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Il food packaging al centro di una riflessione su nuovi modelli alimentari sostenibili

Con il food delivery in continua crescita (+ 56% per un fatturato di 1,4 miliardi di euro, secondo l’Osservatorio B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano), il food packaging diventa sempre più rilevante nell’impronta ambientale del food system: è pertanto fondamentale che i contenitori delle pietanze che raggiungono le nostre case siano progettati e concepiti per essere sostenibili.

Proprio questo concetto è stato alla base del convegno Food Packaging in carta e cartone per una filiera carbon neutral organizzato da Comieco e dall’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, svoltosi ieri alla Cascina Cuccagna nell’ambito di All 4 Climate, l’iniziativa lanciata dal ministero della Transizione Ecologica e da “Connect4climate” per approfondire le sfide poste dai cambiamenti climatici a livello locale e internazionale in vista della Pre-Cop 26.

Quest’incontro è nato da un lungo dialogo tra Comieco e l’Università di Pollenzo finalizzato alla promozione della sostenibilità del packaging alimentare, ambito in cui la carta gioca un ruolo da protagonista: gli imballaggi in carta e cartone, infatti, grazie alle loro caratteristiche di praticità, sicurezza e funzionalità, sono tra i migliori “alleati” della lotta contro lo spreco di cibo e di risorse. Inoltre, essendo la carta un materiale naturale, biodegradabile e riciclabile, consente un notevole risparmio energetico e di risorse rispetto a imballaggi derivanti da materia prima di origine fossile.

“Con un food system responsabile di un terzo delle emissioni di anidride carbonica, è ovvia la necessità di trovare uno stile di consumo sostenibile del cibo per impattare in modo positivo sui cambiamenti climatici i cui effetti cominciamo a sentire sulla nostra pelle”, afferma Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. “Per fare questo, noi, consumatori e aziende, dobbiamo imparare a limitare gli sprechi di cibo e a scegliere imballaggi efficienti, che siano già progettati prevedendo la gestione del loro fine vita e che utilizzino materiali riciclabili e naturali come la carta o il cartone, che appartengono a una filiera virtuosa. Con un tasso di circolarità medio pari al 60%, infatti, la filiera cartaria rappresenta uno dei settori leader dell’economia circolare in Italia. Un risultato raggiunto anche grazie ad alti livelli di raccolta differenziata e riciclo della carta e cartone, 3,5 milioni di tonnellate nel 2020, con un tasso di riciclo dell’87% nel caso degli imballaggi, che confermano l’Italia tra i leader europei superando con 10 anni di anticipo l’obiettivo UE dell’85% previsto per il 2030. Numeri importanti, dato che ogni punto percentuale di crescita del riciclo di carta equivale ad una riduzione 84.000 tonnellate di rifiuti da smaltire e una conseguente minore emissione di CO2”.

“È fondamentale comprendere che il tema di uno stile sostenibile di alimentazione è un punto fondamentale all’interno della transizione ecologica”, afferma Silvio Barbero, VicePresidente dell’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “Bisogna cambiare la produzione, la distribuzione e il consumo del cibo. Poi c’è un secondo elemento da tenere in considerazione: l’innovazione del prodotto nel suo complesso, che deve necessariamente virare verso la naturalità di tutti i processi industriali, packaging compreso. Perché se l’innovazione del contenuto deve andare verso un maggiore contatto con il territorio e una maggiore qualità, anche il contenitore, da una parte, deve garantire tali caratteristiche e, al tempo stesso, dev’essere sostenibile e compatibile con il processo di transizione ecologica. L’unica strada possibile, la vera sfida del settore del food packaging, è quella della ricerca per favorire un dialogo costante tra conservazione del prodotto e sostenibilità dei materiali impiegati, solo in questo modo sarà possibile contribuire in modo effettivo alla diminuzione dell’impatto ambientale del settore alimentare”.

La reale necessità di un cambio di paradigma del sistema del cibo, tra contenuto e contenitore, è emersa nel corso del convegno anche dalle testimonianze di alcune realtà industriali, tra cui quella di Armando Mariano, Direttore R&D di Seda International Packaging Group: “Tra i processi di trasformazione della materia prima rinnovabile ha sempre più importanza l’attività di ecodesign sviluppata in forte partnership con i clienti, per fornire al consumatore finale un prodotto che non solo soddisfi le sue esigenze quotidiane, ma sia pienamente sostenibile così da essere riciclato in modo semplice dopo il suo utilizzo” afferma. “Per rispondere a questi obiettivi in Seda lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per un continuo miglioramento del profilo ambientale degli imballaggi, e ci concentriamo principalmente su tre aree: la scelta di carta esclusivamente proveniente da foreste sostenibili e certificate, l’ottimizzazione dei processi produttivi e la circolarità del fine vita dei nostri prodotti”.

Le nuove capsule a zero impatto CO2 di Lavazza

La passione e l’expertise di Lavazza arrivano sugli scaffali con le miscele che hanno fatto la storia di Lavazza racchiuse in eleganti capsule in alluminio compatibili con macchine Nespresso Original: Qualità Oro, Qualità Rossa, Crema e Gusto, ¡Tierra! For Planet e Dek. Una garanzia di eccellenza e qualità nella prima gamma Lavazza in alluminio e carbon neutral dedicata al mondo del retail, un passaggio voluto per favorire la neutralizzazione dell’impatto di anidride carbonica tramite la compensazione delle emissioni. L’eccellenza delle miscele iconiche Lavazza valorizzata dal costante impegno di Lavazza verso la sostenibilità L’unicità dei brand storici Lavazza torna avvolta dall’alluminio, per offrire al consumatore il gusto unico e la qualità delle migliori miscele Lavazza.
 
Cinque brand e cinque profili di gusto: 
 
Qualità Oro: elegante con note fruttate e floreali. Le migliori Arabiche del Centro e Sud America. Selezionate, miscelate e tostate ad arte. Il risultato è una perfetta sinfonia dei migliori chicchi di caffè Arabica arricchiti da note fruttate e floreali. La massima espressione dell’eleganza.
 
Qualità Rossa: vivace con note di cioccolato. Arabica brasiliane,Robusta naturali. Per un espresso pieno, equilibrato, corposo con un retrogusto di frutta secca. Da oltre cinquant’anni il caffè di casa, un caffè che è mito, simbolo di passione italiana
 
¡Tierra! For Planet: sostenibile con note fruttate. Arabica del Centro e Sud America, con accenni di biscotto. Tostatura scura per un morbido retrogusto di cioccolato. Tierra! For Planet si ispira all’impegno della Fondazione Lavazza nel formare i produttori di caffè insegnando loro tecniche agricole che li aiutano a gestire le conseguenze del cambiamento climatico.
 
Crema e Gusto: intenso con note di spezie e cacao. Arabica del Brasile, Robusta da Africa e Asia. Insieme per un caffè cremoso fra trame di cioccolato fondente perfetto da provare anche con il latte. Una miscela avvolgente e intensa per la tua colazione quotidiana. Crema & Gusto, ogni risveglio è quello giusto.
 

Dek: delicato con note di frutta secca. La corposità delle Arabiche brasiliane. La dolcezza delle Robuste del Sud-Est asiatico. Un metodo di decaffeinizzazione naturale che lascia intatto il sapore. Per un espresso rotondo dalla crema vellutata. Decaffeinato con gusto. Per tutti gli amanti dell’espresso senza caffeina che ricercano tutto il gusto e l’aroma classico del caffè.

Le miscele sono tutte disponibili nel pack da 10 capsule, Crema e Gusto e Qualità Rossa anche nel formato da 30 capsule. L’espresso autentico e iconico a zero impatto CO2, un messaggio messo in evidenza nel packaging degli astucci in carta riciclabile certificato FSC che conferma ancora una volta l’impegno di Lavazza nella sostenibilità ambientale. Come terzo player in Europa sul mercato delle capsule e prima azienda italiana attiva dagli anni ’80 sui sistemi single serve, Lavazza si pone l’obiettivo di rispondere all’aumento della domanda del porzionato, con soluzioni di qualità, interessandosi anche del problema delle emissioni di anidride carbonica.
 
La linea di capsule carbon neutral in alluminio compatibili con macchine Nespresso Original si inserisce coerentemente nel programma pluriennale del Gruppo Lavazza “Roadmap to Zero”, iniziata riducendo le emissioni lungo l’intera catena del valore di Lavazza, dalla coltivazione del caffè alla fine della vita attraverso tutte le fasi intermedie. Poiché siamo consapevoli che tutte le emissioni non possono essere ridotte in una volta, Lavazza utilizza la compensazione del carbonio sulle emissioni di carbonio residue, ovvero per quelle per cui non è stata possibile una riduzione. Un primo traguardo è stato già raggiunto nel 2020, con la compensazione delle emissioni relative a tutti gli stabilimenti produttivi e sedi commerciali del Gruppo Lavazza. Un’iniziativa che si mostra coerente con l’adesione di Lavazza Group ai Sustainable Development Goal delle Nazioni Unite, in particolare l’SDG 12 (consumo e produzione responsabile) e il SDG 13 (lotta al cambiamento climatico). L’obiettivo finale è raggiungere la completa neutralità del carbonio compensando tutte le emissioni indirette, ovvero tutte le emissioni generate lungo l’intera catena del valore dalla coltivazione del caffè verde, dal confezionamento, dalla distribuzione del prodotto finale, dall’uso e dallo smaltimento dei prodotti. Ora, la nuova gamma di capsule Lavazza compatibili rappresenta un passo in avanti verso compensazione delle emissioni indirette lungo tutta la supply chain a monte e a valle delle operazioni del Gruppo a partire dal caffè verde sino allo smaltimento, comprendendo tutte le fasi produttive, di trasporto e di utilizzo.
 
Il progetto selezionato per la compensazione delle emissioni di queste capsule è MADRE DE DIOS, nato in Perù con l’obiettivo di proteggere le foreste Madre de Diòs dagli insediamenti umani, preservando così il carbonio catturato negli alberi e proteggendo la biodiversità locale, nonché il sostentamento delle comunità indigene locali che dipendono dalla foresta per la loro sopravvivenza. Il progetto, certificato da due elevati standard internazionali come Verified Carbon Standard (VCS) Climate e la Community e Biodiversity Standards (CCB Gold), in 38 anni di attività ha creato 470 posti di lavoro – con il 100% dei dipendenti peruviani – per proteggere l’area e sviluppare pratiche forestali sostenibili e ha salvaguardato circa 100.00 ettari di foresta pluviale amazzonica tenendo monitorate 35 specie minacciate. Protegge le comunità autoctone di Yine e Huitoto e ha contribuito a risparmiare fino ad oggi oltre 25 mila tonnellate di CO2. La linea di capsule in alluminio a zero impatto CO2 compatibili con macchine Nespresso Original permette al consumatore di gustare le icone italiane del caffè nella propria macchina Nespresso Original. Expertise, eccellenza della miscelazione e tecnologia in capsula, unite per un concreto e maggiore rispetto dell’ambiente e del pianeta.
 
La gamma è acquistabile da luglio 2021 nella grande distribuzione e dal 2022 anche nei negozi specializzati. 

Un nuovo pack per i formati speciali della linea Dedicato di Granoro

Dopo essere stato il primo pastificio in Italia ad aver lanciato il pack riciclabile nella carta per tutte le linee di pasta Biologica, si rafforza l’impegno di Granoro nella promozione di un approccio sostenibile e nella riduzione della plastica dal proprio packaging. Dal mese di ottobre anche i formati speciali della Linea Granoro “Dedicato”, la pasta di filiera 100% Puglia, saranno confezionati con un pack in carta riciclabile – Aticelca 501. Si tratta di un incarto accoppiato carta/film in cui la componente in carta rappresenta più del 65%, rendendo la confezione perfettamente riciclabile nella carta (metodo Aticelca 501).

La carta utilizzata per le confezioni Granoro è certificata FSC, con provenienza certificata da foreste gestite in maniera corretta e responsabile. Con questa ulteriore e importante scelta Granoro punta a ridurre ulteriormente e in maniera sostenibile l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO2, ridimensionando l’utilizzo di plastica in media del 35% per ogni confezione.

«L’utilizzo di un pack in carta – spiegano da Granoro – si colloca in un percorso di sostenibilità che l’azienda ha intrapreso ormai da diverso tempo e che è finalizzato sia alla riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie ad investimenti in impianti di trigenerazione, che alla promozione di un nuovo modello sociale, che prevede l’attuazione di rapporti di lavoro etici e sostenibili con i propri dipendenti e il potenziamento di accordi di filiera volti alla sostenibilità economica della cerealicoltura pugliese».

Entro il termine del 2021 Granoro prevede di convertire in film carta tutti i formati speciali della linea “Dedicato”, ampliando così la quota di pasta prodotta con packaging riciclabile nella carta per altri 4 milioni di pacchi.

Redbox con la tecnologia Zund innova il packaging design

Redbox crea soluzioni di packaging innovativi, sviluppa materiali POP e gestisce servizi di co-packing.

La continua voglia di innovare, unita ad una sana ambizione, ha portato Redbox a distinguersi per il suo “disruptive approach”: progetti innovativi di packaging design, prodotti brevettati e distribuzioni esclusive di materiali di engagement sul punto vendita. L’importanza della progettazione incontra in Redbox l’utilizzo delle più moderne tecnologie con le quali viene prodotta con efficienza e flessibilità ogni tipologia di imballaggio: dal food packaging al pharma, dal mass market all’automotive, fino al delivery alimentare e all’e-commerce. Ogni step è curato nei minimi dettagli: dalla ricerca dei materiali fino alla personalizzazione.

Dall’esordio nel mondo dell’imballaggio negli anni ‘90, l’azienda è cresciuta esponenzialmente. Oggi serve una clientela globale da tre sedi dedicate alla progettazione e alla produzione, quest’ultima concentrata presso gli stabilimenti di Mezzago e Pomezia. Risale al 1997 l’installazione del primo plotter Zund (foto), inizialmente destinato alla prototipazione. Da lì un sodalizio con il brand svizzero che è proseguito negli anni, accompagnando il potenziamento costante del reparto produttivo, che oggi vede installati 7 sistemi Zund. “Utilizziamo i tavoli da taglio in diversi step della filiera, dalla sperimentazione alla prototipazione, fino alla produzione vera e propria”, spiega Diego Meuti, effervescente personalità frutto di una formazione internazionale e di oltre 15 anni in azienda a fianco del padre, fondatore di Redbox.

“Nel tempo abbiamo invertito il concetto di azienda tradizionale: oggi siamo un’agenzia che produce. Proprio per le nostre peculiarità siamo stati scelti quale display division ufficiale dal primo gruppo di carta a livello globale, ovvero International Paper”, aggiunge Meuti. “Molte delle soluzioni che proponiamo ai clienti sono sviluppate e brevettate dai nostri designer, come l’apertura ‘Stress Free’ che utilizziamo prevalentemente per l’imballaggio del vino o il cartone ondulato Digiboard per stampa digitale”. Un materiale che Redbox commercializzerà online, ma che ovviamente utilizzerà anche per i propri progetti, avendone già testato le prestazioni in termini di resistenza e piegatura con i plotter Zund.

Un’altra caratteristica esclusiva di Redbox è la grande versatilità progettuale e produttiva. “Lavoriamo con brand di settori merceologici molto diversi tra loro, dal lusso all’ortofrutta, ma il comun denominatore dei nostri interventi è l’approccio con cui gestiamo le commesse”. Soluzioni esclusive con una grande cura del design, dove Redbox porta tutto lo stile e il gusto del Made in Italy. “Lavorando con marchi internazionali è importante garantire stabilità e conformità negli standard qualitativi. Per questo motivo, per il nostro reparto produttivo scegliamo solo brand leader di cui installiamo più sistemi, come è avvenuto per Zund. Questo ci garantisce, oltre all’efficienza produttiva, anche la stabilità nelle grandi commesse”.

Il piano di sviluppo di Redbox prevede imminenti novità sia in ambito organizzativo, sia in termini di offerta: dalla creazione di un network produttivo europeo al lancio della bioplastica Earth Bi, fino all’installazione già annunciata dell’ottavo plotter Zund.

Solo il 6,2% dei prodotti in GDO ha un packaging 100% riciclabile

La sostenibilità ambientale deve essere una priorità: e i pareri sono sempre più concordi su questo punto. Basti pensare che secondo un recente sondaggio pubblicato da Environmental Leader ben il 74% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto dal packaging sostenibile. Ma se molto è stato detto, poco è stato fatto: secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy infatti soltanto il 25,4% dei prodotti alimentari nella GDO riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltirne correttamente la confezione e solo il 6,2% dei prodotti ha un packaging completamente riciclabile. Questo significa che il 74,6% dei prodotti non riporta alcuna informazione. Carenze che rappresentano un enorme problema per l’ambiente: il peso del packaging determinato dagli acquisti di prodotti di largo consumo degli italiani nel 2019 ammonta infatti a quasi 3 milioni di tonnellate. Il futuro però appare più roseo: un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum stima che il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%), registrando un tasso annuo di crescita composto del 7,4%. Sono sempre di più infatti le aziende che investono sulla sostenibilità, come l’italiana Vitavigor, pronta a lanciare una nuova linea di snack con carta 100% riciclabile.

Ma quali sono le aree merceologiche che comunicano maggiormente la riciclabilità dei packaging sulle etichette? Secondo lo studio di Osservatorio Immagino di GS1 Italy, ai primi posti possiamo trovare l’ortofrutta (43,7%), il freddo (41,5%) e la drogheria alimentare (31,8%), seguiti dal fresco (26,5%), il cura casa (24,3%) e le carni (14,6%). Le percentuali dei prodotti che indicano la possibilità di riciclo restano basse invece per quanto riguarda le bevande (14,6%), il pet care (13,1%) e la cura persona (11,5%). Per quanto riguarda invece i prodotti all’interno delle singole categorie merceologiche, l’acqua minerale trionfa con il 100% delle referenze dichiarate totalmente o largamente riciclabili sull’etichetta. Poco più in basso, con oltre il 90% delle referenze, abbiamo il cura casa, con prodotti per detergenza bucato e stoviglie, le bevande piatte e gassate, le carni e l’ortofrutta, mentre intorno all’80% ci sono i prodotti di drogheria alimentare, del fresco, del freddo e del petcare. Infine, fra i prodotti con il minor grado di riciclabilità del packaging ci sono i preparati e i piatti pronti (41,2%), i prodotti da ricorrenza (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%).

“Diventa sempre più importante comunicare al consumatore le informazioni sulla riciclabilità per favorirne la consapevolezza, aiutarlo nelle scelte d’acquisto e soprattutto nel corretto smaltimento del packaging di prodotto – ha spiegato Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager GS1 Italy – Affinché l’intero processo sia virtuoso, infatti, è necessario che arrivi fino in fondo”.

Packaging bio per l’ortofrutta di Almaverde

L’impegno di Almaverde Bio per promuovere uno stile di vita naturale e sano, attraverso la cultura del biologico, va di pari passo con le scelte del packaging dei prodotti dell’intera gamma di offerta.

Questo percorso ha portato alla nascita delle nuove confezioni Sormapeel per i prodotti ortofrutticoli freschi, sviluppate in collaborazione con Sorma Group.

I nuovi imballaggi sono ultraleggeri e riciclabili al 100%, in quanto dotati di una banda in carta “spellicolabile” che permette al consumatore di separare facilmente la plastica dalla carta.

La componente in plastica di queste confezioni è mediamente inferiore di oltre il 50% rispetto a un imballaggio tradizionale ed è completamente riciclabile. La composizione in monomateriale infatti, o tutta in PE (Polietilene ad alta densità) o tutta in PP (polipropilene), rende ancora più semplice e immediato il recupero, questo perché la plastica non viene contagiata da adesivi o inchiostri i quali ne comprometterebbero la qualità del riciclato. La carta, invece, sarà totalmente riciclata attraverso i consueti processi produttivi riuscendo a donare una seconda vita al 100% della cellulosa presente nelle bande.

La sostenibilità aziendale e delle confezioni in cui sono venduti i prodotti segue un trend green e ricercato dai consumatori, sempre più interessati al tema ambientale. Secondo una ricerca condotta da Nielsen, infatti, quasi la metà (il 49%) dei consumatori italiani ha ridotto l’acquisto di prodotti confezionati con materiali non sostenibili e 9 acquirenti su 10 prediligono imballaggi facilmente riciclabili. Questo aspetto coinvolge sia i millennials che gli over 50, il 55% degli italiani intervistati di età compresa tra 19 e 29 anni ha dichiarato di essere passato a un altro brand nell’ultimo anno per motivi legati alle confezioni, tra cui l’uso eccessivo di materiali di imballaggio e la rispettiva sostenibilità. L’85% dei consumatori inoltre, afferma di fare la spesa orientandosi verso marche e prodotti rispettosi dell’ambiente, anche se ciò significa spendere un po’ di più. Per il 75% degli intervistati, infatti, è ammissibile pagare di più un prodotto solo perché è ambientalmente sostenibile, o perché lo è la sua confezione (73%).

Pratico, ultraleggero e resistente, il nuovo packaging per l’ortofrutta Almaverde Bio sfrutta l’innovazione tecnologica per ottenere un prodotto che riduce la plastica, pur garantendo la visibilità del contenuto e la funzione protettiva dell’involucro, introduce componenti separabili e quindi facilmente differenziabili, garantisce la riciclabilità al 100% per continuare nel percorso di rivoluzione ‘green’ della cultura biologica, in cui al benessere del corpo e attenzione alla salute si accompagna un percorso di ecosostenibilità con la massima attenzione all’ambiente.

Madel realizza per Winni’s la prima busta riciclabile 100%

È italiana la prima busta per detersivi (pouch) realizzata in plastica monomateriale completamente riciclabile. A crearla è l’azienda romagnola Madel S.p.a., leader nell’ecologia, che con il suo marchio Winni’s compie un ulteriore passo verso un minore impatto ambientale nel mondo della detergenza della casa. Già da molti anni aveva introdotto per diversi prodotti le buste doypack (ecoformati pouch), che permettono un minore utilizzo della plastica. Oggi con il nuovo packaging si arriva a un risparmio fino all’84% di plastica rispetto a un flacone di pari formato. 

Gli Ecoformati Pouch sono disponibili per i formati da 1 litro e verranno introdotti entro la fine del 2020 anche nei formati da 1,5l e da 500ml.

Il dipartimento di Ricerca&Sviluppo di Winni’s ha creato per primo una nuova pouch interamente in Polipropilene (PP) capace di garantire gli stessi standard qualitativi e la robustezza della versione precedente. Sia la busta sia il tappo, termosaldato, sono dello stesso materiale, così da rendere l’intera confezione completamente riciclabile nella plastica. Inoltre queste confezioni permettono un minore utilizzo di plastica rispetto ai flaconi di pari formato.

Prima di oggi nel mondo della detergenza gli ecoformati erano composti da 3 materiali, tra i quali il nylon a conferire robustezza. Questo materiale però causa dei rallentamenti e delle difficoltà in fase di riciclo della plastica.

“L’ecologia per Madel S.p.a. è un progetto globale, che parte dall’azienda e arriva al prodotto”, spiega Mattia Testa Direttore Tecnico dell’azienda, “e l’implementazione di un packaging di così facile smaltimento nella plastica è un ulteriore passo avanti in questa direzione. Come marchio leader della categoria, siamo stati i primi a lanciarlo per i liquidi detergenti e questo non è che una delle novità in campo di packaging ecologico su cui stiamo lavorando”.

Madel spa In tutti i suoi processi produttivi prevede il massimo impegno nella salvaguardia dell’ambiente con attività che vanno dallo smaltimento differenziato dei rifiuti al riutilizzo degli scarti di produzione, sia plastici che liquidi, fino al riciclo dell’acqua calda proveniente dal processo industriale per riscaldare il reparto di produzione. Il sito produttivo, grazie all’impiego di un impianto fotovoltaico di 2.6 MW su una superficie complessiva di 58mila metri quadri e un cogeneratore di ultima generazione, che offre il suo contributo di 0.65 MW, è in grado di raggiungere così la completa autonomia elettrica.

Anche l’illuminazione dell’azienda è sostenibile, grazie alla sostituzione di tutte le luci al neon con quelle al led, per un risparmio del 40%.

L’impegno dell’azienda non si esaurisce con il nuovo ecoformato in plastica monomateriale, ma, attraverso il continuo lavoro del dipartimento di Ricerca&Sviluppo, si pone l’obiettivo di rendere sempre più ecologico il packaging dell’intera gamma di prodotti.

La nuova linea di imballaggi Raja dedicata al food

L’emergenza sanitaria ha fatto impennare la richiesta di cibo a domicilio e da asporto. Per questo RAJA Italia ha dedicato loro una linea di imballaggi alimentari esclusiva.  

Una selezione di oltre 50 prodotti capaci di soddisfare le diverse esigenze dei principali player del settore: ristoratori, gestori di bar, albergatori o proprietari di food truck. L’offerta spazia da scatole, cassette e contenitori per il trasporto, a buste e sacchetti, film e pellicole, posate e accessori per la tavola, imballaggi termici per comprendere pure macchine e sacchetti sottovuoto. Un’offerta di articoli pratici ed eco-friendly: il 65% dei prodotti è infatti in carta o biodegradabile.

Tra le novità più interessanti per gli operatori del settore, le scatole con maniglie, le più utilizzate sia per il take away che per la consegna a domicilio perché semplici da montare, facili da trasportare e ultra resistenti grazie all’impiego del cartone ad un’onda. Se invece si vuole stupire il cliente con un packaging non solo funzionale, ma anche green ed esteticamente piacevole sono ideali i contenitori con finestra realizzati in cartone kraft naturale e plastica PET perfetti anche per valorizzare la presentazione del contenuto. Soluzioni valide per qualsiasi portata, da un primo piatto fino alla pasticceria passando per una gustosa insalata.

“Il lancio di questa nuova linea diversifica ulteriormente la nostra proposta di imballaggi e sancisce ufficialmente l’ingresso di RAJA Italia nel settore alimentare. – dichiara Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA Italia – Un risultato estremamente positivo per l’azienda in cui abbiamo creduto sin da subito e che oggi si rivela assolutamente vincente. Il comparto food&grocery, complice anche l’emergenza sanitaria, in questi primi mesi del 2020 ha, infatti, registrato un +55% come evidenziato dagli ultimi dati rilasciati dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm”.

Da Raja arriva il film estensibile manuale 80% riciclato

Riciclato all’80% e al 100% riutilizzabile: ecco il film estensibile manuale 80% riciclato, ultima novità del Gruppo RAJA, che ha fatto da tempo dei concetti di economia circolare, riutilizzo dei materiali plastici, packaging eco-friendly le sue linee guida.

Un prodotto assolutamente innovativo per l’intera filiera che garantisce, in un’unica soluzione, prestazioni invariate, resistenza e attenzione all’ambiente. Il film, altamente all’avanguardia, è infatti composto all’80% da materia prima riciclata di cui il 30% proveniente da rifiuti post consumo e il restante 50% da quelli industriali. RAJA si conferma quindi ancora una volta leader indiscusso nell’industry, proponendo non solo in Italia, ma anche in tutta Europa il primo e unico film estensibile composto da plastica riciclata post consumo e riutilizzabile al 100%.

Un’esclusiva che recentemente ha anche guadagnato importanti riconoscimenti come l’Oscar de l’Emballage, premio francese che viene conferito agli innovatori – professionisti e produttori – che operano nel campo del packaging. Non solo riconoscimenti ma anche importanti certificazioni europee che contribuiscono a rendere il film estensibile unico nel suo genere. Il prodotto è infatti garantito da EuCertPlast, un programma di riciclaggio di plastica, finanziato dalla Commissione Europea, che fissa alti standard di qualità, tracciabilità, trasparenza e impatto ambientale del riciclo.

Una testimonianza significativa dell’impegno attivo nel favorire la cosiddetta economia circolare, un sistema virtuoso in grado di dar vita a nuovi imballaggi a loro volta interamente riciclabili.

Caratteristiche perfettamente in linea con il concetto del risparmio di risorse del pianeta che, al contempo, assicura elevate prestazioni. La resistenza e le performance del film presentato da RAJA rispetto a quello standard rimangono infatti inalterate, fornendo alle aziende – in particolar modo nei settori quali logistica e trasporti, e-commerce e GDO – un valido strumento per fissare, proteggere e stabilizzare.

Questo prodotto arricchisce e valorizza ulteriormente la nostra offerta green, già ampiamente sviluppata e raccolta nel catalogo che presenta oltre 1.500 prodotti ecologici. – afferma Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA ItaliaIl Gruppo RAJA è da sempre attivamente coinvolto in uno sviluppo sostenibile per limitare i consumi a favore di materie ecologiche e riciclabili. Un’attenzione che interessa tutti i livelli della filiera, consegne incluse, volta a garantire i principi cardini di un’economia più sostenibile e rispettosa del Pianeta”.

Marco Roveda: nuove zuppe biologiche e con packaging sostenibile

Marco Roveda, il pioniere del biologico lancia sul mercato una linea di zuppe fresche già pronte, realizzate con ingredienti provenienti da filiera biologia certificata e confezionate in un packaging sostenibile  di carta certificata PEFC. Per questa sfida, Roveda ha scelto di collaborare con Spreafico, azienda leader nel mondo dell’ortofrutta che può vantare 60 anni di esperienza all’interno di questo settore. Il gruppo, rispettando la catena del freddo dal magazzino fino allo scaffale del supermercato, garantisce un prodotto di qualità e si colloca come partner affidabile e professionale per tutti i propri interlocutori. L’assortimento, composto da 6 referenze, spazia dalle ricette più tradizionali come il minestrone di verdure ricco con curcuma e la zuppa toscana con farro, a quelle più innovative come la zuppa chili leggermente piccante, la vellutata di funghi con porcini, la zuppa di verdure con piselli e la zuppa di lenticchie ai due aceti. I prodotti targati Marco Roveda – Il pioniere del biologico identificano la “Total Quality”, la nuova frontiera del cibo che presenta queste caratteristiche: accessibilità, qualità e bontà, bellezza e design, sicurezza e quindi biologico, etica e sostenibilità.

“Dopo un’esperienza ventennale nel settore ho deciso di rimettermi in gioco per offrire ai consumatori prodotti che vadano oltre la semplice dicitura del biologico e rispettino l’innovativa frontiera della “Total Quality” – ha spiegato Marco Roveda – Il pioniere del biologico – La nostra linea di zuppe è garanzia di prodotti davvero sani e buoni, ideali per una dieta equilibrata. La stessa cura e attenzione riservata ai prodotti, infatti, viene impiegata anche nella realizzazione dell’innovativo packaging sostenibile, unico nel mercato. Le nostre zuppe rappresentano la vera opportunità bio perché, a differenza dei prodotti nella comune ciotola in plastica, sono confezionate in pack realizzati con carta dotata di certificazione PEFC e proveniente da filiera sostenibile”.

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La gamma completa

  • Zuppa toscana con farro: realizzata con acqua, fagioli cannellini, fagioli borlotti, lenticchie, ceci, carote, passata di pomodoro, farro integrale spezzato, olio di oliva, cipolle, sedano, aglio, sale marino, rosmarino, timo, pepe nero.
  • Minestrone di verdure ricco con curcuma: realizzato con acqua, piselli, patate, carote, zucchine, sedano, cipolle, fagioli bianchi, concentrato di pomodoro, sale marino, amido di mais, zucchero di canna, prezzemolo, maggiorana, pepe nero, curcuma.
  • Zuppa di verdure con piselli: realizzata con acqua, piselli, patate, carote, porri, cipolle, sedano, farina di frumento, olio di semi di girasole, concentrato di pomodoro, sale marino, senape in grani (acqua, semi di senape, aceto bianco, salgemma, spezie), zucchero di canna, spezie, maggiorana.
  • Vellutata di funghi con porcini: realizzata con acqua, funghi champignon, latte di cocco, patate, cipolle, funghi porcini, olio di semi di girasole, sale marino, amido di mais, spezie.
  • Zuppa di lenticchie ai due aceti: realizzata con acqua, lenticchie, cipolle, patate, porri, carote, sedano, farina di frumento, olio di semi di girasole, concentrato di pomodoro, aceto di vino, mosto d’uva cotto, zucchero di canna, sale marino, senape in grani, spezie, prezzemolo.
  • Zuppa chili leggermente piccante: passata di pomodoro, acqua, fagioli rossi, mais, cipolle, farro integrale spezzato, concentrato di pomodoro, basilico, olio di semi di girasole, sale marino, zucchero di canna, aglio in polvere, olio di limone (olio d’oliva, estratto di limone), chili.

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