuni. Nel 2015 sono state riciclate 22.700 tonnellate di confezioni Tetra Pak per alimenti. “Un risultato di cui siamo orgogliosi – commenta Mastrobuono – anche perché lo abbiamo conquistato sul territorio, comune per comune, contribuendo a diffondere maggiore consapevolezza sull’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti per la tutela dell’ambiente. Con il recupero dei cartoni per alimenti post-consumo – conclude Mastrobuono – il ciclo di vita di questi imballaggi prosegue grazie al riciclo sotto altre forme, ad esempio shopper per la spesa o carta assorbente”.

Acqua S. Bernardo: nel 2015 cresce del 14,5% e riorganizza la produzione

Ha fatto bene il rientro in Italia ad Acqua S. Bernardo nel 2015, avvenuto lo scorso maggio con l’acquisizione da parte del Gruppo Montecristo: nell’anno appena trascorso ha venduto infatti 118 milioni di bottiglie, 15 milioni in più rispetto al 2014, con una crescita del 14,5%.

La nuova politica aziendale e commerciale ha portato a un piano di sviluppo industriale quinquennale volto all’ammodernamento tecnologico degli stabilimenti di Garessio e Ormea, che si accompagnerà al piano di sviluppo marketing del brand.
«Il piano di investimenti – spiega il direttore generale di Acqua S.Bernardo, Antonio Biella – prevede una prima fase di sviluppo nello stabilimento di Ormea che si completerà entro il 2017 attraverso l’installazione di due nuove linee produttive e la predisposizione di una sala di preparazione degli sciroppi dedicata a bibite gasate e bevande piatte in asettico».
Il sito di Ormea diventa il terzo stabilimento del Gruppo Montecristo in grado di produrre bevande in generale e il più completo in termini di ampiezza di prodotti nel suo carnet produttivo.

 

Sviluppo tra brand e private label

«Lo scopo di questa installazione è di avere nuove e moderne linee molto più efficienti in termini di competitività e in termini di qualità per cogliere le opportunità sia sul nostro brand sia sul mercato della private label dove il gruppo è già forte – prosegue Biella -. Il primo obiettivo è dotare l’azienda di una nuova gamma di bevande a marchio San Bernardo che possano permettere al Brand di entrare in mercati paralleli a quello dell’acqua minerale ma strettamente legati ad esso.  Il secondo obiettivo è approcciare il mercato delle private label per sfruttare al meglio la disponibilità di acqua minerale delle altre due fonti Ormea e Ulmeta, rafforzare il nostro ruolo di produttore conto terzi entrando perciò in un mercato nuovo per l’azienda San Bernardo ma consolidato per il gruppo».

A conferma di ciò Acqua San Bernardo sarà a Marca dove presenterà il nuovo tè S. Bernardo, oltre a ulteriori spunti per il settore private label.

Non solo acqua con la sala sciroppi
Ad Ormea verrà installata una linea di ultima generazione in grado di produrre in efficienza  e utilizzando i moderni strumenti di packaging. Verrà prodotta acqua con pack premium e con pack competitivo adatto alle private label. La linea sarà inoltre in grado di imbottigliare le bibite gassate.
La principale novità tecnologica sarà il funzionamento in blocco delle macchine che permette la gestione del processo abbinando insieme soffiatrice, riempitrice e etichettatrice nel blocco riempimento. Il tutto in uno spazio decisamente minore rispetto al passato.
La seconda linea asettica verrà caratterizzata dall’imbottigliamento di bevande quali tè, integratori e bibite a base di frutta senza conservanti.  Il lancio della nuova gamma di prodotti è previsto quest’anno.
Mentre gli altri investimenti rappresentano evoluzioni nel settore dell’imbottigliamento e sono in linea con la tradizione produttiva di San Bernardo, l’installazione di una moderna sala sciroppi rappresenta una nuova frontiera per l’azienda che può così allargare il proprio orizzonte entrando nel mercato delle bevande. «Un lavoro diverso – commenta Biella – che richiede professionalità e competenze differenti, perché si disegna, si crea e si esegue la parte viva del prodotto. Differentemente dall’acqua che va preservata e protetta, ma che per legge si deve imbottigliare così come sgorga, la particolarità delle bevande è la necessità di gestire la ricetta».
La seconda parte di investimenti riguarderà invece lo stabilimento di Garessio, che già nel 2015 era stato oggetto di diversi investimenti sulla linea vetro, con il nuovo formato litro tappo a vite, e prevede il progressivo ammodernamento tecnologico delle linee e dell’area logistica con un nuovo sistema di carico dei camion. Nel corso dell’anno, il 90° per S.Bernardo, fondata nel 1926, saranno installate le prime ribalte automatiche per facilitare il carico dei camion frigo e dei container. Negli anni successivi sono previsti investimenti mirati a sostituire le singole macchine con macchine nuove e più efficienti a livello di consumi energetici.

 

Compasso d’oro ai pesci d’alta classe di SCANDIA

Ben due NOMINATION all’ADI Compasso d’Oro International Award 2015: una soddisfazione non da poco quella di COAM, azienda con sede a Morbegno, in Valtellina, che da oltre cinquant’anni produce e commercializza, col marchio SCANDIA, prodotti ittici di qualità.

Lo scorso dicembre, nella Sala d’Onore della Triennale di Milano, due prodotti del prestigioso marchio Scandia hanno ricevuto l’ambito riconoscimento dedicato al tema “Design for Food and Nutrition”, rilasciato dall’Associazione per il Design Industriale, il più antico (istituito nel 1954) e autorevole premio mondiale dedicato al design industriale.

“I Marinati” e “Red Strip” sono i due prodotti SCANDIA entrati nel prestigioso Catalogo ADI: “I Marinati”, Collezione prodotti ittici, designer Timetocomm, nella categoria “Design dei processi di trasformazione”; “Red Strip”, Tranci e confezione di salmone, designer G2 Graphic Studio, nella categoria “Design per l’imballaggio degli alimenti”.

Spada_v4_newpathDe “I Marinati” è stata premiata l’innovativa tecnica di marinatura a secco sottovuoto, in grado di aromatizzare il prodotto senza aggredirlo, rispettando appieno le caratteristiche organolettiche del pesce. Il confezionamento in vaschette da 100 grammi in atmosfera protettiva preserva al meglio tutta la freschezza del prodotto, come se fosse affettato al momento.

“Red Strip” è la novità Scandia che arricchisce la gamma del Salmone Selvaggio Red King o Reale: solo cuore di filetto affumicato con una speciale miscela di legni pregiati. L’innovativo pack consente di portare a casa solo il meglio del più pregiato salmone al mondo, oltre ad invitare alla degustazione del salmone in un modo nuovo: affettandolo verticalmente e seguendo la naturale venatura del pesce per una maggiore morbidezza e dolcezza al palato. Tranci sottovuoto dal peso variabile fra 150 e 200 grammi.

L’edizione 2015

Nel 2015 la kermesse ha assunto un carattere internazionale, dove “il Compasso d’Oro – ha spiegato Luciano Galimberti, presidente ADI – non poteva non affrontare il confronto tra il design made in Italy e il design delle altre latitudini e culture”.

Una sfida interessante che ha coinvolto designer e produttori di tutto il mondo, invitati a presentare prodotti relativi al mondo dell’alimentazione, esaminati da una giuria di alto profilo: i designer Ron Arad, Denis Santachiara e Daniela Piscitelli, il giornalista Aurelio Magistà e i professori Livia Pomodoro e Paolo Sorcinelli.

McDonald’s presenta i packaging 2016: stylish ed ecologici

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Punta all’eco-chic McDonald’s con i nuovi packaging 2016 (dai sacchetti da asporto ai bicchieri, alle scatole per i panini). Partiti questo mese negli Stati Uniti, il nuovo look coinvolgerà nel corso dell’anno gli oltre 36mila ristoranti del colosso americano in tutto il mondo.

Evidente il tentativo di “rifarsi il look” e riavvicinare i consumatori al brand un po’ appannato e bersaglio facile negli ultimi anni delle campagne salutiste e della lotta all’obesità. Obiettivo, dichiarato: presentarsi come “un produttore di hamburger moderno e progressista”.

 

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.
Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Per lanciare la nuova “collezione” McDonald’s ha chiesto aiuto agli studenti della Miami International University of Art and Design che hanno creato, a partire dai nuovi contenitori, cannucce e bicchieri, degli “accessori moda” originali come un cappello per il sole, scarpe femminili con “speroni di cannucce” e uno zainetto, sempre di cannucce, per portarsi a casa o in ufficio il pranzo senza occupare le mani.

«McDonald’s è un marchio divertente e moderno e questo era un modo per trasformare il nostro packaging in qualcosa di artistico e dare supporto alla comunità che si esprime attraverso la moda come- ha detto Matt Biespiel, senior director of Global Marketing -. Ogni giorno 69 milioni di clienti in tutto il mondo entrano in un McDonald’s e questo nuovo packaging porterà un cambiamento evidente. Ci siamo divertiti a mettere insieme queste idee e creare pezzi giocosi per connettere il cliente con il Brand».

Per confermare il restyling, non poteva mancare l’impegno verso l’ambiente: la compagnia ha infatti dichiarato di voler produrre il 100% di contenitori di carta con materiale riciclato o da fonti certificate entro il 2020.

Machine Automation 2015 mette in scena il Packaging 4.0

È cominciato il conto alla rovescia per Machine Automation 2015, mostra-convegno che FMM-Fiera Milano Media organizza all’IBM Center di Segrate il 10 dicembre, dedicata specificatamente al mondo del ‘Packaging 4.0’. Seguendo l’ormai collaudata formula della mostra-convegno, la giornata permetterà ai visitatori da un lato di assistere a dibattiti, ascoltare presentazioni di reali casi applicativi e cogliere spunti utili per migliorare il proprio know how, dall’altra di partecipazione in prima persona a laboratori pratici ‘hands on’ per utilizzare concretamente e ‘mettere mano’ sui prodotti e le soluzioni tecnologiche messe a disposizione dai fornitori partner dell’evento.

In dettaglio, sono due le tavole rotonde in programma per la sessione mattutina: una incentrata sul tema del confezionamento ‘made in Italy’, l’altra sull’evoluzione del packaging in un’ottica IoT (Internet of Things). Il chairman, Gianluigi Ferri, founder and CEO di Innovability, perseguirà l’obiettivo di ‘uscire’ dallo stretto mondo dell’automazione per il confezionamento, per esplorare con gli ospiti delle tavole rotonde le ultime ‘frontiere’ tecnologiche del mondo del packaging, in particolare trattando di come l’IoT possa contribuire a migliorare l’efficienza nell’industria. Tra gli ospiti saranno presenti rappresentanti di note aziende impegnate sui due fronti del confezionamento e dell’Industrial IoT:
– Fabrizio Bozzarelli, Strategic Product Sales Specialist South Europe, Internet of Things at Cisco Systems
– Cristiano Cominotto, Managing Partner at Assistenza Legale Premium;
– Andrea Lorenzi, Chemist specialized in hybrid and inorganic materials, Università di Parma;
– Cosimo Palmisano, VP of Product Management Decisyon, Founder ECCE Customer;
– Maurizio Venturi, Executive IT Architect – Internet of Things & Smarter Cities, IBM Italia S&D Technical Sales Solutions;
– Marco Zanettin, Sales Supervisor Italy at System-Modula;
– Adriano Sala, Coordinatore della Commissione Tecnico-Normativa di Ucima;
– Marco Olivieri, Chief Technical Director, AT & Ates.
A seguire, le aziende espositrici spiegheranno i loro prodotti e le soluzioni legati a packaging e IoT durante i workshop; coinvolgeranno quindi i visitatori nello sviluppo di soluzioni concrete durante i laboratori tecnico-pratici, mettendo a disposizione del pubblico non solo i propri prodotti, ma anche il know how tecnico.
Nel pomeriggio, a chiusura di giornata, il Comitato Tecnico Scientifico composto da Carlo Marchisio-Anipla (Presidente), Giambattista Gruosso e Paolo Rocco-Politecnico di Milano, Antonio Visioli-Università di Brescia, consegnerà i Packaging Awards 2015 alle case history inviate che avranno presentato le tecnologie più avanzate e innovative.

CprSystem cresce nella GDO, con le cassette riciclabili fino al 40% in meno di CO2

Praticità, efficienza e sostenibilità, ambientale ed economica, hanno portato in anni recenti a uno spostamento delle preferenze, per gli acquisti di ortofrutta, verso le cassette in plastica riciclabile e riutilizzabile. Un packaging in forte crescita soprattutto che riguarda il numero di movimentazioni e il ventaglio di utilizzatori che hanno confermato, anche all’ultima edizione di Macfrut, un grande apprezzamento per un modello efficiente ed economico. Conferma il successo del format nella GDO CPR System che registra, ad oggi, un +2% rispetto allo scorso anno.
Al Macfrut Forum, il Congresso Internazionale di anteprima al Macfrut ha visto la partecipazione di 26 relatori provenienti da Paesi di tutto il mondo e importanti testimoni della innovazione nel settore ortofrutta. Nella sessione specifica dedicata alle tecnologie ed al packaging Riccardo Manzini dell’Università di Bologna ha illustrato i risultati di uno studio realizzato in collaborazione con Conad e CPR System al fine di rilevare, attraverso un software appositamente messo a punto, i risparmi economici ed ambientali ottenuti utilizzando il sistema a ciclo chiuso di CPR System. Attraverso appositi servizi che prevedono una razionalizzazione dei flussi di percorso tra Centri di Distribuzione e Produttori, utilizzando i pallet CPR System, si abbatte di oltre il 40% il consumo di CO2 apportando notevoli benefici all’ambiente.
Fondamentale il ruolo della logistica per raggiungere risultati ottimali in termini di razionalizzazione delle risorse economiche ed ambientali.
Matteo Benatti di Tesco (UK) ha messo in evidenza la necessità di attivare una piattaforma logistica in Inghilterra da parte dell’Italia per poter rilanciare il mercato inglese che negli ultimi anni ha perso numerose quote per l’export italiano.

Il Professor Ramudin della Hull University, considerato uno dei massimi esperti di logistica al mondo, ha evidenziato l’esigenza per il settore frutticolo di una standardizzazione creata attraverso un modello di pratiche ottimali di trasporto, distribuzione, consegna ai punti vendita che consenta di migliorare le prestazioni complessive sia economiche, sia qualitative e ambientali.
Il miglioramento logistico appare quindi oggi un fattore chiave in Italia, e CPR System è da sempre attento a questo tema, e ha messo a punto una serie di azioni studiate e basate su modelli scientifici che consentono di abbattere costi e salvaguardare l’ambiente e la freschezza dei prodotti.

Packaging e spreco alimentare: confezioni piccole e più informazioni per agevolare i consumatori

Illustrazione: Guido Scarabottolo dal 20° Rapporto Comieco

Qual è il rapporto tra i cittadini e l’utilizzo di imballaggi e qali relazioni intercorono tra imballaggi e spreco alimentare? È questo il focus dell’indagine condotta da Swg e Last Minute Market presentata nel corso di un incontro organizzato da Comieco dal titolo Consumatori in carta e cartone: uniti contro lo spreco.

Dalla ricerca di Swg (condotta su un campione di 1000 famiglie) emerge che le modalità di acquisto dei generi alimentari ha una diretta correlazione con il confezionamento. Poiché la maggior parte dei consumatori tende a fare la spesa con una frequenza elevata (il 37% 2-3 volte la settimana, il 15% ogni due giorni e il 17% ogni giorno), si cquistano per il 64% dei casi confezioni piccole per motivi diversi: perché si è soli o in due in famiglia, perché si vuole avere cibo sempre fresco o perché si spreca di meno. Il restante 36% che acquista confezioni più grandi lo fa essenzialmente per convenienza. Tuttavia il 63% butta via confezioni già aperte e parzialmente consumate e il 10% confezioni intere giunte a scadenza.

confezioni acquistate

Quanto all’utilizzo dell’imballaggio, la stragrande maggioranza lascia nell’imballaggio i prodotti acquistati (pasta fresca l’86%, latticini l’82%, 68% formaggi). Vengono invece “riconfezonati” o lasciati sfusi frutta e verdura.

I consumatori preferiscono poi contenitori di cartone e sacchetti di carta soprattutto per la loro riciclabilità (49 e 58% rispettivamente).

Le etichette e le informazioni

La quasi totalità degli italiani legge le etichette prima dell’acquisto, con una maggiore attenzione sulla provenienza (88% sempre+qualche volta), la data di scadenza (98%) e gli ingredienti compresi i conservanti (87%). Frutta, verdura e salumi presentano però informazioni meno leggibili.

Confezioni e spreco

Da questo particolare angolo visuale si registra la consapevolezza che vi è stato un cambiamento negli ultimi anni. Infatti il 32% degli italiani prima di andare a fare la spesa controlla nel frigorifero o nella dispensa le date di scadenza dei prodotti. Il 28% lo fa quando li ripone in frigo o dispensa dopo l’acquisto e il 40% quando li utilizza per cucinare.

Quando poi il cibo è scaduto o è andato a male, il 51% adotta un comportamnto responsabile e butta il cibo nell’umido e il pack nella differenziata, ma ben un quarto degli italiani (il 27%) gtta tutto nell’indifferenziata. Il 13% butta il cibo nell’indifferenziata e l’imballaggio nella differenziata e il 9% il cibo nell’umido e l’imballaggio nell’indifferenziata.

Vi è comunque una generale consapevolezza sul ruolo dell’imballaggio, visto che il 67% ritiene che le prestazioni degli imballi sono cambiate negli ultimi dieci anni e il 68% è al corrente che molte soluzioni di imballaggio sono studiate per preservare i cibi. Anzi il 51% vorrebbe che tali funzioni fossero sempre comunicate sulla confezione.

Proprio a questo riguardo Emilio Albertini di Gifasp (l’associazione dei fabbricanti di astucci e scatole in cartoncino e cartone) sottolinea che da tempo esistono imballaggi attivi, che rilasciano sostanze antimuffa per aumentare la durata dei prodotti confezionati, e imballaggi intelligenti, con inchiostri che cambiano colore in presenza di cattiva conservazione o scadenza. Ma, è emerso dalla discussione, che il fattore critico è nel costo di tali imballaggi che non li fanno preferire dalla Gdo. Anche il tema dell’allungamento della shelf life, è stato evidenziato, non ha alcun riflesso con le pratiche antispreco. Anzi, è molto più collegato con le necessità logistiche della distribuzione più che da motivazioni antispreco per i consumatori.

Dal canto suo Comico (nel 2014 sono stati raccolti 3,1 milioni di tonnellate di carta e cartone) sta operando con diverse modalità per favorire il dialogo tra gli attori della filiera del packaging e migliorare la comunicazione nei confronti del pubblico. Un esempio è costituito dal Clud Carta e Cartoni, progetto che conta più di 200 aziende iscritte, nato per promuovere le best practice e le ultime innovazioni in fatto di packaging sostenibile nei confronti di quelle realtà che utilizzano imballaggi in carta e cartone per confezionare e movimentare i loro prodotti.

Delverde rinnova il look

Delverde (che fa capo al gruppo “Molinos Rio de la Plata s.a.) presenta in questi giorni all’Anuga di Colonia la sua nuova immagine di marca e il nuovo packaging. in concomitanza con l’arrivo sugli scaffali delle più importanti catene distributive e dei negozi gourmet d’Europa.

nuovo pack corta renderingLogo e packaging acquisiscono maggiore forza anche al punto di vista cromatico, grazie ad una tonalità più intensa di verde, che mette in risalto l’elemento cardine della nuova immagine: l’acqua, che sgorga dalla sorgente del fiume Verde situata alle spalle del pastificio di Fara S. Martino, in Abruzzo, nel territorio incontaminato del Parco nazionale della Maiella. Prelevata a 80 metri di profondità alla temperatura naturale di 8 °C, l’acqua di questa antica sorgente è considerata ideale per la fase di impastamento perché crea le migliori condizioni per la protezione del glutine e consente di produrre una pasta con elevata consistenza e capacità di tenuta in cottura.

Il nuovo pack è stato pensato non solo per avere massima distintività sullo scaffale ma anche per venire incontro al consumatore più esigente, con una serie di servizi a valore aggiunto, come il Qr code geolocalizzato, che fornisce immediatamente una varietà di ricette in lingue diverse, e l’inserimento di nuovi tempi di cottura per garantire un risultato ottimale.

Il lancio del nuovo pack sarà sostenuto sul punto vendita da materiali pop aggiornati per comunicare la nuova immagine di marca, nonché da una nuovissima campagna stampa internazionale che naturalmente avrà come focus principale l’acqua e che sarà declinata nei principali mercati del marchio, Canada e Brasile in primis, e naturalmente in Europa.

Il reatyling è stato affidato a Saatchi&Saatchi con un team internazionale e il coordinamento dell’International Marketing Director di Delverde, Anna Lanzani, da Buenos Aires.

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