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Ai saldi invernali sempre più acquisti con la carta, +23% online, +11% in negozio

Seppur più lentamente che altrove, anche in Italia si stanno affermando i pagamenti digitali, e una buona cartina al tornasole sull’uso delle carte sono i saldi invernali: da venerdì 5 a sabato 13 gennaio sono state effettuate 59,3 milioni di operazioni con carte di debito, credito e prepagate emesse in Italia e gestite da SIA, che gestisce circa la metà delle operazioni di pagamento con carta in Italia. Tra queste, 12 milioni sono avvenute online.


L’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la prima settimana dei saldi invernali, è a due cifre: +13,4%. Gli acquisti online hanno contato per oltre il 20% del totale, in crescita del 23,1% rispetto al 2017 quando erano stati 9,7 milioni.
Ma anche nei negozi tradizionali i pagamenti con carta sono aumentati, dell’11,3% raggiungendo quest’anno i 47,4 milioni contro i 42,6 milioni del 2017.
Il maggior numero di pagamenti fisici (oltre 7 milioni) è stato registrato venerdì 5 gennaio 2018, il giorno in cui hanno preso il via in tutta Italia le vendite di fine stagione, mentre il picco di acquisti su siti di e-commerce (quasi 1,5 milioni) è avvenuto martedì 9 gennaio.

Ahold-Delhaize testa la spesa senza cassa

Ahold-Delhaize come Amazon Go: nel punto vendita di prossimità di Zaandam sta testando la spesa senza cassa, con scansione di codice NFC e pagamento via carta, e presto anche via smartphone. Il sistema, dopo il test che ha preso il via a dicembre in un punto vendita Albert Heijn olandese, potrebbe essere attivato in altri tra i 76 store dell’insegna già dal giugno prossimo.

Dice Jan-Willem Dockheer, amministratore delegato di Albert Heijn: «Gli sviluppi tecnici sono rapidi e possiamo iniziare ora [il test era stato annunciato per il 2018 ma è già partito, ndr], quindi perché aspettare? Prima partiamo, più velocemente impariamo. Il sistema “Tap to go” risponde alle esigenze di velocità e convenienza dei nostri clienti».

Il punto vendita di Zaandam, dove si trova la sede di Ahold Delhaize, è dotato di schede di scaffali elettronici che possono essere scansionati con una carta contactless, e presto con uno smartphone. Dopo una registrazione una tantum tramite un’app, i partecipanti al test possono prendere il caffè o il pranzo ancora più velocemente. Tutto quello che devono fare è toccare l’etichetta elettronica con la carta e prendere il prodotto. Dopo di che, il cliente può uscire dal negozio senza dover passare per le casse e continuare per la sua strada. Entro 10 minuti l’importo viene automaticamente addebitato sul suo account, grazie all’accordo con una banca.

La scelta dei punti vendita di prossimità si spiega con le ridotte dimensioni numero di referenze e con la facilità di acceso a tutte le etichette. Il futuro però sta nella localizzazione del cliente all’interno del punto vendita e nella individuazione automatica di ciò che acquista, senza necessità da parte del cliente di fare altra azione oltre quella di prendere i prodotti dallo scaffale. Un come in Amazon Go, il cui sistema di Seattle non è però ancora stato replicato.

MyBank Bridge, la soluzione per le aziende che non hanno un sito di ecommerce

Nell’era dell’ecommerce le aziende prive di un sito ad hoc rischiano di restare indietro.

Per venire incontro alle esigenze di chi dispone solo di una pagina vetrina, nasce MyBank Bridge: vero e proprio collegamento immediato tra venditore e acquirente adatto a tutti gli ambiti merceologici, oltre che al settore dei servizi caratterizzati dal fattore mobilità. La soluzione permette ai merchant di inviare al suo cliente una mail contenente un link che lo indirizzerà direttamente alla pagina di pagamento MyBank per finalizzare la transazione, evitando così l’abbandono del carrello o della pagina di check out.

Ad oggi MyBank è integrato con oltre l’80% delle banche italiane e sta affermandosi in altre regioni d’Europa come Grecia, Spagna, Francia dove sta già riscontrando una buona copertura e dove registra un incremento significativo nelle transazioni cross-border.

Alcunim dei brand che nno già implementato la soluzione di MyBank: Acea, Alpitour, Enel, ENI, E.On, Esprinet, Ikea, Logista, Lottomatica, Moby Lines, Monclick, Pirelli, Quixa, Q8, Rajapack, Sephora, Trenitalia, TNT, Twin Set, e molti altri.

Carrefour Banca lancia Fitbit Pay, da oggi si paga anche con il polso

Senza portafoglio d’accordo, ma ora si può lasciare a casa anche lo smartphone, e prendersi una bevanda o uno snack entrando nel supermercato e pagando con il wearable che misura le nostre perfomance durante l’allenamento: Carrefour Banca ha annunciato la disponibilità di Fitbit Pay  per i suoi consumatori in Italia su Fitbit Ionic, il nuovo fitness smartwatch dell’azienda americana.

I clienti di Carrefour Banca potranno collegare le proprie carte di credito Carta Pass Mastercard a Fitbit Ionic, per effettuare pagamenti direttamente dal proprio polso in migliaia di negozi abilitati ai pagamenti contactless in Italia.

«Il servizio consente non solo di eseguire pagamenti in modo ancora più rapido ed efficiente, ma contribuisce a rafforzare l’immagine di Carrefour in quanto retailer all’avanguardia e sensibile alle esigenze e alle innovazioni che trasformano il mercato» ha detto Vincenzo Grimaldi, Country Manager Carrefour Banca.

 

Ci vuole l’app

Fitbit Pay può essere facilmente configurato su Fitbit Ionic seguendo alcuni semplici passi sull’app Fitbit per dispositivi Android, iOS e Windows e aggiungendo una carta di credito o debito al Wallet Fitbit. Effettuare pagamenti nei negozi dotati di tecnologia contactless è davvero semplice: basta mantenere premuto il tasto sinistro di Fitbit Ionic fino a quando la carta di debito o credito viene visualizzata sul display, e appoggiare lo smartwatch al terminale di pagamento attendendo la conferma di avvenuto pagamento sullo schermo.
Le transazioni effettuate tramite Fitbit Pay presentano sistemi di sicurezza avanzati. Grazie a una piattaforma di tokenizzazione conforme agli standard di settore, le informazioni sensibili sulla carta dell’utente vengono protette e non rivelate o condivise con i commercianti o con Fitbit. Durante la fase di configurazione di Fitbit Pay viene inoltre richiesto all’utente di impostare un PIN, ad ulteriore protezione delle informazioni sensibili.

Pagamenti sempre più easy, con guanto o spilletta con Visa alle Olimpiadi invernali

Si spinge sempre più in là nel senso della semplicità e velocità l’esperienza dei pagamenti, e come era già avvenuto a Londra con il contactless Visa scende in campo e utilizza l’occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici, di cui è partner, per lanciare la prossima frontiera: il pagamento tramite wearables, i dispositivi indossabili. Proposti in tre versioni: guanti, sticker e spille commemorative, saranno abilitati ai pagamenti contactless con tecnologia NFC e saranno utilizzabili da spettatori e atleti delle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud.

«Stiamo lavorando alacremente per trasformare l’esperienza di pagamento di tutti coloro che parteciperanno ai Giochi 2018 di Pyeongchang – spiega Iain Jamieson, Corea country manager di Visa -. Ci siamo adoperati e lavoriamo senza sosta per assicurare che tutti i siti Olimpici siano equipaggiati con i più innovativi sistemi di pagamento, affinché i nostri clienti e ospiti possano vivere la migliore delle esperienze possibili presso le aree interessate dai Giochi».
I tre dispositivi, prodotti in collaborazione con Lotte Card, la divisione finanziaria del gigante sudcoreano del Retail, Lotte Department Store, saranno disponibili in Corea del Sud dal 9 novembre.
I guanti, necessari quando la temeperatura è ben sotto lo 0 come avverrà a Pyeongchang durante i Giochi, saranno abilitati al pagamento contactless grazie a un chip con interfaccia duale completato da un’antenna contactless in grado di effettuare acquisti nei siti olimpici e nei terminali compatibili di tutto il mondo. Saranno venduti con somme precaricate di 30mila o 50mila won sudcoreani (circa 23 e 38 euro).
Gli sticker sono equipaggiati anch’essi con chip e antenna NFC e possono essere attaccati a qualsiasi oggetto consentendo pagamenti contactless. Hanno otto diversi design tra cui Soohorang, la mascotte ufficiale dei Giochi, e saranno precaricati di varie somme dai 30mila ai 200mila won. Stesso funzionamento per le spille commemorative, dal costo di 5mila won e precaricabili con somme dai 30mila ai 50mila won.

Testimonial dell’iniziativa è Mikaela Schriffin, oro olimpico Usa e membro del Team Visa: «In qualità di atleta invernale Olimpico, per me è importante collaborare con un brand come Visa che, non solo supporta un folto gruppo di atleti di diverse discipline, ma consente anche a noi del Team Visa e ai fan di vivere un’esperienza indimenticabile per i propri acquisti ai Giochi. Le spille Olimpiche sono da sempre ricercatissime dai collezionisti, ma quelle di Visa, quest’anno, superano tutte le aspettative».
Oltre ai wearable, Visa sta predisponendo e gestendo l’intera infrastruttura e rete di pagamento in tutti i siti Olimpici, compresi oltre 1.000 terminali POS contactless abilitati sia all’accettazione di pagamenti con telefonini, tablet e altri dispositivi mobili sia all’accettazione di pagamenti con wearable.

Si diffondono i pagamenti con App anche in Gdo, Coop Lombardia adotta Satispay

Proseguono a ritmo serrato le novità nel campo dei pagamenti digitali, e anche le insegne della Gdo si stanno muovendo in tal senso: Coop Lombardia, ad esempio, ha annunciato l’abilitazione del servizio di pagamento tramite app Satispay nei suoi 57 punti vendita affiancandoli al portafoglio di opzioni di pagamento elettronico presenti nella rete di vendita Coop. Entro questa settimana, il servizio sarà inoltre reso disponibile nei sette ipermercati di Coop Liguria per poi attivarsi, entro fine ottobre, anche nei 36 supermercati della Cooperativa. E sono già avviati i lavori con altre società cooperative del sistema Coop Italia.

I clienti Coop potranno pagare alla cassa e/o alle postazioni self-service attraverso l’app Satispay installata sul proprio smartphone, qualsiasi sia la marca e il sistema operativo (iOS , Android o WP), semplicemente selezionando il punto vendita in cui si trovano (che all’apertura dell’app comparirà come il primo della lista), digitando l’importo e, con un singolo tocco, inviando il pagamento che sarà automaticamente riconosciuto dalla cassa in cui si trova il cliente e accettato.

«Aderire a un circuito come Satispay per Coop ha una triplice valenza – ha commentato Alfredo De Bellis, Vice Presidente di Coop Lombardia -. Significa guardare sempre avanti per offrire ai nostri clienti la migliore esperienza d’acquisto, dall’ingresso fino all’uscita dal supermercato, e contribuire alla diffusione di un sistema di pagamento come Satispay, nato in Italia sulla base delle più innovative tecnologie, proponendolo ai nostri clienti e ai nostri soci, che oggi sono più di 8,5 milioni, un ulteriore modo di interpretare la nostra responsabilità sociale. Favorirne infatti la diffusione significa favorire la legalità, oltre che l’accesso democratico per tutti a un mondo di offerte, chiare e convenienti. È in quest’ottica che, per la partenza del servizio su Coop Lombardia, abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti che pagheranno con Satispay un importante cashback del 25% per una settimana ad ottobre, che proseguirà per alcune settimane successive con il 10%».

Oggi sono oltre 330.000 i download dell’app Satispay (in crescita di 600 al giorno), 180.000 gli utenti privati attivi e circa 20.000 gli esercenti aderenti al circuito, con un incremento medio di 70 al giorno. «Poter lavorare con Coop è un ulteriore decisivo passo nel nostro percorso di crescita che conferma l’attenzione del mondo Gdo rispetto alla nostra soluzione di pagamento. Ancora di più, conferma come tutti, dai piccoli esercenti indipendenti ai più grandi operatori leader, siano ormai pronti ad abbracciare le soluzioni di pagamento innovative e indipendenti. Per arrivare qui abbiamo compiuto un serio percorso di sviluppo che ci ha portato ad essere oggi una realtà strutturata in grado di gestire progetti complessi per offrire ai clienti la più semplice e fluida delle esperienze di pagamento» ha detto Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay.

Il cestino smart scannerizza e imbusta la spesa

Panasonic in Giappone ha testando un nuovo modo di fare la spesa, con un cestino decisamente “smart”. Apparentemente simile a tutti gli altri, in realtà il contiene uno scanner dove passare i prodotti acquistati e che provvede a calcolare l’importo finale. Una volta arrivati alla cassa, smart pure quella e provvista di touch screen, si sceglie il metodi di pagamento, si paga e il contenuto del cestino viene fatto cadere in un sacchetto pronto per essere portato via.

Il sistema è stato inserito in alcuni convenience store giapponesi. E pare che i clienti abbiamo apprezzato, soprattutto – strano a dirsi – quelli più anziani, che hanno iniziato a frequentare una tipologia di punto vendita che si solito non amano particolarmente. 

Accordo Olivetti e Satispay, così lo smartphone parla con la cassa (e paga)

Accordo tutto italiano tra Olivetti e Satispay: lo storico brand dell’industria elettronica ha riconosciuto il carattere di forte innovazione della giovane società italiana specializzata in soluzioni innovative di pagamento (che a luglio 2017, a un anno e mezzo dal suo lancio, ha già 17mila negozi convenzionati in Italia e circa 250mila download di cui 135mila figurano come clienti attivi) e ha deciso di inaugurare una partnership per entrare nella nuova era dei pagamenti via smartphone. I registratori di cassa Olivetti Nettun@ 7000 potranno accettare i pagamenti inviati dai clienti tramite l’app Satispay che permette un risparmio dei costi di transazione delle operazioni effettuate tramite carta di credito o carta di debito grazie all’indipendenza dai circuiti tradizionali.

Il funzionamento del pagamento è semplice. Quando il cliente invierà il pagamento effettuato tramite Satispay tramite lo smartphone, sul registratore di cassa Olivetti si attiverà l’applicazione Satispay Business e all’esercente non resterà che selezionare il comando “accetto”. I pagamenti così effettuati saranno bonificati direttamente a fine giornata sul conto corrente dell’esercente, che pagherà solo 20 centesimi per ogni operazione sopra ai 10 euro (sotto tale importo non ci sarà alcuna commissione). Per il cliente l’operazione sarà invece a costo zero. Il sistema permetterà di velocizzare le operazioni in fila e anche di attivare particolari promozioni per i clienti Satispay.

Olivetti detiene circa il 30 per cento del mercato delle casse nel nostro Paese. L’integrazione con Satispay sarà presto estesa anche a modelli di cassa meno avanzati, e a tutti gli altri impianti, compresi quelli che ancora devono essere lanciati sul mercato. Per Satispay l’accordo con Olivetti rientra nella strategia di offrire a tutti gli esercizi commerciali la possibilità di utilizzare il servizio con gli strumenti già in funzione in negozio.

All’Esselunga spesa con lo smartphone e senza portafoglio grazie a Satispay

Andare al supermercato con solo l’ormai inseparabile telefono dimenticandosi carte e portafoglio a casa una volta sembrava un sogno proibito o un noioso contrattempo: oggi sarà possibile, entro estate in tutti i 154 punti vendita di Esselunga, grazie all’accordo stipulato dall’insegna con Satispay, che si presenta come la più importante integrazione di un sistema di mobile payment nella Gdo italiana.

In base all’importante accordo, l’innovativa piattaforma di pagamento è stata integrata nel sistema di pagamento di Esselunga. Il servizio è già attivo a Segrate, da lunedì 26 giugno lo sarà anche nel primo punto di Milano in via Losanna, e poi via via negli altri con un piano di roll out che prevede entro la fine dell’estate la copertura di tutti i 154 superstore e supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio.

Dopo esser stata la prima in Italia a introdurre nel 1980 il lettore di codice a barre alle casse, Esselunga, nell’anno del suo sessantesimo anniversario, si presenta ancora come operatore innovativo.

 

Come funziona Satispay presso Esselunga

Satispay ha integrato il proprio sistema direttamente nelle casse di Esselunga, e ciò consente la gestione del pagamento con la massima semplicità e precisione, sia per gli operatori in cassa che per i clienti. I clienti Esselunga potranno pagare alla cassa o alle postazioni di self-service attraverso l’app Satispay installata sul proprio smartphone selezionando il punto vendita in cui si trovano (che grazie alla geolocalizzazione dell’app alla sua apertura comparirà come il primo della lista), digitando l’importo del conto e, con un singolo tocco, inviando il pagamento che – anche in presenza di una configurazione multi postazione come quella di un supermercato – sarà automaticamente riconosciuto dalla cassa in cui si trova il cliente e accettato.

«Questo è per noi un ulteriore importante passo nella concretizzazione di una strategia: creare la prima soluzione di pagamento elettronico adatta a tutte le tipologie di esercenti, dal piccolo caffè a conduzione familiare alla grande azienda leader, come Esselunga – spiega Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay -. Ciò è possibile grazie al grande lavoro che il team Satispay ha compiuto nello sviluppare tutte le funzionalità e integrazioni necessarie a rispondere alle molteplici esigenze del mercato ed essere scelti da un’azienda come Esselunga, punto di riferimento e modello di innovazione del mondo retail, è un’importante conferma e motivo di orgoglio. Oggi sono oltre 270.000 i download dell’app, 135.000 gli utenti privati attivi e abbiamo oltre 16.000 esercenti aderenti al nostro circuito, in aumento di 70 nuovi al giorno. Con l’adesione di un player tanto importante come Esselunga il nostro obiettivo di rivoluzionare la cultura dei pagamenti quotidiani si fa molti più concreto e vicino».
Satispay è un servizio di mobile payment che consente ai propri utenti di scambiarsi denaro attraverso un network alternativo alle carte di credito e debito: libero, efficiente, gratuito e sicuro. Disponibile per iPhone, Android e Windows Phone, può essere utilizzato da chiunque abbia un conto corrente bancario per scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei punti vendita ed e-commerce convenzionati con la stessa semplicità con cui si invia un messaggio o si effettua il check-in sui social network. Nata da un team di giovani italiani, dopo i precedenti round di finanziamento, che sono valsi alla società una raccolta pari a 8,5 milioni di Euro da parte di investitori istituzionali e privati, la società ha recentemente avviato un’importante operazione di aumento di capitale, attualmente in corso, al servizio del consolidamento della leadership in Italia e dell’internazionalizzazione.

Pagamenti in affanno per la GDO: solo il 16% salda alla scadenza

Pagamenti commerciali in affanno per il settore della grande distribuzione. A confermarlo,  i dati dello Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017 e realizzato da CRIBIS su 8500 imprese della GDO.

L’indagine rivela infatti che solo il 16% degli operatori del settore ha saldato i fornitori alla scadenza: un risultato ben lontano dalla media nazionale  che si attesta al 35,6%.

E non basta, gravi anche i ritardi: ben il 17,9% dei pagamenti sono arrivati con grave ritardo, quasi sei punti sopra alla media italiana (pari al 12%), mentre per il 66,1% delle aziende, invece, il ritardo si è limitato ad un mese dai termini concordati.

Da un confronto con il passato si evince che ci sono ampi margini di miglioramento: rispetto a sette anni fa, infatti, i pagamenti alla scadenza sono diminuiti del 24,9%, i ritardi entro i 30 giorni sono cresciuti del 5,9%, quelli oltre il mese segnano un +9,8%.

Tutto male dunque? Per fortuna no: qualche dato, infatti, porta a essere più ottimisti riguardo al futuro, dal momento che in un solo anno i pagamenti puntuali sono cresciuti del 2,1% e i ritardi gravi sono scesi 13,5%.

La geografia dei pagamenti
L’area del Sud e Isole (quella in cui le imprese del comparto GD/DO hanno una concentrazione del 50,3%) registra la situazione più critica, con soltanto il 10,2% di imprese puntuali e ben il 26,9% di ritardi gravi. La situazione migliora man mano che si risale lo Stivale, con le imprese del Centro puntuali nel 18,9% dei casi ma con un tasso di ritardi gravi ancora elevato (14,1%), e le imprese del Nord Ovest leggermente meno puntuali delle colleghe del Centro (16,4%) ma più virtuose dal punto di vista dei ritardi gravi (9,3%). Gli operatori del Nord Est, infine, sono i più virtuosi, con il 28,1% di pagamenti alla scadenza e soltanto il 6% di fatture saldate a più di un mese di distanza dai termini pattuiti.

Pagamenti in Italia vs pagamenti nel mondo
In Europa l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa sia nei pagamenti alla scadenza, con appena il 15,6% di aziende puntuali, sia nei ritardi gravi, con ben il 18,8% di operatori che saldano le fatture con oltre un mese di ritardo. In entrambi i casi la classifica europea è guidata dalla Germania, con ben il 76,5% di imprese puntuali e soltanto l’1,1% di imprese gravemente ritardatarie. Sul podio dei paesi europei più virtuosi anche l’Olanda, con il 62% di aziende puntuali, e l’Ungheria, puntuale nel 52,7% dei casi, mentre fra i primi tre paesi europei meno ritardatari troviamo nuovamente l’Olanda (1,3% di ritardi gravi) e la Repubblica Ceca (3%). Buon risultato per la Spagna (51,8% di aziende puntuali e 8,4% di ritardi gravi), male invece Francia (26,2% e 8,8%), Regno Unito (26,2% e 13,2%) e Portogallo (18,9% e 18,5%), stabilmente nella metà bassa della classifica. Negli Stati Uniti le imprese che rispettano i termini concordati rappresentano il 44,1% del totale, mentre i ritardi gravi si attestano al 9,1%. Performance simili alle aziende del Canada, puntuali nel 21,7% dei casi e gravemente ritardatarie nel 7,8%. Percentuali di pagatori regolari piuttosto contenute per il comparto GD/DO in Asia con valori inferiori al 20% per Cina, Tailandia e Filippine.
“La variabile che per noi è più significativa – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di Cribis – è rappresentata dai gravi ritardi, cioè quelli oltre i 30 giorni medi. Ritardi di questa entità, infatti, possono creare problemi rilevanti alla gestione della cassa delle aziende fornitrici e per questo è la variabile più importante per valutare le performance e lo stato di salute di un settore. A fine 2010 la Gdo mostrava una percentuale del 16%, l’ultima rilevazione (Q1 2017) si attesta quasi al 18%. Ma nel 2010 la media nazionale valeva il 5% con la Gdo superiore di oltre tre volte. Oggi la distanza dalla media nazionale (che vale il 12%) si attesta a poco meno di 6 punti percentuali; le distanze si stanno notevolmente accorciando.
Diversa la situazione in comparti attigui. Il commercio al dettaglio valeva nel 2007 il 7%, l’ultima rilevazione indica il 18%. Così come l’horeca che è partito dal 10% nel 2010 per raggiungere oggi il 25%. Il trend della Gd-Do è quindi migliore di molti altri settori. Stesso trend per i fallimenti. Sicuramente siamo lontani dai livelli pre crisi con un’incidenza molto superiore. In ogni caso, dopo il picco negativo del 2014, la situazione sta migliorando”.

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