Passaggio del testimone tra fondi nell’azionariato di Casalasco: QuattroR ha siglato un accordo vincolante con Fsi per la cessione della propria partecipazione nella società specializzata nella selezione, coltivazione, trasformazione del pomodoro, confezionamento e commercializzazione dei suoi derivati, con un portafoglio di brand come De Rica, Pomì, Pummarò, Pomito e Tomato al Gusto. A valle del perfezionamento di questa operazione – soggetta alle autorizzazioni regolamentari – la filiera agricola, attraverso il Consorzio Casalasco del Pomodoro e la sua Holding, rafforzerà la propria quota in Casalasco, mantenendo un ruolo chiave in questo ulteriore progetto di sviluppo. QuattroR era entrato alla fine del 2021 con un aumento di capitale da 100 milioni di euro. Nell’ultimo triennio i ricavi di Casalasco sono passati da 330 milioni ad oltre 600 milioni di euro, con una crescita più che proporzionale della marginalità e importanti investimenti focalizzati sugli impianti, sull’efficienza energetica e riduzione dei consumi idrici, e la creazione di un avanzato Innovation Center. Nelle ultime settimane, inoltre, la società ha annunciato la partenza della filiera integrata per la produzione di pesto e semilavorati da basilico fresco, facendo il proprio ingresso in un mercato altamente attrattivo. Sempre nell’ultimo triennio, Casalasco ha perfezionato quattro acquisizioni: Emiliana Conserve (2022), focalizzata sul rafforzamento della propria base industriale e agricola; De Martino (2023), dedicata all’esportazione di prodotti alimentari su mercati come Scandinavia e Giappone; il marchio premium Knorr Tomato al Gusto (2025), leader in Germania, acquisito dal gruppo Unilever; i marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo (2025) focalizzati sul mercato nazionale e comprati dal gruppo Star.
Con un fatturato aggregato di oltre 5 miliardi di euro, il portafoglio di QuattroR annovera, tra gli altri, investimenti in Cigierre, che opera nella ristorazione casual dining, e il torrefattore Segafredo Zanetti. “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti da Casalasco – commenta Francesco Conte, Amministratore Delegato di QuattroR e Vicepresidente di Casalasco – che rappresenta un caso di grande successo nell’ambito del settore agroalimentare italiano ed il primo disinvestimento del fondo QuattroR che riflette in pieno il valore di quanto creato. Lavorando in partnership con un management team di altissimo livello, abbiamo realizzato una crescita straordinaria e rafforzato ulteriormente la leadership di Casalasco nel settore, con significative acquisizioni strategiche e investimenti a sostegno di tutto il sistema”.
“Ringrazio innanzitutto il fondo QuattroR ed i suoi azionisti per aver creduto nella nostra filiera – dichiara Costantino Vaia, Ceo di Casalasco (nella foto in alto) – e averci accompagnato in un percorso di crescita di grande soddisfazione. Il supporto dei suoi manager poi, soprattutto nelle operazioni straordinarie di M&A, ci ha permesso di garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati. Lavoriamo ora per il futuro di Casalasco e delle sue 800 aziende agricole socie, a fianco di un altro prestigioso partner come Fsi, con il quale abbiamo già pianificato una nuova fase di sviluppo dimensionale e di creazione di valore condiviso”.
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Avvicendamento di fondi in Casalasco: esce QuattroR, entra Fsi
Agromonte torna in TV con lo spot “O venite in Sicilia”
Torna in televisione Agromonte, azienda ragusana specializzata nella trasformazione del pomodoro ciliegino. Dal 23 febbraio al 14 marzo il claim “O venite in Sicilia” accompagnerà lo spot di 15 secondi, in onda sulle principali emittenti, tra cui Rai, Mediaset e Mediaset Infinity. Le immagini dipingono uno scorcio della Sicilia: un momento di famiglia e di condivisione dove al centro regnano le ricette locali accompagnate dalla salsa pronta di pomodoro ciliegino Agromonte. La famiglia Agromonte, insieme ai fondatori Carmelo ed Ida, ai quattro figli e alle nuove generazioni, diventa protagonista di un pranzo. Nei frame, il pomodoro ciliegino padroneggia la tavola, rappresentando al meglio l’emblema dell’azienda.
Lo spot si conclude con un focus su due dei prodotti più rappresentativi di Agromonte: la Passata Siciliana con ciliegino e la Salsa Pronta di pomodoro ciliegino numero uno in Italia nel segmento delle salse pronte di ciliegino, e dal motto prescelto dal brand che richiama a vivere l’essenza dell’isola, tra colori, profumi e il ricco patrimonio gastronomico. “Con il ritorno dello Spot televisivo ‘O venite in Sicilia’, on air sulle principali emittenti televisive, Agromonte vuole raccontare ancora una volta il legame solido e profondo con il proprio territorio – afferma Miriam Arestia, Responsabile Marketing dell’azienda –. I prodotti Agromonte sono frutto di generazioni e dell’unione perfetta tra la qualità della materia prima e la tradizione. La campagna vuol essere un invito a scoprire l’autenticità tipica della Sicilia”.
Casalasco acquisisce da Star i marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo
Nuova acquisizione per Gruppo Casalasco. È stato chiuso l’accordo per il trasferimento del ramo d’azienda relativo ai marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo da Star Alimentare (parte del Gruppo GB Foods) a Casalasco Società Agricola. I brand, lanciati negli anni ’70 da Star nelle conserve di pomodoro, arricchiranno l’offerta del Gruppo Casalasco sul territorio nazionale ed estero aggiungendosi ai marchi già di proprietà.
“Questa nuova operazione – dichiara Costantino Vaia, Amministratore Delegato di Casalasco (a sinistra nella foto, accanto a Ignasi Ricou Fustagueras, Ceo GB Foods) – arriva a poche settimane dalla chiusura dell’accordo con Unilever per la gamma di sughi Knorr Tomato al Gusto e rientra in una precisa strategia di crescita a livello nazionale ed internazionale. Brand come Pummarò, Pomì e De Rica sono sinonimo di tradizione, qualità ed eccellenza Made in Italy, tutti valori che contraddistinguono la nostra filiera”.
Il Gruppo Casalasco, già produttore in qualità di co-packer di Star da oltre 15 anni, rappresenta la più grande filiera integrata del pomodoro da industria in Italia, al settimo posto a livello mondiale, ed aggrega 800 aziende agricole italiane operanti nella coltivazione e raccolta di pomodoro fresco, poi lavorato sulle 70 linee di produzione dei 5 stabilimenti dislocati nelle province di Cremona, Parma e Piacenza. Nel 2023 l’azienda ha fatturato oltre 630 milioni di euro. Secondo quanto riferito, l’accordo consentirà a Star di concentrarsi sulle categorie più core del proprio portafoglio, mentre per il Gruppo Casalasco rappresenta un’opportunità per un’ulteriore fase di crescita nel segmento del pomodoro.
La siccità non compromette il raccolto di Agromonte: +35% di materia prima
È un bilancio produttivo estremamente positivo quello di Agromonte, azienda che si occupa di trasformazione delle salse pronte di pomodoro ciliegino: quest’anno è stato registrato un incremento del +35% della materia prima proveniente dai terreni di proprietà. Un obiettivo che consente di fornire prodotto a km zero, trasformato entro 24 ore per preservarne tutta la freschezza e le proprietà, senza mai perderne il gusto. Inoltre Agromonte garantisce la tracciabilità completa del prodotto ma anche il controllo diretto dell’intero ciclo produttivo. Una filiera corta che riduce drasticamente l’impatto ambientale e abbatte le emissioni legate al trasporto e alla logistica – risparmiando fino a 130.000 km – favorendo un sistema etico e sostenibile. Ma anche una ulteriore prova della vicinanza indissolubile che l’azienda ha con il luogo di appartenenza, creando valore per la comunità, con un’attenzione alle risorse locali e promuovendo pratiche che tutelano la biodiversità e favoriscono lo sviluppo di un’economia circolare.
Nonostante le sfide climatiche di quest’anno, con la siccità che ha ridotto del 30% la produzione rispetto alle previsioni, la coltura si è comunque rivelata eccellente: il grado Brix particolarmente elevato, in questa stagione, ha conferito al pomodoro una dolcezza intensa ed una consistenza perfetta per la preparazione di salse e passate. La missione di Agromonte rimane quindi quella di portare sulle tavole prodotti che incarnano know-how e bontà, con uno sguardo al futuro e mantenendo i valori che l’azienda continua a coltivare con costanza, anno dopo anno.
“I nostri pomodori sono il risultato di un lavoro artigianale, nel rispetto della natura e delle antiche tradizioni della Sicilia. Ogni passaggio, dalla semina alla trasformazione della materia prima è svolto con cura per garantire un prodotto di altissima qualità. Il 2024 è stato un anno positivo: siamo riusciti a mantenere l’eccellenza che ci contraddistingue e che i nostri clienti conoscono e apprezzano, grazie all’impegno di esperti, professionisti e alla forza del nostro territorio. Nonostante le sfide climatiche di quest’anno dovute alla siccità, abbiamo mantenuto standard molto elevati e ci riteniamo davvero soddisfatti” commenta Marco Arestia, Direttore di stabilimento e produzione.
Casalasco testa un parco agrivoltaico sui campi di pomodori
Casalasco, in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha avviato un progetto sperimentale per la realizzazione del primo parco agrivoltaico per la coltivazione del pomodoro. L’iniziativa intende promuovere la sostenibilità e migliorare l’efficienza energetica lungo tutta la filiera produttiva.
L’impianto, che ha comportato un investimento di circa 2 milioni di euro, è compreso in un più ampio piano di interventi programmati nei vari stabilimenti del Gruppo a sostegno dell’ambiente e del valore complessivo di 24,5 milioni di euro. Si estenderà su una superficie di circa 2 ettari in area industriale, nei pressi dello stabilimento di Casalasco a Fontanellato. I pannelli fotovoltaici saranno posizionati su strutture metalliche alte circa 5 metri, consentendo il regolare svolgimento delle attività agricole sottostanti. Grazie a un software, sviluppato in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, che raccoglierà e analizzerà costantemente i dati in ingresso, i pannelli saranno in grado di orientarsi per massimizzare l’assorbimento di energia solare e garantire la giusta quantità di luce alle coltivazioni.
Il parco agrivoltaico avrà una capacità produttiva annua di circa 1600 MWh che, insieme all’energia prodotta dall’impianto di cogenerazione installato nel 2023 all’interno dello stesso sito di Fontanellato, sarà sufficiente a coprire oltre il 90% del fabbisogno energetico dello stabilimento. Questo progetto rappresenta un passo avanti verso l’autosufficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale di Casalasco, che attraverso il parco agrivoltaico ridurrà le emissioni di Co2 di 680 tons l’anno. Con l’energia prodotta dal parco agrivoltaico verrà inoltre alimentato anche il nuovo Innovation Center di Casalasco, progetto del Gruppo in fase di realizzazione, sempre a Fontanellato, in un edificio attiguo alla palazzina uffici.
L’iniziativa però non si limita ai benefici energetici ma mira a offrire un modello replicabile per tutte le aziende agricole conferenti. La sperimentazione sulla coltivazione di pomodori sotto i pannelli solari permetterà, infatti, di identificare le varietà più adatte a questo tipo di coltura e ottimizzare il bilanciamento tra ombra e luce, migliorando così la qualità e la resa delle produzioni. La partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, riconosciuta tra le eccellenze nel settore delle scienze agrarie, conferisce al progetto una solida base scientifica e innovativa. L’interazione tra ricerca accademica e industria sottolinea l’impegno di Casalasco nel promuovere un’agricoltura sostenibile e tecnologicamente avanzata. La realizzazione del parco agrivoltaico richiederà circa un anno. Al termine dei lavori, Casalasco procederà con la valutazione dei risultati ottenuti per considerare la possibile applicazione della tecnologia a più ampie estensioni.
“Il parco agrivoltaico rappresenta un ulteriore importante passo verso un’agricoltura più sostenibile, integrata e innovativa – ha dichiarato Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. La combinazione tra coltivazioni e impianti fotovoltaici offre nuove opportunità non solo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale, ma anche per massimizzare i risultati delle produzioni. Siamo certi che questo progetto sperimentale possa fornire benefici significativi, per Casalasco, ma sicuramente anche per l’intera filiera del pomodoro che rappresentiamo, favorendo uno sviluppo più equilibrato e sostenibile del settore”.
“Casalasco ha scelto di installare un sistema agrivoltaico avanzato che garantisce la massima flessibilità sia nella gestione dell’impianto che delle colture agrarie – ha aggiunto Stefano Amaducci, Professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso il Dipartimento di Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e coordinatore del progetto. Utilizzando la piattaforma informatica e i sistemi di monitoraggio sviluppati in anni di ricerca presso l’Università Cattolica, potremo ottimizzare il sistema agrivoltaico perché sia uno strumento efficace a sostengo della transizione energetica e della decarbonizzazione della filiera del pomodoro da industria e che al contempo preservi la resa e la qualità del prodotto agricolo”.
Casalasco: fatturato in crescita a oltre 630 milioni (+27%). Determinante l’export
Il 2023 è stato un altro anno record per la filiera integrata del pomodoro in Italia specializzata nella trasformazione, confezionamento e commercializzazione dei suoi derivati. A testimoniarlo il bilancio del Gruppo Casalasco che, coi suoi cinque stabilimenti, ha lavorato 800.000 tonnellate di pomodoro fresco nella scorsa campagna consolidando il 7° posto a livello mondiale con un fatturato in crescita del 27% arrivato a superare i 630 milioni e con un EBITDA a 81,1 milioni di euro.
In continua crescita anche i mercati di sbocco finale, oltre 75 nel 2023, raggiunti sia coi marchi propri (Pomì e De Rica) che con le attività di co-packing e private label che coprono tutti i continenti con particolare focus sull’Estremo Oriente tra cui il Giappone dove il Gruppo ha recentemente finalizzato l’acquisizione della De Martino, primario operatore commerciale specializzato in mercati asiatici e scandinavi. La quota di fatturato sui mercati internazionali si conferma l’asset fondamentale per la crescita del Gruppo attestandosi a oltre i due terzi del fatturato complessivo con una quota nel segmento retail al 76% del totale. I derivati del pomodoro guidano le categorie prodotti con l’85% dei ricavi suddividi tra prodotti base, sughi pronti e ketchup.
Filiera, qualità, innovazione, ricerca & sviluppo, persone, ambiente e sicurezza sono i pilastri su cui si basa la strategia sostenibile di Casalasco che adotta un approccio trasparente nel rispetto di tutti i suoi stakeholders con la missione comune di costruire una catena efficiente e solida per la creazione del valore equamente ripartito lungo la filiera. Una grande attenzione è da sempre dedicata alle persone: con un picco pari a 2150 dipendenti nel corso della campagna del pomodoro, nel 2023 il numero di dipendenti a tempo indeterminato è aumentato del 10%. Se ai lavoratori presso gli stabilimenti si somma l’indotto rappresentato dalle aziende agricole socie del Consorzio Casalasco del Pomodoro e tutte le attività di logistica e distribuzione del gruppo, il numero di lavoratori coinvolti nella filiera Casalasco è di circa 10.000 unità, con un’età media intorno ai 40 anni. Il Gruppo ha portato avanti importanti progetti di crescita sul personale con oltre 16.000 ore di formazione specifica e piani di welfare volti a supportare il benessere dei dipendenti.
Il reparto Qualità di Casalasco ha effettuato oltre un milione di analisi qualitative presidiando tutte le fasi della filiera dal campo fino alla distribuzione di ogni singola confezione ed il dipartimento di Ricerca & Sviluppo ha generato oltre 100 nuovi progetti relativi a ricette e packaging innovativi. A tal proposito, nel 2023 sono stati avviati i lavori di riqualificazione dell’immobile in prossimità dello stabilimento di Fontanellato, con l’obiettivo di realizzare il nuovo Innovation Center del Gruppo volto a centralizzare in un unico polo tutte le attività di ricerca del Gruppo; l’inaugurazione è prevista entro il 2024. Lo scorso esercizio Casalasco ha investito circa 30 milioni di euro al fine di migliorare le prestazioni produttive ed ambientali. Il nuovo piano di sviluppo triennale prevede investimenti in asset industriali per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro focalizzati in particolare su efficientamento energetico, miglioramenti qualitativi e autoproduzione di energia. “Ormai da diversi anni la sostenibilità rappresenta per Casalasco un focus primario. Il 2023, oltre alla significativa crescita in termini di mercati, prodotti, ricavi, margini ha confermato anche lo sviluppo concreto della cultura sociale e ambientale che da sempre ci coinvolge e traina la nostra operatività giorno dopo giorno” ha detto Costantino Vaia, CEO di Casalasco SpA.
Su Sky è partita la campagna di Casar: 160 passaggi sino al 24 febbraio
È appena partita la nuova campagna pubblicitaria di Casar, azienda sarda appartenente al Gruppo Isa, volta al rafforzamento del proprio marchio legato ai sughi pronti. Lo spot di 30 secondi sarà in programmazione sino a sabato 24 febbraio su Sky Uno, Sky Gambero Rosso Channel e Sky Tg24 Primo Piano per un totale di 160 passaggi. A completamento della campagna, l’attività sui principali social media e su YouTube.
Casar, brand del Gruppo Isa, retailer che rappresenta Gruppo VéGé in Sardegna con oltre 300 supermercati affiliati di cui 35 di proprietà, è l’unica azienda dell’isola che opera nell’ambito della trasformazione del pomodoro da industria. Sotto la guida di Giovanni Muscas ha puntato sull’innovazione in un’ottica di miglioramento della qualità e della sostenibilità dei prodotti. Da diversi anni Casar infatti ha certificato le sue conserve di pomodoro, 100% sarde, come “pesticide free”, grazie al sistema di controllo di filiera messo a punto con la Regione Sardegna e l’Università di Cagliari. La scommessa vincente è stata puntare sulla qualità del prodotto sardo al 100%, grazie a rigidi disciplinari di produzione, filiera corta, formazione e dialogo costante con i produttori, oltre a ingenti investimenti tecnologici.
“Negli ultimi cinque anni abbiamo investito oltre 6 milioni di euro per i macchinari su nuove linee” commenta Michel Elias, Amministratore Unico Casar che aggiunge: “ora cercheremo di allargare il reparto commerciale per cercare nuovi clienti e incrementare la produzione di pomodoro da lavorare”.
La crisi nel Mar Rosso mette a rischio l’export del pomodoro italiano
La crisi geo-politica nell’area del Mar Rosso sta agitando diversi mercati tra cui quello dell’agroalimentare e il comparto delle conserve rosse che da sempre risulta essere fortemente orientato all’export, con circa il 60% delle produzioni destinato a oltrepassare i confini nazionali. Molti tra i principali mercati di riferimento sono proprio in Asia e Oceania: si tratta di circa 380 milioni di euro di esportazioni (il 13,5% del totale dell’export). Per questo le tensioni nel canale di Suez rischiano di incidere molto seriamente sui flussi commerciali, in particolare a causa dell’aumento del costo dei noli.
“Quanto sta accadendo nel canale di Suez rischia di avere un forte impatto sull’export dei nostri prodotti. I mercati di Asia e Oceania, penso in particolare a Giappone e Australia ma anche a molti altri Paesi, rappresentano uno sbocco commerciale fondamentale. L’aumento del costo dei noli, generato dal contesto, va monitorato con grande attenzione perché potrebbe incidere sulla competitività delle nostre aziende all’estero. Tra l’altro, a causa di questa situazione e della ridotta disponibilità di navi e containers, stiamo subendo disagi anche su altre rotte con un conseguente aumento dei costi dei noli. A questo si aggiunga anche l’impatto sugli approvvigionamenti di materia prima e semilavorati – principalmente packaging metallico – che arrivano sostanzialmente dal Far East” commenta Giovanni de Angelis, Direttore Generale di ANICAV.
I numeri del comparto
Quella del pomodoro da industria rappresenta la più importante filiera italiana dell’ortofrutta trasformata e, con un fatturato complessivo (2023) di 5 miliardi di euro (3,5 miliardi generati dalle aziende associate ad ANICAV), riveste un ruolo strategico e di traino dell’economia nazionale impiegando circa 10.000 lavoratori fissi e oltre 25.000 lavoratori stagionali, cui si aggiunge la manodopera impegnata nell’indotto. L’Italia, terzo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli USA e la Cina, resta primo trasformatore di derivati destinati direttamente al consumo finale, rappresenta il 12,2% della produzione mondiale (pari a 44,2 milioni di tonnellate) e il 52% del trasformato europeo.
Cirio on air nel Regno Unito col nuovo spot insieme a James Martin
Da pochi giorni è in onda sulle principali emittenti britanniche il nuovo spot di Cirio, “Cirio, the heart of Italy in your home” accompagnato da un piano multimediale che copre la programmazione televisiva tradizionale e in streaming, oltre ai canali digitali. Confermata la collaborazione con il testimonial di Cirio nel Regno Unito, James Martin, il celebrity chef del programma Saturday Kitchen, che già da alcuni anni collabora con l’azienda italiana. La programmazione dello spot televisivo durerà fino al 3 marzo toccando 8 milioni di famiglie britanniche in target, per un totale di 50 milioni di impatti e 22 milioni di digital impression.
Nel nuovo spot, James Martin è impegnato ai fornelli e racconta il concept di “Cirio Farmer-Owned” lasciando emergere i valori della cura, dell’impegno, della passione e della qualità che i produttori mettono in campo ogni giorno per portare sulle tavole dei consumatori britannici l’eccellenza del pomodoro Made in Italy.
“Si tratta di un rinnovato e importante sforzo dell’Azienda per sostenere il business di Cirio nel Regno Unito, dove i nostri prodotti derivati del pomodoro continuano a crescere nelle preferenze dei consumatori britannici” commenta Diego Pariotti, Direttore Commerciale e Marketing Export di Conserve Italia. “Vogliamo rafforzare questo dialogo trasferendo i nostri valori e la nostra identità unica e inimitabile: quella di un marchio di proprietà degli agricoltori, garanzia di qualità certificata dal seme alla tavola”.
Pomodoro: Casalasco acquisisce il 70% di De Martino e rafforza il presidio in Asia
Casalasco, azienda che opera nel comparto del pomodoro da industria con marchi come Pomì, Gustodoro e De Rica, ha siglato l’intesa per l’acquisto del 70% di De Martino Srl, trading company specializzata nella commercializzazione di conserve alimentari italiane, con l’obiettivo di rafforzare la propria filiera e consolidare la presenza nei mercati dell’estremo Oriente e del Nord Europa, con un particolare focus in Giappone e Scandinavia.
Grazie a questa operazione Casalasco, che esporta circa il 70% della sua produzione prevalentemente in Europa con un focus in Germania, Francia e Gran Bretagna, avrà la possibilità di espandere ulteriormente i suoi piani di commercializzazione con l’obiettivo di portare la qualità del prodotto italiano in tutto il mondo. Il mercato asiatico, sempre più importante in termini di volumi ed apprezzamento dei prodotti food italiani, è uno dei principali target della società che da anni presidia la distribuzione giapponese sia nel canale retail che in quello della ristorazione anche grazie ad un ufficio commerciale locale. L’acquisizione di De Martino consentirà un notevole aumento dei volumi commercializzati che si rifletterà in una crescita prevista di circa il triplo degli attuali ricavi sia in Giappone che in Scandinavia. Questa operazione rientra nella strategia di crescita di Casalasco avviata negli ultimi anni e volta ad acquisire un controllo sempre più ampio della filiera.
“Attraverso questa nuova operazione vogliamo rafforzare la nostra presenza su mercati che consideriamo strategici, in particolare in termini di valorizzazione del Made in Italy – dichiara Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. “La partnership con operatori qualificati e di grande esperienza, come nel caso di De Martino, ci permetterà di essere operativi fin da subito su queste aree geografiche, con lo scopo di raggiungere obiettivi di crescita e reddittività in tempi più brevi”.
L’operazione De Martino rappresenta un altro passo del piano strategico iniziato con l’acquisizione di Emiliana Conserve nel 2022 dopo ingresso del fondo QuattroR nel capitale della società. In un’ottica di continuità operativa e gestionale, Wolfgang De Martino resterà titolare del 30% delle quote e riconfermato Amministratore Delegato della struttura.