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ReStore e Gruppo Vegè, siglano una partnership con Nexi per i pagamenti digitali

ReStore, azienda pioniera nella realizzazione di servizi eCommerce per il settore grocery in Italia, e il Gruppo Végé, primo Gruppo della GDO nato in Italia, annunciano di aver siglato una partnership con Nexi, la PayTech leader nel mercato dei pagamenti digitali in Italia.

L’accordo raggiunto permetterà alle imprese che compongono il Gruppo Végé e a tutti i clienti di ReStore di usufruire della piattaforma XPay di Nexi per la gestione dei pagamenti sui siti di eCommerce a condizioni agevolate. I clienti delle aziende che aderiscono al servizio potranno effettuare in sicurezza acquisti online tramite i principali circuiti internazionali: VISA, Visa Electron, V-Pay, Mastercard, Maestro, American Express e Diners.

“Desideriamo offrire il meglio ai nostri partner e ai nostri clienti”, ha dichiarato Barbara Labate, CEO di ReStore. “Di conseguenza, abbiamo scelto di dar loro la possibilità di usufruire della piattaforma XPay di Nexi, garanzia di sicurezza e qualità, a condizioni favorevoli. Con la partnership siglata siamo certi di fare un passo in avanti verso l’eccellenza nell’erogazione dei nostri servizi e di dare un ulteriore contributo alla digitalizzazione del Paese”.  

“Continuare a crescere anche nel commercio elettronico è uno dei nostri obiettivi – sostiene Dirk Pinamonti, Head of Ecommerce di Nexi -e la partnership con il Gruppo Végé e con ReStore ci permette di muovere un altro passo in questa direzione. XPay, nella sua versione Pro, garantisce un servizio su misura rispetto alle singole esigenze dei clienti: è una piattaforma pensata per gli esercenti medio-grandi che ricevono ordini frequenti e permetterà alle imprese che compongono il Gruppo Végé e a tutti i clienti di ReStore sia di memorizzare i dati dei clienti per gli acquisti futuri, sia di domiciliare i pagamenti ricorrenti della clientela”.

“La nuova collaborazione permetterà a tutte le nostre imprese socie di mettere a disposizione del consumatore il miglior servizio, garantendogli di effettuare la propria spesa online in tutta sicurezza. Per Gruppo VéGé è fondamentale, infatti, offrire valore aggiunto al cliente mantenendo la tecnologia al servizio dell’uomo”, spiega Giorgio Santambrogio, A.D. di Gruppo VéGé. “Questo è lo spirito che ci guida da sempre e che giustifica i nostri costanti investimenti affinché l’esperienza d’acquisto sia sempre più un momento piacevole”.

 

Pagament contactless, 18 milioni di italiani li usano ma quasi 5 milioni non si fidano

Comodi lo sono sicuramente, ma non tutti li utilizzano, li apprezzano e nemmeno li conoscono: stiamo parlando dei pagamenti contactless, quelli in cui per completare l’operazione basta avvicinare al POS la carta di credito, debito o prepagata senza inserire il pin.

Un’indagine commissionata in occasione dell’apertura del suo Store di Milano da Facile.it a mUp Research svela che oltre 18 milioni gli italiani ne fanno uso. Ma ci sono anche fasce di resistenza o ignoranza.

Non sono poche ad esempio le persone che non sanno cosa sia il contactless: circa 7,6 milioni, pari al 17,7% del campione rappresentativo della popolazione italiana adulta con età compresa fra i 18 ed i 74 anni. I più disinformati riguardo a questa modalità di pagamento sono le donne (22,1% rispetto al 13,3% del campione maschile), i giovani con età compresa fra i 18 ed i 24 anni (qui il dato sale addirittura fino al 36,4%) e nel Nord Est (21,3%).

Poi ci sono i non abilitanti: 7,1 milioni di individui (il 16,7% del campione) non lo usano perché le carte di pagamento che possiedono non sono abilitate al contactless. Questa volta le percentuali maggiori si registrano al Sud (19,2%) e nella fascia anagrafica 55-64 anni (21,1%).

Ma il dato che fa più riflettere è forse la fascia di consumatori che, pur avendo carte abilitate, non si serve del contactless perché non si fida; parliamo dell’11,1% del campione totale, equivalente a 4,7 milioni di individui. La minore fiducia si riscontra nel campione maschile (13.8% rispetto all’8,4% del campione femminile), nella fascia 35 – 54 anni (12,3%) e nel Nord Ovest (12,6%).

Al contrario gli italiani che si fidano di più del contactless sono i giovani nella fascia d’età 18 – 24 anni; fra loro appena il 7,2% è diffidente.

Da Carrefour la spesa si paga con lo smartphone, grazie a Jiffy

Pagare con lo smartphone: una funzionalità sempre più richiesta e cruciale, perché comoda e ormai percepita sicura, che è ora possibile anche in tutti i punti vendita diretti di Carrefour Italia a insegna iper, market ed express. Il servizio Jiffy, reso disponibile da SIA e Intesa Sanpaolo,
consente, inquadrando il QR Code generato dalla cassa, di completare in modo estremamente semplice la transazione.

L’innovativa esperienza di pagamento digitale introdotta con Jiffy prevede vantaggi immediati sia per il cliente finale sia per il retailer. I consumatori, infatti, in pochi semplici passaggi dal portafoglio digitale XME Pay tramite Jiffy possono pagare presso le casse self e potenzialmente anche presso casse presidiate utilizzando l’impronta digitale o il riconoscimento facciale per confermare la transazione.

Il servizio Jiffy, già attivo in oltre 130 banche italiane, permette anche di scambiare denaro tra privati utilizzando i contatti della propria rubrica telefonica ed effettuare pagamenti nei negozi e online. Ed è ora inregrato anche in BANCOMAT Pay, il che estenderà la fruibilità dei servizi ad una potenziale platea di 37 milioni di persone titolari di una carta PagoBANCOMAT e a oltre 440 banche.

“Carrefour Italia arricchisce ulteriormente la gamma di servizi a disposizione dei clienti, migliorando l’esperienza d’acquisto all’interno dei propri punti vendita e rafforzando ulteriormente il rapporto di fiducia con il brand – spiega Tiziano Depaoli, Direttore Servizi Finanziari di Carrefour Italia -. Abbracciare la digital transformation e le sue potenzialità è un passo necessario che abbiamo intrapreso da tempo al fine di rispondere in maniera semplice, immediata e sicura alle esigenze dei consumatori finali, offrendo servizi ad alto valore aggiunto e sempre più personalizzati”.

“Il Gruppo Intesa Sanpaolo è tra le prime banche in Europa per posizionamento sugli instant payment e nella digitalizzazione dei processi di pagamento. Vogliamo essere tra i protagonisti della sfida tecnologica in corso e per questo stiamo studiando e sviluppando nuove modalità di pagamento che migliorino la vita di tutti i giorni – afferma Stefano Favale, Responsabile della Direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo -. Con l’introduzione di questa soluzione, i Clienti Intesa Sanpaolo hanno la possibilità di pagare da Carrefour con XME Pay, il portafoglio disponibile all’interno dell’app Intesa Sanpaolo Mobile che conta a oggi 50 milioni di log in ogni mese, da parte di 3 milioni di clienti.”

“Con il lancio in tutti i punti vendita Carrefour, Jiffy si rafforza come servizio di pagamento innovativo in grado di rendere l’esperienza d’acquisto via smartphone comoda, veloce e totalmente sicura – commenta Marco Polissi, Responsabile Jiffy di SIA -. Dopo i negozi, la sosta nei parcheggi aeroportuali e il rinnovo degli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico locale, anche il canale della Gdo punta sul nostro servizio digitale per offrire ai clienti modalità di pagamento cashless al passo con i tempi”.

Pagamenti senza portafogli, Bennet diventa partner di Google Pay

Si potrà pagare anche nei punti vendita Bennet con Google Pay, il sistema che permette di gestire le carte di credito/debito direttamente nell’Account Google, consentendo di pagare in sicurezza su app e siti web in tutti i punti vendita e negozi che supportano i pagamenti contactless e su tutte le property Google (inclusi Google Play e YouTube).

Con la nuova app Google Pay, gli utenti Android possono infatti effettuare pagamenti in pochi secondi. La app è compatibile con dispositivi dotati di sistema operativo Android (Android 5+) e con smartwatch Wear OS, dotati di tecnologia NFC.

Nei negozi e nei punti vendita lo smartphone diventa un vero e proprio portafoglio. Per iniziare è sufficiente scaricare l’app Google Pay e aggiungere una carta di credito, di debito o prepagata emessa da una qualsiasi delle banche supportate. Gli utenti possono attivare il servizio anche direttamente nell’app di mobile banking della propria banca.

Al momento di pagare basterà attivare lo schermo del telefono e appoggiarlo al terminale per effettuare il pagamento contactless, grazie alla tecnologia Near Field Communication (NFC).

“Continua la nostra attenzione verso l’innovazione, in particolare con Google Pay diamo la possibilità ai nostri clienti di rendere ancora più veloce la spesa, semplificando il momento del pagamento” commentano dalla sede di Bennet.

Psd2, un nuovo regolamento sugli acquisti e le conseguenze per i retailer

Psd2, chi è costei? Pochi la conoscono ma la direttiva Ue 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno, ben più nota come Psd2 (acronimo di Payment Services Directive) potrebbe avere profinde influenze sui comportamenti d’acquisto del consumatori europei, on e offline. Contiene infatti una serie di norme che hanno l’intento di “offrire ai consumatori una scelta più ampia e migliore nel mercato dei pagamenti al dettaglio dell’Ue, e allo stesso tempo introduce standard di sicurezza più elevati per i pagamenti online”.

In questa intrevista Mark Nelsen, Senior Vice President, Risk Products di Visa, spiega quali sono le conseguenze per retaile e consumatori. A cominciare da una maggiore richiesta di password per gli acquisti online che porterà, secondo Nelson, a una progressiva e capillare adozione dei riconosicmenti biometrici.

Lo scopo di PSD2 si estende ai servizi di pagamento innovativi e ai nuovi fornitori sul mercato. Se la PSD2 è divenuta applicabile a partire dal 13 gennaio 2018, le misure di sicurezza delineate nell’RTS (le norme tecniche di regolamentazione) saranno applicabili dal settembre 2019, ovvero 18 mesi dopo la data di entrata in vigore.

Un’altra conseguenza della legislazione riguarda l’apertura verso forme innovative di pagamento e servizi finanziari offerti dai fornitori di servizi di pagamento di terzi, che possono essere prestatori di servizi di pagamento che avviano pagamenti per conto dei clienti e garantiscono ai rivenditori che il denaro è in arrivo, e aggregatori e fornitori di servizi di informazioni sul conto, che offrono una panoramica dei conti e dei saldi disponibili ai loro clienti. Le consgeuenze nelle “transazioni di tutti i giorni” ce le spiega ancora Nelsen nella seconda parte dell’intervista.

L’intera intervista in inglese è disponibile nel canale YouTube di Instore.

Arriva Google Pay in Italia, e Lidl è subito della partita

Google Pay è appena arrivato in Italia e già in tutti i punti vendita Lidl è possibile pagare la propria spesa con il nuovo servizio, che rende più semplice effettuare transazioni da dispositivi mobili Android in modo sicuro e riservato, oltre che comodo e veloce. L’insegna tedesca è dunque tra i primi ad attivare “il rivale di Apple Pay” insieme a Esselunga, Bennet, H&M, Autogrill, Douglas-Limoni, Leroy Merlin e McDonalds.

L’esperienza d’acquisto promette di essere più semplice e funzionale per i clienti che utilizzeranno Google Pay. Basta installare l’applicazione sul proprio dispositivo mobile Android (versione 5 o superiori) dotato di tecnologia NFC, configurarvi le credenziali della propria carta di debito o credito di una delle banche supportate (al momento sono otto: Banca Mediolanum, Boom, Hype, Nexi, N26, Revolut, Widiba, TimPay ma in arrivo ci sono Poste Italiane e CartaBCc) e, una volta alla cassa, avvicinare l’apparecchio con lo schermo attivo al terminale POS contactless, per effettuare la transazione in modo rapido e sicuro senza neppure la necessità di aprire la app.

Quando si effettua un pagamenti in negozio, infatti, Google Pay non trasmette le credenziali della carta, ma genera un codice virtuale, univoco e dinamico, che cambia ad ogni nuova transazione.

 

Transazioni digitali per tutti, senza banca: MyPos punta all’Italia e apre uno store a Milano

Consentire la gestione di transazioni digitali come fossero contanti alle piccole e medie imprese, negozi, parrucchieri, bar, ristoranti, professionisti freelance, insomma il cuore produttivo del Belpaese, senza passare dalle banche: è questo l’obiettivo di myPos, realtà britannica in Italia dal 2014 che ha aperto ieri a MIlano il suo primo punto vendita, quarto in Europa dopo Londra, Amsterdam e Sofia.

La scarsa digitalizzazione dei pagamenti nel nostro Paese tradisce una difficoltà di molte piccole imprese ad accettare pagamenti non in contanti. myPos propone un terminale per accettare pagamenti con carte magnetiche, chip e dispositivi contactless come smartphone e altri device nel modo più efficace e conveniente su ogni canale (sia sul punto vendita che online o tramite mobile) e di gestire i loro flussi di cassa senza fare affidamento su istituti bancari tradizionali.

I vantaggi li spiega il country manager Massimo Terreni: “Siamo l’unica realtà che accredita immediatamente sul conto gli importi delle transazioni, quando normalmente tramite banca sono necessari da tre a cinque giorni lavorativi. Non abbiamo un canone mensile, il Pos si acquista una volta sola e poi c’è un costo sulla transazione che sostanzialmemte dipende dai volumi delle vendite”.

Oltre al Pos, sono disponibili gratuitamente alcuni servizi aggiuntivi, tra cui la richiesta di pagamento al cliente non in negozio tramite e-mail o sms con un link per effetturlo, la gestione di gift card, la possibilità di ricaricare schede telefoniche, il sistema per l’accredito delle mance, la pre-autorizzazione.

Il negozio di Milano in corso Europa 11 “è, più che un luogo di vendita, un experience store, un posto dove venire a provare i terminali, chiedere informazioni. Vogliamo anche far capire come funziona il mondo delle transazioni ai piccoli esercenti, che spesso li vedono come un problema piuttosto che come un’opportunità, tanto che stiamo anche pensando di organizzare dei workshop” dice Terreni.

Ambiziosi i progetti sul nostro Paese: “vogliamo arrrivare a 100mila clienti in quattro anni, e aprire nuovi store a Roma, Napoli, Firenze, forse in Sicilia”. Il Centro-Sud al momento è infatti l’area del Paese con il maggior numero di clienti.

 

Starter kit in un box

L’offerta (contenuta in un box con prezzi che, a seconda del tipo di Pos, vanno dai 99 ai 349 euro + iva) comprende un POS di nuova generazione con una connessione 24/7, l’integrazione online e una carta di credito gratuita appoggiata a un relativo conto online myPOS che offre tutte le funzionalità di un conto tradizionale, gestibile completamente anche tramite App. Insieme all’acquisto di un terminale POS sono compresi una carta di debito VISA Business gratuita e un conto business online dove vengono accreditati i fondi dai pagamenti accettati in pochi secondi. Il tutto è attivabile in  10-15 minuti.

Tutti i terminali POS sono mobili e dispongono di una propria SIM card completamente gratuita per la connessione a Internet in tutta Europa. Il sistema infatti può funzionare ovunque all’interno dell’area SEPA, e può essere facilmente spostato, in caso di necessità (ad esempio per partecipare a fiere al’estero) in altri Paesi senza ulteriori passaggi burocratici.

“Abbiamo creato myPOS con l’obiettivo specifico di consentire alle imprese indipendenti di qualsiasi dimensione e tipologia l’utilizzo di soluzioni leader di mercato per il pagamento con carta. La nostra missione è porci al servizio del business – dice Christo Georgiev, Ceo e Founder di myPOS -. Siamo molto felici di arrivare qui a Milano con il nostro primo store in Italia, un Paese che riteniamo strategico, ricco di bellissime realtà imprenditoriali che speriamo di sostenere. In un mercato ormai interamente connesso, la digitalizzazione è un asset cruciale e la nostra offerta ne facilita davvero la diffusione.”

myPOS è utilizzato da oltre 55.000 imprese in Europa (di cui 12mila in Italia, secondo mercato dopo l’Olanda) con un risparmio previsto di oltre 10 milioni di euro in tasse e commissioni. Le prossime aperture di negozi sono previste a Parigi, Zurigo, Barcellona e Anversa.

 

 

Auchan Retail Italia, spesa online ora anche con Paypal

PayPal e Auchan Retail Italia hanno siglato una partnership strategica nel settore dei pagamenti digitali in vista di offrire un nuovo servizio, smart e immediato per acquistare online la spesa quotidiana. Grazie a questo accordo, infatti, ora è possibile pagare gli acquisti effettuati sul sito di www.auchan.it anche con un account PayPal.

“Siamo felici di poter aggiungere PayPal tra i nostri servizi di pagamento digitale negli acquisti online sul nostro canale e-commerce – ha dichiarato Stefano Ghidoni, Direttore Cliente & Innovazione di Auchan Retail Italia -. Questa partnership migliorerà la vita dei nostri clienti offrendo loro un ulteriore servizio che implementa ancora di più il grande progetto di trasformazione digitale iniziato negli ultimi mesi. L’obiettivo è di essere sempre più vicini ai nostri clienti con un occhio anche al futuro dell’innovazione del settore”.

Collegandosi al sito è possibile effettuare i pagamenti dei prodotti inseriti nel carrello virtuale in maniera semplice, sicura e veloce. I clienti possono decidere di ricevere la merce a domicilio nel giorno e nell’orario preferito, oppure scegliere il ritiro gratuito presso un punto vendita Auchan e MyAuchan o supermercato Simply, IperSimply e PuntoSimply. A oggi il servizio è attivo nelle provincie di Milano, Bergamo, Piacenza e Olbia Tempio Pausania e nei prossimi mesi sarà esteso su altre parti del territorio nazionale. Grazie al concorso a premi “Vinci la Spesa su Auchan.it”, inoltre, acquistando con PayPal su Auchan.it e Shop.Auchan.it da oggi al 30 settembre saranno estratti a sorte entro il prossimo 30 ottobre, tre voucher da 1000 euro spendibile su entrambi gli shop Auchan fino al 31 marzo 2019.

“Aiutare partner e utenti a perseguire sempre di più l’obiettivo di una concreta trasformazione digitale che semplifichi e migliori ogni tipo di loro attività quotidiana è da sempre il nostro principale obiettivo – ha commentato Federico Zambelli Hosmer, General Manager per l’Italia di PayPal -. La collaborazione con un player importante nel mondo della grande distribuzione come Auchan è un ulteriore passo in questo senso. Offrire al gruppo francese l’opportunità di ampliare la propria proposta commerciale online, consentendo allo stesso tempo ai consumatori italiani di vivere concretamente una vera esperienza di spesa digitale a 360 gradi, infatti, è solo l’inizio di un processo su cui stiamo investendo molte energie e che ha l’obiettivo di rendere più semplice la vita dei consumatori di ogni tipo e generazione, con uno sguardo sempre attento alle loro esigenze e all’innovazione di un mercato, come quello dell’e-commerce, che rivela una crescita costante e senza precedenti anche nel nostro Paese”.

Nata con l’obiettivo di proteggere e offrire il miglior servizio possibile agli utenti finali, la partnership rafforza la presenza di PayPal nel mondo del grocery italiano, aiutando ad aumentare le opportunità di acquisto dei consumatori digitali del nostro Paese e consentendo ai milioni di utenti PayPal attivi in Italia di spaziare dal fashion al travel, dagli accessori al food, fino all’acquisto di alimenti freschi di prima qualità e made in Italy.

È di Sainsbury’s il primo supermercato britannico senza casse: paghi dove vuoi

Amazon Go fa scuola: per la prima volta nel Regno Unito arriva il supermercato senza casse, è il Sainsbury’s della stazione di Clapham North, Londra. Qui i clienti possono già utilizzare una nuova tecnologia di scansione pay and go che consente di pagare i prodotti in negozio usando il proprio smartphone.

Basta prendere i prodotti e saltare completamente il checkout: utilizzando l’ultima versione dell’app SmartShop, tramite smartphone si possono scansionare gli acquisti e pagarli tramite l’app, da qualsiasi punto del negozio, utilizzando Apple Pay.

I clienti possono già utilizzare SmartShop in 68 supermercati Sainsbury. La funzionalità pay & go di Clapham porterà questa tecnologia al livello successivo. Invece di pagare per i tuoi acquisti in un punto designato, come già avviene negli altri punti vendita, i clienti di Clapham possono pagare il loro carrello ancora più velocemente e da qualsiasi punto del negozio.

Già ora tramite SmartShop avvengono oltre 100.000 transazioni e tra 3.000 e 4.000 nuove registrazioni dei clienti a settimana. Si prevede che i pagamenti contactless in negozio raggiungeranno i 2000 miliardi di dollari entro il 2020: la sperimentazione offrirà ai clienti un altro modo per pagare comodamente in-store.

“La tecnologia e le mutevoli abitudini di acquisto dei clienti hanno trasformato il modo in cui le persone acquistano la spesa  ha detto  Clodagh Moriarty, Chief Digital Officer di Sainsbury’s Group -. I nostri team lavorano costantemente per portare nuove esperienze di acquisto convenienti ai clienti e siamo lieti di essere il primo rivenditore di generi alimentari nel Regno Unito ad offrire ai clienti la possibilità di effettuare acquisti senza check-out. L’ultima versione di SmartShop, con la sua nuova funzione di pagamento, renderà estremamente veloce l’ingresso e l’uscita dei clienti da parte di chi desidera scansionare, pagare e uscire”.

Diversamente da Aamzon Go, il negozio di Clapham non divenetrà prò completamente senza cassa: disporrà anche di check-out self-service e check-out con personale, per i clienti che preferiscono pagare in una cassa. Sainsbury’s utilizzerà il feedback dei clienti da Clapham per sviluppare e migliorare l’esperienza prima di testare la tecnologia in diversi tipi di negozi e luoghi nei prossimi mesi.

L’app SmartShop scan, pay & go è stata sviluppata internamente da un team di esperti la cui missione è aiutare i clienti a risparmiare tempo e acquistare comodamente. L’app era stata precedentemente testata al minimarket Sainsbury nella stazione ferroviaria di Euston, dove i clienti potevano utilizzarla per scansionare e pagare i tre articoli che compongono un kit per il pranzo take away.

Nasce Bancomat Pay: nuovi pagamenti digital per 37 milioni di italiani

Arriva in autunno Bancomat Pay, un nuovo servizio di pagamento digitale nato grazie a un’intesa tra Bancomat e SIA, che integrerà il servizio Jiffy consentendo ai titolari di carte PagoBANCOMAT di pagare in negozio e con l’e-commerce, inviare e ricevere denaro in tempo reale dallo smartphone in totale sicurezza utilizzando semplicemente il proprio numero di cellulare.
La partnership permetteràdi rendere disponibili nuovi servizi di pagamento ai titolari di carte PagoBANCOMAT, sulla base delle soluzioni tecnologiche giàrealizzate da SIA, in particolare per trasferire somme di denaro tra privati (P2P), acquistare beni e servizi sia online sia presso i punti vendita degli esercenti convenzionati PagoBANCOMAT (P2B) ed effettuare pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale (P2G) attraverso la piattaforma PagoPA.
Al lancio BANCOMAT Pay – previsto per il prossimo autunno – potrà giàessere utilizzato da circa 5 milioni di utenti registrati a Jiffy, presso piùdi 2.000 esercizi commerciali, principalmente della Gdo, e su PagoPA per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione italiana. Puntando sulla forza del brand, sinonimo di sicurezza e semplicità, e sulla sua diffusione, con circa 37 milioni di titolari di carte PagoBANCOMAT e oltre 440 banche che utilizzano i suoi servizi, BANCOMAT S.p.A. intende sviluppare le potenzialità del nuovo servizio di pagamento digitale ben oltre l’attuale penetrazione di mercato.
BANCOMAT Pay potràessere utilizzato da tutti i titolari di carte PagoBANCOMAT delle Banche aderenti al servizio, attraverso la app della propria Banca oppure, ove non previsto dalla propria Banca, con l’app BANCOMAT Pay. In pochi secondi e con il proprio smartphone, sarà possibile effettuare trasferimenti di denaro e pagamenti senza necessità di avere con sé la carta fisica o digitarne il relativo PIN.
“In trent’anni di attivitàabbiamo consolidato il bene piùprezioso, la fiducia del mercato e delle persone. Da oggi vogliamo unire a questo patrimonio tutto il potenziale dell’innovazione tecnologica, rendendo le transazioni di denaro sempre piùsemplici e immediate. Con BANCOMAT Pay intendiamo fare il primo passo per entrare nel mondo dei servizi di pagamento del futuro dove ad essere smaterializzato non saràsolo il contante ma anche la carta stessa. Insieme alle Banche vogliamo essere facilitatori e fautori del cambiamento e dell’innovazione per il Paese” ha commentato Alessandro Zollo, Amministratore Delegato di BANCOMAT.
“L’accordo strategico con BANCOMAT e l’importante trasformazione digitale dello strumento di pagamento piùutilizzato dagli italiani rappresenta il compimento di un percorso avviato da SIA da molti anni al fianco del sistema bancario italiano nell’ideazione e realizzazione di servizi innovativi. Abbiamo investito molto su Jiffy, insieme a oltre 130 banche che giàlo utilizzano, e da oggi rendiamo disponibili le sue funzionalitàinnovative al Bancomat per favorire la digitalizzazione e rendere piùefficiente il sistema Paese” ha dichiarato Nicola Cordone, Deputy Ceo di SIA.

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